Racconto di fantasia Sotto l'albero dei desideri: Un Natale di passione tra zia e nipote.

E

ErosVagante

Guest
In un incantevole scenario montano, coperto da un manto di neve candida, la nostra Land Rover procedeva silenziosa. Mio padre, un uomo d'affari dal grande carisma, guidava con sicurezza e attenzione, mentre mia madre, figlia di un noto industriale, contemplava il panorama con uno sguardo che rifletteva la sua eleganza e raffinatezza..

Io, un giovane universitario di 19 anni, contemplavo il panorama innevato dalla finestra della macchina, immerso nei miei pensieri. La neve scintillante rendeva il viaggio un'esperienza magica, mentre la prospettiva di condividere il Natale con i parenti stretti aggiungeva una nota di eccitazione all'atmosfera.

La villa in montagna si profilava all'orizzonte come un rifugio invitante, pronta ad accoglierci in un abbraccio caldo e festoso. Le luci esterne illuminavano il viale, creando un sentiero di benvenuto nel cuore dell'inverno. I fiocchi di neve danzavano nell'aria mentre ci dirigevamo verso la dimora, pronti per celebrare il Natale con i nostri parenti stretti.

Come ogni anno l’intera famiglia si riuniva per festeggiare il Natale.

Con grande impegno, gli inservienti avevano allestito la villa per l'occasione. La facciata era ornata da luminose decorazioni, regalando un'atmosfera magica appena si varcava la soglia. Il salotto, fulcro delle festività, risplendeva di calore e luce. Un grande albero di Natale, scintillante di luci e ornamenti scelti con cura, dominava l'angolo, diffondendo un'aria di gioiosa attesa.

Entrando, fummo accolti dal calore avvolgente del camino che crepitava gioiosamente. La nostra famiglia, con sorrisi luminosi e occhi scintillanti, si addentrò nel salone decorato con gusto, mentre la tavola, elegantemente apparecchiata, era adornata da un centrotavola a tema natalizio, con candele scintillanti e dettagli festivi che creavano un'atmosfera di festa.

Il profumo avvolgente di pino e legna bruciata colmava l'aria, mescolandosi alla sensazione di eccitazione e condivisione. Le risate echeggiavano attraverso la villa, mentre i parenti stretti si riunivano per condividere l'emozione del Natale. La magia della stagione si rifletteva non solo nelle decorazioni impeccabili, ma anche nell'affetto palpabile che riempiva ogni angolo della villa.

Io personalmente ho sempre odiato le feste, le considero una perdita di tempo, e particolarmente ora che ho appena compiuto 18, ma non ho potuto tirarmi indietro e così ancora una volta sono seduto a cena in mezzo a tutti i miei parenti.

Data la mia raggiunta maggiore età però non siedo più al tavolo dei bambini, ma sono stato elevato al rango di adulto, potrò avere il vino magra consolazione, e sono finito a sedere ad una estremità del tavolo, alla mia sinistra il vuoto alla mia destra mia zia Beatrice.

La mia zia ha perso il marito solo due anni dopo il matrimonio in un tragico incidente stradale. Questa tragedia ha avuto un impatto profondo sulla sua vita e sulla sua percezione del matrimonio. Nonostante la perdita, ha scelto di non risposarsi e ha concentrato la sua energia nel rafforzare i legami familiari, specialmente con me, suo figlioccio di battesimo. La sua influenza su di me è stata notevole, trattandomi come un figlio e creando un legame speciale tra di noi. Nonostante la situazione difficile, lei è rimasta una persona allegra e luminosa, perpetuamente animata da una curiosità instancabile e una costante attenzione al suo aspetto. La sua eleganza nel vestire non solo rifletteva un gusto raffinato, ma contribuiva anche a conferirle un'aura di sensualità, accentuando la sua bellezza in modo sottile e affascinante.

La sua eleganza, unita a un tocco di sensualità, crea un mix irresistibile. C'è qualcosa di affascinante nell'armonia tra il suo stile sofisticato e la bellezza intrinseca. È davvero una donna straordinariamente affascinante, capace di lasciare un'impressione indelebile con la sua presenza.

La cena di Natale fu una sinfonia di sapori natalizi. Il tavolo, elegantemente apparecchiato, ospitava prelibatezze che facevano onore alla tradizione. Antipasti raffinati, seguiti da un piatto principale di tacchino arrosto, contorni di patate al forno e verdure di stagione, deliziavano il palato. Il vino scorreva leggero, mentre i dolci natalizi, tra panettone e pandoro, arricchivano il pasto in dolcezza. Il calore del camino e il tintinnio dei bicchieri contribuivano a creare un'atmosfera festosa.

La presenza di mia zia vicino a me almeno mi permette di ingannare piacevolmente il tempo della cena che, come al solito si prospetta terribilmente noiosa. Fino dalla mia prima adolescenza ho visto in mia zia tutto quello che desidera un uomo, lunghi capelli mossi, occhi azzurri, due labbra carnose ed un corpo statuario, giunonico, che lei amabilmente esaltava indossando sempre gonne molto attillate e generose scollature.

E questa sera per l’appunto mi sto perdendo nell’empio scollo della sua camicetta, una camicetta di seta leopardata i cui bottoni trattengono a stento il suo seno.

Per tutta la cena ho osservato i suoi seni, e già alla fine delle varie portata mi sono accorto dai suoi sguardi di disapprovazione che la mia attenzione non le era passata inosservata.

Ma complici, il vino, il cibo, e la noiosa cena, le mie attenzioni si sono fatte più audaci, e lentamente con sempre maggiore decisione ho avvicinato la mia gamba sino ad entrare in contatto con la sua coscia.

