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Capitolo 1: Bar Mario
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Fotoracconti Erotici
Un’avventura estiva di Lory, da ragazza.
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<blockquote data-quote="Kurt Menliff" data-source="post: 19620680" data-attributes="member: 451041"><p>Ho deciso di postare anche il resto dell'avventura. A voi.</p><p>Martedì</p><p></p><p>Questa mattina mi è venuto a svegliare Mario. Era abbastanza presto. Mi ha detto che senza di me vicino non poteva più dormire. A malincuore mi sono alzata, avevo ancora un po' di sonno, però ero felice che lui fosse venuto da me. Gli ho detto di aspettare un attimo, mi sono messa il costume da bagno e il copricostume e sono uscita. Mi ha abbracciata e mi schioccato un bacio sulla bocca, poi mano nella mano ci siamo avviati verso la spiaggia che era ancora deserta. La brezza era bellissima, si avvicinava una giornata stupenda. Abbiamo camminato per un po', poi ci siamo seduti vicino ad una barca e abbiamo guardato un po' il mare. Mi ha messo un braccio sulla spalla, mi ha attirata e mi ha baciata. E’ stato un bacio dolcissimo e caldo ed io mi sono sentita sciogliere. Mi sono stretta di più a lui. Ad un tratto abbiamo sentito delle voci: erano il Franco e la Giusy, che erano venuti a cercarci. Accidenti! si stava così bene e quelli erano venuti a rompere le uova. Ci siamo avviati a malincuore a fare colazione. Avevo anche un po' fame, ho mangiato la marmellata e ho bevuto il tè. Lui mi ha aspettato al bar, si era preso un caffè. Sono arrivate anche le altre e si sono unite a noi. Franco ha proposto una passeggiata in macchina, visto che io non posso tanto prendere il sole, hanno accettato e siamo andati a fare una lunga passeggiata lungo la costa. In macchina Abbiamo ripreso a limonare e ad abbracciarci. La Giusy era gelosa perché Franco doveva guidare e non poteva abbracciarla, mentre le nostre mani potevano smarrirsi da ogni parte. Siamo arrivati ad un belvedere, Franco ha fermato la macchina e siamo scesi. Abbiamo guardato un po' il mare e ci siamo seduti sulle panchine. Abbiamo continuato il nostro discorso amoroso incuranti degli altri due che, del resto, hanno fatto altrettanto. Ci siamo scambiati buffetti sulle guance e abbiamo intrecciato le mani come due innamoratini: tutti e due dobbiamo avere una fame arretrata. E’ arrivato mezzogiorno e siamo tornati al ristorante. Loro sono andati a casa a mangiare e questa volta sono tornati molto presto, alle tre già avevano finito. Ci siamo messi tutti a prendere il fresco sotto le piante vicino ai tukul. Abbiamo fatto un po' gli spiritosi e sghignazzato per un po'. Questa sera i due uomini ci hanno invitate a mangiare fuori, noi quattro soli. Maria e Anna ci sono rimaste male e allora abbiamo rinunciato anche noi e ci siamo visti alle 10.00 per andare a ballare. Ci siamo avviati in gruppo e siamo andati al solito posto. Io e Mario abbiamo ballato tutta la serata stretti stretti, non ci siamo staccati mai: sentivo il suo pisello contro di me e mi piaceva sentirlo duro e pulsante. Al ritorno abbiamo limonato per tutta la strada e Franco ha detto che lui andava in tukul con la Giusy. Non avevo voglia di andare nella casetta e così ci siamo avviati fino al mare. C'era una pace e un silenzio bellissimi. Ci siamo seduti dietro una barca. Abbiamo sentito qualcosa muoversi dentro, così ci siamo spostati più in là per lasciare in pace altri colombi. Ci siamo seduti di nuovo e ci siamo baciati. Lui mi ha attirato a sé e mi ha stretto. Ci siamo allungati e abbiamo cercato una posizione più comoda. Mi sono stesa vicino a lui che si è avvicinato di più, mi ha baciato gli occhi, il naso, le guance, la