Esperienza reale Quell'estate in Grecia

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Penultimo appuntamento con i protagonisti della vacanza in Grecia. Quella notte successe proprio di tutto.
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Serata in terrazzo – Parte 4​

“Allora, il vino è finito. L’alcol è quasi finito, fumo non ce n’è, abbiamo solo sigarette e… sigari, soprattutto per voi, ragazze!” dissi, indicando il mio pisello e generando una risata generale.
“Propongo un altro gioco per i nostri amici” iniziò Dede a spiegare.
“Francesca, tu che sei la nostra interprete, puoi fare la traduzione al volo?”
“Si, certo…Yes, sure!”

“Facciamo una versione dello schiaffo del soldato. Solo che chi sta sotto è bendato e deve indovinare chi lo o la tocca nelle parti intime. È valido tutto, escluso colpi e comunque provocare dolore, ovviamente. Rimane sotto fino a che non indovina. Ci state?” chiese a tutti.
“SIII!”
“no!”
YEAH!”
“…”
L’unico no era quello di Filippo, che non fu nemmeno preso in considerazione. Avevo un piano anche per lui.
Caitlin, come nelle mie previsioni, non si era assolutamente espressa, arrossendo ancor di più, se possibile. Tra eccitazione latente ed alcol, aveva le gote infiammate e rosse come i suoi capelli.
“Ok! Allora, via tutto! Tutti nudi!” disse Dede.

Ci spogliammo dei pochi vestiti e ci mettemmo seduti. Rebecca si mostrò davanti a tutti sfilandosi la canottiera e gli slip e mostrando il suo corpo nudo e soprattutto, un pube foltissimo, quasi trascurato per quanti peli aveva.
Caitlin invece nicchiava, ma l’intervento di Dede fu risolutivo.
“Cait, piccola, vieni qui che a te ci penso io!” le disse e le sollevò la canottiera, mostrando un seno piccolo, quasi da bambina, con areole rosate di una tonalità così tenue da essere quasi luminose in penombra. Poi le slacciò lo slip del costume e glielo sfilò, mettendo in evidenza un bel culetto proporzionato al corpo quasi efebico ed un pube quasi imberbe, con una microscopica chiazza di pelo rosso sul monte di Venere. Dede la accarezzò e la fece sedere accanto a Sean che era già visibilmente eccitato.
Io pure ero eccitato ma dall’idea di quel che sarebbe potuto succedere, più che dalla situazione in sé, visto che io solo sapevo quel che avevamo in mente.
Facemmo la conta per chi dovesse andare sotto ed uscì Patrizia la quale voleva rifiutarsi ma poi fu convinta da Andrea: “Amore tranquilla, non succede nulla!”.
Si, vabbè. Credici, Patti” pensai tra me e me.

Mentre Francesca bendava Patrizia e la faceva stendere sul lettino a gambe larghe, noi altri ci riunimmo in cerchio; spiegai a gesti di farle un massaggio sul clitoride e poi scelsi Dede come prima stimolatrice, contando su di lei per rompere il ghiaccio. Dede quindi si inginocchiò per terra accanto al lettino e stimolò brevemente Patrizia prima sul seno, poi sul pube ed infine sul clitoride, giusto una passata di un paio di secondi, sufficiente però a farle rizzare i capezzoli ed a farle allargare le gambe ulteriormente.

“Chi è stato? Maschio o femmina, per iniziare?” chiese Francesca.”
“Maschio! Andrea!” rispose a colpo sicuro.
“No! Sbagliato!” rispose.
“Ma come???” disse Patrizia, sorpresa.
“Resti sotto, amore!” le disse Andrea “Era Dede!”.
Feci il gesto di baciare indicando Francesca. Lei annuì e si avvicinò al lettino, si chinò e stampò un bacio sul clitoride della ragazza la quale trasalì di nuovo.
“Andrea?” disse, un po’ meno sicura.
“Nooo, toppa!” dissi. “Francesca!”

Ora feci il gesto del dito medio ed indicai Dede la quale rispose con un cenno, si avvicinò al lettino, si inginocchio e, divaricando con una mano le piccole labbra, infilò il dito che aveva precedentemente bagnato di saliva. Anche questa volta Patrizia trasalì, anche perché Dede fece un paio di volte su e giù dentro di lei.
“…Andrea?” disse, non più certa anzi, con tono veramente interrogativo.
Tutti: “NOO!!! Era Dede! Ora paga! Paga! Paga!”.
Andrea si fece avanti, si mise tra le sue gambe e la penetrò al volo. Patrizia si tolse la benda e disse “Ah, sei tu! Credevo mi toccasse Paolo!” provocando l’ilarità di tutti.
“Vabbè, basta voi due. Se volete, andate da un’altra parte, ci serve il lettino, qui!” dissi.
I due si spostarono e si misero in un angolino. Patrizia si inginocchiò e iniziò un pompino ad Andrea che nel frattempo la accarezzava e la guidava.

Ci rimettemmo in cerchio e scegliemmo. Era la volta di un maschietto. Tutti indicarono me. Guardai Francesca con fare interrogativo, in attesa della sua approvazione, ma certo che non mi avrebbe fatto fare figuracce. O no?

Mi bendarono e mi fecero sdraiare sul lettino. Ero visibilmente eccitato, avevo voglia di fare sesso da un bel po’ e la situazione era abbastanza calda anche per me.
Sentii la presenza della persona che si era messa accanto a me in ginocchio. Avrei voluto capire dal profumo, ma l’odore dell’eccitazione era forte in tutti noi ed era difficile riconoscere un uomo da una donna.

Mi prese il cazzo il mano e iniziò a masturbarmi, giusto tre o quattro colpi. Mano femminile, credo, non troppo grande e senza calli. Contatto incerto, quasi timoroso. Non era la mano di Francesca, ne ero certo. Dede non era, perché sarebbe stato scontato, essendo l’unica che sapeva lo scopo del gioco. Patrizia stava scopando, la sentivo ansimare dietro di me. Federica… forse la mano era quella sua, ma la facevo troppo schiva.
Caitlin? Impossibile.

Rimaneva solo Rebecca. Ma veramente avrebbe fatto una sega ad un quasi sconosciuto per gioco?
Poi fui preso da un dubbio tremendo: e se fosse stato un uomo?
Non conoscevo a sufficienza gli irlandesi, mi sembravano troppo machi per una cosa del genere. Pensai a Filippo e ad Adriano. Filippo lo scartai subito, impossibile.
Adriano, forse...giusto per il gusto di mettermi in difficoltà e ridere di me, il bastardo!
Presi la decisione: “Rebecca!”
“Nooo!” voce femminile, quella di Rebecca!
“TOPPA!!! Ero io!” disse Dede. Mi aveva fregato.
Ok. Chissà cosa mi sarebbe toccato.

Altra persona accanto a me. Si china, prende il cazzo in mano e lo bacia in punta.
“Federica!” dissi, convinto al 100%. Avevo fatto i conti. Un uomo non poteva essere, nessuno mi avrebbe baciato l’uccello. Dede e Francesca no, per gli stessi motivi di prima, idem Caitlin ed adesso pure Rebecca che, dalla sua risposta di prima, mi aveva fatto capire che non ero il suo tipo.
Per deduzione, rimaneva solo lei, visto che Patrizia aveva appena avuto l’orgasmo con Andrea.
“TOPPA!” di nuovo.
“Amore, vuoi saperlo?” mi chiese Francesca. “No, meglio di no, amore! Dovessi scoprire che mi è piaciuto farmelo baciare da un maschio!” dissi ridendo, ma non tanto sicuro che non fosse la verità.
Non ci potevo credere! Avevo sbagliato ancora.
Sentii qualche parlottio, dei no, delle risatine, un “aspetta” di Dede e poi sentii la presenza. Qualcuno mi si mise a cavalcioni, prese con la mano il mio cazzo e se lo infilò dentro di lei. Era di certo una donna, ma … NON ERA FRANCESCA!
Durò giusto il tempo di rendermi conto di quanto stava succedendo, quattro o cinque pompate e poi si levò da sopra di me.
Mi tolsi al volo la benda ed era DEDE!!!
E ora Francesca chi l’avrebbe sentita?
“Ma non vale, dovevi provare ad indovinare!” mi disse.
“Dai, era impossibile resistere!” le risposi.
Cercai con lo sguardo Adriano il quale mi fece cenno di non preoccuparmi. “È un gioco!” sillabò con la bocca dall’altra parte del terrazzo. Si era allontanato per non vedere?
Mi alzai e andai un momento in bagno a sciacquarmi il pisello, visto che Dede era bella bagnata di suo e mi sentivo sporco.
Quando tornai, era sotto John.

Chiesi ad Adriano di collaborare almeno per il primo step e lui mi fece l’ok.
Si avvicinò a John e gli diede una carezza leggera cercando di simulare una donna.
“Reb?” chiese John.
Are you sure that you want to really know who did touch you?” gli dissi, instillandogli il dubbio.
No, I’m not. Please, don’t tell me anything!” ci rispose. Capivo la sua posizione, perché ci ero appena passato.
Dede indicò Federica come destinataria del bacio sul pisello, la quale accettò senza fiatare.
John era bello grosso, effettivamente le sue dimensioni erano quelle di cui si era vantato e Federica era piuttosto curiosa ed attratta da quel bastone. Gli si avvicinò, prese in mano l’asta sotto la cappella e vi stampò un bacio a piena bocca, quindi si staccò quasi a malincuore. Poi, tornando verso di noi, si coprì il viso con le mani per mascherare quello stato di vergogna mista ad eccitazione che la aveva presa. In quel momento ci raggiunsero anche Patrizia e Andrea.
Mimai loro il gesto del pompino prima e del sesso poi. Patrizia mi rispose con quello del sesso.
Io credevo si riferisse al fatto che avevano appena fatto sesso loro due, ed indicai quindi John. Lei guardò Andrea e annuì!

Ma che stava succedendo? È vero che eravamo ubriachi ed eccitati, che era quasi finita la vacanza e che avevamo passato una settimana molto promiscua, ma mi stavano cadendo una alla volta tutte le certezze!

Patrizia dette un bacio ad Andrea e si avviò. Quello che fece ci lasciò a bocca aperta.
Prima prese in bocca il cazzo di John, poi con la saliva si bagnò ulteriormente la fica e poi lo prese tutto in un colpo solo fino alla base, fece su e giù un paio di volte, si sfilò e tornò verso di noi.
You’re a lucky girl” disse a Rebecca in un inglese raffinato dalla pronuncia impeccabile, poi le si avvicinò e la abbracciò dicendole in italiano “Era il mio sogno sentire un cazzo così grosso dentro di me. Ma amore non è solo il cazzo. E io amo il cazzo di Andrea perché dietro c’è lui!” e corse di nuovo ad abbracciare il suo ragazzo che aveva sentito tutto e che la guardò con gli occhi lucidi.
Nel frattempo Dede chiese a John chi fosse stato e lui dovette riconoscere di non saperlo, di certo non era Rebecca, ma l’unica cosa che poteva dire era che preferiva Reb perché era più stretta.
Rebecca nel frattempo si era avvicinata al suo ragazzo, gli aveva preso il cazzo in mano e poi se lo infilò tutto in bocca. Poi disse “La prossima volta che lo infili da qualche altra parte che non sia io, te lo stacco a morsi. Anche se fosse Patrizia” e si rivolse a Patrizia e le fece l’occhiolino.
Richiamai all’ordine e dissi che ora toccava a … Caitlin!!!!

La rossa era molto, molto schiva e non voleva ma Dede e Francesca la presero con delicatezza e tenerezza e la fecero distendere dopo averla bendata.
“Cait, per nessun motivo, dico nessun motivo dovrai togliere la benda. Se te la togli prima che indovini o che hai fatto quattro tentativi, dovrai fare un servizietto a tutti. Ok! Altrimenti non vale!”.
Caitlin assentì. Sembrava più un capro espiatorio destinato ad un sacrificio che una ragazza che avrebbe ricevuto attenzioni da persone sconosciute ma sicuramente bendisposte verso di lei.
Dede era veramente la nostra dea dell’amore e del sesso, la capo baccante, e Francesca era la sua spalla. Assieme avevano formato una coppia in grado di convincere una checca persa che l’amore eterosessuale era la cosa più bella e viceversa.

Non sapevo cosa avessero deciso, vidi però Patrizia entrare di corsa in salone e tornare con l’astuccio da cui tolse il vibratore che le era caduto il primo giorno in camera.
Ci fu un brusio, ma nessuno osò fiatare. Sembrava che tutti avessero capito che si stava verificando una situazione particolare, anche se non ne avevamo parlato con tutti.

Francesca e Dede presero il vibratore e montarono l’accessorio pallina sopra al corpo vibrante. Era quello destinato alla stimolazione del clitoride.
Iniziò Rebecca che si avvicinò e le carezzò le tette ed il pube, poi scese alle grandi ed alle piccole labbra in un unico movimento continuo che proseguì terminando sulle gambe.

“Ok Cait, chi era?” chiese Dede.
“Uhm, forse Paolo?” disse.
“NOOO!!! Sbagliato!” dicemmo in coro
“No, era Rebecca” le disse Francesca.
“Reb? Che mano dolce che hai!” le disse Caitlin. Rebecca sorrise arrossendo.

Si fece avanti Patrizia la quale aveva preso coraggio e confidenza da prima ed era in uno stato di profonda ed evidente eccitazione sessuale. Si mise in ginocchio accanto a Caitlin, le divaricò le gambe e le leccò la fica dalla vagina al clitoride più volte. Quindi si alzò e tornò da noi, asciugandosi la bocca con il braccio.
“Buona?” chiese ridendo Dede.
Patrizia, non potendo parlare, annuì con evidente piacere.
“Allora Caitlin, chi era?” chiese ancora Dede.
“Sean?”
“NOOO!” dissero tutti.
“No, era Patrizia!”
“Ohhh, che bello!”

Altra prova.
Dede prese il vibratore, lo accese e iniziò a masturbarla sul clitoride poi, divaricandole le labbra con le dita della mano destra, le inserì il plug vibrante lentamente, facendolo andare su e giù nei primi centimetri della vagina.
“Oh, YES!!! YESS!! FUCK!!!” urlò Caitlin.
Dede sostituì il plug con due sue dita ed iniziò a stimolare internamente Cait, continuando nel frattempo a tenerle il vibratore sul clitoride. L’irlandese si torse dal piacere al punto di avere un orgasmo squassante che si concluse con un lungo getto di liquido trasparente dalla sua vagina, accompagnato da gemiti ed urla di piacere.
“Cait, chi è stato?”
“Io…io non lo so. È stato bellissimo però! Ne posso avere ancora?” chiese, come se dovesse assaggiare un’altra fetta di dolce.

