Forums
Nuovi post
Blog
Modelle
VIP Italiane
Novità
Nuovi post
Nuovi media
Nuovi commenti ai media
Nuovi messaggi profilo
Ultime attività
Album
Nuovi media
Nuovi commenti
TrombAmica
Giochi
Tinder
TrombAnnunci
Escort
Trans
Massaggi
Coppie
Video
Amatoriale ITALIANO
Amatoriale Straniero
Pompini
V.I.P.
Pornostar Italiane
Pornostar Straniere
Sborrate in faccia
Camgirl
SexTape
Film porno
Aiutaci
CAM
Link
PornDude
Accedi
Registrati
Cosa c'è di nuovo
Nuovi post
Menu
Accedi
Registrati
Install the app
Install
Ciao Guest, clicca qui per scoprire come togliere la pubblicità da phica.net!
il sito è in testing, per favore segnalatemi se ci sono problemi:
Discussione ufficiale
Forums
Capitolo 1: Bar Mario
Racconti Erotici
Prima madre poi slave
JavaScript è disabilitato. Per un'esperienza migliore, abilitare JavaScript nel browser prima di procedere.
You are using an out of date browser. It may not display this or other websites correctly.
You should upgrade or use an
alternative browser
.
Rispondi alla discussione
Messaggio
<blockquote data-quote="Nello06" data-source="post: 19900371" data-attributes="member: 308751"><p>Ci trovavamo al terzo piano, in una strada con poco traffico serale e notturno,quindi in quel momento sembrava non esserci nessuno che poteva vederla, ma quella immagine così provocante non potrò mai dimenticarla.</p><p></p><p>La vestaglia arrivava a mezza coscia, quindi quella postura non le scopriva il culo ma il tessuto quasi trasparente faceva vedere tutto.</p><p></p><p>La scollatura era molto generosa avendo chiuso la vestaglia alla meno peggio, ma anche lì era il tessuto a regalare la visione dei suoi capezzoli a qualsiasi persona potesse affacciarsi dai palazzi di fronte.</p><p></p><p>E cosa più importante, aveva ancora il collare.</p><p></p><p>"Mamma mi hai concepito scopando in un balcone?".</p><p></p><p>"Si, secondo i calcoli che ho fatto con tuo papà dovrebbe essere stato così."</p><p></p><p></p><p>"Vi hanno visti?"</p><p></p><p>"Molto probabilmente si, ero bendata, non posso esserne certa".</p><p></p><p>"E i miei fratelli?" </p><p></p><p>"Dai tuoi zii".</p><p></p><p>"Toglila".</p><p></p><p>"Cosa?" chiese perché non era sicura di aver sentito bene.</p><p></p><p>"Togli la vestaglia, e rimani in quella posizione".</p><p></p><p>Obbedì muovendosi molto lentamente, non era pronta a quella richiesta ed una parte di lei non voleva farlo, ma le regole del gioco le aveva consegnate a me e così avevo deciso. Volevo vedere fin dove arrivavano i suoi limiti.</p><p></p><p>Preso il guinzaglio e lo legai alla ringhiera. Rientrai dentro ed andrai a prendere una annaffiera per le piante. Quel balcone aveva diversi vasi grandi, che richiedevano molta acqua. Ci voleva tempo per annaffiarle tutte. </p><p>Passato qualche minuto, mia madre era ancora lì. Usai allora il collo lungo della annaffiera per accarezzarle l'interno coscia, fino ad arrivare alla sua figa, vistosamente umida. Sollevò un po' di più il culo per agevolare il movimento avvicinando lo strumento che usavo al suo clitoride.</p><p></p><p>"Fermati" le dissi, per evitare che guidasse anche solo una piccola parte del gioco, muovendo il beccuccio con più foga, arrivando ad usarlo per bacchettarle il clitoride.</p><p></p><p>Piccoli gesti, senza troppa forza, ma continuativi e sempre nello stesso punto.</p><p></p><p>Le stava iniziando a fare male, ma anziché ritirarsi ha inarcato ancora di più il culo per permettermi di muovermi più agilmente e colpirla con più foga.</p><p></p><p>Quell'annaffia piante lo usavo da ragazzino, quelle piante le avevo sempre curate io. Odiavo farlo, richiedeva tempo e non sempre avevo voglia. Ora lo stavo usando per causare dolore al clitoride di mia madre.</p><p></p><p>Riprese ad ansimare forte come quando eravamo in bagno, se qualcuno si fosse affacciato ci avrebbe sicuramente notati.</p><p></p><p>Non era quello che volevo. Non ancora almeno. Slegai il collare dalla ringhiera e le dissi:</p><p></p><p>"Mamma entra dentro, mettiti davanti al letto, metti le mani in posa da coniglietto e salta fin quando non te lo dico io".