Racconto di fantasia Nuovo Racconto per Giorgio e Clara

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Stessa formula del fotoracconto a due voci, il lui mi racconta delle esperienze e delle fantasie di coppia, io scrivo un racconto che possa a partire dalla realtà correre nella fantasia. Lui alla fine dice se ha gradito e aggiunge le foto di lei.
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Sono passati ormai due anni, Giorgio non lo sa, ho voluto mantenere il segreto dentro a me; gli ho raccontato di un tradimento, ma come potevo raccontargli tutta la storia? Come mi avrebbe guardata da li in avanti, pur sapendo che non ero in me quando è successo tutto?
Io sono Clara, ho 22 anni; sin dal liceo sono stata sempre con Giorgio, siamo cresciuti insieme, abbiamo conosciuto il nostro corpo e insieme abbiamo scoperto il sesso.

Con Giorgio siamo davvero cresciuti insieme, ci siamo confidati le tristezze e le difficoltà, abbiamo festeggiato ogni traguardo con gioia.
Ma, sempre arriva un momento in cui la vita ti pone davanti dubbi, scelte, problemi, insicurezze ed è capitato anche a me: Giorgio non c'entra, lui ha sempre cercato di dare tutto alla nostra coppia e non mi ha mai fatto mancare la sua vicinanza.
Però arriva un momento in cui ti chiedi: è questa la vita che voglio? Come posso sapere se non ne ho mai provata un'altra?
E in più ti chiedi se questa vita normale, incanalata tra i binari di un conformismo che ti vuole realizzata negli studi, per trovare un lavoro che ti permetta di comperare casa, fare una famiglia e dei figli, è veramente ciò che vuoi.

E così la curiosità diventa un tarlo nella tua testa, finchè a volte non prende addirittura il sopravvento; io ero in quel periodo, io ero in quel momento che vuoi capire se la piega presa dalla tua vita è quella giusta, magari creandoti una pietra di paragone.
Così quando conobbi Luca, fui facile preda della curiosità; Luca era così distante nelle sue decisioni: aveva intrapreso una carriera come ballerino, aveva studi di danza classica, ma per opportunità di guadagno si era dedicato anche alla danza moderna, aveva lavorato in diverse coreografie famose (spettacoli, trasmissioni TV, Musical); aveva girato il mondo, era un nottambulo, era bisessuale e il suo atteggiamento verso la sessualità era sfrontato, ostentato, ingordo.
Era praticamente l'opposto di ciò che io ritenevo normale nella vita e la cosa mi attraeva.
Giorgio percepiva questa mia crisi di identità, chiedeva, si rendeva disponibile ma non era certo lui che poteva aiutarmi; ormai avevo deciso, avrei dovuto provare un nuovo stile di vita.

Iniziai ad uscire con Luca, si usciva prima di cena e si ritornava alla mattina, nulla era organizzato si passava da un ritrovo in un pub, ad una inaugurazione di un locale alla moda, ad una cena a casa di amici, un narghilè in un salotto buono; Luca sembrava conoscere mezza città e Roma offre mille possibilità.
Mi piaceva, mi stimolava, mi sentivo su una giostra che girava a velocità vorticosa, mille stimoli; con Luca avevamo iniziato a baciarci, a stuzzicarci, ma non era mai accaduto di fare sesso.
Quando affrontai l'argomento mi disse che era stanco del sesso tradizionale, lo trovava scontato e noioso, e mi invitò a provare una volta con lui un "festino" da amici. Non chiesi più di tanto, non volevo sembrare distante da questo nuovo stile di vita che mi intrigava sempre più.