A quel punto Sean si fece avanti, si inginocchiò e si mise a baciare e leccare la sua donna in mezzo alle gambe. Caitlin prese la testa tra le mani e urlò di piacere: “Sean, sei tu? Ti prego, SCOPAMI!” e allargò ancora di più le gambe.
Sean si levò sulle ginocchia, sollevò il bacino di Caitlin e con un unico movimento fluido la penetrò, provocando gridolini di piacere.

Fu come se fosse stato dato il segnale di “Liberi tutti!” perché in pochissimo le varie coppie si misero ad amoreggiare. Accanto a Francesca e a me, sullo stesso lettino, c’erano Dede a Adriano, dietro di noi Patrizia era a pecorina accogliendo Andrea, Federica era di fronte a noi a cosce larghe mentre Filippo la leccava, Rebecca si stava facendo letteralmente impalare da John.

Francesca mi baciò con un trasporto ed una passione che non provava da tempo, mi prese il cazzo in mano e guardandomi negli occhi mi disse: “Scopami e fammi venire come non hai mai fatto!”. Poi si sedette letteralmente su di me dandomi le spalle e si infilò il mio cazzo nella sua vagina completamente bagnata.

Dopo un po’ successe qualcosa che non avevo previsto.
Francesca e Dede si avvicinarono, entrambe mentre erano montate da me e Adriano, si presero per mano, si voltarono l’una verso l’altra e si baciarono.
“MA!!! FRA, CHE CAZZO FAI?” le chiesi.
“Continua a scoparmi, porco!” mi rispose mentre amplificava il movimento di su e giù. Altrettanto fece Dede che nel frattempo mise una mano sul clitoride di Fra. Adriano era impegnato a mantenere il ritmo e la sua fronte era imperlata di sudore.

“Fra’, mi presti Paolo un po’?” disse Dede a Francesca mentre ansimava.
“Si, ma non ti basta Adriano? Che ci devi fare?” le rispose con la voce tremula per lo sforzo.
“Li voglio sentire tutti e due dentro di me!” disse quasi urlando.
Adriano ed io ci bloccammo all’unisono e altrettanto fecero gli altri. Solo Caitlin e Sean continuarono, presi da un risveglio primordiale e da un’estasi congiunta.
Adriano ed io ci guardammo con fare interrogativo, poi dissi a Dede: “Non ti sembra di esagerare?”
“No. È una cosa che volevo fare da tempo, e l’unico a cui posso chiederlo, certa che non scatenerò una tragedia di coppia, sei tu perché sono certa che Francesca mi aiuterà, vero Franci?” disse baciandole le labbra.

Francesca annuì, si sfilò dal mio cazzo, si mise in ginocchio, lo prese in bocca, lo leccò per bene dalla cappella alle palle e poi su di nuovo per un paio di volte. Poi si rivolse a Dede e le disse: “Eccotelo, te l’ho tutto lavato e pulito. Dove lo vuoi?”
E Dede: “In culo, ovvio! E quando mi ricapita?” aggiunse mentre si sollevava e si sfilava da Adriano.

Guardai Adriano ancora, chiedendogli una muta conferma di quanto stava accadendo: non avrei voluto per nulla al mondo essere oggetto di discordia e di lite tra partner.
Adriano sembrò comprendere perfettamente i miei dubbi perché mi disse: “Lo so Paolo, ne avevo già parlato con Dede, è da un po’ che vuole fare sesso con due uomini assieme ed io le ho detto sì, anche perché mi ha promesso che vuole farlo anche con un’altra donna. E oggi so già chi potrà essere. Ma preferisco che sia tu, piuttosto che un altro, a farlo. Per cui, tranquillo, sono con te!” rispose con sincerità.
“Se lo dici tu!” dissi facendo spallucce.

Dede volle prima che Adriano la dilatasse un po’ e si fece sodomizzare per qualche minuto da lui. Io nel frattempo ero oggetto delle attenzioni di Francesca che approfittò per succhiarmelo ancora. “Così te lo tengo in tiro, devi essere duro per il culo di Dede!” mi disse. Non capivo se mi stava prendendo per il culo o che.
Quindi Adriano si mise sotto, Dede si mise sopra di lui e si infilò il suo cazzo nella vagina. Iniziò a dare qualche colpo in modo da assestare al meglio le parti. Poi, mi disse: “Sono pronta, dai, entra! Magari fai piano all’inizio, lo sai che sei bello grosso per me!” mi disse.
Poi aggiunse: “Fra, aiutami, guidalo tu!”.

Francesca mi prese con la mano e guidò la mia cappella sull’ano di Dede. Era già dilatato e bagnato dei suoi umori. Tenendomi in equilibrio sulle ginocchia e sul un braccio, cercando di non calpestare nessuno e di non crollare miseramente sulla coppia, mi appoggiai con l’aiuto della mia ragazza che mi tenevo fermo il pisello e poi impressi una piccola, continua spinta per superare la prima barriera. Dede trasalì di dolore.

Mi fermai subito e le chiesi: “Ti ho fatto male, Dede?”
“No, appena un poco, ora passa. Dai, mettimelo dentro!” mi implorò e nel farlo dette lei una spinta con il bacino per accogliermi. Scivolai dentro quasi senza resistenza, era molto bagnata ed ancora dilatata dall’esercizio precedente. Iniziai a fare su e giù quando Dede disse a mezza bocca: “Piano! Prendete il tempo! Sincronizzatevi! Se no fa male!” quasi soffrendo.

Francesca si avvicinò alla sua bocca e la baciò con la lingua, cercando la sua. Dede corrispose e fu un continuo di labbra succhianti, lingue intrecciate, Francesca ehe le accarezzava i seni, Dede che godeva e chiedeva di aumentare il ritmo.

“Dai, DAI! SCOPATEMI!!! ANCORA!” Dede era quasi senza controllo.
Anche gli altri se ne erano accorti ma stranamente, invece di fermarsi, aumentarono l’attività.
“Ti piace incularmi, eh?” sentii Dede che ansimava ad ogni nostro colpo.
“Si, hai il culo bello largo, si vede che ti piace!” le dissi.
“E’ più largo di quello di Fra?” chiese
“Si, è più largo. Frà è tutta più stretta!” le dissi ansimando di fatica e di piacere.
“Allora dopo la slarghiamo!” aggiunse. Iniziavo ad immaginare a cosa intendesse.

Intanto Federica e Patrizia, prese dalla curiosità e dalla sorpresa di assistere ad una situazione del tutto nuova ed impensabile fino a poco prima, si erano messa ginocchioni per poter meglio osservare.

Filippo prese Federica per le spalle, la tenne stretta a sè e la penetrò da dietro. Lei lo accolse e lo iniziò a dimenarsi sotto di lui.
Andrea invece, approfittando del fatto che Patrizia era già carponi, cambiò orifizio e la possedette di nuovo entrandole nel culo. Patrizia trasalì, lanciò uno strillo più di sorpresa che di dolore e poi si concesse lanciandosi in una danza con il bacino che si avvitava sul cazzo del suo fidanzato.

Sembrava un girone dantesco. Un’orgia così non l’avevo mai nemmeno immaginata.

“Dede, sto per venire!” dissi.
“Anch’io sto per venire, amore!” disse Adriano.

“Veniteci in bocca, tutti e due!” dissero in coro Francesca e Dede, inginocchiandosi davanti a noi, le bocche aperte. Come nelle decine di porno che avevamo visto, Adriano ed io ci segammo fino a che non venimmo schizzando in viso e nelle loro bocche. Poi, Francesca e Dede si baciarono e si pulirono a vicenda con la lingua e con le dita.
Dede infine me lo prese in bocca e mi disse “Ti finisco di pulire io!” mentre Francesca faceva lo stesso con Adriano.

Ci stendemmo sul lettino, ma eravamo scomodi e ci trascinammo in camera nostra tutti e quattro. Ci sdraiammo sul letto e ci addormentammo.
Ci risvegliammo l’indomani che era giorno fatto.

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Paolo
 

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Serata in terrazzo – Parte 4​

.....

Ci stendemmo sul lettino, ma eravamo scomodi e ci trascinammo in camera nostra tutti e quattro. Ci sdraiammo sul letto e ci addormentammo.
Ci risvegliammo l’indomani che era giorno fatto.

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Paolo

wow.... fantastico!!
 

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Serata in terrazzo – Parte 4​

“Allora, il vino è finito. L’alcol è quasi finito, fumo non ce n’è, abbiamo solo sigarette e… sigari, soprattutto per voi, ragazze!” dissi, indicando il mio pisello e generando una risata generale.
“Propongo un altro gioco per i nostri amici” iniziò Dede a spiegare.
“Francesca, tu che sei la nostra interprete, puoi fare la traduzione al volo?”
“Si, certo…Yes, sure!”

“Facciamo una versione dello schiaffo del soldato. Solo che chi sta sotto è bendato e deve indovinare chi lo o la tocca nelle parti intime. È valido tutto, escluso colpi e comunque provocare dolore, ovviamente. Rimane sotto fino a che non indovina. Ci state?” chiese a tutti.
“SIII!”
“no!”
YEAH!”
“…”
L’unico no era quello di Filippo, che non fu nemmeno preso in considerazione. Avevo un piano anche per lui.
Caitlin, come nelle mie previsioni, non si era assolutamente espressa, arrossendo ancor di più, se possibile. Tra eccitazione latente ed alcol, aveva le gote infiammate e rosse come i suoi capelli.
“Ok! Allora, via tutto! Tutti nudi!” disse Dede.

Ci spogliammo dei pochi vestiti e ci mettemmo seduti. Rebecca si mostrò davanti a tutti sfilandosi la canottiera e gli slip e mostrando il suo corpo nudo e soprattutto, un pube foltissimo, quasi trascurato per quanti peli aveva.
Caitlin invece nicchiava, ma l’intervento di Dede fu risolutivo.
“Cait, piccola, vieni qui che a te ci penso io!” le disse e le sollevò la canottiera, mostrando un seno piccolo, quasi da bambina, con areole rosate di una tonalità così tenue da essere quasi luminose in penombra. Poi le slacciò lo slip del costume e glielo sfilò, mettendo in evidenza un bel culetto proporzionato al corpo quasi efebico ed un pube quasi imberbe, con una microscopica chiazza di pelo rosso sul monte di Venere. Dede la accarezzò e la fece sedere accanto a Sean che era già visibilmente eccitato.
Io pure ero eccitato ma dall’idea di quel che sarebbe potuto succedere, più che dalla situazione in sé, visto che io solo sapevo quel che avevamo in mente.
Facemmo la conta per chi dovesse andare sotto ed uscì Patrizia la quale voleva rifiutarsi ma poi fu convinta da Andrea: “Amore tranquilla, non succede nulla!”.
Si, vabbè. Credici, Patti” pensai tra me e me.

Mentre Francesca bendava Patrizia e la faceva stendere sul lettino a gambe larghe, noi altri ci riunimmo in cerchio; spiegai a gesti di farle un massaggio sul clitoride e poi scelsi Dede come prima stimolatrice, contando su di lei per rompere il ghiaccio. Dede quindi si inginocchiò per terra accanto al lettino e stimolò brevemente Patrizia prima sul seno, poi sul pube ed infine sul clitoride, giusto una passata di un paio di secondi, sufficiente però a farle rizzare i capezzoli ed a farle allargare le gambe ulteriormente.

“Chi è stato? Maschio o femmina, per iniziare?” chiese Francesca.”
“Maschio! Andrea!” rispose a colpo sicuro.
“No! Sbagliato!” rispose.
“Ma come???” disse Patrizia, sorpresa.
“Resti sotto, amore!” le disse Andrea “Era Dede!”.
Feci il gesto di baciare indicando Francesca. Lei annuì e si avvicinò al lettino, si chinò e stampò un bacio sul clitoride della ragazza la quale trasalì di nuovo.
“Andrea?” disse, un po’ meno sicura.
“Nooo, toppa!” dissi. “Francesca!”

Ora feci il gesto del dito medio ed indicai Dede la quale rispose con un cenno, si avvicinò al lettino, si inginocchio e, divaricando con una mano le piccole labbra, infilò il dito che aveva precedentemente bagnato di saliva. Anche questa volta Patrizia trasalì, anche perché Dede fece un paio di volte su e giù dentro di lei.
“…Andrea?” disse, non più certa anzi, con tono veramente interrogativo.
Tutti: “NOO!!! Era Dede! Ora paga! Paga! Paga!”.
Andrea si fece avanti, si mise tra le sue gambe e la penetrò al volo. Patrizia si tolse la benda e disse “Ah, sei tu! Credevo mi toccasse Paolo!” provocando l’ilarità di tutti.
“Vabbè, basta voi due. Se volete, andate da un’altra parte, ci serve il lettino, qui!” dissi.
I due si spostarono e si misero in un angolino. Patrizia si inginocchiò e iniziò un pompino ad Andrea che nel frattempo la accarezzava e la guidava.

Ci rimettemmo in cerchio e scegliemmo. Era la volta di un maschietto. Tutti indicarono me. Guardai Francesca con fare interrogativo, in attesa della sua approvazione, ma certo che non mi avrebbe fatto fare figuracce. O no?

Mi bendarono e mi fecero sdraiare sul lettino. Ero visibilmente eccitato, avevo voglia di fare sesso da un bel po’ e la situazione era abbastanza calda anche per me.
Sentii la presenza della persona che si era messa accanto a me in ginocchio. Avrei voluto capire dal profumo, ma l’odore dell’eccitazione era forte in tutti noi ed era difficile riconoscere un uomo da una donna.

Mi prese il cazzo il mano e iniziò a masturbarmi, giusto tre o quattro colpi. Mano femminile, credo, non troppo grande e senza calli. Contatto incerto, quasi timoroso. Non era la mano di Francesca, ne ero certo. Dede non era, perché sarebbe stato scontato, essendo l’unica che sapeva lo scopo del gioco. Patrizia stava scopando, la sentivo ansimare dietro di me. Federica… forse la mano era quella sua, ma la facevo troppo schiva.
Caitlin? Impossibile.