</p><p></p><p>"E il collare?"</p><p></p><p>"Tra i denti, come una rosa".</p><p></p><p>Era notte, era stanca ed era una settantenne, quei saltelli li accusava e non li eseguì subito con molta foga, ma appena si accorse che mi stavo masturbando guadandola cercò di superare i suoi limiti.</p><p></p><p>"Mamma" le dissi con tono serio e guardandola fissa negli occhi "ora ti faccio male. Ora ti scopo".</p><p></p><p>Sorrise.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Nello06, post: 19900371, member: 308751"] Ci trovavamo al terzo piano, in una strada con poco traffico serale e notturno,quindi in quel momento sembrava non esserci nessuno che poteva vederla, ma quella immagine così provocante non potrò mai dimenticarla. La vestaglia arrivava a mezza coscia, quindi quella postura non le scopriva il culo ma il tessuto quasi trasparente faceva vedere tutto. La scollatura era molto generosa avendo chiuso la vestaglia alla meno peggio, ma anche lì era il tessuto a regalare la visione dei suoi capezzoli a qualsiasi persona potesse affacciarsi dai palazzi di fronte. E cosa più importante, aveva ancora il collare. "Mamma mi hai concepito scopando in un balcone?". "Si, secondo i calcoli che ho fatto con tuo papà dovrebbe essere stato così." "Vi hanno visti?" "Molto probabilmente si, ero bendata, non posso esserne certa". "E i miei fratelli?" "Dai tuoi zii". "Toglila". "Cosa?" chiese perché non era sicura di aver sentito bene. "Togli la vestaglia, e rimani in quella posizione". Obbedì muovendosi molto lentamente, non era pronta a quella richiesta ed una parte di lei non voleva farlo, ma le regole del gioco le aveva consegnate a me e così avevo deciso. Volevo vedere fin dove arrivavano i suoi limiti. Preso il guinzaglio e lo legai alla ringhiera. Rientrai dentro ed andrai a prendere una annaffiera per le piante. Quel balcone aveva diversi vasi grandi, che richiedevano molta acqua. Ci voleva tempo per annaffiarle tutte. Passato qualche minuto, mia madre era ancora lì. Usai allora il collo lungo della annaffiera per accarezzarle l'interno coscia, fino ad arrivare alla sua figa, vistosamente umida. Sollevò un po' di più il culo per agevolare il movimento avvicinando lo strumento che usavo al suo clitoride. "Fermati" le dissi, per evitare che guidasse anche solo una piccola parte del gioco, muovendo il beccuccio con più foga, arrivando ad usarlo per bacchettarle il clitoride. Piccoli gesti, senza troppa forza, ma continuativi e sempre nello stesso punto. Le stava iniziando a fare male, ma anziché ritirarsi ha inarcato ancora di più il culo per permettermi di muovermi più agilmente e colpirla con più foga. Quell'annaffia piante lo usavo da ragazzino, quelle piante le avevo sempre curate io. Odiavo farlo, richiedeva tempo e non sempre avevo voglia. Ora lo stavo usando per causare dolore al clitoride di mia madre. Riprese ad ansimare forte come quando eravamo in bagno, se qualcuno si fosse affacciato ci avrebbe sicuramente notati. Non era quello che volevo. Non ancora almeno. Slegai il collare dalla ringhiera e le dissi: "Mamma entra dentro, mettiti davanti al letto, metti le mani in posa da coniglietto e salta fin quando non te lo dico io". "E il collare?" "Tra i denti, come una rosa". Era notte, era stanca ed era una settantenne, quei saltelli li accusava e non li eseguì subito con molta foga, ma appena si accorse che mi stavo masturbando guadandola cercò di superare i suoi limiti. "Mamma" le dissi con tono serio e guardandola fissa negli occhi "ora ti faccio male. Ora ti scopo". Sorrise. [/QUOTE]
Inserisci quotes...
Verifica
Invia risposta
Forums
Capitolo 1: Bar Mario
Racconti Erotici
Prima madre poi slave
Attenzione! Phica è un sito per ADULTI, con contenuti sessualmente espliciti!
Per utilizzare Phica devi essere maggiorenne e accettare i cookie.
Se non hai 18+ o non vuoi accettare i cookie, premi Exit.
18+
❌ Exit
Ottieni di più...
Top
Bottom