Esperienza reale Un'avventura sbrigativa di mia moglie Lory

Kurt Menliff

"Level 3"
Messaggi
26
Punteggio reazione
432
Punti
48
Age
59
Amici,

Quella che segue è la mail che Lory mi aveva mandato dopo un suo incontro con un bull, la sera nell’albergo, dove erano ospiti in occasione di una convention che la loro ditta aveva organizzato, per la presentazione di una nuova linea di prodotti. A quel tempo, il nostro rapporto cuckold e sweet era alle prime armi: io non ero mai presente, lei giocava da sola e poi mi raccontava e insieme rivivevamo i momenti clou…. Poi, abbiamo capito che il gioco era più intrigante con la presenza e l’azione di tutti e due.

Ditemi se la storia si rivela intrigante

…Quando ho aperto la porta i camera mia, dopo che aveva bussato, lui si è avvicinato al letto e mi ha guardato con uno sguardo fra l'implorante e quello di uno che si aspetta qualcosa. Io mi avvicino e ridendo gli chiedo - e adesso cosa vuoi?—

Lui sorride, si avvicina ancora di più e mi abbraccia, mi stringe tra le sue braccia e mi bacia le guance e il collo; solo un lieve bacio sulle labbra. Io, prima me ne sto ferma ad aspettare, perché voglio essere sedotta, coinvolta, caricata, poi, secondo il mio costume, lo abbraccio anch'io e allungo le mani e comincio a slacciargli la camicia. Lui mi percorre con le mani la schiena e mi tasta il sedere, con sorpresa e una certa decisione: non so se è la parte di me che lo affascina di più o perché lo trova sodo al di là delle sue aspettative. Io ho infilato le mani tra i nostri due corpi e comincio a sbottonargli la camicia. Arrivata all'altezza dei pantaloni mi fermo e gli dico:

" No! Spogliami tu!".

Si va oltre quello che si aspettava, e allora lui, con le mani decise, mi toglie in un colpo solo il vestito. Io rimango con il reggiseno e le collant. Lui mi abbassa le spalline del reggiseno e poi me lo toglie. Si scosta un po' per esaminarmi meglio e vedo che mi guarda come estasiato e mi dice che sono bellissima. Rimane lì ad ammirarmi mezza nuda. Son ancora più bona di come mi immaginava e mi desiderava. Siamo lì, tutti e due in piedi, lui ancora vestito che freme, io seminuda che mi compiaccio del mio fascino e dell'effetto che ho su di lui. Amo questi momenti, mi sento realizzata in essi, perché vivo l'essere bona e arrapante. Allora lui si toglie freneticamente i pantaloni e rimane con la canottiera e le mutande.

Io, nel frattempo, mi sono tolto le mutandine, velocemente, devo evitare che il mio figone lo spaventi o che qualche ombra di cellulite possa calmare il suo ardore. Mi sdraio veloce sul letto, girata un po' sul fianco, in modo da sottolineare la curva dei fianchi, mantengo le cosce un po' sovrapposte per mostrare e non mostrar e sto lì a guardarlo che si spoglia. C'è in lui un complesso di aspetti che mi attirano e altri che mi raffreddano, e non riesco a definirli bene. Il suo personale non è granché: ha le spalle molto pelose e a me non piacciono, la sensazione dei peli sotto le mani mi dà una sensazione di bestialità che non mi scatena, anzi mi reprime; il sedere è stretto, non comunica la voglia di soppesarlo e di pizzichettarlo, però da sotto le mutande si vede un malloppone che non finisce più. E' senz'altro la sua dote più evidente, che affascina, attira, coinvolge. Non era un sogno quello che ricordavo da sabato scorso, è proprio realtà, veramente è proprio ben fornito. Dalla prima volta che glielo avevo visto ho avuto la voglia di provarlo dentro, di essere riempita finalmente, di vedere se sono fantasie le mie o se posso provare qualcosa di più intenso del mio solito biscottino coniugale. Il suo cazzo pulsa da sotto le mutande, si distende di traverso, veramente lungo e gonfio; promette sfracelli, lo immagino già che mi tromba. Si abbassa le mutande e le fa cadere e io vedo questa verga che mi punta e mi si avvicina ondeggiando con la cappella viola, grossa e scura, che punta verso il basso, molto più grossa e prorompente di come gliela avevo vista in macchina. Ma qui è alla luce e ben in mostra davanti a me.

Si abbassa e contro quei fianchi stretti e piuttosto anonimi vedo tutto il suo cazzo che mi dondola davanti. E' molto grosso, scuro, non ha vene, è molto liscio. Ha la punta all'in giù, forse è il filetto che gli tira e gliela preme verso il basso, infatti non è circonciso. Le sue palle mi sembrano piccole a confronto del cazzo e molto attaccate: è arrapato ma è anche molto giovane. Io da sdraiata lo osservo mentre sono sul letto, con fare indagatorio; lo devo studiare e vedere per apprezzarlo tutto...e poi raccontare. Mi sento benissimo, conscia della mia bellezza: in questi momenti non conosco vergogna e penso solo che quel cazzone mi farà proprio godere. Lui mi guarda voglioso e mi dice di alzarmi e di andargli vicino.

Gli dico "No! avvicinati tu".

Allora mi viene incontro si inginocchia sul letto vicino a me che sono ancora sdraiata quasi supina e subito mi si mette quasi sopra, in posizione più alta rispetto alla mia. Mi infila una gamba tra le cosce che non fanno resistenza e con la parte superiore della sua coscia mi tocca la figa. Mi sento tutta bagnata e felice. Lui con le mani comincia a percorrermi e a titillarmi il corpo; incomincia dalle cosce poi sale, sale su fino ai seni. Le sue mani mi toccano con avidità e continuano a misurarmi il corpo. Io non mi muovo, ma incomincio a bagnarmi e ad assaporare quel tocco nuovo, di mani diverse che vanno scoprendomi. Mi intriga soprattutto quello sguardo voglioso e pieno di ammirazione per le mie carni, che mi percorre tutta, accompagnando il movimento delle mani. Mi dice che lo faccio impazzire e che gli piaccio tantissimo, che non ha mai dimenticato quello che è successo qualche mese prima e che gli era piaciuto tantissimo.

Continua a toccarmi dappertutto, mentre mi sfrega con la sua gamba tra le mie a cercare il mio calore e a pastrugnarmi la figa. Come siamo messi io ho il suo uccellone, duro e caldo all'altezza del petto, lui anzi me lo avvicina alle ascelle, poi ai seni e me lo spinge contro i capezzoli che sono sempre più duri e eretti, mentre con la mano mi apre le cosce e comincia a frugarmi. Mi piace tantissimo, che mi scopra e mi guardi pieno di voglia e di desiderio. Mi bagno e colo, colo…. Lui ha l'uccello ritto, teso e veramente grosso. Lo guardo con attenzione, mentre mi penzola sul seno e mi sfiora le tette, lasciandomi una goccia lucida sui capezzoli. Voglio studiarmelo per meglio confrontarlo. E' grosso come uno zucchinone, avrà una circonferenza di una melanzana ed è lungo almeno 25 cm. Non mi sfiora nessun pensiero di paura per la grossezza, che mi possa far male, anzi quella maestosità calda e umida che mi titilla i capezzoli e mi preme sulle tette mi dà un senso di potenza, penso che farà proprio al caso mio e finalmente mi farà godere come si deve. Mentre mi percorre con le mani lui si scosta un po' dal mio petto, mentre io sto ferma sotto il suo tocco e mi apro come un fiore, al desiderio che mi scombussola dentro. Lui è chiaramente affascinato da me, dal mio fisico, dalle mie forme. Mi tocca, ma è senza parole, turbato e affascinato. Mi continua a toccare incredulo di tanta bellezza, mi tasta quasi come una bestia da macello, mi tocca dappertutto, con tenerezza e ardore, ma anche con un fare maldestro; mi sembra molto inesperto. Adesso il suo cazzo è veramente teso, gonfio che sembra sul punto di scoppiare. Egli ansima, quasi sta per venire. Perciò si ferma un attimo. Dal suo muoversi e dalle cose che mi sussurra capisco che vuole che gli faccia un pompino e che glielo prenda in bocca. Mi dice che la volta precedente è stato bellissimo e che non faceva che pensarci, e che io lo faccio impazzire. Io gli sorrido perché sono lusingata, ma gli dico che voglio scopare con lui, me lo voglio sentire bene dentro per vedere se mantiene bene le promesse. Mi dice "aspetta un attimo", deve riprendere fiato e riordinare le idee. Si scosta e mi bacia un capezzolo, mentre con la mano mi apre la figa e mi mette un dito dentro. Io sono bagnatissima e sotto il suo tocco mi muovo e faccio le fusa. Mi guarda ancora mi dice che ho dei capezzoli bellissimi, che lo faccio impazzire. Dopo un poi si ferma e mi dice in un orecchio che deve mettersi il "gommino". Gli dico che va bene e lui si alza e si avvia verso il mobile dell'ingresso. Io lo seguo con lo sguardo. Oramai non è più un uomo che mi può baciare o abbracciare, è solo un signor cazzo con intorno un proprietario, che mi è del tutto indifferente. Preso il profilattico ritorna con il pisello in mano che si è ammosciato e davanti a me, con sfacciataggine, incomincia a toccarselo per farselo ritornare duro e potersi infilare il coso. Se lo mena mentre mi guarda con adorazione, così tutta nuda sul letto. Mi sento benissimo, a mio agio così nuda e ammirata. Avverto il mio fascino su di lui e lo soggiogo. Mi eccita sentirmi lì nuda sul punto di essere scopata, mentre un perfetto estraneo si infila senza pudore davanti a me il preservativo. Sembra una scena di bordello, che mi eccita e mi intriga. Per eccitarlo maggiormente apro le gambe e gli mostro la figa gonfia e lucida di umori. Lui si è infilato il preservativo sul cazzo, questo rosa tenue che riveste la parte superiore dell'uccello rende più torbido il momento. Mi sposto un poco e allargo di più le gambe, mentre lui pian piano mi si avvicina. Si sente che è emozionatissimo. Mi si rovescia quasi addosso, non c'è poesia, non c'è trasporto, solo foia animalesca. Ansima, sembra addirittura che stia per venire. Si ferma un attimo, poi si riprende e cerca di infilarmelo. E' emozionato, si avverte che le sensazioni che prova sono troppo forti. Sarà il boschetto scuro e peloso che gli ho mostrato, sarà la figona aperta come un fiore tropicale che lo intriga, sarà la mia tranquillità nel condurre il gioco, che gli fanno temere l'inadeguatezza, ma il suo tentativo di farsi strada tra le mie labbra riesce vano. Allora sono io che mi apro la figa, glielo prendo con delicatezza e lo indirizzo nella figa, che oramai è così grondante e bagnata che non fa nessuna fatica per accoglierlo. E' un momento sublime. Mi sento riempire dappertutto. Nella vagina lo sento aderire bene alle pareti. Lui sente il calore, prova due affondi e poi si scatena. I ruoli nostri si interscambiano. Mentre io mi abbandono sempre più vinta lui conduce il gioco. Comincia prima in sordina, poi spinge sempre più forte e in modo deciso e ritmato. Io subisco con soddisfazione questo assalto, mi sento proprio riempita e soddisfatta. Ormai sono proprio partita, non capisco più niente, fa tutto lui, sono in suo possesso. Mi ha preso le cosce e me le alza mentre con la schiena arcuata e la figa aperta ricevo i suoi colpi. Io godo tantissimo, mi sento volare, ho perso la nozione del tempo, non sono più una persona, una donna, solo una figa riempita e squassata, solo umori caldi e appiccicosi che si mettono in ebollizione, spinti da un cilindro di carne che mi sbatte con forza. Lui ansima sempre di più, chiama il mio nome e poi si ferma, riprende a pompare come un disperato, sembra che voglia spaccarmi tutta. Sento il suo uccello grosso che mi riempie e mi dà un piacere immenso. Il suo ritmo è regolare, dura parecchio, non riesco a dire quanto perché ho perso completamente il controllo, sento solo un piacere da morire, che dal ventre mi sale per la schiena, passa per i seni, finisce nella testa. Sento i colpi, apro e chiudo gli occhi, vedo i colori e le ombre, rantolo. Ansimo tanto io, ma anche lui è ormai partito, il suo fiato si fa corto e poi sento che si abbandona e mi cade addosso, mentre con la testa si appoggia sul mio seno. Mi si accoccola addosso, indifeso e inerme come un bimbo che ha sostenuto un esame difficile e con lo sguardo cerca l'approvazione o di essere rassicurato. Gli accarezzo la testa, è tutta sudata. Piano piano toglie l'uccello dalla figa e rimane ancora un po' abbandonato sopra. Io sono rilassatissima, appagata, lui è lì abbandonato, sopra di me, tutto sudato, coi capelli bagnati. Mi dice che è stato bellissimo, anche se è stata una cosa veloce. Io non rispondo e lo guardo. Mi chiede come mai sono così silenziosa. Gli dico che mi sento rilassata e che sto bene. Anche lui mi dice di sentirsi benissimo. Poi si ribalta sul letto e si stende supino a riprendere il fiato. Sto ferma lì un po'. Forse aspetto qualcos'altro, poi mi alzo e vado a farmi una doccia.

