Esperienza reale V. , una storia lunga 10 anni

Sloman

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Buongiorno a tutti, la storia che segue si è svolta tra il 2007 e il 2017, ed è terminata quando per lavoro mi sono dovuto trasferire in Germania.

V. era una collega di studi della mia ragazza, e attuale moglie, ed anche una delle sue amiche più intime.

Io e mia moglie ci siamo conosciuti nel 2007 all’università: eravamo nella stessa facoltà ma seguivamo diverse specializzazioni.

C., questo il nome di mia moglie, usciva da una storia finita male con un militare di professione di stanza in Kossovo; inizialmente eravamo solo amici, poi è nato un feeling fisico e intellettuale che ha portato ad innamorarci, sentimento che resiste ancora oggi dopo oltre 14 anni.

All’inizio della nostra frequentazione il rapporto era molto esclusivo, tendevamo a passare le serate da soli per fare l’amore a ripetizione o anche per goderci semplicemente la nostra intesa al cinema o in giro per la città.

L’unica persona che frequentavamo spesso, assieme al suo ragazzo, era V.: lei era semplicemente la ragazza dei miei sogni.

Alta un metro e ottanta, carnagione scura, gambe infinite; unica pecca il seno piccolissimo ma sinceramente non ci ho mai fatto caso.

Fin dalle nostre prime uscite a quattro non riuscivo a staccarle gli occhi da dosso, prima o poi temevo che C. mi scoprisse a fissarle le gambe, i piedi, o il sedere marmoreo.

Mi faceva impazzire al punto che ogni volta che la vedevo dovevo poi, a fine serata, masturbarmi pensando a lei tale era l’eccitazione.

Durante questo periodo, sono certo fosse autunno 2007, V. lasciò il suo ragazzo e iniziò a venire spesso a casa della mia ragazza per sfogarsi e parlare.

Avevamo un gran feeling nel dialogo, molto spesso C. scherzando diceva che i fidanzati sembravamo io e V. e lei l’amica.

Avevamo molte passioni in comune, la musica elettronica e la letteratura francese in particolare, quindi entrammo sempre più in confidenza, scherzando e lanciandoci sguardi complici.

Fu così che noi tre iniziammo anche a studiare assieme, in quanto avevamo un esame in comune, l’unico del biennio specialistico.

Durante una di queste sessioni di studio avvenne casualmente il primo rapporto selvaggio tra me e V.

La mia ragazza quel giorno di inizio dicembre aveva il ciclo e decise di restare a casa sua a riposare e non raggiungerci da me per studiare.

V. venne comunque e iniziammo come al solito a farci domande e risposte per testare la nostra preparazione.

Lei indossava un jeans nero attillato e una maglietta nera, ho l’immagine come una foto scolpita nella memoria, e fin dal primo istante in cui entrò in casa non feci altro che pensare di volerla possedere.

Dovevo cogliere l’occasione, non mi interessava se la cosa avrebbe potuto compromettere il rapporto appena iniziato con mia moglie, desideravo avere V. più di ogni altra persona al mondo, avevo 23 anni e non riuscivo a soffocare questa passione per lei.

Il momento propizio si presentò durante una pausa caffè: mi stava raccontando del suo ex e di quanto la rottura le facesse male e la facesse sentire sola: a quel punto la guardai dritto negli occhi e le dissi che lei aveva me e poteva contarci per qualsiasi cosa, avrei fatto di tutto per lei.

Il mio tono era diverso e lei colse subito la sfumatura….

“Non puoi dire una cosa del genere” mi disse, e fece per andare via, al che le chiesi scusa stringendole le mani, le confessai l’attrazione incontenibile che provavo per lei e mi avvicinai per abbracciarla.

A quel punto sentii il suo corpo sciogliersi pian piano dalle resistenze che la fermavano e ci stringemmo prima con trasporto e poi ci baciammo….

A quel punto io avevo perso ogni freno e anche lei era eccitatissima.

Quello che non sapevo di lei era che oltre ad essere una ragazza di bellezza spettacolare (in futuro avrebbe fatto a lungo la hostess per eventi fieristici e congressi politici) era anche una gran maiala a letto.

In due secondi eravamo in camera da letto e lei iniziò a farmi un pompino pazzesco, dovetti chiederle di fermarsi altrimenti non ce l’avrei fatta a scoparmela…

Fu una chiavata intensissima, e dato che lei prendeva la pillola le venni nella figa esplodendo almeno 3-4 volte con degli schizzi enormi urlando come un pazzo.

