Esperienza reale Storie di ordinaria follia

patrulla

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Prima premessa doverosa. Queste sono una serie di storie vere, realmente accadute ma che poi sono state romanzate per garantire al massimo la privacy dei protagonisti delle vicende che vi andrò a raccontare. Onde evitare come già successo in passato di dovermi fermare, vi prego di non fare richieste di foto oppure di ulteriori dettagli personali. Qualsiasi altro commento è sempre benvenuto e, se possibile, rispondo sempre molto volentieri.
Seconda premessa. Nelle storie che vi andrò a raccontare ci sono molti episodi di violenza, ci tengo a voler precisare che provo disgusto per questi gesti e che sono opera di persone infime e che meritano solo di marcire nelle patrie galere.
Terza premessa. Nelle storie che vi andrò a raccontare ci sono episodi di incesto e di vilipendio religioso. Se la cosa vi può turbare, vi invito a non proseguire nella lettura.
Quarta premessa. Alcune di queste storie hanno dei seguiti e si andranno a intrecciare con altri racconti; altri invece nasceranno e moriranno in un post; altri invece derivano da esperienze reali che in questi anni alcuni utenti mi hanno confessato in privato.
Quinta e ultima premessa. Ho poco tempo e così scrivo di fretta, perdonatemi eventuali errori o refusi e cercate di capire se gli aggiornamenti non saranno frequenti.

Patrulla
 
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IL POSTO FISSO

Alvaro


La vita è da sempre molto strana, proprio quando ritrovi una certa serenità per guardare con fiducia al futuro ecco che il mondo di colpo ti può crollare addosso. Mi chiamo Alvaro, ho 49 anni e adesso vi dirò il mio punto di vista in questa incredibile vicenda. Sono sposato con Lara che ha 44 anni e ho un figlio che invece ne ha 24. Io dopo aver fatto per alcuni anni il militare, sono tornato a vivere in un popoloso centro nelle vicinanze di Roma dove ho incontrato la mia futura moglie: ci siamo innamorati subito e il matrimonio è stato necessario quando lei è rimasta incinta.

Lara è la tipica donna mediterranea. Mora, scusa di carnagione, capelli mossi e folti, alta circa 1,60 ma con tutte le forme al posto giusto: due tettone quinta misura ancora piene e un bel culone, non sodissimo a ma abbondante e soffice senza risultare cadente. I lineamenti del viso non sono bellissimi, senza trucco le rughe si notano, ma nel complesso si tiene in forma soprattutto con lunghe passeggiate e degli esercizi in casa. Io sono un uomo di media statura, un po' appesantito dagli anni ma cn dei lineamenti molto belli: da ragazzo con le signorine ero molto popolare. Mio figlio invece è un ragazzo molto solare e pieno di amici, solo che dopo aver fatto un solo anno di università trova solo alcuni lavoretti saltuari in periodo di vendemmia o di raccolta delle olive.

Quando ero un militare ero nel Friuli e di ragazze ne ho avute molte. Mi è pesato lasciare la divisa soprattutto per due amici colleghi che avevo, ma quando mio padre andò in pensione mi lasciò il suo posto in fabbrica. Così decisi di tornare, incontrai Lara e misi su famiglia. Mai avuto rimpianti, anche se adesso spesso mi capita di pensare a cosa sarebbe stata la mia vita se fossi restato militare.

Lara l'ho conosciuta che era vergine, aveva avuto un ragazzo con cui non era andata oltre pompini e spagnole. Quando la scopai per la prima volta mi persi tra quelle tettone e, vivendo io da solo, scopavamo di continuo godendo entrambi come matti: la domenica arrivavamo a farlo anche cinque volte e spesso era lei a prendere l'iniziativa. Una volta aveva il ciclo e le proposi di farlo nel culo. Lei aveva paura ma la convinsi. Io sono normodotato e con calma riuscii ad incularla. Lei si toccava e gemeva ma dopo un po' iniziai a sentire un forte odore di cacca e il finale potete immaginarlo.

Con mia grande sorpresa dopo qualche giorno mi disse che si era confidata con Pina, sua cugina con cui è molto intima, e lei le ha spiegato come pulirsi l'intestino prima di prenderlo dietro. Pina ha due anni più di Lara, gambe molto magre culo piccolo ma anche lei due tettone molto grosse, credo almeno una sesta, naturalmente ora non più florida dopo aver fatto due figlie. Mora pure lei con i capelli a caschetto, da anni è divorziata e da quello che mi racconta Lara ha cambiato diversi amici.

Prima della gravidanza il sesso era frequente e appagante (pompini, sborrate in gola e inculate), poi naturalmente dopo la nascita del figlio abbiamo rallentato. Con gli anni abbiamo comunque rapporti costanti e belli, anche se una volta la tradii. Ero all'addio al celibato di un mio amico militare, a Trieste. In onore dei vecchi tempi, con lei e con Mario (altro grande ex collega) pagammo tre mignotte slovene, molto giovani, che ci scopammo a casa di Mario. Mia moglie è sempre stata molto gelosa e quella sera l'ho considerata come un piccolo strappo al nostro amore.

I problemi iniziarono quando la fabbrica dove lavoravo chiuse lasciandoci a casa. Da quel momento iniziò una lunga trafila di cassa integrazione, mobilità, contratti a tempo etc... Lara invece lavoricchiava come estetista, una cosa positiva fu che iniziò a depilarsi la passera lasciando solo un ciuffetto, ma poi insieme alla cugina iniziarono a fare le pulizie ma la cosa non era fissa.

Negli ultimi anni così mi è venuta una sorta di depressione. Uscivo poco, zero social e con gli amici solo il sabato insieme a mia moglie e anche il sesso era quasi scomparso. Lara cercava di tranquillizzarmi e io cercavo di mascherare tutto per non far capire la situazione a nostro figlio. Poi Lara iniziò ad aumentare le volte che andava a pulire, trovando un contratto in un b&b nella zona dei castelli. Nostro figlio poi iniziò a lavorare grazie a una borsa lavoro, che si tramutò poi in un posto fisso. Grazie a un avvocato dove mia moglie andava a pulire trovai anche un part-time in un ufficio come tuttofare.

Tutto era più tranquillo e quando nostro figlio andò a vivere da solo tornammo anche a fare sesso. Le medicine che prendevo però mi rendevano difficile raggiungere l'erezione, con le scopate che alla fine si risolvevano in dei 69. Poi arrivò un giorno che mi ha cambiato la vita. Mi telefonò Mario, il mio ex collega militare, dicendomi che era a Roma e di vederci. Pranzammo insieme e lui aveva fatto abbastanza carriera. Io nascosi le mie problematiche e gli dissi che la mia vita era monotona ma infondo felice. Lui disse che mi invidiava, che invece lui non è riuscito a costruirsi una famiglia in quanto scapolo incallito. Il non avere figli gli dispiaceva molto.

Con molto tatto ma memore della nostra serata triestina all'addio al celibato, mi disse che il giorno prima un suo superiore lo aveva portato in un bordello e si era fatto una bella scopata. Mi disse che se volevo potevamo andare anche subito visto che è sempre in funzione. Gli chiesi dove fosse e lui, prendendo un bigliettino da visita, mi disse il nome: era il b&b dove faceva le pulizie mia moglie.

Declinai ma al tempo stesso gli feci qualche domanda sul posto. "Guarda è un villino isolato, entri dentro e ci sono varie ragazze. Paghi 50 euro per entrare e poi 1 ore con la ragazza ti costa 200, 250 con anal e 300 a testa se in gruppo". Gli chiesi allora che tipo di ragazze c'erano "guarda Alvaro, c'erano alcune milf tettone ma alla fine mi sono scopato una studentessa". Chiesi di più sul tipo di donne e lui mi fece "hanno tutta l'aria di essere ragazze comuni, due milf aveva belle tette ma quella più carina se l'è presa il suo superiore".

