Parcheggiamo, paghiamo l'ingresso e via dritti a cambiare le consumazioni. Partenza bomba, due vodka tonic a testa, giusto per recuperare il terreno perso.
Balliamo un'oretta, salutiamo un po' di persone e via altri due vodka tonic. Tra me e me pensavo che cavolo di sete avesse lei quella sera, si perché il ritmo lo dettava lei.
Arriva così il momento che ha cambiato tutto, mentre parlavo ai bordi della pista con una mia amica, mi arraffa alla cintura, mi trascina verso il bancone e mi dice: "Adesso finiamo questa consumazione, poi tu rincasi con me!". Io son rimasto impietrito, mentre venivo tirato come un cucciolo al guinzaglio verso la zona mescita. Giuro, abbiam bevuto l'ultimo drink con lei che mi teneva la cintura e tutti che ci guardavano. Solo dopo ho pensato a quanto potessi aver suscitato invidia. In un paesino di 3000 anime ci si conosce, e sicuramente sarà sembrato strano che proprio io avessi conquistato Paola. Sono un bel ragazzo, così almeno dicono, ma comunque più piccolo e lei aveva mezzo mondo appresso, certamente tra questi vi erano uomini fatti e finiti molto più di me. Ho sorseggiato il bicchiere vivendo tra il desiderio di portarla via e smontarla o scappare via come un coglione. La mia insicurezza ha finito per farmi stare completamente pietrificato, alla sua totale mercé. Io ero suo, punto.
Usciamo, di corsa in macchina, una Micra nuova del 2005, accende l'aria calda a palla e via nel primo punto riservato. Giuro, non ho avuto nemmeno il tempo di chiedere che intenzioni avesse che mi zompa sopra e inizia a baciarmi come per divorarmi. Mi leccava il collo, sulle labbra e poi di nuovi il collo. Tira la camicia facendo partire un paio di bottoni e comincia a passare la lingua pure sul mio petto. Io ero totalmente vittima, cioè non realizzavo, mentre quella gnocchetta mi stava di fatto stuprando la mia poca autostima mi faceva domandare perché ci fossi proprio io su quel sedile. Col senno di poi ho pensato a che figura avessi fatto.
Nel mentre che baciava il petto continuava a sbottonare , fin quando la sua calda mano non arriva ai jeans, massaggia, muove da vera esperta, mentre il mio membro ha molta più autostima di me ed è già duro tanto da farmi male dentro i boxer.
Apre, allarga la cinta e tira giù i pantaloni. Lo stringe forte, ma con i boxer addosso, vuole gustare ancora un po' l'attesa. Io fremo, sto diventando matto, lei ansima, è in completa trance, gode senza che io la sfiori, si ferma, guarda dritta il mio pacco e tira giù lentamente. Il mio cazzo sbuca fuori duro come poche volte in vita sua, lo accarezza, lo stringe forte, mi guarda, quegli occhi vogliono dirmi solo una cosa, penso che stia per accadere, si ci siamo, ci siamo. Avvicina il suo viso al mio membro, avverto le sue calde labbra sfiorare la mia cappella, volo, sogno...
Spero vi sia piaciuta questa prima parte, continuerò la prossima volta. Fatemi sapere se apprezzate, cosa vi piace o cosa non vi piace del mio modo di raccontare. Un saluto.