Non avevo mai provato una passione del genere, una foga animale da parte di entrambi, senza freni.

Ci staccammo solo perché a breve mia madre sarebbe rientrata dal lavoro.

Continuerò domenica prossima col seguito dato che la nostra storia clandestina è durata esattamente 10 anni…
 

bryc

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Beh comincia bene...o male...😁
A seconda dei punti di vista! Comunque attendiamo con ansia il seguito!!!
 

Grandel

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Jerusalem’s Lot
Buongiorno a tutti, la storia che segue si è svolta tra il 2007 e il 2017, ed è terminata quando per lavoro mi sono dovuto trasferire in Germania.

V. era una collega di studi della mia ragazza, e attuale moglie, ed anche una delle sue amiche più intime.

Io e mia moglie ci siamo conosciuti nel 2007 all’università: eravamo nella stessa facoltà ma seguivamo diverse specializzazioni.

C., questo il nome di mia moglie, usciva da una storia finita male con un militare di professione di stanza in Kossovo; inizialmente eravamo solo amici, poi è nato un feeling fisico e intellettuale che ha portato ad innamorarci, sentimento che resiste ancora oggi dopo oltre 14 anni.

All’inizio della nostra frequentazione il rapporto era molto esclusivo, tendevamo a passare le serate da soli per fare l’amore a ripetizione o anche per goderci semplicemente la nostra intesa al cinema o in giro per la città.

L’unica persona che frequentavamo spesso, assieme al suo ragazzo, era V.: lei era semplicemente la ragazza dei miei sogni.

Alta un metro e ottanta, carnagione scura, gambe infinite; unica pecca il seno piccolissimo ma sinceramente non ci ho mai fatto caso.

Fin dalle nostre prime uscite a quattro non riuscivo a staccarle gli occhi da dosso, prima o poi temevo che C. mi scoprisse a fissarle le gambe, i piedi, o il sedere marmoreo.

Mi faceva impazzire al punto che ogni volta che la vedevo dovevo poi, a fine serata, masturbarmi pensando a lei tale era l’eccitazione.

Durante questo periodo, sono certo fosse autunno 2007, V. lasciò il suo ragazzo e iniziò a venire spesso a casa della mia ragazza per sfogarsi e parlare.

Avevamo un gran feeling nel dialogo, molto spesso C. scherzando diceva che i fidanzati sembravamo io e V. e lei l’amica.

Avevamo molte passioni in comune, la musica elettronica e la letteratura francese in particolare, quindi entrammo sempre più in confidenza, scherzando e lanciandoci sguardi complici.

Fu così che noi tre iniziammo anche a studiare assieme, in quanto avevamo un esame in comune, l’unico del biennio specialistico.

Durante una di queste sessioni di studio avvenne casualmente il primo rapporto selvaggio tra me e V.

La mia ragazza quel giorno di inizio dicembre aveva il ciclo e decise di restare a casa sua a riposare e non raggiungerci da me per studiare.

V. venne comunque e iniziammo come al solito a farci domande e risposte per testare la nostra preparazione.

Lei indossava un jeans nero attillato e una maglietta nera, ho l’immagine come una foto scolpita nella memoria, e fin dal primo istante in cui entrò in casa non feci altro che pensare di volerla possedere.

Dovevo cogliere l’occasione, non mi interessava se la cosa avrebbe potuto compromettere il rapporto appena iniziato con mia moglie, desideravo avere V. più di ogni altra persona al mondo, avevo 23 anni e non riuscivo a soffocare questa passione per lei.

Il momento propizio si presentò durante una pausa caffè: mi stava raccontando del suo ex e di quanto la rottura le facesse male e la facesse sentire sola: a quel punto la guardai dritto negli occhi e le dissi che lei aveva me e poteva contarci per qualsiasi cosa, avrei fatto di tutto per lei.

Il mio tono era diverso e lei colse subito la sfumatura….

“Non puoi dire una cosa del genere” mi disse, e fece per andare via, al che le chiesi scusa stringendole le mani, le confessai l’attrazione incontenibile che provavo per lei e mi avvicinai per abbracciarla.

A quel punto sentii il suo corpo sciogliersi pian piano dalle resistenze che la fermavano e ci stringemmo prima con trasporto e poi ci baciammo….

A quel punto io avevo perso ogni freno e anche lei era eccitatissima.

Quello che non sapevo di lei era che oltre ad essere una ragazza di bellezza spettacolare (in futuro avrebbe fatto a lungo la hostess per eventi fieristici e congressi politici) era anche una gran maiala a letto.