Io non sapevo neanche la via precisa del b&b, ma avevo letto il bigliettino, ma difficilmente poteva trattarsi di un omonimo nella stessa zona. Salutai Mario e lui mi disse che a Roma sarebbe tornato spesso così ci ripromettemmo di rivederci. A casa non dissi nulla, poi dopo due giorni quando sapevo che doveva lavorare al b&b dopo un po' mi misi in macchina. Non fu facile trovarlo, non c'erano indicazioni, ma dopo un po' venni fermato da un vigilante. Mi chiese dove andassi, gli risposi a funghi e mi invitò a rigirare in quanto ero in una proprietà privata. Così girai e nascosi l'auto in una stradina, per poi imboscarmi a piedi nella vegetazione.

Vidi arrivare e andare via diverse macchine, tutte di grande cilindrata o comunque bei modelli, poi vidi Lara e sua cugina andare via. Saranno state dentro dalle tre alle quattro ore, e ormai mi ero convinto che le due lì dentro si prostituivano. Cosa fare? Volevo avere la certezza, così scrissi a Mario di chiamarmi quando tornava a Roma. Passò un mesetto per me infernale, poi lo incontrai a pranzo.

Gli mostrai una foto di mia moglie, che lui non conosceva, e lui imbarazzato la riconobbe come una delle milf, poi lo stesso fece con Pina. Scoppiai a piangere e gli spiegai chi fossero. Lui era imbarazzatissimo e giurava di non essere andato con Lara. Mi calmai e lo tranqullizzai, poi mi spiegò che al vigilante va detta una parola d'ordine: "cosmico". "Mario mi devi fare un favore, domani alle 15 vai al bordello, ci dovrebbe essere mia moglie. Scopatela e inculala a sangue, poi raccontami tutto ti prego". Lui mi dette del matto, io insistetti e alla fine accettò.

Il giorno dopo quando Lara uscii di casa ero fuori di me tanto che dovetti prendermi un tranquillante. Verso le 17 Mario mi scrisse e poi lo chiamai. "Alvaro io ora ti racconto, ma tu giurami che non te la prenderai con me, ho solo fatto quello che mi hai detto. Sono andato e lei non c'era ma la cugina si. Ho chiesto se ci fosse l'altra mora tettona e mi ha detto che era occupata. Dopo un po' è sceso dalle scale un signore anziano ma distinto, poi dopo una decina di minuti lei. Mi ha detto che aveva solo 1 ora, non di più, e ci siamo accordati per 250 euro".

"Tua moglie è molto bella, mi ha detto entrati in camera che finalmente le era capitato un bell'uomo e non un vecchietto... " Gli chiesi come era vestita e lui "con un corpetto nero, calze nere autoreggenti e perizoma, mi ha fatto un bel pompino giocando spesso con le tette e pi l'ho messa a pecora". "lei godeva?" gli chiesi, e lui "si abbastanza ma le puttane lo fanno, è stata molto partecipe e soprattutto per incularla è bastato un pò di gel poi l'ho pompata per almeno 20 minuti, credo sia venuta un paio di volte, poi alla fine mi ha fatto spagnola e le sono venuto in bocca. Naturalmente i rapporti tutti protetti".

Gli dissi "grazie Mario" e riattaccai. Non sapevo cosa fare, ma poi quando Lara tornò le chiesi "ti è piaciuto il cazzo del mio amico Mario?". Lei mi guardò raggelata, poi le dissi "so tutto, l'ultimo che ti scopato oggi è un mio amico e l'ho mandato io". Lei scoppiò a piangere e mi urlò "la colpa è tua che non sei capace a trovarti un lavoro, ho dovuto pensare a tutto io per salvare questa famiglia!!". "Brutta troia ora mi racconti tutto sennò ti sputtano!".

Questo è quello che successe. Lara e Pina avevano chiesto all'avvocato dove pulivano delle ore in più. Davide, questo è il suo nome, disse alle due che volendo poteva dare degli extra ma per altri servizi... loro alla fine accettarono e lui volle scoparle insieme. Davide è un uomo molto bello, alto brizzolato e con degli occhi azzurri magnetici. A detta di mia moglie ha un cazzo molto lungo , oltre i 20cm, ma non molto largo. Così Lara si trovò a sbocchinare bocca a bocca con le cugina il cazzo dell'uomo, che passò molto tempo a giocare con le loro tettone. Poi le scopò entrambe alternandosi. La cosa poi si ripetette e lui iniziò a incularle entrambe.

Mia moglie poi si è fatta scopare dal nostro sindaco, motivo per cui nostro figlio ha trovato lavoro. Gabriele il sindaco è un tipo pelato, quadrato come un palestrato e abbastanza atletico. Stando a Lara, ha un cazzo normale, forse un po' più largo della media, ma sempre duro: un autentico toro capace quando sborra di fare anche dieci schizzi. Il primo incontro fu nel b&b. Lei lo aspettava in intimo, lui entrò che era al telefono facendole segno di succhiargli il cazzo. Così andò avanti per un po': lei ciucciava e lui al telefono. "Poi mi ha letteralmente aperto il culo, mi ha spaccato quello stronzo. Sono tornata a casa con le tette viola per gli schiaffoni, il culo spaccato e lo stomaco pieno di sborra, però è stato di parola...".

Il sindaco poi l'ha riscopata altre volte riservandole sempre lo stesso trattamento, con l'avvocato che poi propose alle due di iniziare a prostituirsi al b&b. Loro accettarono visto che ormai ogni tabù era rotto e i soldi erano buoni. La cosa andava avanti da circa un anno "non ho idea di quanti cazzi ho preso, ma io potevo solo poche ore ogni tanto, Pina invece andava anche la sera". A suo dire solo due volte ha accettato di farlo in gruppo (con due uomini), facendo anche una doppia penetrazione in una occasione. Spesso erano uomini belli e prestanti ma molto più spesso erano vecchi e mosci. In una scatola nascosta mi mostrò che aveva messo da parte circa 10mila euro.

Detto questo vi chiederete: tu che hai fatto? L'ho perdonata e detto che per me poteva continuare, ma con la promessa che mi doveva sempre dire tutto. Il sesso tra di noi è quasi fermo, lei mi racconta segandomi e alla fine sborro senza avere una erezione. Decisi così di passare a un livello superiore, con lei che iniziò a dedicarsi quasi a tempo pieno a questa nuovo professione molto remunerativa.

Non tutto però in questi ambiti va sempre per il verso giusto.
 
P

peppegiuit

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Scusa la domanda :"Sei il Patrulla di Tempi Moderni? "Se la risposta è affermativa ti dico che molti di noi erano molto dispiaciuti quando ci hai lasciato cancellando anche il racconto perchè a detta di tutti era il piu' bello che avessimo mai letto nel forum (y) (y) 😜Comunque se non sei tu,questo inizio è meraviglioso🙏😜(y)
 
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Scusa la domanda :"Sei il Patrulla di Tempi Moderni? "Se la risposta è affermativa ti dico che molti di noi erano molto dispiaciuti quando ci hai lasciato cancellando anche il racconto perchè a detta di tutti era il piu' bello che avessimo mai letto nel forum (y) (y) 😜Comunque se non sei tu,questo inizio è meraviglioso🙏😜(y)
si sono io
 
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UN PERSONAGGIO IN CERCA DI AUTORE

Alteo


Come recita un vecchio proverbio "chi è causa del suo male, pianga se stesso". Nel raccontarvi questa storia volevo partire dalla fine ma poi ho pensato che avrebbe potuto togliere pathos, così meglio che inizi dal principio. Innanzitutto io sono Alteo, ho 51 anni e sono professore di storia e filosofia in un rinomato liceo di una tranquilla città di provincia del Nord, una di quelle che un nome vale l'altro. Se mi incontri per strada ti sembro il tipico intellettuale radical chic, magro con i capelli ricci corti e gli occhialini rotondi. Non sono però un uomo brutto anzi, ho un certo fascino ma di certo non sono prestante.

Da 22 anni sono sposato con Stella e abbiamo una figlia di 21 anni e un figlio di 21 anni. Stella ha 46 anni e ed è una bellezza raffinata: alta 1,75, ha un fisico alto e slanciato forgiato da anni e anni di danza classica. Mora negli ultimi anni è passato a un castano chiaro, ma il suo punto forte sono gli occhi verdi smeraldo, bellissimi e unici. Fisicamente poi ha pocissimo seno, il sedere è sempre stato piccolo rotondo e alto, anche se negli anni i fianchi si sono fatti più generosi. "Guada che culone che mi è venuto" mi esclamò tra l'ironico e l'arrabbiato qualche anno fa. Di mestiere fa la professoressa di italiano nel mio stesso liceo.

