Potremmo farlo diventare un nostro gioco

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Solar_Sysm

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Sono passate alcune settimane da quella pazza ed incredibile giornata, e Sonia non riesce a togliersi quel pomeriggio dalla testa. Ci pensa mentre si dà piacere, la mattina sotto la doccia, ci pensa a scuola durante le lezioni e soprattutto, ci pensa durante le scopate con il marito: perfino loro sono degne di questo nome, accompagnate da quel pensiero. A lui ha raccontato tutto, ovviamente, incluso che avrebbe voluto ripetere la cosa. E lui non poteva che reagire con il suo benestare: "Pongo una sola condizione", le aveva detto "che ogni volta mi racconti tutto, ogni dettaglio".

Ed eccola lì, sotto la doccia, con l'acqua che le bagna la testa e il corpo, a ripensare per l'ennesima volta a quel pomeriggio, stimolandosi il clitoride mentre rivive sé stessa durante il gioco, l'imbarazzo iniziale dei ragazzi, il pompino ad Emanuele, la doppia penetrazione in mezzo tra Paolo e Andrea, e perfino il pompino a Giorgio.
Un brivido, nonostante l'acqua calda, le corre lungo la schiena.
Si sforza di smorzare i gemiti, sempre più prepotenti all'aumentare dei movimenti delle sue dita.
Le gambe tremano, deve appoggiarsi. Schiaccia le tette, grosse e vogliose, contro la parete.
Un urlo soffocato, con la bocca spalancata e gli occhi serrati, mentre l'orgasmo esplode dalla figa, in una scossa irrefrenabile che si irradia su tutto il corpo.

Si sente mancare, poi riprende fiato, lentamente. Appagata, chiude il miscelatore, passa le mani tra i capelli per liberarsi dell'acqua, apre l'anta.
"Giorgioo!" appoggia un piede sul tappetino.
Giorgio apre la porta del bagno, si affaccia "Sì?".
Sonia esce, allunga una mano per prendere l'asciugamano. Da quel pomeriggio, vedendo di cosa era stata capace, aveva iniziato a vederla con occhi diversi. Era a conoscenza, a grandi linee, di quella che era stata la sua vita da giovane, in Spagna: lei gli raccontava le sue esperienze, quando lui gliele chiedeva incuriosito. E in casa non ci sono mai stati tabù, soprattutto sulla nudità e il sesso. Ma vederla dal vivo era tutt'altra faccenda.
E così aveva iniziato a vederla con occhi diversi. Non più solo con gli occhi di un figlio, ma anche con quelli di un ragazzo voglioso che stava vivendo un'esperienza incredibilmente irreale. Non biasimava i suoi amici: l'avrebbe scopata senza pensarci anche lui, se fosse stata la madre di uno di loro.

E Sonia esce dalla doccia, allunga una mano "Sai tesoro, pensavo... Mi sono divertita, quel giorno a casa, con i tuoi amici" prende l'asciugamano e si piega in avanti per avvolgerlo nei capelli, formando un turbante.
A Giorgio non sfugge il dondolio che quel movimento ha provocato sulle sue tette "L'abbiamo notato, sai? Quel tuo imprevisto a scuola gli ha fatto molto piacere"
Lei solleva la testa "Mi chiedevo se vi dispiacerebbe un altro imprevisto del genere, magari altrettanto involontario" prende l'accappatoio e se lo avvolge, allacciandolo.
G "Scusa, ma... papà?"
S "A papà sta bene, e comunque la cosa non ti riguarda"
G "E che dovrei dire ai miei amici? 'Ragazzi, sapete, mia mamma vuole scoparvi ancora, venite a casa il giorno X all'ora Y'?"
Sonia scoppia in una fragorosa risata "Ahahahah! Ma no, scemino! Però pensavo che potremmo farlo diventare un nostro gioco, una cosa da fare di tanto in tanto. Tu non hai idea di quanto mi sia mancata, una situazione come quella..."
G "E una situazione come quella quanto era frequente, quando avevi la nostra età?"
S "Beh, abbastanza... Qualcosa ci scappava, almeno una volta a settimana"
G "Una a settimana?" spalanca gli occhi.
S "Sì, ma non pretendo mica una cosa del genere! Pensavo ogni tanto, giusto per... togliermi lo sfizio, diciamo..."
G "Sì ma io che dovrei fare?"
S "Se ti imbarazza, non venire, altrimenti vieni e fai quello che ti pare"
G "Ti etichetteranno come la loro troia, lo sai?"
S "Finché tenete la cosa per voi, a me non interessa"
G "Figurati, non ne parlo con anima viva! E anche loro, se sanno cosa perdono a raccontarlo. Però dai..."
Sonia si avvicina, abbraccia Giorgio "Ti prego, fallo per me" si stacca e gli dà un bacio amorevole sulla guancia.
Giorgio sospira, rassegnato "Vedrò cosa inventarmi"

Dopo quella giornata, Giorgio e il loro gruppo avevano continuato la loro vita come sempre. Giorgio aveva accompagnato Lucrezia a fare un set con Helen, e Fabrizio aveva ripagato il suo debito con Paolo, e tutti insieme si erano rivisti un altro paio di volte per mostrare le loro ragazze, chi con foto più caste, chi con altre più spinte (ovviamente, Greta rientrava tra le prime e Flavia sempre tra le seconde, mentre le altre fluttuavano a metà strada tra le due).

La richiesta di Sonia però, se da una parte non lo sorprende, dall'altra lo intimorisce. Come ha già confidato anche a lei, teme infatti che possano considerarla una troia da usare, ma d'altro canto, la risposta datagli da Sonia non gli lascia molto spazio di manovra. Anzi, pensa tra sé e sé, molto probabilmente lei non vede l'ora di essere considerata tale. Ripensava ai racconti dei suoi anni in Spagna, e non erano certo racconti casti. Ci si era anche masturbato, qualche volta.

E intanto pensa a come organizzare la cosa. Creare un nuovo pomeriggio di seghe in cui farla intervenire "per caso"? No, sarebbe ripetitivo. Farla spuntare a sorpresa, magari già nuda? Nemmeno, sarebbe una cosa troppo forzata.
Magari qualcosa di più semplice: alla fine, le cose semplici sono anche le più spontanee. Sì, ma come?

E mentre ci pensa, gli viene in mente che la volta precedente, i ragazzi hanno fatto un sacco di domande, e che i racconti che Sonia faceva erano seguiti con grande attenzione. Forse, una cosa del genere potrebbe funzionare. Del resto, Sonia era stata la loro prof, è abituata a sentirsi fare domande. E a quelle domande, risponde più che volentieri.

Oppure... Al diavolo i sotterfugi: forse organizzare con i ragazzi chiarendo tutto da subito è la cosa migliore.
'Ma perché cazzo non si organizza le cose per conto suo?' si chiede, dubbioso su come fare. Tanto anche i ragazzi sanno bene, dopo quel pomeriggio, che ormai il vaso di Pandora è aperto.

Di chi è il prossimo compleanno?
Una sera per vedersi a Natale?
Li faccio venire e la chiamo per farsi scopare?

Che palle...

I giorni passano, l'attesa si fa snervante. Sonia chiede di continuo a Giorgio se avesse deciso, lui prende tempo: ancora non lo so, devo vedere, adesso non si può, ecc...

Scuse, ovviamente: in parte davvero Giorgio non sa come procedere, ma scuse perché dall'altra parte, nonostante sua madre fosse stata categorica, la cosa lo intimorisce un po'. E se la prima volta poteva anche passare come un'esperienza estemporanea, una seconda avrebbe scoperto definitivamente le carte. Che è quello che Sonia vuole, e quindi, "Se non ci pensa lui, dovrò fare per conto mio", pensa lei tra sé e sé.

Improvvisamente, un lampo: "Forse ho ancora la chat di gruppo della classe di Fabrizio... vediamo", dice mentre scorre tra le chat archiviate. "Sìììììììì! Eccola!" Trovata la chat, recuperare il numero è questione di un attimo.

"Ciao Fabry", gli scrive subito Sonia "Come stai? Ti disturbo?"
"Scusa, chi sei?" chiede lui, non riconoscendo il numero.
S "Sono Sonia, la mamma di Giorgio. Ho trovato il tuo numero nella vecchia chat di classe."
F "Sonia! Buongiorno! Io sto bene, lei?"
S "Tutto ok, grazie"
F "Sa, il giorno che siamo venuti a casa e c'era anche lei, mi sono divertito davvero tanto! 😏 E di rimando, anche Flavia, quando le ho raccontato di quel pomeriggio..."
S "Siamo in tre, allora... Anche se penso che pure agli altri non sia dispiaciuto 😂"
F "Decisamente! Si è divertito anche Giorgio, anche se penso che non lo ammetterà mai!"
S "Lo penso anche io..."
S "Piuttosto... Quando organizzate un altro incontro tra voi?"
F "Non lo so ancora... A capodanno abbiamo organizzato da me, ma ci sono anche le nostre ragazze, e non penso che faremo qualcosa del genere, ma mai dire mai!"
S "Ah, figurati... Alcune delle cose peggiori le ho fatte proprio la notte di capodanno! Ahahahahah!"
F "Davvero? Adesso mi incuriosisce, però... Perché non mi racconta?"
S "Magari un'altra volta. Adesso ti scrivo per un'altra cosa"
F "Certo, mi dica."
S "Ecco, ti scrivo proprio riguardo a quel pomeriggio. Mi chiedevo se la prossima volta, anziché usare le foto e i video delle vostre ragazze, non potessi farvi io uno spettacolino... E come va, va 😘"
F "E lo chiede pure? Assolutamente sì!"
S "Ottimo! Allora fammi sapere quando organizzate, ok? Ma mi raccomando, acqua in bocca con gli altri!"
F "Ci conti!"
S "A presto, allora 😘"
F "Beh, senta... Già che siamo in argomento... Come le accennavo prima, Flavia si è eccitata tantissimo, quando le ho raccontato. Magari, prima di rivederci tutti insieme, potremmo venire a trovarla uno di questi giorni."
S "Mmmh... Volentieri! Ma a casa è meglio di no... Magari Giorgio fa storie. Se ci vedessimo da te?"
F "Per me, può venire anche adesso. Avviso Flavia"
S "No, oggi non posso. Prima di natale sono impegnata tutti i giorni. Potrei liberarmi il 28, che ne dici?"
F "Il 28 non ho casa libera. Ma forse Flavia sì. La sento e le faccio sapere, ok?"
S "Certo, a più tardi."

Passano i minuti. Minuti che sembrano ore, interminabili. Nemmeno correggere gli ultimi compiti la aiuta a distrarsi, anzi... Più si sforza di non pensarci, più il pensiero ripiomba a quell'attesa. E intanto le sue correzioni sono sbagliate "Merda", dice tra sé e sé, mentre cancella con un tratto di penna la correzione.
Niente da fare, meglio lasciarli ad un altro momento.

Biiip!

Un messaggio di Fabrizio "Il 28 è perfetto. Le mando la posizione della casa di Flavia"
Un sorriso si stampa sul suo volto all'apparire della mappa "Al 28, allora."
F "Alle 4."
S "Non mancherò!" È fatta.

6 giorni. Sarà una lunga attesa.

È finalmente arrivato il gran giorno. Le 4 del pomeriggio.

La casa non era stata difficile da trovare. Sia benedetto l'inventore del gps, pensa. Lì davanti al cancello, suona il campanello. Un palazzo di 5 piani, un piccolo giardino ben curato, piante qua e là.

Ci siamo.

Per giorni, Sonia non ha fatto che pensare a questo momento, e oltre ogni cosa, all'abbigliamento.
Mi vesto da troia, magari qualcosa di attillato e corto, oppure senza intimo?
Abbigliamento normale, in nome di una presunta casualità e leggerezza?
Giovanile?
Opta alla fine per un abbigliamento sexy ma sobrio, un vestito nero con una generosa scollatura e una gonna corta, decolleté con tacco 8 e intimo rosso, magari di pizzo. Che però non aveva, e quindi aveva dovuto comprarlo, il giorno prima.

Era andata in un negozio di intimo, una cosa che non faceva da tempo, almeno non con quello scopo: gli acquisti precedenti erano sempre per cose pratiche di tutti i giorni, mentre quello era un acquisto vizioso. Così c'era andata, aveva scelto alcuni completini ed era entrata nel camerino, l'ultimo in fondo.
E mentre provava il primo, si era accorta che dalla tenda, rimasta leggermente socchiusa, aveva buttato l'occhio un ragazzo, lì fermo in attesa che la sua ragazza provasse quelli scelti da lei.
Poteva essere un suo studente, quel ragazzo, l'età era quella. "Perché no", si disse. Il reggiseno era già stato indossato, il perizoma non ancora. Così sfilò i pantaloni, li appese, e guardandosi allo specchio portò le mani sugli slip. Un movimento rapido, ed erano alle caviglie, per poi fare compagnia ai pantaloni. Senza la minima fretta, in modo che il suo improvvisato spettatore si godesse lo spettacolo, prese il perizoma, e sollevando un piede alla volta, lo infilò. Si guardò allo specchio, girandosi di spalle per vedere come stava sul sedere, e in maniera del tutto casuale alzò lo sguardo con un'espressione fintamente sorpresa verso il ragazzo, che immediatamente arrossì, cercando di distogliere lo sguardo.

Era fatta, ora aveva stabilito un contatto. Bisognava solo far partire il gioco: "Scusa, non ho chiuso bene la tenda", gli disse lei con fare ingenuo.
"Ehm, non fa niente..." rispose lui cercando di dissimulare l'imbarazzo e l'eccitazione.
S "Beh, senti... dato che ormai hai visto... Dammi un parere" Aprì la tenda "Che ne pensi?" fece un giro su sé stessa, agganciando poi lo sguardo di lui con il suo.
"Ehm... Beh, non so..."
S "Su, dai... non farti pregare! Dimmi cosa ne pensi!"
"Le sta... Le sta benissimo", concluse, dando uno sguardo al camerino della sua amica e parlando a voce bassa per non farsi scoprire.
S "Non è troppo trasparente?" Il pizzo era generoso, lasciava intravvedere parecchio.
"Beh... Non lo so... No, credo di no".
S "Mmmh... Ok, non scappare!"

Si girò verso lo specchio, lasciando la tenda aperta. Via il reggiseno, via il perizoma. Il ragazzo poteva vedere quell'inatteso spettacolo attraverso lo specchio. E da lì, vedeva le tettone ipnotiche, che dondolavano. Vedeva la figa, vedeva il culone, mentre Sonia lo contornava con un altro perizoma, più scuro ma più striminzito, quasi invisibile.