Rimaneva solo Rebecca. Ma veramente avrebbe fatto una sega ad un quasi sconosciuto per gioco?
Poi fui preso da un dubbio tremendo: e se fosse stato un uomo?
Non conoscevo a sufficienza gli irlandesi, mi sembravano troppo machi per una cosa del genere. Pensai a Filippo e ad Adriano. Filippo lo scartai subito, impossibile.
Adriano, forse...giusto per il gusto di mettermi in difficoltà e ridere di me, il bastardo!
Presi la decisione: “Rebecca!”
“Nooo!” voce femminile, quella di Rebecca!
“TOPPA!!! Ero io!” disse Dede. Mi aveva fregato.
Ok. Chissà cosa mi sarebbe toccato.

Altra persona accanto a me. Si china, prende il cazzo in mano e lo bacia in punta.
“Federica!” dissi, convinto al 100%. Avevo fatto i conti. Un uomo non poteva essere, nessuno mi avrebbe baciato l’uccello. Dede e Francesca no, per gli stessi motivi di prima, idem Caitlin ed adesso pure Rebecca che, dalla sua risposta di prima, mi aveva fatto capire che non ero il suo tipo.
Per deduzione, rimaneva solo lei, visto che Patrizia aveva appena avuto l’orgasmo con Andrea.
“TOPPA!” di nuovo.
“Amore, vuoi saperlo?” mi chiese Francesca. “No, meglio di no, amore! Dovessi scoprire che mi è piaciuto farmelo baciare da un maschio!” dissi ridendo, ma non tanto sicuro che non fosse la verità.
Non ci potevo credere! Avevo sbagliato ancora.
Sentii qualche parlottio, dei no, delle risatine, un “aspetta” di Dede e poi sentii la presenza. Qualcuno mi si mise a cavalcioni, prese con la mano il mio cazzo e se lo infilò dentro di lei. Era di certo una donna, ma … NON ERA FRANCESCA!
Durò giusto il tempo di rendermi conto di quanto stava succedendo, quattro o cinque pompate e poi si levò da sopra di me.
Mi tolsi al volo la benda ed era DEDE!!!
E ora Francesca chi l’avrebbe sentita?
“Ma non vale, dovevi provare ad indovinare!” mi disse.
“Dai, era impossibile resistere!” le risposi.
Cercai con lo sguardo Adriano il quale mi fece cenno di non preoccuparmi. “È un gioco!” sillabò con la bocca dall’altra parte del terrazzo. Si era allontanato per non vedere?
Mi alzai e andai un momento in bagno a sciacquarmi il pisello, visto che Dede era bella bagnata di suo e mi sentivo sporco.
Quando tornai, era sotto John.

Chiesi ad Adriano di collaborare almeno per il primo step e lui mi fece l’ok.
Si avvicinò a John e gli diede una carezza leggera cercando di simulare una donna.
“Reb?” chiese John.
Are you sure that you want to really know who did touch you?” gli dissi, instillandogli il dubbio.
No, I’m not. Please, don’t tell me anything!” ci rispose. Capivo la sua posizione, perché ci ero appena passato.
Dede indicò Federica come destinataria del bacio sul pisello, la quale accettò senza fiatare.
John era bello grosso, effettivamente le sue dimensioni erano quelle di cui si era vantato e Federica era piuttosto curiosa ed attratta da quel bastone. Gli si avvicinò, prese in mano l’asta sotto la cappella e vi stampò un bacio a piena bocca, quindi si staccò quasi a malincuore. Poi, tornando verso di noi, si coprì il viso con le mani per mascherare quello stato di vergogna mista ad eccitazione che la aveva presa. In quel momento ci raggiunsero anche Patrizia e Andrea.
Mimai loro il gesto del pompino prima e del sesso poi. Patrizia mi rispose con quello del sesso.
Io credevo si riferisse al fatto che avevano appena fatto sesso loro due, ed indicai quindi John. Lei guardò Andrea e annuì!

Ma che stava succedendo? È vero che eravamo ubriachi ed eccitati, che era quasi finita la vacanza e che avevamo passato una settimana molto promiscua, ma mi stavano cadendo una alla volta tutte le certezze!

Patrizia dette un bacio ad Andrea e si avviò. Quello che fece ci lasciò a bocca aperta.
Prima prese in bocca il cazzo di John, poi con la saliva si bagnò ulteriormente la fica e poi lo prese tutto in un colpo solo fino alla base, fece su e giù un paio di volte, si sfilò e tornò verso di noi.
You’re a lucky girl” disse a Rebecca in un inglese raffinato dalla pronuncia impeccabile, poi le si avvicinò e la abbracciò dicendole in italiano “Era il mio sogno sentire un cazzo così grosso dentro di me. Ma amore non è solo il cazzo. E io amo il cazzo di Andrea perché dietro c’è lui!” e corse di nuovo ad abbracciare il suo ragazzo che aveva sentito tutto e che la guardò con gli occhi lucidi.
Nel frattempo Dede chiese a John chi fosse stato e lui dovette riconoscere di non saperlo, di certo non era Rebecca, ma l’unica cosa che poteva dire era che preferiva Reb perché era più stretta.
Rebecca nel frattempo si era avvicinata al suo ragazzo, gli aveva preso il cazzo in mano e poi se lo infilò tutto in bocca. Poi disse “La prossima volta che lo infili da qualche altra parte che non sia io, te lo stacco a morsi. Anche se fosse Patrizia” e si rivolse a Patrizia e le fece l’occhiolino.
Richiamai all’ordine e dissi che ora toccava a … Caitlin!!!!

La rossa era molto, molto schiva e non voleva ma Dede e Francesca la presero con delicatezza e tenerezza e la fecero distendere dopo averla bendata.
“Cait, per nessun motivo, dico nessun motivo dovrai togliere la benda. Se te la togli prima che indovini o che hai fatto quattro tentativi, dovrai fare un servizietto a tutti. Ok! Altrimenti non vale!”.
Caitlin assentì. Sembrava più un capro espiatorio destinato ad un sacrificio che una ragazza che avrebbe ricevuto attenzioni da persone sconosciute ma sicuramente bendisposte verso di lei.
Dede era veramente la nostra dea dell’amore e del sesso, la capo baccante, e Francesca era la sua spalla. Assieme avevano formato una coppia in grado di convincere una checca persa che l’amore eterosessuale era la cosa più bella e viceversa.

Non sapevo cosa avessero deciso, vidi però Patrizia entrare di corsa in salone e tornare con l’astuccio da cui tolse il vibratore che le era caduto il primo giorno in camera.
Ci fu un brusio, ma nessuno osò fiatare. Sembrava che tutti avessero capito che si stava verificando una situazione particolare, anche se non ne avevamo parlato con tutti.

Francesca e Dede presero il vibratore e montarono l’accessorio pallina sopra al corpo vibrante. Era quello destinato alla stimolazione del clitoride.
Iniziò Rebecca che si avvicinò e le carezzò le tette ed il pube, poi scese alle grandi ed alle piccole labbra in un unico movimento continuo che proseguì terminando sulle gambe.

“Ok Cait, chi era?” chiese Dede.
“Uhm, forse Paolo?” disse.
“NOOO!!! Sbagliato!” dicemmo in coro
“No, era Rebecca” le disse Francesca.
“Reb? Che mano dolce che hai!” le disse Caitlin. Rebecca sorrise arrossendo.

Si fece avanti Patrizia la quale aveva preso coraggio e confidenza da prima ed era in uno stato di profonda ed evidente eccitazione sessuale. Si mise in ginocchio accanto a Caitlin, le divaricò le gambe e le leccò la fica dalla vagina al clitoride più volte. Quindi si alzò e tornò da noi, asciugandosi la bocca con il braccio.
“Buona?” chiese ridendo Dede.
Patrizia, non potendo parlare, annuì con evidente piacere.
“Allora Caitlin, chi era?” chiese ancora Dede.
“Sean?”
“NOOO!” dissero tutti.
“No, era Patrizia!”
“Ohhh, che bello!”

Altra prova.
Dede prese il vibratore, lo accese e iniziò a masturbarla sul clitoride poi, divaricandole le labbra con le dita della mano destra, le inserì il plug vibrante lentamente, facendolo andare su e giù nei primi centimetri della vagina.
“Oh, YES!!! YESS!! FUCK!!!” urlò Caitlin.
Dede sostituì il plug con due sue dita ed iniziò a stimolare internamente Cait, continuando nel frattempo a tenerle il vibratore sul clitoride. L’irlandese si torse dal piacere al punto di avere un orgasmo squassante che si concluse con un lungo getto di liquido trasparente dalla sua vagina, accompagnato da gemiti ed urla di piacere.
“Cait, chi è stato?”
“Io…io non lo so. È stato bellissimo però! Ne posso avere ancora?” chiese, come se dovesse assaggiare un’altra fetta di dolce.

A quel punto Sean si fece avanti, si inginocchiò e si mise a baciare e leccare la sua donna in mezzo alle gambe. Caitlin prese la testa tra le mani e urlò di piacere: “Sean, sei tu? Ti prego, SCOPAMI!” e allargò ancora di più le gambe.
Sean si levò sulle ginocchia, sollevò il bacino di Caitlin e con un unico movimento fluido la penetrò, provocando gridolini di piacere.

Fu come se fosse stato dato il segnale di “Liberi tutti!” perché in pochissimo le varie coppie si misero ad amoreggiare. Accanto a Francesca e a me, sullo stesso lettino, c’erano Dede a Adriano, dietro di noi Patrizia era a pecorina accogliendo Andrea, Federica era di fronte a noi a cosce larghe mentre Filippo la leccava, Rebecca si stava facendo letteralmente impalare da John.

Francesca mi baciò con un trasporto ed una passione che non provava da tempo, mi prese il cazzo in mano e guardandomi negli occhi mi disse: “Scopami e fammi venire come non hai mai fatto!”. Poi si sedette letteralmente su di me dandomi le spalle e si infilò il mio cazzo nella sua vagina completamente bagnata.

Dopo un po’ successe qualcosa che non avevo previsto.
Francesca e Dede si avvicinarono, entrambe mentre erano montate da me e Adriano, si presero per mano, si voltarono l’una verso l’altra e si baciarono.
“MA!!! FRA, CHE CAZZO FAI?” le chiesi.
“Continua a scoparmi, porco!” mi rispose mentre amplificava il movimento di su e giù. Altrettanto fece Dede che nel frattempo mise una mano sul clitoride di Fra. Adriano era impegnato a mantenere il ritmo e la sua fronte era imperlata di sudore.

“Fra’, mi presti Paolo un po’?” disse Dede a Francesca mentre ansimava.
“Si, ma non ti basta Adriano? Che ci devi fare?” le rispose con la voce tremula per lo sforzo.
“Li voglio sentire tutti e due dentro di me!” disse quasi urlando.
Adriano ed io ci bloccammo all’unisono e altrettanto fecero gli altri. Solo Caitlin e Sean continuarono, presi da un risveglio primordiale e da un’estasi congiunta.
Adriano ed io ci guardammo con fare interrogativo, poi dissi a Dede: “Non ti sembra di esagerare?”
“No. È una cosa che volevo fare da tempo, e l’unico a cui posso chiederlo, certa che non scatenerò una tragedia di coppia, sei tu perché sono certa che Francesca mi aiuterà, vero Franci?” disse baciandole le labbra.

Francesca annuì, si sfilò dal mio cazzo, si mise in ginocchio, lo prese in bocca, lo leccò per bene dalla cappella alle palle e poi su di nuovo per un paio di volte. Poi si rivolse a Dede e le disse: “Eccotelo, te l’ho tutto lavato e pulito. Dove lo vuoi?”
E Dede: “In culo, ovvio! E quando mi ricapita?” aggiunse mentre si sollevava e si sfilava da Adriano.

Guardai Adriano ancora, chiedendogli una muta conferma di quanto stava accadendo: non avrei voluto per nulla al mondo essere oggetto di discordia e di lite tra partner.
Adriano sembrò comprendere perfettamente i miei dubbi perché mi disse: “Lo so Paolo, ne avevo già parlato con Dede, è da un po’ che vuole fare sesso con due uomini assieme ed io le ho detto sì, anche perché mi ha promesso che vuole farlo anche con un’altra donna. E oggi so già chi potrà essere. Ma preferisco che sia tu, piuttosto che un altro, a farlo. Per cui, tranquillo, sono con te!” rispose con sincerità.
“Se lo dici tu!” dissi facendo spallucce.

Dede volle prima che Adriano la dilatasse un po’ e si fece sodomizzare per qualche minuto da lui. Io nel frattempo ero oggetto delle attenzioni di Francesca che approfittò per succhiarmelo ancora. “Così te lo tengo in tiro, devi essere duro per il culo di Dede!” mi disse. Non capivo se mi stava prendendo per il culo o che.
Quindi Adriano si mise sotto, Dede si mise sopra di lui e si infilò il suo cazzo nella vagina. Iniziò a dare qualche colpo in modo da assestare al meglio le parti. Poi, mi disse: “Sono pronta, dai, entra! Magari fai piano all’inizio, lo sai che sei bello grosso per me!” mi disse.
Poi aggiunse: “Fra, aiutami, guidalo tu!”.

Francesca mi prese con la mano e guidò la mia cappella sull’ano di Dede. Era già dilatato e bagnato dei suoi umori. Tenendomi in equilibrio sulle ginocchia e sul un braccio, cercando di non calpestare nessuno e di non crollare miseramente sulla coppia, mi appoggiai con l’aiuto della mia ragazza che mi tenevo fermo il pisello e poi impressi una piccola, continua spinta per superare la prima barriera. Dede trasalì di dolore.

Mi fermai subito e le chiesi: “Ti ho fatto male, Dede?”
“No, appena un poco, ora passa. Dai, mettimelo dentro!” mi implorò e nel farlo dette lei una spinta con il bacino per accogliermi. Scivolai dentro quasi senza resistenza, era molto bagnata ed ancora dilatata dall’esercizio precedente. Iniziai a fare su e giù quando Dede disse a mezza bocca: “Piano! Prendete il tempo! Sincronizzatevi! Se no fa male!” quasi soffrendo.

Francesca si avvicinò alla sua bocca e la baciò con la lingua, cercando la sua. Dede corrispose e fu un continuo di labbra succhianti, lingue intrecciate, Francesca ehe le accarezzava i seni, Dede che godeva e chiedeva di aumentare il ritmo.