bocca. Io ho risposto al suo caldo bacio ed ho incominciato a bagnarmi. Mi accarezzava il viso che era illuminato dalla luna e mi ha detto che sono proprio bella. Gli ho creduto, in quel momento non mi è sembrato fingere. Mi ha messo le mani sul collo e poi piano piano mi ha slacciato il copricostume. Ero nuda sotto (lo avevo fatto apposta), mi ha guardato il seno e si è chinato ad afferrarlo e me lo ha baciato. Prima piano e poi con la lingua ha incominciato a giocare con i capezzoli. Mi sono gonfiata ed ero tutta tesa a cercare il mio piacere. Mi piaceva essere nuda in riva al mare, è molto romantico e poi avevo anche un uomo vicino al quale piacevo e che mi piaceva. Mi ha alzato un po' la gonna del copricostume e mi ha infilato una mano sotto le mutande: erano tutte bagnate, me le ha calate giù e me le ha tolte. Me le sono messe vicino, anche per non perderle (che figura ci farei fatto se ritrovano in spiaggia le mutande domani, ho pensato). Ha Incominciato a pastrugnarmi un po' la figa ed io ho allungato una mano, gli ho slacciato la cerniera dei pantaloni e glielo ho tirato fuori. Lui non ha perso tempo, si è spostato un attimo e si è tolto calzoni e mutande. E’ Rimasto con la camicia slacciata, mi si è avvicinato di nuovo e ha ricominciato a baciarmi ed accarezzarmi, poi mi si è messo sopra ed io ho allargato la gambe per ricevere il suo cazzo, anzi ho allungato io le mani e me lo sono preso, me lo sono messo vicino alla figa, poi dentro. Che caldo, mi riempiva tutta e sentivo delle vampate salirmi fino al cervello. Avevo le gambe alzate e mi dimenavo. Gli ho detto che mi piaceva tantissimo e di non fermarsi mai. Lui era incoraggiato da me e si è fatto più frenetico, a cominciato a spingere più forte e a dare dei colpi forti e ben fatti. Abbiamo ansimato tutti e due e penso che abbiamo fatto tanto chiasso. Mi piace tenermelo dentro e non avrei voluto che venisse mai. Ansimava e sembrava che venisse, poi si fermava un po' per poi continuare di nuovo, più frenetico, fino a quando non ce l’ha fatta più e con un balzo è uscito fuori e mi è venuto sulla pancia. Gli ho chiesto perché non compra i preservativi, mi ha detto che si vergogna perché il farmacista lo conosce bene. Allora gli ho risposto che domani andrò io a comprarne una scorta. E’ rimasto abbandonato sopra di me un bel po' (non è pesante) e poi, esausta come ero, sono rimasta immobile; non ho aperto gli occhi, avrei voluto che quei momenti non finissero mai. Ci siamo rialzati che era molto tardi e siamo ritornati al tukul. Abbiamo aspettato un po' fuori seduti sugli sdraio perché gli altri due non avevano ancora finito. Ci siamo seduti uno di fronte all'altra, ma eravamo troppo lontani e così mi sono messa in braccio a lui. Ho sentito che il suo pisello si era fatto di nuovo duro, ho ricominciato a baciarlo e a toccarglielo un po'. Mi ha detto che sono molto brava e ci so fare: mi piace questo genere di complimento e, seduta stante, mi sono data da fare per farlo venire un'altra volta. Glielo ho accarezzato un po' e poi, tiratolo fuori ho incominciato a manipolarglielo ancora. La mazza gli si è fatta dura come il muro. Che soddisfazione! vederlo ansimare ed agitarsi sotto il mio tocco. Ad un tratto ha allungato una mano e ha ricominciato a toccarmi la figa: ero di nuovo bagnata e così ci siamo masturbati a vicenda fino a che non abbiamo incominciato di nuovo ad ansimare e lui è venuto una seconda volta nelle mie mani. Non aveva fazzoletti, allora piano piano siamo andati ai servizi e ci siamo rimessi in sesto. Siamo tornati freschi come rose e ci siamo seduti di nuovo facendo finta di parlare del più e del meno. Dopo un po' sono comparsi gli altri due, ci siamo salutati e siamo andati a dormire. Strano, né io né la Giusy ci scambiamo confidenze in merito alle due situazioni. Sappiamo tutte e due che stiamo scopando di brutto, ma nessuna dice niente, Che ipocrite! Grazie suore!