Racconto di fantasia Visita urologica

tomm_1974

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Un racconto un po' inusuale, mi rendo conto, ma leggetelo senza inibizioni e potrebbe piacervi.

Dovevo andare a fare una visita urologica di controllo.
Mi piacciono le donne. Ma, ogni tanto, mi piace anche il cazzo. Si, il cazzo, non gli uomini, non bacerei mai un uomo ... mi disturba solo l'idea. Però il cazzo, leccarlo, fare un pompino o prenderlo, soprattutto il piacere di prenderlo dietro.
In alternativa, c'è una soluzione che mette un po' insieme le due cose: faccio una seduta da un'amica massaggiatrice emozionale che durante la fase di intrigo usa un dildo su di me.
Per questo mio vizietto tengo sempre ben in ordine il mio pelo sui testicoli, sullo scroto e in mezzo alle chiappe nella zona del buco, senza però mai esagerare.
Non mi depilo perché sarebbe forse troppo e poi mia moglie che direbbe?
Da qualche settimana ero intenzionato a tornare, dopo troppo tempo dall'ultima volta, dalla mia amica Lara per fare questo bel massaggio e ritrovare il grosso fallo di gomma che lei custodisce per i nostri incontri.
Ero quindi depilato sulla schiena e con i peli là sotto rasati e sfoltiti.
Non ricordavo certo di aver prenotato proprio per quel lunedì pomeriggio, una visita di controllo dall'urologo, in un noto centro medico milanese.
La mattina prima di uscire, come da prescrizione, procedo a fare una pulizia dell'ampolla rettale, come dicono loro ... cioè mi faccio un clistere di pulizia.
Solo l'idea del clistere e poi l'atto in sé me lo fa diventare duro ... ma è tardi e devo scappare, doccia, mi vesto ed esco di casa con un certo languore inappagato.
Alle 14,30 come da appuntamento mi presento al centro. Come altre volte c'è la lotteria di quale receptionist sarà addetta alla mia accettazione.
Mi capita proprio la più carina: giovane, mora, magra, labbra carnose e occhi scuri, tailleur blu d'ordinanza con gonna corta e camicia tutto sommato scollata, date le circostanze.
Un po' di imbarazzo nel dichiarare che sono lì per fare un'ecografica trans rettale però lei è sorridente e totalmente disinvolta; questo comportamento aiuta anche me a rilassarmi.
Dopo aver svolto le pratiche, mi dice di accomodarmi nella sala d'attesa 3 e aspettare di essere chiamato.
Non faccio quasi tempo ad arrivare e sedermi che già mi chiamano.
Seguo il medico nel suo studio. E' abbastanza giovane, avrà meno di quarantanni, alto, magro, con occhiali sottili.
Mi fa accomodare davanti alla scrivania e mi fa le solite domande di rito: parte delle risposte già le conosce perché le sta leggendo dalla mia scheda.
Poi arriva la novità: - Vedo che lei, signor T, deve fare oggi un'eco trans rettale -
- Si, infatti, è la prima volta -
- Non si preoccupi, facciamo tutto con calma, ma non durerà più di dieci -quindici minuti -
- Si accomodi vicino al lettino e si abbassi pantaloni e mutande -
Procedo come indicato. Mi appoggio con i gomiti al lettino con il sedere all'aria.
- Adesso procederò con una prima ispezione manuale -
- Ok dottore -
Il rumore dei guanti in lattice prima e del tubetto di gel poi, mi fanno capire che ci siamo quasi.
Sono mescolati in me paura e un anche un po' di eccitazione.
Il dottore esita un attimo: che si sia accorto che tra le chiappe ho meno peli del dovuto? Si nota forse l'effetto del rasoio?
Sento il freddo del gel sul buchino. Poi l'indice del dottore spinge e lo sento scivolare dentro, una falange alla volta, molto lentamente.
Quando la mano arriva ad appoggiarsi alle chiappe, si ferma per qualche secondo.
L'assenza totale di dolore e la sensazione del dito caldo dentro di me, mi danno qualche formicolio di eccitazione, ho il cazzo leggermente barzotto.
- Adesso esamino l'area, se le faccio male me lo dica -
Così dicendo inizia a muovere il dito ruotandolo prima tutto intorno e poi soffermandosi sulla prostata: la accarezza con un movimento rotondo del polpastrello.
Io annuisco solo con un - Mh mh -
Il mio cazzo inizia a diventare duro, non so se il dottore se ne è accorto ... in ogni caso prosegue l'operazione ancora per qualche istante.
Lo sfregamento prolungato del dito inizia a procurarmi un certo piacere. L'unica mia reazione però è di essere un po' a corto di fiato.
Estrae il dito altrettanto lentamente come lo aveva inserito.
- Un attimo ancora, le spiace? - E prima che il dito sia del tutto fuori, lo rispinge dentro. Adesso, ho il cazzo completamente duro.
Stavolta lo tira fuori del tutto.
