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Ho sempre avuto il terrore del dentista ma il mese scorso un dente non mi dava pace e sono stato costretto a prendere appuntamento. Il mio dentista, Marcello, è anche un mio ex compagno di classe, è sempre stato un Don Giovanni di prima classe, moro, occhi verdi, fisico perfetto nonostante sia sempre stato la negazione in qualsiasi sport, lui non è mai stato alla moda, LUI È LA MODA! A parte questo è anche un bravo odontoiatra, la maggior parte dei suoi pazienti sono donne ma soprattutto tutte le sue collaboratrici sono ragazze.
Quando lo chiamo gli spiego della mia paura e lui mi risponde sornione “non ti preoccupare stiamo adottando un metodo nuovo che viene dalla Svezia, vedrai che ti rilasserai e non sentirai nulla”.
La cosa non mi rincuorava ma il dolore al dente era nettamente più fastidioso della paura.
Giovedì, 12.15, puntuale suono il campanello dello studio, “Sono Luigi XXX, avrei appuntamento...”, dall'altra parte del citofono una voce di ragazza “Sì, ho qui davanti la sua cartella, le apro subito”.
Entro nello studio, molto sobrio, con poche poltroncine distanziate come sala d'attesa, un bancone a cui sono sedute due ragazze, una biondina e una castana, entrambe carinissime. Indossavano il camice di ordinanza abbottonato fino all'ultimo bottone, ma si intuiva che avessero delle forme molto attraenti.
La castana, “Buongiorno Signor Luigi, si accomodi perchè il dottore ha avuto un'emergenza e è un po' in ritardo”. Faccio un sorriso di circostanza ma dentro di me penso che non ci voleva, l'attesa aumenta il mio stato d'ansia.
Mi guardo attorno e trovo un pannello dove campeggia la scritta “PAURA DEL DENTISTA? NON TI PREOCCUPARE, QUA ADOTTIAMO IL METODO SVANSTRUCK”, al di sotto il volto sorridente di una tipica bellezza svedese, biondissima, occhi celesti, qualche lentiggine, mostruosamente bella. Leggo ancora: “Chiedi alla reception se il tuo stato di ansia sta aumentando, il personale sarà lieto di aiutarti a rilassarti con le più moderne tecniche svedesi”.
Aspetto dieci minuti, un quarto d'ora ma sia per la paura di quel che sarà che per la curiosità, mi avvicino al bancone dove c'era solo la ragazza castana, sul taschino del camice c'era il cartellino con scritto il nome, Marika. “Mi scusi... di cosa si tratta il metodo Svanstruck? Ammetto che sono curioso ma soprattutto sono in ansia perchè i dentisti mi fanno sempre questo effetto”
M: “Nel compilare la sua cartella il dottore ha indicato di questa sua paura. Se vuole posso aiutarla io nel rilassarsi, io e la collega abbiamo seguito un corso a Amsterdam appunto per aiutare i pazienti a superare questi timori”.
Io: “Mah... non vorrei farle perdere tempo...”
M, senza farmi finire la frase, “Si figuri!!! Siamo qua apposta... le chiedo di pazientare un secondo che torna Giulia, la mia collega e poi la faccio accomodare nella stanza qua a fianco. Ah, ovviamente questa cosa è assolutamente gratuita”
Io: “Va bene... no beh, non è un problema di costo...”
M: “Il dottore ci tiene a specificarlo ai pazienti... Ecco Giulia, prego si accomodi...”
Mi fa entrare in una piccola stanzetta, con una chaiselongue e un divanetto, le pareti sono di un verde tenue, molto rilassante e sulla parete di fronte alla poltrona c'è una riproduzione di un celebre mosaico ritrovato a Pompei. Colgo anche l'occasione per dare un'occhiata a Marika, finalmente in piedi: è alta un metro e 75 circa, magra, non particolarmente formosa ma sicuramente dotata di un bel fisico. Il camice arriva al ginocchio quindi lascia in mostra i bei polpacci della ragazza e un paio di scarpe col tacco, non eccessivo ma neanche troppo basso. La cosa che mi stupisce sono le calze a rete, una rete fine ma molto erotica.
Mi chiede di disinfettarmi le mani e anche lei fa la stessa cosa, poi mi prova la febbre come ormai è di rito in questo periodo e mi invita a sedermi o sulla chaiselongue o sul divano, “Dove preferiscI”, mi stupisco che sia passata al tu.
Marika mi dà le spalle un secondo e posso ammirarle il culetto: ammazza, credo che i mandolini più belli siano fatti a forma di “culo di Marika”. Armeggia con i capelli e si scioglie il piccolo chignon che glieli tratteneva. Con i capelli sciolti è ancora più bella.