Luca mi passò a prendere una sera alle 20:00, ci recammo in un pub alla moda, proprietà di una coppia di amici; dopo una serie interminabile di shot drink molto dolci e alcolici decisero di unirsi a noi e salimmo tutti sulla macchina di Luca diretti ad una villa appena fuori Roma che avrebbe ospitato la festa.
Noi ragazze eravamo sedute dietro i ragazzi davanti; appena fuori dal centro città, l'altro lui si piegò su Luca che guidava, tirò fuori il suo sesso e iniziò a spompinarlo: era la prima volta che vedevo il sesso di Luca, era bello, non grossissimo, ma di una forma molto affusolata ed invitante.
Era la prima volta che vedevo il sesso di Luca ed era per finire in bocca ad un lui.
Intanto Cecilia, la ragazza che sedeva accanto a me si avvicinò e mi diede un bacio sulle labbra e mi disse: "Non ti avvevo mai vista prima ad un festino, sei nuova?".
Io, intimorita dal fare la figura della principiante, risposi: "Già... Con voi non è mai capitato...".
A questo punto lei si sentì probabilmente più libera e mi abbracciò baciandomi e ficcandomi la lingua in bocca in un modo così profondo e sensuale che non era mai capitato con Giorgio, sentivo il suo vivo desiderio sessuale, sentivo le sue mani frugare il mio corpo e la sua lingua possedere la mia bocca.
Non avevo mai provato a baciare una ragazza e dentro di me sentivo un tramestio di sensazioni: per la mia educazione conservatrice ero perplessa e forse un po' schifata dalla lingua di una donna nella mia bocca, ma il mio corpo reagiva alla sua sensualità rilasciandosi, accettandola, aprendosi, bagnandosi come per dire ancora!
In breve tempo fummo alla villa, ci ricomponemmo, Luca suonò due volte il clacson, poi due volte fece gli abbaglianti e nuovamente due colpi di clacson: il cancello si aprì.
Era una villa mediamente lussuosa, con piscina (anche se faceva troppo freddo per fare il bagno), credo fosse stata affittata per il WE, Luca mi aveva spiegato che l'anonimato delle persone era importante e quindi era improbabile che qualcuno ospitasse la festa a casa propria.
Nel parcheggio c'erano già una decina di macchine e qualche moto, scendemmo e ci dirigemmo verso l'ingresso; entrando notai che il pudore era stato chiuso fuori dalla porta: ragazze in reggiseno, mutandine e autoreggenti o alcune a seno nudo, uomini con addosso solo i calzini altri a petto nudo.
Immediatamente una coppia corseverso Luca che baciò appassionatamente in bocca sia lui sia lei; lei che indossava un babydoll con delle parigine, senza perdere tempo, spogliò Luca, incurante di noi che eravamo entrati con lui, lo attirò verso una poltrona, si sdraiò su questa e allargò le gambe.
Luca completamnte nudo e in erezione, si chinò tra le sue gambe iniziando a leccarla con voluttà; da dietro il lui della coppia slacciò i pantaloni, si mise dietro Luca e estrasse il suo membro, davvero notevole; lubrificò la punta con la sua saliva e con un colpo secco fu dentro Luca.
Io ero frastornata, Cecilia probabilmente lo aveva notato così per non farmi sentire troppo spaesata si era stretta a me e mi accarezzava la testa e le natiche.
Nella sala ci saranno state 30 persone e il gruppo di Luca non era l'unico a fare sesso, ma io ero ipnotizzata dalla scena di luca che leccava lei e intanto godeva dei forti colpi che il lui da dietro gli stava vibrando; avevo notato che da quando Luca era stato penetrato dietro il suo sesso si era ammosciato e lo sentivo godere con una voce più sottile e femminile.
Cecilia mi baciò ancora mi prese per una mano e mi distolse da quella scena portandomi più vicino al centro della sala dove c'era un grandissimo divano; baciandomi iniziò a spogliarmi davanti a tutti. Io ero pietrificata, non volevo fare la figura della verginella, mi abbandonai anche perchè il mio corpo abituato alle tenere carezze di Giorgio in mezzo a quel carnaio di sessualità desiderava godere più che mai.
Io ero probabilmente l'unica ad indossare dei collant, Cecilia mi spogliò completamente sopra senza togliermi collant, slip e scarpe; anche lei si spogliò, già non indossava mutandine, rimase con autoreggenti e scarpe, probabilmente a segnalare la sua disponibilità ad essere presa. Mi fece sedere e poi sdraiare sul divano, strappò i miei collant velatissimi tra le gambe e scostò le mie mutandine esponendo il mio sesso che era bagnatissimo!
Iniziò a leccarmi e io chiusi gli occhi per gustarmi quelle emozioni che scoppiavano dentro il mio corpo. Poco dopo aprii nuovamente gli occhi perchè sentivo Cecilia mentre mi leccava interrompersi per sospirare: un uomo di mezza età la stava penetrando in piedi dietro di lei, non riuscivo a capire se l'aveva penetrata analmente o nel suo sesso ma lei stava godendo.
Guardandomi alla mia destra vidi un ragazzo nudo che mi guardava con dolcezza, mi baciò poi prese la mia testa e avvicinò il suo sesso; io girandomi un po' iniziai a succhiarlo nella mia bocca. Sentii Cecilia spostarsi un po' e poi le sue dita allargarono le labbra della mia fighetta ormai prontissima per il sesso.
Io girata per succhiare il sesso del ragazzo non potevo vedere, ma mentre Cecilia teneva le labbra allargate e le gambe divaricate in un colpo venni penetrata; fu un'esplosione di piacere, con una decina di colpi ebbi un orgasmo incredibile, neppure comparabile a quanto mi aveva fatto provare fino ad allora Giorgio.
Mi girai, l'uomo di mezza età che aveva scopato Cecilia ora stava nella mia figa senza preservativo eppure l'unica cosa su cui riuscivo a concentrarmi era il piacere... Il ragazzo che stavo spompinando, mi raddrizzò sempre mantenendo il suo cazzo nella mia bocca per farmi penetrare meglio; l'uomo continuò a scoparmi anche dopo il mio evidente orgasmo senza neppure ridurre il ritmo; Cecilia notò un minimo di disagio da parte mia e si sdraiò sul mio corpo leccando i miei seni e stimolando il mio clitoride con le sue mani.
Il piacere incredibilmente tornò a farsi sentire in pochi minuti e il mio corpo tornò a rilasciarsi e a deesiderare un nuovo orgasmo; intando il ragazzo con un sospirò e un lungo "aaaaaaaaaaaahhh!" si abbandonò ad un orgasmo nella mia bocca.

