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<blockquote data-quote="TheAlchemist" data-source="post: 18745375" data-attributes="member: 308858"><p>Le lezioni iniziarono e la situazione si rivelò più facile del previsto, lei non voleva neanche incrociare il mio sguardo e praticamente mi aveva cancellato dalla sua vita. Marta nel frattempo iniziò una relazione con un altro ragazzo che però finì qualche paio di mesi dopo l’inizio delle lezioni, questo probabilmente l'aiutò a mantenere le distanze e io sinceramente non ne ero molto geloso.</p><p>Ovviamente ci rimasi male ma capii che probabilmente era meglio così e non cercai di forzare la cosa. Piano piano con il passare delle settimane il nostro rapporto di amicizia sembrava riprendere forza e ricominciammo se non altro a parlarci in classe ma se al di fuori della scuola continuavamo ad ignorarci. Le nostre soste post lezione nel sottoscala erano ormai solo un miraggio.</p><p>Nel frattempo io venni lasciato dalla mia ragazza e tornai con la precedente, quella che abitava a 100km di distanza, convinto di poter avere finalmente con lei una relazione normale e sincera. La normalità non durò molto.</p><p>Un pomeriggio (prima che la sua relazione con l’altro ragazzo finisse, mi pare) andai a casa sua insieme ad altre persone per seguire un progetto di gruppo in cui partecipavamo entrambi e, nel bel mezzo del lavoto, mi arrivò un messaggio abbastanza inequivocabile: era lei ed aveva voglia di succhiarmelo. Alzai lo sguardo verso Marta e la vidi china sui fogli mentre dissimulava indifferenza. Credo di essere sbiancato e dovevo assolutamente inventarmi una scusa plausibile per appartarmi per un ragionevole tempo con lei, non potevo lasciarmi scappare quest’occasione. Ricordo bene di averle chiesto se aveva qualcosa di particolare da bere (non so se una cola, una sprite o cos’altro, mi serviva qualcosa che sicuramente non aveva già pronto in cucina) e lei mi rispose che c’era, ma era in cantina. Mi accompagnò nel seminterrato e non appena chiuse la porta alle nostre spalle letteralmente mi saltò addosso, ritornò tutto esattamente come prima in un attimo e ci lasciammo indietro qualsiasi motivo di rancore. Non parlavamo mai dei nostri problemi, li risolvevamo così.</p><p>Avevamo poco tempo e lei evidentemente voleva avere la mia sborra quindi si lancio sul mio cazzo e in pochi minuti le venni copiosamente in bocca. Cercammo di risistemarci alla meglio per tornare dai nostri amici (spero almeno con la bottiglia in mano ma non ne sono sicuro) che sicuramente sospettarono qualcosa e fecero qualche battutina sul tempo impiegato per cercare una bottiglia in cantina. Da quel giorno la nostra routine prese nuovamente il via e questa volta, almeno un po’ di tempo, è stata clandestina per entrambi. Visto che ormai la fatidica prima volta c’era già stata Marta era molto più propensa a fare sesso per cui spesso nel famoso sottoscala ci ritrovavamo anche a scopare. Non potevamo restare molto tempo in quanto tra la fine delle lezioni e la partenza dei mezzi per tornare a casa c’erano circa 30 min per cui erano più che altro delle sveltine, il sesso vero e proprio lo lasciavamo per i pomeriggi a casa sua. Ormai ero nuovamente abituato a questa doppia vita e ancora una volta non provavo sensi di colpa per quello che stavo facendo. Per fortuna almeno Marta era molto più consapevole e aveva un carattere molto più forte dell’anno precedente per cui si godeva le scopate senza cercare una relazione, quindi il problema morale era “solo” nei confronti dell’altra ragazza. Un sabato sono arrivato al punto di scopare con Marta dopo lezione, prendere direttamente un treno ed andare dalla mia fidanzata per passare il pomeriggio con lei (per fortuna non faceva i pompini, mi avrebbe sgamato subito visto che avevo ancora il cazzo che sapeva di figa).</p><p>C’era però un problema: lei non poteva prendere la pillola e non sempre avevamo preservativi con noi. Inoltre il salto della quaglia ci fece venire diversi infarti visto che lei aveva un ciclo completamente sballato e ogni ritardo era il panico. Dovevamo quindi trovare una soluzione per poter scopare comunque e ovviamente la soluzione la trovammo nell'anale.