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Ricordi innocenti di preadolescenza
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<blockquote data-quote="Pape" data-source="post: 16481228"><p><span style="color: #0000CD">Il periodo di preadolescenza andrebbe tecnicamente considerato finito. Questi sono i miei ricordi, pochi ma significativi credo.</span></p><p><span style="color: #0000CD">Prima della fine delle scuole medie avrei un altro ricordo che ancora oggi è bello stampato nella mia memoria e che vorrei condividere</span></p><p><span style="color: #0000CD"></span></p><p><span style="color: #0000CD">In terza media il mio sviluppo fisico mi portò dall' essere più basso di alcune ragazze (e già molto sviluppate in prima media) ad essere tra i più alti della classe. Oggi 183 cm tra i maschi sono quasi normalità. Ma negli anni '80 la mia era un altezza di tutto rispetto.</span></p><p><span style="color: #0000CD">Se poi ci uniamo una struttura fisica costruita con il nuoto dai 7 agli 12 anni per poi passare al calcio fino ai 14, fecero di me un ragazzino immaturo dentro un fisico quasi da adulto...</span></p><p><span style="color: #0000CD">Fu così che una mia compagna di classe, alta pure lei, con un fisico un pelo più robusto della mediam bella di viso con occhi verdi smeraldo, iniziò ad interessarmi e mi resi conto valutando i suoi sguardi che la cosa era, o poteva essere, reciproca.</span></p><p><span style="color: #0000CD">Lei oltre ad essere alta era tanta, aveva una struttura con braccia e gambe lunghe e sode, due tette importanti ma non esagerate, sempre piuttosto celate da un abbigliamento votato più alle felpe e alle tute da ginnastica tipiche dell'epoca e usate da alcune ragazze per celare le forme generose e per loro fonte di imbarazzo.</span></p><p><span style="color: #0000CD"></span></p><p><span style="color: #0000CD">Lei però aveva un moroso di 3 o 4 anni più grande, con la moto... Ogni tanto li vedevo assieme al parco e lei immancabilmente appiccicata a lui a baciarlo. Non so se avvesserò già scopato, ma di sicuro lui non si accontentava di una slinguazzata. Costui era anche un mezzo tossico in quanto fumava parecchie canne e spesso era più intontito che lucido. Quindi a volte vedevo lei piuttosto infastidita e non felice di essere li, con lui.</span></p><p><span style="color: #0000CD">Un giorno questa ragazza, alla fine della giornata di scuola, scendendo le scale mi affianca e dice: sai, ho mollato il moroso e Michele (nome di fantasia di un nostro compagno di classe) mi ha chiesto di uscire con me...</span></p><p><span style="color: #0000CD">Io da idiota, timido e impacciato nei rapporti umani com'ero faticai a capire il suo messaggio e risponsi: Beh, se l'hai lasciato per me, grazie! Ma non sono interessato.</span></p><p><span style="color: #0000CD">Era esattamente il contrario ma ero troppo timido e stupido per ammetterlo in quel momento, preso alla sprovvista.</span></p><p><span style="color: #0000CD">Non la guardai quasi in faccia per la vergogna e per non far vedere il mio imbarazzo. Anzi mi avvia di buona lena a scendere le scale in mezzo al casino di uscita da una scuola media di allora, quando le classi arrivavano fino alla sezione L, mentre oggi faticano ad arrivare alla D.</span></p><p><span style="color: #0000CD">In mezzo a quel casino, lei mi prese il braccio e mi fermò e mi disse: Quindi ti sta bene se mi metto assieme a Michele?</span></p><p><span style="color: #0000CD">Cazzo, stavo rifiutando una ragazza e questa mi chiede in pratica se fossi consapevole che lei avrebbe proseguito in altre scelte! Ebbene, risposi con un "Certo, perchè mi dovrebbe infastidire? Adesso però scusami ma devo andare"</span></p><p><span style="color: #0000CD">Che scemo e che stronzo che ero. Celavo la mia insicurezza con una sorta di arroganza...nemmeno fossi Denim Musk "L'uomo che non deve chiedere, mai!"...ma non ero così, anzi...dentro ero esattamente il contrario, avevo bisogno di persone vicine, contatti e conferme.