Sotto l'acqua mi tocco la figa indolenzita, la ricopro di schizzi d'acqua, quasi a continuare quel piacere segreto che ho provato prima. Mi lavo e mi asciugo carezzandomi con l'accappatoio. Torno e lo vedo ancora ansimante, steso sul letto con l'uccello che si è ammosciato e pende da un lato. L'ho proprio steso! Ora non vedo l'ora che se ne vada, ormai l'ho usato. Sto bene e ho solo voglia di mettermi sdraiata sul letto. Lui si siede sul divanetto, poi va a farsi la doccia. Mentre è di là penso a quello che ho fatto, a quanto mi sia piaciuto, a come mi viene facile correre queste avventure, a come vorrei concludere con un’altra scopata la serata e poi addormentarmi appagata tra le sue braccia. Lui ritorna, beve un po' d'acqua minerale, si riveste e dopo 10 minuti se ne va- Io prendo il telefono e compongo il tuo numero. Devi sapere…
 

Allegati

  • 079.JPG
    079.JPG
    405 KB · Visualizzazioni: 1,843
  • pin04 copy.jpg
    pin04 copy.jpg
    61.1 KB · Visualizzazioni: 1,803
  • 136.JPG
    136.JPG
    264.2 KB · Visualizzazioni: 1,799

popp

"Level 8"
1 Anno di Phica.net
Messaggi
3,628
Punteggio reazione
11,439
Punti
119
Amici,

Quella che segue è la mail che Lory mi aveva mandato dopo un suo incontro con un bull, la sera nell’albergo, dove erano ospiti in occasione di una convention che la loro ditta aveva organizzato, per la presentazione di una nuova linea di prodotti. A quel tempo, il nostro rapporto cuckold e sweet era alle prime armi: io non ero mai presente, lei giocava da sola e poi mi raccontava e insieme rivivevamo i momenti clou…. Poi, abbiamo capito che il gioco era più intrigante con la presenza e l’azione di tutti e due.

Ditemi se la storia si rivela intrigante

…Quando ho aperto la porta i camera mia, dopo che aveva bussato, lui si è avvicinato al letto e mi ha guardato con uno sguardo fra l'implorante e quello di uno che si aspetta qualcosa. Io mi avvicino e ridendo gli chiedo - e adesso cosa vuoi?—

Lui sorride, si avvicina ancora di più e mi abbraccia, mi stringe tra le sue braccia e mi bacia le guance e il collo; solo un lieve bacio sulle labbra. Io, prima me ne sto ferma ad aspettare, perché voglio essere sedotta, coinvolta, caricata, poi, secondo il mio costume, lo abbraccio anch'io e allungo le mani e comincio a slacciargli la camicia. Lui mi percorre con le mani la schiena e mi tasta il sedere, con sorpresa e una certa decisione: non so se è la parte di me che lo affascina di più o perché lo trova sodo al di là delle sue aspettative. Io ho infilato le mani tra i nostri due corpi e comincio a sbottonargli la camicia. Arrivata all'altezza dei pantaloni mi fermo e gli dico:

" No! Spogliami tu!".

Si va oltre quello che si aspettava, e allora lui, con le mani decise, mi toglie in un colpo solo il vestito. Io rimango con il reggiseno e le collant. Lui mi abbassa le spalline del reggiseno e poi me lo toglie. Si scosta un po' per esaminarmi meglio e vedo che mi guarda come estasiato e mi dice che sono bellissima. Rimane lì ad ammirarmi mezza nuda. Son ancora più bona di come mi immaginava e mi desiderava. Siamo lì, tutti e due in piedi, lui ancora vestito che freme, io seminuda che mi compiaccio del mio fascino e dell'effetto che ho su di lui. Amo questi momenti, mi sento realizzata in essi, perché vivo l'essere bona e arrapante. Allora lui si toglie freneticamente i pantaloni e rimane con la canottiera e le mutande.

Io, nel frattempo, mi sono tolto le mutandine, velocemente, devo evitare che il mio figone lo spaventi o che qualche ombra di cellulite possa calmare il suo ardore. Mi sdraio veloce sul letto, girata un po' sul fianco, in modo da sottolineare la curva dei fianchi, mantengo le cosce un po' sovrapposte per mostrare e non mostrar e sto lì a guardarlo che si spoglia. C'è in lui un complesso di aspetti che mi attirano e altri che mi raffreddano, e non riesco a definirli bene. Il suo personale non è granché: ha le spalle molto pelose e a me non piacciono, la sensazione dei peli sotto le mani mi dà una sensazione di bestialità che non mi scatena, anzi mi reprime; il sedere è stretto, non comunica la voglia di soppesarlo e di pizzichettarlo, però da sotto le mutande si vede un malloppone che non finisce più. E' senz'altro la sua dote più evidente, che affascina, attira, coinvolge. Non era un sogno quello che ricordavo da sabato scorso, è proprio realtà, veramente è proprio ben fornito. Dalla prima volta che glielo avevo visto ho avuto la voglia di provarlo dentro, di essere riempita finalmente, di vedere se sono fantasie le mie o se posso provare qualcosa di più intenso del mio solito biscottino coniugale. Il suo cazzo pulsa da sotto le mutande, si distende di traverso, veramente lungo e gonfio; promette sfracelli, lo immagino già che mi tromba. Si abbassa le mutande e le fa cadere e io vedo questa verga che mi punta e mi si avvicina ondeggiando con la cappella viola, grossa e scura, che punta verso il basso, molto più grossa e prorompente di come gliela avevo vista in macchina. Ma qui è alla luce e ben in mostra davanti a me.

Si abbassa e contro quei fianchi stretti e piuttosto anonimi vedo tutto il suo cazzo che mi dondola davanti. E' molto grosso, scuro, non ha vene, è molto liscio. Ha la punta all'in giù, forse è il filetto che gli tira e gliela preme verso il basso, infatti non è circonciso. Le sue palle mi sembrano piccole a confronto del cazzo e molto attaccate: è arrapato ma è anche molto giovane. Io da sdraiata lo osservo mentre sono sul letto, con fare indagatorio; lo devo studiare e vedere per apprezzarlo tutto...e poi raccontare. Mi sento benissimo, conscia della mia bellezza: in questi momenti non conosco vergogna e penso solo che quel cazzone mi farà proprio godere. Lui mi guarda voglioso e mi dice di alzarmi e di andargli vicino.

Gli dico "No! avvicinati tu".

Allora mi viene incontro si inginocchia sul letto vicino a me che sono ancora sdraiata quasi supina e subito mi si mette quasi sopra, in posizione più alta rispetto alla mia. Mi infila una gamba tra le cosce che non fanno resistenza e con la parte superiore della sua coscia mi tocca la figa. Mi sento tutta bagnata e felice. Lui con le mani comincia a percorrermi e a titillarmi il corpo; incomincia dalle cosce poi sale, sale su fino ai seni. Le sue mani mi toccano con avidità e continuano a misurarmi il corpo. Io non mi muovo, ma incomincio a bagnarmi e ad assaporare quel tocco nuovo, di mani diverse che vanno scoprendomi. Mi intriga soprattutto quello sguardo voglioso e pieno di ammirazione per le mie carni, che mi percorre tutta, accompagnando il movimento delle mani. Mi dice che lo faccio impazzire e che gli piaccio tantissimo, che non ha mai dimenticato quello che è successo qualche mese prima e che gli era piaciuto tantissimo.