Lei con mio stupore mi ha gelato con un’occhiata, ma non si è sottratta al contatto, la mia eccitazione e la mia audacia sono salite alle stelle, attratto ed eccitato da ogni suo gesto. Ho osservato per tutta la cena insistentemente il suo corpo, ed alla fine della portata dei dolci, convinto che oramai tutti fossero distratti dal cibo e dai vini, ho allungato con fare distratto una mano sulla sua coscia, ricevendone in cambio solo l’ennesima gelida occhiata.

Mi trovai in una situazione ambigua e affascinante. Non riuscivo a capire appieno il suo comportamento sfuggente. Le sue occhiate erano gelide, ma allo stesso tempo non respingeva il mio contatto. C'era una tensione elettrizzante tra di noi, e a tratti mi sorrideva in modo audace, quasi invitante. Quel sorriso misterioso mi faceva chiedere cosa nascondesse dietro quella maschera enigmatica. Era come se volesse farmi cadere in una trappola, ma allo stesso tempo mi attirava irresistibilmente. Era un gioco di seduzione che mi lasciava con il fiato sospeso, incapace di resistere al suo fascino intrigante.

Dopo la cena, nell'attesa della mezzanotte, mentre i parenti si lasciavano andare a chiacchiere oziose, mia zia, con un sorriso complice, si rivolse ai miei genitori, chiedendo gentilmente il permesso di farsi accompagnare dal suo nipote prediletto a casa sua per recuperare un oggetto dimenticato. La sua richiesta, formulata con garbo e astuzia, fu accolta con un cenno positivo da parte dei miei genitori, ignari della trama che si stava svolgendo.

A bordo dell'auto, la tensione era tangibile mentre attraversavamo le strade deserte. La notte, avvolta da un candido mantello di neve, sembrava intensificare il mistero dell'intera situazione. Mentre guidava, la sua gonna si sollevò, svelando il delicato bordo delle calze autoreggenti. Quella visione mi lasciò come in uno stato di incanto.

Lei notò il mio sguardo insistente sulle sue cosce, ma con destrezza e un sorriso enigmatico mi annunciò con eleganza l'arrivo alla sua dimora, ponendo fine alla mia distrazione.

Arrivati davanti alla sua dimora, un'atmosfera di intimità ci avvolse. Mia zia, con grazia, mi invitò ad entrare. Appena varcammo la soglia, chiuse la porta alle nostre spalle. Attraverso la penombra della casa, si diresse verso una stanza lontana, chiedendomi di seguirla. Prese una scatola con un fiocco rosso, era un regalo. Con voce seducente, mi disse: "Tutto bene Paolino, ti fa piacere se nel frattempo rimaniamo un pò qui? Ecco vedi questo è il mio regalo per te, però quest'anno volevo regalarti qualcosa di più intimo."

Avrei voluto gettarmi su di lei, un forte desiderio mi pervase, la mia reazione fu immediata e evidente, il mio pacco si ingrossò istintivamente e lei non poteva fare a meno di accorgersene. L'imbarazzo era palpabile, ma mia zia sorrise, si avvicinò alla mia guancia e sussurrò quasi come se volesse rassicurarmi: “Non devi vergognarti”, guardando la mia eccitazione, “è naturale e positivo che tu ce l’abbia“.

In seguito, con un gesto sensuale, avvolse il mio corpo in un abbraccio deciso, creando un'atmosfera ancora più intrigante.

Il silenzio sospeso nell'aria venne interrotto solo dal battito accelerato dei nostri cuori. Mia zia, con uno sguardo intenso, si avvicinò e, con dolcezza, mi donò un bacio appassionato. Il tempo sembrò fermarsi per un istante, mentre la magia del momento ci avvolgeva come una coperta calda in una notte d'inverno.

Quel bacio, intriso di significati nascosti e promesse ardenti, ha tessuto fra noi un legame avvolto nella sensualità. Il calore della stanza e l'intensità di quel gesto hanno svelato un affetto profondo e appassionato. In quell'istante, la magia del Natale si è manifestata in una connessione segreta, era veramente regalo intimo, prezioso scambiato furtivamente tra me e lei, in un vortice di passione e mistero.

I nostri corpi, avvolti in un abbraccio appassionato, si fusero in un'unica entità sensuale. Sentivamo il calore reciproco, e i nostri cuori battevano all'unisono, come una sinfonia di desiderio. Immersi in una passione travolgente, ogni carezza era un sussurro di desiderio, ogni respiro era carico di intensità. La magia del Natale si trasformò in un momento di connessione carnale, dove il tempo sembrava sospeso, e solo la passione guidava il nostro incontro segreto.

Il bacio, un incontro di lingue furtive, ha dato vita a un gioco seducente e avvincente. Le nostre lingue danzavano con un'intimità giocosa, esplorando territori sconosciuti con una dolce audacia. Ogni sfioramento era un'arte, un linguaggio segreto scritto con la morbidezza e la passione. In quel momento, il bacio diventò una sinfonia di desideri, un dialogo senza parole che svelava il profondo intreccio delle nostre anime in un'unione sensuale e misteriosa.

Io l’abbracciai a mia volta cercando il giusto contatto tra il mio cazzo esageratamente duro rispetto al solito, la zia non si staccò, rimanemmo così mentre la mia mano che cominciava a perdere ogni blocco, le accarezzava la schiena in maniera sempre più decisa e sensuale, tanta era la nostra eccitazione.

Quando dopo pochi minuti la sentii staccare dal mio corpo ero triste ed ancora imbarazzato visto che il mio cazzo non voleva sentirne di calmarsi.

Per un attimo guardai il suo corpo, aveva i capezzoli belli duri e ben visibili dalla maglia attillata. Lei sorrise, poi con tutta la naturalezza del mondo si avvicinò e mi fece sedere sul letto, mi guardò e mi disse: “Vuoi che la zia ti aiuti?”

Io avevo completamente perso ogni vergogna, ma ero come paralizzato dalla situazione tanto sognata.