Ci siamo conosciuti all'università (io ero un giovane assistente a un suo esame), poi fidanzamento-matrimonio-figli. Io avevo avuto solo una storia, importante durata diversi anni, così come lei. Lei è sempre stata una romantica sognatrice, da fidanzati passarono un paio di mesi prima che me la desse: in tutti questi anni mai un pompino, culo non ci ho provato neanche e da tempo sesso solo con la luce spenta e 1/2 volte al mese. Lei odia la volgarità e anche se avrei desiderato qualcosa di più spinto mi sono sempre sentito appagato dalla sua bellezza.

Circa dieci anni successe una cosa che mi turbò molto. All'uscita della scuola con mia moglie andavamo verso la macchina, lì ad aspettarci c'erano tre suoi alunni dell'ultimo anno. Uno tale Mirko, un ragazzone di buona famiglia ma estremamente odioso e spaccone, fece finta di essere sorpreso dal vederci e poi esclamò "professoressa, la sua sola visione mi scombussola tutto" poi giù risate mentre abbassava la testa verso il suo pacco: rimanemmo entrambi impietriti nel fissare una erezione vistosa e incredibile svettare da sotto la sua tuta (contate che io non arrivo a 15cm).

Ne discutemmo per giorni: lei furiosa lo voleva denunciare o far sospendere, alla fine la convinsi a desistere anche perché mancavano poche settimane alla fine della scuola. Io però ripensavo in continuazione alla scena, a Stella scopata da quel ragazzone superdotato come io non avevo mai fatto in vita mia. Il mio problema è che penso troppo e invece di godermi la vita mi tormento nei pensieri.

Con la routine che non risparmiava neanche noi due, mi ero fissato che io e Stella fossimo sempre più distanti. Successe così che una notte di due anni fa mi venne in mente una cosa di cui ancora oggi mi pento fortemente. Eravamo stati invitati a una festa di compleanno di un mio vecchio amico dei tempi dell'università che festeggiava 50 anni. Per l'occasione rividi Oscar, altro amico di quel periodo di cui avevo totalmente perso le tracce.

Era sempre giovanile e in forma: alto e muscoloso, i suoi capelli lunghi e mossi raccolti sopra e sciolti sotto gli davano un aspetto selvaggio. Uomo di grande cultura, di mestiere fa il cooperante ed è il classico uomo di mondo che ti parla per ore dell'India o di quella volta nel Borneo o nel deserto mongolo. In un certo senso poteva sembrare un personaggio uscito da un film di Verdone, ma vidi che Stella lo riguardava come a me mai mi aveva guardato.

Prima che ripartisse lo invitai a pranzo e gli esposi il mio piano. "Oscar io vorrei riconquistare mia moglie, mi devi fare un favore: mandami alcune tue foto, voglio creare un profilo facebook tuo ma con un nomignolo, poi voglio scrivere a Stella e cercare di farla innamorare scrivendole così da poterci riavvicinare; tu non dovrai fare nulla e al momento giusto io le dirò che ero io in chat".

Lui trovò la cosa molto bizzarra, vorrei vedere, ma accettò a patto che dessi anche a lui le credenziali di accesso e della mail (era curioso della cosa promettendo il massimo riserbo) e che io mi impegnassi ad addossarmi ogni eventuale responsabilità. Così aprii subito quel profilo, aspettai qualche giorno di aumentare i contatti e poi richiesi l'amicizia a Stella scrivendole che ero Oscar. Lei accettò poco dopo e inizialmente scambiammo quattro chiacchiere di convenievole.

Conoscendo le sue passioni e i suoi gusti ebbi gioco facile nell'ammaliarla, così dopo due mesi passavamo anche intere ore a scriverci mentre eravamo a distanza di pochi metri in due stanze diverse. Lei non mi disse mai di questa cosa, ma solo domande generiche su di lui: se era sposato, cosa facevamo da giovani etc... Nelle chat, io (ovvero Oscar finto) arrivai a farle velati complimenti, che leiricambiò dicendo che anche io ero un uomo senza dubbio affascinante.

Anche se in maniera virtuale fasulla era come se ci stessimo rinnamorando di nuovo, ma un giorno trovai una brutta sorpresa. Mentre cercai di loggarmi vidi che la password era cambiata. Scrissi subito a Oscar e mi disse che avevo fatto un buon lavoro, ma che ora toccava a lui. Alle mie successive proteste non rispose e non potevo neanche andare di persona perché era all'estero. Dopo qualche giorno vidi Stella molto turbata e nervosa e pensai che era a causa dell'interruzione delle nostre chat.

Un giorno mi arrivò questo messaggio da Oscar "20 anni e mai un pompino, mi dispiace molto per te amico". Ero su tutte le furie, provai a chiamarlo ma nulla. Passarono settimane di silenzio poi mi scrisse di nuovo "dammi il tuo indirizzo mail". Lo tempestai di domande ma lui nulla e alla fine decisi di dargli una mail secondaria che non usavo per il lavoro. Dopo qualche ora arrivò una sua mail con un allegato e queste parole "tua moglie è un'ottima insegnante, ma come allieva è ancora più brava".

Nella mail c'era un file video molto pesante. Cliccai e mi colpì la lunghezza: oltre due ore e mezza. I primi minuti erano una inquadratura fissa di un lettone di una camera sicuramente di hotel. Ogni tanto Oscar attraversava la stanza e lo vedevo armeggiare con il telefono. Poi guardando la camera disse "ho invitato tua moglie per passare dalle parole ai fatti, in sincerità mi aspettavo che desse buca e invece sta arrivando".

Stella arrivò con un abito estivo bianco lungo fino al ginocchio che metteva in risalto la sua abbronzatura. Come entrò lui la prese per mano, poi le accarezzò il viso guardandola negli occhi e iniziarono a baciarsi. Pomiciavano con due ventenni, poi lui iniziò iniziò a sollevarle il vestito scoprendo per me in primo piano il suo culo con in mezzo una mutanda a filo nera che mai le avevo visto.

La mise sul letto e spogliata iniziò a leccarla a lungo (cosa a me permessa massimo una decina di volte). I suoi gemiti nonostante l'audio non ottimale si sentivano benissimo: stava con le braccia larghe e con le mani stringeva le lenzuola, quando poi venne cacciò un urlo cavernicolo e strinse forte la sua testa. Oscar così si alzò, si spogliò (che bel fisico!) e mostrando un cazzo duro e importante (credo sui 20cm ma bello largo) lo avvicinò alla sua bocca.

Io essendo solo a casa in uno stato come di trance presi a segarmi sborrandomi sulle scarpe. Vedevo lui in piedi e la sua mano che accompagnava il ritmo di Stella. Poi si stese sul letto e la visione mi fu migliore: era una bella mezza, lei muoveva lenta la lingua sulla cappella poi lentamente affondava un po'. Poi Oscar prese un preservativo e iniziò a scoparla alla missionaria. Non capivo bene cosa si dicessero, solo ogni tanto dei gridi di piacere di mia moglie, ma lui andava piano.

Pomiciavano come ragazzini soprattutto quando lei salì sopra di lui. Piano piano era arrivata a prenderlo fino in fondo così lui iniziò ad accelerare. A quel punto la scopata divenne furiosa e le urla di mia moglie udibili probabilmente in tutto l'hotel. Poi lui probabilmente le disse qualcosa e Stella si staccò iniziando a segarlo fino a che lui le spinse il cazzo in gola sborrando tra urla anche sue animalesche.

Come fu liberata vidi Stella correre in bagno. Lui era venuto una volta sola, io almeno cinque. Per una buona mezzora probabilmente scoparono in bagno, alzando il volume al massimo sentivo dei gemiti di mia moglie, poi tornarono sul letto e lui iniziò a scoparla a pecora. Quando la prese per le spalle e per i capelli il ritmo era furioso, sembrava la potesse rompere, per finire poi spiaccicati sul letto con lui che aiutato dal materasso le come saltava dentro la fica.

