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<blockquote data-quote="fungus" data-source="post: 17554028" data-attributes="member: 371422"><p>Ragazzo, non pensavo ad altro!!<img src="data:image/gif;base64,R0lGODlhAQABAIAAAAAAAP///yH5BAEAAAAALAAAAAABAAEAAAIBRAA7" class="smilie smilie--sprite smilie--sprite18" alt=":ROFLMAO:" title="ROFL :ROFLMAO:" loading="lazy" data-shortname=":ROFLMAO:" />🍌</p><p>[automerge]1610811401[/automerge]</p><p>Il fine settimana successivo, per la consueta grigliata, Claudia prese alla lettera il suggerimento che le avevo buttato lì giorni prima e nel tardo pomeriggio, durante la preparazione delle braci e la cottura della carne, rimase completamente senza vestiti, con l'unica accortezza di indossare un costume da bagno, non certo castigato, ma perlomeno non trasparente. Vedendola sfilarsi gli shorts avevo sperato in una mutandina semitrasparente come quelle che indossava sempre in casa, ma anche così lo spettacolo non era niente male.</p><p></p><p>Mentre me ne stavo seduto al tavolo, all'ombra del gazebo, affettando verdura e pane o semplicemente bevendo qualcosa di fresco, ammiravo la mia dolce metà che passeggiava in bikini facendo la spola tra il tavolo, dove come da prassi preparava bevande fresche per tutti quanti, e la griglia dove il solito Osman faceva sfoggio dei pettorali nudi, così abbronzato che pareva un nordafricano. Rimanevo incantato a guardare Claudia mentre si allontanava con un bicchiere di birra gelata, ancheggiando vistosamente.. in genere non sculettava così, o era la mia fantasia?</p><p>Il costume non era troppo osé, ma io lo trovavo molto sexy con quei laccetti laterali che parevano doversi sciogliere da un momento all'altro e i suoi glutei polposi che faticavano a rimanere contenuti nello slip che veniva in parte risucchiato al centro, scoprendo buona parte di quello che ho sempre ritenuto il suo lato migliore.</p><p></p><p>Stavolta poi non aveva nemmeno messo i sandali e camminava con i suoi splendidi piedini nudi per tutto il cortile, sempre più allegra ad ogni bicchiere che porgeva ad Osman, il quale non mancava mai di condividerlo con lei. Il fatto che appoggiassero la bocca sul medesimo bicchiere, la vicinanza sempre maggiore man mano che diventava più alticcia e l'evidente intimità che c'era tra i due mi stavano facendo impazzire. Ma volevo vedere di più, speravo sempre che succedesse qualcosa, anche se non avrei saputo dire cosa poteva succedere in una normale cena tra vicini.</p><p></p><p>A un certo punto vidi Claudia impugnare le pinze per la carne e la vidi armeggiare con quanto giaceva sulla graticola. Subito dopo Osman si piazzò dietro di lei, pelle contro pelle, il petto di lui contro la schiena di lei e le mise la mano sopra la sua, prendendo il controllo delle pinze.</p><p>Non si mosse per tutto il tempo che lui impiegò a girare la carne e giurerei, ma non ne sono sicuro perchè la distanza era troppa per la mia miopia, di averla vista chiudere gli occhi per un paio di secondi.</p><p></p><p>Non ce la facevo più, ero eccitato come non mai e il culmine lo raggiunsi quando la ragazza di uno dei vicini, unica altra commensale di genere femminile presente, disse al suo moroso, sottovoce:</p><p>"<em>E' un po' zoccola la morosa di Osman, eh?</em>"</p><p>Mentre il mio vicino la zittiva e le spiegava all'orecchio la sua gaffe, io attesi un attimo giusto per non far pensare di aver udito e di essermi offeso, poi mi congedai sorridendo e tornai al nostro appartamento, dove mi rinchiusi in bagno a masturbarmi.</p><p></p><p>Tempo 5 minuti ero tornato al tavolo, dove già si erano seduti Claudia e Osman, uno di fronte all'altra come la volta precedente, mentre gli altri stavano finendo di preparare la tavola e di condire carne e verdure.</p><p>"<em>Dov'eri finito, amore?</em>" mi cinguettò lei raggiante "<em>Dai, vieni qui a sederti</em>"</p><p>Mi sedetti al suo fianco. Era bella, la pelle imperlata di sudore, il viso arrossato dal calore e dall'alcool... e da altro?</p><p>"<em>Sono andato un attimo in bagno a rinfrescarmi, fa veramente troppo caldo oggi</em>" risposi.</p><p>Inaspettatamente intervenne Osman, stravaccato sulla sedia: "<em>Dovevi venire davanti alla griglia, lì sì che il clima era bollente</em>".</p><p>Potevo tranquillamente intendere la frase nella sua accezione innocente ovvero che davanti al fuoco faceva veramente molto caldo, ma ebbi l'impressione che mi prendesse per i fondelli. Questa sensazione me la trasmetteva da quando l'avevo conosciuto e probabilmente non mi sbagliavo.