</span></p><p><span style="color: #0000CD"></span></p><p><span style="color: #0000CD">Arrivò il momento della gita di classe a Padova e lei e Michele erano effettivamente morosi. A scuola non ci facevo molto caso, ma in gita quel giorno... li osservai (più lei che lui) esi sedettero a metà bus, si da subito appiccicati per buona parte del viaggio di andata. Gli insegnanti di accompagnamento erano sparsi nel bus ed l'ambiente era abbastanza serioso.</span></p><p><span style="color: #0000CD">Io ero in ultima fila, un mio compagno aveva portato dei giornali porno (conobbi il mitico Le Ore) e mi distrassi quindi non badai più molto a loro.</span></p><p><span style="color: #0000CD"></span></p><p><span style="color: #0000CD">Al ritorno il clima era molto più scanzonato, i prof a fare comunella nelle prime file, e noi alunni praticamente ci ritrovammo in molti nelle ultime file. Eravamo felici e sorridenti di ritorno dalla gita. Cazzeggivamo, ascoltando la musica dai primi walkman dividento le cuffiette e sparando cazzate con alcune compagne di classe.</span></p><p><span style="color: #0000CD">Io ero seduto nel posto centrale dell'ultima fila e ad un certo punto arriva lei. Michele soffriva di mal d'auto e durante il viaggio doveva stare davanti, ma lei vedeva che noi ci si divertiva un casino e lo piantò da solo per venire da noi e con un gran sorriso mi chiese: "Vi secca se mi unisco anch'io alla festa?"</span></p><p><span style="color: #0000CD">Io risposi: Non una festa, ma sei la benvenuta....però non puoi stare in piedi che l'autista si incazza, ti va di sederti sulle mie gambe?</span></p><p><span style="color: #0000CD">Lei: ma guarda che io peso tanto, ce la fai?</span></p><p><span style="color: #0000CD">Io: ma certo, per chi mi hai preso...non sono mica un bambino, indicando con un gesto del viso verso Michele (riferendomi alla sua struttura fisica minuta e bassino di statura).</span></p><p><span style="color: #0000CD">Lei mi guardò e con un sorriso che non dimentecherò mai mi si sedette sullle gambe.</span></p><p><span style="color: #0000CD">Penso non fossero passati 2 minuti che il mio cazzo mi stava scoppiando nelle mutande. Sentire il sedere sulle mie gambe, avere le sue tette davanti al viso, seppure ben celate e sentire il suo profumo dei capelli. Ero eccitato come non mai.</span></p><p><span style="color: #0000CD">Lei deve essersene accorta perchè dalla gambe dov'era seduta si sedette con il culo proprio sopra il mio uccello.</span></p><p><span style="color: #0000CD">Qualsiasi cosa accadesse, sobbalzi del pulmann, risate e spintoni, gente che passa e che torna al posto etc...lei non si schiodò dallo star seduta sopra di me, anzi mi dava l'idea che facesse in modo di strusciare il culo per sentire il mio cazzo duro come il marmo e pronto a scoppiare.</span></p><p><span style="color: #0000CD">Ricordo sguardi di forte complicità con lei, ma il viaggio era arrivato alla fine, quindi le insegnati col microfono dissero di tornare tutti ai rispettivi posti perchè stavamo arrivando a casa.</span></p><p><span style="color: #0000CD">Lei si alzò e mi fisso negli occhi...lo stesso feci io. Ci lasciamo senza proferire parola e con uno sguardo di reciproca soddisfazione e torno a sedersi con Michele.</span></p><p><span style="color: #0000CD">Scesi dal bus non ci salutammo nemmeno. Io ero cotto di lei e la mia impressione era che lei lo fosse per me. Ma ero troppo or...goglione!</span></p><p><span style="color: #0000CD"></span></p><p><span style="color: #0000CD">Passa il week-end e la settimana successiva vidi tra lei e Michele rapporti molto distaccati. Ognuno stava con i rispettivi gruppetti e non si filavano per nulla.</span></p><p><span style="color: #0000CD">Arriva il giorno di fare ginnastica e si scende tutti in palestra.</span></p><p><span style="color: #0000CD">I prof ci fanno fanno correre, saltare ed infine stendere a terra sui tappettini a fare esercizi.</span></p><p><span style="color: #0000CD">Addominali, piegamenti sulle braccia etc etc etc</span></p><p><span style="color: #0000CD">Non mi accorgo che lei occupa il tappetino accanto al mio...giuro che non l'avevo proprio vista avvicinarsi così a me!