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Tanacca71
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MINI CAPITOLO: CONFESSIONE E PERVERSIONE
Uscì dalla stanza
Mi sentivo ercole, maciste, maledettamente forte
Ogni passo che facevo nella direzione della camera della cugina invece mi indeboliva , mi sentivo pesante , inadeguato.
Arrivai a fatica alla sua porta. Io ero Superman e quella porta era fatta di Kryptonite.
Dopotutto era la cugina mi dispiaceva per come l’avevo trattata, ma se lo meritava.
La porta si aprì prima di aver avuto tempo di bussare.
Le ragazze si apprestavano ad uscire per fare colazione nella hall dell’albergo.
Fermai Michela
A: possiamo parlare due minuti?
Rientrò nella stanza
A: mi dispiace dello schiaffo, ma mi hai fatto esplodere.
M: lo so che ti dispiace, lo vedo da come mi guardi.
Ma non ho ripensamenti, a me non dispiace come è andata.
Se l’è cercata, mi piacerebbe tanto sputtanarla, ma non ti preoccupare non parlo. Lo so i casini che verrebbero fuori.
A: ma tutto questo per cosa?
Per averti detto, che io e lei potevamo essere una coppia e tu potevi anche scopare con me. Ti ha facilitato il compito semmai.
Ha pensato che dato che sei mia parente quella poteva essere una soluzione. Si ha peccato di ottimismo.
Ma se un giorno io mi innamoro tu che fai? T’incazzi?
M: Quel giorno verrà e spero sia il più lontano possibile. Ci penserò quando succederà.
Non era nemmeno pentita, anzi era peggio di quello che avevo pensato. Nessun rimorso, niente.
A: e l’hai pensata te questa cosa oppure c’è lo zampino del professore?
M: l’ho proposta io, e il prof era entusiasta. Gli è sempre piaciuto il culo di Simona. È stato facile convincerlo.
A: e quando l’ha fatto?
M: ieri quando abbiamo scopato. E mi ha detto anche che cosa vorrà fare a me e Laura. E stato bello entrare nell mente di quell’uomo.
Non aveva plagiato solo la mia di mente.
A: sono curioso e che cosa ha architettato per te?
M: mi porta a giro per locali per farmi incontrare altra gente, mi ha promesso tanti regali , come ha fatto ieri.
A: e come avrebbe intenzione di fare?
M: il sabato sera mi vieni sempre a prendere, e io te e il prof andiamo in questi locali. Sarà bellissimo, non trovi?
A: si bellissimo davvero
Ora c’era da capire se il prof si voleva divertire con lei, facendo scambio di coppia o simili, oppure dietro c’era di peggio, come prostituzione o roba simile. Il prof mi raccontò anche di questo pericoloso aspetto negativo di certi locali.
In un altro contesto avrei insistito con la cugina di non andare, ma ero curioso di capire se era solo uno scambio di coppie oppure se c’era altro, così decisi di mentire e di far finta di essere felice
A: e invece di Laura che ti ha detto?
M: che si è portato dietro tutta quella roba sopratutto per lei. Mi ha fatto vedere alcune cose che mi hanno fatto rabbrividire.
Non mi voleva dire altro, il prof gli aveva detto di stare zitta.
Mio malgrado volessi stare lontano , l’unica possibilità di farla parlare era quella di stuzzicarla un po’.
Mi avvicinai e iniziai a baciarla sotto il mento, sul collo e toccarla
M: non ti dico niente lo sai
Ci ritrovammo sul letto e li tolsi pantaloni e mutande, mi fiondai sulla sua passerina e iniziai un lento calvario
M: dai Antonio mi aspettano in sala , non ora
A: sta a te, se mi dirai tutto di Laura ti faccio un bel servizietto veloce e ti faccio star bene, sennò ti logoro e non ti faccio andare.
Dopo un po’ cedette, sapevo ormai come farla parlare.
M: intanto in questi giorni l’avrebbe sverginata al culo. Mi ha detto che tu l’hai fermato , sennò ci sarebbe riuscito, e poi sarebbe passato il giorno dopo a sverginarla in fica con quello strumento infernale li.
A: e sarebbe?
M: me lo ha spiegato ma io non ho capito, ho visto solo il cazzo di gomma che l’avrebbe sfondata. Mi sembrava tipo quello di Ubani.
A: ma ti pare regolare fare così ad una ragazza vergine?
M: vabbè, dai te mi hai sverginata e hai un bel cazzo lungo
A: ma non sono certo Ubani e poi ci sono andato piano.
M: secondo me si diverte a sentire quell’affare dentro. E’ veramente largo
Era la prima volta che non ero eccitato a leccare la fica della cugina.
La lasciai andare a mangiare.
Che lurido pezzo di merda era il prof. Per cui mi aveva mentito anche sulla verginità di Laura. Non voleva che facessi nulla con lei , per poi farlo lui con i suoi attrezzi.