"Che ne pensi di questo? Va meglio?" gli chiese girandosi nuovamente verso di lui.
"Ehm..." disse guardando da una parte all'altra, come a volerlo vedere per bene.
Sonia fece un altro giro, poi lo fissò nuovamente.
"Bello... Questo mi sembra più audace..." Dal pizzo si vedevano capezzoli e labbra.
Sonia si guardò "Sì, questo mi sembra più adatto allo scopo..." sussurrò tra sé e sé. Alzò poi lo sguardo verso di lui "Ok, non ti muovere. Ne ho scelto un altro, poi ti lascio andare"
Lui lanciò uno sguardo alla tenda a fianco: nessun segno di vita, a parte un'ombra dalla pesante stoffa che lasciava immaginare dei non meglio precisati movimenti.
Stavolta, il cambio avvenne davanti a lui, non allo specchio "Tanto mi hai già vista, no? Inutile inscenare finti pudori..." E intanto il reggiseno era andato. Mentre lui fissava quelle tettone, stavolta senza il filtro dello specchio, lei lo guardava, e sorridente si piegò in avanti, sfilando anche il perizoma. Un piede alla volta, e anche lui non c'era più.
Un solo, impercettibile istante di visione totale, e poi via di spalle a prendere l'ultimo completo, stavolta formato da un pushup e una brasiliana.
"Non credo di aver bisogno del pushup, ma voglio comunque provarlo", gli disse mentre lo indossava. "Questo mi piace", concluse infilando la brasiliana.
Ancora un giro su sé stessa e poi mani sui fianchi "Verdetto?"
"Ehhhm... cioè... sì, bello! Ma gli altri forse..."
"Ti piace di più quello audace, vero?" domandò in maniera retorica facendo un cenno con la testa verso il secondo completo provato.
"Sì, credo di sì", abbozzò lui con un sorriso.
"Questo non credo però di poterlo restituire, ormai..." disse passando una mano sul davanti.
"No?" chiese lui con fare dubbioso.
S "No... Avvicinati" replicò lei allungando la mano verso di lui, che la prese, obbedendo, e quasi entrando nel camerino.
Lei gli tirò la mano e se la spinse in mezzo alle cosce "Ho bagnato la brasiliana, ora la devo comprare"
Lui era ammutolito. Immobile ed incredulo, mentre lei gli teneva la mano ben appoggiata "Ti faccio sentire meglio" gli disse, mentre abbassò la brasiliana.
"Aaaahm!" gemette lui, a cui fece subito eco lei, sentendo la sua mano a contatto diretto.
Appoggiò la mano contro la sua e se la premette contro, lasciando che le dita si insinuassero in mezzo alle labbra "Senti? Oggi sono così. Dovrò prenderli tutti e tre, credo..."

Poi lo guardò negli occhi e gli sorrise "Allora grazie per l'aiuto" gli disse, portando le mani dietro la sua nuca e avvicinandosi per ricompensarlo con un bacio appassionato e pieno di lingua. "Vai ora, la tua ragazza ti aspetta".

Lui indietreggò inebetito, mentre lei, sorridente, richiuse la tenda.

Tempo due minuti, era fuori, i tre completini in una mano e la borsa nell'altra. Aprì la tenda, nessuno in vista. Il camerino a fianco era aperto, un paio di canottiere lasciate lì nell'appendiabiti.

"Quinto piano", la risveglia dal ricordo una giovane voce femminile al citofono, seguita dal "clac" del cancello che si apre.

"Tu devi essere Sonia", le dice solare Flavia davanti alla porta.
S "Sì, e tu sei Flavia", risponde avvicinandosi per baciarle le guance in segno di saluto.
Fl "Entra, dai"
S "Grazie" mette piede nell'appartamento e apre il cappotto, scoprendo la sua mise.
Fl "Wow! Ma sei stupenda!"
"Te lo dicevo che era una gran figa!" dice Fabrizio irrompendo in soggiorno.
"Ciao Fabry", gli sorride Sonia. Poi si gira verso Flavia "Sei splendida anche tu!"
"Grazie" replica lei facendo un giro su sé stessa per farsi guardare. Indossa un top, da cui si vedono i capezzoli già turgidi, e una minigonna. "Dai, accomodati!"
Sonia le sorride dandole il cappotto, si siede sul divano. Fabrizio si siede sul divano di fronte a lei. Flavia li raggiunge subito dopo, sedendosi a fianco alla sua ospite.

"Carino questo appartamento", dice Sonia guardandosi intorno.
Fl "Grazie! Lo divido con altre ragazze, ma adesso sono a casa per le vacanze. Ci sarei anche io, normalmente, ma dopo la proposta di Fabry" lo guarda e gli sorride "ho pensato che questo fosse il posto ideale per incontrarci"
S "Sono d'accordo. E dimmi... Fate spesso incontri di questo tipo?"
F "Beh..."
Fl "Non abbastanza!" lo interrompe lei esplodendo in una risata civettuola, a cui si uniscono anche Sonia e Fabrizio. "So che hai visto il video che abbiamo fatto per i ragazzi"
S "Oh, sì! Eri assolutamente meravigliosa! Quando avevo la tua età, le facevo anche io, queste cose, sai? Poi, con il passare degli anni... Matrimonio, lavoro... Certe cose si interrompono..."
Fl "Beh, ma non è detto che debbano necessariamente cessare del tutto".
F "Verissimo, Sonia."
Lei lo guarda "Ricordati che sono sempre la tua prof, anche se non lo sono più. Solo Flavia può darmi del tu."
"Maleducato" replica Flavia alzandosi dal divano "Posso offrirti da bere?"
S "Oh, no, Flavia, grazie! Sei un tesoro, ma sono a posto così!"
"Allora forse qualcosa da mangiare", risponde Flavia allargando le gambe e sedendosi sulle cosce di Sonia.
Sonia sorride "Un po' di fame in effetti ce l'ho" le abbassa il top.
Le tette di Flavia svettano sode e prepotenti, Sonia le succhia un capezzolo, facendola sussultare "Aaaaahhhmmmm!" Porta le mani sulla sua schiena e la accarezza.

Seduto sul divano di fronte, Fabrizio si gode la scena: le mani di Sonia che accarezzano la schiena nuda e inarcata di Flavia, che a sua volta si gode la bocca di Sonia sul capezzolo.

Le mani di Sonia accarezzano dolcemente, così come dolcemente succhia il capezzolo di Flavia, che geme silenziosamente e le accarezza i capelli. Pota le mani sulle guance, le solleva il viso, la guarda sorridente e si piega su di lei, baciandola.

Un bacio lungo, appassionato, le lingue che si intrecciano mentre le mani di Sonia scendono su Flavia, sollevandole la gonna e scoprendole il culo nudo. Le dita di Sonia notano l'assenza di qualunque tipo di intimo, sorride e stacca le labbra, accarezzandole la pelle con la punta delle dita "Non ti piace perdere tempo, vedo... Con un fisico come il tuo, farei altrettanto, ma io ho optato per una scelta differente"
Flavia le sorride "Beh, vediamolo, allora" indietreggia e scende. Sfila la minigonna, lasciandola cadere alle caviglie. Prima un piede, poi l'altro, e liberatasi di quel minutissimo pezzo di stoffa è ora completamente nuda. La figa completamente depilata, le labbra ritratte, il clitoride in vista. Fabrizio la tira a sé, facendola sedere sulle sue cosce.

Sonia si alza, si piazza davanti ai ragazzi e inizia a ballare sensualmente, passandosi le mani sul corpo. Si gira, scende ancheggiando, poi si solleva e si rigira.
Porta le mani sul fianco, sulla cerniera del vestito, la apre e ancheggiando, aiutandosi con le mani, lo lascia scivolare, scoprendo prima il reggiseno rosso scuro di pizzo, senza bretelle.
I ragazzi sorridono, eccitati dallo spettacolo. Sonia continua a far scendere il vestito, lo tira giù dai fianchi, mettendo in mostra ilperizoma ridottissimo, di pizzo trasparente, che lascia intravvedere la figa liscia.
F "Prof, ha deciso di depilarsi?"
Sonia sorride "Sì, mi ero stancata dei peli, ho voluto fare un piccolo cambiamento". Il vestito cade a terra, Sonia se ne libera con un calcio.
Si gira, piegandosi e passandosi le mani sul culo.
Fl "Sonia, hai un culo splendido! Che meraviglia!"
Sonia si gira di nuovo "Beh, per essere un culone enorme, non posso lamentarmi"
F "Mi pare di ricordare che fosse un culone molto accogliente, però!" Sonia e Flavia scoppiano a ridere.
Fl "Questo completo è strepitoso, Sonia! E ti sta divinamente!"
S "L'ho preso ieri. Ho fatto eccitare un ragazzo, mentre lo provavo"
F "Davvero? E che ha fatto?"
S "Mmmh... Non adesso... Magari ve lo racconto più tardi" Si piega in avanti, a baciare Flavia, che mentre le infila la lingua in bocca, allunga le mani verso il gancetto del reggiseno. Lo apre e lo sfila, liberando quelle pesanti tettone che scivolano verso il basso. Le afferra e le stringe, palpandole a piene mani.

Fabrizio, sempre più eccitato, bacia e lecca il collo di Flavia, accarezzandola lungo i fianchi e salendo fino alle tette. Sonia si alza, sciogliendo le labbra e la palpata, e Flavia la tira a sé, portando le mani sul perizoma e abbassandolo. Scenda da Fabrizio, e si fionda con la bocca a limonare con la figa di Sonia, che ha un sussulto improvviso "Aaaaaaaaaaaaaah!!"
Lascia cadere il perizoma e le palpa il culo, tenendola stretta a sé mentre continua a limonare oscenamente con la sua figa. Sonia guarda la scena, abbassando lo sguardo, e accarezza i capelli della sua giovane amante.

Poi alza lo sguardo verso Fabrizio "Abbiamo organizzato questo pomeriggio a tre, non sarebbe giusto limitarsi ad un duetto".
Flavia si gira verso di lui, sorridono entrambe "Hai ragione."
F "Mi sentivo ignorato, in effetti."
S "Tranquillo, tesoro, rimediamo subito" Si piega verso di lui, lasciando scivolare le tette verso il basso, e lo bacia. Un bacio appassionato, lungo, osceno, come quello che aveva dato alla sua figa Flavia, che nel frattempo ha slacciato i pantaloni di Fabrizio e li ha abbassati, aiutati da lui.

Sonia si inginocchia, mentre Flavia si distende lungo il divano, e insieme gli abbassano gli slip, scoprendogli il cazzo duro e dritto. Si guardano, sorridendo con complicità, e si avvicinano al suo cazzo, iniziando a baciarlo lungo l'asta.

Sonia e Flavia limonano tra loro, con il cazzo di Fabrizio a fare da contorno. Sonia allunga una mano e afferra una tetta di Flavia, palpandola. Fabrizio le guarda, estasiato "Che troie!".

Sonia scoppia a ridere "Scusate... Ma mi ha fatto ridere il modo in cui l'ha detto, proprio di cuore!"
Flavia si gira verso di lui "Perdonalo, è fatto così... Non si sa trattenere dal dire cose inopportune" guardandolo con aria di rimprovero.
S "Oh no, Flavia, non preoccuparti! Ci sta... Del resto, ci vuole una certa attitudine per fare determinate cose, no?"
"Vorrà dire che oggi allora saremo le sue troie", risponde lei girandosi verso Sonia.
S "Perché sue? Non potremmo essere troie e basta?"
Anche Flavia esplode in una risata fragorosa "E sia, allora! Mostrami quanto sai essere troia!" le dice facendole l'occhiolino e mettendosi seduta su Fabrizio.
S "Ooooh! Suona tanto di sfida!" Le afferra le cosce e gliele allarga. Fissandola negli occhi, avvicina il viso e dà una leccata fugace alle labbra.
"Mmmmh!" geme Flavia.
Poi un'altra leccata, che le scopre il clitoride. Qualche colpetto con la punta della lingua, ben mirato, che fanno sussultare Flavia di più.

Da sotto, Fabrizio si afferra il cazzo, portandolo indietro, verso l'ano di Flavia, che gira il viso "Vuoi mettermelo in culo subito?"
F "Beh, la figa non è disponibile, a quanto pare"
Flavia sorride, porta le mani sul culo e si allarga le chiappe "Porco!"
"Troia" replica lui portando la punta sull'ano e premendo.
Sonia indietreggia, per lasciarlo entrare. Guarda il cazzo farsi largo dentro il culo di Flavia, sorride.
"Aaaaaah!" urla lei, sforzandosi di restare ferma. Da canto suo, Fabrizio procede lentamente, sapendo che, nonostante sia ben abituata, il primo ingresso è sempre difficoltoso.
"Ci siamo?" chiede Flavia.
"Ci siamo", risponde Sonia, anticipando Fabrizio, che ride insieme a Flavia. Si china di nuovo, riprende a leccarla e succhiarla.
Fabrizio le afferra le tette, le stringe, lasciando che sia la sua ragazza a dare il ritmo. Flavia intanto si gode il cazzo di Fabrizio e la bocca di Sonia. Piega le cosce, tenendole larghe per aiutare entrambi.

L'eccitazione del momento è tale che Sonia porta una mano in mezzo alle gambe e inizia a masturbarsi, senza smettere di leccare Flavia, che in pochi istanti esplode in un orgasmo fortissimo "Aaaaaahhhh!!! Cazzo!"
Fabrizio rallenta il ritmo, ma non Sonia, presa dalla foga del ditalino che si sta facendo.
"Lascia che ci pensiamo noi", le dice Flavia riprendendo fiato.
Sonia si stacca e le sorride "Va bene" dice, mentre Flavia si sposta sul posto a fianco.
Sale su Fabrizio, facendogli sentire le tettone. Allarga le gambe, appoggiando le ginocchia sul divano. Struscia le labbra sul cazzo, avanti e indietro, facendogli una sega con la figa. Con un colpo di bacino si penetra "Mmmmmmhhhhh!!!" e guarda Flavia, che si allunga verso di lei per baciarla. Limonano pesantemente, le palpa le tettone, mentre Sonia saltella sul cazzo di Fabrizio, che si gode il momento di assoluto godimento 'Non devo nemmeno muovermi, fanno tutto loro' pensa tra sé e sé durante la scopata.

Allarga le braccia e palpa una chiappa a Flavia e una a Sonia. La prima è piccola, soda e praticamente perfetta, la seconda è larga e morbida, ma altrettanto eccitante, anche se in maniera diversa. Il suo cazzo sta esplodendo, mentre vede le due donne limonare tra loro.

"È arrivato il momento di fare sul serio" dice.

Sonia muove il bacino avanti e indietro, facendo dondolare le tette davanti a Fabrizio e Flavia, che si allunga su quella più vicina e la afferra con la bocca, succhiando il capezzolo.
"Che bello vedere tanta complicità in una coppia! Nessuna delle mie amiche permetterebbe al marito di scopare con altre donne" dice accarezzando i capelli biondi di Flavia.
Fabrizio sorride "Tra me e Flavia funziona proprio perché non siamo gelosi. Sapesse quante scopate si è fatta, prof..." le palpa la tetta libera.
Flavia gira il viso verso il suo ragazzo "E quante te ne sei fatte tu..." gli sorride e lo bacia, teneramente, accarezzandogli il viso con una mano e infilandogli l'altra dentro la camicia.
Sonia li guarda 'Sono proprio belli' pensa, senza smettere di muovere il bacino.