Continua a toccarmi dappertutto, mentre mi sfrega con la sua gamba tra le mie a cercare il mio calore e a pastrugnarmi la figa. Come siamo messi io ho il suo uccellone, duro e caldo all'altezza del petto, lui anzi me lo avvicina alle ascelle, poi ai seni e me lo spinge contro i capezzoli che sono sempre più duri e eretti, mentre con la mano mi apre le cosce e comincia a frugarmi. Mi piace tantissimo, che mi scopra e mi guardi pieno di voglia e di desiderio. Mi bagno e colo, colo…. Lui ha l'uccello ritto, teso e veramente grosso. Lo guardo con attenzione, mentre mi penzola sul seno e mi sfiora le tette, lasciandomi una goccia lucida sui capezzoli. Voglio studiarmelo per meglio confrontarlo. E' grosso come uno zucchinone, avrà una circonferenza di una melanzana ed è lungo almeno 25 cm. Non mi sfiora nessun pensiero di paura per la grossezza, che mi possa far male, anzi quella maestosità calda e umida che mi titilla i capezzoli e mi preme sulle tette mi dà un senso di potenza, penso che farà proprio al caso mio e finalmente mi farà godere come si deve. Mentre mi percorre con le mani lui si scosta un po' dal mio petto, mentre io sto ferma sotto il suo tocco e mi apro come un fiore, al desiderio che mi scombussola dentro. Lui è chiaramente affascinato da me, dal mio fisico, dalle mie forme. Mi tocca, ma è senza parole, turbato e affascinato. Mi continua a toccare incredulo di tanta bellezza, mi tasta quasi come una bestia da macello, mi tocca dappertutto, con tenerezza e ardore, ma anche con un fare maldestro; mi sembra molto inesperto. Adesso il suo cazzo è veramente teso, gonfio che sembra sul punto di scoppiare. Egli ansima, quasi sta per venire. Perciò si ferma un attimo. Dal suo muoversi e dalle cose che mi sussurra capisco che vuole che gli faccia un pompino e che glielo prenda in bocca. Mi dice che la volta precedente è stato bellissimo e che non faceva che pensarci, e che io lo faccio impazzire. Io gli sorrido perché sono lusingata, ma gli dico che voglio scopare con lui, me lo voglio sentire bene dentro per vedere se mantiene bene le promesse. Mi dice "aspetta un attimo", deve riprendere fiato e riordinare le idee. Si scosta e mi bacia un capezzolo, mentre con la mano mi apre la figa e mi mette un dito dentro. Io sono bagnatissima e sotto il suo tocco mi muovo e faccio le fusa. Mi guarda ancora mi dice che ho dei capezzoli bellissimi, che lo faccio impazzire. Dopo un poi si ferma e mi dice in un orecchio che deve mettersi il "gommino". Gli dico che va bene e lui si alza e si avvia verso il mobile dell'ingresso. Io lo seguo con lo sguardo. Oramai non è più un uomo che mi può baciare o abbracciare, è solo un signor cazzo con intorno un proprietario, che mi è del tutto indifferente. Preso il profilattico ritorna con il pisello in mano che si è ammosciato e davanti a me, con sfacciataggine, incomincia a toccarselo per farselo ritornare duro e potersi infilare il coso. Se lo mena mentre mi guarda con adorazione, così tutta nuda sul letto. Mi sento benissimo, a mio agio così nuda e ammirata. Avverto il mio fascino su di lui e lo soggiogo. Mi eccita sentirmi lì nuda sul punto di essere scopata, mentre un perfetto estraneo si infila senza pudore davanti a me il preservativo. Sembra una scena di bordello, che mi eccita e mi intriga. Per eccitarlo maggiormente apro le gambe e gli mostro la figa gonfia e lucida di umori. Lui si è infilato il preservativo sul cazzo, questo rosa tenue che riveste la parte superiore dell'uccello rende più torbido il momento. Mi sposto un poco e allargo di più le gambe, mentre lui pian piano mi si avvicina. Si sente che è emozionatissimo. Mi si rovescia quasi addosso, non c'è poesia, non c'è trasporto, solo foia animalesca. Ansima, sembra addirittura che stia per venire. Si ferma un attimo, poi si riprende e cerca di infilarmelo. E' emozionato, si avverte che le sensazioni che prova sono troppo forti. Sarà il boschetto scuro e peloso che gli ho mostrato, sarà la figona aperta come un fiore tropicale che lo intriga, sarà la mia tranquillità nel condurre il gioco, che gli fanno temere l'inadeguatezza, ma il suo tentativo di farsi strada tra le mie labbra riesce vano. Allora sono io che mi apro la figa, glielo prendo con delicatezza e lo indirizzo nella figa, che oramai è così grondante e bagnata che non fa nessuna fatica per accoglierlo. E' un momento sublime. Mi sento riempire dappertutto. Nella vagina lo sento aderire bene alle pareti. Lui sente il calore, prova due affondi e poi si scatena. I ruoli nostri si interscambiano. Mentre io mi abbandono sempre più vinta lui conduce il gioco. Comincia prima in sordina, poi spinge sempre più forte e in modo deciso e ritmato. Io subisco con soddisfazione questo assalto, mi sento proprio riempita e soddisfatta. Ormai sono proprio partita, non capisco più niente, fa tutto lui, sono in suo possesso. Mi ha preso le cosce e me le alza mentre con la schiena arcuata e la figa aperta ricevo i suoi colpi. Io godo tantissimo, mi sento volare, ho perso la nozione del tempo, non sono più una persona, una donna, solo una figa riempita e squassata, solo umori caldi e appiccicosi che si mettono in ebollizione, spinti da un cilindro di carne che mi sbatte con forza. Lui ansima sempre di più, chiama il mio nome e poi si ferma, riprende a pompare come un disperato, sembra che voglia spaccarmi tutta. Sento il suo uccello grosso che mi riempie e mi dà un piacere immenso. Il suo ritmo è regolare, dura parecchio, non riesco a dire quanto perché ho perso completamente il controllo, sento solo un piacere da morire, che dal ventre mi sale per la schiena, passa per i seni, finisce nella testa. Sento i colpi, apro e chiudo gli occhi, vedo i colori e le ombre, rantolo. Ansimo tanto io, ma anche lui è ormai partito, il suo fiato si fa corto e poi sento che si abbandona e mi cade addosso, mentre con la testa si appoggia sul mio seno. Mi si accoccola addosso, indifeso e inerme come un bimbo che ha sostenuto un esame difficile e con lo sguardo cerca l'approvazione o di essere rassicurato. Gli accarezzo la testa, è tutta sudata. Piano piano toglie l'uccello dalla figa e rimane ancora un po' abbandonato sopra. Io sono rilassatissima, appagata, lui è lì abbandonato, sopra di me, tutto sudato, coi capelli bagnati. Mi dice che è stato bellissimo, anche se è stata una cosa veloce. Io non rispondo e lo guardo. Mi chiede come mai sono così silenziosa. Gli dico che mi sento rilassata e che sto bene. Anche lui mi dice di sentirsi benissimo. Poi si ribalta sul letto e si stende supino a riprendere il fiato. Sto ferma lì un po'. Forse aspetto qualcos'altro, poi mi alzo e vado a farmi una doccia.

Sotto l'acqua mi tocco la figa indolenzita, la ricopro di schizzi d'acqua, quasi a continuare quel piacere segreto che ho provato prima. Mi lavo e mi asciugo carezzandomi con l'accappatoio. Torno e lo vedo ancora ansimante, steso sul letto con l'uccello che si è ammosciato e pende da un lato. L'ho proprio steso! Ora non vedo l'ora che se ne vada, ormai l'ho usato. Sto bene e ho solo voglia di mettermi sdraiata sul letto. Lui si siede sul divanetto, poi va a farsi la doccia. Mentre è di là penso a quello che ho fatto, a quanto mi sia piaciuto, a come mi viene facile correre queste avventure, a come vorrei concludere con un’altra scopata la serata e poi addormentarmi appagata tra le sue braccia. Lui ritorna, beve un po' d'acqua minerale, si riveste e dopo 10 minuti se ne va- Io prendo il telefono e compongo il tuo numero. Devi sapere…
Bel racconto, ma soprattutto lei.....gran figa....😋😋😋😋😍😍
 

AmanteMI

"Level 5"
Élite Fase 1
Messaggi
8,128
Punteggio reazione
1,204
Punti
119
Posizione
Milano
Amici,

Quella che segue è la mail che Lory mi aveva mandato dopo un suo incontro con un bull, la sera nell’albergo, dove erano ospiti in occasione di una convention che la loro ditta aveva organizzato, per la presentazione di una nuova linea di prodotti. A quel tempo, il nostro rapporto cuckold e sweet era alle prime armi: io non ero mai presente, lei giocava da sola e poi mi raccontava e insieme rivivevamo i momenti clou…. Poi, abbiamo capito che il gioco era più intrigante con la presenza e l’azione di tutti e due.

Ditemi se la storia si rivela intrigante

…Quando ho aperto la porta i camera mia, dopo che aveva bussato, lui si è avvicinato al letto e mi ha guardato con uno sguardo fra l'implorante e quello di uno che si aspetta qualcosa. Io mi avvicino e ridendo gli chiedo - e adesso cosa vuoi?—

Lui sorride, si avvicina ancora di più e mi abbraccia, mi stringe tra le sue braccia e mi bacia le guance e il collo; solo un lieve bacio sulle labbra. Io, prima me ne sto ferma ad aspettare, perché voglio essere sedotta, coinvolta, caricata, poi, secondo il mio costume, lo abbraccio anch'io e allungo le mani e comincio a slacciargli la camicia. Lui mi percorre con le mani la schiena e mi tasta il sedere, con sorpresa e una certa decisione: non so se è la parte di me che lo affascina di più o perché lo trova sodo al di là delle sue aspettative. Io ho infilato le mani tra i nostri due corpi e comincio a sbottonargli la camicia. Arrivata all'altezza dei pantaloni mi fermo e gli dico:

" No! Spogliami tu!".

Si va oltre quello che si aspettava, e allora lui, con le mani decise, mi toglie in un colpo solo il vestito. Io rimango con il reggiseno e le collant. Lui mi abbassa le spalline del reggiseno e poi me lo toglie. Si scosta un po' per esaminarmi meglio e vedo che mi guarda come estasiato e mi dice che sono bellissima. Rimane lì ad ammirarmi mezza nuda. Son ancora più bona di come mi immaginava e mi desiderava. Siamo lì, tutti e due in piedi, lui ancora vestito che freme, io seminuda che mi compiaccio del mio fascino e dell'effetto che ho su di lui. Amo questi momenti, mi sento realizzata in essi, perché vivo l'essere bona e arrapante. Allora lui si toglie freneticamente i pantaloni e rimane con la canottiera e le mutande.