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="TheAlchemist, post: 18745375, member: 308858"] Le lezioni iniziarono e la situazione si rivelò più facile del previsto, lei non voleva neanche incrociare il mio sguardo e praticamente mi aveva cancellato dalla sua vita. Marta nel frattempo iniziò una relazione con un altro ragazzo che però finì qualche paio di mesi dopo l’inizio delle lezioni, questo probabilmente l'aiutò a mantenere le distanze e io sinceramente non ne ero molto geloso. Ovviamente ci rimasi male ma capii che probabilmente era meglio così e non cercai di forzare la cosa. Piano piano con il passare delle settimane il nostro rapporto di amicizia sembrava riprendere forza e ricominciammo se non altro a parlarci in classe ma se al di fuori della scuola continuavamo ad ignorarci. Le nostre soste post lezione nel sottoscala erano ormai solo un miraggio. Nel frattempo io venni lasciato dalla mia ragazza e tornai con la precedente, quella che abitava a 100km di distanza, convinto di poter avere finalmente con lei una relazione normale e sincera. La normalità non durò molto. Un pomeriggio (prima che la sua relazione con l’altro ragazzo finisse, mi pare) andai a casa sua insieme ad altre persone per seguire un progetto di gruppo in cui partecipavamo entrambi e, nel bel mezzo del lavoto, mi arrivò un messaggio abbastanza inequivocabile: era lei ed aveva voglia di succhiarmelo. Alzai lo sguardo verso Marta e la vidi china sui fogli mentre dissimulava indifferenza. Credo di essere sbiancato e dovevo assolutamente inventarmi una scusa plausibile per appartarmi per un ragionevole tempo con lei, non potevo lasciarmi scappare quest’occasione. Ricordo bene di averle chiesto se aveva qualcosa di particolare da bere (non so se una cola, una sprite o cos’altro, mi serviva qualcosa che sicuramente non aveva già pronto in cucina) e lei mi rispose che c’era, ma era in cantina. Mi accompagnò nel seminterrato e non appena chiuse la porta alle nostre spalle letteralmente mi saltò addosso, ritornò tutto esattamente come prima in un attimo e ci lasciammo indietro qualsiasi motivo di rancore. Non parlavamo mai dei nostri problemi, li risolvevamo così. Avevamo poco tempo e lei evidentemente voleva avere la mia sborra quindi si lancio sul mio cazzo e in pochi minuti le venni copiosamente in bocca. Cercammo di risistemarci alla meglio per tornare dai nostri amici (spero almeno con la bottiglia in mano ma non ne sono sicuro) che sicuramente sospettarono qualcosa e fecero qualche battutina sul tempo impiegato per cercare una bottiglia in cantina. Da quel giorno la nostra routine prese nuovamente il via e questa volta, almeno un po’ di tempo, è stata clandestina per entrambi. Visto che ormai la fatidica prima volta c’era già stata Marta era molto più propensa a fare sesso per cui spesso nel famoso sottoscala ci ritrovavamo anche a scopare. Non potevamo restare molto tempo in quanto tra la fine delle lezioni e la partenza dei mezzi per tornare a casa c’erano circa 30 min per cui erano più che altro delle sveltine, il sesso vero e proprio lo lasciavamo per i pomeriggi a casa sua. Ormai ero nuovamente abituato a questa doppia vita e ancora una volta non provavo sensi di colpa per quello che stavo facendo. Per fortuna almeno Marta era molto più consapevole e aveva un carattere molto più forte dell’anno precedente per cui si godeva le scopate senza cercare una relazione, quindi il problema morale era “solo” nei confronti dell’altra ragazza. Un sabato sono arrivato al punto di scopare con Marta dopo lezione, prendere direttamente un treno ed andare dalla mia fidanzata per passare il pomeriggio con lei (per fortuna non faceva i pompini, mi avrebbe sgamato subito visto che avevo ancora il cazzo che sapeva di figa). C’era però un problema: lei non poteva prendere la pillola e non sempre avevamo preservativi con noi. Inoltre il salto della quaglia ci fece venire diversi infarti visto che lei aveva un ciclo completamente sballato e ogni ritardo era il panico. Dovevamo quindi trovare una soluzione per poter scopare comunque e ovviamente la soluzione la trovammo nell'anale. [/QUOTE]
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