Esperienza reale Un Martini per conoscerci....

tr3ddy

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Un Martini per conoscersi….
Sera d’estate, faceva molto caldo sono stata invitata ad une festa in una meravigliosa villa a Posillipo.
Villa piena di fiori, presente tutta la Napoli bene, appena arrivata mi trovo davanti un cameriere che mi porge subito un prosecco. La serata promette bene.
Amo le bollicine, mi rendono più socievole e stasera ne ho proprio bisogno.
Faccio due sorsi e cammino verso la mia amica mi sento un po’ osservata. Stasera per l’occasione ho indossato un bel vestitino estivo tutto colorato, un bel paio di tacchi aperti che mettono in mostra i miei piedi contornati da uno smalto verde acqua che richiama un po’ dei colori del vestitino. Come intimo invece ho indossato una bella bralette in pizzo che ovviamente spuntava da sotto il vestitino e che esaltava il mio seno dirompente abbronzato dove nel solco centrale capeggiava un bel ciondolo etnico.
Capelli raccolti e due grandi orecchini completavano il tutto. Dimenticavo stasera senza perizoma.
Molto spesso in estate esco senza intimo, stasera volevo sentire la brezza marina sfiorare la mia vulva, mi da una estrema sensazione di eccitamento e poi chissà, stare senza intimo mi rende molto vogliosa.
Raggiungo la mia amica, l’abbraccio calorosamente la bacio sulle guance l’atmosfera è bellissima.
Mi porge invece questa volta un Martini, la serata si prospetta meravigliosa.
Ci avviciniamo a mangiucchiare qualcosa e prendo una tartina di salmone, mi piace molto il pesce in tutti i sensi. Iniziamo a parlare del più del meno, ci raccontiamo un po’ di cose. Siamo amiche del liceo e abbiamo molta confidenza. Ci diciamo tutto mi ha detto che stasera è alla ricerca di cazzo, come faccio a dargli torto, la serata è carica di ormoni, ho belle sensazioni.
Torniamo a noi, la serata prosegue benissimo, mi siedo su uno sgabello e metto fuori un po’ le mie belle gambe abbronzate, e tra un sorso e l’altro incrocio con il mio sguardo quello di un bell’uomo sulla cinquantina, brizzolato. Abbasso lo sguardo, faccio un sorso, rialzo la testa e lui è ancora li a fissarmi. Adesso per io non lo abbasso lo sfido, deve essere lui a cedere. Così è ci perdiamo per un attimo ma poco dopo ci risiamo. Ecco di nuovi i nostri occhi che si guardano…. Si va avanti così per un po’… i miei occhioni vanno quelli di una cerbiatta a quelli di una diavoletta e rivelano un po’ il mio essere.
Io resto sempre al mio posto, voglio già imporre il mio essere, voglio che sia l’uomo a fare il primo passo.
Si decide si avvicina, e si presenta, molto educato ha charme.
Mi piacciono i gentlemen in pubblico però poi nell’intimità voglio l’uomo che mi domini che mi schiaffeggi il culo che mi sbatta contro un muro come le più squallide puttane, voglio che mi sbatta la cappella in faccia, sulla lingua.
Si chiama Fabio lavora in regione è un professionista affermato, avvocato, sposato, vive in paese dell’entroterra. Ha un buon profumo si mantiene in forma. Non ha un fisico scolpito, ma si difende bene.
Stasera in libera uscito gli chiedo che profumo abbiamo addosso: sauvage di Dior.
Ci tiene a sottolineare che si tratta di un elisir. Ha ragione mi fa un certo effetto.
E, secondo me, non fa effetto solo su di me, avrà un seguito di donne, ma stasera ci siamo scelti e chissà dove andremo a finire.