Io, nel frattempo, mi sono tolto le mutandine, velocemente, devo evitare che il mio figone lo spaventi o che qualche ombra di cellulite possa calmare il suo ardore. Mi sdraio veloce sul letto, girata un po' sul fianco, in modo da sottolineare la curva dei fianchi, mantengo le cosce un po' sovrapposte per mostrare e non mostrar e sto lì a guardarlo che si spoglia. C'è in lui un complesso di aspetti che mi attirano e altri che mi raffreddano, e non riesco a definirli bene. Il suo personale non è granché: ha le spalle molto pelose e a me non piacciono, la sensazione dei peli sotto le mani mi dà una sensazione di bestialità che non mi scatena, anzi mi reprime; il sedere è stretto, non comunica la voglia di soppesarlo e di pizzichettarlo, però da sotto le mutande si vede un malloppone che non finisce più. E' senz'altro la sua dote più evidente, che affascina, attira, coinvolge. Non era un sogno quello che ricordavo da sabato scorso, è proprio realtà, veramente è proprio ben fornito. Dalla prima volta che glielo avevo visto ho avuto la voglia di provarlo dentro, di essere riempita finalmente, di vedere se sono fantasie le mie o se posso provare qualcosa di più intenso del mio solito biscottino coniugale. Il suo cazzo pulsa da sotto le mutande, si distende di traverso, veramente lungo e gonfio; promette sfracelli, lo immagino già che mi tromba. Si abbassa le mutande e le fa cadere e io vedo questa verga che mi punta e mi si avvicina ondeggiando con la cappella viola, grossa e scura, che punta verso il basso, molto più grossa e prorompente di come gliela avevo vista in macchina. Ma qui è alla luce e ben in mostra davanti a me.

Si abbassa e contro quei fianchi stretti e piuttosto anonimi vedo tutto il suo cazzo che mi dondola davanti. E' molto grosso, scuro, non ha vene, è molto liscio. Ha la punta all'in giù, forse è il filetto che gli tira e gliela preme verso il basso, infatti non è circonciso. Le sue palle mi sembrano piccole a confronto del cazzo e molto attaccate: è arrapato ma è anche molto giovane. Io da sdraiata lo osservo mentre sono sul letto, con fare indagatorio; lo devo studiare e vedere per apprezzarlo tutto...e poi raccontare. Mi sento benissimo, conscia della mia bellezza: in questi momenti non conosco vergogna e penso solo che quel cazzone mi farà proprio godere. Lui mi guarda voglioso e mi dice di alzarmi e di andargli vicino.

Gli dico "No! avvicinati tu".

Allora mi viene incontro si inginocchia sul letto vicino a me che sono ancora sdraiata quasi supina e subito mi si mette quasi sopra, in posizione più alta rispetto alla mia. Mi infila una gamba tra le cosce che non fanno resistenza e con la parte superiore della sua coscia mi tocca la figa. Mi sento tutta bagnata e felice. Lui con le mani comincia a percorrermi e a titillarmi il corpo; incomincia dalle cosce poi sale, sale su fino ai seni. Le sue mani mi toccano con avidità e continuano a misurarmi il corpo. Io non mi muovo, ma incomincio a bagnarmi e ad assaporare quel tocco nuovo, di mani diverse che vanno scoprendomi. Mi intriga soprattutto quello sguardo voglioso e pieno di ammirazione per le mie carni, che mi percorre tutta, accompagnando il movimento delle mani. Mi dice che lo faccio impazzire e che gli piaccio tantissimo, che non ha mai dimenticato quello che è successo qualche mese prima e che gli era piaciuto tantissimo.

Continua a toccarmi dappertutto, mentre mi sfrega con la sua gamba tra le mie a cercare il mio calore e a pastrugnarmi la figa. Come siamo messi io ho il suo uccellone, duro e caldo all'altezza del petto, lui anzi me lo avvicina alle ascelle, poi ai seni e me lo spinge contro i capezzoli che sono sempre più duri e eretti, mentre con la mano mi apre le cosce e comincia a frugarmi. Mi piace tantissimo, che mi scopra e mi guardi pieno di voglia e di desiderio. Mi bagno e colo, colo…. Lui ha l'uccello ritto, teso e veramente grosso. Lo guardo con attenzione, mentre mi penzola sul seno e mi sfiora le tette, lasciandomi una goccia lucida sui capezzoli. Voglio studiarmelo per meglio confrontarlo. E' grosso come uno zucchinone, avrà una circonferenza di una melanzana ed è lungo almeno 25 cm. Non mi sfiora nessun pensiero di paura per la grossezza, che mi possa far male, anzi quella maestosità calda e umida che mi titilla i capezzoli e mi preme sulle tette mi dà un senso di potenza, penso che farà proprio al caso mio e finalmente mi farà godere come si deve. Mentre mi percorre con le mani lui si scosta un po' dal mio petto, mentre io sto ferma sotto il suo tocco e mi apro come un fiore, al desiderio che mi scombussola dentro. Lui è chiaramente affascinato da me, dal mio fisico, dalle mie forme. Mi tocca, ma è senza parole, turbato e affascinato. Mi continua a toccare incredulo di tanta bellezza, mi tasta quasi come una bestia da macello, mi tocca dappertutto, con tenerezza e ardore, ma anche con un fare maldestro; mi sembra molto inesperto. Adesso il suo cazzo è veramente teso, gonfio che sembra sul punto di scoppiare. Egli ansima, quasi sta per venire. Perciò si ferma un attimo. Dal suo muoversi e dalle cose che mi sussurra capisco che vuole che gli faccia un pompino e che glielo prenda in bocca. Mi dice che la volta precedente è stato bellissimo e che non faceva che pensarci, e che io lo faccio impazzire. Io gli sorrido perché sono lusingata, ma gli dico che voglio scopare con lui, me lo voglio sentire bene dentro per vedere se mantiene bene le promesse. Mi dice "aspetta un attimo", deve riprendere fiato e riordinare le idee. Si scosta e mi bacia un capezzolo, mentre con la mano mi apre la figa e mi mette un dito dentro. Io sono bagnatissima e sotto il suo tocco mi muovo e faccio le fusa. Mi guarda ancora mi dice che ho dei capezzoli bellissimi, che lo faccio impazzire. Dopo un poi si ferma e mi dice in un orecchio che deve mettersi il "gommino". Gli dico che va bene e lui si alza e si avvia verso il mobile dell'ingresso. Io lo seguo con lo sguardo. Oramai non è più un uomo che mi può baciare o abbracciare, è solo un signor cazzo con intorno un proprietario, che mi è del tutto indifferente. Preso il profilattico ritorna con il pisello in mano che si è ammosciato e davanti a me, con sfacciataggine, incomincia a toccarselo per farselo ritornare duro e potersi infilare il coso. Se lo mena mentre mi guarda con adorazione, così tutta nuda sul letto. Mi sento benissimo, a mio agio così nuda e ammirata. Avverto il mio fascino su di lui e lo soggiogo. Mi eccita sentirmi lì nuda sul punto di essere scopata, mentre un perfetto estraneo si infila senza pudore davanti a me il preservativo. Sembra una scena di bordello, che mi eccita e mi intriga. Per eccitarlo maggiormente apro le gambe e gli mostro la figa gonfia e lucida di umori. Lui si è infilato il preservativo sul cazzo, questo rosa tenue che riveste la parte superiore dell'uccello rende più torbido il momento. Mi sposto un poco e allargo di più le gambe, mentre lui pian piano mi si avvicina. Si sente che è emozionatissimo. Mi si rovescia quasi addosso, non c'è poesia, non c'è trasporto, solo foia animalesca. Ansima, sembra addirittura che stia per venire. Si ferma un attimo, poi si riprende e cerca di infilarmelo. E' emozionato, si avverte che le sensazioni che prova sono troppo forti. Sarà il boschetto scuro e peloso che gli ho mostrato, sarà la figona aperta come un fiore tropicale che lo intriga, sarà la mia tranquillità nel condurre il gioco, che gli fanno temere l'inadeguatezza, ma il suo tentativo di farsi strada tra le mie labbra riesce vano. Allora sono io che mi apro la figa, glielo prendo con delicatezza e lo indirizzo nella figa, che oramai è così grondante e bagnata che non fa nessuna fatica per accoglierlo. E' un momento sublime. Mi sento riempire dappertutto. Nella vagina lo sento aderire bene alle pareti. Lui sente il calore, prova due affondi e poi si scatena. I ruoli nostri si interscambiano. Mentre io mi abbandono sempre più vinta lui conduce il gioco. Comincia prima in sordina, poi spinge sempre più forte e in modo deciso e ritmato. Io subisco con soddisfazione questo assalto, mi sento proprio riempita e soddisfatta. Ormai sono proprio partita, non capisco più niente, fa tutto lui, sono in suo possesso. Mi ha preso le cosce e me le alza mentre con la schiena arcuata e la figa aperta ricevo i suoi colpi. Io godo tantissimo, mi sento volare, ho perso la nozione del tempo, non sono più una persona, una donna, solo una figa riempita e squassata, solo umori caldi e appiccicosi che si mettono in ebollizione, spinti da un cilindro di carne che mi sbatte con forza. Lui ansima sempre di più, chiama il mio nome e poi si ferma, riprende a pompare come un disperato, sembra che voglia spaccarmi tutta. Sento il suo uccello grosso che mi riempie e mi dà un piacere immenso. Il suo ritmo è regolare, dura parecchio, non riesco a dire quanto perché ho perso completamente il controllo, sento solo un piacere da morire, che dal ventre mi sale per la schiena, passa per i seni, finisce nella testa. Sento i colpi, apro e chiudo gli occhi, vedo i colori e le ombre, rantolo. Ansimo tanto io, ma anche lui è ormai partito, il suo fiato si fa corto e poi sento che si abbandona e mi cade addosso, mentre con la testa si appoggia sul mio seno. Mi si accoccola addosso, indifeso e inerme come un bimbo che ha sostenuto un esame difficile e con lo sguardo cerca l'approvazione o di essere rassicurato. Gli accarezzo la testa, è tutta sudata. Piano piano toglie l'uccello dalla figa e rimane ancora un po' abbandonato sopra. Io sono rilassatissima, appagata, lui è lì abbandonato, sopra di me, tutto sudato, coi capelli bagnati. Mi dice che è stato bellissimo, anche se è stata una cosa veloce. Io non rispondo e lo guardo. Mi chiede come mai sono così silenziosa. Gli dico che mi sento rilassata e che sto bene. Anche lui mi dice di sentirsi benissimo. Poi si ribalta sul letto e si stende supino a riprendere il fiato. Sto ferma lì un po'. Forse aspetto qualcos'altro, poi mi alzo e vado a farmi una doccia.