Mi siedo sulla chaiselongue e lei mi fa scostare un pochino in modo che si possa sedere anche lei.
M: “Sei un bel ragazzo...”
Io: “Eh?”
M: “Beh... hai dei bei lineamenti... scusa se mi prendo certe confidenze”
Io: “Beh... grazie... non mi sono offeso, solo non me l'aspettavo... poi detto da una ragazza come te è davvero un gran complimento”
Volevo fare un po' il piacione, d'altronde è stata lei a iniziare...
Senza dire altro comincia a accarezzarmi la coscia e sale sale fino al pacco, che nel frattempo si era irrigidito.
M: “Mmmm.... ti sento molto teso... il dottor Svanstruck ci ha insegnato che in questi casi, onde evitare complicazioni, bisogna liberare i pensieri...” e mentre parlava mi slaccia i pantaloni e mi estrae l'uccello.
M: “Ecco... molto bene.. chiudi gli occhi ora”. L'ascolto e sento la sua mano che comincia a andare su e giù, poi sento un caldo umido che avvolge la mia cappella.
In quel momento apro gli occhi, pur sapendo cosa stava succedendo, e vedo Marika intenta a iniziare un magnifico pompino. Gira gli occhi color mandorla verso di me e sono una carica di erotismo indescrivibile.
La situazione, quello sguardo, la sorpresa del “metodo Svanstruck” mi portano a non durare tutto.
In pochi istanti sento un formicolio lungo la schiena e poco dopo sento la potenza della eiaculazione farsi largo lungo l'uretra. Cerco di comunicarlo alla ragazza che però ignora ogni mio segnale e poco dopo le scarico tutto il mio sperma in quell'adorabile boccuccia. Proprio in quel momento gira di nuovo verso di me i suoi begli occhi che, oltre alla malizia che esprimevano prima, erano pieni anche di una certa soddisfazione.
Sento la sua lingua passare su tutta la cappella a ripulirla per bene e noto che non una goccia è andata “persa”.
M: “Spero che ora tu sia più rilassato... anzi spero che tu sia ancora in ansia, mi piacerebbe andare allo step due di questo metodo...” e mi strizza l'occhio.
Io: “Se questa è la fase uno... la fase due sarà ancora migliore...”
Con uno sguardo da mistress navigata, “...sono 5 gli step....”, e si passa la lingua sulle labbra.
Non sento più male al dente, ma non vedo l'ora di fare tutti e 5 i passi.
Dall'altra stanza sento il mio amico Marcello chiamarmi perchè era ormai arrivato il mio turno. AHIA!!!!
Quando lo chiamo gli spiego della mia paura e lui mi risponde sornione “non ti preoccupare stiamo adottando un metodo nuovo che viene dalla Svezia, vedrai che ti rilasserai e non sentirai nulla”.
La cosa non mi rincuorava ma il dolore al dente era nettamente più fastidioso della paura.
Giovedì, 12.15, puntuale suono il campanello dello studio, “Sono Luigi XXX, avrei appuntamento...”, dall'altra parte del citofono una voce di ragazza “Sì, ho qui davanti la sua cartella, le apro subito”.
Entro nello studio, molto sobrio, con poche poltroncine distanziate come sala d'attesa, un bancone a cui sono sedute due ragazze, una biondina e una castana, entrambe carinissime. Indossavano il camice di ordinanza abbottonato fino all'ultimo bottone, ma si intuiva che avessero delle forme molto attraenti.
La castana, “Buongiorno Signor Luigi, si accomodi perchè il dottore ha avuto un'emergenza e è un po' in ritardo”. Faccio un sorriso di circostanza ma dentro di me penso che non ci voleva, l'attesa aumenta il mio stato d'ansia.
Mi guardo attorno e trovo un pannello dove campeggia la scritta “PAURA DEL DENTISTA? NON TI PREOCCUPARE, QUA ADOTTIAMO IL METODO SVANSTRUCK”, al di sotto il volto sorridente di una tipica bellezza svedese, biondissima, occhi celesti, qualche lentiggine, mostruosamente bella. Leggo ancora: “Chiedi alla reception se il tuo stato di ansia sta aumentando, il personale sarà lieto di aiutarti a rilassarti con le più moderne tecniche svedesi”.
Aspetto dieci minuti, un quarto d'ora ma sia per la paura di quel che sarà che per la curiosità, mi avvicino al bancone dove c'era solo la ragazza castana, sul taschino del camice c'era il cartellino con scritto il nome, Marika. “Mi scusi... di cosa si tratta il metodo Svanstruck? Ammetto che sono curioso ma soprattutto sono in ansia perchè i dentisti mi fanno sempre questo effetto”
M: “Nel compilare la sua cartella il dottore ha indicato di questa sua paura. Se vuole posso aiutarla io nel rilassarsi, io e la collega abbiamo seguito un corso a Amsterdam appunto per aiutare i pazienti a superare questi timori”.