Fu così lei ad allungare la mano verso il mio pacco e dopo averlo accarezzato da sopra i pantaloni, portò la sua mano sulla cintura e decisa cercò di abbassarmela. Alzai leggermente le natiche e finalmente i pantaloni ed i miei slip caddero sulle caviglie.

Il mio cazzo bello duro ora svettava libero pulsante, desideroso di sesso, con la mia zietta al mio fianco sul letto, sembrava un sogno.

La sua mano lo strinse alla base e cominciò a muoverlo su e giù con estrema dolcezza, la pelle faceva scomparire e ricomparire sempre più grande la mia cappella. Lle cinsi la vita, tremavo al cospetto, ora la mia mano con decisione si fece largo entrando sotto la maglia di seta ed accarezzava il suo pancino. La carne che stavo toccando era vera, reale, non sognata, e mia zia mi lasciava fare...così mi feci largo finché non raggiunsi la vera carne, il suo seno esterno….morbido e duro allo stesso tempo….che sensazione…stavo davvero esplorando il corpo di una donna e soprattutto della mia cara zietta che continuava a lasciarmi giocare senza dirmi nulla. In silenzio mentre lentamente mi facevo largo sotto la sua maglietta che oramai era salita bloccata solo dalla sporgenza di quei prosperosi seni.

Lasciò così per un attimo il mio cazzo e guardandomi sollevo’ la maglia facendo svettare i suoi seni bianchi e decisamente grandi e sodi, come quelli visti in tante riviste, i suoi capezzoli erano duri e tesi. Mi sorrise e mi disse come una vera maitresse “Toccale Paolino”, e non me lo feci ripetere. Sfioravo quelle belle montagne di carne mentre mia zia ora aveva portato le mani sul materasso dietro la schiena, inarcando la testa all’indietro “gemeva” ad occhi chiusi, mi stava regalando il suo corpo voluttuoso. Io impacciato ma voglioso portai la mia bocca a succhiare avidamente quelle fantastiche bocce, succhiavo con bramosia quei capezzoli come un bambino che ha bisogno del latte materno. Ora mia zia gemeva forte, e questo mi fece perdere il controllo cercai di saltarle decisamente addosso come facevo con il cuscino quando mi segavo, ma lei disse: “Aspetta Paolino, un attimo”, mi fece alzare in piedi e riprese il cazzo tra le sue mani.

Era seduta davanti a me con i seni nudi, i capezzoli duri ed io in piedi di fronte a lei con una voglia di venire che sentivo crescere in me, bastarono solo due scappellate a fare sì che il mio corpo si potesse contrarre. Zia si accorse che ero oramai oltre, non potevo più fermarmi e lei non poteva spostarsi….ero oramai arrivato, e rosso in viso cominciai a sentire uscire dal mio cazzo tutto lo sperma che avevo nelle palle. I fiotti che uscirono con potenza finirono ovunque, e quasi tutti sul corpo della mia zietta che però soavemente continuava a mandarmi il cazzo su e giù tenendolo stretto fino a quando l’ultimo fiotto debole non iniziò a colare sulla sua mano.

“Sei contento Paolino?”, chiese mia zia mentre davanti a lei il mio cazzo cominciava inesorabilmente ad afflosciarsi.

Io sorrisi e mi gettai tra le sue braccia, avevo bisogno di affetto in quel momento….finii sopra di lei, sentii la sua mano accarezzarmi i capelli, mentre mi sussurrava dolcemente all’orecchio: ”Va tutto bene ….va tutto bene Paolino….rilassati ora”.

Passarono 5 minuti circa credo, 5 minuti nei quali rimanemmo uno sopra l’altro, io solo con la magliettina, e lei con la parte superiore nuda che premeva contro di me….i nostri visi incastrati guancia contro guancia.

Fu lì che sentii nuovamente il mio cazzo diventare duro, anche quando mi segavo in poco tempo si riprendeva ma stavolta era diverso, avevo il corpo di una vera donna sotto di me, e soprattutto era mia zia.

In quella posizione il mio cazzo spingeva proprio contro il vestito di mia zia nella zona del suo boschetto, solo a pensarci cominciai a muovermi come facevo ogni giorno contro il cuscino, mia zia questa volta parlo’.

“Piano Paolo…fermati….non possiamo andare oltre piccolo”. Io non capivo più nulla, so solo che spingevo forte mia zia sul letto. “Piano Paolo, fermati….questo non si può!” Ma io oramai ero partito, le mie mani che stringevano ora in maniera forte i suoi seni, scesero in basso verso il suo vestito. Mia zia si divincolava cercando di fermare le mie mani, ma ero oramai partito, e quando arrivai alle sue coscie, le strinsi forte. Subito mi diressi su, subito riuscii ad arrivare fino a toccare i suoi slippini laterali, mentre il mio corpo era ben piazzato sopra di lei.

“Fermati Paolo, per l’amor del cielo, sono tua zia, non possiamo fare questo”, continuava a chiedermi mia zia (poco convinta in verità), aveva però capito che forse mi aveva portato ad un punto troppo alto per potermi fermare, perché di colpo mi disse: “Aspetta fai piano…non c’è fretta….calma piccolo.”

Io stavo già tirando con forza l’elastico dei suoi slippini che facilmente scesero, e mia zia portando le sue mani le tolse lasciandola completamente nuda sotto di me.

Mi riposizionai sopra e lei mi agevolò, aprendo quel tanto che bastava le sue belle cosce nude per permettermi di posizionare il mio cazzo nuovamente durissimo sopra quel boschetto bello, folto di peli neri. Stesi le braccia, ed ora potevo vederla bene, il suo viso arrossato dal calore mi guardava, mentre i suoi seni belli sodi avevano due capezzoli che sembravano chiodi, ma non chiodini, erano larghi e lunghi…..bellissimi. Portai quindi il mio sguardo in basso e li sotto il mio cazzo in piena erezione giaceva adesso su un quel boschetto folto e nero.