</span></p><p><span style="color: #0000CD">Stiamo facendo i piagamenti sulle braccia che ad un certo punto sento un morso sul tricipite destro.</span></p><p><span style="color: #0000CD">D'istinto esclamo: Ahi!</span></p><p><span style="color: #0000CD">Mi giro e vedo lei. Mi aveva morso il braccio!</span></p><p><span style="color: #0000CD">Il prof di ginnastica, caccia un urlo e dice a lei...cosa fai? Sei impazzita?</span></p><p><span style="color: #0000CD">La classe si ferma e c'è un silenzio di tomba.</span></p><p><span style="color: #0000CD">Lei con una faccia di bronzo e guardando verso di me, ad alta voce, risponde al prof: Chiedo scusa, ma non sono riuscita proprio a resistere. E' stato più forte di me.</span></p><p><span style="color: #0000CD">Il prof, la chiama a se e tra l'imbarazzato ed il sornione, le dice di andare pure negli spogliatoi a cambiarsi in anticipo e di farsi una doccia (che non c'era ovviamente) fredda per raffreddarsi un po'.</span></p><p><span style="color: #0000CD">I miei compagni mi presero per il culo, ma la cosa che mi fece piacere fu che Michele disse che aveva capito perchè lei avesse troncato. Ma in realtà non gliene fregava nulla pure a lui, era un tipo che la chiedeva un po' a tutte....</span></p><p><span style="color: #0000CD"></span></p><p><span style="color: #0000CD">Il periodo che ne seguì fu piacevole ma strano. Non eravamo morosi, non ci eravamo ma detti di stare assieme, si stava solo in compagnia l'uno dell'altra, ridendo e scherzando piacevolmente, il classioc da cosa nasce cosa.</span></p><p><span style="color: #0000CD">Decidemmo solo di svolgere alcuni compiti di gruppo per casa assieme e quindi ricordo che andai 3 o 4 volte a casa sua per fare sti cazzo di compiti...con risultati modesti sul rendimento...in quanto la metà del tempo si limonava con vari palpeggiamenti. Nulla di più, c'era sua madre in casa...molto vigile e attenta ad impedire che ci venissero pensieri strani in mente.</span></p><p><span style="color: #0000CD">Lei mi invitò al suo compleanno. Aveva una taverna e ricordo che passammo il tempo dopo i vari rituali di candeline, torta e scarto regali, a limonare nel vicino box auto separato dalla taverna da una porta tagliafuoco, praticamente al buio.</span></p><p><span style="color: #0000CD">Con i genitori al piano di sopra, la musica che intratteneva gli amici nell'altra stanza.... noi ci riuscimmo a ritagliare mezz'oretta di tranquillità.</span></p><p><span style="color: #0000CD">Fu allora che, dopo una limonata lunga 5 minuti e con il mio cazzo duro a pulsare sotto il suo culo appoggiato sulle mie gambe seduto sui gradini, lei si spostò, mi prese l'uccello da dentro in pantaloni e lo tiro fuori attraverso la patta e con un gesto repentino di cui mi accorsi poco per il buio del locale, chinò la testa e se lo mise in bocca iniziando a leccarlo e succhiarlo avidamente con una foga che mi fece venire nel giro di poco. Io (stupido) le sussurrai che stavo per arrivare, si sfilò il cazzo di bocca e mi finì con una sega. Sborrai sul pavimento del box.</span></p><p><span style="color: #0000CD">Fu un momento mitico per me, il mio primo pompino...mi sentivo divinamente bene. Svuotato di ogni pulsione ulteriore.</span></p><p><span style="color: #0000CD">Rientrammo dentro in taverna, ero talmente felice che non ricordo gli sguardi degli altri ragazzi verso di noi. Ricordo solo che era tardi e che io e molti altri dovevamo tornare a casa.</span></p><p><span style="color: #0000CD">Ci lasciamo così senza grandi baci, ma solo con un abbraccio forte. Fu l'unica volta che ricevetti un regalo durante il compleanno di un'altra persona.</span></p><p><span style="color: #0000CD"></span></p><p><span style="color: #0000CD">Le settimane che ci dividevano dalla fine della scuola erano ancora poche e il nostro rapporto resto piuttosto distaccato. Non eravamo morosi. Da parte mia c'era stata una attrazione fisica culminata e soddisfatta con il soffocotto ricevuto. Non ci furono altri momenti di intimità simili. Solo qualche limonata e palpeggiamento durante la ricreazione o al parco, ma nulla di più.