“Dai, DAI! SCOPATEMI!!! ANCORA!” Dede era quasi senza controllo.
Anche gli altri se ne erano accorti ma stranamente, invece di fermarsi, aumentarono l’attività.
“Ti piace incularmi, eh?” sentii Dede che ansimava ad ogni nostro colpo.
“Si, hai il culo bello largo, si vede che ti piace!” le dissi.
“E’ più largo di quello di Fra?” chiese
“Si, è più largo. Frà è tutta più stretta!” le dissi ansimando di fatica e di piacere.
“Allora dopo la slarghiamo!” aggiunse. Iniziavo ad immaginare a cosa intendesse.

Intanto Federica e Patrizia, prese dalla curiosità e dalla sorpresa di assistere ad una situazione del tutto nuova ed impensabile fino a poco prima, si erano messa ginocchioni per poter meglio osservare.

Filippo prese Federica per le spalle, la tenne stretta a sè e la penetrò da dietro. Lei lo accolse e lo iniziò a dimenarsi sotto di lui.
Andrea invece, approfittando del fatto che Patrizia era già carponi, cambiò orifizio e la possedette di nuovo entrandole nel culo. Patrizia trasalì, lanciò uno strillo più di sorpresa che di dolore e poi si concesse lanciandosi in una danza con il bacino che si avvitava sul cazzo del suo fidanzato.

Sembrava un girone dantesco. Un’orgia così non l’avevo mai nemmeno immaginata.

“Dede, sto per venire!” dissi.
“Anch’io sto per venire, amore!” disse Adriano.

“Veniteci in bocca, tutti e due!” dissero in coro Francesca e Dede, inginocchiandosi davanti a noi, le bocche aperte. Come nelle decine di porno che avevamo visto, Adriano ed io ci segammo fino a che non venimmo schizzando in viso e nelle loro bocche. Poi, Francesca e Dede si baciarono e si pulirono a vicenda con la lingua e con le dita.
Dede infine me lo prese in bocca e mi disse “Ti finisco di pulire io!” mentre Francesca faceva lo stesso con Adriano.

Ci stendemmo sul lettino, ma eravamo scomodi e ci trascinammo in camera nostra tutti e quattro. Ci sdraiammo sul letto e ci addormentammo.
Ci risvegliammo l’indomani che era giorno fatto.

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Paolo
PDF Fatto! Mi "immergo" nella lettura!!!
 

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Penultimo appuntamento con i protagonisti della vacanza in Grecia. Quella notte successe proprio di tutto.
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Serata in terrazzo – Parte 4​

“Allora, il vino è finito. L’alcol è quasi finito, fumo non ce n’è, abbiamo solo sigarette e… sigari, soprattutto per voi, ragazze!” dissi, indicando il mio pisello e generando una risata generale.
“Propongo un altro gioco per i nostri amici” iniziò Dede a spiegare.
“Francesca, tu che sei la nostra interprete, puoi fare la traduzione al volo?”
“Si, certo…Yes, sure!”

“Facciamo una versione dello schiaffo del soldato. Solo che chi sta sotto è bendato e deve indovinare chi lo o la tocca nelle parti intime. È valido tutto, escluso colpi e comunque provocare dolore, ovviamente. Rimane sotto fino a che non indovina. Ci state?” chiese a tutti.
“SIII!”
“no!”
YEAH!”
“…”
L’unico no era quello di Filippo, che non fu nemmeno preso in considerazione. Avevo un piano anche per lui.
Caitlin, come nelle mie previsioni, non si era assolutamente espressa, arrossendo ancor di più, se possibile. Tra eccitazione latente ed alcol, aveva le gote infiammate e rosse come i suoi capelli.
“Ok! Allora, via tutto! Tutti nudi!” disse Dede.

Ci spogliammo dei pochi vestiti e ci mettemmo seduti. Rebecca si mostrò davanti a tutti sfilandosi la canottiera e gli slip e mostrando il suo corpo nudo e soprattutto, un pube foltissimo, quasi trascurato per quanti peli aveva.
Caitlin invece nicchiava, ma l’intervento di Dede fu risolutivo.
“Cait, piccola, vieni qui che a te ci penso io!” le disse e le sollevò la canottiera, mostrando un seno piccolo, quasi da bambina, con areole rosate di una tonalità così tenue da essere quasi luminose in penombra. Poi le slacciò lo slip del costume e glielo sfilò, mettendo in evidenza un bel culetto proporzionato al corpo quasi efebico ed un pube quasi imberbe, con una microscopica chiazza di pelo rosso sul monte di Venere. Dede la accarezzò e la fece sedere accanto a Sean che era già visibilmente eccitato.
Io pure ero eccitato ma dall’idea di quel che sarebbe potuto succedere, più che dalla situazione in sé, visto che io solo sapevo quel che avevamo in mente.
Facemmo la conta per chi dovesse andare sotto ed uscì Patrizia la quale voleva rifiutarsi ma poi fu convinta da Andrea: “Amore tranquilla, non succede nulla!”.
Si, vabbè. Credici, Patti” pensai tra me e me.

Mentre Francesca bendava Patrizia e la faceva stendere sul lettino a gambe larghe, noi altri ci riunimmo in cerchio; spiegai a gesti di farle un massaggio sul clitoride e poi scelsi Dede come prima stimolatrice, contando su di lei per rompere il ghiaccio. Dede quindi si inginocchiò per terra accanto al lettino e stimolò brevemente Patrizia prima sul seno, poi sul pube ed infine sul clitoride, giusto una passata di un paio di secondi, sufficiente però a farle rizzare i capezzoli ed a farle allargare le gambe ulteriormente.

“Chi è stato? Maschio o femmina, per iniziare?” chiese Francesca.”
“Maschio! Andrea!” rispose a colpo sicuro.
“No! Sbagliato!” rispose.
“Ma come???” disse Patrizia, sorpresa.
“Resti sotto, amore!” le disse Andrea “Era Dede!”.
Feci il gesto di baciare indicando Francesca. Lei annuì e si avvicinò al lettino, si chinò e stampò un bacio sul clitoride della ragazza la quale trasalì di nuovo.
“Andrea?” disse, un po’ meno sicura.
“Nooo, toppa!” dissi. “Francesca!”

Ora feci il gesto del dito medio ed indicai Dede la quale rispose con un cenno, si avvicinò al lettino, si inginocchio e, divaricando con una mano le piccole labbra, infilò il dito che aveva precedentemente bagnato di saliva. Anche questa volta Patrizia trasalì, anche perché Dede fece un paio di volte su e giù dentro di lei.
“…Andrea?” disse, non più certa anzi, con tono veramente interrogativo.
Tutti: “NOO!!! Era Dede! Ora paga! Paga! Paga!”.
Andrea si fece avanti, si mise tra le sue gambe e la penetrò al volo. Patrizia si tolse la benda e disse “Ah, sei tu! Credevo mi toccasse Paolo!” provocando l’ilarità di tutti.
“Vabbè, basta voi due. Se volete, andate da un’altra parte, ci serve il lettino, qui!” dissi.
I due si spostarono e si misero in un angolino. Patrizia si inginocchiò e iniziò un pompino ad Andrea che nel frattempo la accarezzava e la guidava.

Ci rimettemmo in cerchio e scegliemmo. Era la volta di un maschietto. Tutti indicarono me. Guardai Francesca con fare interrogativo, in attesa della sua approvazione, ma certo che non mi avrebbe fatto fare figuracce. O no?

Mi bendarono e mi fecero sdraiare sul lettino. Ero visibilmente eccitato, avevo voglia di fare sesso da un bel po’ e la situazione era abbastanza calda anche per me.
Sentii la presenza della persona che si era messa accanto a me in ginocchio. Avrei voluto capire dal profumo, ma l’odore dell’eccitazione era forte in tutti noi ed era difficile riconoscere un uomo da una donna.

Mi prese il cazzo il mano e iniziò a masturbarmi, giusto tre o quattro colpi. Mano femminile, credo, non troppo grande e senza calli. Contatto incerto, quasi timoroso. Non era la mano di Francesca, ne ero certo. Dede non era, perché sarebbe stato scontato, essendo l’unica che sapeva lo scopo del gioco. Patrizia stava scopando, la sentivo ansimare dietro di me. Federica… forse la mano era quella sua, ma la facevo troppo schiva.
Caitlin? Impossibile.

Rimaneva solo Rebecca. Ma veramente avrebbe fatto una sega ad un quasi sconosciuto per gioco?
Poi fui preso da un dubbio tremendo: e se fosse stato un uomo?
Non conoscevo a sufficienza gli irlandesi, mi sembravano troppo machi per una cosa del genere. Pensai a Filippo e ad Adriano. Filippo lo scartai subito, impossibile.
Adriano, forse...giusto per il gusto di mettermi in difficoltà e ridere di me, il bastardo!
Presi la decisione: “Rebecca!”
“Nooo!” voce femminile, quella di Rebecca!
“TOPPA!!! Ero io!” disse Dede. Mi aveva fregato.
Ok. Chissà cosa mi sarebbe toccato.

Altra persona accanto a me. Si china, prende il cazzo in mano e lo bacia in punta.
“Federica!” dissi, convinto al 100%. Avevo fatto i conti. Un uomo non poteva essere, nessuno mi avrebbe baciato l’uccello. Dede e Francesca no, per gli stessi motivi di prima, idem Caitlin ed adesso pure Rebecca che, dalla sua risposta di prima, mi aveva fatto capire che non ero il suo tipo.
Per deduzione, rimaneva solo lei, visto che Patrizia aveva appena avuto l’orgasmo con Andrea.
“TOPPA!” di nuovo.
“Amore, vuoi saperlo?” mi chiese Francesca. “No, meglio di no, amore! Dovessi scoprire che mi è piaciuto farmelo baciare da un maschio!” dissi ridendo, ma non tanto sicuro che non fosse la verità.
Non ci potevo credere! Avevo sbagliato ancora.
Sentii qualche parlottio, dei no, delle risatine, un “aspetta” di Dede e poi sentii la presenza. Qualcuno mi si mise a cavalcioni, prese con la mano il mio cazzo e se lo infilò dentro di lei. Era di certo una donna, ma … NON ERA FRANCESCA!
Durò giusto il tempo di rendermi conto di quanto stava succedendo, quattro o cinque pompate e poi si levò da sopra di me.
Mi tolsi al volo la benda ed era DEDE!!!
E ora Francesca chi l’avrebbe sentita?
“Ma non vale, dovevi provare ad indovinare!” mi disse.
“Dai, era impossibile resistere!” le risposi.
Cercai con lo sguardo Adriano il quale mi fece cenno di non preoccuparmi. “È un gioco!” sillabò con la bocca dall’altra parte del terrazzo. Si era allontanato per non vedere?
Mi alzai e andai un momento in bagno a sciacquarmi il pisello, visto che Dede era bella bagnata di suo e mi sentivo sporco.
Quando tornai, era sotto John.

Chiesi ad Adriano di collaborare almeno per il primo step e lui mi fece l’ok.
Si avvicinò a John e gli diede una carezza leggera cercando di simulare una donna.
“Reb?” chiese John.
Are you sure that you want to really know who did touch you?” gli dissi, instillandogli il dubbio.
No, I’m not. Please, don’t tell me anything!” ci rispose. Capivo la sua posizione, perché ci ero appena passato.
Dede indicò Federica come destinataria del bacio sul pisello, la quale accettò senza fiatare.
John era bello grosso, effettivamente le sue dimensioni erano quelle di cui si era vantato e Federica era piuttosto curiosa ed attratta da quel bastone. Gli si avvicinò, prese in mano l’asta sotto la cappella e vi stampò un bacio a piena bocca, quindi si staccò quasi a malincuore. Poi, tornando verso di noi, si coprì il viso con le mani per mascherare quello stato di vergogna mista ad eccitazione che la aveva presa. In quel momento ci raggiunsero anche Patrizia e Andrea.
Mimai loro il gesto del pompino prima e del sesso poi. Patrizia mi rispose con quello del sesso.
Io credevo si riferisse al fatto che avevano appena fatto sesso loro due, ed indicai quindi John. Lei guardò Andrea e annuì!

Ma che stava succedendo? È vero che eravamo ubriachi ed eccitati, che era quasi finita la vacanza e che avevamo passato una settimana molto promiscua, ma mi stavano cadendo una alla volta tutte le certezze!

Patrizia dette un bacio ad Andrea e si avviò. Quello che fece ci lasciò a bocca aperta.
Prima prese in bocca il cazzo di John, poi con la saliva si bagnò ulteriormente la fica e poi lo prese tutto in un colpo solo fino alla base, fece su e giù un paio di volte, si sfilò e tornò verso di noi.
You’re a lucky girl” disse a Rebecca in un inglese raffinato dalla pronuncia impeccabile, poi le si avvicinò e la abbracciò dicendole in italiano “Era il mio sogno sentire un cazzo così grosso dentro di me. Ma amore non è solo il cazzo. E io amo il cazzo di Andrea perché dietro c’è lui!” e corse di nuovo ad abbracciare il suo ragazzo che aveva sentito tutto e che la guardò con gli occhi lucidi.
Nel frattempo Dede chiese a John chi fosse stato e lui dovette riconoscere di non saperlo, di certo non era Rebecca, ma l’unica cosa che poteva dire era che preferiva Reb perché era più stretta.
Rebecca nel frattempo si era avvicinata al suo ragazzo, gli aveva preso il cazzo in mano e poi se lo infilò tutto in bocca. Poi disse “La prossima volta che lo infili da qualche altra parte che non sia io, te lo stacco a morsi. Anche se fosse Patrizia” e si rivolse a Patrizia e le fece l’occhiolino.
Richiamai all’ordine e dissi che ora toccava a … Caitlin!!!!

La rossa era molto, molto schiva e non voleva ma Dede e Francesca la presero con delicatezza e tenerezza e la fecero distendere dopo averla bendata.
“Cait, per nessun motivo, dico nessun motivo dovrai togliere la benda. Se te la togli prima che indovini o che hai fatto quattro tentativi, dovrai fare un servizietto a tutti. Ok! Altrimenti non vale!”.
Caitlin assentì. Sembrava più un capro espiatorio destinato ad un sacrificio che una ragazza che avrebbe ricevuto attenzioni da persone sconosciute ma sicuramente bendisposte verso di lei.
Dede era veramente la nostra dea dell’amore e del sesso, la capo baccante, e Francesca era la sua spalla. Assieme avevano formato una coppia in grado di convincere una checca persa che l’amore eterosessuale era la cosa più bella e viceversa.

