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Questo è un racconto erotico di fantasia:
Il feticista timido
Sono Lorenzo, un ragazzo di 22 anni che è stato sempre timido con le ragazze, uscivo sempre con un gruppo di amici in cui c'era anche una ragazza dove io ci avevo parlato pochissime volte.
La ragazza si chiama Sara, ha i capelli castani, un viso angelico, un'ottima corporatura, una terza di seno ed un lato B niente male, ma io ho un debole per le gambe ma soprattutto per i suoi bellissimi piedi, sono un feticista.
Dovevo cogliere l'occasione per guardarli quando ogni volta che lei indossava pantaloni corti e scarpe aperte, naturalmente non mi faccio scappare l'occasione quando li scopre e faccio in modo che lei non se ne accorga, anche se delle volte credo che lei se ne sia accorta.
Un giorno inaspettatamente lei mi aveva invitato a casa, e mi ero fatto molte domande sul motivo, visto che io a fatica ci parlavo con Sara.
Diceva che voleva conoscermi meglio e cercare di farmi uscire dal mio guscio a causa della mia timidezza verso le donne, pensandoci un po' accettai l'invito considerando che cercava di aiutare a sbloccarmi.
Il giorno dell'invito:
Così è arrivato quel giorno, aveva deciso di invitarmi in un orario pomeridiano a casa sua, arrivato alla porta ho suonato il campanello.
Mi ha aperto la porta, mi ha salutato e come al solito la guardavo dalla testa ai piedi, una bella ragazza vestita con una maglietta bianca a maniche corte, pantaloni corti ed era scalza.
Oltre ad avere le gambe scoperte per la prima volta potevo ammirare i suoi bellissimi piedi nudi con lo smalto rosso, stavolta senza che lei indossasse scarpe aperte o altro.
Rimanendo incantato dalla bellezza dei suoi piedi lei mi ha detto: "Che fai? Non entri?"
Io: "Ehm.. sì! Scusami, ero sovrappensiero."
Lei mi risponde con un sorriso dicendo: "Non preoccuparti."
Non potevo dirle di certo che stavo guardando i suoi piedi, nel frattempo mi è venuto un durello e dovevo cercare di nasconderlo, anche se per me è quasi impossibile visto che praticamente si vedeva tutto quello che desideravo.
Poco dopo lei mi fa una domanda: "Siediti pure, lo vuoi un caffè?"
Io: "Va bene."
Ho ancora in mente i suoi piedi e non riuscivo a togliermeli dalla testa, continuo a guardarli anche mentre lei mi sta preparando il caffè, ed ho notato che aveva anche due gambe ben allenate. Mi ero chiesto più volte quale sport facesse ma quando il caffè era pronto lei si era voltata, ma non ho fatto in tempo a distogliere lo sguardo ed aveva notato che guardavo i suoi piedi.
Quando era arrivata a tavola a portarmi la tazza di caffè lei si era messa a sedere e con un sorriso mi ha chiesto: "Per caso hai visto qualcosa per terra? Perché ho visto che fissavi continuamente il pavimento."
Io non so più che scusa inventarmi, così le rispondo: "Niente, ho la testa tra le nuvole."
Ma lei continuò il discorso dicendomi: "Ma ogni volta che mi dici di essere sovrappensiero e distratto, con tutto quello che esiste guardi solamente i miei piedi? Perché anche quando uscivi con i tuoi amici succedeva lo stesso."
Io rimango senza parole e non so cosa risponderle, erano passati due minuti e non facevo nulla se non bere il caffè fino a quando io non l'avevo finito.
Lei rompe il silenzio dicendomi: "dimmi la verità, ti piacciono i miei piedi?"
Ho il cuore in gola e rispondo con un timido: "sì, mi piaccio i piedi, ed anche le gambe."
Mi aveva praticamente scoperto e non potevo più negare l'evidenza come avevo fatto le scorse volte.
Lei mi risponde sorridendo: "Vedo che alla fine sono riuscito a trovare la risposta che cercavo, ero sicura che tu sei un feticista e dopo l'invito a casa di oggi mi ero tolto l'ultimo dubbio che avevo."
Io rispondo dicendo a lei: "Ti prego Sara, non dirlo a nessuno che sono un feticista."
Mi risponde dicendo: "Se non vuoi che io lo dico agli altri vieni con me in camera mia."
Non sapevo cosa lei ha intenzione di farmi, così io senza pensarci due volte ero entrata in camera sua e nel frattempo potevo continuare a guardare i suoi piedi nudi visto che mi aveva scoperto.