</p><p></p><p>Mercoledì</p><p></p><p>Ci siamo alzate tardi e non abbiamo fatto neanche colazione, ho bevuto solo un caffè. Io e Giusy ci siamo recate in spiaggia perché l’Anna e la Maria non erano nel tukul. Maria ci ha rimproverato dicendo che ce ne freghiamo di loro due e passiamo il tempo solo con i due uomini. E’ vero e questa sera, visto che i baresi se ne sono andati rimarranno sole ad annoiarsi. Hanno ragione, ma a me piace molto più stare con il Mario che con l’Anna e la Maria. Però per farci perdonare un po' abbiamo costretto i ragazzi a stare in compagnia. Certo è un po' noioso, non si è potuto neanche limonare un po'. Mario si è dato un po' da fare per divertirci tutti durante la giornata. Alla sera non siamo andati a ballare, ci siamo recati a Tropea. Con la scusa che dovevo comprare dei medicinali sono andata in farmacia ed ho comprato un pacchetto di preservativi. La farmacista non ha fatto una piega. Ora devo convincere Mario a metterli. Sul far della sera si prospettava un temporale con i fiocchi e poi i ragazzi erano a corto di benzina. Siamo andati in un bar a magiare un gelato. E’ bello viaggiare sotto la pioggia, tanto il Franco guida e noi due abbiamo recuperato il tempo perso durante il giorno, abbiamo limonato a tutto spiano. Al ritorno Franco ha proposto di dormire tutti assieme nel nostro tukul, ma ognuno con la propria donna ha precisato Mario. Io mi sono messa una camicia da notte rosa tutta trasparente e sotto questa solo gli slip. (Noi ragazze li abbiamo mandati fuori un attimo mentre ci mettevamo la camicia da notte). Anche la Giusy deve essere una scopona, perché non ha fatto altro che questo da quando abbiamo incontrato i due abitanti del posto. Mi sono messa nel letto sotto le coperte e così quando sono entrati noi eravamo già tutte e due a letto. Mario si è tolto i pantaloni, la camicia e si è messo a letto. Per darsi l'alibi, quando era accesa la luce era sopra le coperte e io sotto, poi una volta spenta la luce quatto quatto si è infilato sotto le coperte. Si è tolto anche le mutande (come nel frattempo avevo fatto io). Abbiamo fatto tutto in silenzio (già facevano casino gli altri due). Si è avvicinato ed ha incominciato a baciarmi e a stringermi. Io mi sono girata un poco e ci siamo incollammo tutti e due di traverso uno contro l’altra. Abbiamo continuato a baciarci e a stringerci, sentivo il suo pisello duro contro di me, ed io mi muovevo un pochino, mentre lo avevo stretto tra le cosce. Ho cercato di fare meno rumore possibile. Mi baciava con passione ed io lo ricambiavo. Ero emozionata perché è la prima volta che passo la notte con un uomo; la cosa un po' mi ha emozionato e un po' mi ha preoccupato. Chissà che cosa avremmo fatto!. Se ci proponevano uno scambio o un’orgia? Ha incominciato ad accarezzarmi piano piano, prima tutto il viso, poi il collo e poi più giù. La camicia da notte era un po' scollata e ci ha infilato una mano e mi ha accarezzato un seno. Io ho incominciato ad agitarmi e i capezzoli si sono fatti più duri: è bello sentire la mano di un uomo sul proprio corpo, è una sensazione bellissima. Mi sentivo proprio bene ed ho cercato di godere il più possibile, non pensavo a niente. Ad un tratto mi ha tolto la camicia e le sue mani hanno cominciato a percorrere tutto il corpo e mi hanno stretto forte a lui. Io ho lasciato fare, assaporavo la dolcezza di quei momenti. Poi mi ha messo una mano sulla figa ed io ero già tutta bagnata e completamente nuda, stretta a lui. Un po' mi vergognavo e un po' non mi importava di niente. Lui mi