Improvvisamente, Flavia si stacca, si gira verso Sonia "Andiamo in camera, siamo più comodì sul letto."
Sonia rallenta il ritmo, fino a fermarsi "Va bene" le sorride e la bacia. Si sfila e scende, insieme a Flavia. Si china per togliere le scarpe "Oh no, le tenga, prof!" la blocca Fabrizio "La fanno più zoccola!"
Lei si solleva e gli sorride, poi sposta lo sguardo verso Flavia "Le tengo?"
"Sì, tienile" risponde lei, che la prende per mano e la conduce in camera.
Fabrizio le guarda sculettare mentre si allontanano. Sorride, si alza e le raggiunge, lasciando la camicia per terra durante il tragitto.
Le trova sul letto, impegnate in un eccitantissimo 69 con Sonia sopra, la schiena inarcata e le gambe larghe, il suo culo girato verso la porta. Entrambe gemono di gusto.
Il cazzo diventa ancora più duro a quella vista, si avvicina e lo strofina contro, iniziando una sega con il culo. Glielo allarga con le mani e lo spinge dentro.

"Aaaaaahhhhh!" urla Sonia girando il viso, mentre Fabrizio, tenendola per i fianchi, affonda dentro di lei. Lo guarda sculettando "Sono abbastanza zoccola?"
F "Perché non lo era anche a scuola, quando ero suo studente?"
S "Preferisco non mischiare lavoro e vita privata. E poi, mi sembra che stiamo recuperando bene, no?"
F "Se ci fa scopare così tutte le volte che vogliamo, recupereremo alla grande"
Lei gli sorride senza rispondere, si gira nuovamente e torna a leccare la figa di Flavia.
Fabrizio la scopa senza sosta, godendosi quel culone che tante volte aveva sognato, quando era un suo studente, mentre ci si masturbava.
Geme, dando con i suoi affondi il ritmo delle leccate tra loro due.
Spinge, dando un colpo secco, e indietreggia più lentamente. Rispinge veloce e indietreggia lentamente.
Ancora.
E ancora.
Sonia inarca la schiena più che può, schiacciando le tette contro Flavia, che non smette di leccarla.

Fabrizio rallenta il ritmo, dà uno schiaffo sul culo di Sonia "Si sposti". Sonia scivola in avanti, sfilando il suo cazzo dal culo, completamente aperto.
Si gira, stendendosi di schiena sul letto, con le gambe larghe. Flavia si alza, si piega in avanti, limona con Sonia, strusciando il proprio corpo sul suo e allargando le gambe sul suo bacino, con le ginocchia appoggiate sul letto. Da dietro, Fabrizio sale sul letto, si allunga su di lei e spinge il cazzo nella sua figa, facendola gemere.
"Mmmmmmh!" sussulta Sonia.
F "Ops! Mi sa che ho sbagliato figa!"
S "Non fa niente, per questa volta ti perdono!"
"Ahahahah!" scoppiano a ridere Flavia e Fabrizio.
Sonia palpa le tette a Flavia, che ricambia. Limonano oscenamente, mentre Fabrizio, afferrando le cosce di Flavia, scopa Sonia. Aumenta il ritmo, andando sempre più veloce "Aaaaaaaaahhhhh! Sììì!"
Sonia capisce che Fabrizio sta per venire, muove il bacino accompagnando i movimenti. Fabrizio tira fuori il cazzo appena in tempo, lo prende in mano e schizza addosso a Flavia, inondandole la schiena e il culo.

Flavia guarda Sonia, le sorride con complicità "Mi sa che ora tocca a noi due."

Sonia le mette le mani sul culo e inizia a palparlo. Flavia le infila la lingua in bocca, limonandola oscenamente e strusciando il corpo sul suo. Sonia avvolge le gambe intorno ai fianchi di Flavia, che porta la figa contro quella della sua amante, premendola contro.

"Mmmmh!" geme Sonia, iniziando a muovere il bacino. Flavia sposta le labbra, scendendo sul collo e leccandoglielo lentamente. I capezzoli di Sonia si inturgidiscono, mentre un brivido le scorre lungo la schiena. Flavia scende con le mani sulle sue tette, le palpa e continuando a leccarla, porta la lingua sul capezzolo, lo succhia.
"Aaahmm!" Sonia guarda Fabrizio, che si è spostato in un angolo del letto a godersi la scena.
Flavia alza lo sguardo verso Sonia, indietreggia con la schiena e solleva una gamba, mettendola sopra la coscia di Sonia. Incrociano le cosce, premono le fighe una contro l'altra e iniziano a strusciarle.

"Erano anni che non scopavo con un'altra donna" le dice Sonia mentre le afferra un piede, portandoselo alla bocca.
Glielo lecca, facendola sussultare "Aaaaah!" Flavia preme ancora di più la figa, i clitoridi si strusciano uno contro l'altro, le afferra le tette e le palpa, e altrettanto fa Sonia con le tette di Flavia. Fabrizio le ammira estasiato.

Sonia si piega in avanti, indietreggia con il bacino e si china sulla figa di Flavia, che le appoggia le cosce sulle spalle. Apre la bocca e gliela bacia. "Sììììììì!" Flavia ansima e geme, godendo delle labbra e della lingua di Sonia.
Flavia inarca la schiena, Sonia, continuando a leccarle la figa e succhiarle il clitoride, appoggia le ginocchia al letto e sale con le mani sulle tette di Flavia, che guarda Fabrizio "Dovresti prendere lezioni da lei... Me la lecca divinamente!" Chiude gli occhi e si gode l'orgasmo regalatole da Sonia "Aaaaaaaaahhhhhhhhhhh!"

Sonia alza il viso e le sorride, riprendendo fiato. Flavia la guarda e sorride di rimando "Ne hai leccate molte?"
S "Beh... Qualcuna. Ma sono passati anni dall'ultima."
Fl "Evidentemente non hai perso il talento!" Ridono entrambe di gusto.
S "Sei brava anche tu. Alla tua età non avrei saputo fare certe cose..."
Fl "Oh beh... Le occasioni non mancano. E a Fabry non dispiace lasciarmi divertire anche senza di lui. Come a me non dispiace che si diverta per conto suo."
S "Siete una bellissima coppia! Molti ragazzi che ho avuto in passato erano gelosi anche solo di vedermi in topless al mare, figuriamoci scopare con altri..."
"Si dà troppa importanza al legame tra sesso e sentimenti" dice Fabrizio mentre si avvicina a loro due. "Come se, quando si è single, fosse proibito scopare... Alla fine, scopare con altri non toglie nulla a quello che si prova per l'altra persona."
"Anzi, in alcuni casi aggiunge complicità" conclude Flavia, mentre Fabrizio afferra i fianchi di Sonia da dietro.
S "Giorgio ha scelto bene i suoi - Aaaahhhh!" Fabrizio le ha spinto il cazzo dentro. "I suoi... a-amici..." Gli affondi le fanno dondolare le tette.
Fl "Non hai idea di quanto mi sia eccitata quando mi ha raccontato di quel pomeriggio a casa tua"
S "Quella volta ho goduto da matti, non mi capitava una cosa del genere da quando stavo in Spagna"
"Vivevi in Spagna?" chiede Flavia incuriosita.
S "Tra la Spagna e l'Inghilterra, per via del lavoro di mio padre."
Fl "Ed è vero che in Spagna c'è molta più libertà sessuale che qui?"
S "Beh, il nudo nelle spiagge spagnole è molto più... mmmmmh!... molto più comune e libero. Trovi maschi e femmine di ogni età senza il minimo indumento, ma è solo una questione culturale. Ovviamente, è molto più facile trovare di che divertirsi, con queste premesse!"
"Amore, siamo nati nel paese sbagliato!" dice Flavia guardando Fabrizio e indietreggiando con la schiena.
"Direi che non possiamo lamentarci nemmeno qui" replica lui, mentre si piega a palpare le tette di Sonia.
"No, direi di no" conclude lei allargando le gambe e spingendole la testa sulla sua figa. "Mmmmh!" inizia a gemere al movimento della lingua di Sonia, che si trova da una parte ad essere scopata da Fabrizio, dall'altra a leccare Flavia. Un ritorno ai vecchi tempi.

Un meraviglioso, estatico ritorno ai vecchi tempi, quelli che poche settimane prima pensava non sarebbero mai più tornati.

Giorgio e i suoi amici sono in soggiorno.

Sono passati alcuni giorni dall'incontro tra Fabrizio, Flavia e Sonia, che è andato avanti fino a sera. Flavia, nonostante la giovane età, si era dimostrata un'amante sorprendentemente capace, e Sonia sapeva di cosa parlava. "Sono una bella coppia", si era detta tra sé e sé.

I ragazzi si sono riuniti per passare il pomeriggio insieme, anche se nessuno di loro ha foto o video nuovi da mostrare, a parte Andrea, che però non aveva anticipato nulla.

Tra una chiacchiera e l'altra, il pomeriggio scorre tranquillamente. Michele, Fabrizio, Andrea e Paolo seduti sul divano - un po' stretti, ma il divano è largo, Giorgio e Lucrezia ci avevano scopato spesso e nessuno dei due si era mai lamentato. Giorgio sta sulla poltrona dal lato di Michele, ed Emanuele su quella dall'altro lato.

"Ok ragazzi. Vi racconto l'ultima di Ale", interviene Andrea interrompendo un momento di silenzio.
"Novità?" Chiede Emanuele.
A "Sì. Vi racconto l'ultimo esame che ha dato. Tenetevi forte perché merita. Fino a quando non me l'ha raccontato, non la immaginavo capace di una cosa del genere, ma tant'è... Penso che dovrò iniziare a rivalutare la sua timidezza..." ridacchia.
"Insomma, racconta!" taglia il discorso Giorgio.
A "Ok. Allora... Va a dare l'esame. Teoria... Studio di... Boh, non mi ricordo. Un titolo complicato. Comunque, va a dare l'esame, e c'era solo lei. Il prof la fa entrare, lei si siede, e inizia a farle domande. Sapete come fa quando parla, no? Che inizia a gesticolare e a muovere le braccia e le mani ecc... Insomma, ad un certo punto si accorge che il prof smette di ascoltarla e rimane come inebetito mentre la guarda verso la scollatura. Abbassa lo sguardo, e si accorge che, nel gesticolare, si era abbassata una spallina e le era scappata una tetta!"
"Cazzo!" è la reazione generale.
"Ma come, una tetta? Cioè, aveva la tetta completamente fuori?" chiede Emanuele.
"Esattamente" risponde Andrea. "Quando me l'ha raccontato, mi sono fatto mandare una foto per farmi capire meglio"

Prende il telefono e scorre tra le foto. "Ecco, così" Lo allontana, mentre gli altri si avvicinano per vedere:


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E "Cazzo, al prof sarà venuto un infarto!"
A "Ahahahah! Sì, probabilmente, visto che non si muoveva!"
F "Si è seduta comoda, per dare l'esame! Ahahahah!"
A "Scemo! Non le ho chiesto una replica di come era, le ho chiesto un esempio per farmi capire!"
G "E Ale che ha fatto!"
A "Beh, appena se n'è accorta, ha tirato su la spallina in tutta fretta, scusandosi imbarazzata, al che il prof, quasi come se si fosse svegliato, le ha detto 'Oh, non si preoccupi, signorina!', con lei tutta rossa dall'imbarazzo".
P "Che storia!"
A "Sì, ma non è mica finita qui... Insomma, il prof riprende a farle domande, e all'inizio lei rispondeva sicura, ecc. Poi le ha chiesto una cosa incasinata, che dice che non chiede mai e invece quella volta l'ha fatto, e Ale ha iniziato a balbettare".
M "L'ha bocciata?"
A "No no. Dice che in quel momento non sapeva cosa fare, poi, visto che il prof la guardava come per aspettare la risposta, si è detta 'Ma sì, fanculo!' e ha ripreso a gesticolare parlando di tutt'altro, fino a che ha sentito la spallina scendere e come previsto, lui ha spostato nuovamente lo sguardo."

"Ahahahah!" scoppiano a ridere gli altri.
A "Vedendo che lui non la stava nemmeno più ascoltando, Ale ha iniziato a raccontargli la trama di Titanic, continuando a gesticolare per non farsi sgamare."
G "Ahahahah! Mitica!"
Andrea ridacchia "Sì, ma c'è dell'altro! Insomma, gesticola di qua e gesticola di là, scende anche l'altra spallina!" Scorre il dito sul telefono, allontanandolo nuovamente. "Ecco":


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G "Beato prof!"
F "Chi gliel'ha fatta la foto?"
A "La coinquilina. Le ha chiesto di fargliela per mandarle a me."
F "E la coinquilina le fa foto nuda, senza problemi?"
A "Pensi che tra coinquiline non si vedano mai nude? Non credo che sia un grosso problema, per loro. Vivono insieme, capirai quante volte sarà capitato!"
M "Fabry, chi se ne frega? Stai deviando dal racconto di Andre."
A "Eh, infatti. Comunque, fa cadere anche l'altra spallina e rimane così a raccontare la trama di Titanic a quello lì che non capiva più niente. Dice che è rimasta più di mezz'ora così, e ogni tanto, facendo come se niente fosse, si sfiorava una tetta continuando a parlare. Alla fine, dato che la trama del film era finita, lo guarda e gli fa 'Io ho concluso, prof'. Lui rimane qualche secondo così" fa una faccia inebetita "e allora lei si sistema. Lui la guarda facendole un sorriso gigantesco e le dice "Molto bene, signorina, complimenti per l'esposizione' E senza dire nulla, le dà 30! Ahahahahah!"

"Oleeeeeeeeee!" esultano i ragazzi.
E "Se lo faccio io, come minimo il prof mi denuncia per molestie, e la laurea me la posso anche scordare."
P "Le mancano molti esami?"
A "Guarda, ha detto che non la farà più una cosa del genere, piuttosto la prossima volta si fa bocciare, mi ha detto. È stato un brivido del momento che però non ha intenzione di replicare, su questo è stata categorica. Ma mi ha anche detto che ha altri due esami con lui, quindi... Boh, non penso che lo rifarà, ma mai dire mai."

Toc toc!

"Ciao ragazzi, come va? Disturbo?" si affaccia Sonia aprendo la porta del soggiorno.

"Ciao Sonia" le sorride Paolo, girandosi per farsi vedere.
"Come state? Vi ho sentiti e ho pensato di fare un saluto" replica lei mentre entra, dando uno sguardo fugace a Giorgio, che le guarda come a dire 'ma che coincidenza'.
M "Tutto ok, grazie. Andre ci stava dicendo che Ale ha preso 30 all'ultimo esame."
"Ah, congratulazioni!" esclama lei, rivolta verso Andrea. "Salutemela tanto!"
"Certo, lo farò!" le sorride Andrea.
F "A proposito, ti saluta Flavia."
S "Ah, che tesoro! Salutamela tanto anche tu!"
F "Puoi sempre tornare da lei a salutarla" in tono di intesa.
Sonia gli lancia un sorriso complice "Se ci divertiamo come l'altra volta, anche subito!"

Paolo guarda Fabrizio "Come l'altra volta?" chiede incuriosito.
Lui gli sorride "Sì, l'abbiamo invitata qualche giorno fa da Flavia, e come ha accennato Sonia, ci siamo divertiti" ridacchia.
"Parecchio" ridacchia anche Sonia, tirando fuori la lingua.
P "Cazzo! Magari allora ne parlo con Greta!"
G "Greta accetterebbe soltanto con Helen. Che non è niente male, eh!" gli risponde guardando però Emanuele.
Sonia si avvicina ad Emanuele "Beh ragazzi, io vado. Alla prossima". Si china verso di lui per salutarlo. Due baci veloci alle guance e passa a Paolo, poi Andrea, Fabrizio ed infine Michele.