Così lei si è seduta sul letto e senza che io mi aspettassi mi ha detto: "Baciami i piedi!"
Io rispondo dicendo: "Come? Io, dovrei..."
E lei mi risponde dicendo: "Ti ho detto che tu devi baciarmi i miei piedi!"
Non ci avevo pensato due volte, stava facendo sul serio e così ho iniziato a baciarli, la mia erezione si faceva sempre più evidente ma i miei pantaloni impediscono un'erezione completa.
Lei mi parla dicendo: "Ho visto che non riesci più a trattenerti il tuo cazzo nei tuoi pantaloni, spogliati subito"
Io sono rimasto sorpreso, dovevo spogliarmi veramente davanti a lei? E se io non l'avessi fatto?
Lei continua il discorso dicendomi: "Cosa aspetti? Se non ti spogli completamente non ti concederò altro dei miei piedi e dirò agli altri che tu sei un feticista, è chiaro?"
Io avevo capito che dovevo rimanere nudo davanti a lei e fare quello che mi ordinava, così io mi sono spogliato completamente, avevo il cazzo duro finalmente libero e la cosa mi eccitava nonostante le minacce che mi aveva fatto poco prima.
Lei continua a darmi gli ordini dicendo: "Adesso leccami le piante dei piedi e succhiami le dita dei piedi, uno ad uno."
Ormai ero diventato il suo cagnolino e non pensavo ad altro se non ad obbedire ai suoi ordini. Desideravo fare questo da tempo e la mia eccitazione aumentava sempre di più. Dopo che ho finito di succhiarle l'ultimo dito del piede mi ordinò dicendomi: "Adesso sdraiati per terra a pancia in su."
Non sapevo cosa volesse farmi, ma io eseguivo l'ordine ed iniziò a salire sul mio corpo prima con un piede e poi con entrambi, stava facendo trampling su di me. Sentendo il suo peso sul mio corpo cerco di resistere, avevo notato lo sguardo di Sara che provava piacere nel vedermi sottomesso e sofferente sotto i suoi piedi.
Ero molto eccitato e quando avevo toccato il mio cazzo ormai molto duro con la mia mano destra lei mi aveva fermato dicendomi:
"Non subito!"
Io avevo risposto dicendo: "Ma non riesco più a resistere, devo venire."
Lei mi risponde dicendomi: "Vieni solamente quando lo decido io, anche se io inizierò a toccartelo tu non dovrai metterci mano, intesi?"
Rispondo dicendo: "Sì"
Ma ero così eccitato che io non riuscivo a resistere e cercai di masturbarmi con la mia mano ma lei se ne accorta subito.
Così lei mi calpesta ancora più forte e mi dice: "Si vede che tu non hai ancora capito, ti ho detto che non devi ancora venire."
Sofferente per terra rispondo: "Ti prego, fammi venire, non resisto più."
Avevo il cazzo lungo e duro e lei provava piacere a vedermelo che ce l'avevo lungo e duro.
Lei mi risponde dicendo: "Ora farò in modo che tu non possa più toccartelo, alzati subito e sdraiati sul letto, sempre a pancia in su!"
Così lei smette di calpestarmi, mi alzai e mi sdraiai sul letto.
Lei continua il discorso dicendomi: "Per fortuna ho la mia attrezzatura per tenerti fermo."
Così io stavo pensando per cosa intendeva dire attrezzatura e si dirigeva verso l'armadio, quando l'aveva aperto ho visto che c'erano diversi accessori BDSM ed aveva preso alcune manette.
Venendo verso di me ha detto: "Ti ammanetto i polsi e le caviglie al letto, almeno sono certo che tu rimani fermo e non cercare di opporre resistenza."
Un po' preoccupato mi ero fatto ammanettare ed ero rimasto ovviamente bloccato sul letto.
Lei rimase molto compiaciuta sapendo che io non potevo liberarmi in alcun modo ed adesso ha il completo controllo su di me, molto soddisfatta dice: "Adesso non mi scappi più, deciderò io quando farti venire ma prima ti torturerò un po' ".
Io rispondo dicendo: "No Sara, ti prego. Non farmi del male."
Lei risponde dicendo: "Non ti farò del male, sarà una tortura piacevole ma tu dovrai resistere mentre io ti farò una bella sega con i piedi."