Sotto l'acqua mi tocco la figa indolenzita, la ricopro di schizzi d'acqua, quasi a continuare quel piacere segreto che ho provato prima. Mi lavo e mi asciugo carezzandomi con l'accappatoio. Torno e lo vedo ancora ansimante, steso sul letto con l'uccello che si è ammosciato e pende da un lato. L'ho proprio steso! Ora non vedo l'ora che se ne vada, ormai l'ho usato. Sto bene e ho solo voglia di mettermi sdraiata sul letto. Lui si siede sul divanetto, poi va a farsi la doccia. Mentre è di là penso a quello che ho fatto, a quanto mi sia piaciuto, a come mi viene facile correre queste avventure, a come vorrei concludere con un’altra scopata la serata e poi addormentarmi appagata tra le sue braccia. Lui ritorna, beve un po' d'acqua minerale, si riveste e dopo 10 minuti se ne va- Io prendo il telefono e compongo il tuo numero. Devi sapere…


complimenti!!!

grande idea metter le foto per contestualizzare meglio
 

Berto74

"Level 5"
1 Anno di Phica.net
Messaggi
2,623
Punteggio reazione
1,788
Punti
119
Age
49
Amici,

Quella che segue è la mail che Lory mi aveva mandato dopo un suo incontro con un bull, la sera nell’albergo, dove erano ospiti in occasione di una convention che la loro ditta aveva organizzato, per la presentazione di una nuova linea di prodotti. A quel tempo, il nostro rapporto cuckold e sweet era alle prime armi: io non ero mai presente, lei giocava da sola e poi mi raccontava e insieme rivivevamo i momenti clou…. Poi, abbiamo capito che il gioco era più intrigante con la presenza e l’azione di tutti e due.

Ditemi se la storia si rivela intrigante

…Quando ho aperto la porta i camera mia, dopo che aveva bussato, lui si è avvicinato al letto e mi ha guardato con uno sguardo fra l'implorante e quello di uno che si aspetta qualcosa. Io mi avvicino e ridendo gli chiedo - e adesso cosa vuoi?—

Lui sorride, si avvicina ancora di più e mi abbraccia, mi stringe tra le sue braccia e mi bacia le guance e il collo; solo un lieve bacio sulle labbra. Io, prima me ne sto ferma ad aspettare, perché voglio essere sedotta, coinvolta, caricata, poi, secondo il mio costume, lo abbraccio anch'io e allungo le mani e comincio a slacciargli la camicia. Lui mi percorre con le mani la schiena e mi tasta il sedere, con sorpresa e una certa decisione: non so se è la parte di me che lo affascina di più o perché lo trova sodo al di là delle sue aspettative. Io ho infilato le mani tra i nostri due corpi e comincio a sbottonargli la camicia. Arrivata all'altezza dei pantaloni mi fermo e gli dico:

" No! Spogliami tu!".

Si va oltre quello che si aspettava, e allora lui, con le mani decise, mi toglie in un colpo solo il vestito. Io rimango con il reggiseno e le collant. Lui mi abbassa le spalline del reggiseno e poi me lo toglie. Si scosta un po' per esaminarmi meglio e vedo che mi guarda come estasiato e mi dice che sono bellissima. Rimane lì ad ammirarmi mezza nuda. Son ancora più bona di come mi immaginava e mi desiderava. Siamo lì, tutti e due in piedi, lui ancora vestito che freme, io seminuda che mi compiaccio del mio fascino e dell'effetto che ho su di lui. Amo questi momenti, mi sento realizzata in essi, perché vivo l'essere bona e arrapante. Allora lui si toglie freneticamente i pantaloni e rimane con la canottiera e le mutande.

Io, nel frattempo, mi sono tolto le mutandine, velocemente, devo evitare che il mio figone lo spaventi o che qualche ombra di cellulite possa calmare il suo ardore. Mi sdraio veloce sul letto, girata un po' sul fianco, in modo da sottolineare la curva dei fianchi, mantengo le cosce un po' sovrapposte per mostrare e non mostrar e sto lì a guardarlo che si spoglia. C'è in lui un complesso di aspetti che mi attirano e altri che mi raffreddano, e non riesco a definirli bene. Il suo personale non è granché: ha le spalle molto pelose e a me non piacciono, la sensazione dei peli sotto le mani mi dà una sensazione di bestialità che non mi scatena, anzi mi reprime; il sedere è stretto, non comunica la voglia di soppesarlo e di pizzichettarlo, però da sotto le mutande si vede un malloppone che non finisce più. E' senz'altro la sua dote più evidente, che affascina, attira, coinvolge. Non era un sogno quello che ricordavo da sabato scorso, è proprio realtà, veramente è proprio ben fornito. Dalla prima volta che glielo avevo visto ho avuto la voglia di provarlo dentro, di essere riempita finalmente, di vedere se sono fantasie le mie o se posso provare qualcosa di più intenso del mio solito biscottino coniugale. Il suo cazzo pulsa da sotto le mutande, si distende di traverso, veramente lungo e gonfio; promette sfracelli, lo immagino già che mi tromba. Si abbassa le mutande e le fa cadere e io vedo questa verga che mi punta e mi si avvicina ondeggiando con la cappella viola, grossa e scura, che punta verso il basso, molto più grossa e prorompente di come gliela avevo vista in macchina. Ma qui è alla luce e ben in mostra davanti a me.

Si abbassa e contro quei fianchi stretti e piuttosto anonimi vedo tutto il suo cazzo che mi dondola davanti. E' molto grosso, scuro, non ha vene, è molto liscio. Ha la punta all'in giù, forse è il filetto che gli tira e gliela preme verso il basso, infatti non è circonciso. Le sue palle mi sembrano piccole a confronto del cazzo e molto attaccate: è arrapato ma è anche molto giovane. Io da sdraiata lo osservo mentre sono sul letto, con fare indagatorio; lo devo studiare e vedere per apprezzarlo tutto...e poi raccontare. Mi sento benissimo, conscia della mia bellezza: in questi momenti non conosco vergogna e penso solo che quel cazzone mi farà proprio godere. Lui mi guarda voglioso e mi dice di alzarmi e di andargli vicino.

Gli dico "No! avvicinati tu".

Allora mi viene incontro si inginocchia sul letto vicino a me che sono ancora sdraiata quasi supina e subito mi si mette quasi sopra, in posizione più alta rispetto alla mia. Mi infila una gamba tra le cosce che non fanno resistenza e con la parte superiore della sua coscia mi tocca la figa. Mi sento tutta bagnata e felice. Lui con le mani comincia a percorrermi e a titillarmi il corpo; incomincia dalle cosce poi sale, sale su fino ai seni. Le sue mani mi toccano con avidità e continuano a misurarmi il corpo. Io non mi muovo, ma incomincio a bagnarmi e ad assaporare quel tocco nuovo, di mani diverse che vanno scoprendomi. Mi intriga soprattutto quello sguardo voglioso e pieno di ammirazione per le mie carni, che mi percorre tutta, accompagnando il movimento delle mani. Mi dice che lo faccio impazzire e che gli piaccio tantissimo, che non ha mai dimenticato quello che è successo qualche mese prima e che gli era piaciuto tantissimo.

Continua a toccarmi dappertutto, mentre mi sfrega con la sua gamba tra le mie a cercare il mio calore e a pastrugnarmi la figa. Come siamo messi io ho il suo uccellone, duro e caldo all'altezza del petto, lui anzi me lo avvicina alle ascelle, poi ai seni e me lo spinge contro i capezzoli che sono sempre più duri e eretti, mentre con la mano mi apre le cosce e comincia a frugarmi. Mi piace tantissimo, che mi scopra e mi guardi pieno di voglia e di desiderio. Mi bagno e colo, colo…. Lui ha l'uccello ritto, teso e veramente grosso. Lo guardo con attenzione, mentre mi penzola sul seno e mi sfiora le tette, lasciandomi una goccia lucida sui capezzoli. Voglio studiarmelo per meglio confrontarlo. E' grosso come uno zucchinone, avrà una circonferenza di una melanzana ed è lungo almeno 25 cm. Non mi sfiora nessun pensiero di paura per la grossezza, che mi possa far male, anzi quella maestosità calda e umida che mi titilla i capezzoli e mi preme sulle tette mi dà un senso di potenza, penso che farà proprio al caso mio e finalmente mi farà godere come si deve. Mentre mi percorre con le mani lui si scosta un po' dal mio petto, mentre io sto ferma sotto il suo tocco e mi apro come un fiore, al desiderio che mi scombussola dentro. Lui è chiaramente affascinato da me, dal mio fisico, dalle mie forme. Mi tocca, ma è senza parole, turbato e affascinato. Mi continua a toccare incredulo di tanta bellezza, mi tasta quasi come una bestia da macello, mi tocca dappertutto, con tenerezza e ardore, ma anche con un fare maldestro; mi sembra molto inesperto. Adesso il suo cazzo è veramente teso, gonfio che sembra sul punto di scoppiare. Egli ansima, quasi sta per venire. Perciò si ferma un attimo. Dal suo muoversi e dalle cose che mi sussurra capisco che vuole che gli faccia un pompino e che glielo prenda in bocca. Mi dice che la volta precedente è stato bellissimo e che non faceva che pensarci, e che io lo faccio impazzire. Io gli sorrido perché sono lusingata, ma gli dico che voglio scopare con lui, me lo voglio sentire bene dentro per vedere se mantiene bene le promesse. Mi dice "aspetta un attimo", deve riprendere fiato e riordinare le idee. Si scosta e mi bacia un capezzolo, mentre con la mano mi apre la figa e mi mette un dito dentro. Io sono bagnatissima e sotto il suo tocco mi muovo e faccio le fusa. Mi guarda ancora mi dice che ho dei capezzoli bellissimi, che lo faccio impazzire. Dopo un poi si ferma e mi dice in un orecchio che deve mettersi il "gommino". Gli dico che va bene e lui si alza e si avvia verso il mobile dell'ingresso. Io lo seguo con lo sguardo. Oramai non è più un uomo che mi può baciare o abbracciare, è solo un signor cazzo con intorno un proprietario, che mi è del tutto indifferente. Preso il profilattico ritorna con il pisello in mano che si è ammosciato e davanti a me, con sfacciataggine, incomincia a toccarselo per farselo ritornare duro e potersi infilare il coso. Se lo mena mentre mi guarda con adorazione, così tutta nuda sul letto. Mi sento benissimo, a mio agio così nuda e ammirata. Avverto il mio fascino su di lui e lo soggiogo. Mi eccita sentirmi lì nuda sul punto di essere scopata, mentre un perfetto estraneo si infila senza pudore davanti a me il preservativo. Sembra una scena di bordello, che mi eccita e mi intriga. Per eccitarlo maggiormente apro le gambe e gli mostro la figa gonfia e lucida di umori. Lui si è infilato il preservativo sul cazzo, questo rosa tenue che riveste la parte superiore dell'uccello rende più torbido il momento. Mi sposto un poco e allargo di più le gambe, mentre lui pian piano mi si avvicina. Si sente che è emozionatissimo. Mi si rovescia quasi addosso, non c'è poesia, non c'è trasporto, solo foia animalesca. Ansima, sembra addirittura che stia per venire. Si ferma un attimo, poi si riprende e cerca di infilarmelo. E' emozionato, si avverte che le sensazioni che prova sono troppo forti. Sarà il boschetto scuro e peloso che gli ho mostrato, sarà la figona aperta come un fiore tropicale che lo intriga, sarà la mia tranquillità nel condurre il gioco, che gli fanno temere l'inadeguatezza, ma il suo tentativo di farsi strada tra le mie labbra riesce vano. Allora sono io che mi apro la figa, glielo prendo con delicatezza e lo indirizzo nella figa, che oramai è così grondante e bagnata che non fa nessuna fatica per accoglierlo. E' un momento sublime. Mi sento riempire dappertutto. Nella vagina lo sento aderire bene alle pareti. Lui sente il calore, prova due affondi e poi si scatena. I ruoli nostri si interscambiano. Mentre io mi abbandono sempre più vinta lui conduce il gioco. Comincia prima in sordina, poi spinge sempre più forte e in modo deciso e ritmato. Io subisco con soddisfazione questo assalto, mi sento proprio riempita e soddisfatta. Ormai sono proprio partita, non capisco più niente, fa tutto lui, sono in suo possesso. Mi ha preso le cosce e me le alza mentre con la schiena arcuata e la figa aperta ricevo i suoi colpi. Io godo tantissimo, mi sento volare, ho perso la nozione del tempo, non sono più una persona, una donna, solo una figa riempita e squassata, solo umori caldi e appiccicosi che si mettono in ebollizione, spinti da un cilindro di carne che mi sbatte con forza. Lui ansima sempre di più, chiama il mio nome e poi si ferma, riprende a pompare come un disperato, sembra che voglia spaccarmi tutta. Sento il suo uccello grosso che mi riempie e mi dà un piacere immenso. Il suo ritmo è regolare, dura parecchio, non riesco a dire quanto perché ho perso completamente il controllo, sento solo un piacere da morire, che dal ventre mi sale per la schiena, passa per i seni, finisce nella testa. Sento i colpi, apro e chiudo gli occhi, vedo i colori e le ombre, rantolo. Ansimo tanto io, ma anche lui è ormai partito, il suo fiato si fa corto e poi sento che si abbandona e mi cade addosso, mentre con la testa si appoggia sul mio seno. Mi si accoccola addosso, indifeso e inerme come un bimbo che ha sostenuto un esame difficile e con lo sguardo cerca l'approvazione o di essere rassicurato. Gli accarezzo la testa, è tutta sudata. Piano piano toglie l'uccello dalla figa e rimane ancora un po' abbandonato sopra. Io sono rilassatissima, appagata, lui è lì abbandonato, sopra di me, tutto sudato, coi capelli bagnati. Mi dice che è stato bellissimo, anche se è stata una cosa veloce. Io non rispondo e lo guardo. Mi chiede come mai sono così silenziosa. Gli dico che mi sento rilassata e che sto bene. Anche lui mi dice di sentirsi benissimo. Poi si ribalta sul letto e si stende supino a riprendere il fiato. Sto ferma lì un po'. Forse aspetto qualcos'altro, poi mi alzo e vado a farmi una doccia.