ha stretto forte a lui e mi ha baciato, mi ha sussurrato dolci parole, mi ha detto che ho una pelle morbida e gli piaccio tantissimo. Io mi sono sentita sempre più sciogliere. Poi lui mi si è messo sopra, mi ha stretto ancora con dolcezza e poi con maggiore passione, io ho allargato le gambe e lui mi ha cercato la figa con il pisello e piano piano me lo ha messo dentro. Io non sono stata più nella pelle, mi piace tantissimo prenderlo e sentirmelo dentro, è una sensazione insuperabile! Si è mosso un po' ed è andato su e giù io mi sono agitata sempre più, certo quando parto non riesco a non fare versi e a non sospirare, così lui mi ha baciato per evitare che emettessi altri suoni che avrebbero disturbato gli altri due. Ci siamo calmati un po' e siamo rimasti là, uno sopra l'altra un pochino, poi ha ricominciato di nuovo ad andare su e giù fino a quando è venuto. Non è stato necessario che lo cacciasse fuori e mi venisse sulla pancia, perché aveva messo il preservativo. Siamo rimasti là un po' abbandonati, al buio. Dopo un po' ho cercato di trovare dei fazzoletti per pulirci. Ho fatto un rumore infernale e la Giusy ha accesa la luce. Io ho cercato di coprirmi, nuda come era, ma poi vedendo che tutti gli altri erano nudi ho fatto finta di niente ed ho continuato a cercare. Ho doto un’ occhiata al cazzo del Franco, mentre la Giusy con gli occhi sbarrati guardava l’uccello del Mario. Franco ha un bel cazzo, poi era diritto lungo il suo ventre, ma non ha confronto con quello del Mario. Come al solito io rimedio sempre i migliori. Appena trovati i fazzoletti, ho spento la luce e sono tornata a letto. Mario ha preso i fazzoletti e si è ripulito. Io ero abbastanza stanca, ma non volevamo ancora dormire; abbiamo parlato un po’ a bassa voce, ho messo la testa sulla sua spalla e con il suo uccello impugnato nella mia mano ho cercato di riposare un po'. Ogni tanto mi sono svegliata, lo sentivo vicino a me, mentre il suo cazzo era diventato enorme nella mia mano. L’ho baciato su una guancia e lui mi ha stretto forte a lui, così mi sono riappisolata. Abbiamo fatto l’alba così. Verso le 5 o le 6 mi sono fatta scopare di nuovo, glielo ho chiesto io e lui non se lo è fatto dire una volta di più. Siccome non è riuscito a trovare il preservativo me lo ha esso dentro così "nature". E’ stato molto dolce, che bello sonnecchiare e sentire lui che, sollevatami una gamba, di fronte a me mi infilava. Sembrava di sognare di essere scopata. Ho goduto tantissimo, ma ho cercato di fare poco rumore. Mi è venuto dentro, speriamo che non mi abbia messo incinta. Dovrò abortire, se è successo. Ma non me ne frega niente. All’alba i due se ne sono andati, di nascosto, per non dare nell'occhio (come se le altre due non lo sappiano e noi non sappiamo che si fanno due ragazzi del villaggio. Chissà se le troie siamo solo noi di Milano, oppure sono tutte le ragazze che arrivano al villaggio che si fanno sbattere da questi del posto.), Però bisogna salvare le apparenze e così io e la Giusy siamo rimaste a sonnecchiare. Verso le 9 ci siamo alzate e siamo andate a cercare le altre due, le abbiamo svegliate e abbiamo chiacchierato un po' con loro. Più tardi sono arrivati anche i nostri due e tutti insieme, siamo andati a a fare colazione. E’ l'ultimo giorno di mare e siamo un po’ tutti mogi. Per tirarci un po' su ci facciamo le fotografie, chiacchieriamo e diciamo stupidaggini: i due sono rimasti a mangiare con noi, ci siamo scambiate promesse di rivederci e facciamo tutti finta di crederci. Franco sembra più innamorato rispetto a Mario e ha fatto scene di gelosia per quando saremmo tornate a Milano. Mario si è limitato a chiedermi di rimanere ancora una settimana con lui. Sappiamo entrambi che non è possibile. Sono quasi fidanzata e, forse, mi dovrò sposare. Spero che con il mio uomo sia così bello come è stato con lui.