</p><p></p><p>La cena si svolse tranquilla, parlando del più e del meno, dell'acquisto della piscina fuori terra che avevamo preso tutti insieme per combattere un po' l'estrema calura, di quando sarebbero venuti a montarla e cose così, mentre Claudia, che intanto si era appoggiata qualcosa sulle spalle, pur visibilmente alticcia, era molto quieta e rilassata.</p><p>Il mio sguardo si volgeva di tanto in tanto verso di lei, Osman e verso il tavolo.</p><p>Anche stavolta avevano entrambi il bacino completamente sotto alla tovaglia, ma non colsi movimenti sospetti o momenti di assenza dei due. Improvvisamente però la mano di lei si fiondò direttamente sul mio pacco dapprima massaggiandomi da sopra i pantaloncini, poi cercando di intrufolarsi dentro i boxer.</p><p>La cosa non sarebbe passata certo inosservata, quindi mi adeguai e buttai le gambe sotto al tavolo mentre la sua mano era dentro e mi aveva già agguantato il pene.</p><p>Claudia continuò la sua opera per qualche minuto, mentre rossa in viso continuava a parlare con Osman o con il vicino dal lato opposto.</p><p>Le carezze continuarono a lungo, ma un po' per il fatto che mi ero masturbato da poco, un po' per la scomodità della posizione che non le consentiva tanta libertà di movimento, dopo alcuni minuti la cosa mi faceva male e il pene si ritirò dalla battaglia, così gentilmente le allontanai la mano.</p><p>Parve leggermente contrariata e mi sussurrò all'orecchio: "<em>Non ti piace più la tua topa?</em>" (topa era un nomignolo con cui mi rivolgevo a Claudia nell'intimità).</p><p>Non attese la mia risposta, assunse un'espressione enigmatica, uno strano mezzo sorriso, e si rimise a parlare allegramente con i commensali.</p><p></p><p>La cena terminò e tutti aiutammo a sparecchiare la tavola e a riportare piatti e stoviglie nell'appartamento del vicino che li aveva forniti per l'occasione. Così mentre tornavo dalla cucina del nostro vicino e pensavo di rifarmi dalla magra figura rimediata con Claudia, incrociai Osman, anche lui carico di stoviglie e rimasi di stucco.</p><p>Sui bermuda, proprio a livello del pacco, era completamente sporco di terra.</p><p></p><p>Magari mi ero perso qualcosa durante la giornata e c'erano altre spiegazioni rispetto a quella che mi si incise nel cervello, ma nessuna mi parve convincente.</p><p>Claudia aveva fatto un confronto?</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="fungus, post: 17554028, member: 371422"] Ragazzo, non pensavo ad altro!!:ROFLMAO:🍌 [automerge]1610811401[/automerge] Il fine settimana successivo, per la consueta grigliata, Claudia prese alla lettera il suggerimento che le avevo buttato lì giorni prima e nel tardo pomeriggio, durante la preparazione delle braci e la cottura della carne, rimase completamente senza vestiti, con l'unica accortezza di indossare un costume da bagno, non certo castigato, ma perlomeno non trasparente. Vedendola sfilarsi gli shorts avevo sperato in una mutandina semitrasparente come quelle che indossava sempre in casa, ma anche così lo spettacolo non era niente male. Mentre me ne stavo seduto al tavolo, all'ombra del gazebo, affettando verdura e pane o semplicemente bevendo qualcosa di fresco, ammiravo la mia dolce metà che passeggiava in bikini facendo la spola tra il tavolo, dove come da prassi preparava bevande fresche per tutti quanti, e la griglia dove il solito Osman faceva sfoggio dei pettorali nudi, così abbronzato che pareva un nordafricano. Rimanevo incantato a guardare Claudia mentre si allontanava con un bicchiere di birra gelata, ancheggiando vistosamente.. in genere non sculettava così, o era la mia fantasia? Il costume non era troppo osé, ma io lo trovavo molto sexy con quei laccetti laterali che parevano doversi sciogliere da un momento all'altro e i suoi glutei polposi che faticavano a rimanere contenuti nello slip che veniva in parte risucchiato al centro, scoprendo buona parte di quello che ho sempre ritenuto il suo lato migliore. Stavolta poi non aveva nemmeno messo i sandali e camminava con i suoi splendidi piedini nudi per tutto il cortile, sempre più allegra ad ogni bicchiere che porgeva ad Osman, il quale non mancava mai di condividerlo con lei. Il fatto che appoggiassero la bocca sul medesimo bicchiere, la vicinanza sempre maggiore man mano che diventava più alticcia e l'evidente intimità che c'era tra i due mi