“Paolo rilassati….respira”, diceva concitata mia zia, sapeva che non mi sarei fermato, sapeva che eravamo arrivati ad un punto di non ritorno….dovevo scopare… sapeva però anche che al di là di video e giornaletti, non sapevo bene come fare, non avevo nemmeno 14 anni, ero sì infoiato, ma non avevo nessuna esperienza.

Lei aprì le cosce nude, portò la mano in basso e prese la mia verga ormai dura come la roccia, lo masturbò un paio di volte su e giù, e poi lo diresse in basso, all’entrata del boschetto. Ora la posizione sembrava proprio quella del cuscino e dei film, ma a differenza sentii la mia cappella bagnarsi degli umori di mia zia. Fu un attimo: mia zia lasciò il cazzo e mi disse “Ora spingi piano Paolino”.

Spinsi col bacino e vidi il mio cazzo scappellato svanire dentro mia zia.

“Spingilo tutto fino in fondo, Paolino!”, e così feci.

Più entravo e più sentivo la mia verga bagnarsi….il rumore che sentivo sembrava acqua, cominciai a muovermi con forza, come quando mi segavo. Mia zia era sdraiata con gli occhi chiusi e diceva solo: “O mio Dio, cosa sto facendo!”, ma quasi non la ascoltavo, adesso volevo solo scopare.

Entravo con forza. Mia zia a cosce aperte e occhi chiusi si lasciò scopare. Gemeva per quanto volesse controllarsi, ma io in quel frangente pensavo solo a me….era nuda sotto di me e mi stava regalando il suo corpo nudo, mi stava regalando la sua fica, ed io avidamente la stavo sfruttando tutta!

Bastarono pochi minuti e cominciai a sentire un calore crescere in me in maniera incontrollabile. Fu lì che sentii nuovamente la voce di mia zia: ”Paolo piano, per favore non venirmi dentro, ok?……tiralo fuori quando ci sei!”. Io però ero come in trance, ingrifato volevo riempirla, volevo sborrare dentro alla fica di mia zia, e lei se ne accorse, ma sapeva che non mi avrebbe potuto fermare. E così ecco finalmente arrivare l’orgasmo…..la sborra usciva dal mio cazzo ed entrava nel pancino di mia zia….che meravigliosa sborrata…..continuavo a pompare indemoniato finché il mio cazzo stanco cominciò ad afflosciarsi e svenni stanco e sudato sul corpo nudo di mia zia Beatrice. Contrariamente a quanto mi aspettavo, mi accarezzò nuovamente i capelli come a proteggermi, sussurrandomi: “Ci sono io per te piccolo…rilassati, rilassati….sei il mio piccolino, il mio dolce tesoro!”

Dopo quel momento intimo, ci rivestimmo con discrezione e lasciammo la casa, dirigendoci verso l'auto. Nel corso del tragitto, tenevo affettuosamente il mio braccio intorno al suo collo, completamente appagato dal suo affetto. Il silenzio fra noi era confortante, un legame taciuto ma profondo, mentre la strada si stendeva davanti a noi come un cammino promettente. L'aria serale sembrava avvolgerci in un'atmosfera di complicità, e la guida tranquilla rifletteva la quiete dei nostri cuori.

Rientrammo nella villa dei miei genitori proprio in tempo per lo scambio dei regali. Mia zia mi donò un delicato bracciale d'oro con il mio nome inciso e la frase: “da parte di zia Beatrice”. Un regalo destinato a diventare un tesoro, custodito gelosamente per tutta la vita. La serata si svolse tra risate, cibo delizioso e il calore della famiglia, mentre quel bracciale adornava il mio polso come un legame prezioso con quel momento speciale vissuto con tanta passione..

Fine prima parte, continua.

PS
: Spero che il mio racconto abbia catturato la vostra attenzione e vi abbia regalato qualche momento di piacere e evasione. Mi farebbe davvero piacere sentire cosa ne pensate, quindi vi invito a lasciare un commento con le vostre impressioni. Grazie mille per aver letto e per ogni parola che vorrete condividere!
 
OP
E

ErosVagante

Guest
Seconda parte ed ultima parte


Dopo aver condiviso un momento di grande intimità e passione, mia zia Beatrice, con un sorriso complice, propose di andare a sciare. L'idea di immergerci nella bellezza delle montagne innevate e dei pini coperti di neve ci entusiasmò subito. Senza esitazione, accettai l'invito, entusiasta all'idea di passare del tempo insieme alla mia cara zia.

Il mattino seguente, ci svegliammo all'alba, desiderosi di trascorrere una giornata indimenticabile sulla neve. Il paesaggio che si presentò davanti a noi era mozzafiato: i pini, carichi di neve, creavano un'atmosfera fiabesca, e le piste da sci si estendevano scintillanti, pronte ad essere affrontate. Il mio cuore di sciatore impaziente batteva forte all'idea di affrontare quelle discese.

"Guarda come è meraviglioso tutto questo!" esclamai, ammirando il panorama mozzafiato che si estendeva intorno a noi. Zia Beatrice, contagiata dalla mia allegria, si unì alle risate e alle esclamazioni di gioia. La magia della montagna si rivelava in ogni discesa, in ogni virata, creando ricordi indimenticabili che avremmo custodito nel cuore.

E così, tra risate, avventure e lo scintillio della neve, io e zia Beatrice ci lasciammo trasportare dalla bellezza delle piste, in un connubio perfetto tra natura, emozioni e la magia del Natale.