Così lei si siede sul letto davanti a me tra le mie gambe e con i suoi bellissimi piedi iniziò a toccarmi le mie palle e poi il mio durissimo cazzo, me lo fa diventare ancora più duro mentre mi fa un footjob, io ansimo e rischio già di esplodere ma lei se ne accorge e rallenta il ritmo cercando di farmi durare più a lungo ed inizia a toccarmi di nuovo le mie palle, ormai molto piene che non vedono l'ora di imbiancare i piedi della ragazza.
Poco dopo mi mette nuovamente i piedi sul mio cazzo ed inizia a farmi nuovamente un footjob ma con un ritmo più lento cercando di farmi durare il più possibile, ansimavo parecchio e non vedevo l'ora di venire.
Qualche minuto dopo Sara mi dice: "Credo che il tuo momento sia arrivato, inizierò ad aumentare il ritmo fino a quando tu non esplodi."
Così lei inizia ad aumentare gradualmente il ritmo della sega ed io faccio sempre più fatica a resistere, fino a quando io non sto per venire e le dico: "Sto per venire!"
E lei continua ad aumentare ancora di più il ritmo fino a quando io non sborro copiosamente sui suoi piedi ed alcuni schizzi finirono anche sulle sue gambe.
Dopo la sborrata lei mi dice: "Wow, non me l'aspettavo così tanta, a quanto vedo ti è piaciuto parecchio porcellone." e me l'ha detto mentre sorrideva soddisfatta anche lei del suo lavoro.
Così io sono rimasto parecchio soddisfatto, lei iniziò a pulire la sborra con tanti fazzoletti e dopo mi tolse le manette dal letto, così io mi ero rivestito.
Io ero rimasto ancora senza parole e lei mi dice: "Mi raccomando cerca di non essere timido con le ragazze, e se vuoi divertirti ancora con i miei piedi basta che me lo dici."
Mi ha dato un bacio sulla guancia e abbracciato, la giornata è andata avanti sempre in casa mentre io sono riuscito a parlarci con lei con meno timidezza, e non mi toccava più nascondere mentre cercavo di guardarle i piedi.
Fine del racconto.
Come vi è sembrato il mio racconto? Fatemelo sapere nei commenti e se eventualmente vorrete un continuo, suggerimenti ed idee potrebbero essere prese in considerazione.
Il feticista timido
Sono Lorenzo, un ragazzo di 22 anni che è stato sempre timido con le ragazze, uscivo sempre con un gruppo di amici in cui c'era anche una ragazza dove io ci avevo parlato pochissime volte.
La ragazza si chiama Sara, ha i capelli castani, un viso angelico, un'ottima corporatura, una terza di seno ed un lato B niente male, ma io ho un debole per le gambe ma soprattutto per i suoi bellissimi piedi, sono un feticista.
Dovevo cogliere l'occasione per guardarli quando ogni volta che lei indossava pantaloni corti e scarpe aperte, naturalmente non mi faccio scappare l'occasione quando li scopre e faccio in modo che lei non se ne accorga, anche se delle volte credo che lei se ne sia accorta.
Un giorno inaspettatamente lei mi aveva invitato a casa, e mi ero fatto molte domande sul motivo, visto che io a fatica ci parlavo con Sara.
Diceva che voleva conoscermi meglio e cercare di farmi uscire dal mio guscio a causa della mia timidezza verso le donne, pensandoci un po' accettai l'invito considerando che cercava di aiutare a sbloccarmi.
Il giorno dell'invito:
Così è arrivato quel giorno, aveva deciso di invitarmi in un orario pomeridiano a casa sua, arrivato alla porta ho suonato il campanello.
Mi ha aperto la porta, mi ha salutato e come al solito la guardavo dalla testa ai piedi, una bella ragazza vestita con una maglietta bianca a maniche corte, pantaloni corti ed era scalza.
Oltre ad avere le gambe scoperte per la prima volta potevo ammirare i suoi bellissimi piedi nudi con lo smalto rosso, stavolta senza che lei indossasse scarpe aperte o altro.
Rimanendo incantato dalla bellezza dei suoi piedi lei mi ha detto: "Che fai? Non entri?"
Io: "Ehm.. sì! Scusami, ero sovrappensiero."
Lei mi risponde con un sorriso dicendo: "Non preoccuparti."
Non potevo dirle di certo che stavo guardando i suoi piedi, nel frattempo mi è venuto un durello e dovevo cercare di nasconderlo, anche se per me è quasi impossibile visto che praticamente si vedeva tutto quello che desideravo.