Peccato però che non vidi nulla quando lui si piazzò seduto sul suo petto e le sborrò di nuovo in faccia o in bocca. Poi scomparvero e ricomparirono vestiti e ai saluti. Mi ci volle un po' a realizzare l'accaduto. Mia moglie era cotto di un altro e la colpa era tutta mia. Lei in quei giorni era normale, mentre io uno straccio. Dopo qualche giorno mi mandò uno screen di una chat con lei che gli scriveva "voglio bere ancora il tuo nettare, non potrei mai saziarmi abbastanza".

Passarono settimane e nonostante le mie insistenze il silenzio assoluto. In quel periodo scopammo una volta, al buio naturalmente, così come sempre. Io ero andato fuori di testa, non riuscivo a pensare ad altro. Un giorno mi scrisse "perché non ti levi dal cazzo una notte che voglio scoparmi tua moglie con calma nel vostro lettone?". Con i figli all'università, inventai una rassegna e lei non obiettò nulla. Aspettai appostato fuori casa e lo vidi arrivare: andò via dopo circa quattro ore, poi mi scrisse "complimenti per la selezione di vini, a tua moglie ho dato un bicchiere speciale pieno di sborra e l'ha bevuto tutto".

Poi arrivò la pandemia ma come ci potemmo rispostare di nuovo ecco un suo nuovo messaggio "tua moglie sono mesi che mi rompe il cazzo, mi ha stufato ora la sistemo io poi te la restituisco". Mi mandò un nuovo video in estate: questa volta la scopata era furiosa fin da subito, lei ciucciava come una forsennata e lui la riempiva di insulti "puttana, guarda che puttana che sei diventata!" fu una delle cose più chiare sentite. Tra le sue urla la inculò anche, anche con un discreto ritmo alla fine.

Ormai ero rassegnato ma il peggio doveva ancora venire. "Il nome Mirko xxx cosa ti dice" mi scrisse lui in piena estate. Io non capivo poi ricondussi al ragazzo del liceo. Lei gli aveva raccontato dell'accaduto, dicendogli che tanto si era masturbata pensando al suo cazzo. Il ragazzo oggi gestisce la ditta con il padre, è sposato, e probabilmente è rimasto scioccato quando mia moglie gli ha chiesto l'amicizia su fb. Obbligata da Oscar, come screen hanno dimostrato gli ha scritto "ma quel cazzone non vorresti farmelo vedere dal vivo?".

L'unica cosa che seppi è che lui mi scrisse "Stella dice che il preservativo tutto srotolato gli arrivava a metà cazzo, lui se l'è scopata nel furgoncino della ditta in un parcheggio. Prima del nuovo lockdown lei disse che voleva andare a trovare una sua amica a Roma, così se ne andò per tre giorni. Scrissi a Oscar e mi rispose "non ne so nulla, avrà trovato altri cazzi, meglio che mi ha stufato". Non seppi mai cosa fece in quei giorni, ma sotto le scorse Feste di colpo mi arrivò sotto la faccia e mi dette uno schiaffo: Oscar le aveva raccontato tutto.

Mi urlò contro ogni insulto possibile e due ore dopo era già con le valigie in mano. Ora ci stiamo separando consensualmente, non parliamo da mesi e mai abbiamo veramente affrontato l'argomento e da quello che sò ha una relazione con un nostro collega, il professore di educazione fisica ovviamente...
 
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GLI ESAMI NON FINISCONO MAI

Mauro


Sono tre anni che convivo con un dubbio atroce, un dilemma che non ho il coraggio di risolvere perché, in fondo, probabilmente a me va bene che io non sappia tutta la verità. Detto questo mi presento: mi chiamo Mauro, ho 37 anni e da sei anni sono sposato con Carla che invece di anni ne ha 35 molto ben portati. Abbiamo due bambini piccoli e siamo una coppia normalissima anzi, a detta degli amici, noiosa e pantofolaia ma a noi ci piace così.

Ci siamo conosciuti al liceo, io avevo avuto esperienze sessuali come un paio di navi scuola della città mentre lei era vergine, anche se al suo primo fidanzato aveva fatto seghe e pompini. Vi descrivo Carla: lei sostanzialmente è una rompiballe. Ha un carattere forte, autoritario, e nella coppia nonostante la mia mole sicuramente quella che porta i pantaloni è lei, a cui spetta sempre l'ultima parola e ogni decisione. Io sono un ragazzo moro, alto e dai lineamenti dolci. Abbastanza nerd ma essendo ingegnere è automatico.

Lei invece è alta 1,70, ha delle gambe molto belle, lunghe e toniche, un sedere alto e pronunciato mentre il seno da ragazza era spettacolare, una terza marmorea, mentre dopo le due gravidanze è inevitabilmente sfiorito tanto che lo vorrebbe rifare. Ha i capelli castano chiaro, lunghi e mossi, che incorniciano un volto piccolo come la bocca e gli occhi, scuri e intensi. La nota stonata è il naso, irregolare e lungo rispetto al viso, altra cosa questa che da sempre vorrebbe porre rimedio dal chirurgo. Nel complesso è una bella donna, non appariscente nel vestirsi, mentre da ragazza poteva essere considerata un bel figone.

A letto poi Carla è autoritaria come nella vita: si scopa quando lo dice lei (fortunatamente abbastanza spesso anche dopo il matrimonio e i figli) e come decide lei (io la lecco a lungo lei giusto il necessario per rendere il cazzo duro). Ama cavalcarmi salendomi sopra, oppure a pecora sgrillettandosi furiosamente. Non sta mai zitta neanche quando scopa, dandomi del maiale quando è sopra lei e incitandomi a scoparla forte quando è a pecora.

Da ragazzi una sera avevamo bevuto più del solito, in macchina mi saltò addosso ma avendo il ciclo senza fare una piega mi disse di incularla. La saliva e il preservativo facilitarono la penetrazione, anche il fatto che ho un cazzo assolutamente normale, e lei venne dopo neanche due minuti stimolandosi freneticamente con la mano. Mi chiese poi di andare avanti ma ammetto che non durai molto e sborrai nel preservativo (in bocca o in faccia per lei è un tabù). Da qual momento il sesso anale è stata una eccezione, concessa naturalmente quando lo diceva lei e quasi sempre nelle rare volte che beveva quel bicchiere in più.

Detto questo vi faccio un sunto della nostra vita: io fatto l'università nella nostra città, lei in una vicina dove andava dal lunedì al giovedì poi il venerdì o tornava lei (spesso) o andavo io (raro). Del resto quella città non aveva molto da offrire, poi lei dividendo la casa con una ragazza con cui, a suo dire, non aveva mai legato, fuggiva volentieri appena le finivano le lezioni. Finiti gli studi io sono entrato in una azienda e lei in uno studio privato, un amico ddi famiglia, ci siamo sposati e abbiamo fatto due figli e siamo felici e innamorati.

Cosa c'è allora che mi turba? Tre anni fa quando lei era da poco incinta del nostro secondo figlio accadde il tipico fulmine a ciel sereno. Un amico su Facebook condivise un link di un professore che era stato arrestato in quanto accusato di aver avuto rapporti sessuali con diverse sue studentesse, il tutto per agevolare i loro esami. L'inchiesta era nata proprio dalla denuncia di alcune ragazze. Il nome non mi era nuovo del professore, così girai il link a Carla e lei mi rispose che si era stato un suo professore e che la cosa la sorprendeva molto.

A casa tornai sull'argomento e lei molto tranquillamente mi disse che il prof, un tipo sulla quarantina, piccolino moro con i capelli corti e il pizzetto, aveva la nomina dello stronzo e che lei comunque il suo esame riuscì a superarlo bene ugualmente in quanto la materia era a lei molto familiare. Però mai avrebbe pensato a una cosa del genere, anche se sottolineò che era importante capire poi se lo mandavano a processo.