Spamm! Un'improvvisa pacca sul culo.

Sonia si alza di scatto, facendo dondolare le tette "Chi è stato?" chiede, massaggiandosi la chiappa con una mano.
I ragazzi ridacchiano tra loro. "Beh, indovina" le dice Michele.
Lei si gira verso di lui "Tu non puoi essere stato, e nemmeno Giorgio, che era davanti a me. Escluderei anche Fabrizio, perché l'avrei visto muoversi".
Guarda Andrea "E penso che avrei visto anche te, quindi restano Emanuele e Paolo".

Si mette davanti a loro due, in piedi "Fatemi vedere le mani, dai palmi".
Loro due si guardano. "Su, coraggio" insiste lei. I ragazzi mostrano i palmi, lei li guarda.
"Tu" dice Sonia, piegandosi per sollevare la mano arrossata di Paolo.
Lui sorride "Bingo! Cosa ho vinto?"
S "Vinto? Sono io che ho indovinato... Semmai, spetta a me un premio!"
Lui sorride, e con la mano libera dà una strizzata ad una tetta "Ecco il tuo premio!"
"Questo sembra essere più un premio per te che non per me. Che me ne faccio di una palpata alla tetta?" obietta lei con la mano di Paolo che stringe.
G "Mi sembra una domanda legittima. Che premio vorresti?"
Sonia si gira verso di lui, in un misto di soddisfazione e sorpresa per essere stato proprio lui ad aver fatto la domanda.
"Beh, non mi sembra molto sportivo scegliere il premio DOPO aver vinto, no?" ribatte Paolo, che continua a palpare la tetta.
G "Hai ragione. E comunque, non spetta al vincitore deciderlo. Né allo sconfitto".
F "Magari possiamo decidere adesso... Sonia" si gira verso di lei "Puoi uscire un momento, mentre ne parliamo tra noi?"
S "Cioè? Dovrei uscire mentre voi decidete come divertirvi per conto vostro? Non potete farlo con me qui?"
F "Dai, Sonia... Ti prometto che il premio varrà l'attesa!"
Sonia scuote la testa e sorride, mettendo le mani sui fianchi. Sospira "Ok ok... Come volete. Basta che facciate in fretta". Si gira verso Paolo, gli prende la mano e gliela sposta "Posso riprendermi la tetta, per piacere?"
P "Se proprio non puoi lasciarla qui..."
S "Scemo" conclude lei, mentre si gira. "Vado di là, nel frattempo faccio la lavatrice. Chiamatemi, quando avete deciso".
M "Contaci".
Sonia va verso la porta ed esce. Mentre chiude la porta, guarda Fabrizio, facendogli l'occhiolino in segno di complicità, a cui lui risponde sorridendo. Chiude la porta e si allontana.

M "Allora, che si fa?" Si guardano tra loro.

Sonia sorride, mentre, come annunciato prima di uscire, va a fare la lavatrice.

Il piano era andato bene. Fabrizio aveva detto le parole giuste al momento giusto. Per la verità, l'idea era che fosse lui a darle la pacca sul culo, ma l'intervento di Paolo era stato davvero provvidenziale, perché aveva fatto apparire il tutto più spontaneo e casuale.
Che in fin dei conti era quello che voleva. Da lì in poi però, avrebbe deciso la voglia del momento.

Sorride, mentre infila i panni nel cestello.
Sorride, mentre aggiunge il detersivo e l'ammorbidente.
E sorride, mentre accende il pannello di comando e avvia il programma.

Torna davanti al soggiorno. La porta si apre, si affaccia Giorgio "Puoi entrare".
"Abbiamo deciso il tuo premio", esordisce Fabrizio, mentre Giorgio si sistema nuovamente sulla poltrona.
Sonia si ferma al centro della stanza, incuriosita "Sto ascoltando", sorride.
Paolo si alza e si mette alle sue spalle, mentre lei segue con lo sguardo i suoi movimenti. Le sposta i capelli, appoggia le labbra e inizia a mordicchiarle il collo, succhiandolo leggermente e appoggiandole le mani sui fianchi.
Sonia chiude gli occhi e sorride, piegando leggermente la testa "Mmmh... Non lasciarmi segni". Solleva una mano e la porta sulla nuca di Paolo, gli accarezza i capelli.
"Non male, ma se devo essere sincera, mi aspettavo qualcosa di più".
"Beh, hai indovinato subito, ma era facile. Se fosse stato più difficile, avresti vinto un premio maggiore", le spiega Andrea.
Paolo alza una mano, la stringe su una tetta, poi abbassa l'altra e le massaggia il pube "Magari preferisci queste aggiunte", riprende il succhiotto.
"Decisamente sì" replica lei mordendosi le labbra.

Fabrizio si piega in avanti, toglie la mano di Paolo dal pube "Questo non era previsto, Sonia, mi dispiace".
Sonia apre gli occhi e lo guarda "E cosa dovrei indovinare per un premio del genere?" continua ad accarezzare i capelli a Paolo, che continua con la bocca sul collo e con la mano sulla tetta.
"Mmmh... Vediamo..." I ragazzi si guardano tra loro, Fabrizio fa un cenno "Beh, potresti lasciarti palpare le tette. Se indovini chi è stato, allora avrai il tuo premio."
S "E se sbaglio?"
F "Beh, se sbagli, lo stesso premio lo darai tu a chi ti ha palpato le tette. Che ne pensi?"
S "Quindi, se ho ben capito, se vinco mi fate un ditalino, e se perdo faccio una sega ad uno di voi."
F "Esatto. Ci stai?"
Sonia si sfila da Paolo, lo guarda "Vai a sederti" sorride.
Si gira "Devo chiudere gli occhi?"
F "Sì dai. Così sappiamo che non imbrogli."
Sonia esegue "Ok, sono pronta!"

Rumori leggeri, poi due mani, a stringerle le tette, e risatine soffocate di sottofondo.
"Mmmh... Difficile capirlo, così... Il reggiseno attutisce molto" dice Sonia cercando di farsi un'idea.
Le mani sciolgono la stretta, in silenzio si infilano sotto la maglia, lungo la schiena, e slacciano il reggiseno, che cade a terra dopo essere stato sfilato. Poi tornano al loro posto, stringendo con più sicurezza.
Sonia sorride, tenendo gli occhi chiusi "Così va molto meglio."
Le mani palpano lentamente, si godono punto per punto quelle tettone un po' cadenti ma ancora piuttosto sode, per l'età che hanno. I palmi coprono i capezzoli, diventati turgidissimi. Il massaggio provoca a Sonia un piccolo gemito "Ahm!", le mani si ritraggono subito dopo.

"Ok, puoi girarti", le dice Fabrizio, che sta palesemente conducendo il gioco.

Sonia si gira, eccitata da quel massaggio. I capezzoli che si vedono in rilievo attraverso la maglia lo testimoniano. Li guarda negli occhi, uno ad uno, ma non riesce a percepire un tradimento di qualche tipo da parte di qualcuno. Allora abbassa lo sguardo, in mezzo alle loro gambe. 'Chi mi ha palpato avrà un'erezione' pensa.
"Emanuele" risponde dopo un attimo di silenzio.
F "Sei sicura?"
S "Sicurissima!"
"Spiacente... Ero io" dichiara prontamente Andrea alzando la mano.
"Davvero? Ma tu..." obietta Sonia abbassando lo sguardo sul suo cazzo.
"I pantaloni larghi nascondono bene" conclude mentre si alza per un istante per mostrare l'effetto della palpata.
F "L'intuizione era buona, ma penso che l'effetto sia stato lo stesso più o meno per tutti, a vedere la scena"
Sonia si gira verso il figlio "Anche tu?"
Giorgio allarga le gambe, mostrando l'erezione sotto i pantaloni "Beh, fai tu..."
Sonia sorride "Beh, fa piacere vedere che faccio ancora effetto", si gira verso Andrea e si avvicina, ingnocchiandosi davanti alle sue gambe aperte.
"Quel che è giusto è giusto" gli dice mentre gli apre i pantaloni sorridente.
Lui la guarda "Sai che mi faccio un sacco di seghe, quando mi torna in mente quel pomeriggio qui?"
"Vi confesso una cosa" replica lei armeggiando con i pantaloni "Mi masturbo parecchio anche io, quando ci penso" sorride, lui solleva il bacino e lei abbassa i pantaloni e gli slip in un movimento unico, liberando il cazzo duro e dritto.
Glielo prende in mano guardandolo dritto negli occhi. "Aaahm!" geme lui.

Inizia lentamente a massaggiarlo, andando su e giù e facendo profondi respiri, mettendo in evidenza le tettone e i capezzoli "Lo ricordavo bene" dice mentre abbassa lo sguardo.
Allunga l'altra mano su Paolo, appoggiandola sul cazzo. "Paolo non ha motivo di ricevere il tuo premio" obietta Fabrizio.
"Non ti lamenteresti, se l'avessi fatto a te" gli risponde lei sorridendo.
"Infatti... Lasciala fare. Non c'è mica bisogno di essere così fiscali" aggiunge Paolo mentre si spoglia.
"Però... C'è da dire che il premio è solo per Andrea... Non sarebbe giusto se dedicassi attenzioni ad altri a scapito suo" si abbassa e lo prende in bocca, ingoiandolo fino alla base, mentre con l'altra mano inizia a segare anche Paolo.
"Aaaaaahhh! Cazzo!" esplode Andrea, incredulo per il gesto.
"Questa sì che è una sorpresa!" esclama Emanuele.
"Mica tanto, conoscendola" taglia corto Giorgio.
Sonia solleva il viso, guarda Andrea e succhia la punta. Scende lungo l'asta e succhia le palle, tenendo l'asta ben ferma con la mano.

Fabrizio guarda la scena, sorride, mentre l'erezione si fa strada in mezzo alle gambe. 'È fatta, ora è tutta in discesa' pensa tra sé e sé.

Andrea si gode il superbo pompino di Sonia, in ginocchio davanti a lui, e che come sempre succhia con voluttà: sono sempre stati la sua specialità, fin dalle sue prime esperienze, e durante gli anni in Spagna aveva affinato la tecnica, con un un mix di risucchio e affondo che faceva sempre impazzire i fortunati destinatari.

Nemmeno Paolo si può lamentare, dato che sta ricevendo una sega gratuita che lo fa godere non poco. Ha sempre amato quelle di Greta, ma del reso una sega è una sega, e quelle di Sonia hanno l'insostituibile profumo di esperienza pluridecennale.

Dalla poltrona, Emanuele osserva quelle tettone ondeggiare al ritmo degli affondi di bocca di Sonia 'Certo che ci sa fare!' pensa.

"Aaaaahhhmmmmm!" inizia a gemere Andrea, che sente l'orgasmo in arrivo "Cazzo, ci sono quasi!".
Sonia continua su e giù, succhiando lungo l'asta fino a sentire Andrea che le riempie la bocca, con caldi getti abbondanti. Ingoia tutto, senza fare una piega, conscia e felice del suo definitivo ruolo all'interno del gruppo.
"Che pompini, Sonia!" osserva Andrea mentre riprende fiato. Lei alza lo sguardo e gli sorride "Sono contenta che il tuo premio ti sia piaciuto".

"Dato che con Andrea hai finito, adesso magari potresti farlo a me" interviene Paolo.
"Ma tu non hai vinto nulla", obietta Sonia "Anzi, è già tanto che ti sto masturbando."
Fabrizio fa spallucce "Beh, non ci sarebbe niente di male, in effetti" si piega in avanti, girandosi verso Paolo "Anche se non ha fatto nulla per meritarlo!" evidenzia rivolto a lei ma guardando lui.
Sonia sospira, fingendo di assecondarlo di malavoglia "E va bene. Visto che sembra che comandiate voi..." Si sposta verso Paolo, infilandosi in mezzo alle gambe spalancate di lui, e appoggiandogli il cazzo sulla pancia, dà una leccata.
Poi un'altra.
Poi un'altra ancora.
Poi lo solleva e lo prende in bocca, succhiandolo.
"Mmmmhhhhhh!" sussulta Paolo mentre la guarda andare su e giù con la bocca sul suo cazzo.

"Visto che sembra che comandiamo noi, puoi anche farci vedere meglio il culo, no?" le dice Emanuele, seduto sulla poltrona a fianco a Paolo.
Sonia solleva i fianchi, inarcando la schiena e mettendo in mostra il culo, verso l'alto.
E "A dire il vero, pensavo che avresti tolto i leggings. Intendevo quello con 'Farci vedere meglio il culo', sai?".
Sonia alza il viso verso Emanuele e lo guarda "A dire il vero, penso che dobbiate guadagnarvelo" gli sorride facendogli l'occhiolino e riprendendo con Paolo.
Dall'altro lato del divano, Michele si piega in avanti, allunga le mani sui leggings di Sonia e li tira giù, velocemente, abbassandoli fino alle ginocchia. Sonia si gira di scatto.
"Questo vale come guadagno?" le chiede ironicamente lui mentre torna a sedersi.
"Scemo" replica lei girandosi di nuovo verso Paolo.
Giorgio le guarda il culo "Scusa ma', ma se non te li tiri su, implicitamente gli stai dando ragione."
Michele sorride "Hai ragione!" si piega nuovamente in avanti, stavolta afferrandole il perizoma, che abbassa a far compagnia ai leggings. Le labbra lucide rivelano la sua eccitazione, malcelata da un davvero poco convinto tentativo di bloccarlo con una mano, che fallisce miseramente quando Michele gliela sposta.
"E questo vale come guadagno?" le chiede stringendole una chiappa.
Sonia non si piega, impegnata nel pompino a Paolo.
P "Quanti cazzi hai succhiato per essere così brava?"
Lei stacca la presa della bocca "Davvero vuoi saperlo adesso?"
"Hai ragione... Dimmelo dopo" le dice lui dopo averci pensato forse un secondo.
"Va bene. Dopo" succhia la punta, leccandola da dentro la bocca e segando l'asta. Poi toglie la mano e riprende a succhiare, fino in fondo.

La mano di Michele, intanto, passa da una chiappa all'altra. Palpa e stringe, dando schiaffetti tanto sonori quanto innocui, che fanno sobbalzare Sonia in avanti ogni volta, e con lei le sue tette.
Afferra poi il culo con entrambe le mani, allarga le chiappe per ammirare lo spettacolo del suo culo e della sua figa umida. Ci si fionda col viso e inizia a leccarla.
"Aaaaaaah!" urla improvvisamente Sonia, che si gira verso Michele "È un premio per me? Per cosa?"
Michele alza il viso "Beh... Consideralo un regalo" abbassa il viso e riprende.
"Che tesoro!" sorride e si gira, iniziando a gemere appassionatamente mentre riprende il pompino di Paolo.
I gemiti si fanno sempre più insistenti, così come la bocca di Michele diventa sempre più vorace. Michele lecca la fessura, le labbra, l'ano. La lingua si allunga sul clitoride, con difficoltà, vista la posizione, ma con successo. E mentre va su e giù, il piacere di Sonia aumenta, insieme a quello di Paolo, ed insieme esplodono in un orgasmo simultaneo. Lui inondandole la bocca, lei stringendo le labbra in un urlo acuto soffocato.