Poco dopo lei mi fa una domanda: "Siediti pure, lo vuoi un caffè?"
Io: "Va bene."
Ho ancora in mente i suoi piedi e non riuscivo a togliermeli dalla testa, continuo a guardarli anche mentre lei mi sta preparando il caffè, ed ho notato che aveva anche due gambe ben allenate. Mi ero chiesto più volte quale sport facesse ma quando il caffè era pronto lei si era voltata, ma non ho fatto in tempo a distogliere lo sguardo ed aveva notato che guardavo i suoi piedi.
Quando era arrivata a tavola a portarmi la tazza di caffè lei si era messa a sedere e con un sorriso mi ha chiesto: "Per caso hai visto qualcosa per terra? Perché ho visto che fissavi continuamente il pavimento."
Io non so più che scusa inventarmi, così le rispondo: "Niente, ho la testa tra le nuvole."
Ma lei continuò il discorso dicendomi: "Ma ogni volta che mi dici di essere sovrappensiero e distratto, con tutto quello che esiste guardi solamente i miei piedi? Perché anche quando uscivi con i tuoi amici succedeva lo stesso."
Io rimango senza parole e non so cosa risponderle, erano passati due minuti e non facevo nulla se non bere il caffè fino a quando io non l'avevo finito.
Lei rompe il silenzio dicendomi: "dimmi la verità, ti piacciono i miei piedi?"
Ho il cuore in gola e rispondo con un timido: "sì, mi piaccio i piedi, ed anche le gambe."
Mi aveva praticamente scoperto e non potevo più negare l'evidenza come avevo fatto le scorse volte.
Lei mi risponde sorridendo: "Vedo che alla fine sono riuscito a trovare la risposta che cercavo, ero sicura che tu sei un feticista e dopo l'invito a casa di oggi mi ero tolto l'ultimo dubbio che avevo."
Io rispondo dicendo a lei: "Ti prego Sara, non dirlo a nessuno che sono un feticista."
Mi risponde dicendo: "Se non vuoi che io lo dico agli altri vieni con me in camera mia."
Non sapevo cosa lei ha intenzione di farmi, così io senza pensarci due volte ero entrata in camera sua e nel frattempo potevo continuare a guardare i suoi piedi nudi visto che mi aveva scoperto.
Così lei si è seduta sul letto e senza che io mi aspettassi mi ha detto: "Baciami i piedi!"
Io rispondo dicendo: "Come? Io, dovrei..."
E lei mi risponde dicendo: "Ti ho detto che tu devi baciarmi i miei piedi!"
Non ci avevo pensato due volte, stava facendo sul serio e così ho iniziato a baciarli, la mia erezione si faceva sempre più evidente ma i miei pantaloni impediscono un'erezione completa.
Lei mi parla dicendo: "Ho visto che non riesci più a trattenerti il tuo cazzo nei tuoi pantaloni, spogliati subito"
Io sono rimasto sorpreso, dovevo spogliarmi veramente davanti a lei? E se io non l'avessi fatto?
Lei continua il discorso dicendomi: "Cosa aspetti? Se non ti spogli completamente non ti concederò altro dei miei piedi e dirò agli altri che tu sei un feticista, è chiaro?"
Io avevo capito che dovevo rimanere nudo davanti a lei e fare quello che mi ordinava, così io mi sono spogliato completamente, avevo il cazzo duro finalmente libero e la cosa mi eccitava nonostante le minacce che mi aveva fatto poco prima.
Lei continua a darmi gli ordini dicendo: "Adesso leccami le piante dei piedi e succhiami le dita dei piedi, uno ad uno."
Ormai ero diventato il suo cagnolino e non pensavo ad altro se non ad obbedire ai suoi ordini. Desideravo fare questo da tempo e la mia eccitazione aumentava sempre di più. Dopo che ho finito di succhiarle l'ultimo dito del piede mi ordinò dicendomi: "Adesso sdraiati per terra a pancia in su."
Non sapevo cosa volesse farmi, ma io eseguivo l'ordine ed iniziò a salire sul mio corpo prima con un piede e poi con entrambi, stava facendo trampling su di me. Sentendo il suo peso sul mio corpo cerco di resistere, avevo notato lo sguardo di Sara che provava piacere nel vedermi sottomesso e sofferente sotto i suoi piedi.
Ero molto eccitato e quando avevo toccato il mio cazzo ormai molto duro con la mia mano destra lei mi aveva fermato dicendomi:
"Non subito!"