stavano facendo impazzire. Ma volevo vedere di più, speravo sempre che succedesse qualcosa, anche se non avrei saputo dire cosa poteva succedere in una normale cena tra vicini. A un certo punto vidi Claudia impugnare le pinze per la carne e la vidi armeggiare con quanto giaceva sulla graticola. Subito dopo Osman si piazzò dietro di lei, pelle contro pelle, il petto di lui contro la schiena di lei e le mise la mano sopra la sua, prendendo il controllo delle pinze. Non si mosse per tutto il tempo che lui impiegò a girare la carne e giurerei, ma non ne sono sicuro perchè la distanza era troppa per la mia miopia, di averla vista chiudere gli occhi per un paio di secondi. Non ce la facevo più, ero eccitato come non mai e il culmine lo raggiunsi quando la ragazza di uno dei vicini, unica altra commensale di genere femminile presente, disse al suo moroso, sottovoce: "[I]E' un po' zoccola la morosa di Osman, eh?[/I]" Mentre il mio vicino la zittiva e le spiegava all'orecchio la sua gaffe, io attesi un attimo giusto per non far pensare di aver udito e di essermi offeso, poi mi congedai sorridendo e tornai al nostro appartamento, dove mi rinchiusi in bagno a masturbarmi. Tempo 5 minuti ero tornato al tavolo, dove già si erano seduti Claudia e Osman, uno di fronte all'altra come la volta precedente, mentre gli altri stavano finendo di preparare la tavola e di condire carne e verdure. "[I]Dov'eri finito, amore?[/I]" mi cinguettò lei raggiante "[I]Dai, vieni qui a sederti[/I]" Mi sedetti al suo fianco. Era bella, la pelle imperlata di sudore, il viso arrossato dal calore e dall'alcool... e da altro? "[I]Sono andato un attimo in bagno a rinfrescarmi, fa veramente troppo caldo oggi[/I]" risposi. Inaspettatamente intervenne Osman, stravaccato sulla sedia: "[I]Dovevi venire davanti alla griglia, lì sì che il clima era bollente[/I]". Potevo tranquillamente intendere la frase nella sua accezione innocente ovvero che davanti al fuoco faceva veramente molto caldo, ma ebbi l'impressione che mi prendesse per i fondelli. Questa sensazione me la trasmetteva da quando l'avevo conosciuto e probabilmente non mi sbagliavo. La cena si svolse tranquilla, parlando del più e del meno, dell'acquisto della piscina fuori terra che avevamo preso tutti insieme per combattere un po' l'estrema calura, di quando sarebbero venuti a montarla e cose così, mentre Claudia, che intanto si era appoggiata qualcosa sulle spalle, pur visibilmente alticcia, era molto quieta e rilassata. Il mio sguardo si volgeva di tanto in tanto verso di lei, Osman e verso il tavolo. Anche stavolta avevano entrambi il bacino completamente sotto alla tovaglia, ma non colsi movimenti sospetti o momenti di assenza dei due. Improvvisamente però la mano di lei si fiondò direttamente sul mio pacco dapprima massaggiandomi da sopra i pantaloncini, poi cercando di intrufolarsi dentro i boxer. La cosa non sarebbe passata certo inosservata, quindi mi adeguai e buttai le gambe sotto al tavolo mentre la sua mano era dentro e mi aveva già agguantato il pene. Claudia continuò la sua opera per qualche minuto, mentre rossa in viso continuava a parlare con Osman o con il vicino dal lato opposto. Le carezze continuarono a lungo, ma un po' per il fatto che mi ero masturbato da poco, un po' per la scomodità della posizione che non le consentiva tanta libertà di movimento, dopo alcuni minuti la cosa mi faceva male e il pene si ritirò dalla battaglia, così gentilmente le allontanai la mano. Parve leggermente contrariata e mi sussurrò all'orecchio: "[I]Non ti piace più la tua topa?[/I]" (topa era un nomignolo con cui mi rivolgevo a Claudia nell'intimità). Non attese la mia risposta, assunse un'espressione enigmatica, uno strano mezzo sorriso, e si rimise a parlare allegramente con i commensali. La cena terminò e tutti aiutammo a sparecchiare la tavola e a riportare piatti e stoviglie nell'appartamento del vicino che li aveva forniti per l'occasione. Così mentre tornavo dalla cucina del nostro vicino e pensavo di rifarmi dalla magra figura rimediata con Claudia, incrociai Osman, anche lui carico di stoviglie e rimasi di stucco. Sui bermuda, proprio a livello del pacco, era completamente sporco di terra. Magari mi ero perso qualcosa durante la giornata e c'erano altre spiegazioni rispetto a quella che mi si incise nel cervello, ma nessuna mi parve convincente. Claudia aveva fatto un confronto? [/QUOTE]
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