In due secondi eravamo in camera da letto e lei iniziò a farmi un pompino pazzesco, dovetti chiederle di fermarsi altrimenti non ce l’avrei fatta a scoparmela…

Fu una chiavata intensissima, e dato che lei prendeva la pillola le venni nella figa esplodendo almeno 3-4 volte con degli schizzi enormi urlando come un pazzo.

Non avevo mai provato una passione del genere, una foga animale da parte di entrambi, senza freni.

Ci staccammo solo perché a breve mia madre sarebbe rientrata dal lavoro.

Continuerò domenica prossima col seguito dato che la nostra storia clandestina è durata esattamente 10 anni…
Bella storia, complimenti. 10 anni sono tanti da raccontare, però se sono come l'inizio li leggerò molto volentieri. Grazie e Bravo
 
OP
S

Sloman

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Parte seconda



Fast forward, giugno 2017.



Siamo a casa a festeggiare il primo compleanno di mia figlia, tra gli invitati anche V. e il suo compagno.



Avevo appena ricevuto la comunicazione dalla

mia azienda che da agosto avrei dovuto trasferirmi in Germania, dove vivo tuttora con la mia famiglia.



Io e C. decidemmo di dirlo a tutti i presenti durante la serata.



Il mio rapporto con V. si era lentamente diradato, nei primi anni di relazione ci vedevamo anche 2,3 volte al mese ma col tempo i nostri incontri si erano fatti più sporadici.



Ci sentivamo comunque regolarmente e la fiamma della passione si riaccendeva puntuale al primo sguardo d’intesa.



Presi la parola per comunicare il nostro trasferimento e cercai immediatamente il suo sguardo: vidi i suoi occhi carichi di lacrime ed in un secondo corse sul balcone a piangere.



Non siamo mai stati innamorati ma abbiamo condiviso qualcosa di unico, la nostra intesa andava oltre qualsiasi limite o definizione, era semplicemente chimica.



Prima della partenza mi restavano circa due mesi e avevo in mente di salutarla nel miglior modo possibile.



L’occasione si presentò quando C. portò la piccola a conoscere e salutare gli zii in Calabria.



Io e V. prendemmo dei permessi a lavoro e passammo il pomeriggio a casa mia.



Quando ci vedemmo la prima cosa che facemmo fu scoppiare entrambi a piangere, la malinconia era troppo forte.



Dalle lacrime passammo poi allo scherzo, a ricordare quante volte siamo andati vicini a farci beccare riuscendo poi sempre a cavarcela.



V. è restata bellissima, anche adesso che la vedo solo in foto sui social, come se per lei il tempo non fosse mai passato.



Non ha avuto figli e ha una cura maniacale del suo aspetto, veste sempre in maniera sensuale e con un gusto inarrivabile.



Era inizio luglio, aveva un vestito corto giallo, la

pelle abbronzata, dei sandali schiava che esaltavano la lunghezza perfetta delle sue gambe.



Col tempo era diventata ancora più maiala e conosceva tutti i miei punti deboli…



Mi sbottonò il pantalone e iniziò a spompinarmi come solo lei sapeva fare, poi si fermò, si tolse i sandali ed inizio a farmi una sega coi piedi.



Aveva lo smalto rosso, il mio preferito, iniziai a godere immensamente e dopo alcuni istanti mi alzai e la misi a pecora sul divano.



Fu una scopata carica di tante sensazioni contrastanti e intensissime, lei raggiunse subito l’orgasmo e subito dopo le chiesi di farsi sborrare sui piedi, dove schizzai godendo come mai prima.



Non era finita, V. sapeva bene che prima di salutarci avrebbe dovuto darmi anche il culo.



Così restammo a letto a parlare per un po’ di tempo, giusto per ricaricare le energie, e ricominciammo a scopare.



Le piaceva tantissimo sentirselo nell’ano e quando le venni dentro provai uno dei piaceri più intensi della mia vita accompagnato dai suoi gemiti di piacere, sentirsi così sottomessa la faceva andare fuori di testa, le piaceva il modo in cui io la facevo sentire troia.



Restammo assieme a parlare ancora per un po’, poi ci salutammo commossi ma anche felici di aver passato del tempo stupendo assieme.



Sono passati quattro anni da quel giorno, ogni tanto ci sentiamo e spero prima o poi di riaverla nel mio letto e riprendere il discorso dove lo avevamo interrotto.
 

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