Non sapevo cosa avessero deciso, vidi però Patrizia entrare di corsa in salone e tornare con l’astuccio da cui tolse il vibratore che le era caduto il primo giorno in camera.
Ci fu un brusio, ma nessuno osò fiatare. Sembrava che tutti avessero capito che si stava verificando una situazione particolare, anche se non ne avevamo parlato con tutti.

Francesca e Dede presero il vibratore e montarono l’accessorio pallina sopra al corpo vibrante. Era quello destinato alla stimolazione del clitoride.
Iniziò Rebecca che si avvicinò e le carezzò le tette ed il pube, poi scese alle grandi ed alle piccole labbra in un unico movimento continuo che proseguì terminando sulle gambe.

“Ok Cait, chi era?” chiese Dede.
“Uhm, forse Paolo?” disse.
“NOOO!!! Sbagliato!” dicemmo in coro
“No, era Rebecca” le disse Francesca.
“Reb? Che mano dolce che hai!” le disse Caitlin. Rebecca sorrise arrossendo.

Si fece avanti Patrizia la quale aveva preso coraggio e confidenza da prima ed era in uno stato di profonda ed evidente eccitazione sessuale. Si mise in ginocchio accanto a Caitlin, le divaricò le gambe e le leccò la fica dalla vagina al clitoride più volte. Quindi si alzò e tornò da noi, asciugandosi la bocca con il braccio.
“Buona?” chiese ridendo Dede.
Patrizia, non potendo parlare, annuì con evidente piacere.
“Allora Caitlin, chi era?” chiese ancora Dede.
“Sean?”
“NOOO!” dissero tutti.
“No, era Patrizia!”
“Ohhh, che bello!”

Altra prova.
Dede prese il vibratore, lo accese e iniziò a masturbarla sul clitoride poi, divaricandole le labbra con le dita della mano destra, le inserì il plug vibrante lentamente, facendolo andare su e giù nei primi centimetri della vagina.
“Oh, YES!!! YESS!! FUCK!!!” urlò Caitlin.
Dede sostituì il plug con due sue dita ed iniziò a stimolare internamente Cait, continuando nel frattempo a tenerle il vibratore sul clitoride. L’irlandese si torse dal piacere al punto di avere un orgasmo squassante che si concluse con un lungo getto di liquido trasparente dalla sua vagina, accompagnato da gemiti ed urla di piacere.
“Cait, chi è stato?”
“Io…io non lo so. È stato bellissimo però! Ne posso avere ancora?” chiese, come se dovesse assaggiare un’altra fetta di dolce.

A quel punto Sean si fece avanti, si inginocchiò e si mise a baciare e leccare la sua donna in mezzo alle gambe. Caitlin prese la testa tra le mani e urlò di piacere: “Sean, sei tu? Ti prego, SCOPAMI!” e allargò ancora di più le gambe.
Sean si levò sulle ginocchia, sollevò il bacino di Caitlin e con un unico movimento fluido la penetrò, provocando gridolini di piacere.

Fu come se fosse stato dato il segnale di “Liberi tutti!” perché in pochissimo le varie coppie si misero ad amoreggiare. Accanto a Francesca e a me, sullo stesso lettino, c’erano Dede a Adriano, dietro di noi Patrizia era a pecorina accogliendo Andrea, Federica era di fronte a noi a cosce larghe mentre Filippo la leccava, Rebecca si stava facendo letteralmente impalare da John.

Francesca mi baciò con un trasporto ed una passione che non provava da tempo, mi prese il cazzo in mano e guardandomi negli occhi mi disse: “Scopami e fammi venire come non hai mai fatto!”. Poi si sedette letteralmente su di me dandomi le spalle e si infilò il mio cazzo nella sua vagina completamente bagnata.

Dopo un po’ successe qualcosa che non avevo previsto.
Francesca e Dede si avvicinarono, entrambe mentre erano montate da me e Adriano, si presero per mano, si voltarono l’una verso l’altra e si baciarono.
“MA!!! FRA, CHE CAZZO FAI?” le chiesi.
“Continua a scoparmi, porco!” mi rispose mentre amplificava il movimento di su e giù. Altrettanto fece Dede che nel frattempo mise una mano sul clitoride di Fra. Adriano era impegnato a mantenere il ritmo e la sua fronte era imperlata di sudore.

“Fra’, mi presti Paolo un po’?” disse Dede a Francesca mentre ansimava.
“Si, ma non ti basta Adriano? Che ci devi fare?” le rispose con la voce tremula per lo sforzo.
“Li voglio sentire tutti e due dentro di me!” disse quasi urlando.
Adriano ed io ci bloccammo all’unisono e altrettanto fecero gli altri. Solo Caitlin e Sean continuarono, presi da un risveglio primordiale e da un’estasi congiunta.
Adriano ed io ci guardammo con fare interrogativo, poi dissi a Dede: “Non ti sembra di esagerare?”
“No. È una cosa che volevo fare da tempo, e l’unico a cui posso chiederlo, certa che non scatenerò una tragedia di coppia, sei tu perché sono certa che Francesca mi aiuterà, vero Franci?” disse baciandole le labbra.

Francesca annuì, si sfilò dal mio cazzo, si mise in ginocchio, lo prese in bocca, lo leccò per bene dalla cappella alle palle e poi su di nuovo per un paio di volte. Poi si rivolse a Dede e le disse: “Eccotelo, te l’ho tutto lavato e pulito. Dove lo vuoi?”
E Dede: “In culo, ovvio! E quando mi ricapita?” aggiunse mentre si sollevava e si sfilava da Adriano.

Guardai Adriano ancora, chiedendogli una muta conferma di quanto stava accadendo: non avrei voluto per nulla al mondo essere oggetto di discordia e di lite tra partner.
Adriano sembrò comprendere perfettamente i miei dubbi perché mi disse: “Lo so Paolo, ne avevo già parlato con Dede, è da un po’ che vuole fare sesso con due uomini assieme ed io le ho detto sì, anche perché mi ha promesso che vuole farlo anche con un’altra donna. E oggi so già chi potrà essere. Ma preferisco che sia tu, piuttosto che un altro, a farlo. Per cui, tranquillo, sono con te!” rispose con sincerità.
“Se lo dici tu!” dissi facendo spallucce.

Dede volle prima che Adriano la dilatasse un po’ e si fece sodomizzare per qualche minuto da lui. Io nel frattempo ero oggetto delle attenzioni di Francesca che approfittò per succhiarmelo ancora. “Così te lo tengo in tiro, devi essere duro per il culo di Dede!” mi disse. Non capivo se mi stava prendendo per il culo o che.
Quindi Adriano si mise sotto, Dede si mise sopra di lui e si infilò il suo cazzo nella vagina. Iniziò a dare qualche colpo in modo da assestare al meglio le parti. Poi, mi disse: “Sono pronta, dai, entra! Magari fai piano all’inizio, lo sai che sei bello grosso per me!” mi disse.
Poi aggiunse: “Fra, aiutami, guidalo tu!”.

Francesca mi prese con la mano e guidò la mia cappella sull’ano di Dede. Era già dilatato e bagnato dei suoi umori. Tenendomi in equilibrio sulle ginocchia e sul un braccio, cercando di non calpestare nessuno e di non crollare miseramente sulla coppia, mi appoggiai con l’aiuto della mia ragazza che mi tenevo fermo il pisello e poi impressi una piccola, continua spinta per superare la prima barriera. Dede trasalì di dolore.

Mi fermai subito e le chiesi: “Ti ho fatto male, Dede?”
“No, appena un poco, ora passa. Dai, mettimelo dentro!” mi implorò e nel farlo dette lei una spinta con il bacino per accogliermi. Scivolai dentro quasi senza resistenza, era molto bagnata ed ancora dilatata dall’esercizio precedente. Iniziai a fare su e giù quando Dede disse a mezza bocca: “Piano! Prendete il tempo! Sincronizzatevi! Se no fa male!” quasi soffrendo.

Francesca si avvicinò alla sua bocca e la baciò con la lingua, cercando la sua. Dede corrispose e fu un continuo di labbra succhianti, lingue intrecciate, Francesca ehe le accarezzava i seni, Dede che godeva e chiedeva di aumentare il ritmo.

“Dai, DAI! SCOPATEMI!!! ANCORA!” Dede era quasi senza controllo.
Anche gli altri se ne erano accorti ma stranamente, invece di fermarsi, aumentarono l’attività.
“Ti piace incularmi, eh?” sentii Dede che ansimava ad ogni nostro colpo.
“Si, hai il culo bello largo, si vede che ti piace!” le dissi.
“E’ più largo di quello di Fra?” chiese
“Si, è più largo. Frà è tutta più stretta!” le dissi ansimando di fatica e di piacere.
“Allora dopo la slarghiamo!” aggiunse. Iniziavo ad immaginare a cosa intendesse.

Intanto Federica e Patrizia, prese dalla curiosità e dalla sorpresa di assistere ad una situazione del tutto nuova ed impensabile fino a poco prima, si erano messa ginocchioni per poter meglio osservare.

Filippo prese Federica per le spalle, la tenne stretta a sè e la penetrò da dietro. Lei lo accolse e lo iniziò a dimenarsi sotto di lui.
Andrea invece, approfittando del fatto che Patrizia era già carponi, cambiò orifizio e la possedette di nuovo entrandole nel culo. Patrizia trasalì, lanciò uno strillo più di sorpresa che di dolore e poi si concesse lanciandosi in una danza con il bacino che si avvitava sul cazzo del suo fidanzato.

Sembrava un girone dantesco. Un’orgia così non l’avevo mai nemmeno immaginata.

“Dede, sto per venire!” dissi.
“Anch’io sto per venire, amore!” disse Adriano.

“Veniteci in bocca, tutti e due!” dissero in coro Francesca e Dede, inginocchiandosi davanti a noi, le bocche aperte. Come nelle decine di porno che avevamo visto, Adriano ed io ci segammo fino a che non venimmo schizzando in viso e nelle loro bocche. Poi, Francesca e Dede si baciarono e si pulirono a vicenda con la lingua e con le dita.
Dede infine me lo prese in bocca e mi disse “Ti finisco di pulire io!” mentre Francesca faceva lo stesso con Adriano.

Ci stendemmo sul lettino, ma eravamo scomodi e ci trascinammo in camera nostra tutti e quattro. Ci sdraiammo sul letto e ci addormentammo.
Ci risvegliammo l’indomani che era giorno fatto.

=================================================================
Paolo
Ho schizzato praticamente insieme a voi!!! 💦
 
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Ultimo appuntamento con questo racconto.
Quella vacanza fu molto particolare, la prima e l'ultima di quel genere.
Tutto cambiò, nulla fu come prima.
===========================================================================================

Non ne avevamo abbastanza?​

Mi alzai per andare in bagno, nudo, senza curarmi di vestirmi e con la normale erezione mattutina.

Incontrai in corridoio Federica e Patrizia che stavano a braccetto e, quando mi videro, mi dissero: “Ma non ti basta quel che hai avuto stanotte? Ne vuoi ancora?” indicando il mio pisello.
Anche loro erano ancora nude, il trucco completamente sfatto ed i capelli sporchi ed appiccicati.
Grugnii qualcosa in risposta ed entrai in bagno, feci pipì e mi buttai in doccia per togliermi di dosso le tracce del sesso notturno.
Stavo lavandomi i capelli ed ero ad occhi chiusi e con l’acqua aperta. Non mi accorsi che era entrato qualcuno se non quando sentii una bocca attaccarsi al mio uccello e iniziare un pompino. Era una bocca sconosciuta. Aprii gli occhi e vidi Patrizia in ginocchio, che mi succhiava e mi leccava tutto. Federica era lì in bagno, seduta sul water, a guardarci.
“Sbrigati che tocca anche a me!” le disse.
“E allora vieni anche tu!” rispose Patrizia.
“Oh, ragazze, ma che siete sceme?” dissi ad entrambe, spostando Patrizia mentre chiudevo l’acqua.
“Tranquillo, abbiamo chiesto il permesso a Francesca!” dissero.
Non ci volevo credere! Francesca che mi mandava i rinforzi?
Cosa c’era in ballo?
“Ah beh, se lo ha detto Francesca!” risposi. Subito Federica si fece sotto e disse “Dai, fallo assaggiare anche a me, è tutta la settimana che lo guardo!” e lo condivise con Patrizia.
Vedere quelle due ragazze che in ginocchio si contendevano il mio cazzo mi ringalluzzì e mi fece indurire immediatamente. Presi la testa di Patrizia e praticamente le scopai la bocca andando sempre più profondo fino a che non sbattei con il pube contro il suo naso. Lei ebbe un conato e lo tirò fuori continuando però a masturbarmi. Prese allora il suo posto Federica, alla quale volevo dedicare lo stesso trattamento, ma mi fu impossibile: non era in grado di sopportare un deep throat, almeno non con un pisello come il mio. Mi accontentai di farmelo succhiare e leccare poi però, mosso da un momento di eccitazione, la presi, la misi a pecorina con le mani appoggiate alla parete della doccia, puntai il mio cazzo nella sua figa e entrai prepotentemente, provocandole un ansimo ed una contrazione. Portò la mano alla bocca per tacitarsi ed iniziò a muoversi sulle mie spinte.
“Si, ti prego, dai…” mi disse sottovoce. Patrizia mi guardava smarrita. Iniziò ad accarezzare le tette di Federica e a leccarle. Sentivo di essere già prossimo all’orgasmo e avvisai Federica.
“Sto per venire!” dissi.
“NO! Aspetta!” rispose, e si sfilò.
“Aspetta, sfonda anche me, ti prego!” disse Patrizia.
Non so cosa mi avesse preso. Mi sentivo potente ed in grado di soddisfare qualsiasi richiesta.
Patrizia si mise anch’essa a pecorina, prese il mio cazzo e lo guidò dentro di sé ma DI DIETRO!
“Si, lo voglio in culo anch’io!” disse ed iniziò a fare su e giù con la mia asta dentro di lei.
Cercai di resistere più che potei, ma ero già troppo vicino, stimolato dalla fica Federica prima e ora, dal culo strettissimo di Patrizia.
“Sto venendo!” dissi, ma non feci in tempo a terminare la frase che la inondai con un caldo fiotto di sperma. Tirai fuori l’uccello grondante ma non ebbi modo di pulirlo: subito le due si inginocchiarono e mi nettarono l’asta senza tralasciare nemmeno un millimetro.
Avevo le gambe che mi tremavano. Rientrai in doccia per sciaquarmi di nuovo e non mi accorsi che le ragazze erano uscite dal bagno.
Aprii la porta ma fuori in corridoio non c’era nessuno. Andai in camera nostra, aprii la porta e:
“Ma che cazzo!” dissi.
Francesca si stava facendo scopare da Adriano mentre Dede le stava leccando la fica. Rimasi un momento basito ad osservare la mia donna che si stava facendo montare da un altro.
Avevo per un istante dimenticato che dalla sera, di donne ne avevo prese quattro ed avevo assaggiato due differenti culi.
E a proposito di culo, feci appena in tempo a sedermi per terra al bordo del letto che Francesca mi prese per mano e mi chiese “Lo voglio anch’io provare con un altro: mettimelo in culo, per favore, ti prego!”.
Ero appena venuto, non ero di certo in condizione di sostenere un altro rapporto a così breve distanza, e per guadagnare tempo mi inginocchiai dietro Federica e iniziai a leccarle lo sfintere ed infilarvi un paio di dita, sperando che venisse presto. Dalle parti basse, non si muoveva quasi nulla.
Dede se ne dovette accorgere, sta di fatto che a sua volta si inginocchiò ed iniziò a spompinarmi.
L’idea di poter provare a farlo in tre con Francesca, Dede che me lo succhiava e scappellava, Francesca che si contorceva sotto la mia lingua fecero il miracolo. Raggiunsi una buona erezione, appuntai la cappella alla rosellina della mia fidanzata, inizia a premere e dopo qualche istante entrai, immediatamente stretto in una morsa calda ed avviluppante.
Adriano riprese a spingere ritmicamente e mi trovai ad adattarmi al suo ritmo: lui entrava, io uscivo, lui usciva io entravo. La sottile parete divisoria tra le due cavità non era del tutto sufficiente ad isolarci ed ogni tanto mi sembrava di sentire lo scalino del suo glande che strusciava contro il mio. Nel frattempo Francesca godeva e dopo poco, venne con un grande schizzo trasparente che bagnò completamente Adriano e la bocca di Dede che era lì a baciare il cazzo di Adriano quando usciva.
“Ancora, vi prego, ancora!” disse quasi piangendo. Noi continuammo e dopo qualche secondo, un altro getto meno potente, ma quasi altrettanto copioso, fradiciò l’altra coppia, le lenzuola, il letto.
“Ancora, dai! Non fermatevi!” quasi implorò mentre era squassata dal piacere, e venne ancora intensamente facendo colare altro liquido.
Dede si era distesa e si stava masturbando furiosamente. Un rivolo di liquido denso e biancastro le uscì dalla vagina mentre si infilava tre dita ed il pollice.
“Sto venendo!” disse Adriano, ma non fece in tempo a levarsi perché Francesca proprio in quel momento dette un altro colpo per prenderlo più profondamente. Io continuai a muovermi ma la stanchezza aveva preso il sopravvento e dovetti uscire, il mio pisello ormai moscio e colante.
“Siii!” ed anche Dede riuscì a spruzzare liquido trasparente tra le sue gambe.
“Ci sono riuscita! Ho squirtato anch’io!” disse con soddisfazione.