Avevo provato a ricevere il piacere di Giorgio in bocca, ma uno sconosciuto che ti sborra in bocca mentre ti stanno scopando mi devastò il cervello: sentivo il paragone di ciò che ero stata e di ciò che stavo facendo li in quel momento, non vi erano altri termini mi sentivo una puttana, una grandissima troia e al mio corpo piaceva, mentre nella mia mente si stava combattendo una assurda battaglia.
Ma non avevo il tempo di soffermarmi a pensare, Cecilia appena il ragazzo si sfilò dalla bocca mi si attaccò per baciarmi con la lingua, a condividere la sborra che avevo in bocca.
Quel bacio mescolava lo seprma con la nostra saliva e rendeva ogni piccolo ingoio più dolce in questa meravigliosa esperienza condivisa; ma Cecilia non aveva finito le sorprese per me, salì a cavalcioni in ginocchio fino alla mia bocca, prese la mia testa e la portò al suo sesso.
Non avevo mai leccato una fighetta prima, ma non ebbi il tempo di pensare se mi piaceva o no, l'uomo che mi stava scopando alzò il ritmo e io fui di nuovo sua: questa volta l'orgasmo fu meno improvviso ma fu lunghissimo e sentii che lui stava sborrando dentro di me; ero ormai in balia delle emozioni e invece che contrarmi per uno sconosciuto che mi stava riempiendo la fighetta del suo seme, splancai le gambe come una ballerina che fa una spaccata e lui arriò profondissimo dentro di me fino a sentirlo sbattere sull'imboccatura del mio utero.
Lui si sfilò e Cecilia si girò formando com me un sesantanove, andando a leccare via dalla mia vulva il seme che vi era stato deposto e man mano colava fuori; io intando la leccavo potendo notare che a lei il seme stava ancora, pian piano, colando fuori dall'ano: lui l'aveva subito inculata.
Girandomi con la testa lo vidi arrivare per baciarmi in bocca e ringraziarmi, solo allora notai che aveva un sesso di dimensioni abbastanza importanti e mi chiesi se Giorgio avrebbe sentito la differenza della mia fightta allargata.
Poco dopo, lasciando tutti i nostri vestiti a terra Cecilia mi portò al tavolo bar, erano stati preparati dei piccoli drink shot anche qui, simili a quelli che avevo bevuto al loro locale, già ero alticcia e altri 3 di quelli mi fecero perdere il controllo. Cecilia, mi portò in un'altra stanza dove dei ragazzi stavano fumando un narghilè, pochi tiri e mi accorsi che probabilmente c'era marjuana o qualche altra sostanza li dentro.
Mentre fumavamo rilassandoci mezzi nudi ci si toccava, baciava, Cecilia stava spompinando un ragazzo che intando stava stimolando con le dita il mio clitoride da sopra gli slip attravero lo strappo nei collant.
Cecila mi chiese: - Ti piace? Ti diverti?
Io che francamente ero ancora scossa dagli orgasmi e intorpidita dall'alcool risposi con un bacio, era bello sentire la sua lingua che mi frugava.
Lei si alzò mi prese per mano e mi disse nuovamente vieni, andiamo a fare la doccia...
C'era un bagno con diverse docce prima di arrivare alla piscina, la veranda però era chiusa lasciando il bagno e le docce alla temperatura della casa, anzi forse di più perchè alcune docce erano accesse e scendeva acque molto calda.
Sotto alle docce ragazzi, ragazze, uomini e donne facevano sesso senza curarsi troppo se i partner fossero maschi o femmine ne del numero.
Sotto una di queste docce c'era Luca con un gruppo di 4 ragazzi di cui due di colore, facevano sesso in modo scatenato e Luca era al centro delle loro attenzioni: era sospeso tra le braccia dei due di colore; uno teneva sollevato il suo bacino in aria mentre inculava violentemente Luca che stava con i piedi sulle sue spalle mentre l'altro lo sorreggeva in aria mentre Luca con la testa tra le sue gambe gli succhiava le palle e il culetto.
Sentivo Luca mugolare e dire "siii, siii..." simulando una voce da troietta...
Lo rimisero a terra, luca frastornato si appoggiò al muro un po' piegato in avanti e uno dei due bianchi che aveva un cazzo enorme lo penetrò subito con un colpo; "Sii sono la tua puttana..." esclamò Luca.
Io che non avevo mai visto Luca così perso e pensando che lui doveva essere il mio uomo decisi di avvicinarmi per partecipare al suo godimento e aumentarlo; vidi però Cecilia incerta, trattenermi quasi. Io mi liberai e così con collant e slip, togliendomi le scarpe mi infilai sotto la doccia scivolando sotto Luca e iniziando a spompinargli il sesso moscio sotto la doccia.
Uno dei due neri disse: "ehi abbiamo una puttanella gelosa qui!" e afferrandomi per le caviglie mi fece scivolare nuovamente sotto Luca e abbandonare il suo cazzo che rimaneva moscio; - "Non perdere tempo troietta, sta puttanella è già partita, la sua testa ha fatto click e quindi ora cerca solo veri maschioni, e tu..."
Mi presedo tra di loro, nudi, mi spogliarono completamente strofinando intando il loro corpo sul mio; il caldo, l'alcool, quello che avevo fumato mi avevano mandato completamente fuori di testa, impossibilitata a reagire e per la situazione vogliosa di godere ancora.
Uno di loro si sdraiò a terra, con le ginocchia al petto, mi trasse a se in quella insolita posizione e io inizia a baciarlo con la testa in giù sospesa sulle sue gambe.
Sentii l'altro avvicinarsi, quello che mi sorreggeva mi strinse forte facendomi sentire poseduta da un vero maschio, l'altro senza troppi preparativi infiò due dita nella mia figa già allargata e preparata dai rapporti di prima; con più foga iniziai a baciare l'uomo che mi sorreggeva sulle sue gambe con il mio fondoschiena all'insù.
L'altro estrasse le dita dalla mia figa e le infiò piano ma deciso nel mio culetto facendomi provare un dolore assurdo.
Cecilia cercò di correre in mio aiuto: - "No, aspetta lei è nuova..."; ma fu intercettata dal bianco con il cazzo enorme che la prese a se dicendole: - "tranquilla sappiamo noi come iniziarla". Baciano cecilia passò un boccettino al nero che stava dietro di me, immaginai un lubrificante e la cosa mi fece dare un sospiro di sollievo, ma il boccettino era decisamente piccolo e insolito per un lubrificante.
Lui venne in avanti, aprì il tappo del flacone, raccolse un po' d'acqua e pose la mano sulla mia bocca in modo che respirassi con il naso e vi pose il flacone davanti: una bomba esplose nel mio cervello, incomparabile ad ogni altra cosa... il mio corpo avvampò, mi sentivo come una febbre che poteva essere estinta solo dal sesso; le mie fantasie anche più recondite divennero voglie e appena tolse il vasetto e liberò la mia bocca, palesai il mio desiderio urlando: "scopatemiiiiiiii!"
Tornò dietro di me e mi penetrò nell'ano piano ma inesorabilmente, facendomi risentire quel dolore di prima, ma il mio cervello scollegato dal corpo mi fece urlare: "siiii sono tua...".
Fui scopata con vigore nel culo come una professionista mentre con voluttà limonavo l'uomo che mi sorreggeva che intanto mi toccava le tette; la mia testa era come su un ottovolante e io volevo godere prima che la corsa si fermasse.