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Kurt Menliff, post: 19620680, member: 451041"] Ho deciso di postare anche il resto dell'avventura. A voi. Martedì Questa mattina mi è venuto a svegliare Mario. Era abbastanza presto. Mi ha detto che senza di me vicino non poteva più dormire. A malincuore mi sono alzata, avevo ancora un po' di sonno, però ero felice che lui fosse venuto da me. Gli ho detto di aspettare un attimo, mi sono messa il costume da bagno e il copricostume e sono uscita. Mi ha abbracciata e mi schioccato un bacio sulla bocca, poi mano nella mano ci siamo avviati verso la spiaggia che era ancora deserta. La brezza era bellissima, si avvicinava una giornata stupenda. Abbiamo camminato per un po', poi ci siamo seduti vicino ad una barca e abbiamo guardato un po' il mare. Mi ha messo un braccio sulla spalla, mi ha attirata e mi ha baciata. E’ stato un bacio dolcissimo e caldo ed io mi sono sentita sciogliere. Mi sono stretta di più a lui. Ad un tratto abbiamo sentito delle voci: erano il Franco e la Giusy, che erano venuti a cercarci. Accidenti! si stava così bene e quelli erano venuti a rompere le uova. Ci siamo avviati a malincuore a fare colazione. Avevo anche un po' fame, ho mangiato la marmellata e ho bevuto il tè. Lui mi ha aspettato al bar, si era preso un caffè. Sono arrivate anche le altre e si sono unite a noi. Franco ha proposto una passeggiata in macchina, visto che io non posso tanto prendere il sole, hanno accettato e siamo andati a fare una lunga passeggiata lungo la costa. In macchina Abbiamo ripreso a limonare e ad abbracciarci. La Giusy era gelosa perché Franco doveva guidare e non poteva abbracciarla, mentre le nostre mani potevano smarrirsi da ogni parte. Siamo arrivati ad un belvedere, Franco ha fermato la macchina e siamo scesi. Abbiamo guardato un po' il mare e ci siamo seduti sulle panchine. Abbiamo continuato il nostro discorso amoroso incuranti degli altri due che, del resto, hanno fatto altrettanto. Ci siamo scambiati buffetti sulle guance e abbiamo intrecciato le mani come due innamoratini: tutti e due dobbiamo avere una fame arretrata. E’ arrivato mezzogiorno e siamo tornati al ristorante. Loro sono andati a casa a mangiare e questa volta sono tornati molto presto, alle tre già avevano finito. Ci siamo messi tutti a prendere il fresco sotto le piante vicino ai tukul. Abbiamo fatto un po' gli spiritosi e sghignazzato per un po'. Questa sera i due uomini ci hanno invitate a mangiare fuori, noi quattro soli. Maria e Anna ci sono rimaste male e allora abbiamo rinunciato anche noi e ci siamo visti alle 10.00 per andare a ballare. Ci siamo avviati in gruppo e siamo andati al solito posto. Io e Mario abbiamo ballato tutta la serata stretti stretti, non ci siamo staccati mai: sentivo il suo pisello contro di me e mi piaceva sentirlo duro e pulsante. Al ritorno abbiamo limonato per tutta la strada e Franco ha detto che lui andava in tukul con la Giusy. Non avevo voglia di andare nella casetta e così ci siamo avviati fino al mare. C'era una pace e un silenzio bellissimi. Ci siamo seduti dietro una barca. Abbiamo sentito qualcosa muoversi dentro, così ci siamo spostati più in là per lasciare in pace altri colombi. Ci siamo seduti di nuovo e ci siamo baciati. Lui mi ha attirato a sé e mi ha stretto. Ci siamo allungati e abbiamo cercato una posizione più comoda. Mi sono stesa vicino a lui che si è avvicinato di più, mi ha baciato gli occhi, il naso, le guance, la bocca. Io ho risposto al suo caldo bacio ed ho incominciato a bagnarmi. Mi accarezzava il viso che era illuminato dalla luna e mi ha detto che sono