Dopo qualche settimana, forse un mese non ricordo bene, mi arrivò una richiesta di amicizia da parte di Giada, la ex coinquilina di mia moglie. Accettai e lei mi chiese una mia mail che era una cosa importante. Mi allarmai e lei tagliò corto "me la vuoi dare o no? io penso che ti convenga ma fai come ti pare". Le mandai la mia mail e poco dopo ricevetti posta da lei. Lei mi scrisse se avevo ricevuto la mail, come risposi di sì allora lei mi tolse l'amicizia e mi bloccò.

Non ci capivo nulla, ero a lavoro e fortunatamente solo in stanza quel giorno. La mail conteneva un foglio word accompagnato da alcune righe dove, in sostanza, Giada diceva che è stata lei una delle ragazze a denunciare il professore, che l'indagine va avanti da tempo e che mia moglie, nonostante le sue insistenze, non ha mai voluto unirsi anche lei alla denuncia nonostante fosse anche lei una vittima del prof. "Leggi l'allegato, così scoprirai veramente chi è tua moglie".

Ero sconvolto, mi accertai di non essere disturbato a aprii l'allegato. Era un papello lunghissimo che dire che mi sconvolse è forse riduttivo. "Stando a quello che mi ha raccontato la tua dolce metà, sei diventato mezzo cornuto quando lei era in quinto superiore e tu all'università. Durante la gita di quinto era insieme ad altri in camera a bere e fumare, iniziarono a fare giochi spinti e quando toccò a lei per penitenza dovette fare un pompino in bagno a uno. Mi disse che mentre era intenta a ciucciare entrarono tutti in bagno, beccandola con la lingua sulla cappella... se non sapevi questi, sappi che tanti altri ci avranno riso molte volte dell'accaduto".

"Sei diventato cornuto totale invece durante il periodo dell'esame di maturità. In classe con lei c'era un ragazzo, tale Amos, a sua detta veramente brutto ma si era sparsa la voce che aveva una mazza da record. Prima degli esami la classe andò in una villa in campagna a prepararsi, non so se ricordi, e lei bevuta e fumata si ficcò nella stanza dove dormiva sto Amos. A detta sue aveva il cazzo grande come un avambraccio, tanto che si dovette ficcare le mutande in bocca per non urlare e svegliare tutti. Se lo scopò a sua detta per tuto quel periodo nella villa poi, quando già vivevamo insieme all'università, come seppe che sto ragazzo era tornato dall'estero dove studiava mi mandò a dormire da un amico perchè lo aveva invitato a raggiungerla. Tornai a casa il mattino dopo quando lei mi scrisse di venire. La trovai in bagno e mi chiese di controllarle bene la fica che aveva dolore. Casa era tutto in disordine, iniziai a risistemare e trovavo preservativi ovunque (credo che lei avesse ragione sulle dimensioni, erano srotolati completamente. Avevano rotto anche due soprammobili, e lei poi con calma mi raccontò che i vicini erano venuti a bussare per il casino... mi disse che era un animale, che l'aveva scopata tutta la notte quasi senza sosta provandola pure, senza successo ad incularla, strano perchè il culo ce l'ha bello aperto".

Stavo per svenire. Avevo ben presente questo Amos, un metallaro alto ed effettivamente brutto, che viveva all'estero fin dagli studi. Giada non è della nostra città e non poteva conoscerlo. La confessione poi proseguiva con una serie di amanti, mentre per quanto riguarda il professore la storia era allucinante. Giada venne bocciata una prima volta, poi il professore si offrì di darle una mano: poteva andare a casa sua e così facendo la sua preparazione sarebbe stata senza dubbio ottimale.

L'intento era chiaro e lei era disposta a quel compromesso, ma a suo dire quel pomeriggio per lei è stato un incubo. Tornò a casa poco prima di cena in taxi, perché a suo dire stava in piedi a fatica. Carla allarmata le chiese cosa fosse successo e lei le raccontò tutto: il professore non l'aveva scopata, ma letteralmente abusata per due ore. Le mostrò il culo oscenamente aperto, i seni e le natiche violacei e disse che aveva vomitato a ripetizione per il sesso orale profondo.

"Devi sapere che quella zoccola di tua moglie fu lei a dirsi disponibile con il professore, quando tornò non si reggeva neanche lei. Mi disse che l'aveva legata, costretta a leccargli il culo e poi pisciato in faccia. La fica in tutto quel tempo non l'aveva neanche sfiorata, solo culo e cazzo in gola. Il bello è che la troia a casa del prof ci è andata poi tornata almeno altre tre volte, una delle quali lui era con un amico ma i dettagli non li conosco".

"La puttana si è scopata mio fratello quando mi è venuto a trovare, per non parlare delle feste universitarie dove dopo un paio di drink la vedevi scomparire. Una sera si portò a casa tre americani di cui uno di colore, non mi fecero dormire per buona parte della notte. Il mattino dopo tutta ridendo mi disse che non era vero che i neri ce l'avevano grosso, visto che quello della sera ce l'aveva piccolo mentre gli altri due bello grosso".

La mail poi si concludeva così: "Io ora vado avanti da sola nella mia battaglia, tua moglie si è rivelata la solita stronza ma almeno ora tu conosci la verità. Addio Giada".

Io non volevo crederci, se non fosse per la storia di Amos poteva tranquillamente essersi inventato tutto. Tante volte in questi tre anni ho pensato di parlarle della cosa, ma non ho mai avuto il coraggio. In fondo anche se fosse vero sono cose passate, che se rivangate potrebbero mandare in frantumi il nostro matrimonio e, di conseguenza, la mia vita. Così mi tengo il dubbio tanto le corna, se vere, quelle nessuno me le potrà togliere.
 

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GLI ESAMI NON FINISCONO MAI

Mauro


Sono tre anni che convivo con un dubbio atroce, un dilemma che non ho il coraggio di risolvere perché, in fondo, probabilmente a me va bene che io non sappia tutta la verità. Detto questo mi presento: mi chiamo Mauro, ho 37 anni e da sei anni sono sposato con Carla che invece di anni ne ha 35 molto ben portati. Abbiamo due bambini piccoli e siamo una coppia normalissima anzi, a detta degli amici, noiosa e pantofolaia ma a noi ci piace così.

Ci siamo conosciuti al liceo, io avevo avuto esperienze sessuali come un paio di navi scuola della città mentre lei era vergine, anche se al suo primo fidanzato aveva fatto seghe e pompini. Vi descrivo Carla: lei sostanzialmente è una rompiballe. Ha un carattere forte, autoritario, e nella coppia nonostante la mia mole sicuramente quella che porta i pantaloni è lei, a cui spetta sempre l'ultima parola e ogni decisione. Io sono un ragazzo moro, alto e dai lineamenti dolci. Abbastanza nerd ma essendo ingegnere è automatico.

Lei invece è alta 1,70, ha delle gambe molto belle, lunghe e toniche, un sedere alto e pronunciato mentre il seno da ragazza era spettacolare, una terza marmorea, mentre dopo le due gravidanze è inevitabilmente sfiorito tanto che lo vorrebbe rifare. Ha i capelli castano chiaro, lunghi e mossi, che incorniciano un volto piccolo come la bocca e gli occhi, scuri e intensi. La nota stonata è il naso, irregolare e lungo rispetto al viso, altra cosa questa che da sempre vorrebbe porre rimedio dal chirurgo. Nel complesso è una bella donna, non appariscente nel vestirsi, mentre da ragazza poteva essere considerata un bel figone.

A letto poi Carla è autoritaria come nella vita: si scopa quando lo dice lei (fortunatamente abbastanza spesso anche dopo il matrimonio e i figli) e come decide lei (io la lecco a lungo lei giusto il necessario per rendere il cazzo duro). Ama cavalcarmi salendomi sopra, oppure a pecora sgrillettandosi furiosamente. Non sta mai zitta neanche quando scopa, dandomi del maiale quando è sopra lei e incitandomi a scoparla forte quando è a pecora.

Da ragazzi una sera avevamo bevuto più del solito, in macchina mi saltò addosso ma avendo il ciclo senza fare una piega mi disse di incularla. La saliva e il preservativo facilitarono la penetrazione, anche il fatto che ho un cazzo assolutamente normale, e lei venne dopo neanche due minuti stimolandosi freneticamente con la mano. Mi chiese poi di andare avanti ma ammetto che non durai molto e sborrai nel preservativo (in bocca o in faccia per lei è un tabù). Da qual momento il sesso anale è stata una eccezione, concessa naturalmente quando lo diceva lei e quasi sempre nelle rare volte che beveva quel bicchiere in più.