Sotto l'acqua mi tocco la figa indolenzita, la ricopro di schizzi d'acqua, quasi a continuare quel piacere segreto che ho provato prima. Mi lavo e mi asciugo carezzandomi con l'accappatoio. Torno e lo vedo ancora ansimante, steso sul letto con l'uccello che si è ammosciato e pende da un lato. L'ho proprio steso! Ora non vedo l'ora che se ne vada, ormai l'ho usato. Sto bene e ho solo voglia di mettermi sdraiata sul letto. Lui si siede sul divanetto, poi va a farsi la doccia. Mentre è di là penso a quello che ho fatto, a quanto mi sia piaciuto, a come mi viene facile correre queste avventure, a come vorrei concludere con un’altra scopata la serata e poi addormentarmi appagata tra le sue braccia. Lui ritorna, beve un po' d'acqua minerale, si riveste e dopo 10 minuti se ne va- Io prendo il telefono e compongo il tuo numero. Devi sapere…
Splendida figa la tua signora, complimenti!
 

Ubaldo70

"Level 1"
Messaggi
227
Punteggio reazione
132
Punti
43
Amici,

Quella che segue è la mail che Lory mi aveva mandato dopo un suo incontro con un bull, la sera nell’albergo, dove erano ospiti in occasione di una convention che la loro ditta aveva organizzato, per la presentazione di una nuova linea di prodotti. A quel tempo, il nostro rapporto cuckold e sweet era alle prime armi: io non ero mai presente, lei giocava da sola e poi mi raccontava e insieme rivivevamo i momenti clou…. Poi, abbiamo capito che il gioco era più intrigante con la presenza e l’azione di tutti e due.

Ditemi se la storia si rivela intrigante

…Quando ho aperto la porta i camera mia, dopo che aveva bussato, lui si è avvicinato al letto e mi ha guardato con uno sguardo fra l'implorante e quello di uno che si aspetta qualcosa. Io mi avvicino e ridendo gli chiedo - e adesso cosa vuoi?—

Lui sorride, si avvicina ancora di più e mi abbraccia, mi stringe tra le sue braccia e mi bacia le guance e il collo; solo un lieve bacio sulle labbra. Io, prima me ne sto ferma ad aspettare, perché voglio essere sedotta, coinvolta, caricata, poi, secondo il mio costume, lo abbraccio anch'io e allungo le mani e comincio a slacciargli la camicia. Lui mi percorre con le mani la schiena e mi tasta il sedere, con sorpresa e una certa decisione: non so se è la parte di me che lo affascina di più o perché lo trova sodo al di là delle sue aspettative. Io ho infilato le mani tra i nostri due corpi e comincio a sbottonargli la camicia. Arrivata all'altezza dei pantaloni mi fermo e gli dico:

" No! Spogliami tu!".

Si va oltre quello che si aspettava, e allora lui, con le mani decise, mi toglie in un colpo solo il vestito. Io rimango con il reggiseno e le collant. Lui mi abbassa le spalline del reggiseno e poi me lo toglie. Si scosta un po' per esaminarmi meglio e vedo che mi guarda come estasiato e mi dice che sono bellissima. Rimane lì ad ammirarmi mezza nuda. Son ancora più bona di come mi immaginava e mi desiderava. Siamo lì, tutti e due in piedi, lui ancora vestito che freme, io seminuda che mi compiaccio del mio fascino e dell'effetto che ho su di lui. Amo questi momenti, mi sento realizzata in essi, perché vivo l'essere bona e arrapante. Allora lui si toglie freneticamente i pantaloni e rimane con la canottiera e le mutande.

Io, nel frattempo, mi sono tolto le mutandine, velocemente, devo evitare che il mio figone lo spaventi o che qualche ombra di cellulite possa calmare il suo ardore. Mi sdraio veloce sul letto, girata un po' sul fianco, in modo da sottolineare la curva dei fianchi, mantengo le cosce un po' sovrapposte per mostrare e non mostrar e sto lì a guardarlo che si spoglia. C'è in lui un complesso di aspetti che mi attirano e altri che mi raffreddano, e non riesco a definirli bene. Il suo personale non è granché: ha le spalle molto pelose e a me non piacciono, la sensazione dei peli sotto le mani mi dà una sensazione di bestialità che non mi scatena, anzi mi reprime; il sedere è stretto, non comunica la voglia di soppesarlo e di pizzichettarlo, però da sotto le mutande si vede un malloppone che non finisce più. E' senz'altro la sua dote più evidente, che affascina, attira, coinvolge. Non era un sogno quello che ricordavo da sabato scorso, è proprio realtà, veramente è proprio ben fornito. Dalla prima volta che glielo avevo visto ho avuto la voglia di provarlo dentro, di essere riempita finalmente, di vedere se sono fantasie le mie o se posso provare qualcosa di più intenso del mio solito biscottino coniugale. Il suo cazzo pulsa da sotto le mutande, si distende di traverso, veramente lungo e gonfio; promette sfracelli, lo immagino già che mi tromba. Si abbassa le mutande e le fa cadere e io vedo questa verga che mi punta e mi si avvicina ondeggiando con la cappella viola, grossa e scura, che punta verso il basso, molto più grossa e prorompente di come gliela avevo vista in macchina. Ma qui è alla luce e ben in mostra davanti a me.

Si abbassa e contro quei fianchi stretti e piuttosto anonimi vedo tutto il suo cazzo che mi dondola davanti. E' molto grosso, scuro, non ha vene, è molto liscio. Ha la punta all'in giù, forse è il filetto che gli tira e gliela preme verso il basso, infatti non è circonciso. Le sue palle mi sembrano piccole a confronto del cazzo e molto attaccate: è arrapato ma è anche molto giovane. Io da sdraiata lo osservo mentre sono sul letto, con fare indagatorio; lo devo studiare e vedere per apprezzarlo tutto...e poi raccontare. Mi sento benissimo, conscia della mia bellezza: in questi momenti non conosco vergogna e penso solo che quel cazzone mi farà proprio godere. Lui mi guarda voglioso e mi dice di alzarmi e di andargli vicino.

Gli dico "No! avvicinati tu".

Allora mi viene incontro si inginocchia sul letto vicino a me che sono ancora sdraiata quasi supina e subito mi si mette quasi sopra, in posizione più alta rispetto alla mia. Mi infila una gamba tra le cosce che non fanno resistenza e con la parte superiore della sua coscia mi tocca la figa. Mi sento tutta bagnata e felice. Lui con le mani comincia a percorrermi e a titillarmi il corpo; incomincia dalle cosce poi sale, sale su fino ai seni. Le sue mani mi toccano con avidità e continuano a misurarmi il corpo. Io non mi muovo, ma incomincio a bagnarmi e ad assaporare quel tocco nuovo, di mani diverse che vanno scoprendomi. Mi intriga soprattutto quello sguardo voglioso e pieno di ammirazione per le mie carni, che mi percorre tutta, accompagnando il movimento delle mani. Mi dice che lo faccio impazzire e che gli piaccio tantissimo, che non ha mai dimenticato quello che è successo qualche mese prima e che gli era piaciuto tantissimo.