Mentre mi inculava, vedevo Cecilia sdaraiata sulla schiena con le gambe in posizione fetale e l'uomo con il cazzo enorme che la penetrava piano in figa e in culo alternando i buchi; dallo sguardo perso di Cecilia capii la sua iniziale riluttanza: nelle feste si era sempre divertita ma mantenendo un certo controllo senza mai ficcarsi in questo girone di'inferno in cui io l'avevo portata e in cui le droghe non davano scampo alla volontà personale.
Intanto Luca era a terra nella doccia e stava sbocchinando un giovane ragazzo pregandolo ogni tanto di incularlo, incurante del nero che gli stava spaccando la fidanzata (probabilmente solo una sciocca come me poteva pensare di poter essere "fidanzata").
Intanto vedevo il cazzo di quell'uomo pompare Cecilia che ormai si era abbandonata nelle sue braccia e giaceva sul dorso con le braccia abbandonate, la bocca semi aperta e gli occhi persi nella mia direzione ma puntati nel vuoto.
L'uomo con il cazzo enorme lanciò ancora un barattolino all'uomo sotto di me, lui lo aprì diede una veloce sniffata, poi tappò la mia bocca e mi fece annusare il contenuto per un tempo che mi sembrò interminabile mentre il nero dietro di me prese a scoparmi il culo con una foga incredibile fino a venirci dentro.
Ancora vampe di calore e l'ottovolante riprese la sua corsa; mi sembrava di poter andare avanti giorni a scopare grazie a quel barattolino. Alla fine scoprii da Luca che era una sostanza chiamata popper o che in modo molto simile ne causava gli effetti. Da li in avanti mi sembrò di vivere la scena fuori dal mio corpo come una serie infinita di flash in cui io non avevo volontà di determinare il mio corpo.
L'uomo sotto di me mi alzò, si sedette e mi fece scivolare sul suo lungo membro turgido che mi si impalò nella figa, si sdraiò nuovamente e il mio corpo sollecitato da lui si strusciava sul suo; dietro di me sentii un altro cazzo che spingeva verso il mio ano ancora dolorante e aperto per la scopata precedente.
Questa volta però la dimensione del sesso che stava entrando era maggiore, guardai Cecilia, che sola guardava con trepidazione nella mia direzione, capii che il superdotato che l'aveva spaccata in precedenza ora stava per entrare nel mio di dietro nella prima doppia della mia vita; il dolore era incredibile ma la mia testa separata dal mio corpo era ancora persa sull'ottovolante e invece che chiedere di fare piano mi faceva urlare: "Spaccami, fammi tua, marchiami.... desidero il tuo marchio come una cavalla ribelle che viene domata!"
I due si muovevano molto bene insieme, sapevano come fare e credo di aver avuto due orgasmi anche se, anche questi, me li godevo da lontano su quell'ottovolante mentale che tutto allontanava.
Quando stavo ritornando in me e il dolore si faceva più vivo i due sborrarono dentro di me quasi insieme mentre io mi protendevo alzando il mio torace a ricevere in viso la sborra di altri uomini in quella doccia che si erano uniti a godersi lo spettacolo.
Piena di sborra e completamente sfatta, fui lasciata sul pavimento della doccia; Cecilia strisciò vicino a me mi baciò e ci abbracciammo, sentivo di doverle molto per aver cercato di fermarmi e per essersi sacrificata tra quelle belve insieme a me.
Mentre loro si lavavano della sborra e del sudore rimasti addosso io e Cecilia limonavamo a terra strofinandoci in un amplesso dolcissimo; loro se ne andarono lascinadoci li, con Luca, anche lui a terra che spompinva chiunque capitasse, pregando di essere inculato.
Cecila lo guardava con compassione, mi disse: - "andiamo, per te non deve finire così, non ti deve rimanere addosso, devi ricordarti il bello del gioco".
Mi prese mi asciugò, mi guardò negli occhi allargandomi le palpebre, mi disse: "ce l'hai ancora addosso, non bere!".
Asciutte e nude ritornammo nel salone e sdraiate sul divano ricominciammo a baciarci e a strofinare i nostri corpi uno sull'altro; Cecila era sopra di me e sfregava la sua vulva sulla mia, ad un certo punto afferrò la mia testa baciandomi con più passione e sentii la sua vulva ferma premere sulla mia; ansimava, un uomo la stava penetrando, credo analmente.
Lei riprese a baciarmi si staccò e mi disse: "ne vuoi uno anche tu?". Feci cenno di si.
Lei tolse lui da se, gli fece cenno di girare dall'altra parte, si mise a sessantanove su di me iniziando a leccarmi tra le gambe, e allargò le sue natiche facendo riaccomodare il lui che la stava penetrando e io vedevo l'asta aprire il suo ano e scorrere in esso; iniziai a leccarle la figa avendo cura a volte di lappare anche il sesso dell'uomo in modo da lubrificarlo mentre entrava nel suo culetto.
Lei intanto stava leccando la mi a fighetta che nonostante i molti rapporti tornava a bagnarsi, sentii le dita di lei correre lungo le labbra e aprirmi; la sua testa si sollevò un attimo e un sesso maschile si insinuò nella mia femminilità, lei si richinò sul mio sesso e iniziò a leccarmi il clitoride.
Credo che sia durata almeno un'ora quell'alternanza tra me sotto e lei sopra e degli uomini che, mentre noi ci amavamo, ci possedevano; quando le persone cominciarono ad andarsene eravamo ancora sul divano nude a leccarci.
Quando ci rialzammo le dissi che andavo a cercare Luca. Lo trovai ancora nella doccia, mezzo addormentato e sborrato da altri; era solo, pensai (ancora con la mia testa da "fidanzatina") che dovevo farlo godere anche io.
Lo svegliai, lo baciai, gli dissi: "Luca voglio darti piacere anche io"; lui senza parlare fece un cenno di assenso con la testa. Iniziai a segarlo sperando di farlo diventare abbastanza duro da farmi penetrare, poi lo spompinai ottenendo un minimo di turgore... Lui guidò la mia mano verso il suo ano, io capii, con stizza e foga gli infilai due dita iniziando non solo ad andare dentro e fuori ma a premere sulla prostata.
Luca venne senza ritegno, dimenticandosi del mio piacere; alla fine mi disse grazie, si rialzò, ci lavammo, asciugammo, cercammo i vestiti e risalimmo in macchina.
Baciai per tutto il viaggio Cecilia a cui avevo voluto davvero bene e che mi aveva fatto godere e stare bene più di ogni altra persona, ma parimenti capivo che il mi ocervello da "fidanzatina" aveva scelto e quello non era il mio stile di vita. Non avrei mai più, perciò, rivisto neppure lei.
Tornai da Giorgio, capii che la mia vita era al suo fianco, la nostra sessualità ne beneficiò diventando più intrigante; fui sincera, raccontai un tradimento, ma non avrei mai potuto raccontare l'accaduto di quella notte.
Così gli dissi che avevo provato a vivere qualcosa di particolare con Luca ma che prima di penetrarmi aveva goduto nella mia bocca; decidete voi se fù una mezza verità o una mezza bugia.
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Vediamo ora se il lui avrà il coraggio di palesarsi, dire la sua e magari mostrare la sua Clara.
 