Riprendono fiato, tutti e tre. Michele si stacca e indietreggia, sedendosi per terra dietro quell'enorme e meraviglioso culo.
Sonia solleva lo sguardo verso Paolo, dopo aver ingoiato il suo orgasmo, gli sorride e si mette in ginocchio, come era prima della richiesta di Michele, verso cui si gira "Posso sollevarli adesso?" chiede portando le mani sul perizoma e i leggings.
M "Perché? Vuoi già andare via? Rimani così, dai! Anzi... fossi in te, li toglierei del tutto."
S "E perché dovrei? Per cosa è questo vostro premio?"
"È per essere una troia pompinara di prima categoria!" taglia corto Andrea.
"Ahahahahah!" ridono tutti, anche Sonia.
S "Va bene. Ma lo fa uno di voi, non io!"
I ragazzi si guardano tra loro. Andrea e Paolo hanno già avuto il loro premio, anche se quest'ultimo non si sa bene perché. E così anche Michele. Fabrizio sta conducendo il gioco, e tra sé e sé si chiama fuori.

"Fallo tu", rompe infine il silenzio Emanuele in direzione di Giorgio.
"Io?" chiede conferma lui.
"Sì dai... Ottima scelta" dice Emanuele.
Giorgio guarda Sonia "Vengo io da te, o ti alzi tu da me?"
Sonia sospira "Sei il solito pigrone!" dice mentre si alza. Solleva i leggings e il perizoma per camminare verso di lui, ci si piazza davanti "Ora tocca a te".
Giorgio porta le mani sui fianchi, afferra i leggings e li abbassa, portandosi nella discesa anche il perizoma.
Li abbassa fino alle caviglie. Soni si appoggia con una mano alla spalla del figlio e solleva un piede alla volta, per aiutarlo a farla liberare da quei due indumenti diventati improvvisamente ingombranti.
Giorgio si solleva e Sonia si gira, dando un colpo di bacino all'indietro e colpendo il viso di lui con le sue chiappone.
"Questo è un colpo da artista!" le dice Fabrizio esplodendo in una fragorosa risata. Lei lo guarda e gli fa l'occhiolino sorridente.
"Sonia, ti sei depilata la figa?" le chiede Paolo.
Lei si guarda, portando le mani sul ventre, come ad evidenziare la zona "Sì, ho pensato che potessi sentirmi più fresca..."
"Ah ecco... Ti sentivo più liscia, ma in quel momento avevo altro a cui pensare" interviene Michele sorridendo.
"Ti piace?" gli chiede Sonia girandosi verso di lui per mostrarla meglio.
"Tantissimo!" le dice Michele entusiasta.
"Non vedo l'ora di provarla di nuovo!" esclama Emanuele.
S "Eh, ma bisogna che sia un premio, altrimenti non vale. Se vuoi leccarmela, anche tu devi guadagnartela."
E "E come? Che gioco vuoi fare?"
"Mmmh... Fammi pensare" dice Sonia ancheggiando lentamente verso di lui. "Potremmo fare un quiz."

Emanuele allunga le mani verso i fianchi di Sonia "Un quiz? Mmmh..." fa una smorfia "L'abbiamo già fatto un quiz, l'altra volta."
S "Sì, ed è andata bene, direi" ridacchia mentre guarda Emanuele dall'alto verso il basso.
"Verissimo" replica lui alzando lo sguardo "Ma preferisco giochi nuovi" tira Sonia a sé e dà una leccata alla fessura, frugandola con la lingua.
"Aaaah!" si piega lei con un sorriso, appoggiando le mani sulla testa di lui, che inizia a leccargliela a fondo.
S "Così non... non vale!" ansima.
Emanuele allontana la bocca e la guarda "Vuoi che smetta?"
"Stronzo!" gli dice lei fissandolo negli occhi, mentre gli spinge la testa sulla figa.
Emanuele riprende a leccarla e porta le mani più indietro, stringendole sul culo di lei.

"Sonia, chiudi gli occhi. Ho un altro gioco per te" dice all'improvviso Fabrizio.
"Che gioco?" chiede lei ubbidiente.
F "Adesso lo vedrai. Se perdi, ti sfili la maglia."
S "E se vinco?"
F "Se vinci..." allunga le mani verso di lei "Emanuele, o chi per lui, potrà riprendere a leccarti" la tira indietro, con Emanuele che protesta inutilmente.
"Non puoi lasciarlo finire e scegliere un altro premio?" chiede lei tentando di protestare.
F "Spiacente, ormai ho deciso. Mettiti qui" la guida al centro della stanza, di spalle verso i ragazzi. "Non muoverti, mi raccomando."
Mentre cerca di capire a quale gioco sarà sottoposta, sente i ragazzi riunirsi e confabulare sottovoce tra loro, fino a che Fabrizio interrompe il brusio "Sei pronta?"
S "Beh, se sapessi di cosa si tratta, potrei dirtelo!"
F "Si tratta di scoprire a chi appartengono le mani."
S "Quali mani?"
F "Queste!"
Nemmeno il tempo di finire la frase, e Sonia sente due mani infilarsi dentro la maglia, da dietro, e arrivare dritte sulle tette. "Ahahahah! Devo indovinare chi mi sta palpando le tette?"
Silenzio.
S "Posso almeno guardare di chi sono le mani?"
F "No, troppo facile, così!"
S "Non ho mica detto che mi giro! Però così è troppo difficile! Dovrei tirare a indovinare!"
Li sente nuovamente parlottare tra loro, mentre le mani scivolano per qualche istante per poi tornare al loro posto.
F "Ok, puoi guardare le mani. Ma solo quelle! Non imbrogliare, altrimenti finiamo il gioco e ce ne andiamo!"
Sonia apre gli occhi, allarga la scollatura della maglia per guardare le mani, poi la solleva, scoprendole "Vediamo..."
S "Beh, di certo non sono le mani di Fabrizio... Altrimenti avrei sentito la voce dietro di me, invece che in fondo!"
"Cazzo, ti ha fregato!" esclama Paolo.
"Ssshhhh! Zitto, scemo!" lo interrompe Fabrizio.
"E per lo stesso motivo, non possono essere nemmeno di Paolo! Ahahahah!"
F "Ok ok... Sei furba, d'accordo! A parte che Paolo è un cretino..."
S "Quindi ne rimangono 4! Vediamo un po'..." Guarda le mani, che palpano e stringono.
All'improvviso, la folgorazione "Giorgio! Ma sono le tue! Le riconosco da quella cicatrice sul pollice destro!"
F "Sei sicura? Guarda che se confermi, non puoi più cambiare la tua risposta."
S "Sicurissima!" le afferra e si gira "Sììììììììììììì! Ho vinto!" esulta con le braccia alzate facendo sobbalzare le tette.
G "Avrebbe dovuto farlo qualcun altro. Io gliel'ho detto che avresti indovinato subito."
S "Buon per me! Ora mi spetta il premio, se non sbaglio."
F "Quel che è giusto, è giusto. Ema, è tutta tua!"

Sonia si avvicina ad Emanuele "Stavolta però voglio mettermi comoda. Mi stendo sul divano". Gli sorride e gli dà un bacio sulle labbra, poi si siede sul divano dietro lui.
Allarga le gambe, appoggiando i piedi sul bordo del cuscino "Vieni a darmi il mio premio!"
Emanuele sorride "Agli ordini!" si china su di lei e riprende a leccarla.
Sonia appoggia le mani sulla sua testa, spalancando le gambe quanto più possibile "Mmmmmh! Ma perché non mi sono depilata prima?"
G "Scusa, ma... Non è la prima volta che te la depili. Te l'ho vista altre volte..."
S "Sì, ma non scopavo con la figa liscia da tantissimo... Aaaaahmmmm!"
"Da quando vivevi in Spagna?" chiede conferma Michele.
Lei lo guarda e annuisce "Sì! Anni davvero strepitosi!"
M "Ci avevi accennato qualcosa, l'altra volta... Magari oggi ci racconti qualche altro aneddoto."
S "Mmmmh... Se... se ve lo me-... meritate!" appoggia le cosce sulle spalle di Emanuele, che continua a leccarla, spingendo la lingua dentro e limonando con la sua figa.

"Se non vi dispiace, io riprenderei da dove avevo interrotto" dice Giorgio avvicinandosi a Sonia da dietro il divano e allungando le mani.
"Non hai vinto alcun gioco, mi pare..." obietta Fabrizio.
"Mmmh... Fabry ha ragione" risponde Sonia. "Tesoro" gira il viso verso di lui "quanto fa 2+2?"
"Ahahahahah! Fa 4, ovviamente!" replica Giorgio dietro di lei.
"Giusto" Sonia guarda Fabrizio "Ha vinto, no?"
Fabrizio ridacchia "Sì, ha vinto!"
"Sìììììììì!" esulta nuovamente lei alzando le braccia.
"Ottimo!" Giorgio le afferra le tette da dietro e riprende a palparle.
S "Ultimamente l'avevo notato, che me le guardavi in maniera diversa..."
G "Beh, diciamo che gli ultimi sviluppi hanno contribuito non poco" le stringe e le avvolge con le mani, per quanto sia possibile farlo, date le dimensioni.
S "Quali sviluppi?"
"Quello, per esempio" risponde lui con un cenno ad Emanuele che la lecca tra le cosce spalancate.
S "Pensi che alle donne non piaccia? Scopare non è mica un piacere esclusivo per i maschietti"
"Non è quello, certamente... Lasciamo stare..." chiude il discorso lui "Hai i capezzoli durissimi" le dice poi, sorridendo.
S "Potrei dire che sono sempre così, ma lo sai anche tu che non è vero. Il fatto è che ci sai fare. Lucrezia è fortunata. E anche Helen!" guarda Emanuele mentre glielo dice.
G "Sono bravo in tante cose, sai?"
Sonia ridacchia "Chissà, magari lo scopriremo!"
"Zoccola" le risponde lui, tra le risate generali di tutti.

Come tutti gli altri, anche Michele si gode la scena "Dai Sonia, raccontaci qualche aneddoto di quando eri in Spagna"
"E va bene. Cosa vuoi sapere?" chiede lei guardandolo.
Michele fa spallucce "Non so... Dicci della spiaggia, cosa succedeva, come ci andavi..."
S "Beh... mmmh..." chiude gli occhi, presa dal godimento "Lì si può andare in spiaggia nudi senza problemi, non si sono spiagge riservate ai nudisti e altre per chi indossa il costume, ma la cosa... ammmmhh... avviene in maniera molto naturale, non è per erotismo o altro. Da quel punto di vista però, quando andavo con i miei non potevo stare nuda, dovevo per forza avere..." ansima "avere almeno la parte sotto."
M "E i tuoi andavano in costume?"
S "Un paio di volte stavano... aaahhhhhhhhh! Sììì!" afferra la testa di Emanuele e la spinge contro di sé. Lancia un gridolino, spezzato dall'orgasmo che la lingua di Emanuele le sta provocando. "Oh, cazzo! Mi ci voleva" riprende fiato.
M "Un paio di volte stavano...?"
Sonia rilassa le gambe, mentre Emanuele si alza e le sorride, sedendosi nuovamente sulla poltrona "Sì, dicevo... Un paio di volte stavano nudi anche loro, mia madre però generalmente faceva topless"
M "Un po' ipocrita da parte loro, no?"
S "Fino a che non ho compiuto 18 anni non me l'hanno permesso. Dopo, mi hanno lasciata decidere per conto mio."
M "E immagino quale sia stata la tua decisione."
S "Ti dico solo che ho organizzato la festa di compleanno con i miei amici in spiaggia" ride, coprendosi la bocca col dorso della mano.
M "Ahahahah! Grande! E cos'hai fatto?"
S "Beh, arrivati lì, ci siamo sistemati e poi ci siamo spogliati. Sapessi la liberazione, quando ho sentito la brezza sulle tette..."
M "I tuoi amici facevano già nudismo?"
S "Alcuni, ma qualcuno ha iniziato quel giorno. Le ragazze facevano già quasi tutte topless, a parte due o tre..."
M "E quel giorno?"
Sonia sorride "Quel giorno hanno deciso di farlo tutti, anche le poche ragazze che stavano sempre in bikini."
Michele la incalza, incuriosito "E come avete festeggiato?"
S "La giornata come una qualunque giornata al mare: sole, mare, giochi ecc. All'imbrunire, abbiamo montato le tende e acceso un falò"
M "Una serata interessante, si direbbe!"
Sonia sorride maliziosa "Parecchio, devo ammettere..."
Giorgio si interrompe "Che intendi?"
Sonia alza lo sguardo verso di lui "Beh, puoi immaginarlo, no?"
M "Preferiamo che ce lo racconti tu."
Sonia lo guarda, sospira "Ok, come vuoi. C'erano due ragazzi che mi piacevano, e quella sera sono stata con entrambi" ridacchia.
Michele ride "Ahahahahah! Insieme, oppure uno alla volta?"
S "Insieme. Quando abbiamo visto che non c'era più nessuno, è lì che è iniziata la vera festa!"
"Ahahahah!" ridono tutti.
F "Insomma, avete fatto un'orgia."
S "Beh, se la vuoi chiamare così..."
G "Non hai scopato solo con loro due, vero?"
S "Certo che no. Era il mio compleanno, volevo scopare con chi volevo."
F "Hai scopato con tutti i ragazzi?"
Sonia annuisce "E anche con due delle ragazze."
Andrea ridacchia "Incredibile... Più ti conosciamo, più ti dimostri zoccola!"
S "Ve l'ho già detto che mi sono divertita parecchio, durante quegli anni..."
E "In quanti eravate, quella sera?"
S "Beh, il numero preciso non lo ricordo... Una quindicina in tutto, suddivisi più o meno equamente tra maschi e femmine."
P "Non ti ricordi con quanti hai scopato?"
S "Diciamo che è stata una notte parecchio impegnativa. Ad un certo punto si è fatto buio, e per un paio di scopate non sono nemmeno sicura di chi fossero!"
P "Hai scopato con degli sconosciuti?"
S "No, erano tutti amici miei! è solo che per due o tre, non sapevo se fosse uno piuttosto che un altro."
F "Che troia! Ahahahahahah!"
S "Non è che fosse un grosso problema... Fino a quel momento, quella notte ero stata con tutti, almeno una volta..."
F "Questo racconto mi ha dato una grande idea!" sorride.