Continua a toccarmi dappertutto, mentre mi sfrega con la sua gamba tra le mie a cercare il mio calore e a pastrugnarmi la figa. Come siamo messi io ho il suo uccellone, duro e caldo all'altezza del petto, lui anzi me lo avvicina alle ascelle, poi ai seni e me lo spinge contro i capezzoli che sono sempre più duri e eretti, mentre con la mano mi apre le cosce e comincia a frugarmi. Mi piace tantissimo, che mi scopra e mi guardi pieno di voglia e di desiderio. Mi bagno e colo, colo…. Lui ha l'uccello ritto, teso e veramente grosso. Lo guardo con attenzione, mentre mi penzola sul seno e mi sfiora le tette, lasciandomi una goccia lucida sui capezzoli. Voglio studiarmelo per meglio confrontarlo. E' grosso come uno zucchinone, avrà una circonferenza di una melanzana ed è lungo almeno 25 cm. Non mi sfiora nessun pensiero di paura per la grossezza, che mi possa far male, anzi quella maestosità calda e umida che mi titilla i capezzoli e mi preme sulle tette mi dà un senso di potenza, penso che farà proprio al caso mio e finalmente mi farà godere come si deve. Mentre mi percorre con le mani lui si scosta un po' dal mio petto, mentre io sto ferma sotto il suo tocco e mi apro come un fiore, al desiderio che mi scombussola dentro. Lui è chiaramente affascinato da me, dal mio fisico, dalle mie forme. Mi tocca, ma è senza parole, turbato e affascinato. Mi continua a toccare incredulo di tanta bellezza, mi tasta quasi come una bestia da macello, mi tocca dappertutto, con tenerezza e ardore, ma anche con un fare maldestro; mi sembra molto inesperto. Adesso il suo cazzo è veramente teso, gonfio che sembra sul punto di scoppiare. Egli ansima, quasi sta per venire. Perciò si ferma un attimo. Dal suo muoversi e dalle cose che mi sussurra capisco che vuole che gli faccia un pompino e che glielo prenda in bocca. Mi dice che la volta precedente è stato bellissimo e che non faceva che pensarci, e che io lo faccio impazzire. Io gli sorrido perché sono lusingata, ma gli dico che voglio scopare con lui, me lo voglio sentire bene dentro per vedere se mantiene bene le promesse. Mi dice "aspetta un attimo", deve riprendere fiato e riordinare le idee. Si scosta e mi bacia un capezzolo, mentre con la mano mi apre la figa e mi mette un dito dentro. Io sono bagnatissima e sotto il suo tocco mi muovo e faccio le fusa. Mi guarda ancora mi dice che ho dei capezzoli bellissimi, che lo faccio impazzire. Dopo un poi si ferma e mi dice in un orecchio che deve mettersi il "gommino". Gli dico che va bene e lui si alza e si avvia verso il mobile dell'ingresso. Io lo seguo con lo sguardo. Oramai non è più un uomo che mi può baciare o abbracciare, è solo un signor cazzo con intorno un proprietario, che mi è del tutto indifferente. Preso il profilattico ritorna con il pisello in mano che si è ammosciato e davanti a me, con sfacciataggine, incomincia a toccarselo per farselo ritornare duro e potersi infilare il coso. Se lo mena mentre mi guarda con adorazione, così tutta nuda sul letto. Mi sento benissimo, a mio agio così nuda e ammirata. Avverto il mio fascino su di lui e lo soggiogo. Mi eccita sentirmi lì nuda sul punto di essere scopata, mentre un perfetto estraneo si infila senza pudore davanti a me il preservativo. Sembra una scena di bordello, che mi eccita e mi intriga. Per eccitarlo maggiormente apro le gambe e gli mostro la figa gonfia e lucida di umori. Lui si è infilato il preservativo sul cazzo, questo rosa tenue che riveste la parte superiore dell'uccello rende più torbido il momento. Mi sposto un poco e allargo di più le gambe, mentre lui pian piano mi si avvicina. Si sente che è emozionatissimo. Mi si rovescia quasi addosso, non c'è poesia, non c'è trasporto, solo foia animalesca. Ansima, sembra addirittura che stia per venire. Si ferma un attimo, poi si riprende e cerca di infilarmelo. E' emozionato, si avverte che le sensazioni che prova sono troppo forti. Sarà il boschetto scuro e peloso che gli ho mostrato, sarà la figona aperta come un fiore tropicale che lo intriga, sarà la mia tranquillità nel condurre il gioco, che gli fanno temere l'inadeguatezza, ma il suo tentativo di farsi strada tra le mie labbra riesce vano. Allora sono io che mi apro la figa, glielo prendo con delicatezza e lo indirizzo nella figa, che oramai è così grondante e bagnata che non fa nessuna fatica per accoglierlo. E' un momento sublime. Mi sento riempire dappertutto. Nella vagina lo sento aderire bene alle pareti. Lui sente il calore, prova due affondi e poi si scatena. I ruoli nostri si interscambiano. Mentre io mi abbandono sempre più vinta lui conduce il gioco. Comincia prima in sordina, poi spinge sempre più forte e in modo deciso e ritmato. Io subisco con soddisfazione questo assalto, mi sento proprio riempita e soddisfatta. Ormai sono proprio partita, non capisco più niente, fa tutto lui, sono in suo possesso. Mi ha preso le cosce e me le alza mentre con la schiena arcuata e la figa aperta ricevo i suoi colpi. Io godo tantissimo, mi sento volare, ho perso la nozione del tempo, non sono più una persona, una donna, solo una figa riempita e squassata, solo umori caldi e appiccicosi che si mettono in ebollizione, spinti da un cilindro di carne che mi sbatte con forza. Lui ansima sempre di più, chiama il mio nome e poi si ferma, riprende a pompare come un disperato, sembra che voglia spaccarmi tutta. Sento il suo uccello grosso che mi riempie e mi dà un piacere immenso. Il suo ritmo è regolare, dura parecchio, non riesco a dire quanto perché ho perso completamente il controllo, sento solo un piacere da morire, che dal ventre mi sale per la schiena, passa per i seni, finisce nella testa. Sento i colpi, apro e chiudo gli occhi, vedo i colori e le ombre, rantolo. Ansimo tanto io, ma anche lui è ormai partito, il suo fiato si fa corto e poi sento che si abbandona e mi cade addosso, mentre con la testa si appoggia sul mio seno. Mi si accoccola addosso, indifeso e inerme come un bimbo che ha sostenuto un esame difficile e con lo sguardo cerca l'approvazione o di essere rassicurato. Gli accarezzo la testa, è tutta sudata. Piano piano toglie l'uccello dalla figa e rimane ancora un po' abbandonato sopra. Io sono rilassatissima, appagata, lui è lì abbandonato, sopra di me, tutto sudato, coi capelli bagnati. Mi dice che è stato bellissimo, anche se è stata una cosa veloce. Io non rispondo e lo guardo. Mi chiede come mai sono così silenziosa. Gli dico che mi sento rilassata e che sto bene. Anche lui mi dice di sentirsi benissimo. Poi si ribalta sul letto e si stende supino a riprendere il fiato. Sto ferma lì un po'. Forse aspetto qualcos'altro, poi mi alzo e vado a farmi una doccia.

Sotto l'acqua mi tocco la figa indolenzita, la ricopro di schizzi d'acqua, quasi a continuare quel piacere segreto che ho provato prima. Mi lavo e mi asciugo carezzandomi con l'accappatoio. Torno e lo vedo ancora ansimante, steso sul letto con l'uccello che si è ammosciato e pende da un lato. L'ho proprio steso! Ora non vedo l'ora che se ne vada, ormai l'ho usato. Sto bene e ho solo voglia di mettermi sdraiata sul letto. Lui si siede sul divanetto, poi va a farsi la doccia. Mentre è di là penso a quello che ho fatto, a quanto mi sia piaciuto, a come mi viene facile correre queste avventure, a come vorrei concludere con un’altra scopata la serata e poi addormentarmi appagata tra le sue braccia. Lui ritorna, beve un po' d'acqua minerale, si riveste e dopo 10 minuti se ne va- Io prendo il telefono e compongo il tuo numero. Devi sapere…
quanto mi eccita l'autoreggente e il pelo!!!
 

Ubaldo70

"Level 1"
Messaggi
227
Punteggio reazione
132
Punti
43
Amici,

Quella che segue è la mail che Lory mi aveva mandato dopo un suo incontro con un bull, la sera nell’albergo, dove erano ospiti in occasione di una convention che la loro ditta aveva organizzato, per la presentazione di una nuova linea di prodotti. A quel tempo, il nostro rapporto cuckold e sweet era alle prime armi: io non ero mai presente, lei giocava da sola e poi mi raccontava e insieme rivivevamo i momenti clou…. Poi, abbiamo capito che il gioco era più intrigante con la presenza e l’azione di tutti e due.

Ditemi se la storia si rivela intrigante

…Quando ho aperto la porta i camera mia, dopo che aveva bussato, lui si è avvicinato al letto e mi ha guardato con uno sguardo fra l'implorante e quello di uno che si aspetta qualcosa. Io mi avvicino e ridendo gli chiedo - e adesso cosa vuoi?—

Lui sorride, si avvicina ancora di più e mi abbraccia, mi stringe tra le sue braccia e mi bacia le guance e il collo; solo un lieve bacio sulle labbra. Io, prima me ne sto ferma ad aspettare, perché voglio essere sedotta, coinvolta, caricata, poi, secondo il mio costume, lo abbraccio anch'io e allungo le mani e comincio a slacciargli la camicia. Lui mi percorre con le mani la schiena e mi tasta il sedere, con sorpresa e una certa decisione: non so se è la parte di me che lo affascina di più o perché lo trova sodo al di là delle sue aspettative. Io ho infilato le mani tra i nostri due corpi e comincio a sbottonargli la camicia. Arrivata all'altezza dei pantaloni mi fermo e gli dico:

" No! Spogliami tu!".

Si va oltre quello che si aspettava, e allora lui, con le mani decise, mi toglie in un colpo solo il vestito. Io rimango con il reggiseno e le collant. Lui mi abbassa le spalline del reggiseno e poi me lo toglie. Si scosta un po' per esaminarmi meglio e vedo che mi guarda come estasiato e mi dice che sono bellissima. Rimane lì ad ammirarmi mezza nuda. Son ancora più bona di come mi immaginava e mi desiderava. Siamo lì, tutti e due in piedi, lui ancora vestito che freme, io seminuda che mi compiaccio del mio fascino e dell'effetto che ho su di lui. Amo questi momenti, mi sento realizzata in essi, perché vivo l'essere bona e arrapante. Allora lui si toglie freneticamente i pantaloni e rimane con la canottiera e le mutande.

Io, nel frattempo, mi sono tolto le mutandine, velocemente, devo evitare che il mio figone lo spaventi o che qualche ombra di cellulite possa calmare il suo ardore. Mi sdraio veloce sul letto, girata un po' sul fianco, in modo da sottolineare la curva dei fianchi, mantengo le cosce un po' sovrapposte per mostrare e non mostrar e sto lì a guardarlo che si spoglia. C'è in lui un complesso di aspetti che mi attirano e altri che mi raffreddano, e non riesco a definirli bene. Il suo personale non è granché: ha le spalle molto pelose e a me non piacciono, la sensazione dei peli sotto le mani mi dà una sensazione di bestialità che non mi scatena, anzi mi reprime; il sedere è stretto, non comunica la voglia di soppesarlo e di pizzichettarlo, però da sotto le mutande si vede un malloppone che non finisce più. E' senz'altro la sua dote più evidente, che affascina, attira, coinvolge. Non era un sogno quello che ricordavo da sabato scorso, è proprio realtà, veramente è proprio ben fornito. Dalla prima volta che glielo avevo visto ho avuto la voglia di provarlo dentro, di essere riempita finalmente, di vedere se sono fantasie le mie o se posso provare qualcosa di più intenso del mio solito biscottino coniugale. Il suo cazzo pulsa da sotto le mutande, si distende di traverso, veramente lungo e gonfio; promette sfracelli, lo immagino già che mi tromba. Si abbassa le mutande e le fa cadere e io vedo questa verga che mi punta e mi si avvicina ondeggiando con la cappella viola, grossa e scura, che punta verso il basso, molto più grossa e prorompente di come gliela avevo vista in macchina. Ma qui è alla luce e ben in mostra davanti a me.