</span></p><p><span style="color: #0000CD">L'unico rammarico è di non aver mai potuto "approdondire" il contatto con la sua patata con tempistiche a me più congeniali.</span></p><p><span style="color: #0000CD"></span></p><p><span style="color: #0000CD">Finita la terza media, i miei mi portarono come ogni anno in campeggio e quella storia finì come era cominciata, senza tanti discorsi o proclami, ma semplicemente con un... ciao, buone vacanze, ci veidamo... all'uscita della scuola. Non ci vedemmo più per un bel po'.</span></p><p><span style="color: #0000CD">Seppi dopo l'estate dopo che quell'estate si era rimessa assieme al moroso mezzo tossico, che nel frattempo lo era diventato totalmente e quindi la storia non durò molto tempo, anche osteggiata dalla famiglia di lei per evitare conseguenze spiacevoli alla figlia, che fortunatamente non ci furono mai.</span></p><p><span style="color: #0000CD"></span></p><p><span style="color: #0000CD">Ogni tanto ci si incrocia, ci salutiamo...chissà se anche lei ha fantasticato sul come sarebbe potuto essere tra di noi?...ma non lo saprò mai.</span></p><p><span style="color: #0000CD"></span></p><p><span style="color: #0000CD">Grazie per "l'ascolto". So che non sono racconti particolarmente spinti o erotici, ma spero siano apprezzati per il contesto e l'innocenza dovuta all'età in cui si sono svolti.</span></p><p><span style="color: #0000CD"></span></p><p><span style="color: #0000CD">That's all folk!</span></p><p></p><p></p><p>Â </p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Pape, post: 16481228"] [COLOR=#0000CD]Il periodo di preadolescenza andrebbe tecnicamente considerato finito. Questi sono i miei ricordi, pochi ma significativi credo. Prima della fine delle scuole medie avrei un altro ricordo che ancora oggi è bello stampato nella mia memoria e che vorrei condividere In terza media il mio sviluppo fisico mi portò dall' essere più basso di alcune ragazze (e già molto sviluppate in prima media) ad essere tra i più alti della classe. Oggi 183 cm tra i maschi sono quasi normalità. Ma negli anni '80 la mia era un altezza di tutto rispetto. Se poi ci uniamo una struttura fisica costruita con il nuoto dai 7 agli 12 anni per poi passare al calcio fino ai 14, fecero di me un ragazzino immaturo dentro un fisico quasi da adulto... Fu così che una mia compagna di classe, alta pure lei, con un fisico un pelo più robusto della mediam bella di viso con occhi verdi smeraldo, iniziò ad interessarmi e mi resi conto valutando i suoi sguardi che la cosa era, o poteva essere, reciproca. Lei oltre ad essere alta era tanta, aveva una struttura con braccia e gambe lunghe e sode, due tette importanti ma non esagerate, sempre piuttosto celate da un abbigliamento votato più alle felpe e alle tute da ginnastica tipiche dell'epoca e usate da alcune ragazze per celare le forme generose e per loro fonte di imbarazzo. Lei però aveva un moroso di 3 o 4 anni più grande, con la moto... Ogni tanto li vedevo assieme al parco e lei immancabilmente appiccicata a lui a baciarlo. Non so se avvesserò già scopato, ma di sicuro lui non si accontentava di una slinguazzata. Costui era anche un mezzo tossico in quanto fumava parecchie canne e spesso era più intontito che lucido. Quindi a volte vedevo lei piuttosto infastidita e non felice di essere li, con lui. Un giorno questa ragazza, alla fine della giornata di scuola, scendendo le scale mi affianca e dice: sai, ho mollato il moroso e Michele (nome di fantasia di un nostro compagno di classe) mi ha chiesto di uscire con me... Io da idiota, timido e impacciato nei rapporti umani com'ero faticai a capire il suo messaggio e risponsi: Beh, se l'hai lasciato per me, grazie! Ma non sono interessato. Era esattamente il contrario ma ero troppo timido e stupido per ammetterlo in quel momento, preso alla sprovvista. Non la guardai quasi in faccia per la vergogna e per non far vedere il mio imbarazzo. Anzi mi avvia di buona lena a scendere le scale in mezzo al casino di uscita da una scuola media di allora, quando le classi arrivavano fino alla sezione L, mentre oggi faticano ad arrivare alla D. In mezzo a quel casino, lei mi prese il braccio e mi fermò e mi disse: Quindi ti sta bene se mi metto assieme a Michele? Cazzo, stavo rifiutando una ragazza e questa mi chiede in pratica se fossi consapevole che lei avrebbe proseguito in altre scelte! Ebbene, risposi con un "Certo, perchè mi dovrebbe infastidire? Adesso però scusami ma devo andare" Che scemo e che stronzo che ero. Celavo la mia insicurezza con una sorta di arroganza...nemmeno fossi Denim Musk "L'uomo che non deve chiedere, mai!"