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io_mail

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Parimenti attendo commenti da parte di altri che dicano se il racconto è piaciuto e diano il coraggio a lui di pubblicare qualcosa...
 
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io_mail

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Grazie Lewis_48. Ancora attendo una mossa del lui perchè il racconto non ha ancora i requisiti per rimanere nella sezione fotoracconti.
 

popp

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Stessa formula del fotoracconto a due voci, il lui mi racconta delle esperienze e delle fantasie di coppia, io scrivo un racconto che possa a partire dalla realtà correre nella fantasia. Lui alla fine dice se ha gradito e aggiunge le foto di lei.
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Sono passati ormai due anni, Giorgio non lo sa, ho voluto mantenere il segreto dentro a me; gli ho raccontato di un tradimento, ma come potevo raccontargli tutta la storia? Come mi avrebbe guardata da li in avanti, pur sapendo che non ero in me quando è successo tutto?
Io sono Clara, ho 22 anni; sin dal liceo sono stata sempre con Giorgio, siamo cresciuti insieme, abbiamo conosciuto il nostro corpo e insieme abbiamo scoperto il sesso.

Con Giorgio siamo davvero cresciuti insieme, ci siamo confidati le tristezze e le difficoltà, abbiamo festeggiato ogni traguardo con gioia.
Ma, sempre arriva un momento in cui la vita ti pone davanti dubbi, scelte, problemi, insicurezze ed è capitato anche a me: Giorgio non c'entra, lui ha sempre cercato di dare tutto alla nostra coppia e non mi ha mai fatto mancare la sua vicinanza.
Però arriva un momento in cui ti chiedi: è questa la vita che voglio? Come posso sapere se non ne ho mai provata un'altra?
E in più ti chiedi se questa vita normale, incanalata tra i binari di un conformismo che ti vuole realizzata negli studi, per trovare un lavoro che ti permetta di comperare casa, fare una famiglia e dei figli, è veramente ciò che vuoi.

E così la curiosità diventa un tarlo nella tua testa, finchè a volte non prende addirittura il sopravvento; io ero in quel periodo, io ero in quel momento che vuoi capire se la piega presa dalla tua vita è quella giusta, magari creandoti una pietra di paragone.
Così quando conobbi Luca, fui facile preda della curiosità; Luca era così distante nelle sue decisioni: aveva intrapreso una carriera come ballerino, aveva studi di danza classica, ma per opportunità di guadagno si era dedicato anche alla danza moderna, aveva lavorato in diverse coreografie famose (spettacoli, trasmissioni TV, Musical); aveva girato il mondo, era un nottambulo, era bisessuale e il suo atteggiamento verso la sessualità era sfrontato, ostentato, ingordo.
Era praticamente l'opposto di ciò che io ritenevo normale nella vita e la cosa mi attraeva.
Giorgio percepiva questa mia crisi di identità, chiedeva, si rendeva disponibile ma non era certo lui che poteva aiutarmi; ormai avevo deciso, avrei dovuto provare un nuovo stile di vita.

Iniziai ad uscire con Luca, si usciva prima di cena e si ritornava alla mattina, nulla era organizzato si passava da un ritrovo in un pub, ad una inaugurazione di un locale alla moda, ad una cena a casa di amici, un narghilè in un salotto buono; Luca sembrava conoscere mezza città e Roma offre mille possibilità.
Mi piaceva, mi stimolava, mi sentivo su una giostra che girava a velocità vorticosa, mille stimoli; con Luca avevamo iniziato a baciarci, a stuzzicarci, ma non era mai accaduto di fare sesso.
Quando affrontai l'argomento mi disse che era stanco del sesso tradizionale, lo trovava scontato e noioso, e mi invitò a provare una volta con lui un "festino" da amici. Non chiesi più di tanto, non volevo sembrare distante da questo nuovo stile di vita che mi intrigava sempre più.