Con gli sci ai piedi e il cuore che batteva forte, ci lasciammo andare nelle discese spettacolari. Il vento fresco del mattino sfiorava delicatamente il viso mentre scivolavamo tra le curve perfette. La neve sotto gli sci produceva un suono avvolgente, quasi una sinfonia naturale che ci accompagnava in questa incantevole vacanza natalizia.

Dopo un po', esausti ma felici della sciata, ci dirigemmo verso lo chalet per concederci una pausa. L'aria gelida delle piste lasciava spazio al tepore accogliente dell'interno. Entrando nello chalet, l'aroma avvolgente del legno e il calore del camino ci accolgono, creando un rifugio perfetto dalla fredda giornata invernale.

Ci accomodammo in comode poltrone vicino al camino scoppiettante e ordinammo delle deliziose cioccolate calde. Le tazze fumanti tra le nostre mani freddolose erano il perfetto antidoto per il freddo della montagna. Mentre sorseggiavamo lentamente il cioccolato caldo, ci ritrovammo a raccontare le avventure della giornata, ridendo delle peripezie sulla neve e condividendo la bellezza dei paesaggi incontrati. Lo chalet diventò il luogo perfetto per rilassarci e godere di quei momenti preziosi insieme.

Mentre io e zia Beatrice stavamo chiacchierando, una signora elegante si avvicinò a noi. Si scusò per l'intromissione, spiegando che l'unica poltrona libera era proprio accanto a noi. Zia Beatrice, con il suo solito sorriso accogliente, le disse di accomodarsi senza esitazione.

La signora, una donna matura e affascinante di 46 anni, si presentò. Era un'architetto, di recente separata, e aveva preso in affitto un appartamento in un elegante residence della zona.

La conversazione prese vita, e presto ci ritrovammo coinvolti in una piacevole chiacchierata. La signora condivideva le sue passioni per l'architettura e raccontava delle sue esperienze di lavoro e personali in vari progetti all’estero. Era evidente che dietro la sua eleganza si celavano storie intriganti e una personalità affascinante.

Zia Beatrice, con la sua solita capacità di mettere a proprio agio gli altri, guidò la conversazione con leggerezza. Le nostre conversazioni si susseguirono piacevolmente, tra racconti delle nostre avventure sulla neve, aneddoti divertenti sulla vita della signora e discussioni sulla bellezza delle montagne innevate.

La sua presenza contribuì a creare un'atmosfera più allegra e coinvolgente. Lo chalet, che già era un luogo magico, divenne ancora più speciale. Le risate, le storie e il calore umano si intrecciarono, creando un'atmosfera ancora più accogliente. Era come se quel tardo pomeriggio in chalet avesse raccolto anime diverse, legate da una condivisione spontanea e dalla magia del Natale.

La signora, Luisa, con un sorriso sincero e spontaneo, ci sorprese invitandoci a cena il giorno seguente. Accettammo l'invito con entusiasmo, colpiti dalla sua generosità e simpatia.

Il giorno successivo, ci presentammo alla sua elegante residenza per una cena che si rivelò un vero spettacolo gastronomico. Volevamo portare qualcosa per contribuire alla serata: io optai per una bottiglia di Ferrari Trentodoc, desideroso di condividere con Luisa un eccellente vino italiano, mentre mia zia portò una scatola di cioccolatini, pensando che potessero aggiungere un tocco dolce alla serata.

Luisa, oltre a essere un'architetto di talento, si rivelò una padrona di casa eccezionale. Il tavolo era imbandito con prelibatezze culinarie, il vino fluiva leggero, e l'atmosfera accogliente faceva sì che ci sentissimo subito a nostro agio.

Durante la cena, ci scambiammo racconti e risate, svelandoci a vicenda aspetti sempre più personali delle nostre vite. Luisa parlò delle sue passioni, delle sue esperienze di vita, mentre noi raccontammo delle nostre giornate trascorse sulle piste da sci e delle tradizioni natalizie della nostra famiglia.

La serata trascorse in un piacevole susseguirsi di conversazioni, e così, tra le luci soffuse della sua casa e il calore delle parole scambiate, ci lasciammo trasportare in questa connessione improvvisa, in cui le persone si incontravano e si aprivano l'una all'altra in un crescendo di affetto e complicità.

Ci trovammo cosi in questa connessione improvvisa, in cui le persone si incontravano e si aprivano l'una all'altra in un crescendo di affetto e complicità.

Dopo un po', sentii il bisogno di andare in bagno. Chiesi gentilmente a Luisa dove fosse, e lei mi indicò la direzione. Quando tornai, la scena che vidi mi lasciò perplesso: Luisa era seduta sul divano accanto a mia zia, e le sue dita accarezzavano delicatamente i capelli di zia.

A quella vista, provai un'ondata di eccitazione. Luisa era chiaramente interessata a mia zia, e questa situazione inaspettata rendeva la serata più intrigante. L'atmosfera, prima distesa e amichevole, si era caricata di una tensione sottile, come se nell'aria si respirasse la consapevolezza di una connessione speciale tra le due donne.

La mia mente era catturata da pensieri intriganti, e la serata, ora, assunse una nuova sfumatura. Gli sguardi compiaciuti e le espressioni suggestive tra mia zia e quella donna affascinante e attraente facevano presagire una serata carica di mistero e desiderio.

E così, tra il calore del camino e la bellezza della cena, la mia percezione della serata si trasformò in un vortice di emozioni e domande. La magia della vacanza natalizia, ora, si manifestava in modo imprevedibile, regalando a quella serata un'aura di segretezza e passione che avrebbe lasciato un'impronta indelebile nei ricordi di ognuno di noi.

Con un evidente imbarazzo, mia zia cercò di spiegarmi che Luisa stava semplicemente elogiando il taglio dei miei capelli. Era chiaro che stesse cercando di camuffare l'evento, ma la situazione era così evidente che i suoi sforzi sembravano quasi comici. Con uno sguardo di complicità, mi invitò a sedermi cercando di stemperare la tensione.