...ma non ero così, anzi...dentro ero esattamente il contrario, avevo bisogno di persone vicine, contatti e conferme. Arrivò il momento della gita di classe a Padova e lei e Michele erano effettivamente morosi. A scuola non ci facevo molto caso, ma in gita quel giorno... li osservai (più lei che lui) esi sedettero a metà bus, si da subito appiccicati per buona parte del viaggio di andata. Gli insegnanti di accompagnamento erano sparsi nel bus ed l'ambiente era abbastanza serioso. Io ero in ultima fila, un mio compagno aveva portato dei giornali porno (conobbi il mitico Le Ore) e mi distrassi quindi non badai più molto a loro. Al ritorno il clima era molto più scanzonato, i prof a fare comunella nelle prime file, e noi alunni praticamente ci ritrovammo in molti nelle ultime file. Eravamo felici e sorridenti di ritorno dalla gita. Cazzeggivamo, ascoltando la musica dai primi walkman dividento le cuffiette e sparando cazzate con alcune compagne di classe. Io ero seduto nel posto centrale dell'ultima fila e ad un certo punto arriva lei. Michele soffriva di mal d'auto e durante il viaggio doveva stare davanti, ma lei vedeva che noi ci si divertiva un casino e lo piantò da solo per venire da noi e con un gran sorriso mi chiese: "Vi secca se mi unisco anch'io alla festa?" Io risposi: Non una festa, ma sei la benvenuta....però non puoi stare in piedi che l'autista si incazza, ti va di sederti sulle mie gambe? Lei: ma guarda che io peso tanto, ce la fai? Io: ma certo, per chi mi hai preso...non sono mica un bambino, indicando con un gesto del viso verso Michele (riferendomi alla sua struttura fisica minuta e bassino di statura). Lei mi guardò e con un sorriso che non dimentecherò mai mi si sedette sullle gambe. Penso non fossero passati 2 minuti che il mio cazzo mi stava scoppiando nelle mutande. Sentire il sedere sulle mie gambe, avere le sue tette davanti al viso, seppure ben celate e sentire il suo profumo dei capelli. Ero eccitato come non mai. Lei deve essersene accorta perchè dalla gambe dov'era seduta si sedette con il culo proprio sopra il mio uccello. Qualsiasi cosa accadesse, sobbalzi del pulmann, risate e spintoni, gente che passa e che torna al posto etc...lei non si schiodò dallo star seduta sopra di me, anzi mi dava l'idea che facesse in modo di strusciare il culo per sentire il mio cazzo duro come il marmo e pronto a scoppiare. Ricordo sguardi di forte complicità con lei, ma il viaggio era arrivato alla fine, quindi le insegnati col microfono dissero di tornare tutti ai rispettivi posti perchè stavamo arrivando a casa. Lei si alzò e mi fisso negli occhi...lo stesso feci io. Ci lasciamo senza proferire parola e con uno sguardo di reciproca soddisfazione e torno a sedersi con Michele. Scesi dal bus non ci salutammo nemmeno. Io ero cotto di lei e la mia impressione era che lei lo fosse per me. Ma ero troppo or...goglione! Passa il week-end e la settimana successiva vidi tra lei e Michele rapporti molto distaccati. Ognuno stava con i rispettivi gruppetti e non si filavano per nulla. Arriva il giorno di fare ginnastica e si scende tutti in palestra. I prof ci fanno fanno correre, saltare ed infine stendere a terra sui tappettini a fare esercizi. Addominali, piegamenti sulle braccia etc etc etc Non mi accorgo che lei occupa il tappetino accanto al mio...giuro che non l'avevo proprio vista avvicinarsi così a me! Stiamo facendo i piagamenti sulle braccia che ad un certo punto sento un morso sul tricipite destro. D'istinto esclamo: Ahi! Mi giro e vedo lei. Mi aveva morso il braccio! Il prof di ginnastica, caccia un urlo e dice a lei...cosa fai? Sei impazzita? La classe si ferma e c'è un silenzio di