Io non avevo più forze. Non ce la facevo più.

Caddi praticamente in coma.

Epilogo​

La sera stessa ci imbarcammo sul traghetto di ritorno ad Atene.
Salito a bordo, chiesi al commissario se ci fosse disponibilità di una cabina al posto delle poltrone che avevamo prenotato. Fummo fortunati perché ne erano rimaste quattro che si erano liberate all’ultimo momento, e ne approfittammo tutti.
Ero stanchissimo, e l’idea di non poter dormire comodo mi agghiacciava.
In più, avevo necessità di ragionare.
Mi spogliai, mi misi sotto le coperte e mi misi a dormire, abbracciando Francesca ma senza fare nulla.

Questa vacanza aveva fatto emergere ed evidenziato alcuni tratti della mia fidanzata che mi avevano un po’ sorpreso e che oggi, a cose fatte, direi che avrei dovuto assolutamente valutare con attenzione.
Innanzitutto ero partito per questa vacanza con la fidanzata con la quale avevo una soddisfacente vita sessuale, ma quasi sempre banale, se non noiosa: nessuna iniziativa da Francesca se non dopo che era stata stimolata ed accontentata e, soprattutto, trasgressione al minimo sindacale e solo dopo aver perso i freni inibitori, fossero alcol o stimolazione sessuale pregressa.
Con ciò non voglio dire che la mia fidanzata fosse quel tipo di beghina che non lo fo per piacer mio ma per dare figli a Dio, tutt’altro. Ma non era nemmeno quella tigre da materasso che, certe volte, mi sarebbe piaciuto fosse.
Mi colpì molto il rapporto che si era instaurato con Dede e che si consolidò per un bel po’ di tempo.

Lei ed Adriano si sposarono poco dopo di noi, facemmo una sorta di viaggio di nozze bis assieme a Tenerife l’anno successivo (e chissà, magari lo racconterò) ma non raggiungemmo mai il livello di intimità con cui avevamo interagito in questa vacanza, almeno come coppie.
Io mi vedevo con Adriano abbastanza di frequente, visto che avevamo interessi lavorativi simili e stavamo nello stesso gruppo di amicizie.
Qualche volta andavamo a cena fuori in quattro, talvolta in sei con Patrizia e Andrea (Federica e Filippo li perdemmo di vista, si sposarono e andarono a vivere in Nuova Zelanda), ma senza quell’afflato, quella complicità che ci aveva permesso di osare e trasgredire in Grecia.

Andammo un anno in crociera in barca a vela ma, al di là dei bagni nudi e del sole preso in topless, non facemmo mai nulla di particolare.
Noi.

Perché invece Dede e Francesca…
Ecco, non ho mai avuto le prove, ma credo che mia moglie abbia continuato ad esplorare la sfera omosessuale con Dede. Loro due erano sempre molto intime, sempre assieme ai vernissage, Dede si era fatta rifare il seno dopo la sua prima maternità da Francesca, Francesca si affidava a Dede come preparatore atletico e personal trainer, andavano per saune e spa da sole. Insomma, un rapporto molto intimo, tanto intimo che qualcuno mi soffiò in un orecchio che loro due erano una coppia.

Non volli crederci, anche perché dopo un po’ le nostre vite cambiarono.
Adriano e Dede si trasferirono in California per lavoro, vendettero tutte le proprietà e presero la cittadinanza americana dopo qualche anno.

Francesca rimase incinta di Luca ed ebbe da coniugare il ruolo di madre con quello di moglie, di chirurgo, di figlia. E Dede non era più lì a portarla fuori strada.
Non seppi mai per certo cosa successe né ebbi contezza del loro rapporto, ma qualcosa mi dice che le malelingue non avevano parlato a vuoto.
Ma purtroppo, avrei scoperto più avanti, in maniera molto più dura, il nuovo orientamento sessuale di Francesca, che avrebbe portato da lì ad un po’ al divorzio.

Ma questa è un’altra storia.

Ah, dimenticavo.
Caitlin lasciò Sean e si sposò con una camionista canadese di origine italiana, così ci scrisse Sean.
Rebecca e John si sono sposati, hanno avuto quattro figli, ora hanno tredici nipoti. Hanno comprato recentemente uno splendido Swan 65 che hanno trasferito in Mediterraneo e con il quale mi hanno invitato ad andare in Egeo la prossima estate.
Chissà, forse accetterò.
=====================================================================================================================
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Quella vacanza fu molto particolare, la prima e l'ultima di quel genere.
Tutto cambiò, nulla fu come prima.
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Non ne avevamo abbastanza?​

Mi alzai per andare in bagno, nudo, senza curarmi di vestirmi e con la normale erezione mattutina.

Incontrai in corridoio Federica e Patrizia che stavano a braccetto e, quando mi videro, mi dissero: “Ma non ti basta quel che hai avuto stanotte? Ne vuoi ancora?” indicando il mio pisello.
Anche loro erano ancora nude, il trucco completamente sfatto ed i capelli sporchi ed appiccicati.
Grugnii qualcosa in risposta ed entrai in bagno, feci pipì e mi buttai in doccia per togliermi di dosso le tracce del sesso notturno.
Stavo lavandomi i capelli ed ero ad occhi chiusi e con l’acqua aperta. Non mi accorsi che era entrato qualcuno se non quando sentii una bocca attaccarsi al mio uccello e iniziare un pompino. Era una bocca sconosciuta. Aprii gli occhi e vidi Patrizia in ginocchio, che mi succhiava e mi leccava tutto. Federica era lì in bagno, seduta sul water, a guardarci.
“Sbrigati che tocca anche a me!” le disse.
“E allora vieni anche tu!” rispose Patrizia.
“Oh, ragazze, ma che siete sceme?” dissi ad entrambe, spostando Patrizia mentre chiudevo l’acqua.
“Tranquillo, abbiamo chiesto il permesso a Francesca!” dissero.
Non ci volevo credere! Francesca che mi mandava i rinforzi?
Cosa c’era in ballo?
“Ah beh, se lo ha detto Francesca!” risposi. Subito Federica si fece sotto e disse “Dai, fallo assaggiare anche a me, è tutta la settimana che lo guardo!” e lo condivise con Patrizia.
Vedere quelle due ragazze che in ginocchio si contendevano il mio cazzo mi ringalluzzì e mi fece indurire immediatamente. Presi la testa di Patrizia e praticamente le scopai la bocca andando sempre più profondo fino a che non sbattei con il pube contro il suo naso. Lei ebbe un conato e lo tirò fuori continuando però a masturbarmi. Prese allora il suo posto Federica, alla quale volevo dedicare lo stesso trattamento, ma mi fu impossibile: non era in grado di sopportare un deep throat, almeno non con un pisello come il mio. Mi accontentai di farmelo succhiare e leccare poi però, mosso da un momento di eccitazione, la presi, la misi a pecorina con le mani appoggiate alla parete della doccia, puntai il mio cazzo nella sua figa e entrai prepotentemente, provocandole un ansimo ed una contrazione. Portò la mano alla bocca per tacitarsi ed iniziò a muoversi sulle mie spinte.
“Si, ti prego, dai…” mi disse sottovoce. Patrizia mi guardava smarrita. Iniziò ad accarezzare le tette di Federica e a leccarle. Sentivo di essere già prossimo all’orgasmo e avvisai Federica.
“Sto per venire!” dissi.
“NO! Aspetta!” rispose, e si sfilò.
“Aspetta, sfonda anche me, ti prego!” disse Patrizia.
Non so cosa mi avesse preso. Mi sentivo potente ed in grado di soddisfare qualsiasi richiesta.
Patrizia si mise anch’essa a pecorina, prese il mio cazzo e lo guidò dentro di sé ma DI DIETRO!
“Si, lo voglio in culo anch’io!” disse ed iniziò a fare su e giù con la mia asta dentro di lei.
Cercai di resistere più che potei, ma ero già troppo vicino, stimolato dalla fica Federica prima e ora, dal culo strettissimo di Patrizia.
“Sto venendo!” dissi, ma non feci in tempo a terminare la frase che la inondai con un caldo fiotto di sperma. Tirai fuori l’uccello grondante ma non ebbi modo di pulirlo: subito le due si inginocchiarono e mi nettarono l’asta senza tralasciare nemmeno un millimetro.
Avevo le gambe che mi tremavano. Rientrai in doccia per sciaquarmi di nuovo e non mi accorsi che le ragazze erano uscite dal bagno.
Aprii la porta ma fuori in corridoio non c’era nessuno. Andai in camera nostra, aprii la porta e:
“Ma che cazzo!” dissi.
Francesca si stava facendo scopare da Adriano mentre Dede le stava leccando la fica. Rimasi un momento basito ad osservare la mia donna che si stava facendo montare da un altro.
Avevo per un istante dimenticato che dalla sera, di donne ne avevo prese quattro ed avevo assaggiato due differenti culi.
E a proposito di culo, feci appena in tempo a sedermi per terra al bordo del letto che Francesca mi prese per mano e mi chiese “Lo voglio anch’io provare con un altro: mettimelo in culo, per favore, ti prego!”.
Ero appena venuto, non ero di certo in condizione di sostenere un altro rapporto a così breve distanza, e per guadagnare tempo mi inginocchiai dietro Federica e iniziai a leccarle lo sfintere ed infilarvi un paio di dita, sperando che venisse presto. Dalle parti basse, non si muoveva quasi nulla.
Dede se ne dovette accorgere, sta di fatto che a sua volta si inginocchiò ed iniziò a spompinarmi.
L’idea di poter provare a farlo in tre con Francesca, Dede che me lo succhiava e scappellava, Francesca che si contorceva sotto la mia lingua fecero il miracolo. Raggiunsi una buona erezione, appuntai la cappella alla rosellina della mia fidanzata, inizia a premere e dopo qualche istante entrai, immediatamente stretto in una morsa calda ed avviluppante.
Adriano riprese a spingere ritmicamente e mi trovai ad adattarmi al suo ritmo: lui entrava, io uscivo, lui usciva io entravo. La sottile parete divisoria tra le due cavità non era del tutto sufficiente ad isolarci ed ogni tanto mi sembrava di sentire lo scalino del suo glande che strusciava contro il mio. Nel frattempo Francesca godeva e dopo poco, venne con un grande schizzo trasparente che bagnò completamente Adriano e la bocca di Dede che era lì a baciare il cazzo di Adriano quando usciva.
“Ancora, vi prego, ancora!” disse quasi piangendo. Noi continuammo e dopo qualche secondo, un altro getto meno potente, ma quasi altrettanto copioso, fradiciò l’altra coppia, le lenzuola, il letto.
“Ancora, dai! Non fermatevi!” quasi implorò mentre era squassata dal piacere, e venne ancora intensamente facendo colare altro liquido.
Dede si era distesa e si stava masturbando furiosamente. Un rivolo di liquido denso e biancastro le uscì dalla vagina mentre si infilava tre dita ed il pollice.
“Sto venendo!” disse Adriano, ma non fece in tempo a levarsi perché Francesca proprio in quel momento dette un altro colpo per prenderlo più profondamente. Io continuai a muovermi ma la stanchezza aveva preso il sopravvento e dovetti uscire, il mio pisello ormai moscio e colante.
“Siii!” ed anche Dede riuscì a spruzzare liquido trasparente tra le sue gambe.
“Ci sono riuscita! Ho squirtato anch’io!” disse con soddisfazione.