Decisi di sdrammatizzare la situazione, volevo togliere peso alla situazione imbarazzante, e aggiunsi scherzosamente che Luisa era davvero una bella signora, capace di suscitare tentazioni in chiunque, anche a una donna.

La mia risposta cercava di sdrammatizzare la situazione, ma il clima teso non si dissolse completamente. Gli sguardi tra di noi rivelavano una consapevolezza sottintesa, un'energia sospesa tra desiderio e riservatezza.

Le parole sembrarono distendere l'atmosfera, e un leggero sorriso comparve sul volto di mia zia. Luisa, dall'altro lato del sofà, si unì alla risata generale, accogliendo il mio commento con un'aura di complicità. La tensione, in qualche modo, si dissolveva, dando spazio a una serata che continuava a sorprenderci con i suoi inaspettati intrecci e sfumature.

Mentre la tensione e l'atmosfera carica di emozioni crescevano, io iniziai a percepire un desiderio inconscio, quasi una curiosità, di vedere come avrebbe potuto evolversi quel sottile legame tra mia zia e Luisa. Nonostante l'imbarazzo iniziale, mi resi conto che una parte di me desiderava che loro due continuassero nelle reciproche effusioni.

Decisi di affrontare la situazione con leggerezza e, con un sorriso, dissi loro di continuare come se io non ci fossi. Volevo che si sentissero libere di esplorare quella connessione, se così desideravano, senza sentirsi osservate o giudicate. La mia intenzione era quella di creare uno spazio di libertà e spontaneità, nel quale potessero seguire il flusso naturale delle emozioni.

Sentii che quel gesto di apertura aveva contribuito a sciogliere parte della tensione.

Con un movimento sinuoso, Luisa si avvicinò alla zia, con una mano tra i suoi capelli e l’altra attorno al collo. Le labbra, cariche di promesse sensuali, trovarono rifugio sulle labbra di mia zia, in un bacio saffico che sapeva di desiderio incontenibile. Si avvolsero l'una intorno all'altra sul sofà, immersi in un'atmosfera carica di intensa passione, dove ogni carezza mormorava sentimenti infuocati e ogni sguardo bruciava di passione e consapevole piacere.

Le loro lingue danzavano in un duello appassionato all'interno delle loro bocche, creando una passione che rompeva ogni tabù, tranne l'ardente connessione che si era creata tra di loro.

Attratta da un impeto passionale, Luisa afferrò il braccio della zia e sussurrò: "Su, andiamo in camera da letto." La zia mi guardò e fece un cenno di seguirla. Ero teso come una corda di chitarra, carico di eccitazione e desiderio.

Socchiusa la porta, mia zia ha messo le mani sulle spalle di Luisa e lentamente le ha fatte scivolare lungo le sue braccia, spostando leggermente le bretelline del vestito che indossava. Mentre Beatrice lo faceva, le due donne si sono guardate per un istante negli occhi.

Sono stati attimi in cui la camera era piena di un silenzio imbarazzante per quella che sembrava un’eternità.

Mi sembrava che Luisa fosse intrigata all'idea di avere un'esperienza intima con mia zia mentre ero lì presente, ma nello stesso tempo sembrava anche cercare di capire se Beatrice fosse disposta a coinvolgermi in un trio.

Mia zia intervenne con un sorriso, suggerendo che potevamo provare a farlo in tre. Era esattamente ciò che Luisa aspettava, e così, con un gesto deciso, le prese la mano e la avvicinò a sé, tanto vicino che le loro tette si sono schiacciate sul corpo dell’altra.

All’improvviso Luisa ha afferrato i capelli di Beatrice facendole inclinare la testa all’indietro, poi ha ha leccato il collo della zia, mentre le sue mani si sono fatte strada fino alle natiche della zia, spremendoli e tirandola a sé in modo che potesse goderne le forme attraverso il lungo vestito.

Mentre guardavo le due donne, mi sono sdraiato sul letto e ho cominciato ad accarezzare il mio cazzo fortemene eccitato e così teso.

Senza la minima esitazione da parte mia, ho assistito al lento disvelarsi delle donne, i loro corpi rivelati con grazia mentre si liberavano degli abiti. La loro lingerie, suggestiva e ridotta, fungeva da sottile velo, accentuando la loro bellezza e alimentando il desiderio che fluttuava nell'aria carica di tensione.

Senza veli, si sono avvolte in un abbraccio appassionato, scambiandosi baci profondi che trasudavano passione. Nel frattempo, ho lasciato il letto silenziosamente, avvicinandomi a Luisa. Ho catturato l'atmosfera carica di anticipazione per l'inesplorato, rendendo l'aria ancora più elettrica.

Lei avvolta nell'irresistibile profumo "Black Orchid" di Tom Ford, con la sua sensualità avvolgente che permeava l'aria, aveva creao davvero un incanto sensoriale. È come se il profumo fungesse da preludio a un'esperienza straordinaria, aggiungendo un tocco di mistero e seduzione all'atmosfera.

Mentre baciavo il suo collo morbido, sentivo il tepore della mia pelle premere lungo la sua schiena, la lunghezza della mia verga incontrava le sue natiche nude e sode in un abbraccio sensuale, come un incontro tra desideri che si fondono.

La passione infiammava l'aria mentre Luisa gemeva, premendo le sue chiappe contro di me, i suoi fianchi ondeggiando in un movimento circolare sensuale. Nel frattempo, Beatrice si dedicava con fervore, succhiando i capezzoli induriti di Luisa, creando un vortice di desiderio e piacere.

Quando Beatrice si è staccata da lei l’ha condotta per mano sul letto.