Io: “Mah... non vorrei farle perdere tempo...”
M, senza farmi finire la frase, “Si figuri!!! Siamo qua apposta... le chiedo di pazientare un secondo che torna Giulia, la mia collega e poi la faccio accomodare nella stanza qua a fianco. Ah, ovviamente questa cosa è assolutamente gratuita”
Io: “Va bene... no beh, non è un problema di costo...”
M: “Il dottore ci tiene a specificarlo ai pazienti... Ecco Giulia, prego si accomodi...”
Mi fa entrare in una piccola stanzetta, con una chaiselongue e un divanetto, le pareti sono di un verde tenue, molto rilassante e sulla parete di fronte alla poltrona c'è una riproduzione di un celebre mosaico ritrovato a Pompei. Colgo anche l'occasione per dare un'occhiata a Marika, finalmente in piedi: è alta un metro e 75 circa, magra, non particolarmente formosa ma sicuramente dotata di un bel fisico. Il camice arriva al ginocchio quindi lascia in mostra i bei polpacci della ragazza e un paio di scarpe col tacco, non eccessivo ma neanche troppo basso. La cosa che mi stupisce sono le calze a rete, una rete fine ma molto erotica.
Mi chiede di disinfettarmi le mani e anche lei fa la stessa cosa, poi mi prova la febbre come ormai è di rito in questo periodo e mi invita a sedermi o sulla chaiselongue o sul divano, “Dove preferiscI”, mi stupisco che sia passata al tu.
Marika mi dà le spalle un secondo e posso ammirarle il culetto: ammazza, credo che i mandolini più belli siano fatti a forma di “culo di Marika”. Armeggia con i capelli e si scioglie il piccolo chignon che glieli tratteneva. Con i capelli sciolti è ancora più bella.
Mi siedo sulla chaiselongue e lei mi fa scostare un pochino in modo che si possa sedere anche lei.
M: “Sei un bel ragazzo...”
Io: “Eh?”
M: “Beh... hai dei bei lineamenti... scusa se mi prendo certe confidenze”
Io: “Beh... grazie... non mi sono offeso, solo non me l'aspettavo... poi detto da una ragazza come te è davvero un gran complimento”
Volevo fare un po' il piacione, d'altronde è stata lei a iniziare...
Senza dire altro comincia a accarezzarmi la coscia e sale sale fino al pacco, che nel frattempo si era irrigidito.
M: “Mmmm.... ti sento molto teso... il dottor Svanstruck ci ha insegnato che in questi casi, onde evitare complicazioni, bisogna liberare i pensieri...” e mentre parlava mi slaccia i pantaloni e mi estrae l'uccello.
M: “Ecco... molto bene.. chiudi gli occhi ora”. L'ascolto e sento la sua mano che comincia a andare su e giù, poi sento un caldo umido che avvolge la mia cappella.
In quel momento apro gli occhi, pur sapendo cosa stava succedendo, e vedo Marika intenta a iniziare un magnifico pompino. Gira gli occhi color mandorla verso di me e sono una carica di erotismo indescrivibile.
La situazione, quello sguardo, la sorpresa del “metodo Svanstruck” mi portano a non durare tutto.
In pochi istanti sento un formicolio lungo la schiena e poco dopo sento la potenza della eiaculazione farsi largo lungo l'uretra. Cerco di comunicarlo alla ragazza che però ignora ogni mio segnale e poco dopo le scarico tutto il mio sperma in quell'adorabile boccuccia. Proprio in quel momento gira di nuovo verso di me i suoi begli occhi che, oltre alla malizia che esprimevano prima, erano pieni anche di una certa soddisfazione.
Sento la sua lingua passare su tutta la cappella a ripulirla per bene e noto che non una goccia è andata “persa”.
M: “Spero che ora tu sia più rilassato... anzi spero che tu sia ancora in ansia, mi piacerebbe andare allo step due di questo metodo...” e mi strizza l'occhio.
Io: “Se questa è la fase uno... la fase due sarà ancora migliore...”
Con uno sguardo da mistress navigata, “...sono 5 gli step....”, e si passa la lingua sulle labbra.
Non sento più male al dente, ma non vedo l'ora di fare tutti e 5 i passi.
Dall'altra stanza sento il mio amico Marcello chiamarmi perchè era ormai arrivato il mio turno. AHIA!!!!