La serata volgeva al termine e in cuor mio aspettavo solo che lui mi invitasse ad andare via insieme, certamente io non glielo avrei chiesto.
Comunque, tra mille pensieri, anche perché nel caso stavo pensando dove lasciare l’auto, mi sento sfiorare, un brivido mi attraversa tutta la schiena, lui da maschio mi dice: ti devo far vedere un posto bellissimo.
Mi basta alzare lo sguardo e lui capisce al volo, sono sua. Volevo correre dalla mia amica, ma invece come un felino sfilo davanti a tutti e mi dirigo verso la mia amica, spruzzo voglia e sesso da tutti i pori, secondo me se ne sono accorti tutti che la mia pelle trasuda voglia, sento le mie labbra un po’ bagnate, è un segno evidente ormai.
Convinco la mia amica a poter lasciare l’auto e li e torno verso di lui. È in trepidante attesa.
Mi prende per mano, sento un fremito e ci avviamo verso la sua auto. Un’auto sportiva, molto bassa.
Mi apre la portiera e mi accomodo, la seduta è molto bassa e le mie gambe sono lì in bella mostra.
Si siede pure lui, e accende l’auto, abbasso il finestrino e sento la brezza del vento tra i miei capelli ricci, mi sento sollevata da terra, sono in uno stato di trance, mi sveglio e guardo lui impegnato alla guida, è molto bello anche quando guida, mi guarda e nei nostri sguardi c’è tutta la voglia di entrambi. Non sta fermo la sua mano dal cambio passa sul mio ginocchio…. e poi sulla coscia. Sento un sussulto ma non desideravo altro. Voglio la sua mano sulla pelle, tiro su il vestito e scopro la pelle nuda delle mie gambe. Sono alla sua mercè. Lui non se lo fa dire due volte e scende con la sua mano verso la fica, allargo le gambe ed è li a sua disposizione, nell’abitacolo si sente il profumo della mia fica, è inebriante e lui scende con la sua mano verso la mia vulva non lasciando un attimo lo sguardo dalla strada come condotto, attirato come una calamita attira il suo opposto. Sento le sue dita che mi sfiorano. Sento prima il suo indice sfiorarmi il monte di venere, poi sento che scende un po’… e scende verso le labbra, scende velocemente attraversandola tutta ma sfiorandola, non facendo pressione, poi risale e scende di nuovo ma ora più deciso, sento che apre le labbra che sono bagnatissime, nell’aria si sente il profumo della mia fica che lo inebria. L’odore è forte ma fa venire ancora più voglia a entrambi.
Gli prendo un po’ la mano, lo guido un po’…. Ma lui la strada la conosce bene e affonda con due dita aprendo le labbra ed entrando nella mia vulva, ormai è un lago…. Tiro la testa dietro e mi godo il momento, sembro posseduta allargo quanto più posso le gambe per facilitargli il compito, caccia le dita fuori dalla mia fica, sono inzuppate di umori, e le porta alla mia bocca che io lecco avidamente come se leccassi il nettare sul suo cazzo. Ora è quello che voglio.
Guardo il suo pacco e vedo che c’è un bel bozzo….
Ci guardiamo negli occhi per un’instante e so cosa vuole ora. Gli metto la mano sul pacco e sento la sua consistenza, mi sembra veramente ben messo e sento che il cazzo sta soffrendo lì nel pantalone.
Mi devo liberare però della cintura di sicurezza e con un movimento da contorsionista rimetto la cintura dietro le mie spalle. Adesso posso muovermi in santa pace.
Lui, nel frattempo, ha ritratto la sua mano, è arrivato il mio turno. Mi sistemo sul sedile un po’ verso di lui, scendo con la mano sul suo pacco …. e vedo che soffre e a questo punto lo devo liberare, non desidera altro. Un leone in gabbia. Mi eccitano tato queste cose, il rischio mi eccita, il fatto che qualcuno possa vederci mi fa andare di matto. Gli apro la cintura, una bella di cintura di Hermes, si tratta veramente bene, e poi tirando un po’ indentro la pancia mi facilita l’azione di sbottonargli il pantalone. È ancora nel boxer ma stava per esplodere, non ci vuole tanto a spostare un po’ l’elastico che esce fuori il suo cazzo, un bel cazzo.