"Quale idea?" gli chiede incuriosita Sonia.
"Adesso lo vedrai" risponde sorridendo lui mentre si avvicina a Giorgio.
Parlottano tra loro sottovoce, poi Giorgio sorride e si allontana.
"Cos'hai in mente?" insiste lei.
F "Uffaaa! Ti vuoi calmare? Quanta fretta! Perché intanto non continui il racconto?"
Sonia sospira "Beh, il racconto è finito, direi... Che altro vuoi sapere di quella sera?"
F "Non so, qualche dettaglio."
S "I dettagli li ho raccontati. A fine festa, quando ha iniziato ad albeggiare, avevo la figa e il culo in fiamme!"
"Ahahahahah!" ridono tutti. "Per quanto tempo hai dovuto rinunciare al sesso?" chiede Paolo.
S "Dopo quella notte, ho provato a scopare la sera dopo, ma mi facevano ancora male entrambi, così ho dovuto lasciar stare per una decina di giorni"
P "Dieci giorni? Un'infinità per te!"
S "Sì, in quel periodo scopavo quasi tutti i giorni, quindi è stata davvero difficile... Non che non facessi altro, chiaramente... Pompini, seghe, spagnole e tutto quello che oggi chiamereste 'petting spinto' ho continuato a farli, ma erano la figa e il culo che dovevano, diciamo... riposare."
P "Non ti masturbavi?"
S "Certo, ma evitavo di entrare. Restavo fuori, stimolavo il clitoride, ma è chiaro che non è la stessa cosa. Un paio di volte mi hanno leccata, ma a tratti era comunque fastidioso, quindi ho preferito rinunciare."
"Avrai recuperato alla grande, poi!" dice Giorgio mentre rientra tenendo qualcosa in mano.
Sonia lo nota, ma risponde al commento "Avevo una voglia pazzesca, ma come quella sera in spiaggia non è più successo. Di scopare con il gruppo di amici sì, ma così no, preferivo evitarlo..."
E "Quindi quella dell'altra volta con noi non è stata la più numerosa."
Sonia gli sorride "No, ma una delle più eccitanti... E poi era da tanto che non lo facevo, quindi mi avete riportato a quei tempi, e anche solo per questo è stato fantastico."
"Per non parlare della cosa in sé, chiaramente!" conclude.

Giorgio si avvicina a Fabrizio, gli porge la mano e gli passa il contenuto.
"Ok Sonia... Ecco l'idea." Si piazza dietro il divano, alle sue spalle "Chiudi gli occhi" lei esegue, lui le avvolge una sciarpa intorno, annodandola dietro la nuca.
"Che hai in mente?" gli chiede lei intrigata da quel gesto.
F "Beh, è semplice... A turno, uno di noi farà qualcosa con te, e tu devi indovinare chi è. Se indovini, potrai toglierti la benda e chiedere un premio per oggi. Se sbagli, la persona continuerà, fino a che non avrai indovinato. Ovviamente non potrai dare tutti i nomi in sequenza fino all'ultimo. Diciamo che hai... Mmmh, sì, tre possibilità"
"Tre?" chiede Emanuele.
"Siamo in sei, e tre è la metà... Ma vogliamo essere generosi. Tre va bene per tutti?" domanda Fabrizio guardando gli altri, che annuiscono. "Ok, e tre sia!"
S "Se indovino, posso chiedere qualunque premio?"
F "Beh, finché non ci chiedi di scoparci o spompinarci tra noi o qualunque altra cosa di questo tipo, sì!" Risata generale "Non che abbia nulla contro i gay, ma che schifo!" interviene Michele.
S "Posso chiedere anche... che so, di andare a lavare i piatti?"
F "Ahahahahah! Beh, se vuoi, sì! E puoi anche comandare di lavare tutte le stoviglie della casa."
S "Era tanto per sapere... I piatti sono già lavati, e stanno asciugando nello scolapiatti. Ahahahah!"
F "Hai altre domande?"
S "Per ora no. Se mi vengono in mente, ti faccio sapere."
F "Non prima che sia finito il turno, però. Se poi vorrai cambiare gioco, facci sapere. Cominciamo."

Sonia rimane lì seduta sul divano, ferma. Con i piedi appoggiati al bordo del cuscino e le gambe larghe. Vede un'ombra passarle davanti, poi sente una mano sfiorarle un seno, quello sinistro. Si ritrae subito, mentre il capezzolo si inturgidisce improvvisamente "Aaaaah! Hai la mano ghiacciata!" La mano si ritira, si strofina velocemente con l'altra per riscaldarsi e poi si appoggia di nuovo, iniziando lentamente ad accarezzare.
Sonia sorride "Così va meglio. Mmmh, vediamo..." Allunga una mano per toccarla, ma si sente afferrare e bloccare il polso. "Ok, ho capito... Dovrò arrivarci senza aiuti!" Sorride, intrigata dal gioco e lasciando che quella mano le esplori il seno.

S "Giorgio, sei tu?"
G "No, io ho già dato" risponde lui sorridendo. La mano continua a palpare.
S "Merda... Mi restano due possibilità."
G "Esatto, quindi non sprecarle."
Si aggiunge l'altra mano, a palpare l'altro seno. Sonia si concentra: le mani sembrano grandi, la pelle è morbida. "Emanuele?"
E "Meno due!"
S "Che succede se sbaglio anche la terza?"
Sente i ragazzi confabulare tra loro, poi Giorgio le spiega "Prendila come una sfida a due, con un solo vincitore che decide il premio."
S "Se perdo, potrò vedere contro chi ho perso?"
Un breve silenzio, rotto poi da Giorgio "Sì, potrai vederlo."

Le mani non si fermano, giocano con le sue grandi e morbide tette. Pollice ed indice giocano con un capezzolo, mentre l'altra mano stringe vogliosa. "Non ne ho la più pallida idea. Michele?"
G "Sicura? Non puoi cambiare idea, se confermi".
S "Beh, ormai l'ho detto, quindi sì. Michele."
Le mani si fermano e si spostano, sciogliendo il nodo della sciarpa. Davanti a lei, Andrea, che le sorride "Hai perso."
Sonia gli sorride "Certo che te le sei godute, le mie tette!"
"Decisamente sì", replica lui. "Un capolavoro di tette, guarda l'effetto che hanno avuto..."
Sonia abbassa lo sguardo sul suo pacco "Oooooh! Che complimento!" ridacchia.
A "Già! Ma adesso veniamo a noi e al mio premio."
S "Cosa scegli?"
Andrea guarda gli altri "Posso scegliere qualunque cosa?"
Fabrizio lo guarda, fa spallucce "Direi di sì, anche se per il momento, partirei con cose leggere."
A "E se volessi scoparla?"
F "Puoi farlo, se per lei va bene. Ma così il gioco finisce in fretta."
Andrea sospira "E va bene". Guarda Sonia "Visto che dobbiamo andarci leggeri, voglio che faccia qualcosa che ci dimostri quanto sai essere troia."
Sonia lo guarda dubbiosa "Che cosa intendi?"
Andrea sorride "Hai carta bianca."
Sonia ci pensa su, poi si alza "Torno subito". Esce dalla stanza e torna un minuto dopo con un grosso dildo.
"E quello?" chiede Giorgio.
"L'ho preso un paio di mesi fa... Ogni tanto lo uso quando ho voglia."
G "Ogni tanto?"
S "Un paio di volte a settimana, contento?"
G "Contenta tu..."

Sale sul divano, in ginocchio, prende il dildo in mano e lo porge ad Andrea "Bagnalo per bene."
Andrea lo prende in mano e ci sputa su, spalmando la saliva "Così va bene?"
"Benissimo" risponde lei prendendolo. Lo punta sul culo e lo spinge "Aaaaahhhhhhhh!"
Poi guarda Andrea "Mi devi aiutare. Allargami le natiche, mentre io lo spingo"
Andrea sorride "Non me lo faccio certo ripetere" si mette a fianco a lei e le afferra il culo, allargando le chiappe, mentre gli altri la guardano penetrarsi.
Gira lo sguardo verso Andrea "Che dici, l'ho dimostrato?" mentre finisce di spingerlo.
Lui le sorride "La più troia che abbia mai conosciuto", lasciandole il culo.

Sonia sfila il dildo, restando girata per qualche secondo, con il culo bene in vista. "E adesso?" chiede a Fabrizio mentre torna a sedersi, facendo sobbalzare le tettone.
F "Adesso arriva il secondo round. Rimettiti la benda." Sonia esegue, Fabrizio si avvicina e la sistema "Non fare la furba".
S "Ti pare che faccio la furba?"
F "Non si sa mai..."
Sonia sospira, rassegnata.

I ragazzi parlottano tra loro, Sonia vede le loro ombre davanti a sé. Qualche risatina soffocata, poi si sente penetrare la bocca. Il cazzo spinge con decisione, dapprima lei lascia fare. Poi prende il controllo della situazione: lo afferra con la mano e dà il ritmo, andando avanti e indietro veloce. Lo sfila dalla bocca, prende la punta e la succhia, la lecca. Scende sull'asta, leccando e baciando, arriva alle palle, succhia voracemente, la mano è impegnata a masturbare lungo l'asta. Poi sale di nuovo, e con un movimento rapido e deciso, lo prende fino alla base, appoggiando le mani sul culo e tirandolo a sé per aiutarsi. Succhia, gemendo leggermente mentre sente due mani afferrarle la testa e tirarla a sé.
Gliele sposta, liberando la bocca e sollevando il viso "Come succhiarti il cazzo lo decido io, non tu". Lo afferra nuovamente e riprende a succhiare, voracemente, come se non stesse aspettando altro. Abbassa una mano, portandola sul clitoride e iniziando a massaggiarlo, ma stavolta è la sua mano ad essere spostata. Il divieto aumenta l'eccitazione, che si riflette sulla foga e la voracità del pompino. Succhia, poi lecca, poi succhia nuovamente, giocando con la punta, con le palle e con l'asta, risalendo e riprendendo a succhiare il cazzo per tutta la lunghezza, e mentre lo divora, sente uno schizzo riempirle la bocca, poi un altro e un altro ancora.
"Mmmh!" geme, mentre ingoia, assicurandosi di non perderne nemmeno una goccia.
Si stacca e sorride "Non male. Immagino che adesso dovrei indovinare a chi l'ho fatto. Vediamo..." diventa pensierosa.
"Fabrizio" risponde infine, con una sicurezza che sorprende tutti.
La benda si scioglie, Fabrizio la guarda, col cazzo ancora in tiro "Come hai fatto ad indovinare subito?"
Lei gli sorride "Te l'ho già succhiato, sia quel pomeriggio a casa che quella volta da Flavia, l'ho riconosciuto abbastanza in fretta".
"Da Flavia?" chiede incuriosito Paolo.
"Sì, mi hanno invitato e abbiamo passato il pomeriggio insieme", replica lei.
"Cazzo!" Paolo ha un'erezione improvvisa "Verresti anche a casa, se ti invitassi?"
Sonia ridacchia "Forse avresti più possibilità con Helen. Da quello che ho capito, sembra che Greta abbia una cotta per lei..." guardando Emanuele.
"Helen ci starebbe, ne sono sicuro", si aggiunge quest'ultimo.
"Ok ok. Ma ci verresti se ti invitassi?" taglia corto Paolo.
S "Se a Greta sta bene, certo che sì! Il mio numero ce l'hai, fammi sapere" sorride lei facendogli l'occhiolino in segno di intesa. "Detto questo... Direi che ho vinto, no?"
"Direi di sì" conferma Fabrizio. "Vuoi scegliere tu il premio?"
Sonia spalanca le cosce, mettendo in mostra la figa lucida di umori "Direi che devi restituirmi il favore."
F "Mi viene difficile farti un pompino" risata generale.
S "Scemo. Vieni qui e leccamela. Ho diritto ad un orgasmo almeno pari a quello che hai avuto tu"
Fabrizio si inginocchia "Tua la vittoria, tuo il premio" abbassa il viso e inizia con una fugace leccata "Aaaaahhhhmmmmm!" - geme lei - seguita da un'altra più lenta e profonda.
I capezzoli si inturgidiscono, mentre Sonia allarga le gambe quanto più possibile.