Rimango un attimo senza fiato.
- Bene adesso si sdrai sul lettino a pancia in su e tiri le ginocchia al busto -
Per fare questo cambio di posizione mi tolgo pantaloni e mutande e butto tutto su una sedia lì vicino, sempre con il cazzo duro. Non riesco a capire se il dottore mi sta guardando.
Imbarazzato ma ancora un po' duro mi sdraio e tiro le gambe vicino a me con un braccio.
Il dottore di mette alla mia destra e tira vicino a sé il tavolino con le ruote, dove c'è l'ecografo.
Ancora gel, stavolta vedo chiaramente la mano del dottore che lo spalma sulla punta dell'ecografo che sembra un pistillone con una parte più grande sulla punta e poi un'asta di circa venti centimetri dove si impugna.
Appoggia una mano alla mia coscia. Appoggia lo strumento al mio buchino ancora aperto dalla precedente esperienza.
- Adesso procediamo -
L'ecografo entra nel mio ano senza fatica, molto lentamente. Quando finalmente si ferma, il mio cazzo è di nuovo totalmente in tiro.
Il dottore inizia a muovere lo strumento accarezzando l'interno con movimenti circolari. Faccio fatica a trattenere qualche gemito di piacere.
Anche perché il mio cazzo si struscia in mezzo alle mie cosce.
- Sente dolore? -
- No dottore - rispondo con la voce rotta.
Passa un minuto, forse due. Godo sommessamente.
- Può abbassare le gambe e appoggiare i piedi al lettino? Così vedo meglio -
Così facendo però il mio cazzo duro non si nasconde più e svetta paonazzo.
- Giri la testa e il tronco verso di me -
Ingenuamente faccio come dice, mi giro e mi ritrovo il cazzo del dottore a pochi centimetri dalla mia faccia: è ovviamente in erezione, lungo e nodoso, largo e con una grossa cappella.
Lo avvicina alla mia bocca e io con un movimento automatico la apro e lo accolgo: è anche caldo e morbido.
Ha un piacevole gusto di fresco e pulito, solo accompagnato dal gusto di liquido seminale.
Inizio a fargli un pompino usando la lingua sulla cappella come se fosse un gelato.
Intanto il dottore estrae dal mio culo l'ecografo; dopo un paio di minuti si stacca anche dalla mia bocca.
Resto lì un po' intontito, con il cazzo duro in mano: avevo iniziato a farmi una sega, non resistevo.
Il dottore si sposta e si mette in fondo al lettino, tra le mie gambe.
- Prego, si sposti scivolando verso di me -
Come in trans, obbedisco e mi sposto con il sedere verso di lui tenendo le gambe piegate e divaricate e mettendo i piedi sul bordo del lettino.
La calda e gonfia cappella del dottore si appoggia al mio buchino e inizia a entrare piano piano.
Sento chiaramente quando la la corona passa e il buco si stringe un po' intorno all'asta.
Trattengo quasi il respiro fino a quando con un movimento sempre lento ma deciso il dottore me lo spinge tutto dentro. Un mio lungo gemito di approvazione si conclude quando lo sento appoggiarsi alle mie natiche.
Il mio cazzo è durissimo, ho quasi paura a toccarlo perché potrei venire immediatamente.
Inizia a pompare. Sento bene le nodosità del pezzo di carne che mi sta inculando.
Il piacere arriva dal lavoro complementare delle pareti del cazzo che strusciano sulla terminazioni nervose dello sfintere e dalla cappella che accarezza la prostata.
- Non ce la faccio più ... sto per venire -
- Non si preoccupi, pochi istanti e qui abbiamo finito -
Credevo di averlo solo pensato, ma evidentemente devo averlo detto ad alta voce, visto la risposta anche un po' troppo professionale del dottore.
Capisco cosa sta per succedere e me lo prendo in mano e inizio a segarmi alla stessa velocità delle sue pompate.
Qualche pompata dopo, sento il suo cazzo che diventa ancora più duro, lo sento vibrare e mi sento riempire di sperma caldo.
Non si ferma subito e questo mi da il tempo di godere dando qualche altro colpo al mio uccello e di venire come una fontana sulla mia pancia.
Ho il fiatone. Resto fermo immobile mentre lui lo lo fa scivolare fuori.
- Ecco, tenga della carta per pulirsi, abbiamo finito ed è tutto a posto -
Asciugo il mio sperma e mi pulisco tra le chiappe dove tra gel lubrificante e sperma del dottore c'è un disastro.
Mi alzo quasi a fatica. Mi rivesto e mi siedo davanti alla scrivania dove lui si è già riaccomodato.
Senza alzare lo sguardo dal pc, mi stampa l'esito della visita e me lo porge.
Si alza e con fare sempre professionale, come se nulla fosse accaduto, mi tende la mano - Arrivederci signor T* -
- Arrivederci ... e grazie -
Sono in effetti passati poco più di quindici minuti.

Fatemi sapere.
 

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