Ritornai in camera per capire cosa c’era dentro quella borsa.
La svuotai sul letto, ma non capivo il funzionamento di quella attrezzatura. C’era un ceppo di legno e un palo, poi delle viti delle corde dei ferri, ma non capivo.
Mi scoppiava la testa, ma mi dovevo organizzare. La mattina c’era una visita ad una città, poi si rientrava per mangiare e poi si ripartiva per un altra meta, dopo colazione avevo una mezz’ora di tempo e poi un oretta nell’ora di pranzo.
Ero veramente incazzato, in primis con la cugina e poi con il prof.
Per quest’ultimo era facile farlo soffrire , privarli di tutti i suoi giocattoli e sopratutto delle ragazze.
Per la cugina avevo in mente un programma con i fiocchi ma dovevo parlare con Riccardo
Dopo colazione, il prof non si avvicinò nemmeno, lo guardavo in cagnesco.
Finalmente incontrai Riccardo
A: ho bisogno dei tuoi favori
R: se continui così ci vogliono più ragazze.
A: no, però se ti dico che cosa ho in mente forse ti basteranno quelle che ti ho proposto e la bionda sarà vostra per più tempo.
R: sono in ascolto
Lo portai in camera e li illustrai tutto il repertorio di oggetti che aveva il prof.
A: devo capire come si monta questa cosa qui in valigia
R: non ne ho la più pallida idea, ma se vuoi ho un cliente anziano che frequenta questi giri e fa queste cose. Te lo faccio incontrare a pranzo.
A: Bravissimo
R: e per noi che cosa hai in mente
A: Quante persone hai in mente di portare?
R: siamo quattro, gli stessi di Laura.
A: trovati altra gente, almeno il doppio.
R: Cazzo amico vuoi fare sul serio, per noi va benissimo.
A: Ho da chiederti altro
Gli dissi le mie richieste.
R: tu sei malato amico, sarà difficile organizzare una cosa simile, forse non qui, ma in un altro posto è possibile. Mi do da fare. E non ti faccio pagare nessun extra se mi permetti di assistere.
A: affare fatto.
La cosa che proposi a Riccardo era folle, mi venne li sul momento.
Ma avevo bisogno di quel signore che maneggiava gli articoli del prof. Sarò stato un dominatore, ma non avevo le competenze necessarie per dimostrarlo.
Mi avviai in gita e mi venne una nuova idea
Uscì dalla stanza
Mi sentivo ercole, maciste, maledettamente forte
Ogni passo che facevo nella direzione della camera della cugina invece mi indeboliva , mi sentivo pesante , inadeguato.
Arrivai a fatica alla sua porta. Io ero Superman e quella porta era fatta di Kryptonite.
Dopotutto era la cugina mi dispiaceva per come l’avevo trattata, ma se lo meritava.
La porta si aprì prima di aver avuto tempo di bussare.
Le ragazze si apprestavano ad uscire per fare colazione nella hall dell’albergo.
Fermai Michela
A: possiamo parlare due minuti?
Rientrò nella stanza
A: mi dispiace dello schiaffo, ma mi hai fatto esplodere.
M: lo so che ti dispiace, lo vedo da come mi guardi.
Ma non ho ripensamenti, a me non dispiace come è andata.
Se l’è cercata, mi piacerebbe tanto sputtanarla, ma non ti preoccupare non parlo. Lo so i casini che verrebbero fuori.
A: ma tutto questo per cosa?
Per averti detto, che io e lei potevamo essere una coppia e tu potevi anche scopare con me. Ti ha facilitato il compito semmai.
Ha pensato che dato che sei mia parente quella poteva essere una soluzione. Si ha peccato di ottimismo.
Ma se un giorno io mi innamoro tu che fai? T’incazzi?
M: Quel giorno verrà e spero sia il più lontano possibile. Ci penserò quando succederà.
Non era nemmeno pentita, anzi era peggio di quello che avevo pensato. Nessun rimorso, niente.
A: e l’hai pensata te questa cosa oppure c’è lo zampino del professore?
M: l’ho proposta io, e il prof era entusiasta. Gli è sempre piaciuto il culo di Simona. È stato facile convincerlo.
A: e quando l’ha fatto?
M: ieri quando abbiamo scopato. E mi ha detto anche che cosa vorrà fare a me e Laura. E stato bello entrare nell mente di quell’uomo.
Non aveva plagiato solo la mia di mente.
A: sono curioso e che cosa ha architettato per te?
M: mi porta a giro per locali per farmi incontrare altra gente, mi ha promesso tanti regali , come ha fatto ieri.
A: e come avrebbe intenzione di fare?
M: il sabato sera mi vieni sempre a prendere, e io te e il prof andiamo in questi locali. Sarà bellissimo, non trovi?