Io non avevo più forze. Non ce la facevo più.

Caddi praticamente in coma.

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La sera stessa ci imbarcammo sul traghetto di ritorno ad Atene.
Salito a bordo, chiesi al commissario se ci fosse disponibilità di una cabina al posto delle poltrone che avevamo prenotato. Fummo fortunati perché ne erano rimaste quattro che si erano liberate all’ultimo momento, e ne approfittammo tutti.
Ero stanchissimo, e l’idea di non poter dormire comodo mi agghiacciava.
In più, avevo necessità di ragionare.
Mi spogliai, mi misi sotto le coperte e mi misi a dormire, abbracciando Francesca ma senza fare nulla.

Questa vacanza aveva fatto emergere ed evidenziato alcuni tratti della mia fidanzata che mi avevano un po’ sorpreso e che oggi, a cose fatte, direi che avrei dovuto assolutamente valutare con attenzione.
Innanzitutto ero partito per questa vacanza con la fidanzata con la quale avevo una soddisfacente vita sessuale, ma quasi sempre banale, se non noiosa: nessuna iniziativa da Francesca se non dopo che era stata stimolata ed accontentata e, soprattutto, trasgressione al minimo sindacale e solo dopo aver perso i freni inibitori, fossero alcol o stimolazione sessuale pregressa.
Con ciò non voglio dire che la mia fidanzata fosse quel tipo di beghina che non lo fo per piacer mio ma per dare figli a Dio, tutt’altro. Ma non era nemmeno quella tigre da materasso che, certe volte, mi sarebbe piaciuto fosse.
Mi colpì molto il rapporto che si era instaurato con Dede e che si consolidò per un bel po’ di tempo.

Lei ed Adriano si sposarono poco dopo di noi, facemmo una sorta di viaggio di nozze bis assieme a Tenerife l’anno successivo (e chissà, magari lo racconterò) ma non raggiungemmo mai il livello di intimità con cui avevamo interagito in questa vacanza, almeno come coppie.
Io mi vedevo con Adriano abbastanza di frequente, visto che avevamo interessi lavorativi simili e stavamo nello stesso gruppo di amicizie.
Qualche volta andavamo a cena fuori in quattro, talvolta in sei con Patrizia e Andrea (Federica e Filippo li perdemmo di vista, si sposarono e andarono a vivere in Nuova Zelanda), ma senza quell’afflato, quella complicità che ci aveva permesso di osare e trasgredire in Grecia.

Andammo un anno in crociera in barca a vela ma, al di là dei bagni nudi e del sole preso in topless, non facemmo mai nulla di particolare.
Noi.

Perché invece Dede e Francesca…
Ecco, non ho mai avuto le prove, ma credo che mia moglie abbia continuato ad esplorare la sfera omosessuale con Dede. Loro due erano sempre molto intime, sempre assieme ai vernissage, Dede si era fatta rifare il seno dopo la sua prima maternità da Francesca, Francesca si affidava a Dede come preparatore atletico e personal trainer, andavano per saune e spa da sole. Insomma, un rapporto molto intimo, tanto intimo che qualcuno mi soffiò in un orecchio che loro due erano una coppia.

Non volli crederci, anche perché dopo un po’ le nostre vite cambiarono.
Adriano e Dede si trasferirono in California per lavoro, vendettero tutte le proprietà e presero la cittadinanza americana dopo qualche anno.

Francesca rimase incinta di Luca ed ebbe da coniugare il ruolo di madre con quello di moglie, di chirurgo, di figlia. E Dede non era più lì a portarla fuori strada.
Non seppi mai per certo cosa successe né ebbi contezza del loro rapporto, ma qualcosa mi dice che le malelingue non avevano parlato a vuoto.
Ma purtroppo, avrei scoperto più avanti, in maniera molto più dura, il nuovo orientamento sessuale di Francesca, che avrebbe portato da lì ad un po’ al divorzio.

Ma questa è un’altra storia.

Ah, dimenticavo.
Caitlin lasciò Sean e si sposò con una camionista canadese di origine italiana, così ci scrisse Sean.
Rebecca e John si sono sposati, hanno avuto quattro figli, ora hanno tredici nipoti. Hanno comprato recentemente uno splendido Swan 65 che hanno trasferito in Mediterraneo e con il quale mi hanno invitato ad andare in Egeo la prossima estate.
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Che tristezza...spero tornerai...
 
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Ancora complimenti per il bel racconto. Mi auguro che vorrai raccontarci altre avventure, scrivi davvero bene
Qualcosa è in produzione, abbiate pazienza.
Ho due racconti, del primo ho già pubblicato i primi due capitoli (Relazioni pericolose, qui), il secondo è in gestazione.
Purtroppo mi manca il dono della sintesi, mi piace descrivere nei dettagli e fatti di poche ore diventano pagine e pagine...ma a me piace così.
Spero sempre che piaccia anche agli altri...:rolleyes:
 

chega

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Incontrai in corridoio Federica e Patrizia che stavano a braccetto e, quando mi videro, mi dissero: “Ma non ti basta quel che hai avuto stanotte? Ne vuoi ancora?” indicando il mio pisello.
Anche loro erano ancora nude, il trucco completamente sfatto ed i capelli sporchi ed appiccicati.
Grugnii qualcosa in risposta ed entrai in bagno, feci pipì e mi buttai in doccia per togliermi di dosso le tracce del sesso notturno.
Stavo lavandomi i capelli ed ero ad occhi chiusi e con l’acqua aperta. Non mi accorsi che era entrato qualcuno se non quando sentii una bocca attaccarsi al mio uccello e iniziare un pompino. Era una bocca sconosciuta. Aprii gli occhi e vidi Patrizia in ginocchio, che mi succhiava e mi leccava tutto. Federica era lì in bagno, seduta sul water, a guardarci.
“Sbrigati che tocca anche a me!” le disse.
“E allora vieni anche tu!” rispose Patrizia.
“Oh, ragazze, ma che siete sceme?” dissi ad entrambe, spostando Patrizia mentre chiudevo l’acqua.
“Tranquillo, abbiamo chiesto il permesso a Francesca!” dissero.
Non ci volevo credere! Francesca che mi mandava i rinforzi?
Cosa c’era in ballo?
“Ah beh, se lo ha detto Francesca!” risposi. Subito Federica si fece sotto e disse “Dai, fallo assaggiare anche a me, è tutta la settimana che lo guardo!” e lo condivise con Patrizia.
Vedere quelle due ragazze che in ginocchio si contendevano il mio cazzo mi ringalluzzì e mi fece indurire immediatamente. Presi la testa di Patrizia e praticamente le scopai la bocca andando sempre più profondo fino a che non sbattei con il pube contro il suo naso. Lei ebbe un conato e lo tirò fuori continuando però a masturbarmi. Prese allora il suo posto Federica, alla quale volevo dedicare lo stesso trattamento, ma mi fu impossibile: non era in grado di sopportare un deep throat, almeno non con un pisello come il mio. Mi accontentai di farmelo succhiare e leccare poi però, mosso da un momento di eccitazione, la presi, la misi a pecorina con le mani appoggiate alla parete della doccia, puntai il mio cazzo nella sua figa e entrai prepotentemente, provocandole un ansimo ed una contrazione. Portò la mano alla bocca per tacitarsi ed iniziò a muoversi sulle mie spinte.
“Si, ti prego, dai…” mi disse sottovoce. Patrizia mi guardava smarrita. Iniziò ad accarezzare le tette di Federica e a leccarle. Sentivo di essere già prossimo all’orgasmo e avvisai Federica.
“Sto per venire!” dissi.
“NO! Aspetta!” rispose, e si sfilò.
“Aspetta, sfonda anche me, ti prego!” disse Patrizia.
Non so cosa mi avesse preso. Mi sentivo potente ed in grado di soddisfare qualsiasi richiesta.
Patrizia si mise anch’essa a pecorina, prese il mio cazzo e lo guidò dentro di sé ma DI DIETRO!
“Si, lo voglio in culo anch’io!” disse ed iniziò a fare su e giù con la mia asta dentro di lei.
Cercai di resistere più che potei, ma ero già troppo vicino, stimolato dalla fica Federica prima e ora, dal culo strettissimo di Patrizia.
“Sto venendo!” dissi, ma non feci in tempo a terminare la frase che la inondai con un caldo fiotto di sperma. Tirai fuori l’uccello grondante ma non ebbi modo di pulirlo: subito le due si inginocchiarono e mi nettarono l’asta senza tralasciare nemmeno un millimetro.
Avevo le gambe che mi tremavano. Rientrai in doccia per sciaquarmi di nuovo e non mi accorsi che le ragazze erano uscite dal bagno.
Aprii la porta ma fuori in corridoio non c’era nessuno. Andai in camera nostra, aprii la porta e:
“Ma che cazzo!” dissi.
Francesca si stava facendo scopare da Adriano mentre Dede le stava leccando la fica. Rimasi un momento basito ad osservare la mia donna che si stava facendo montare da un altro.
Avevo per un istante dimenticato che dalla sera, di donne ne avevo prese quattro ed avevo assaggiato due differenti culi.
E a proposito di culo, feci appena in tempo a sedermi per terra al bordo del letto che Francesca mi prese per mano e mi chiese “Lo voglio anch’io provare con un altro: mettimelo in culo, per favore, ti prego!”.
Ero appena venuto, non ero di certo in condizione di sostenere un altro rapporto a così breve distanza, e per guadagnare tempo mi inginocchiai dietro Federica e iniziai a leccarle lo sfintere ed infilarvi un paio di dita, sperando che venisse presto. Dalle parti basse, non si muoveva quasi nulla.
Dede se ne dovette accorgere, sta di fatto che a sua volta si inginocchiò ed iniziò a spompinarmi.
L’idea di poter provare a farlo in tre con Francesca, Dede che me lo succhiava e scappellava, Francesca che si contorceva sotto la mia lingua fecero il miracolo. Raggiunsi una buona erezione, appuntai la cappella alla rosellina della mia fidanzata, inizia a premere e dopo qualche istante entrai, immediatamente stretto in una morsa calda ed avviluppante.
Adriano riprese a spingere ritmicamente e mi trovai ad adattarmi al suo ritmo: lui entrava, io uscivo, lui usciva io entravo. La sottile parete divisoria tra le due cavità non era del tutto sufficiente ad isolarci ed ogni tanto mi sembrava di sentire lo scalino del suo glande che strusciava contro il mio. Nel frattempo Francesca godeva e dopo poco, venne con un grande schizzo trasparente che bagnò completamente Adriano e la bocca di Dede che era lì a baciare il cazzo di Adriano quando usciva.
“Ancora, vi prego, ancora!” disse quasi piangendo. Noi continuammo e dopo qualche secondo, un altro getto meno potente, ma quasi altrettanto copioso, fradiciò l’altra coppia, le lenzuola, il letto.
“Ancora, dai! Non fermatevi!” quasi implorò mentre era squassata dal piacere, e venne ancora intensamente facendo colare altro liquido.
Dede si era distesa e si stava masturbando furiosamente. Un rivolo di liquido denso e biancastro le uscì dalla vagina mentre si infilava tre dita ed il pollice.
“Sto venendo!” disse Adriano, ma non fece in tempo a levarsi perché Francesca proprio in quel momento dette un altro colpo per prenderlo più profondamente. Io continuai a muovermi ma la stanchezza aveva preso il sopravvento e dovetti uscire, il mio pisello ormai moscio e colante.
“Siii!” ed anche Dede riuscì a spruzzare liquido trasparente tra le sue gambe.
“Ci sono riuscita! Ho squirtato anch’io!” disse con soddisfazione.

Io non avevo più forze. Non ce la facevo più.

Caddi praticamente in coma.

Epilogo​

La sera stessa ci imbarcammo sul traghetto di ritorno ad Atene.
Salito a bordo, chiesi al commissario se ci fosse disponibilità di una cabina al posto delle poltrone che avevamo prenotato. Fummo fortunati perché ne erano rimaste quattro che si erano liberate all’ultimo momento, e ne approfittammo tutti.
Ero stanchissimo, e l’idea di non poter dormire comodo mi agghiacciava.
In più, avevo necessità di ragionare.
Mi spogliai, mi misi sotto le coperte e mi misi a dormire, abbracciando Francesca ma senza fare nulla.

Questa vacanza aveva fatto emergere ed evidenziato alcuni tratti della mia fidanzata che mi avevano un po’ sorpreso e che oggi, a cose fatte, direi che avrei dovuto assolutamente valutare con attenzione.
Innanzitutto ero partito per questa vacanza con la fidanzata con la quale avevo una soddisfacente vita sessuale, ma quasi sempre banale, se non noiosa: nessuna iniziativa da Francesca se non dopo che era stata stimolata ed accontentata e, soprattutto, trasgressione al minimo sindacale e solo dopo aver perso i freni inibitori, fossero alcol o stimolazione sessuale pregressa.
Con ciò non voglio dire che la mia fidanzata fosse quel tipo di beghina che non lo fo per piacer mio ma per dare figli a Dio, tutt’altro. Ma non era nemmeno quella tigre da materasso che, certe volte, mi sarebbe piaciuto fosse.
Mi colpì molto il rapporto che si era instaurato con Dede e che si consolidò per un bel po’ di tempo.

Lei ed Adriano si sposarono poco dopo di noi, facemmo una sorta di viaggio di nozze bis assieme a Tenerife l’anno successivo (e chissà, magari lo racconterò) ma non raggiungemmo mai il livello di intimità con cui avevamo interagito in questa vacanza, almeno come coppie.
Io mi vedevo con Adriano abbastanza di frequente, visto che avevamo interessi lavorativi simili e stavamo nello stesso gruppo di amicizie.
Qualche volta andavamo a cena fuori in quattro, talvolta in sei con Patrizia e Andrea (Federica e Filippo li perdemmo di vista, si sposarono e andarono a vivere in Nuova Zelanda), ma senza quell’afflato, quella complicità che ci aveva permesso di osare e trasgredire in Grecia.

Andammo un anno in crociera in barca a vela ma, al di là dei bagni nudi e del sole preso in topless, non facemmo mai nulla di particolare.
Noi.