Era chiaro che entrambe fossero interessate a un momento intimo, e mi chiedevo con chi scegliere, considerando che Luisa era dichiaratamente lesbica. La mia unica opzione sembrava essere mia zia, che invece si identificava in quel frangente come bisessuale.

Luisa si è distesa sulla schiena, e Beatrice, inginocchiandosi tra le sue gambe, ha iniziato a toccare delicatamente con le sue lunghe dita le grandi labbra di Luisa, perfettamente rasate. Nel mentre, Luisa ha risposto a quel tocco invitante aprendo ulteriormente le gambe, piegandole leggermente e inarcanndo la schiena, creando un quadro di desiderio e complicità.

Con la sua posizione, la figa di Luisa era chiaramente visibile, luccicante di eccitazione mentre passava delicatamente un dito sulle labbra della figa di Beatrice, che si offriva completamente. Beatrice ha sorriso compiaciuta, chinandosi per iniziare a far scorrere teneramente la sua lingua sulle labbra della sua amante, creando un quadro di intimità e complicità sensuale.

Luisa era così presa dal dolce tormento della lingua nella figa, gemeva e roteava le spalle, inarcando ulteriormente la schiena, mentre Beatrice continuava a baciare e leccarle la figa. Inoltre usando le sue lunghe dita, Beatrice ha allargato le labbra di Luisa ed affondato la sua lingua in profondità nella figa bagnata di umori saporiti e profumati, arretrando un attimo dopo, facendo schioccare la lingua su quel clitoride gonfio sensibilissimo che desiderava essere titillato fino ad avere un orgasmo intenso.

Con la faccia ancora immersa nella figa di Luisa, la mia sensuale zia si è allungata sul letto andando ad afferrare ed anche accarezzare il mio cazzo duro pronto a farmi godere.

Io mi sono inginocchiato accanto a lei e le ho sussurrato all’orecchio ora era il mio turno.

Lei con riluttanza ha fatto scivolare il suo corpo e si è arrampicata sulla spalliera del letto per finire a cavalcioni delle spalle di Luisa posizionandosi in modo che le labbra della sua figa fossero sulla bocca della giovane.

Poi ha abbassato la testa per guardarsi sotto ed ha incrociato lo sguardo pieno di libidine di Luisa che la desiderava tanto.

Un istante dopo Luisa ha sollevato di poco la testa raggiungendo la figa di Beatrice assaggiandola.

Beatrice mugolava mentre si contorceva sotto l'effetto della lingua di Luisa. Nel frattempo, mi sono spostato tra le gambe seducenti di mia zia, baciando il suo clitoride e esplorando con la mia lingua sia la sua figa che il suo culo, contribuendo a intensificare il piacere condiviso.

Le mie dita hanno accarezzato delicatamente le sue grandi labbra mentre la mia lingua continuava a esplorare la sua dolce intimità. Nel frattempo, Beatrice ondeggiava con passione, implorandomi di continuare a leccare la sua figa. Per accontentarla, mi sono inclinato in avanti, posizionando la lingua direttamente sul buco del culo di Luisa. Sentendo un contatto inaspettato, Luisa ha urlato nel piacere, cedendo istantaneamente all'orgasmo.

In quel momento, Beatrice ha attirato la testa di Luisa verso di sé, soffocando le sue urla, mentre io continuavo a leccare il suo culo con la lingua. Nel frattempo, ho avvertito la figa di Beatrice stringersi attorno alle mie dita, scossa dall'intensità del suo orgasmo. Un vortice di piacere condiviso che ha avvolto l'intera stanza.

Ma la mia zia voleva ancora di più. Lei poteva sentire il mio cazzo duro come la roccia contro la sua coscia ed allora mi ha guardato dritto negli occhi, ha avvolto una mano attorno al mio cazzo e con l’altra allungò la mano a sditalinare la figa di Luisa.

Seduto sulle ginocchia, ho lasciato che Beatrice accarezzasse il mio membro. Poi, mi sono chinato continuando a esplorare la figa di Luisa, mentre osservavo due dita scomparire nella sua intimità. Inaspettatamente, Luisa si è inclinata in avanti, prendendo il mio cazzo teso in bocca, insalivandolo accuratamente.

Beatrice ha sorriso mentre lei aiutava la sua amante a tenere il mio il mio cazzo nella bocca di Luisa.

Luisa non so se avesse mai fatto una cosa simile. Lei diceva di essere stata sempre lesbica e che non aveva mai fatto sesso orale con un maschio. Forse aveva preso in bocca dei vibratori oppure dei dildo.

Luisa mi ha preso più a fondo nella sua gola, quasi al punto di soffocare. Gemendo profondamente, ha staccato la bocca dal mio membro, dichiarando il suo desiderio di essere posseduta proprio in quel momento. Mi è sembrato naturale chinarmi per baciare Luisa appassionatamente, unendo i nostri desideri in un intenso momento di connessione.

La sua mano è tornata sul mio cazzo ed ha iniziato a masturbarmi furiosamente.

Le ho chiesto di voltarsi e mettersi carponi perché volevo solo scoparla da dietro. Lei lo ha fatto volentieri mettendosi in ginocchio con Beatrice inginocchiata davanti a lei, e posizionando la figa direttamente proprio sul viso di Luisa.

Mia zia ha allungato le mani ed ha affondato le dita nei capelli di Luisa mentre sentiva la lingua della giovane tornare a leccarle la figa.

Non ho fissato la scena ma ho guardato solo per un attimo, poi mi sono concentrato sul bel culo e sulla figa che veniva sollevata e mi veniva offerta.

Stando inginocchiato ho leccato la figa di Luisa e mi sono avvicinato al suo buco del culo dove ho lasciato indugiare per un momento la mia lingua. Lei ha sospirato profondamente.

Stavo sfregando il glande contro le sue labbra gonfie della figa e poi lentamente sono affondato in lei da dietro. L’ha fatto con un lungo colpo; ero completamente dentro la sua figa incredibilmente stretta.