A: si bellissimo davvero
Ora c’era da capire se il prof si voleva divertire con lei, facendo scambio di coppia o simili, oppure dietro c’era di peggio, come prostituzione o roba simile. Il prof mi raccontò anche di questo pericoloso aspetto negativo di certi locali.
In un altro contesto avrei insistito con la cugina di non andare, ma ero curioso di capire se era solo uno scambio di coppie oppure se c’era altro, così decisi di mentire e di far finta di essere felice
A: e invece di Laura che ti ha detto?
M: che si è portato dietro tutta quella roba sopratutto per lei. Mi ha fatto vedere alcune cose che mi hanno fatto rabbrividire.
Non mi voleva dire altro, il prof gli aveva detto di stare zitta.
Mio malgrado volessi stare lontano , l’unica possibilità di farla parlare era quella di stuzzicarla un po’.
Mi avvicinai e iniziai a baciarla sotto il mento, sul collo e toccarla
M: non ti dico niente lo sai
Ci ritrovammo sul letto e li tolsi pantaloni e mutande, mi fiondai sulla sua passerina e iniziai un lento calvario
M: dai Antonio mi aspettano in sala , non ora
A: sta a te, se mi dirai tutto di Laura ti faccio un bel servizietto veloce e ti faccio star bene, sennò ti logoro e non ti faccio andare.
Dopo un po’ cedette, sapevo ormai come farla parlare.
M: intanto in questi giorni l’avrebbe sverginata al culo. Mi ha detto che tu l’hai fermato , sennò ci sarebbe riuscito, e poi sarebbe passato il giorno dopo a sverginarla in fica con quello strumento infernale li.
A: e sarebbe?
M: me lo ha spiegato ma io non ho capito, ho visto solo il cazzo di gomma che l’avrebbe sfondata. Mi sembrava tipo quello di Ubani.
A: ma ti pare regolare fare così ad una ragazza vergine?
M: vabbè, dai te mi hai sverginata e hai un bel cazzo lungo
A: ma non sono certo Ubani e poi ci sono andato piano.
M: secondo me si diverte a sentire quell’affare dentro. E’ veramente largo
Era la prima volta che non ero eccitato a leccare la fica della cugina.
La lasciai andare a mangiare.
Che lurido pezzo di merda era il prof. Per cui mi aveva mentito anche sulla verginità di Laura. Non voleva che facessi nulla con lei , per poi farlo lui con i suoi attrezzi.
Ritornai in camera per capire cosa c’era dentro quella borsa.
La svuotai sul letto, ma non capivo il funzionamento di quella attrezzatura. C’era un ceppo di legno e un palo, poi delle viti delle corde dei ferri, ma non capivo.
Mi scoppiava la testa, ma mi dovevo organizzare. La mattina c’era una visita ad una città, poi si rientrava per mangiare e poi si ripartiva per un altra meta, dopo colazione avevo una mezz’ora di tempo e poi un oretta nell’ora di pranzo.
Ero veramente incazzato, in primis con la cugina e poi con il prof.
Per quest’ultimo era facile farlo soffrire , privarli di tutti i suoi giocattoli e sopratutto delle ragazze.
Per la cugina avevo in mente un programma con i fiocchi ma dovevo parlare con Riccardo
Dopo colazione, il prof non si avvicinò nemmeno, lo guardavo in cagnesco.
Finalmente incontrai Riccardo
A: ho bisogno dei tuoi favori
R: se continui così ci vogliono più ragazze.
A: no, però se ti dico che cosa ho in mente forse ti basteranno quelle che ti ho proposto e la bionda sarà vostra per più tempo.
R: sono in ascolto
Lo portai in camera e li illustrai tutto il repertorio di oggetti che aveva il prof.
A: devo capire come si monta questa cosa qui in valigia
R: non ne ho la più pallida idea, ma se vuoi ho un cliente anziano che frequenta questi giri e fa queste cose. Te lo faccio incontrare a pranzo.
A: Bravissimo
R: e per noi che cosa hai in mente
A: Quante persone hai in mente di portare?
R: siamo quattro, gli stessi di Laura.
A: trovati altra gente, almeno il doppio.
R: Cazzo amico vuoi fare sul serio, per noi va benissimo.
A: Ho da chiederti altro
Gli dissi le mie richieste.
R: tu sei malato amico, sarà difficile organizzare una cosa simile, forse non qui, ma in un altro posto è possibile. Mi do da fare. E non ti faccio pagare nessun extra se mi permetti di assistere.
A: affare fatto.
La cosa che proposi a Riccardo era folle, mi venne li sul momento.
Ma avevo bisogno di quel signore che maneggiava gli articoli del prof. Sarò stato un dominatore, ma non avevo le competenze necessarie per dimostrarlo.
Mi avviai in gita e mi venne una nuova idea