Detto questo vi faccio un sunto della nostra vita: io fatto l'università nella nostra città, lei in una vicina dove andava dal lunedì al giovedì poi il venerdì o tornava lei (spesso) o andavo io (raro). Del resto quella città non aveva molto da offrire, poi lei dividendo la casa con una ragazza con cui, a suo dire, non aveva mai legato, fuggiva volentieri appena le finivano le lezioni. Finiti gli studi io sono entrato in una azienda e lei in uno studio privato, un amico ddi famiglia, ci siamo sposati e abbiamo fatto due figli e siamo felici e innamorati.

Cosa c'è allora che mi turba? Tre anni fa quando lei era da poco incinta del nostro secondo figlio accadde il tipico fulmine a ciel sereno. Un amico su Facebook condivise un link di un professore che era stato arrestato in quanto accusato di aver avuto rapporti sessuali con diverse sue studentesse, il tutto per agevolare i loro esami. L'inchiesta era nata proprio dalla denuncia di alcune ragazze. Il nome non mi era nuovo del professore, così girai il link a Carla e lei mi rispose che si era stato un suo professore e che la cosa la sorprendeva molto.

A casa tornai sull'argomento e lei molto tranquillamente mi disse che il prof, un tipo sulla quarantina, piccolino moro con i capelli corti e il pizzetto, aveva la nomina dello stronzo e che lei comunque il suo esame riuscì a superarlo bene ugualmente in quanto la materia era a lei molto familiare. Però mai avrebbe pensato a una cosa del genere, anche se sottolineò che era importante capire poi se lo mandavano a processo.

Dopo qualche settimana, forse un mese non ricordo bene, mi arrivò una richiesta di amicizia da parte di Giada, la ex coinquilina di mia moglie. Accettai e lei mi chiese una mia mail che era una cosa importante. Mi allarmai e lei tagliò corto "me la vuoi dare o no? io penso che ti convenga ma fai come ti pare". Le mandai la mia mail e poco dopo ricevetti posta da lei. Lei mi scrisse se avevo ricevuto la mail, come risposi di sì allora lei mi tolse l'amicizia e mi bloccò.

Non ci capivo nulla, ero a lavoro e fortunatamente solo in stanza quel giorno. La mail conteneva un foglio word accompagnato da alcune righe dove, in sostanza, Giada diceva che è stata lei una delle ragazze a denunciare il professore, che l'indagine va avanti da tempo e che mia moglie, nonostante le sue insistenze, non ha mai voluto unirsi anche lei alla denuncia nonostante fosse anche lei una vittima del prof. "Leggi l'allegato, così scoprirai veramente chi è tua moglie".

Ero sconvolto, mi accertai di non essere disturbato a aprii l'allegato. Era un papello lunghissimo che dire che mi sconvolse è forse riduttivo. "Stando a quello che mi ha raccontato la tua dolce metà, sei diventato mezzo cornuto quando lei era in quinto superiore e tu all'università. Durante la gita di quinto era insieme ad altri in camera a bere e fumare, iniziarono a fare giochi spinti e quando toccò a lei per penitenza dovette fare un pompino in bagno a uno. Mi disse che mentre era intenta a ciucciare entrarono tutti in bagno, beccandola con la lingua sulla cappella... se non sapevi questi, sappi che tanti altri ci avranno riso molte volte dell'accaduto".

"Sei diventato cornuto totale invece durante il periodo dell'esame di maturità. In classe con lei c'era un ragazzo, tale Amos, a sua detta veramente brutto ma si era sparsa la voce che aveva una mazza da record. Prima degli esami la classe andò in una villa in campagna a prepararsi, non so se ricordi, e lei bevuta e fumata si ficcò nella stanza dove dormiva sto Amos. A detta sue aveva il cazzo grande come un avambraccio, tanto che si dovette ficcare le mutande in bocca per non urlare e svegliare tutti. Se lo scopò a sua detta per tuto quel periodo nella villa poi, quando già vivevamo insieme all'università, come seppe che sto ragazzo era tornato dall'estero dove studiava mi mandò a dormire da un amico perchè lo aveva invitato a raggiungerla. Tornai a casa il mattino dopo quando lei mi scrisse di venire. La trovai in bagno e mi chiese di controllarle bene la fica che aveva dolore. Casa era tutto in disordine, iniziai a risistemare e trovavo preservativi ovunque (credo che lei avesse ragione sulle dimensioni, erano srotolati completamente. Avevano rotto anche due soprammobili, e lei poi con calma mi raccontò che i vicini erano venuti a bussare per il casino... mi disse che era un animale, che l'aveva scopata tutta la notte quasi senza sosta provandola pure, senza successo ad incularla, strano perchè il culo ce l'ha bello aperto".

Stavo per svenire. Avevo ben presente questo Amos, un metallaro alto ed effettivamente brutto, che viveva all'estero fin dagli studi. Giada non è della nostra città e non poteva conoscerlo. La confessione poi proseguiva con una serie di amanti, mentre per quanto riguarda il professore la storia era allucinante. Giada venne bocciata una prima volta, poi il professore si offrì di darle una mano: poteva andare a casa sua e così facendo la sua preparazione sarebbe stata senza dubbio ottimale.

L'intento era chiaro e lei era disposta a quel compromesso, ma a suo dire quel pomeriggio per lei è stato un incubo. Tornò a casa poco prima di cena in taxi, perché a suo dire stava in piedi a fatica. Carla allarmata le chiese cosa fosse successo e lei le raccontò tutto: il professore non l'aveva scopata, ma letteralmente abusata per due ore. Le mostrò il culo oscenamente aperto, i seni e le natiche violacei e disse che aveva vomitato a ripetizione per il sesso orale profondo.

"Devi sapere che quella zoccola di tua moglie fu lei a dirsi disponibile con il professore, quando tornò non si reggeva neanche lei. Mi disse che l'aveva legata, costretta a leccargli il culo e poi pisciato in faccia. La fica in tutto quel tempo non l'aveva neanche sfiorata, solo culo e cazzo in gola. Il bello è che la troia a casa del prof ci è andata poi tornata almeno altre tre volte, una delle quali lui era con un amico ma i dettagli non li conosco".

"La puttana si è scopata mio fratello quando mi è venuto a trovare, per non parlare delle feste universitarie dove dopo un paio di drink la vedevi scomparire. Una sera si portò a casa tre americani di cui uno di colore, non mi fecero dormire per buona parte della notte. Il mattino dopo tutta ridendo mi disse che non era vero che i neri ce l'avevano grosso, visto che quello della sera ce l'aveva piccolo mentre gli altri due bello grosso".

La mail poi si concludeva così: "Io ora vado avanti da sola nella mia battaglia, tua moglie si è rivelata la solita stronza ma almeno ora tu conosci la verità. Addio Giada".

Io non volevo crederci, se non fosse per la storia di Amos poteva tranquillamente essersi inventato tutto. Tante volte in questi tre anni ho pensato di parlarle della cosa, ma non ho mai avuto il coraggio. In fondo anche se fosse vero sono cose passate, che se rivangate potrebbero mandare in frantumi il nostro matrimonio e, di conseguenza, la mia vita. Così mi tengo il dubbio tanto le corna, se vere, quelle nessuno me le potrà togliere.
Minkia Carla, se fosse vera la storia dovresti scopartela come ha fatto il professore magari legandola al letto
 

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Anche se forse la sezione "esperienza reale" non è la più adatta. 😉
 
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Solita premessa: la storia che vi andrò a raccontare è vera, ma il suo svolgimento è stato modificato e romanzato per salvaguardare la privacy dei protagonisti. Viste le tante richieste in questa storia, molto lunga, torneranno alcuni dei protagonisti di Tempi Moderni e di altri precedenti racconti così da poter dare una conclusione. Come sempre ogni commento e messaggio è ben gradito, ma non entrate nei dettagli nel chiedermi cosa a cui non posso per ovvie ragioni darvi risposta. Buona lettura
 

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Solita premessa: la storia che vi andrò a raccontare è vera, ma il suo svolgimento è stato modificato e romanzato per salvaguardare la privacy dei protagonisti. Viste le tante richieste in questa storia, molto lunga, torneranno alcuni dei protagonisti di Tempi Moderni e di altri precedenti racconti così da poter dare una conclusione. Come sempre ogni commento e messaggio è ben gradito, ma non entrate nei dettagli nel chiedermi cosa a cui non posso per ovvie ragioni darvi risposta. Buona lettura
non vedo l'ora di leggerti. Complimenti per la qualità!
 