Si abbassa e contro quei fianchi stretti e piuttosto anonimi vedo tutto il suo cazzo che mi dondola davanti. E' molto grosso, scuro, non ha vene, è molto liscio. Ha la punta all'in giù, forse è il filetto che gli tira e gliela preme verso il basso, infatti non è circonciso. Le sue palle mi sembrano piccole a confronto del cazzo e molto attaccate: è arrapato ma è anche molto giovane. Io da sdraiata lo osservo mentre sono sul letto, con fare indagatorio; lo devo studiare e vedere per apprezzarlo tutto...e poi raccontare. Mi sento benissimo, conscia della mia bellezza: in questi momenti non conosco vergogna e penso solo che quel cazzone mi farà proprio godere. Lui mi guarda voglioso e mi dice di alzarmi e di andargli vicino.

Gli dico "No! avvicinati tu".

Allora mi viene incontro si inginocchia sul letto vicino a me che sono ancora sdraiata quasi supina e subito mi si mette quasi sopra, in posizione più alta rispetto alla mia. Mi infila una gamba tra le cosce che non fanno resistenza e con la parte superiore della sua coscia mi tocca la figa. Mi sento tutta bagnata e felice. Lui con le mani comincia a percorrermi e a titillarmi il corpo; incomincia dalle cosce poi sale, sale su fino ai seni. Le sue mani mi toccano con avidità e continuano a misurarmi il corpo. Io non mi muovo, ma incomincio a bagnarmi e ad assaporare quel tocco nuovo, di mani diverse che vanno scoprendomi. Mi intriga soprattutto quello sguardo voglioso e pieno di ammirazione per le mie carni, che mi percorre tutta, accompagnando il movimento delle mani. Mi dice che lo faccio impazzire e che gli piaccio tantissimo, che non ha mai dimenticato quello che è successo qualche mese prima e che gli era piaciuto tantissimo.

Continua a toccarmi dappertutto, mentre mi sfrega con la sua gamba tra le mie a cercare il mio calore e a pastrugnarmi la figa. Come siamo messi io ho il suo uccellone, duro e caldo all'altezza del petto, lui anzi me lo avvicina alle ascelle, poi ai seni e me lo spinge contro i capezzoli che sono sempre più duri e eretti, mentre con la mano mi apre le cosce e comincia a frugarmi. Mi piace tantissimo, che mi scopra e mi guardi pieno di voglia e di desiderio. Mi bagno e colo, colo…. Lui ha l'uccello ritto, teso e veramente grosso. Lo guardo con attenzione, mentre mi penzola sul seno e mi sfiora le tette, lasciandomi una goccia lucida sui capezzoli. Voglio studiarmelo per meglio confrontarlo. E' grosso come uno zucchinone, avrà una circonferenza di una melanzana ed è lungo almeno 25 cm. Non mi sfiora nessun pensiero di paura per la grossezza, che mi possa far male, anzi quella maestosità calda e umida che mi titilla i capezzoli e mi preme sulle tette mi dà un senso di potenza, penso che farà proprio al caso mio e finalmente mi farà godere come si deve. Mentre mi percorre con le mani lui si scosta un po' dal mio petto, mentre io sto ferma sotto il suo tocco e mi apro come un fiore, al desiderio che mi scombussola dentro. Lui è chiaramente affascinato da me, dal mio fisico, dalle mie forme. Mi tocca, ma è senza parole, turbato e affascinato. Mi continua a toccare incredulo di tanta bellezza, mi tasta quasi come una bestia da macello, mi tocca dappertutto, con tenerezza e ardore, ma anche con un fare maldestro; mi sembra molto inesperto. Adesso il suo cazzo è veramente teso, gonfio che sembra sul punto di scoppiare. Egli ansima, quasi sta per venire. Perciò si ferma un attimo. Dal suo muoversi e dalle cose che mi sussurra capisco che vuole che gli faccia un pompino e che glielo prenda in bocca. Mi dice che la volta precedente è stato bellissimo e che non faceva che pensarci, e che io lo faccio impazzire. Io gli sorrido perché sono lusingata, ma gli dico che voglio scopare con lui, me lo voglio sentire bene dentro per vedere se mantiene bene le promesse. Mi dice "aspetta un attimo", deve riprendere fiato e riordinare le idee. Si scosta e mi bacia un capezzolo, mentre con la mano mi apre la figa e mi mette un dito dentro. Io sono bagnatissima e sotto il suo tocco mi muovo e faccio le fusa. Mi guarda ancora mi dice che ho dei capezzoli bellissimi, che lo faccio impazzire. Dopo un poi si ferma e mi dice in un orecchio che deve mettersi il "gommino". Gli dico che va bene e lui si alza e si avvia verso il mobile dell'ingresso. Io lo seguo con lo sguardo. Oramai non è più un uomo che mi può baciare o abbracciare, è solo un signor cazzo con intorno un proprietario, che mi è del tutto indifferente. Preso il profilattico ritorna con il pisello in mano che si è ammosciato e davanti a me, con sfacciataggine, incomincia a toccarselo per farselo ritornare duro e potersi infilare il coso. Se lo mena mentre mi guarda con adorazione, così tutta nuda sul letto. Mi sento benissimo, a mio agio così nuda e ammirata. Avverto il mio fascino su di lui e lo soggiogo. Mi eccita sentirmi lì nuda sul punto di essere scopata, mentre un perfetto estraneo si infila senza pudore davanti a me il preservativo. Sembra una scena di bordello, che mi eccita e mi intriga. Per eccitarlo maggiormente apro le gambe e gli mostro la figa gonfia e lucida di umori. Lui si è infilato il preservativo sul cazzo, questo rosa tenue che riveste la parte superiore dell'uccello rende più torbido il momento. Mi sposto un poco e allargo di più le gambe, mentre lui pian piano mi si avvicina. Si sente che è emozionatissimo. Mi si rovescia quasi addosso, non c'è poesia, non c'è trasporto, solo foia animalesca. Ansima, sembra addirittura che stia per venire. Si ferma un attimo, poi si riprende e cerca di infilarmelo. E' emozionato, si avverte che le sensazioni che prova sono troppo forti. Sarà il boschetto scuro e peloso che gli ho mostrato, sarà la figona aperta come un fiore tropicale che lo intriga, sarà la mia tranquillità nel condurre il gioco, che gli fanno temere l'inadeguatezza, ma il suo tentativo di farsi strada tra le mie labbra riesce vano. Allora sono io che mi apro la figa, glielo prendo con delicatezza e lo indirizzo nella figa, che oramai è così grondante e bagnata che non fa nessuna fatica per accoglierlo. E' un momento sublime. Mi sento riempire dappertutto. Nella vagina lo sento aderire bene alle pareti. Lui sente il calore, prova due affondi e poi si scatena. I ruoli nostri si interscambiano. Mentre io mi abbandono sempre più vinta lui conduce il gioco. Comincia prima in sordina, poi spinge sempre più forte e in modo deciso e ritmato. Io subisco con soddisfazione questo assalto, mi sento proprio riempita e soddisfatta. Ormai sono proprio partita, non capisco più niente, fa tutto lui, sono in suo possesso. Mi ha preso le cosce e me le alza mentre con la schiena arcuata e la figa aperta ricevo i suoi colpi. Io godo tantissimo, mi sento volare, ho perso la nozione del tempo, non sono più una persona, una donna, solo una figa riempita e squassata, solo umori caldi e appiccicosi che si mettono in ebollizione, spinti da un cilindro di carne che mi sbatte con forza. Lui ansima sempre di più, chiama il mio nome e poi si ferma, riprende a pompare come un disperato, sembra che voglia spaccarmi tutta. Sento il suo uccello grosso che mi riempie e mi dà un piacere immenso. Il suo ritmo è regolare, dura parecchio, non riesco a dire quanto perché ho perso completamente il controllo, sento solo un piacere da morire, che dal ventre mi sale per la schiena, passa per i seni, finisce nella testa. Sento i colpi, apro e chiudo gli occhi, vedo i colori e le ombre, rantolo. Ansimo tanto io, ma anche lui è ormai partito, il suo fiato si fa corto e poi sento che si abbandona e mi cade addosso, mentre con la testa si appoggia sul mio seno. Mi si accoccola addosso, indifeso e inerme come un bimbo che ha sostenuto un esame difficile e con lo sguardo cerca l'approvazione o di essere rassicurato. Gli accarezzo la testa, è tutta sudata. Piano piano toglie l'uccello dalla figa e rimane ancora un po' abbandonato sopra. Io sono rilassatissima, appagata, lui è lì abbandonato, sopra di me, tutto sudato, coi capelli bagnati. Mi dice che è stato bellissimo, anche se è stata una cosa veloce. Io non rispondo e lo guardo. Mi chiede come mai sono così silenziosa. Gli dico che mi sento rilassata e che sto bene. Anche lui mi dice di sentirsi benissimo. Poi si ribalta sul letto e si stende supino a riprendere il fiato. Sto ferma lì un po'. Forse aspetto qualcos'altro, poi mi alzo e vado a farmi una doccia.

Sotto l'acqua mi tocco la figa indolenzita, la ricopro di schizzi d'acqua, quasi a continuare quel piacere segreto che ho provato prima. Mi lavo e mi asciugo carezzandomi con l'accappatoio. Torno e lo vedo ancora ansimante, steso sul letto con l'uccello che si è ammosciato e pende da un lato. L'ho proprio steso! Ora non vedo l'ora che se ne vada, ormai l'ho usato. Sto bene e ho solo voglia di mettermi sdraiata sul letto. Lui si siede sul divanetto, poi va a farsi la doccia. Mentre è di là penso a quello che ho fatto, a quanto mi sia piaciuto, a come mi viene facile correre queste avventure, a come vorrei concludere con un’altra scopata la serata e poi addormentarmi appagata tra le sue braccia. Lui ritorna, beve un po' d'acqua minerale, si riveste e dopo 10 minuti se ne va- Io prendo il telefono e compongo il tuo numero. Devi sapere…
la terza foto esprime, a mio parere, un erotismo esplosivo.
 

Top Bottom