Nel massimo della penetrazione, il mio bacino premeva contro le sue sode natiche mentre lei gemeva di piacere, muovendo i fianchi avanti e indietro con lussuria. Poi, l'ho ritirato quasi completamente, quasi scoprendo la punta del mio membro, solo per sprofondare nuovamente nel profondo della sua intimità, questa volta con una passione ancora più sfrenata.

Luisa ha girato la testa verso di me e ha urlato che voleva essere scopata ancora più forte.

Le ho schiaffeggiato le chiappe e le ho afferrato i fianchi iniziando a scoparla più velocemente e con maggiore intensità.

L'atmosfera era elettrica mentre mia zia si avvicinava all'orgasmo, un sussurro di piacere che si manifestava nelle tremolanti gambe di Beatrice. Vedendola avvicinarsi al culmine del piacere, ho aumentato l'intensità, sbattendo con più vigore il mio cazzo nella vagina di Luisa, creando un crescendo di passione che avvolgeva l'intera stanza.

All’improvviso ho sentito il mio orgasmo crescere dentro di me ed ho estratto fuori il mio uccello dalla sua figa; un istante dopo è uscito un enorme flusso di sperma che si è depositato sulle sue guance arrossate.

Ero sudato e stavo appena riprendendo fiato quando Beatrice si è chinata ed ha afferrato il mio cazzo. Sorridendo e non perdendo il contatto visivo con me, si è chinata a baciare e leccare tutto il mio sperma dal volto di Luisa.

Nel contemplare quella scena avvincente, un gemito di piacere ha attraversato le mie labbra, e ho avvertito il mio membro contrarsi in un momento di intenso godimento.

Invece di un ringraziamento da Luisa, ho ricevuto il suo silenzioso disinteresse mentre voltava le spalle. Lei si è invece chinata accanto a mia zia, che raccoglieva il mio sperma nelle sue mani e massaggiava con cura il suo intimo bocciolo di rosa, creando un momento di intimità condivisa tra loro.

Luisa con sguardo languido ha guardato Beatrice dicendo che voleva fare un po’ di sesso anale.

Mia zia ha sigillato il momento con un bacio appassionato, mentre Luisa stringeva la sua mano tra le cosce, intrecciando le gambe con quelle della sua amante. Un trittico di connessioni, dove i baci, i contatti e gli sguardi tessono una trama intricata di desiderio condiviso.

Beatrice le stava facendo un ditalino al culo con le mani lubrificate di sperma.

In una situazione così intensa, era praticamente impossibile perdere l'erezione. L'atmosfera carica di passione e gli eventi coinvolgenti rendevano ogni momento un continuo crescendo di eccitazione.

Mi sono spostato in avanti, avvicinandomi a Luisa, posizionando il mio membro contro il suo intimo bocciolo molto stretto.

Con una leggera pressione, la mia cappella ha superato il suo anello stretto, aprendo la strada per spingermi in profondità tra le sue chiappe. Un passo ardente in un territorio sensuale, dove la fusione tra desiderio e piacere era completa.

Luisa ha urlato quando l’ha allargata ma il piacere che ne è seguito la portata rapidamente ad un orgasmo inaspettato. Proprio mentre lei veniva, mi sono spinto più in profondità. Ho sentito il suo ano scuotersi convulsamente sul mio cazzo duro stringendolo in sincronia con le onde del suo orgasmo.

È stato fantastico.

Mentre entrambe le donne continuavano il loro intimo gioco infocuato di lingue, sfiorandosi reciprocamente con passione, io le osservavo mentre mantenevo un ritmo vigoroso con il mio cazzo eretto. L'osservazione di quel quadro erotico amplificava così il piacere, alimentando la fiamma dell'eccitazione.

Dopo pochi colpi nel culo di Luisa, il mio membro è scoppiato, liberando il mio sperma caldo all'interno di lei. Luisa è crollata sul letto di fronte a me, mentre io ho estratto lentamente il mio membro dal suo ano, lasciando nell'aria una traccia di intimità condivisa.

Luisa non era soddisfatta e si stava massaggiando furiosamente il clitoride premendo con forza il viso contro le lenzuola che attutivano le sue grida di piacere. Io osservavo il suo corpo tremare mentre veniva di nuovo.

Dopo che l'amplesso era giunto al termine, mi sono recato in bagno. Al mio ritorno, ho trovato entrambe le ragazze immersa in un sensuale 69, continuando a esplorare i piaceri reciproci senza sosta.

Seduto nel soggiorno, ho preso il mio cognac e mi sono goduto il momento, ascoltando i gemiti che salivano dal piacere delle due donne. Un momento di relax, in cui il suono dell'estasi altrui diventava la colonna sonora di una serata intensa.

Un sorriso si dipinse sulle mie labbra, intravedendo la possibilità di futuri incontri sempre più frequenti con Luisa e mia zia. La speranza di avventure avvincenti danzava nei miei pensieri, colorando la prospettiva di giornate piene di passione con entrambe.
FINE


PS:
Spero che il mio racconto abbia catturato la vostra attenzione e vi abbia regalato qualche momento di piacere e evasione. Mi farebbe davvero piacere sentire cosa ne pensate, quindi vi invito a lasciare un commento con le vostre impressioni. Grazie mille per aver letto e per ogni parola che vorrete condividere!
 

Marcox44

Banned
"Level 1"
Messaggi
21
Punteggio reazione
108
Punti
19
Age
43
Bravo. Questo racconto è semplicemente straordinario! Mi ha catturato dall'inizio alla fine con la sua eccitante trama e la scrittura impeccabile. Complimenti per il talento nel creare un'esperienza così coinvolgente. Non vedo l'ora di leggere altre tue storie.
 

Top Bottom