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Roba da ricchi - prima parte

Mi chiamo Livio e finora posso dire di aver vissuto cinque vite. Le prime visto che non credo vi possano interessare molto ve le descriverò brevemente soffermandomi invece in maniera più approfondita in quelle parti della mia esistenza più appropriate per un racconto erotico. Se però non vi spiegherei bene tutto fin dall'inizio, sarebbe per voi difficile comprendere molte sfumature di questa incredibile storia.

La prima vita è quella che ho vissuto dalla mia nascita fino al momento in cui non ho incontrato Giada, mia moglie. Sono figlio unico, i miei genitori fanno parte dell'aristocrazia romana, benestante ma assolutamente decadente. Negli anni ho visto mio padre dilapidare due patrimoni, il suo e quello di mia madre, in puttane, gioco e vizi vari. Mia madre invece da sempre me la ricordo imbottita di farmaci, in perenna cura dallo psicologo e con una sigaretta in bocca. L'unico suo piacere era quello di andare a giocare a Burraco al circolo con le amiche.

Nonostante tutto il rapporto migliore ce l'ho con mio padre che, a modo suo, è sempre stato il genitore che più mi ha seguito e dedicato del tempo: non si è mai perso una mia partita di tennis o di calcio, a meno che non fosse fuori Roma per lavoro. Nonostante le nostre finanze di famiglie si andavano sempre più aggravando, ho sempre vissuto nel lusso frequentando la Roma bene dei quartieri del Nord della città.

Chi ha subito intuito la situazione è stato mio nonno materno che, in quanto suo unico nipote, mi ha intestato una casa in provincia e un appartamento in città prima che i miei si vendessero anche quelli per coprire i debiti. Nonostante l'agio non è stato facile crescere in quell'ambiente e credo che tutte le mie devianze sessuali siano un prodotto della mia adolescenza. Sono cresciuto spiando mio padre e suo cugino, che per me è zio Massi, scoparsi la nostra domestica anche insieme. Zio Massi in particolare per me è sempre stato una sorta di fratellone maggiore, che appena compiuto 18 anni mi portava nei vari night del Centro.

A differenza dei miei amici non ho scoperto il sesso in modo spontaneo con ragazze della mia età, ma subito nelle sue forme più perverse. Mai fidanzato con nessuna, anche con le mie coetanee cercavo solo il sesso spinto, tanto da essermi fatto una nomea di porco. In più la mia dotazione (ho un cazzo lungo quasi 20cm con una grossa cappella quasi sproporzionata rispetto al tronco) facevano di me il perfetto amante più che fidanzato.

Pochi amici ma buoni, arrivato all'università iniziai a fare un alto consumo di cocaina che mi portò ad abbandonare o sport. Per fortuna invece l'università riuscivo a portala avanti, anche perché a scuola sono sempre stato molto bravo. Iscritto ad economia, anche grazie al mio bell'aspetto tutte le più carine del mio corso sono riuscito a scoparmele ma di questo adesso non voglio parlare.

Arrivato a un passo dalla laurea i soldi a casa erano praticamente finiti, così iniziai a spacciare per potermi permettere i vizi. Fu mio zio ad avvisarmi che la polizia mi seguiva, così mi consigliò di tagliare la corda per un po' e di concentrarmi sulla tesi. Decisi così di andare nell'abitazione in provincia che era mia, una piccola villa con terreno in un paese distante una cinquantina di chilometri da Roma.

Lì ci ero andato solo poche volte da bambino, non conoscevo nessuno ma la casa era tenuta bene visto che ogni tanto ci andavano i miei nonni. All'epoca avevo 25 anni ed era tarda primavera. Fu in quel paese che ho conosciuto Giada: lei all'epoca aveva 18 anni e lavorava nel bar/tabacchi/alimentari della famiglia, in pratica l'unico posto della zona dove poter fare spesa. Lei era alla cassa e dopo un paio di volte che andavo a fare spesa attaccai bottone. All'epoca Giada era molto diversa di come è ora, quasi un'altra persona, ma comunque era una bella ragazza mora e riccia, con occhi marroni profondi e delle belle cosce e un culone da favola.

Da come mi guardava e mi rispondeva si capiva che le piacevo, così le chiesi il sabato sera così si facesse di bello al paese. Mi portò così in una pizzeria insieme ai sui amici e, dopo diverse birre, quando le dissi se la potevo accompagnare a casa in macchina lei mi rispose raggiante di sì. Ero abbastanza ubriaco e l'unica cosa a cui pensavo er quello di scoparmi in ogni modo quella bella cavalla di campagna.

In macchina così feci la piacevole scoperta di Giada: ci baciammo appena saliti, poi le dissi di indicarmi la strada per una frasca. Nel frattempo l'avevo tirato fuori e lei mi segava. Quando ha iniziato a succhiarmelo ripeteva che era il cazzo più grande che aveva mai visto, poi quando scopai la sua fica pelosissima lei era un autentico lago e venne a ripetizione. Da quel giorno come poteva veniva a casa e ci facevamo gran scopate.

Lei si capiva che era innamorata persa ma a me colpiva la sua maialaggine: amava masturbarsi sfogliando i giornali porno che vendeva al suo bar, nonostante l'età aveva già preso tanti cazzi tra amici e fornitori vari. Fatto sta che mentre stavo per tormarmene a Roma, anche perché di lì a breve avrei dato la tesi, lei mi disse che era incinta: probabilmente lo aveva fatto apposta a dirmi di venire dentro nonostante fosse proprio nei giorni dell'ovulazione, così all'inizio mi incazzai.

Raccontai tutto a mio zio e lui fu molto lungimirante "Livio non non abbiamo più un soldo, per questa ragazza sei una sorta di divinità e in più è figlia unica e ha una bella attività. Attacca il cappello con lei, prendi in mano le redini del posto e poi quando puoi torna a farti i cazzi tuoi". Così la "perdonai" e subito la sua famiglia mi accolse come un figlio, anche perchè gongolavano al pensiero che uno della mia famiglia potesse sposare la loro figlia.

Qui ha inizio la mia seconda vita, più di venti anni passati a fare il padre (dopo il primo figlio subito dopo abbiamo fatto una figlia) e a gestire le finanze dell'attività. Con gli anni il nostro bar/tabacchi/alimentari era diventato una sorta di autogrill vista la posizione strategica. Facevamo soldi a palate e una parte li investivo in Borsa con successo per la grande gioia dei genitori di giada che avevano una fiducia massima in me.

Pian piano anche io mi innamorai di Giada, del resto lei è sempre stata eccezionale: una madre impareggiabile, una moglie che mi venerava e soprattutto una gran porca a letto. Di giorno quando i bambini erano a scuola, ogni tanto lei mi raggiungeva a casa dove avevo il mio studio e ci facevamo scopate colossali, tanto che a volte poi non riusciva a stare in cassa per quanto lo aveva preso nel culo.

In più era ossessionata dai film porno, non faceva altro che ripetermi che le sarebbe piaciuto vedermi scopare altre, che voleva provare a fare sesso con una donna e con più uomini insieme. Facemmo così una promessa: come i figli erano sistemati, avremmo venduto tutto e saremmo andati a vivere a Roma godendoci i soldi fatti e dedicandoci alla lussuria più sfrenata. Quando degli investitori del sud ci fecero una offerta monstre per tutto il comprensorio, compreso dove vivevamo che volevano farci una sorta di albergo, vendemmo tutto facendo un incasso incredibile.

