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<blockquote data-quote="TheAlchemist" data-source="post: 18741954" data-attributes="member: 308858"><p>Per me la nostra storia era basata solo sul piacere fisico, non ne ero innamorato e non volevo stare con lei “ufficialmente” e pensavo che anche per lei fosse la stessa cosa, però c’era una grandissima chimica tra noi e stavamo veramente benissimo assieme. Nel frattempo io avevo anche lasciato l’altra ragazza che abitava lontano per legarmi però ad un'altra ragazza ancora, sempre conosciuta nel giro dello sport, anch’essa molto distante da casa mia. Di fatto la storia con Marta continuava ad essere clandestina e ne era consapevole anche lei. Personalmente non avevo grandi sensi di colpa per questa “doppia vita” perché era iniziata quasi per gioco e ormai era diventata una routine: da una parte la ragazza “ufficiale” che però potevo vedere solamente alle gare e ogni tanto la domenica quando uno dei due riusciva a prendere il treno per andare nella città dell’altro e dall’altra parte Marta, la compagna di classe con cui divertirci durante tutta la settimana.</p><p>Un pomeriggio d’estate mi invitò da lei perché aveva casa libera e io presi il motorino e mi ci fiondai. Appena entrato in casa avevo già la sua lingua in bocca e le sue mani ovunque. Ci spostammo nella sua camera dove ci lanciammo a letto e ci spogliammo completamente. Entrambi capimmo che stavamo per fare sesso e per lei sarebbe stata la prima volta, con il senno di poi probabilmente avrei dovuto capire che per lei i sentimenti erano più importanti di quanto dimostrava visto che mi stava “concedendo” la sua prima volta ma che ci volete fare… a quell’età si ragiona poco con la testa e molto con gli ormoni.</p><p>Non ricordo molti particolari sulla scopata ma sicuramente non parliamo di prestazioni eccezionali o mirabolanti. Una volta finito restammo un po’ a letto ma calò uno strano silenzio, qualcosa si era decisamente rotto tra noi due. Io per la prima volta cominciai a sentirmi in colpa per aver fatto sesso con un'altra e probabilmente lei si rese conto che comunque non volevo legarmi sentimentalmente a lei. Una volta tornato a casa cercai di schiarirmi le idee come solo gli uomini sanno fare: non ci pensai più e mi buttai su mille altre attività per tenere la mente impegnata (spoiler: non funziona mai). Qualche giorno dopo mi mandò un messaggio pieno di insulti per non averla più cercata, mi accusava di volerla solo scopare e le solite cose. Mi sentii una merda e attuai un’altra tecnica prettamente maschile (e spesso fallimentare): non le risposi.</p><p>Intanto l’estate passò senza particolari eventi e noi due non ci vedemmo né sentimmo più. La mia relazione “ufficiale” continuò normalmente e senza altri tradimenti da parte mia, lei era una ragazza particolarmente indietro dal punto di vista sessuale e con lei non ci feci nulla (neanche una palpatina, per capirci) e ci mollammo in autunno. </p><p>Sul finire dell’estate sorse un nuovo problema, la scuola stava per ricominciare e io dovevo per forza trovarmi faccia a faccia con Marta e quindi, probabilmente, affrontarla.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="TheAlchemist, post: 18741954, member: 308858"] Per me la nostra storia era basata solo sul piacere fisico, non ne ero innamorato e non volevo stare con lei “ufficialmente” e pensavo che anche per lei fosse la stessa cosa, però c’era una grandissima chimica tra noi e stavamo veramente benissimo assieme. Nel frattempo io avevo anche lasciato l’altra ragazza che abitava lontano per legarmi però ad un'altra ragazza ancora, sempre conosciuta nel giro dello sport, anch’essa molto distante da casa mia. Di fatto la storia con Marta continuava ad essere clandestina e ne era consapevole anche lei. Personalmente non avevo grandi sensi di colpa per questa “doppia vita” perché era iniziata quasi per gioco e ormai era diventata una routine: da una parte la ragazza “ufficiale” che però potevo vedere solamente alle gare e ogni tanto la domenica quando uno dei due riusciva a prendere il treno per andare nella città dell’altro e dall’altra parte Marta, la compagna di classe con cui divertirci durante tutta la settimana. Un pomeriggio d’estate mi invitò da lei perché aveva casa libera e io presi il motorino e mi ci fiondai. Appena entrato in casa avevo già la sua lingua in bocca e le sue mani ovunque. Ci spostammo nella sua camera dove ci lanciammo a letto e ci spogliammo completamente. Entrambi capimmo che stavamo per fare sesso e per lei sarebbe stata la prima volta, con il senno di poi probabilmente avrei dovuto capire che per lei i sentimenti erano più importanti di quanto dimostrava visto che mi stava “concedendo” la sua prima volta ma che ci volete fare… a quell’età si ragiona poco con la testa e molto con gli ormoni. Non ricordo molti particolari sulla scopata ma sicuramente non parliamo di prestazioni eccezionali o mirabolanti. Una volta finito restammo un po’ a letto ma calò uno strano silenzio, qualcosa si era decisamente rotto tra noi due. Io per la prima volta cominciai a sentirmi in colpa per aver fatto sesso con un'altra e probabilmente lei si rese conto che comunque non volevo legarmi sentimentalmente a lei. Una volta tornato a casa cercai di schiarirmi le idee come solo gli uomini sanno fare: non ci pensai più e mi buttai su mille altre attività per tenere la mente impegnata (spoiler: non funziona mai). Qualche giorno dopo mi mandò un messaggio pieno di insulti per non averla più cercata, mi accusava di volerla solo scopare e le solite cose. Mi sentii una merda e attuai un’altra tecnica prettamente maschile (e spesso fallimentare): non le risposi. Intanto l’estate passò senza particolari eventi e noi due non ci vedemmo né sentimmo più. La mia relazione “ufficiale” continuò normalmente e senza altri tradimenti da parte mia, lei era una ragazza particolarmente indietro dal punto di vista sessuale e con lei non ci feci nulla (neanche una palpatina, per capirci) e ci mollammo in autunno. Sul finire dell’estate sorse un nuovo problema, la scuola stava per ricominciare e io dovevo per forza trovarmi faccia a faccia con Marta e quindi, probabilmente, affrontarla. [/QUOTE]
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