proprio bella. Gli ho creduto, in quel momento non mi è sembrato fingere. Mi ha messo le mani sul collo e poi piano piano mi ha slacciato il copricostume. Ero nuda sotto (lo avevo fatto apposta), mi ha guardato il seno e si è chinato ad afferrarlo e me lo ha baciato. Prima piano e poi con la lingua ha incominciato a giocare con i capezzoli. Mi sono gonfiata ed ero tutta tesa a cercare il mio piacere. Mi piaceva essere nuda in riva al mare, è molto romantico e poi avevo anche un uomo vicino al quale piacevo e che mi piaceva. Mi ha alzato un po' la gonna del copricostume e mi ha infilato una mano sotto le mutande: erano tutte bagnate, me le ha calate giù e me le ha tolte. Me le sono messe vicino, anche per non perderle (che figura ci farei fatto se ritrovano in spiaggia le mutande domani, ho pensato). Ha Incominciato a pastrugnarmi un po' la figa ed io ho allungato una mano, gli ho slacciato la cerniera dei pantaloni e glielo ho tirato fuori. Lui non ha perso tempo, si è spostato un attimo e si è tolto calzoni e mutande. E’ Rimasto con la camicia slacciata, mi si è avvicinato di nuovo e ha ricominciato a baciarmi ed accarezzarmi, poi mi si è messo sopra ed io ho allargato la gambe per ricevere il suo cazzo, anzi ho allungato io le mani e me lo sono preso, me lo sono messo vicino alla figa, poi dentro. Che caldo, mi riempiva tutta e sentivo delle vampate salirmi fino al cervello. Avevo le gambe alzate e mi dimenavo. Gli ho detto che mi piaceva tantissimo e di non fermarsi mai. Lui era incoraggiato da me e si è fatto più frenetico, a cominciato a spingere più forte e a dare dei colpi forti e ben fatti. Abbiamo ansimato tutti e due e penso che abbiamo fatto tanto chiasso. Mi piace tenermelo dentro e non avrei voluto che venisse mai. Ansimava e sembrava che venisse, poi si fermava un po' per poi continuare di nuovo, più frenetico, fino a quando non ce l’ha fatta più e con un balzo è uscito fuori e mi è venuto sulla pancia. Gli ho chiesto perché non compra i preservativi, mi ha detto che si vergogna perché il farmacista lo conosce bene. Allora gli ho risposto che domani andrò io a comprarne una scorta. E’ rimasto abbandonato sopra di me un bel po' (non è pesante) e poi, esausta come ero, sono rimasta immobile; non ho aperto gli occhi, avrei voluto che quei momenti non finissero mai. Ci siamo rialzati che era molto tardi e siamo ritornati al tukul. Abbiamo aspettato un po' fuori seduti sugli sdraio perché gli altri due non avevano ancora finito. Ci siamo seduti uno di fronte all'altra, ma eravamo troppo lontani e così mi sono messa in braccio a lui. Ho sentito che il suo pisello si era fatto di nuovo duro, ho ricominciato a baciarlo e a toccarglielo un po'. Mi ha detto che sono molto brava e ci so fare: mi piace questo genere di complimento e, seduta stante, mi sono data da fare per farlo venire un'altra volta. Glielo ho accarezzato un po' e poi, tiratolo fuori ho incominciato a manipolarglielo ancora. La mazza gli si è fatta dura come il muro. Che soddisfazione! vederlo ansimare ed agitarsi sotto il mio tocco. Ad un tratto ha allungato una mano e ha ricominciato a toccarmi la figa: ero di nuovo bagnata e così ci siamo masturbati a vicenda fino a che non abbiamo incominciato di nuovo ad ansimare e lui è venuto una seconda volta nelle mie mani. Non aveva fazzoletti, allora piano piano siamo andati ai servizi e ci siamo rimessi in sesto. Siamo tornati freschi come rose e ci siamo seduti di nuovo facendo finta di parlare del più e del meno. Dopo un po' sono comparsi gli altri due, ci siamo salutati e siamo andati a dormire. Strano, né io né la Giusy ci scambiamo confidenze in merito alle due situazioni. Sappiamo tutte e due che stiamo scopando di brutto, ma nessuna dice