"Nel frattempo, ci potresti raccontare qualche altra avventura" propone Emanuele.
"Ma così mi distraggo" obietta lei.
"Figurati... Una troia come te non si perde così facilmente. E poi, puoi sempre interrompere, se stai venendo" le dice lui.
Sonia lo guarda, cogliendo il tono di sfida in quell'affermazione "E cosa vorresti che raccontassi?"
"Perché non ci racconti l'incontro con Fabry e Flavia?" interviene prontamente Paolo.
"Quello?" chiede lei, scivolando in avanti per mettersi più comoda.
"Sì dai" replica lui.
S "Beh, non è che ci sia molto da dire... Ci siamo sentiti con Fabry, mi ha proposto di vederci tutti e tre insieme, abbiamo concordato un giorno e ci siamo incontrati".
P "E cosa è successo?"
S "Beh, questo penso possa immaginarlo... E poi, Flavia la conoscete tutti, no?" Porta le mani sulla testa di Fabrizio, impegnato a leccare, e gli accarezza i capelli.
"Sì, infatti... Magari raccontaci di qualche avventura che hai avuto durante vacanze, o in gita" propone Giorgio.
"In gita? E cosa ti fa pensare che in gita abbia avuto avventure?" chiede lei.
G "Dai, sei andata in gita parecchie volte, con le classi dell'ultimo anno. Davvero non è mai successo niente?"
Sonia scuote la testa "Niente. In ambito scolastico ho sempre mantenuto un comportamento professionale."
G "Ma dai, nemmeno un pompino improvviso? Un bacio con la lingua? Una tetta fuori?"
S "Niente. Se proprio devo pensare a qualcosa di... mmmmh" muove il bacino "a qualcosa di piccante, pensa che dividendo la stanza con altre prof, capitava di stare nude, ma questo è il massimo che è successo."
G "Cioè, hai visto le altre prof nude?"
S "E loro hanno visto me. È una cosa del tutto normale, direi..."
G "E chi hai visto, esattamente?"
S "Oddio, adesso un elenco non sarei in grado di fartelo..."
G "Beh, allora quelle di cui ti ricordi."
"Mmmh..." diventa pensierosa, mentre Fabrizio continua a leccare e succhiare "l'anno scorso ho visto la prof Rossi, poi..."
"Laura Rossi?" chiede subito Andrea.
"Sì, lei", conferma.
A "Cazzo, è il mio sogno erotico! E com'è? Figa?"
S "Beh, ha un fisico tonico e sodo, ed è normale, dato che è giovane, ma non ha un seno molto grande. Penso che sia una seconda, o forse una terza scarsa. Però è ben curata."
A "Cioè? Figa liscia?"
S "Resta tutto qui, vero? Non fate parola con nessuno al mondo di questo pomeriggio."
"Come di tutti quelli con te" risponde Michele alzandosi e mettendosi dietro di lei per darle una palpata alle tette.
S "Ok, allora. No, ha una striscetta sottile. Almeno, l'aveva in quella gita."
A "E le tette e il culo com'erano?"
S "Le tette erano piccole, ma piuttosto carine. Tonde e sode, con capezzoli chiari. Anche il sedere non era male. Anche quello tondo e sodo."
A "Cazzo, mi ci farò una sega stratosferica!"
S "Ahahahahah! Beh, non ti biasimo! È molto gettonata tra gli studenti." Appoggia un polpaccio lungo la schiena di Fabrizio.
E "E invece la Bianchi com'è?"
"Non lo so, non sono mai andata in gita con la Bianchi. Mi spiace" risponde lei facendo spallucce.
E "Peccato, ero curioso."
S "Posso dirti però com'è la prof. Giustini."
E "Quella? Mamma mia! Sarà un vaccone con le tette cascanti e dondolanti!"
S "Ahahahahah! Beh, più o meno... Non è che sia rimasta nuda davanti a me, sia chiaro... Era molto pudica. Ma mi è capitato di vederla, senza che se ne accorgesse, avendo lasciato la porta aperta mentre usciva dalla doccia. Diciamo che ci sono donne più belle di lei. Molto pelosa, lì in mezzo" muove la mano aperta a cerchio per indicare la figa.
E "Dai, che schifo! Questa ce la paghi!"
S "Ahahahahah! E va bene, mi faccio perdonare." Ansima, per le leccate di Fabrizio. "Se vuoi, ti racconto com'è la Ferrari" sorride maliziosa.
E "E pensi che dicendocelo, ti riscatterai per la Giustini?"
S "Ti dico solo che si è depilata davanti a me. Ti basta come anticipo?"
"Cazzo! Continua!" esclama mentre si afferra il cazzo per l'improvvisa erezione.
S "Ahahahah! Beh, è successo il giorno che siamo arrivati in albergo. Sistemiamo le nostre cose ecc, no? Vado a fare la doccia, lei prende alcune cose dalla borsa e mentre esco mi fa 'Ti secca se mi dò una sistemata? Ieri, tra una cosa e l'altra, non ho proprio avuto il tempo'. Ovviamente le dico che non ci sono problemi, per tutta risposta lei mi sorride, si toglie pantaloni e mutande e si siede sul bordo della vasca con le gambe larghe, spalmandosi la crema sul pube. Non ci giurerei, ma ad un certo punto mi è sembrato di sentire un gemito soffocato."
E "E si è sditalinata lì con te?"
S "Beh, questo non lo so. Dopo la doccia, mi sono messa la crema, sistemata i capelli e sono andata in camera a rivestirmi. Quello che ha fatto quando sono uscita non lo so, ma ci ha messo un po'" ridacchia.
E "Cazzo! E poi? Quando è uscita che è successo?"
S "Io ero sul letto a organizzare per il giorno dopo, lei è entrata e mi ha fatto vedere il risultato 'Come mi sta?' mi ha chiesto portando le mani sul pube. Le ho detto che stava molto bene, e lei, avendomi vista quando sono uscita dalla doccia, mi fa 'A te non piace restare liscia?', e io... Aaaaaahhhhh! Sìì! Lì, in quel punto!" interrompe il racconto, stringendo le mani sulle spalle di Fabrizio, che esegue gli ordini, continuando a stimolarla con la punta della lingua.
Il viso di Sonia è ora una smorfia di piacere "Cazzo! Sììììì! Aaaahhhhh!" I gemiti sono strozzati, ma il suo orgasmo è prorompente.
Resta ferma, con le gambe larghe, riprende fiato. Fabrizio dà un bacio a stampo sulla figa, poi si alza "Premio riscattato" le dice ridacchiando.
"Premio riscattato" ripete lei, guardandolo con aria da porca.
"E tu...?" le chiede poi Emanuele.
"Come?" gli fa eco Sonia, come risvegliata da una trance.
"Hai detto che la Ferrari ti ha fatto vedere la figa liscia e ti ha chiesto se a te non piace restare liscia, e poi hai detto 'E io...' e ti sei interrotta", riepiloga.
"Io le ho detto che mi dava fastidio la ricrescita, e che preferivo tenerla 'in ordine', diciamo, ma senza levare via tutto, anche perché, ad essere sincera, esteticamente la preferivo come ce l'avevo io."
E "Come ce l'avevi?"
S "Striscia un po' larga di peli corti"
E "E che avete fatto?"
S "Che vuoi che abbiamo fatto? Niente... Non era mica un film porno in cui due donne, se sono nude su un letto, devono per forza scopare... A parte che solo lei era nuda, io mi ero messa il pigiama."
E "Peccato! Ahahahah! Però non ci hai detto come aveva le tette e il culo."
S "Beh, era abbondante, ma in maniera bella. Diciamo giunonica. Le tette leggermente cascanti, ma con una 4, sfido chiunque ad averle alte! Ma erano abbastanza sode, per quella misura."
E "E che altro ci puoi dire?"
"Mmmh... Fammi pensare" dice lei sistemandosi sul divano "Beh, dopo la doccia, non metteva mai il pigiama. Andava a dormire nuda, e la mattina, prima della doccia, tutte le cose che faceva le faceva nuda. Gli ultimi giorni l'ho fatto anch'io, ma era così, tanto per... Vi garantisco che non abbiamo fatto nulla."
E "Cosa avrei pagato per vedervi!"
S "Se fossi stato in quella gita, non avresti visto niente... Ovviamente, non ci facevamo trovare così, se bussavano. Comunque, in un paio di occasioni, la notte, l'ho sentita ansimare."
E "Cazzo! Stava scopando?"
S "Scopando no, assolutamente. Si stava masturbando."
E "Ti ha svegliata con una gomitata? Magari era tutta una finta per fare qualcosa insieme."
S "Avevamo letti separati, chiaramente. Mi sono svegliata di mio, ho sentito i sospiri e mi sono girata. Nella penombra, ho visto dei movimenti... diciamo sospetti, e allora ho capito."
E "E non le hai detto niente?"
S "Certo che no! Penso che si sarebbe sentita in imbarazzo, o perlomeno, si sarebbe fermata, e non mi andava. L'ho lasciata fare in silenzio."
E "E non ti sei eccitata?"
S "Beh, ammetto che un certo prurito me l'ha dato, ma in quel momento era troppo rischioso, così ho pensato di lasciare il tutto al mattino successivo. Ma quella mattina avevamo mille cose da fare, così alla fine dei conti è stato un orgasmo perso."
E "Peccato... Scommetto che se fossi stata un po' più sfacciata, ti saresti tolta parecchi sfizi con la Ferrari!"
"Chissà! Può darsi. Questo non significa che non possa togliermeli adesso" dice lei con un tono malizioso.
E "Che intendi? Che potersti scoparti la Ferrari?"
"Questo non lo so" replica lei facendo spallucce "Però mi sembra una donna piuttosto libertina, quindi... Mai dire mai!"
E "Possiamo partecipare? Ahahahah!" Risata generale.
S "I soliti incontentabili!"

Poi guarda i ragazzi "Beh, che si fa adesso?"
"Adesso ti rimetto la benda" le dice Fabrizio avvicinandosi.
Lei se la lascia indossare senza obiettare.

"Adesso diventa difficile" le spiega Fabrizio. "Ma stavolta il premio per te lo scegliamo noi. Se indovini, tutto quello che succede nei prossimi minuti lo potrai replicare."
"E se perdo?" chiede Sonia.
"Vedremo al momento. Sei pronta?" conclude lui.
S "Beh, devi dirmelo tu. Sono pronta?"
Fabrizio sorride "Direi di sì. Da questo momento, nessuno di noi potrà parlare, o capirai. Riceverai indicazioni con gesti delle mani, eseguili così come ti vengono dati, chiaro?"
S "Non molto, ma... ok. Cercherò di fare come dite."
"Brava" le dice lui.

Lì seduta, nuda e bendata, aspetta, con le solite ombre che si muovono davanti a lei. Poi una mano si appoggia al fianco, tirandola da un lato. Asseconda il movimento, mentre un'altra le solleva la coscia dallo stesso lato. Si gira e si siede sulle ginocchia, con le gambe larghe, lasciandosi adagiare su un paio di cosce. Sorride, intuendo la posizione in cui si trova, e mentre si piega in avanti, le tette si appoggiano a lui.
"Posso fare qualcosa anche io, oppure devo soltanto lasciar fare tutto a voi?" chiede, iniziando a strofinare le labbra gonfie sull'asta di quel cazzo che in un modo o nell'altro già conosce, ma che ancora non riconosce.
Nessuna risposta. Ma nemmeno nessun divieto, come invece già successo in altre occasioni. Continua a strofinare le labbra, preme contro l'asta. Si sposta leggermente in avanti, inarca la schiena e scivola indietro.
"Mmmmmmhhh!" geme la voce sotto di lei, mentre il cazzo le allarga la figa cm dopo cm.
"Sssshhhhh!" ammonisce un'altra voce dietro di loro.
Sonia ridacchia, le tette dondolano al ritmo degli affondi che lei stessa guida, e sbattono su quello che altro non può essere se non un viso "Non me le vuoi prendere? Eppure, ho visto che piacciono un sacco a tutti voi, quindi, chiunque tu sia, goditele!"
Un attimo di esitazione, forse in attesa di approvazione, poi le sente afferrare, e il capezzolo sinistro succhiato con foga.
"Mmmh! Ora sì che ci divertiamo!" gli dice Sonia in tono provocatorio. La bocca continua a succhiare, mordicchia e lecca, riprende a succhiare, le mani si spostano sul culo, lo afferrano e lo allargano.
Sonia sorride "Peccato che di cazzo tu ne abbia uno solo." Giusto il tempo di finire la frase, e indietreggiando sente l'ano premere.
Scoppia a ridere "Ahahahahah! Adesso è chiaro perché Fabry ha detto che sarebbe stato difficile! Devo indovinarne due!" rallenta il ritmo per aiutare il secondo cazzo, che però entra a fatica, nonostante lo sforzo.
"Aaaah!" lancia un gridolino di dolore. "Giorgio, tesoro, vai a prendere il lubrificante in camera."
Nessuna risposta, nessun movimento, nessun rumore.
"Giorgio, mi senti?" chiede nuovamente lei.
Ancora niente. Un impercettibile sorriso tradisce un'intuizione.
"A chiunque mi ascolti, nel comodino della mia camera, al primo piano, c'è una confezione di lubrificante. Sareste così gentili da andare a prenderlo? È lo stesso che ho usato l'altra volta."
Un leggero brusio, poi passi svelti escono dalla stanza e salgono le scale. Un momento di silenzio e di calma quasi irreale, come se stessero tutti trattenendo il fiato, e nuovamente rumore di passi svelti, che si avvicinano, stavolta.
Una leggera sensazione di freddo sull'ano, poi nuovamente la pressione, adesso con un risultato diverso.
"Aaahh!" grida lei, fino a che il cazzo arriva in fondo e sente il pube contro il suo culo.
Lentamente, Sonia riprende il movimento del bacino "Così va molto meglio! FIno a che non si abitua di nuovo, dovrò usare il lubrificante, ragazzi. Spero che non vi dispiaccia."

Sente le loro mani toccarla ovunque: le cosce, il culo, la schiena, le tette, le spalle, le braccia. Geme e gode. Gode parecchio, come tutte le volte che si ritrova coinvolta in una doppia penetrazione. Non solo per l'atto in sé, ma anche, e forse soprattutto, mentalmente, per il sentirsi l'oggetto dei giochi e delle fantasie di quei sei giovani ed energici ragazzi. Il marito sarebbe venuto da tempo, mentre loro resistono e spingono, la scopano come la troia che sa di essere, in quei momenti.

E mentre sente il primo orgasmo arrivare, improvvisamente, senza nulla che glielo lasciasse immaginare, non un'ombra davanti a sé o un movimento d'aria, un altro cazzo in bocca. Così sono tre. Ora sì che è difficile!

Ma forse non più di tanto, a pensarci bene. Ma "pensarci bene" non è quello che doveva fare ora. Ora deve godersela. E se la sta godendo. Da impazzire.

'Finalmente', pensa tra sé e sé. Sono le situazioni in assoluto più eccitanti, quelle come questa che sta vivendo, e come quel primo pomeriggio, anche se, data la spontaneità del momento, da un punto di vista mentale è inarrivabile. Cosa non darebbe per poter tornare indietro a quel giorno!

Piegata in avanti, con la schiena inarcata e orde di mani dappertutto, gode di ogni singolo stimolo che i sensi le stanno regalando. Quasi fatica a restare cosciente, tanto è il piacere.

Il cazzo in bocca è durissimo, spinge senza risparmiarsi, ma la sua esperienza le permette di prendere in fretta il controllo del pompino, afferrandolo con una mano e dettando lei il ritmo. Ma non serve a molto: gli schizzi partono copiosi dopo pochi minuti, facendole venire alla mente i primi pompini che faceva: era ancora inesperta, ma come lei lo erano anche i ragazzi a cui li faceva, e l'eccitazione di quelle prime esperienze aveva la meglio sulla durata. Sorride compiaciuta "Meno uno!" dichiara trionfante dopo averlo sfilato. Un'altra intuizione. "È sempre lusinghiero sapere di farvi questo effetto." Si sente spingere in avanti, il capezzolo destro è afferrato e risucchiato, la bocca che lo possiede ci gioca voracemente, così come voraci sono anche gli affondi che da sotto la spingono. Gode di quella scopata, semplicemente.

Le chiappe ondeggiano ad ogni affondo che le penetra il culo. Sta riprendendo l'abitudine al sesso anale, che adorava così tanto da giovane, ma ha ancora bisogno di un aiuto, e niente può essere d'aiuto come il lubrificante. Le torna in mente la festa di compleanno che aveva descritto poche ore prima: a quell'età era molto più allenata, e in quell'occasione non ne aveva certo avuto bisogno. Adora sentire il culo aprirsi al passaggio del cazzo, aumenta l'eccitazione della penetrazione. Ma non è l'unica ad adorare quel momento, a quanto pare: afferrata improvvisamente per i fianchi, il cazzo spinge in fondo, premendo, come se volesse farlo arrivare fino in gola. E in quel momento, uno schizzo caldo e generoso, seguito da un altro. "Resta dentro" chiede girando il viso.
Ora può concentrarsi sull'unico rimasto. Appoggia le mani sulle sue spalle, preme il bacino, spingendolo e strofinando il clitoride sul pube di lui, che per tutta risposta continua con gli affondi, passando con la bocca all'altro capezzolo e riservandogli lo stesso trattamento del suo gemello.
"Sìììì! Ahhhh!" geme, lanciando un urlo strozzato, bloccandosi nel momento in cui sente il fuoco dell'orgasmo partire dalla figa e diramarsi sul pube, sulla schiena, sulle tette, sulle gambe e su ogni singola cellula del corpo, tanto da lasciarla bloccata e come in trance per qualche secondo, prima di ridestarsi.

"Credo di aver bisogno di una doccia" dichiara infine, ancora frastornata. Il ragazzo dietro si ritira, mentre lei si copre con una mano. Quello sotto rallenta e si ferma, lei scende. Le mani che la palpavano ovunque adesso si stanno spostando, alcune si allontanano, altre scivolano e si spostano per aiutarla a scendere. Prima un piede, poi l'altro, adesso è sul pavimento, ma le gambe cedono: l'effetto dell'orgasmo è stato più dirompente di quanto pensasse. Fortuna che la stanno sorreggendo. "Tieni la benda fino a che non sei fuori dalla stanza" le dice una voce che riconosce essere quella di Fabrizio. E così succede: la accompagnano fuori, chiudono la porta dietro di lei e finalmente si libera della benda, rendendosi conto solo in quel momento di quanto le stesse dando un caldo opprimente. Appoggiando una mano al muro, si avvia verso il bagno.

Nel frattempo, anche i ragazzi riprendono fiato. Giorgio va a prendere dell'acqua e bicchieri "Servitevi pure" dice per la gioia dei suoi assetati amici, che bevono e si riprendono.