Perché invece Dede e Francesca…
Ecco, non ho mai avuto le prove, ma credo che mia moglie abbia continuato ad esplorare la sfera omosessuale con Dede. Loro due erano sempre molto intime, sempre assieme ai vernissage, Dede si era fatta rifare il seno dopo la sua prima maternità da Francesca, Francesca si affidava a Dede come preparatore atletico e personal trainer, andavano per saune e spa da sole. Insomma, un rapporto molto intimo, tanto intimo che qualcuno mi soffiò in un orecchio che loro due erano una coppia.

Non volli crederci, anche perché dopo un po’ le nostre vite cambiarono.
Adriano e Dede si trasferirono in California per lavoro, vendettero tutte le proprietà e presero la cittadinanza americana dopo qualche anno.

Francesca rimase incinta di Luca ed ebbe da coniugare il ruolo di madre con quello di moglie, di chirurgo, di figlia. E Dede non era più lì a portarla fuori strada.
Non seppi mai per certo cosa successe né ebbi contezza del loro rapporto, ma qualcosa mi dice che le malelingue non avevano parlato a vuoto.
Ma purtroppo, avrei scoperto più avanti, in maniera molto più dura, il nuovo orientamento sessuale di Francesca, che avrebbe portato da lì ad un po’ al divorzio.

Ma questa è un’altra storia.

Ah, dimenticavo.
Caitlin lasciò Sean e si sposò con una camionista canadese di origine italiana, così ci scrisse Sean.
Rebecca e John si sono sposati, hanno avuto quattro figli, ora hanno tredici nipoti. Hanno comprato recentemente uno splendido Swan 65 che hanno trasferito in Mediterraneo e con il quale mi hanno invitato ad andare in Egeo la prossima estate.
Chissà, forse accetterò.
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Paolo
Bravo 👏👏👏
 

Lucaxxx9090

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Io quest'anno sarò a Mykonos e Paros con la mia donna.. mi piacerebbe fare una cosa a tre e vederla con un altro uomo.. spero di riuscirci..se qualcuno è in quelle località ad agosto mi scriva 🔝🔝🔝
 
K

ks421

Guest
Un lungo racconto di una vacanza ordinaria con risvolti non banali...
Interessante la descrizione della Grecia in versione anni 80.
Notevole la capacità di caratterizzare i vari personaggi, così come è innegabile l' abilità nel tenere il lettore attaccato allo schermo.
Non tutti ci riescono...
 

sormarco

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taranto
Ultimo appuntamento con questo racconto.
Quella vacanza fu molto particolare, la prima e l'ultima di quel genere.
Tutto cambiò, nulla fu come prima.
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Non ne avevamo abbastanza?​

Mi alzai per andare in bagno, nudo, senza curarmi di vestirmi e con la normale erezione mattutina.

Incontrai in corridoio Federica e Patrizia che stavano a braccetto e, quando mi videro, mi dissero: “Ma non ti basta quel che hai avuto stanotte? Ne vuoi ancora?” indicando il mio pisello.
Anche loro erano ancora nude, il trucco completamente sfatto ed i capelli sporchi ed appiccicati.
Grugnii qualcosa in risposta ed entrai in bagno, feci pipì e mi buttai in doccia per togliermi di dosso le tracce del sesso notturno.
Stavo lavandomi i capelli ed ero ad occhi chiusi e con l’acqua aperta. Non mi accorsi che era entrato qualcuno se non quando sentii una bocca attaccarsi al mio uccello e iniziare un pompino. Era una bocca sconosciuta. Aprii gli occhi e vidi Patrizia in ginocchio, che mi succhiava e mi leccava tutto. Federica era lì in bagno, seduta sul water, a guardarci.
“Sbrigati che tocca anche a me!” le disse.
“E allora vieni anche tu!” rispose Patrizia.
“Oh, ragazze, ma che siete sceme?” dissi ad entrambe, spostando Patrizia mentre chiudevo l’acqua.
“Tranquillo, abbiamo chiesto il permesso a Francesca!” dissero.
Non ci volevo credere! Francesca che mi mandava i rinforzi?
Cosa c’era in ballo?
“Ah beh, se lo ha detto Francesca!” risposi. Subito Federica si fece sotto e disse “Dai, fallo assaggiare anche a me, è tutta la settimana che lo guardo!” e lo condivise con Patrizia.
Vedere quelle due ragazze che in ginocchio si contendevano il mio cazzo mi ringalluzzì e mi fece indurire immediatamente. Presi la testa di Patrizia e praticamente le scopai la bocca andando sempre più profondo fino a che non sbattei con il pube contro il suo naso. Lei ebbe un conato e lo tirò fuori continuando però a masturbarmi. Prese allora il suo posto Federica, alla quale volevo dedicare lo stesso trattamento, ma mi fu impossibile: non era in grado di sopportare un deep throat, almeno non con un pisello come il mio. Mi accontentai di farmelo succhiare e leccare poi però, mosso da un momento di eccitazione, la presi, la misi a pecorina con le mani appoggiate alla parete della doccia, puntai il mio cazzo nella sua figa e entrai prepotentemente, provocandole un ansimo ed una contrazione. Portò la mano alla bocca per tacitarsi ed iniziò a muoversi sulle mie spinte.
“Si, ti prego, dai…” mi disse sottovoce. Patrizia mi guardava smarrita. Iniziò ad accarezzare le tette di Federica e a leccarle. Sentivo di essere già prossimo all’orgasmo e avvisai Federica.
“Sto per venire!” dissi.
“NO! Aspetta!” rispose, e si sfilò.
“Aspetta, sfonda anche me, ti prego!” disse Patrizia.
Non so cosa mi avesse preso. Mi sentivo potente ed in grado di soddisfare qualsiasi richiesta.
Patrizia si mise anch’essa a pecorina, prese il mio cazzo e lo guidò dentro di sé ma DI DIETRO!
“Si, lo voglio in culo anch’io!” disse ed iniziò a fare su e giù con la mia asta dentro di lei.
Cercai di resistere più che potei, ma ero già troppo vicino, stimolato dalla fica Federica prima e ora, dal culo strettissimo di Patrizia.
“Sto venendo!” dissi, ma non feci in tempo a terminare la frase che la inondai con un caldo fiotto di sperma. Tirai fuori l’uccello grondante ma non ebbi modo di pulirlo: subito le due si inginocchiarono e mi nettarono l’asta senza tralasciare nemmeno un millimetro.
Avevo le gambe che mi tremavano. Rientrai in doccia per sciaquarmi di nuovo e non mi accorsi che le ragazze erano uscite dal bagno.
Aprii la porta ma fuori in corridoio non c’era nessuno. Andai in camera nostra, aprii la porta e:
“Ma che cazzo!” dissi.
Francesca si stava facendo scopare da Adriano mentre Dede le stava leccando la fica. Rimasi un momento basito ad osservare la mia donna che si stava facendo montare da un altro.
Avevo per un istante dimenticato che dalla sera, di donne ne avevo prese quattro ed avevo assaggiato due differenti culi.
E a proposito di culo, feci appena in tempo a sedermi per terra al bordo del letto che Francesca mi prese per mano e mi chiese “Lo voglio anch’io provare con un altro: mettimelo in culo, per favore, ti prego!”.
Ero appena venuto, non ero di certo in condizione di sostenere un altro rapporto a così breve distanza, e per guadagnare tempo mi inginocchiai dietro Federica e iniziai a leccarle lo sfintere ed infilarvi un paio di dita, sperando che venisse presto. Dalle parti basse, non si muoveva quasi nulla.
Dede se ne dovette accorgere, sta di fatto che a sua volta si inginocchiò ed iniziò a spompinarmi.
L’idea di poter provare a farlo in tre con Francesca, Dede che me lo succhiava e scappellava, Francesca che si contorceva sotto la mia lingua fecero il miracolo. Raggiunsi una buona erezione, appuntai la cappella alla rosellina della mia fidanzata, inizia a premere e dopo qualche istante entrai, immediatamente stretto in una morsa calda ed avviluppante.
Adriano riprese a spingere ritmicamente e mi trovai ad adattarmi al suo ritmo: lui entrava, io uscivo, lui usciva io entravo. La sottile parete divisoria tra le due cavità non era del tutto sufficiente ad isolarci ed ogni tanto mi sembrava di sentire lo scalino del suo glande che strusciava contro il mio. Nel frattempo Francesca godeva e dopo poco, venne con un grande schizzo trasparente che bagnò completamente Adriano e la bocca di Dede che era lì a baciare il cazzo di Adriano quando usciva.
“Ancora, vi prego, ancora!” disse quasi piangendo. Noi continuammo e dopo qualche secondo, un altro getto meno potente, ma quasi altrettanto copioso, fradiciò l’altra coppia, le lenzuola, il letto.
“Ancora, dai! Non fermatevi!” quasi implorò mentre era squassata dal piacere, e venne ancora intensamente facendo colare altro liquido.
Dede si era distesa e si stava masturbando furiosamente. Un rivolo di liquido denso e biancastro le uscì dalla vagina mentre si infilava tre dita ed il pollice.
“Sto venendo!” disse Adriano, ma non fece in tempo a levarsi perché Francesca proprio in quel momento dette un altro colpo per prenderlo più profondamente. Io continuai a muovermi ma la stanchezza aveva preso il sopravvento e dovetti uscire, il mio pisello ormai moscio e colante.
“Siii!” ed anche Dede riuscì a spruzzare liquido trasparente tra le sue gambe.
“Ci sono riuscita! Ho squirtato anch’io!” disse con soddisfazione.

Io non avevo più forze. Non ce la facevo più.

Caddi praticamente in coma.

Epilogo​

La sera stessa ci imbarcammo sul traghetto di ritorno ad Atene.
Salito a bordo, chiesi al commissario se ci fosse disponibilità di una cabina al posto delle poltrone che avevamo prenotato. Fummo fortunati perché ne erano rimaste quattro che si erano liberate all’ultimo momento, e ne approfittammo tutti.
Ero stanchissimo, e l’idea di non poter dormire comodo mi agghiacciava.
In più, avevo necessità di ragionare.
Mi spogliai, mi misi sotto le coperte e mi misi a dormire, abbracciando Francesca ma senza fare nulla.

Questa vacanza aveva fatto emergere ed evidenziato alcuni tratti della mia fidanzata che mi avevano un po’ sorpreso e che oggi, a cose fatte, direi che avrei dovuto assolutamente valutare con attenzione.
Innanzitutto ero partito per questa vacanza con la fidanzata con la quale avevo una soddisfacente vita sessuale, ma quasi sempre banale, se non noiosa: nessuna iniziativa da Francesca se non dopo che era stata stimolata ed accontentata e, soprattutto, trasgressione al minimo sindacale e solo dopo aver perso i freni inibitori, fossero alcol o stimolazione sessuale pregressa.
Con ciò non voglio dire che la mia fidanzata fosse quel tipo di beghina che non lo fo per piacer mio ma per dare figli a Dio, tutt’altro. Ma non era nemmeno quella tigre da materasso che, certe volte, mi sarebbe piaciuto fosse.
Mi colpì molto il rapporto che si era instaurato con Dede e che si consolidò per un bel po’ di tempo.

Lei ed Adriano si sposarono poco dopo di noi, facemmo una sorta di viaggio di nozze bis assieme a Tenerife l’anno successivo (e chissà, magari lo racconterò) ma non raggiungemmo mai il livello di intimità con cui avevamo interagito in questa vacanza, almeno come coppie.
Io mi vedevo con Adriano abbastanza di frequente, visto che avevamo interessi lavorativi simili e stavamo nello stesso gruppo di amicizie.
Qualche volta andavamo a cena fuori in quattro, talvolta in sei con Patrizia e Andrea (Federica e Filippo li perdemmo di vista, si sposarono e andarono a vivere in Nuova Zelanda), ma senza quell’afflato, quella complicità che ci aveva permesso di osare e trasgredire in Grecia.

Andammo un anno in crociera in barca a vela ma, al di là dei bagni nudi e del sole preso in topless, non facemmo mai nulla di particolare.
Noi.

Perché invece Dede e Francesca…
Ecco, non ho mai avuto le prove, ma credo che mia moglie abbia continuato ad esplorare la sfera omosessuale con Dede. Loro due erano sempre molto intime, sempre assieme ai vernissage, Dede si era fatta rifare il seno dopo la sua prima maternità da Francesca, Francesca si affidava a Dede come preparatore atletico e personal trainer, andavano per saune e spa da sole. Insomma, un rapporto molto intimo, tanto intimo che qualcuno mi soffiò in un orecchio che loro due erano una coppia.

Non volli crederci, anche perché dopo un po’ le nostre vite cambiarono.
Adriano e Dede si trasferirono in California per lavoro, vendettero tutte le proprietà e presero la cittadinanza americana dopo qualche anno.

Francesca rimase incinta di Luca ed ebbe da coniugare il ruolo di madre con quello di moglie, di chirurgo, di figlia. E Dede non era più lì a portarla fuori strada.
Non seppi mai per certo cosa successe né ebbi contezza del loro rapporto, ma qualcosa mi dice che le malelingue non avevano parlato a vuoto.
Ma purtroppo, avrei scoperto più avanti, in maniera molto più dura, il nuovo orientamento sessuale di Francesca, che avrebbe portato da lì ad un po’ al divorzio.

Ma questa è un’altra storia.

Ah, dimenticavo.
Caitlin lasciò Sean e si sposò con una camionista canadese di origine italiana, così ci scrisse Sean.
Rebecca e John si sono sposati, hanno avuto quattro figli, ora hanno tredici nipoti. Hanno comprato recentemente uno splendido Swan 65 che hanno trasferito in Mediterraneo e con il quale mi hanno invitato ad andare in Egeo la prossima estate.
Chissà, forse accetterò.
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Paolo
Hai scritto una bella storia molto eccitante.
Mi è piaciuto il finale dove ci hai anche resoconto di come è finita per tutti gli attori della storia, tipo film.
Complimenti
 
OP
timassaggio

timassaggio

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Un lungo racconto di una vacanza ordinaria con risvolti non banali...
Interessante la descrizione della Grecia in versione anni 80.
Notevole la capacità di caratterizzare i vari personaggi, così come è innegabile l' abilità nel tenere il lettore attaccato allo schermo.
Non tutti ci riescono...

Mi imbarazzi...
😳🤭

Hai scritto una bella storia molto eccitante.
Mi è piaciuto il finale dove ci hai anche resoconto di come è finita per tutti gli attori della storia, tipo film.
Complimenti
Grazie!
 

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