I miei suoceri andarono a vivere nel mio villino dedicandosi alla terra, il figlio più grande era a studiare a Milano e quella minore a Londra. Così come si liberò dall'inquilino decidemmo di trasferirci nel mio appartamento romano che è un magnifico attico in zona Trastevere. Da quel momento per me è iniziata quella che considero la mia terza vita.
 

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Mi chiamo Livio e finora posso dire di aver vissuto cinque vite. Le prime visto che non credo vi possano interessare molto ve le descriverò brevemente soffermandomi invece in maniera più approfondita in quelle parti della mia esistenza più appropriate per un racconto erotico. Se però non vi spiegherei bene tutto fin dall'inizio, sarebbe per voi difficile comprendere molte sfumature di questa incredibile storia.

La prima vita è quella che ho vissuto dalla mia nascita fino al momento in cui non ho incontrato Giada, mia moglie. Sono figlio unico, i miei genitori fanno parte dell'aristocrazia romana, benestante ma assolutamente decadente. Negli anni ho visto mio padre dilapidare due patrimoni, il suo e quello di mia madre, in puttane, gioco e vizi vari. Mia madre invece da sempre me la ricordo imbottita di farmaci, in perenna cura dallo psicologo e con una sigaretta in bocca. L'unico suo piacere era quello di andare a giocare a Burraco al circolo con le amiche.

Nonostante tutto il rapporto migliore ce l'ho con mio padre che, a modo suo, è sempre stato il genitore che più mi ha seguito e dedicato del tempo: non si è mai perso una mia partita di tennis o di calcio, a meno che non fosse fuori Roma per lavoro. Nonostante le nostre finanze di famiglie si andavano sempre più aggravando, ho sempre vissuto nel lusso frequentando la Roma bene dei quartieri del Nord della città.

Chi ha subito intuito la situazione è stato mio nonno materno che, in quanto suo unico nipote, mi ha intestato una casa in provincia e un appartamento in città prima che i miei si vendessero anche quelli per coprire i debiti. Nonostante l'agio non è stato facile crescere in quell'ambiente e credo che tutte le mie devianze sessuali siano un prodotto della mia adolescenza. Sono cresciuto spiando mio padre e suo cugino, che per me è zio Massi, scoparsi la nostra domestica anche insieme. Zio Massi in particolare per me è sempre stato una sorta di fratellone maggiore, che appena compiuto 18 anni mi portava nei vari night del Centro.

A differenza dei miei amici non ho scoperto il sesso in modo spontaneo con ragazze della mia età, ma subito nelle sue forme più perverse. Mai fidanzato con nessuna, anche con le mie coetanee cercavo solo il sesso spinto, tanto da essermi fatto una nomea di porco. In più la mia dotazione (ho un cazzo lungo quasi 20cm con una grossa cappella quasi sproporzionata rispetto al tronco) facevano di me il perfetto amante più che fidanzato.

Pochi amici ma buoni, arrivato all'università iniziai a fare un alto consumo di cocaina che mi portò ad abbandonare o sport. Per fortuna invece l'università riuscivo a portala avanti, anche perché a scuola sono sempre stato molto bravo. Iscritto ad economia, anche grazie al mio bell'aspetto tutte le più carine del mio corso sono riuscito a scoparmele ma di questo adesso non voglio parlare.

Arrivato a un passo dalla laurea i soldi a casa erano praticamente finiti, così iniziai a spacciare per potermi permettere i vizi. Fu mio zio ad avvisarmi che la polizia mi seguiva, così mi consigliò di tagliare la corda per un po' e di concentrarmi sulla tesi. Decisi così di andare nell'abitazione in provincia che era mia, una piccola villa con terreno in un paese distante una cinquantina di chilometri da Roma.

Lì ci ero andato solo poche volte da bambino, non conoscevo nessuno ma la casa era tenuta bene visto che ogni tanto ci andavano i miei nonni. All'epoca avevo 25 anni ed era tarda primavera. Fu in quel paese che ho conosciuto Giada: lei all'epoca aveva 18 anni e lavorava nel bar/tabacchi/alimentari della famiglia, in pratica l'unico posto della zona dove poter fare spesa. Lei era alla cassa e dopo un paio di volte che andavo a fare spesa attaccai bottone. All'epoca Giada era molto diversa di come è ora, quasi un'altra persona, ma comunque era una bella ragazza mora e riccia, con occhi marroni profondi e delle belle cosce e un culone da favola.

Da come mi guardava e mi rispondeva si capiva che le piacevo, così le chiesi il sabato sera così si facesse di bello al paese. Mi portò così in una pizzeria insieme ai sui amici e, dopo diverse birre, quando le dissi se la potevo accompagnare a casa in macchina lei mi rispose raggiante di sì. Ero abbastanza ubriaco e l'unica cosa a cui pensavo er quello di scoparmi in ogni modo quella bella cavalla di campagna.

In macchina così feci la piacevole scoperta di Giada: ci baciammo appena saliti, poi le dissi di indicarmi la strada per una frasca. Nel frattempo l'avevo tirato fuori e lei mi segava. Quando ha iniziato a succhiarmelo ripeteva che era il cazzo più grande che aveva mai visto, poi quando scopai la sua fica pelosissima lei era un autentico lago e venne a ripetizione. Da quel giorno come poteva veniva a casa e ci facevamo gran scopate.

Lei si capiva che era innamorata persa ma a me colpiva la sua maialaggine: amava masturbarsi sfogliando i giornali porno che vendeva al suo bar, nonostante l'età aveva già preso tanti cazzi tra amici e fornitori vari. Fatto sta che mentre stavo per tormarmene a Roma, anche perché di lì a breve avrei dato la tesi, lei mi disse che era incinta: probabilmente lo aveva fatto apposta a dirmi di venire dentro nonostante fosse proprio nei giorni dell'ovulazione, così all'inizio mi incazzai.

Raccontai tutto a mio zio e lui fu molto lungimirante "Livio non non abbiamo più un soldo, per questa ragazza sei una sorta di divinità e in più è figlia unica e ha una bella attività. Attacca il cappello con lei, prendi in mano le redini del posto e poi quando puoi torna a farti i cazzi tuoi". Così la "perdonai" e subito la sua famiglia mi accolse come un figlio, anche perchè gongolavano al pensiero che uno della mia famiglia potesse sposare la loro figlia.

Qui ha inizio la mia seconda vita, più di venti anni passati a fare il padre (dopo il primo figlio subito dopo abbiamo fatto una figlia) e a gestire le finanze dell'attività. Con gli anni il nostro bar/tabacchi/alimentari era diventato una sorta di autogrill vista la posizione strategica. Facevamo soldi a palate e una parte li investivo in Borsa con successo per la grande gioia dei genitori di giada che avevano una fiducia massima in me.

Pian piano anche io mi innamorai di Giada, del resto lei è sempre stata eccezionale: una madre impareggiabile, una moglie che mi venerava e soprattutto una gran porca a letto. Di giorno quando i bambini erano a scuola, ogni tanto lei mi raggiungeva a casa dove avevo il mio studio e ci facevamo scopate colossali, tanto che a volte poi non riusciva a stare in cassa per quanto lo aveva preso nel culo.

In più era ossessionata dai film porno, non faceva altro che ripetermi che le sarebbe piaciuto vedermi scopare altre, che voleva provare a fare sesso con una donna e con più uomini insieme. Facemmo così una promessa: come i figli erano sistemati, avremmo venduto tutto e saremmo andati a vivere a Roma godendoci i soldi fatti e dedicandoci alla lussuria più sfrenata. Quando degli investitori del sud ci fecero una offerta monstre per tutto il comprensorio, compreso dove vivevamo che volevano farci una sorta di albergo, vendemmo tutto facendo un incasso incredibile.

I miei suoceri andarono a vivere nel mio villino dedicandosi alla terra, il figlio più grande era a studiare a Milano e quella minore a Londra. Così come si liberò dall'inquilino decidemmo di trasferirci nel mio appartamento romano che è un magnifico attico in zona Trastevere. Da quel momento per me è iniziata quella che considero la mia terza vita.
Porca troia, hai trovato una donna che ha la mentalità di un uomo nel senso scopereccio della parola.
Non vedo l'ora di conoscere il seguito.
 

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