tomba. Lei con una faccia di bronzo e guardando verso di me, ad alta voce, risponde al prof: Chiedo scusa, ma non sono riuscita proprio a resistere. E' stato più forte di me. Il prof, la chiama a se e tra l'imbarazzato ed il sornione, le dice di andare pure negli spogliatoi a cambiarsi in anticipo e di farsi una doccia (che non c'era ovviamente) fredda per raffreddarsi un po'. I miei compagni mi presero per il culo, ma la cosa che mi fece piacere fu che Michele disse che aveva capito perchè lei avesse troncato. Ma in realtà non gliene fregava nulla pure a lui, era un tipo che la chiedeva un po' a tutte.... Il periodo che ne seguì fu piacevole ma strano. Non eravamo morosi, non ci eravamo ma detti di stare assieme, si stava solo in compagnia l'uno dell'altra, ridendo e scherzando piacevolmente, il classioc da cosa nasce cosa. Decidemmo solo di svolgere alcuni compiti di gruppo per casa assieme e quindi ricordo che andai 3 o 4 volte a casa sua per fare sti cazzo di compiti...con risultati modesti sul rendimento...in quanto la metà del tempo si limonava con vari palpeggiamenti. Nulla di più, c'era sua madre in casa...molto vigile e attenta ad impedire che ci venissero pensieri strani in mente. Lei mi invitò al suo compleanno. Aveva una taverna e ricordo che passammo il tempo dopo i vari rituali di candeline, torta e scarto regali, a limonare nel vicino box auto separato dalla taverna da una porta tagliafuoco, praticamente al buio. Con i genitori al piano di sopra, la musica che intratteneva gli amici nell'altra stanza.... noi ci riuscimmo a ritagliare mezz'oretta di tranquillità. Fu allora che, dopo una limonata lunga 5 minuti e con il mio cazzo duro a pulsare sotto il suo culo appoggiato sulle mie gambe seduto sui gradini, lei si spostò, mi prese l'uccello da dentro in pantaloni e lo tiro fuori attraverso la patta e con un gesto repentino di cui mi accorsi poco per il buio del locale, chinò la testa e se lo mise in bocca iniziando a leccarlo e succhiarlo avidamente con una foga che mi fece venire nel giro di poco. Io (stupido) le sussurrai che stavo per arrivare, si sfilò il cazzo di bocca e mi finì con una sega. Sborrai sul pavimento del box. Fu un momento mitico per me, il mio primo pompino...mi sentivo divinamente bene. Svuotato di ogni pulsione ulteriore. Rientrammo dentro in taverna, ero talmente felice che non ricordo gli sguardi degli altri ragazzi verso di noi. Ricordo solo che era tardi e che io e molti altri dovevamo tornare a casa. Ci lasciamo così senza grandi baci, ma solo con un abbraccio forte. Fu l'unica volta che ricevetti un regalo durante il compleanno di un'altra persona. Le settimane che ci dividevano dalla fine della scuola erano ancora poche e il nostro rapporto resto piuttosto distaccato. Non eravamo morosi. Da parte mia c'era stata una attrazione fisica culminata e soddisfatta con il soffocotto ricevuto. Non ci furono altri momenti di intimità simili. Solo qualche limonata e palpeggiamento durante la ricreazione o al parco, ma nulla di più. L'unico rammarico è di non aver mai potuto "approdondire" il contatto con la sua patata con tempistiche a me più congeniali. Finita la terza media, i miei mi portarono come ogni anno in campeggio e quella storia finì come era cominciata, senza tanti discorsi o proclami, ma semplicemente con un... ciao, buone vacanze, ci veidamo... all'uscita della scuola. Non ci vedemmo più per un bel po'. Seppi dopo l'estate dopo che quell'estate si era rimessa assieme al moroso mezzo tossico, che nel frattempo lo era diventato totalmente e quindi la storia non durò molto tempo, anche osteggiata dalla famiglia di lei per evitare conseguenze spiacevoli alla figlia, che fortunatamente non ci furono mai. Ogni tanto ci si incrocia, ci salutiamo...chissà se anche lei ha fantasticato sul come sarebbe potuto essere tra di noi?...ma non lo saprò mai. Grazie per "l'ascolto". So che non sono racconti particolarmente spinti o erotici, ma spero siano apprezzati per il contesto e l'innocenza dovuta all'età in cui si sono svolti. That's all folk![/COLOR] Â [/QUOTE]
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