Sonia torna dopo qualche minuto, con indosso un accappatoio di spugna rosa e un asciugamani coordinato, avvolto a mo' di turbante sui capelli. "Oh, che bello! Acqua!" dice fiondandosi a riempirsi un bicchiere e poi un altro, mentre con lo sguardo nota che i ragazzi sono rimasti tutti nudi, forse per renderle più difficile farle indovinare i responsabili diretti degli ultimi due orgasmi. Finisce di bere "Aaaaah! Ci voleva, avevo una sete incredibile!" per poi sedersi sulla poltrona, con le gambe accavallate e le braccia appoggiate sui braccioli, come su un trono.
"Certo che siete stati impegnativi, eh!" dice ridacchiando.
"Beh, noi abbiamo fatto il nostro. Ora tocca a te" le dice Fabrizio.
S "Sì, ora tocca a me." Scruta i ragazzi uno ad uno, mentre questi si sistemano: Giorgio sulla poltrona di fronte, Fabrizio in piedi appoggiato al muro, Emanuele, Michele e Paolo sul divano e infine Andrea appoggiato al bracciolo del divano, vicino a lei.
"Quanti ne devo indovinare per vincere? Tutti e tre, oppure basta anche la maggioranza?" chiede Sonia.
F "Mmmh... Due su tre vanno bene."
Sonia sorride "E sia, allora! Dunque... Il pompino l'ho fatto a... Emanuele!"
E "E come fai a dirlo?"
S "Beh, sei venuto praticamente subito, e dato che nessuno di voi è alle prime armi, non poteva essere dovuto che ad unico fatto: eri troppo eccitato per durare a lungo. E se ti sei eccitato, era per quello che ho raccontato sulla Ferrari che, se non ricordo male, hai definito 'il mio sogno erotico', giusto?"
A "No, quello veramente l'ho detto io per la Rossi".
S "Ops, vero! Ma visto quanto era interessato, credo che possiamo dirlo anche per la Ferrari, giusto Emanuele?"
E "Direi di sì."
F "Ok... Il secondo?"
S "Allora, il culo..." si guarda intorno "Il culo, il culo... Paolo."
P "Perché io?"
"Per esclusione. È un ragionamento un po' lungo, e io non ho voglia di farlo, né voi di sentirlo" risponde lei ridacchiando.
F "E l'ultimo?"
S "Sull'ultimo non ho il minimo dubbio!" si gira immediatamente e guarda Giorgio "Tu."
G "Io? Perché?"
S "Beh, i motivi sono essenzialmente due: il primo è il gemito che hai fatto quando mi sono abbassata, ho riconosciuto la voce."
F "È per questo che non si dovevano fare versi."
S "Ma è stato il secondo indizio ad essere quello decisivo. Quando ti ho chiesto di andare a prendere il lubrificante, non si è mosso nessuno. Significa che non potevi andare a penderlo, e c'era una sola persona che non poteva muoversi: quella su cui ero seduta. C'è da dire" guarda i ragazzi "che anche voi siete stati ingenui, perché bastava che andasse uno qualunque, quando ho chiesto a Giorgio."
Dopo qualche istante di silenzio, Fabrizio la guarda "Tre su tre, complimenti!"
"Sìììììììììììì!" esulta Sonia alzando le braccia con i pugni chiusi in segno di vittoria. Poi si gira verso il figlio "Freud avrebbe avuto molto da dire, su quanto è successo, alla faccia del complesso di Edipo!" Ridono tutti. "E certo è che se scopi così tutte le volte, va a finire che Lucrezia ti sposa! Ahahahah!" Ride, coprendosi la bocca col bordo della mano e facendo nuovamente ridere anche gli altri.
G "Beh, sono contento che ti sia piaciuto."
S "Piaciuto? Sarà stata la situazione in sé, non so, ma è stato uno degli orgasmi più forti degli ultimi tempi!"
G "Almeno tu l'hai avuto" le risponde sorridendo.
"Oh, scusa! A questo possiamo rimediare subito" conclude Sonia alzandosi. Si incammina verso di lui, e nel farlo apre l'accappatoio e lo lascia cadere. Si inginocchia davanti a lui, che scivola in avanti aprendo le gambe, il cazzo è ancora in tiro. Lei appoggia le tette sull'inguine e gliele avvolge sul cazzo, iniziando a massaggiarlo, su e giù "Avresti mai pensato che potesse accadere?" gli chiede.
"Oggi va così!" risponde lui ripetendo il tono con cui glielo aveva detto lei l'altra volta.
Sonia scoppia in una fragorosa risata "Beh, allora, visto che oggi va così..." Si china con il viso e gli succhia la punta, senza smettere di segarlo con le tette. Va su e giù con la testa, il movimento ripetuto scioglie l'asciugamani, che cade a terra e libera i capelli ancora umidi.
G "Mmmmmmh! Vuoi farmi venire con un altro pompino?"
Sonia alza lo sguardo, stacca la bocca, ma senza interrompere la sega "Dici che diventa ripetitivo?"
"No no, era per dire..." ribatte lui.
"Hai ragione... Messaggio ricevuto" risponde lei alzandosi. Si gira e si piega in avanti, mettendo in mostra il culo e le labbra, e nel frattempo prende il lubrificante. Si gira di nuovo, gliene versa in quantità sul cazzo, glielo spalma. Senza dire niente, si alza nuovamente, si gira e si piega verso di lui. Gira il viso, allunga una mano sul cazzo e glielo tiene sollevato, poi lo punta sull'ano, si appoggia e indietreggia. Complice la presenza del gel, complice la scopata già avuta, stavolta scivola dentro senza attriti "È così che dovrebbe sempre essere! Senza sforzi." se lo lascia infilare fino alle palle "Aaaaah!" gridano entrambi, mentre Giorgio porta le mani sulle chiappe e le allarga, per aiutare la penetrazione.
Sonia muove il bacino avanti e indietro, appoggia le mani sul bordo dei braccioli, con le braccia tese, per non perdere l'equilibrio. Guarda davanti a sé Andrea, che si sta segando davanti a quella scena (come tutti gli altri, del reso), gli sorride e gli strizza l'occhio ammiccante. Lui si avvicina, lei indietreggia con la schiena appoggiando le spalle al petto di Giorgio, spalanca le gambe. Le tette dondolano al ritmo della scopata. Senza dire nulla, Andrea punta il cazzo in avanti e glielo spinge in figa, lei chiude le gambe intorno ai fianchi di lui, che si piega in avanti e la bacia.
Limonano oscenamente, da sotto Giorgio le afferra le tette e gliele palpa, stringendole con foga. I due cazzi intanto spingono dentro, lei se li gode entrambi. Quello che doveva essere un favore a Giorgio si è appena rivelato una nuova, splendida doppietta, anche se sa bene che buona parte è dovuta alla situazione proprio con lui: non avrebbe mai pensato che si sarebbero spinti così oltre, ma d'altronde 'Oggi va così'.

Gli altri ragazzi si avvicinano, Michele e Paolo con il cazzo in mano intenti in una furiosa sega. Sonia gira il viso verso Emanuele, a fianco a lei, allunga una mano verso di lui e inizia a masturbarlo "Sono in una posizione troppo scomoda per succhiartelo, adesso" quasi giustificandosi.
"Non importa" la rassicura lui. Lei gli sorride, lui si avvicina e la bacia, anche lui limonandola pesantemente.

Giorgio continua a spingere, da sotto. Ormai tutte le riserve sono sciolte, ogni tabu è infranto. Dopo quell'ormai leggendario primo pomeriggio, aveva iniziato a guardarla con occhi diversi, e anche se era sempre stato abituato a vederla nuda, quella situazione aveva cambiato tutto, tanto che più di una volta ci si era fatto una sega ripensandoci. Chissà se anche per lei è così... E se le chiede di rifarlo anche da soli? E se invece, quando sono da soli si trasforma e diventa pudica? Lo avrebbe scoperto solo col tempo. Quello che vuole adesso è il suo meritato orgasmo, che sente sempre più vicino. Porta le mani sul culo di lei, lo stringe continuando a spingere, sempre più forte e sempre più a fondo "Aaaaaaahhhhh! Sto venendo!" Resta fermo, col cazzo infilato fino in fondo, lasciando che il suo orgasmo si faccia strada dentro di lei.
Sfinito, nel tentativo di prendere fiato, quasi non riesce a parlare "Cazzo" riesce a malapena a sibilare.

Andrea e Sonia si abbracciano, lui la solleva, e senza uscire, con lei aggrappata, si spostano sul divano. La mette seduta, riprende a scoparla, con più foga.
"Wow! Che intrepido!" esclama lei, sorpresa da questa mossa. Poi guarda Emanuele "Ora posso succhiartelo, se vuoi."
Lui si avvicina, sale in ginocchio sul divano "Non me lo faccio ripetere" e glielo offre. Lei lo prende immediatamente e lo succhia avidamente tenendolo con una mano.
Michele si mette nella stessa posizione sull'altro lato, le prende la mano e se la porta sul cazzo, lei lo sega. Poi gira il viso e lo succhia anche a lui, guardandolo da sotto e sorridendogli con gli occhi, alternando il pompino all'uno e all'altro.
Mentre lo succhia a Michele, Emanuele, guidato dalla mano di Sonia, le viene addosso, sporcandole i capelli. Lei scoppia a ridere, gira il viso e lo guarda "Penso che avrò bisogno di un'altra doccia, dopo..."
"Lo penso anch'io" le risponde sorridendo di rimando lui.
Andrea vede la scena, ed esclama divertito "Beh, se tanto mi dà tanto..." sfila il cazzo e si masturba velocemente, lanciando abbondanti schizzi sul ventre e sul seno.
"Avete deciso di farcirmi? Guardate che non sono mica una torta! Ahahahahah!"
"Una torta no, ma una troia sì!" esclama Michele che le toglie la mano dal cazzo e glielo punta addosso, finendo sulle cosce e sul ventre.
Sonia lo guarda "Quello sì che lo sono, senza dubbio!" gli dice ridacchiando mentre lui guadagna la poltrona per stendersi a peso morto. "E voi?" chiede infine guardando uno ad uno Giorgio, Paolo e Fabrizio, che si avvicina.
"Io sono esausto, non credo di farcela" risponde Giorgio.
Fabrizio invece le si piazza davanti col cazzo duro e glielo porge "È tutto tuo, ma voglio che decida tu dove farti venire." Lei lo afferra e lo sega velocemente. Guarda Paolo, gli sorride "Amore, tu non vieni?"
"Sono già venuto, mi pare" risponde sarcasticamente lui.
S "Ahahahah! Scemo, su di me!"
P "Se mi prometti di partecipare ad una scopata con me e Greta, te lo dò subito!"
S "Posso prometterti di essere disponibile, ma che la cosa avvenga o meno dipende da Greta, non da me."
P "Le puoi parlare?"
S "Posso provarci, ma ovviamente non ti garantisco nulla."
"Beh, per me va bene" conclude lui avvicinandosi. Lei si mette seduta e li sega entrambi.
Vengono dopo pochi colpi, quasi all'unisono, schizzando sul viso, sul collo e sul petto. Sonia libera la presa e i due si accasciano sul divano accanto a lei, ciascuno sul proprio lato.

"Beh, che dire? La giornata di oggi è stata la conferma di quell'altra" sentenzia Sonia dopo aver ripreso fiato. "Ora però ho assoluto bisogno di un'altra doccia, guardate come mi avete conciata" dice mentre si alza. "Se avete bisogno di una rinfrescata, sapete il bagno dov'è" conclude infine mentre si avvicina alla porta dopo aver ripreso accappatoio e asciugamani, per poi uscire dalla stanza.
I ragazzi intanto sono ancora frastornati "Ho il cazzo in fiamme! Penso che per un paio di giorni non potrò nemmeno guardarmelo senza che mi bruci!" dice Andrea rompendo il silenzio.
"Anch'io" aggiunge Fabrizio "Ma direi che ne è valsa la pena."
P "Decisamente. Che gran peccato che per anni abbia smesso e abbia ripreso solo ora!"
E "L'importante è che abbia ripreso, no? E che noi possiamo goderne."
"Sì, giusto!" conferma Paolo.
"Sì ma... Occhio! Nessuno deve sapere niente! Se raccontate o lasciate anche solo intendere la minima cosa, vi ammazzo!" ammonisce Giorgio "Senza contare che, ovviamente - rimarca la parola - tutto quanto finisce all'istante!"
"Non una parola con nessuno, stai tranquillo" lo rassicura Fabrizio.

Sonia rientra, indossando nuovamente l'accappatoio e l'asciugamani, esattamente come prima "Ragazzi, che vi posso dire? Mi ci voleva proprio! Anche se adesso ho qualche doloretto" dice portando la mano a coprire l'ano, quasi come per massaggiarlo.
"Non sei la sola!" le risponde Andrea "Stavo giusto dicendo che ho il cazzo in fiamme! Ahahah!"
"Magari la prossima volta facciamo qualcosa di più rilassato, che ne dite?"
"Che intendi con 'rilassato'?" chiede Paolo.
S "Beh, non so... Qualcosa di meno... vorace, ok?"
G "Non dicevi tu che le cose spontanee sono le migliori? Se già adesso chiedi qualcosa di meno vorace, stai già facendo programmi."
"Mmmmh, hai ragione!" risponde lei girandosi verso di lui "Beh, allora vedremo la prossima volta."
"Grazie a tutti per il pomeriggio, comunque, è stato fantastico!" dice poi girandosi verso gli altri con un sorriso soddisfatto.
M "Hai fatto bene a riprendere le scopate degli anni passati."
S "Sì, mi mancavano davvero tanto! Sono contenta di aver trovato qualcuno con cui rifarlo."
"Beh, quando vuoi" dice Paolo in tono di offerta mentre inizia a rivestirsi.
"Molto presto", gli assicura lei mentre anche gli altri, a parte Giorgio che non muove un muscolo, si sistemano.

Uno ad uno, i ragazzi guadagnano la porta, con Sonia che li saluta mentre escono.
"Allora ti faccio sapere per Greta, ok?" dice Paolo, ultimo rimasto.
"Certo, mandami pure un messaggio, così poi ci mettiamo d'accordo, anche solo per una chiacchierata..." cofnerma lei mentre lo saluta.
"E adesso?" le chiede Giorgio non appena lei chiude la porta.
S "Adesso cosa?"
G "Beh... Adesso che abbiamo passato un certo limite... Che succede?"
S "Non sei stato tu a dirmi 'Oggi va così'? Pensavo che oggi fosse da considerare a parte... Cioè, il rapporto è sempre lo stesso, credo... Che bisogno c'è di cambiarlo?"
G "Sicura?"
S "Senti, se la cosa ti crea così tanto disagio, non partecipare più. Io non ho certo intenzione di smettere, mi trovo bene e mi diverto. Se ti diverti anche tu, problema risolto, altrimenti interrompi, e ancora una volta, problema risolto" sentenzia lei in maniera serena ma ferma.
G "Decido di volta in volta, ok?"
S "Per me va bene. Su, ora sistema qui e vai a fare la doccia, che io devo stendere la lavatrice e preparare la cena."
 

Dehoras

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Scopro solo ora questi racconto, davvero incredibile, complimenti sinceri. Spero tanto ci sia un continuo, curioso di vedere l'evoluzione del rapporto mamma e figlio
 

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