La cappella già fuori e piena di liquido preseminale, lo libero per bene. L’Unica cosa che non posso fare è quella di liberare le palle, ma per il momento bene così. Gli tiro la pelle giù fin dove posso, la cappella svetta bella gonfia e bagnata.
Faccio un po’ su e giù… lo sego per bene.
Esce una bella gocciolina sulla cappella che la prendo tra le mie dita e la parto alla mia bocca leccandola avidamente. A questo punto tocca pure un po’ lui, forse per sistemarlo meglio, la cerniera gli dava un po’ fastidio. Esce un'altra goccia che sente fra le sue mani e che porta alla mia famelica bocca. Succhio come se non ci fosse un domani. Mi faccio arrivare le sue dita in gola con il sapore della mia fica misto a quello del suo cazzo. Mimo un pompino alle sue mani, lui le ritrae sempre di più io ormai sono in bambola, sono incantata dalle sue dita, pendo dalla sua mano, la ritrae sempre di più, il la seguo ciecamente. So dove andrò a finire. Era quello che volevo. Arrivo con la mia bocca sul suo cazzo, sfila le dita e ora le mie labbra sono sulla sua cappella. L’avvolgo con le mie labbra… la prendo tutta e scendo giù fin dove posso.
Sono brava a fare i pompini. Lo succhio e alterno a movimenti con la mano.
Il viaggio in macchina sembra non finire più. E io intanto pompo. Pieno di saliva come piace a me.
Non so se farlo esplodere nella mia bocca. Ha una buona resistenza.
Continuo a succhiarlo, non resiste, ma già so cosa vuole fare. Vedo che sta rallentando, ci stiamo fermando in una rientranza. Un posto tranquillo c'è la luna che illumina la notte e rende alquanto visibile le ombre. Tirato il freno a mano non perdiamo un attimo e siamo ormai un corpo unico. Le nostre labbra si cercano si trovano come le nostre mani, la sua cerca la mia fica, io il suo cazzo, ma ora la mano non mi basta più. Abbassiamo i sedili, lo voglio, prima lo succhio un po', ci resto un po' di saliva sopra, anche se per quanto sono bagnata e accogliente ci può entrare qualsiasi cosa, ogni tanto guardo il suo cazzo, ornai ha tolto anche il pantalone, e ha potuto liberare anche le palle, bello, non depilato, curato su, sulle palle pochi peli, ora lecco tutta l'asta, e scendo pure sulle palle, ne metto una in bocca, la lascio piena di saliva, lo voglio dentro.
Gli do un'ultima leccata, lui steso, approfitto per allungare una mano sul petto, i peli sono pochi, lo accarezzo facendogli sentire la pressione della mia mano, e andando anche a stuzzicare un capezzolo. Il cazzo è pronto, salgo su di lui, non ho intimo mi basta sollevare il vestito, gli prendo la cappella che guido con le dita e lo faccio entrare nella mia fica accogliente e calda. Lo sento subito fino in fondo.
Mi arriva nello stomaco. A questo punto mi alzo, mi accovaccio sul suo cazzo e inizio ad andare sue giù come una forsennata. In una danza, in perenne equilibrio, mi aiuto con le mani, con una sfioro il petto e talvolta gli metto in bocca qualche dita che lui succhia avidamente e con l’altra mano massaggio le sue palle e la mia fica. Quanto poi vado giù di brutto devo veramente mantenermi con una mano sul suo petto e sul suo ginocchio. Mi piace molto questa posizione, anche perché in macchina non abbiamo tanata libertà, e perché così sento il suo meraviglioso cazzo fino in fondo. Nel frattempo, lui mi ha abbassato la parte superiore del vestito facendo venir fuori le mie tette. I capezzoli sono dei chiodi appuntiti. Che lui sapientemente strizza, titilla come se fosse un bullone da avvitare. Ma la cosa che mi piace di più è quando prende le mie tette da sotto e mi solleva assecondando il mio movimento. Sto godendo troppo... mi scappa qualche gemito e tra l’altro non mi importa che qualcuno possa sentirci.
Sento che lui non resisterà ancora per tanto. Ormai sbrodolando sul suo cazzo. Sono un lago, sento il suo cazzo che non fa nessuna resistenza nell’entrare nella mi fica. Sono un fiume in piena.

Sto godendo anche io, si sto godendo. Sono un fiume in piena. Sento le sue palle che sbattono sulla mia fica. Clap clap. È un continuo. Anche lui sento che è a limite. Capisco che devo alzarmi e me lo fa capire anche lui accompagnando il mio movimento. Mi sfilo dal suo cazzo che si appoggia sulla sua pancia pieno di umori. Lucido lucido. Mi fiondo sul suo cazzo. Lo prendo con le mani. Lo metto in bocca e lo sego contemporaneamente toccando anche le palle. Vorrei osare mettendo un dito in culo. Ci saranno altre occasioni. Voglio la sua sborra ora. Bastano poche pompate con la bocca. Sento la cappella ingrossarsi all'inverosimile. Vedo gli addominali contrarsi e le dita dei suoi piedi distendersi. Le vene dell'asta ingrossarsi e la sborra salire su per il cazzo. Sento un fiume di sborra invadere a mia bocca…. La apro e vedo che cola dalla mia bocca sul suo cazzo. La poca luce riflette su quel fiume e il suo cazzo sembra risplendere nell’oscurità. È veramente tanata… continuo a segarlo e continua a uscire. Aveva tantissima voglia. Gli pulisco la cappella che è rossa e lucidissima ma che comincia a perdere consistenza. Lo bacio, un bacio passionale, ho la mia bocca che sa di sborra, e che un po’ di sborra è sulle mie labbra, lui vedo che gradisce. Questo bacio racchiude il nostro essere.
Nell’aria c’è di tutto, un po’ dei miei umori, la sua sborra, il nostro sudore, mi sono appena allungata sul sedile di fianco, mi devo riprendere perché questo era solo l’aperitivo. Ci ricomponiamo coscienti del fatto che sarà una lunga notte, lo vogliamo e lo vediamo nei nostri occhi.
 

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