Luca mi passò a prendere una sera alle 20:00, ci recammo in un pub alla moda, proprietà di una coppia di amici; dopo una serie interminabile di shot drink molto dolci e alcolici decisero di unirsi a noi e salimmo tutti sulla macchina di Luca diretti ad una villa appena fuori Roma che avrebbe ospitato la festa.
Noi ragazze eravamo sedute dietro i ragazzi davanti; appena fuori dal centro città, l'altro lui si piegò su Luca che guidava, tirò fuori il suo sesso e iniziò a spompinarlo: era la prima volta che vedevo il sesso di Luca, era bello, non grossissimo, ma di una forma molto affusolata ed invitante.
Era la prima volta che vedevo il sesso di Luca ed era per finire in bocca ad un lui.
Intanto Cecilia, la ragazza che sedeva accanto a me si avvicinò e mi diede un bacio sulle labbra e mi disse: "Non ti avvevo mai vista prima ad un festino, sei nuova?".
Io, intimorita dal fare la figura della principiante, risposi: "Già... Con voi non è mai capitato...".
A questo punto lei si sentì probabilmente più libera e mi abbracciò baciandomi e ficcandomi la lingua in bocca in un modo così profondo e sensuale che non era mai capitato con Giorgio, sentivo il suo vivo desiderio sessuale, sentivo le sue mani frugare il mio corpo e la sua lingua possedere la mia bocca.
Non avevo mai provato a baciare una ragazza e dentro di me sentivo un tramestio di sensazioni: per la mia educazione conservatrice ero perplessa e forse un po' schifata dalla lingua di una donna nella mia bocca, ma il mio corpo reagiva alla sua sensualità rilasciandosi, accettandola, aprendosi, bagnandosi come per dire ancora!
In breve tempo fummo alla villa, ci ricomponemmo, Luca suonò due volte il clacson, poi due volte fece gli abbaglianti e nuovamente due colpi di clacson: il cancello si aprì.
Era una villa mediamente lussuosa, con piscina (anche se faceva troppo freddo per fare il bagno), credo fosse stata affittata per il WE, Luca mi aveva spiegato che l'anonimato delle persone era importante e quindi era improbabile che qualcuno ospitasse la festa a casa propria.
Nel parcheggio c'erano già una decina di macchine e qualche moto, scendemmo e ci dirigemmo verso l'ingresso; entrando notai che il pudore era stato chiuso fuori dalla porta: ragazze in reggiseno, mutandine e autoreggenti o alcune a seno nudo, uomini con addosso solo i calzini altri a petto nudo.
Immediatamente una coppia corseverso Luca che baciò appassionatamente in bocca sia lui sia lei; lei che indossava un babydoll con delle parigine, senza perdere tempo, spogliò Luca, incurante di noi che eravamo entrati con lui, lo attirò verso una poltrona, si sdraiò su questa e allargò le gambe.
Luca completamnte nudo e in erezione, si chinò tra le sue gambe iniziando a leccarla con voluttà; da dietro il lui della coppia slacciò i pantaloni, si mise dietro Luca e estrasse il suo membro, davvero notevole; lubrificò la punta con la sua saliva e con un colpo secco fu dentro Luca.
Io ero frastornata, Cecilia probabilmente lo aveva notato così per non farmi sentire troppo spaesata si era stretta a me e mi accarezzava la testa e le natiche.
Nella sala ci saranno state 30 persone e il gruppo di Luca non era l'unico a fare sesso, ma io ero ipnotizzata dalla scena di luca che leccava lei e intanto godeva dei forti colpi che il lui da dietro gli stava vibrando; avevo notato che da quando Luca era stato penetrato dietro il suo sesso si era ammosciato e lo sentivo godere con una voce più sottile e femminile.
Cecilia mi baciò ancora mi prese per una mano e mi distolse da quella scena portandomi più vicino al centro della sala dove c'era un grandissimo divano; baciandomi iniziò a spogliarmi davanti a tutti. Io ero pietrificata, non volevo fare la figura della verginella, mi abbandonai anche perchè il mio corpo abituato alle tenere carezze di Giorgio in mezzo a quel carnaio di sessualità desiderava godere più che mai.
Io ero probabilmente l'unica ad indossare dei collant, Cecilia mi spogliò completamente sopra senza togliermi collant, slip e scarpe; anche lei si spogliò, già non indossava mutandine, rimase con autoreggenti e scarpe, probabilmente a segnalare la sua disponibilità ad essere presa. Mi fece sedere e poi sdraiare sul divano, strappò i miei collant velatissimi tra le gambe e scostò le mie mutandine esponendo il mio sesso che era bagnatissimo!
Iniziò a leccarmi e io chiusi gli occhi per gustarmi quelle emozioni che scoppiavano dentro il mio corpo. Poco dopo aprii nuovamente gli occhi perchè sentivo Cecilia mentre mi leccava interrompersi per sospirare: un uomo di mezza età la stava penetrando in piedi dietro di lei, non riuscivo a capire se l'aveva penetrata analmente o nel suo sesso ma lei stava godendo.
Guardandomi alla mia destra vidi un ragazzo nudo che mi guardava con dolcezza, mi baciò poi prese la mia testa e avvicinò il suo sesso; io girandomi un po' iniziai a succhiarlo nella mia bocca. Sentii Cecilia spostarsi un po' e poi le sue dita allargarono le labbra della mia fighetta ormai prontissima per il sesso.
Io girata per succhiare il sesso del ragazzo non potevo vedere, ma mentre Cecilia teneva le labbra allargate e le gambe divaricate in un colpo venni penetrata; fu un'esplosione di piacere, con una decina di colpi ebbi un orgasmo incredibile, neppure comparabile a quanto mi aveva fatto provare fino ad allora Giorgio.
Mi girai, l'uomo di mezza età che aveva scopato Cecilia ora stava nella mia figa senza preservativo eppure l'unica cosa su cui riuscivo a concentrarmi era il piacere... Il ragazzo che stavo spompinando, mi raddrizzò sempre mantenendo il suo cazzo nella mia bocca per farmi penetrare meglio; l'uomo continuò a scoparmi anche dopo il mio evidente orgasmo senza neppure ridurre il ritmo; Cecilia notò un minimo di disagio da parte mia e si sdraiò sul mio corpo leccando i miei seni e stimolando il mio clitoride con le sue mani.
Il piacere incredibilmente tornò a farsi sentire in pochi minuti e il mio corpo tornò a rilasciarsi e a deesiderare un nuovo orgasmo; intando il ragazzo con un sospirò e un lungo "aaaaaaaaaaaahhh!" si abbandonò ad un orgasmo nella mia bocca.