niente, Che ipocrite! Grazie suore! Mercoledì Ci siamo alzate tardi e non abbiamo fatto neanche colazione, ho bevuto solo un caffè. Io e Giusy ci siamo recate in spiaggia perché l’Anna e la Maria non erano nel tukul. Maria ci ha rimproverato dicendo che ce ne freghiamo di loro due e passiamo il tempo solo con i due uomini. E’ vero e questa sera, visto che i baresi se ne sono andati rimarranno sole ad annoiarsi. Hanno ragione, ma a me piace molto più stare con il Mario che con l’Anna e la Maria. Però per farci perdonare un po' abbiamo costretto i ragazzi a stare in compagnia. Certo è un po' noioso, non si è potuto neanche limonare un po'. Mario si è dato un po' da fare per divertirci tutti durante la giornata. Alla sera non siamo andati a ballare, ci siamo recati a Tropea. Con la scusa che dovevo comprare dei medicinali sono andata in farmacia ed ho comprato un pacchetto di preservativi. La farmacista non ha fatto una piega. Ora devo convincere Mario a metterli. Sul far della sera si prospettava un temporale con i fiocchi e poi i ragazzi erano a corto di benzina. Siamo andati in un bar a magiare un gelato. E’ bello viaggiare sotto la pioggia, tanto il Franco guida e noi due abbiamo recuperato il tempo perso durante il giorno, abbiamo limonato a tutto spiano. Al ritorno Franco ha proposto di dormire tutti assieme nel nostro tukul, ma ognuno con la propria donna ha precisato Mario. Io mi sono messa una camicia da notte rosa tutta trasparente e sotto questa solo gli slip. (Noi ragazze li abbiamo mandati fuori un attimo mentre ci mettevamo la camicia da notte). Anche la Giusy deve essere una scopona, perché non ha fatto altro che questo da quando abbiamo incontrato i due abitanti del posto. Mi sono messa nel letto sotto le coperte e così quando sono entrati noi eravamo già tutte e due a letto. Mario si è tolto i pantaloni, la camicia e si è messo a letto. Per darsi l'alibi, quando era accesa la luce era sopra le coperte e io sotto, poi una volta spenta la luce quatto quatto si è infilato sotto le coperte. Si è tolto anche le mutande (come nel frattempo avevo fatto io). Abbiamo fatto tutto in silenzio (già facevano casino gli altri due). Si è avvicinato ed ha incominciato a baciarmi e a stringermi. Io mi sono girata un poco e ci siamo incollammo tutti e due di traverso uno contro l’altra. Abbiamo continuato a baciarci e a stringerci, sentivo il suo pisello duro contro di me, ed io mi muovevo un pochino, mentre lo avevo stretto tra le cosce. Ho cercato di fare meno rumore possibile. Mi baciava con passione ed io lo ricambiavo. Ero emozionata perché è la prima volta che passo la notte con un uomo; la cosa un po' mi ha emozionato e un po' mi ha preoccupato. Chissà che cosa avremmo fatto!. Se ci proponevano uno scambio o un’orgia? Ha incominciato ad accarezzarmi piano piano, prima tutto il viso, poi il collo e poi più giù. La camicia da notte era un po' scollata e ci ha infilato una mano e mi ha accarezzato un seno. Io ho incominciato ad agitarmi e i capezzoli si sono fatti più duri: è bello sentire la mano di un uomo sul proprio corpo, è una sensazione bellissima. Mi sentivo proprio bene ed ho cercato di godere il più possibile, non pensavo a niente. Ad un tratto mi ha tolto la camicia e le sue mani hanno cominciato a percorrere tutto il corpo e mi hanno stretto forte a lui. Io ho lasciato fare, assaporavo la dolcezza di quei momenti. Poi mi ha messo una mano sulla figa ed io ero già tutta bagnata e completamente nuda, stretta a lui. Un po' mi vergognavo e un po' non mi importava di niente. Lui mi ha stretto forte a lui e mi ha baciato, mi ha sussurrato dolci parole, mi ha detto che ho una pelle morbida e gli piaccio tantissimo. Io mi sono sentita sempre più sciogliere. Poi