Io avevo risposto dicendo: "Ma non riesco più a resistere, devo venire."
Lei mi risponde dicendomi: "Vieni solamente quando lo decido io, anche se io inizierò a toccartelo tu non dovrai metterci mano, intesi?"
Rispondo dicendo: "Sì"
Ma ero così eccitato che io non riuscivo a resistere e cercai di masturbarmi con la mia mano ma lei se ne accorta subito.
Così lei mi calpesta ancora più forte e mi dice: "Si vede che tu non hai ancora capito, ti ho detto che non devi ancora venire."
Sofferente per terra rispondo: "Ti prego, fammi venire, non resisto più."
Avevo il cazzo lungo e duro e lei provava piacere a vedermelo che ce l'avevo lungo e duro.
Lei mi risponde dicendo: "Ora farò in modo che tu non possa più toccartelo, alzati subito e sdraiati sul letto, sempre a pancia in su!"
Così lei smette di calpestarmi, mi alzai e mi sdraiai sul letto.
Lei continua il discorso dicendomi: "Per fortuna ho la mia attrezzatura per tenerti fermo."
Così io stavo pensando per cosa intendeva dire attrezzatura e si dirigeva verso l'armadio, quando l'aveva aperto ho visto che c'erano diversi accessori BDSM ed aveva preso alcune manette.
Venendo verso di me ha detto: "Ti ammanetto i polsi e le caviglie al letto, almeno sono certo che tu rimani fermo e non cercare di opporre resistenza."
Un po' preoccupato mi ero fatto ammanettare ed ero rimasto ovviamente bloccato sul letto.
Lei rimase molto compiaciuta sapendo che io non potevo liberarmi in alcun modo ed adesso ha il completo controllo su di me, molto soddisfatta dice: "Adesso non mi scappi più, deciderò io quando farti venire ma prima ti torturerò un po' ".
Io rispondo dicendo: "No Sara, ti prego. Non farmi del male."
Lei risponde dicendo: "Non ti farò del male, sarà una tortura piacevole ma tu dovrai resistere mentre io ti farò una bella sega con i piedi."
Così lei si siede sul letto davanti a me tra le mie gambe e con i suoi bellissimi piedi iniziò a toccarmi le mie palle e poi il mio durissimo cazzo, me lo fa diventare ancora più duro mentre mi fa un footjob, io ansimo e rischio già di esplodere ma lei se ne accorge e rallenta il ritmo cercando di farmi durare più a lungo ed inizia a toccarmi di nuovo le mie palle, ormai molto piene che non vedono l'ora di imbiancare i piedi della ragazza.
Poco dopo mi mette nuovamente i piedi sul mio cazzo ed inizia a farmi nuovamente un footjob ma con un ritmo più lento cercando di farmi durare il più possibile, ansimavo parecchio e non vedevo l'ora di venire.
Qualche minuto dopo Sara mi dice: "Credo che il tuo momento sia arrivato, inizierò ad aumentare il ritmo fino a quando tu non esplodi."
Così lei inizia ad aumentare gradualmente il ritmo della sega ed io faccio sempre più fatica a resistere, fino a quando io non sto per venire e le dico: "Sto per venire!"
E lei continua ad aumentare ancora di più il ritmo fino a quando io non sborro copiosamente sui suoi piedi ed alcuni schizzi finirono anche sulle sue gambe.
Dopo la sborrata lei mi dice: "Wow, non me l'aspettavo così tanta, a quanto vedo ti è piaciuto parecchio porcellone." e me l'ha detto mentre sorrideva soddisfatta anche lei del suo lavoro.
Così io sono rimasto parecchio soddisfatto, lei iniziò a pulire la sborra con tanti fazzoletti e dopo mi tolse le manette dal letto, così io mi ero rivestito.
Io ero rimasto ancora senza parole e lei mi dice: "Mi raccomando cerca di non essere timido con le ragazze, e se vuoi divertirti ancora con i miei piedi basta che me lo dici."
Mi ha dato un bacio sulla guancia e abbracciato, la giornata è andata avanti sempre in casa mentre io sono riuscito a parlarci con lei con meno timidezza, e non mi toccava più nascondere mentre cercavo di guardarle i piedi.
Fine del racconto.
Come vi è sembrato il mio racconto? Fatemelo sapere nei commenti e se eventualmente vorrete un continuo, suggerimenti ed idee potrebbero essere prese in considerazione.