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°°Disclaimer: il racconto è stato pubblicato da me anche in un altro sito. Lo pubblicherò qui in 3 puntate ma se c'è il vostro interesse qui racconterò anche gli altri sviluppi con la donna perfettina°°
Il viaggio a Marsiglia - pt.1
Non potevo immaginare quello che sarebbe successo a 3 anni di distanza da quel giorno. Mi venne incontro con passettini corti e rapidi e si presentò: minuta, poche forme, aria da perfettina, taglio di capelli corto e curato e due occhi di un colore indefinibile tra il grigio e il verde. In quel momento non ebbi pensieri particolari e non provai attrazione, del resto - mi dissi - è solo per lavoro.
Non eravamo colleghi allora - intendo nella stessa azienda - ma collaboravamo per lavoro e ci siamo sentiti e visti spesso in quell'anno scarso di attività comune. Come è naturale si è entrati in confidenza, io all'epoca single mentre lei sposata, con due figli, qualche anno più grande di me: una donna a modo - perfettina appunto - tutta carriera e famiglia ma decisamente non una classica MILF famelica e sensuale come siamo abituati a immaginarla nello stereotipo tipico.
Mentre mi chiedeva di spingere più forte dentro di lei continuavo a dirmi che non era possibile, non potevano essere di Valeria le gambe esili che tenevo sollevate. Non poteva essere di Valeria la fica che stavo provando a spaccare con rabbia. Non la stessa Valeria con cui persi i contatti per un paio di anni. Non la stessa Valeria che mi chiamò per dirmi che i suoi capi volevano parlarmi per offrirmi un lavoro. Non la stessa Valeria che - ora sì - era una collega. Non la stessa Valeria la cui felicità di avermi come suo responsabile, visto che avevamo lavorato bene insieme in passato, si tramutò a breve in ostilità alimentata dalla gelosia professionale. Eppure era lei: la signorina a modo. Era lei che mi sono trovato davanti alla porta della mia stanza d’hotel di Marsiglia quando ho sentito bussare a tarda notte. E mi ha chiesto di entrare.
(se vi interessa pubblico anche le altre puntate)
Il viaggio a Marsiglia - pt.1
Non potevo immaginare quello che sarebbe successo a 3 anni di distanza da quel giorno. Mi venne incontro con passettini corti e rapidi e si presentò: minuta, poche forme, aria da perfettina, taglio di capelli corto e curato e due occhi di un colore indefinibile tra il grigio e il verde. In quel momento non ebbi pensieri particolari e non provai attrazione, del resto - mi dissi - è solo per lavoro.
Non eravamo colleghi allora - intendo nella stessa azienda - ma collaboravamo per lavoro e ci siamo sentiti e visti spesso in quell'anno scarso di attività comune. Come è naturale si è entrati in confidenza, io all'epoca single mentre lei sposata, con due figli, qualche anno più grande di me: una donna a modo - perfettina appunto - tutta carriera e famiglia ma decisamente non una classica MILF famelica e sensuale come siamo abituati a immaginarla nello stereotipo tipico.
Mentre mi chiedeva di spingere più forte dentro di lei continuavo a dirmi che non era possibile, non potevano essere di Valeria le gambe esili che tenevo sollevate. Non poteva essere di Valeria la fica che stavo provando a spaccare con rabbia. Non la stessa Valeria con cui persi i contatti per un paio di anni. Non la stessa Valeria che mi chiamò per dirmi che i suoi capi volevano parlarmi per offrirmi un lavoro. Non la stessa Valeria che - ora sì - era una collega. Non la stessa Valeria la cui felicità di avermi come suo responsabile, visto che avevamo lavorato bene insieme in passato, si tramutò a breve in ostilità alimentata dalla gelosia professionale. Eppure era lei: la signorina a modo. Era lei che mi sono trovato davanti alla porta della mia stanza d’hotel di Marsiglia quando ho sentito bussare a tarda notte. E mi ha chiesto di entrare.
(se vi interessa pubblico anche le altre puntate)