lui mi si è messo sopra, mi ha stretto ancora con dolcezza e poi con maggiore passione, io ho allargato le gambe e lui mi ha cercato la figa con il pisello e piano piano me lo ha messo dentro. Io non sono stata più nella pelle, mi piace tantissimo prenderlo e sentirmelo dentro, è una sensazione insuperabile! Si è mosso un po' ed è andato su e giù io mi sono agitata sempre più, certo quando parto non riesco a non fare versi e a non sospirare, così lui mi ha baciato per evitare che emettessi altri suoni che avrebbero disturbato gli altri due. Ci siamo calmati un po' e siamo rimasti là, uno sopra l'altra un pochino, poi ha ricominciato di nuovo ad andare su e giù fino a quando è venuto. Non è stato necessario che lo cacciasse fuori e mi venisse sulla pancia, perché aveva messo il preservativo. Siamo rimasti là un po' abbandonati, al buio. Dopo un po' ho cercato di trovare dei fazzoletti per pulirci. Ho fatto un rumore infernale e la Giusy ha accesa la luce. Io ho cercato di coprirmi, nuda come era, ma poi vedendo che tutti gli altri erano nudi ho fatto finta di niente ed ho continuato a cercare. Ho doto un’ occhiata al cazzo del Franco, mentre la Giusy con gli occhi sbarrati guardava l’uccello del Mario. Franco ha un bel cazzo, poi era diritto lungo il suo ventre, ma non ha confronto con quello del Mario. Come al solito io rimedio sempre i migliori. Appena trovati i fazzoletti, ho spento la luce e sono tornata a letto. Mario ha preso i fazzoletti e si è ripulito. Io ero abbastanza stanca, ma non volevamo ancora dormire; abbiamo parlato un po’ a bassa voce, ho messo la testa sulla sua spalla e con il suo uccello impugnato nella mia mano ho cercato di riposare un po'. Ogni tanto mi sono svegliata, lo sentivo vicino a me, mentre il suo cazzo era diventato enorme nella mia mano. L’ho baciato su una guancia e lui mi ha stretto forte a lui, così mi sono riappisolata. Abbiamo fatto l’alba così. Verso le 5 o le 6 mi sono fatta scopare di nuovo, glielo ho chiesto io e lui non se lo è fatto dire una volta di più. Siccome non è riuscito a trovare il preservativo me lo ha esso dentro così "nature". E’ stato molto dolce, che bello sonnecchiare e sentire lui che, sollevatami una gamba, di fronte a me mi infilava. Sembrava di sognare di essere scopata. Ho goduto tantissimo, ma ho cercato di fare poco rumore. Mi è venuto dentro, speriamo che non mi abbia messo incinta. Dovrò abortire, se è successo. Ma non me ne frega niente. All’alba i due se ne sono andati, di nascosto, per non dare nell'occhio (come se le altre due non lo sappiano e noi non sappiamo che si fanno due ragazzi del villaggio. Chissà se le troie siamo solo noi di Milano, oppure sono tutte le ragazze che arrivano al villaggio che si fanno sbattere da questi del posto.), Però bisogna salvare le apparenze e così io e la Giusy siamo rimaste a sonnecchiare. Verso le 9 ci siamo alzate e siamo andate a cercare le altre due, le abbiamo svegliate e abbiamo chiacchierato un po' con loro. Più tardi sono arrivati anche i nostri due e tutti insieme, siamo andati a a fare colazione. E’ l'ultimo giorno di mare e siamo un po’ tutti mogi. Per tirarci un po' su ci facciamo le fotografie, chiacchieriamo e diciamo stupidaggini: i due sono rimasti a mangiare con noi, ci siamo scambiate promesse di rivederci e facciamo tutti finta di crederci. Franco sembra più innamorato rispetto a Mario e ha fatto scene di gelosia per quando saremmo tornate a Milano. Mario si è limitato a chiedermi di rimanere ancora una settimana con lui. Sappiamo entrambi che non è possibile. Sono quasi fidanzata e, forse, mi dovrò sposare. Spero che con il mio uomo sia così bello come è stato con lui. [/QUOTE]
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