Avevo provato a ricevere il piacere di Giorgio in bocca, ma uno sconosciuto che ti sborra in bocca mentre ti stanno scopando mi devastò il cervello: sentivo il paragone di ciò che ero stata e di ciò che stavo facendo li in quel momento, non vi erano altri termini mi sentivo una puttana, una grandissima troia e al mio corpo piaceva, mentre nella mia mente si stava combattendo una assurda battaglia.
Ma non avevo il tempo di soffermarmi a pensare, Cecilia appena il ragazzo si sfilò dalla bocca mi si attaccò per baciarmi con la lingua, a condividere la sborra che avevo in bocca.
Quel bacio mescolava lo seprma con la nostra saliva e rendeva ogni piccolo ingoio più dolce in questa meravigliosa esperienza condivisa; ma Cecilia non aveva finito le sorprese per me, salì a cavalcioni in ginocchio fino alla mia bocca, prese la mia testa e la portò al suo sesso.
Non avevo mai leccato una fighetta prima, ma non ebbi il tempo di pensare se mi piaceva o no, l'uomo che mi stava scopando alzò il ritmo e io fui di nuovo sua: questa volta l'orgasmo fu meno improvviso ma fu lunghissimo e sentii che lui stava sborrando dentro di me; ero ormai in balia delle emozioni e invece che contrarmi per uno sconosciuto che mi stava riempiendo la fighetta del suo seme, splancai le gambe come una ballerina che fa una spaccata e lui arriò profondissimo dentro di me fino a sentirlo sbattere sull'imboccatura del mio utero.
Lui si sfilò e Cecilia si girò formando com me un sesantanove, andando a leccare via dalla mia vulva il seme che vi era stato deposto e man mano colava fuori; io intando la leccavo potendo notare che a lei il seme stava ancora, pian piano, colando fuori dall'ano: lui l'aveva subito inculata.
Girandomi con la testa lo vidi arrivare per baciarmi in bocca e ringraziarmi, solo allora notai che aveva un sesso di dimensioni abbastanza importanti e mi chiesi se Giorgio avrebbe sentito la differenza della mia fightta allargata.
Poco dopo, lasciando tutti i nostri vestiti a terra Cecilia mi portò al tavolo bar, erano stati preparati dei piccoli drink shot anche qui, simili a quelli che avevo bevuto al loro locale, già ero alticcia e altri 3 di quelli mi fecero perdere il controllo. Cecilia, mi portò in un'altra stanza dove dei ragazzi stavano fumando un narghilè, pochi tiri e mi accorsi che probabilmente c'era marjuana o qualche altra sostanza li dentro.
Mentre fumavamo rilassandoci mezzi nudi ci si toccava, baciava, Cecilia stava spompinando un ragazzo che intando stava stimolando con le dita il mio clitoride da sopra gli slip attravero lo strappo nei collant.
Cecila mi chiese: - Ti piace? Ti diverti?
Io che francamente ero ancora scossa dagli orgasmi e intorpidita dall'alcool risposi con un bacio, era bello sentire la sua lingua che mi frugava.
Lei si alzò mi prese per mano e mi disse nuovamente vieni, andiamo a fare la doccia...
C'era un bagno con diverse docce prima di arrivare alla piscina, la veranda però era chiusa lasciando il bagno e le docce alla temperatura della casa, anzi forse di più perchè alcune docce erano accesse e scendeva acque molto calda.
Sotto alle docce ragazzi, ragazze, uomini e donne facevano sesso senza curarsi troppo se i partner fossero maschi o femmine ne del numero.
Sotto una di queste docce c'era Luca con un gruppo di 4 ragazzi di cui due di colore, facevano sesso in modo scatenato e Luca era al centro delle loro attenzioni: era sospeso tra le braccia dei due di colore; uno teneva sollevato il suo bacino in aria mentre inculava violentemente Luca che stava con i piedi sulle sue spalle mentre l'altro lo sorreggeva in aria mentre Luca con la testa tra le sue gambe gli succhiava le palle e il culetto.
Sentivo Luca mugolare e dire "siii, siii..." simulando una voce da troietta...
Lo rimisero a terra, luca frastornato si appoggiò al muro un po' piegato in avanti e uno dei due bianchi che aveva un cazzo enorme lo penetrò subito con un colpo; "Sii sono la tua puttana..." esclamò Luca.
Io che non avevo mai visto Luca così perso e pensando che lui doveva essere il mio uomo decisi di avvicinarmi per partecipare al suo godimento e aumentarlo; vidi però Cecilia incerta, trattenermi quasi. Io mi liberai e così con collant e slip, togliendomi le scarpe mi infilai sotto la doccia scivolando sotto Luca e iniziando a spompinargli il sesso moscio sotto la doccia.
Uno dei due neri disse: "ehi abbiamo una puttanella gelosa qui!" e afferrandomi per le caviglie mi fece scivolare nuovamente sotto Luca e abbandonare il suo cazzo che rimaneva moscio; - "Non perdere tempo troietta, sta puttanella è già partita, la sua testa ha fatto click e quindi ora cerca solo veri maschioni, e tu..."
Mi presedo tra di loro, nudi, mi spogliarono completamente strofinando intando il loro corpo sul mio; il caldo, l'alcool, quello che avevo fumato mi avevano mandato completamente fuori di testa, impossibilitata a reagire e per la situazione vogliosa di godere ancora.
Uno di loro si sdraiò a terra, con le ginocchia al petto, mi trasse a se in quella insolita posizione e io inizia a baciarlo con la testa in giù sospesa sulle sue gambe.
Sentii l'altro avvicinarsi, quello che mi sorreggeva mi strinse forte facendomi sentire poseduta da un vero maschio, l'altro senza troppi preparativi infiò due dita nella mia figa già allargata e preparata dai rapporti di prima; con più foga iniziai a baciare l'uomo che mi sorreggeva sulle sue gambe con il mio fondoschiena all'insù.
L'altro estrasse le dita dalla mia figa e le infiò piano ma deciso nel mio culetto facendomi provare un dolore assurdo.
Cecilia cercò di correre in mio aiuto: - "No, aspetta lei è nuova..."; ma fu intercettata dal bianco con il cazzo enorme che la prese a se dicendole: - "tranquilla sappiamo noi come iniziarla". Baciano cecilia passò un boccettino al nero che stava dietro di me, immaginai un lubrificante e la cosa mi fece dare un sospiro di sollievo, ma il boccettino era decisamente piccolo e insolito per un lubrificante.
Lui venne in avanti, aprì il tappo del flacone, raccolse un po' d'acqua e pose la mano sulla mia bocca in modo che respirassi con il naso e vi pose il flacone davanti: una bomba esplose nel mio cervello, incomparabile ad ogni altra cosa... il mio corpo avvampò, mi sentivo come una febbre che poteva essere estinta solo dal sesso; le mie fantasie anche più recondite divennero voglie e appena tolse il vasetto e liberò la mia bocca, palesai il mio desiderio urlando: "scopatemiiiiiiii!"
Tornò dietro di me e mi penetrò nell'ano piano ma inesorabilmente, facendomi risentire quel dolore di prima, ma il mio cervello scollegato dal corpo mi fece urlare: "siiii sono tua...".
Fui scopata con vigore nel culo come una professionista mentre con voluttà limonavo l'uomo che mi sorreggeva che intanto mi toccava le tette; la mia testa era come su un ottovolante e io volevo godere prima che la corsa si fermasse.
Mentre mi inculava, vedevo Cecilia sdaraiata sulla schiena con le gambe in posizione fetale e l'uomo con il cazzo enorme che la penetrava piano in figa e in culo alternando i buchi; dallo sguardo perso di Cecilia capii la sua iniziale riluttanza: nelle feste si era sempre divertita ma mantenendo un certo controllo senza mai ficcarsi in questo girone di'inferno in cui io l'avevo portata e in cui le droghe non davano scampo alla volontà personale.
Intanto Luca era a terra nella doccia e stava sbocchinando un giovane ragazzo pregandolo ogni tanto di incularlo, incurante del nero che gli stava spaccando la fidanzata (probabilmente solo una sciocca come me poteva pensare di poter essere "fidanzata").
Intanto vedevo il cazzo di quell'uomo pompare Cecilia che ormai si era abbandonata nelle sue braccia e giaceva sul dorso con le braccia abbandonate, la bocca semi aperta e gli occhi persi nella mia direzione ma puntati nel vuoto.
L'uomo con il cazzo enorme lanciò ancora un barattolino all'uomo sotto di me, lui lo aprì diede una veloce sniffata, poi tappò la mia bocca e mi fece annusare il contenuto per un tempo che mi sembrò interminabile mentre il nero dietro di me prese a scoparmi il culo con una foga incredibile fino a venirci dentro.
Ancora vampe di calore e l'ottovolante riprese la sua corsa; mi sembrava di poter andare avanti giorni a scopare grazie a quel barattolino. Alla fine scoprii da Luca che era una sostanza chiamata popper o che in modo molto simile ne causava gli effetti. Da li in avanti mi sembrò di vivere la scena fuori dal mio corpo come una serie infinita di flash in cui io non avevo volontà di determinare il mio corpo.
L'uomo sotto di me mi alzò, si sedette e mi fece scivolare sul suo lungo membro turgido che mi si impalò nella figa, si sdraiò nuovamente e il mio corpo sollecitato da lui si strusciava sul suo; dietro di me sentii un altro cazzo che spingeva verso il mio ano ancora dolorante e aperto per la scopata precedente.
Questa volta però la dimensione del sesso che stava entrando era maggiore, guardai Cecilia, che sola guardava con trepidazione nella mia direzione, capii che il superdotato che l'aveva spaccata in precedenza ora stava per entrare nel mio di dietro nella prima doppia della mia vita; il dolore era incredibile ma la mia testa separata dal mio corpo era ancora persa sull'ottovolante e invece che chiedere di fare piano mi faceva urlare: "Spaccami, fammi tua, marchiami.... desidero il tuo marchio come una cavalla ribelle che viene domata!"
I due si muovevano molto bene insieme, sapevano come fare e credo di aver avuto due orgasmi anche se, anche questi, me li godevo da lontano su quell'ottovolante mentale che tutto allontanava.
Quando stavo ritornando in me e il dolore si faceva più vivo i due sborrarono dentro di me quasi insieme mentre io mi protendevo alzando il mio torace a ricevere in viso la sborra di altri uomini in quella doccia che si erano uniti a godersi lo spettacolo.
Piena di sborra e completamente sfatta, fui lasciata sul pavimento della doccia; Cecilia strisciò vicino a me mi baciò e ci abbracciammo, sentivo di doverle molto per aver cercato di fermarmi e per essersi sacrificata tra quelle belve insieme a me.
Mentre loro si lavavano della sborra e del sudore rimasti addosso io e Cecilia limonavamo a terra strofinandoci in un amplesso dolcissimo; loro se ne andarono lascinadoci li, con Luca, anche lui a terra che spompinva chiunque capitasse, pregando di essere inculato.
Cecila lo guardava con compassione, mi disse: - "andiamo, per te non deve finire così, non ti deve rimanere addosso, devi ricordarti il bello del gioco".
Mi prese mi asciugò, mi guardò negli occhi allargandomi le palpebre, mi disse: "ce l'hai ancora addosso, non bere!".
Asciutte e nude ritornammo nel salone e sdraiate sul divano ricominciammo a baciarci e a strofinare i nostri corpi uno sull'altro; Cecila era sopra di me e sfregava la sua vulva sulla mia, ad un certo punto afferrò la mia testa baciandomi con più passione e sentii la sua vulva ferma premere sulla mia; ansimava, un uomo la stava penetrando, credo analmente.
Lei riprese a baciarmi si staccò e mi disse: "ne vuoi uno anche tu?". Feci cenno di si.
Lei tolse lui da se, gli fece cenno di girare dall'altra parte, si mise a sessantanove su di me iniziando a leccarmi tra le gambe, e allargò le sue natiche facendo riaccomodare il lui che la stava penetrando e io vedevo l'asta aprire il suo ano e scorrere in esso; iniziai a leccarle la figa avendo cura a volte di lappare anche il sesso dell'uomo in modo da lubrificarlo mentre entrava nel suo culetto.
Lei intanto stava leccando la mi a fighetta che nonostante i molti rapporti tornava a bagnarsi, sentii le dita di lei correre lungo le labbra e aprirmi; la sua testa si sollevò un attimo e un sesso maschile si insinuò nella mia femminilità, lei si richinò sul mio sesso e iniziò a leccarmi il clitoride.
Credo che sia durata almeno un'ora quell'alternanza tra me sotto e lei sopra e degli uomini che, mentre noi ci amavamo, ci possedevano; quando le persone cominciarono ad andarsene eravamo ancora sul divano nude a leccarci.
Quando ci rialzammo le dissi che andavo a cercare Luca. Lo trovai ancora nella doccia, mezzo addormentato e sborrato da altri; era solo, pensai (ancora con la mia testa da "fidanzatina") che dovevo farlo godere anche io.
Lo svegliai, lo baciai, gli dissi: "Luca voglio darti piacere anche io"; lui senza parlare fece un cenno di assenso con la testa. Iniziai a segarlo sperando di farlo diventare abbastanza duro da farmi penetrare, poi lo spompinai ottenendo un minimo di turgore... Lui guidò la mia mano verso il suo ano, io capii, con stizza e foga gli infilai due dita iniziando non solo ad andare dentro e fuori ma a premere sulla prostata.
Luca venne senza ritegno, dimenticandosi del mio piacere; alla fine mi disse grazie, si rialzò, ci lavammo, asciugammo, cercammo i vestiti e risalimmo in macchina.
Baciai per tutto il viaggio Cecilia a cui avevo voluto davvero bene e che mi aveva fatto godere e stare bene più di ogni altra persona, ma parimenti capivo che il mi ocervello da "fidanzatina" aveva scelto e quello non era il mio stile di vita. Non avrei mai più, perciò, rivisto neppure lei.
Tornai da Giorgio, capii che la mia vita era al suo fianco, la nostra sessualità ne beneficiò diventando più intrigante; fui sincera, raccontai un tradimento, ma non avrei mai potuto raccontare l'accaduto di quella notte.
Così gli dissi che avevo provato a vivere qualcosa di particolare con Luca ma che prima di penetrarmi aveva goduto nella mia bocca; decidete voi se fù una mezza verità o una mezza bugia.
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Vediamo ora se il lui avrà il coraggio di palesarsi, dire la sua e magari mostrare la sua Clara.
Ottimo racconto, grazie 👍👍
 

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