Esperienza reale Autostop

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Meglio Chiara o meglio Giulia.? Perché non tutte e due? Bel racconto.
Difficile dire meglio una o l’altra, entrambe mi hanno dato molto pur essendo molto diverse tra loro.
Non tutte e due perché è un racconto reale e non una fantasia, non dico comunque ora se è poi successo o meno per lasciare a voi che leggete la giusta suspense
 
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Dobbiamo sciacquarci di dosso il sale così io e Chiara ci dirigiamo verso il chiosco che in disparte ha una doccia a disposizione dei bagnanti.
Lascio Chiara fare la doccia mentre io uso una canna lì vicino.
Osservo l’acqua scorrere sulla sua pelle, il seno sodo sotto il costume, la pancia piatta dalla pelle liscia. La vedo allargare l’elastico dello slip per riuscire a sciacquare meglio la patata.
Lei nota la mia attenzione e mi fa un occhiolino e un sorriso.
Raggiungiamo Luca e Giulia che nel frattempo si sono seduti ad un tavolino per prendere qualcosa da bere.
Luca si alza per andare al bancone ad ordinare per tutti e Giulia ne approfitta per andare in bagno.
Guardo Chiara e le dico sorridendo: “di nuovo soli!”.
Lei spalanca la bocca e gli occhi esagerando un’espressione di sorpresa e mi dice ridacchiando: “non ti è bastato?”
“non ne ho mai abbastanza” rispondo
“In effetti anche ieri sera non sei stato a bocca asciutta” dice indicando in direzione del bagno dove Giulia aspettava il suo turno.
“Ci hai sentiti?”
“Certo” dice
L’idea che abbia ascoltato mentre scopavo Giulia mi fa rizzare il cazzo nel costume e devo coprirlo col telo che fortunatamente ho a portata di mano.
Torna Luca con un vassoio pieno delle nostre bibite ed il discorso finisce lì.
 
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Quando ci alziamo dal tavolino si decide che Giulia ed io saremmo andati direttamente a casa per iniziare a fare la doccia mentre Chiara e Luca avevano alcune commissioni da pochi minuti da fare prima di raggiungerci.
Mentre saliamo le scale verso la porta dell’appartamento ho davanti il culo di Giulia fasciato in un pareo multicolore, sopra ha indossato un top bianco elasticizzato, a fascia senza spalline.
Arrivati alla porta mi sale la voglia, mentre infila la chiave nella toppa e sgancia le prime mandate della serratura la afferro e la volto verso di me le schiaccio la schiena contro la porta infilandole la lingua in bocca. Lì sul pianerottolo tiro verso il basso il top scoprendole le mammelle.
La sua pelle è calda dal sole, il seno è una terza abbondante ed ora che è in preciclo è sodo e gonfio. I capezzoli scuri contrastano con il chiarore lasciato del segno del costume e il capezzolo cicciotto inizia a spuntare dall’areola.
Sempre tenendole la lingua in bocca afferro le chiavi e ruotando apro la porta che si spalanca.
Quasi cadiamo dentro l’appartamento e ci stacchiamo. Lei mi dice: “dobbiamo fare la doccia prima che arrivino!”
Io ho ben altri piani e chiusa la porta la raggiungo in bagno.
È di schiena davanti a me, ha già sciolto il nodo del pareo che giace sul pavimento. Le prendo il fianco sinistro mentre la mano destra al centro della schiena la spinge a chinarsi appoggiando le mani ai lati del lavabo.
Slaccio il laccetto degli slip e li faccio cadere ai suoi piedi.
Il mio cazzo è già duro e la penetro da dietro con facilità mentre con entrambe le mani appoggiate ai suoi fianchi la tiro verso di me.
È la prima volta che sono dentro di lei a pelle, senza nessuna barriera di gomma tra di noi, sento il calore della sua figa e l’umidità dei suoi succhi avvolgere la mia cappella mentre scivolo dentro di lei.
Le mollo i fianchi mentre continuo i avanti ed indietro movimenti del bacino, vedo il suo culo proteso verso di me, la specchiera riflette l’immagine del suo capo chino mentre parzialmente nascoste le tette ballonzolano libere.
Prendo dal bordo del lavabo il flaccone di doposole e spremendolo quasi violentemente un generoso schizzo di crema bianca inonda il suo buchetto dietro.
Senza pensare affondo il pollice sinistro penetrando il suo ano. Complice la lubrificazione della crema non incontro resistenza.
Lei lancia un urletto mentre irrigidisce il corpo, sento contrarsi i muscoli attorno alla radice del mio dito ed all’asta del mio membro.
Muovo dolcemente il cazzo dentro di lei tenendo fermo il dito nel culo, ne sento la presenza attraverso la parete sottile di carne che separa i due orifizi. Lei piano piano si rilassa ed inizia a sospirare.
Alterno stantufate con il cazzo e con il dito mentre la mano destra si dirige verso la sua nuca, scivola piano intorno al collo e poi le solleva la testa.
“Guardaci!” Ordino mentre lo specchi riflette la nostra immagine. Ora le tette sono belle visibili ma io sono ipnotizzato dal suo viso.
La frangetta è tirata indietro da un cerchietto sottile, i capelli biondi ulteriormente schiariti dal sole sono spettinati con qualche ciocca che ricade sulle guance e davanti agli occhi nocciola, le pupille sono dilatate, il viso ha un’espressione distorta dal piacere. Tiene le labbra socchiuse e sospiri ed ansimi escono dalle sue labbra mentre qualche gocciolina di sudore inizia a imperlare la fronte.
Sento il suo ventre ed il suo sfintere pulsare mentre le sfugge un urlo di piacere ed il suo respiro si fa affannoso, i suoi occhi si chiudono. Il calore alla mia cappella aumenta mentre sento un getto di liquido potente contro il mio pube.
È appena venuta squirtando, mi sforzo per trattenermi e non venirle dentro. La stacco e la spingo verso il basso, si inginocchia davanti a me sul pareo e gli slip ora inumiditi dal suo piacere.
È il mio turno ora e con due rapidi colpi di mano le schizzo il viso, vedo il mio seme imbrattarle i capelli e colare sulla fronte ed il naso.
Ci infiliamo in doccia assieme mentre mi bacia appassionatamente.
Dopo pochi minuti suona il campanello, esco dalla doccia avvolgendomi un asciugamano sui fianchi e vado ad aprire a Chiara e Luca.
 

samos

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Quando ci alziamo dal tavolino si decide che Giulia ed io saremmo andati direttamente a casa per iniziare a fare la doccia mentre Chiara e Luca avevano alcune commissioni da pochi minuti da fare prima di raggiungerci.
Mentre saliamo le scale verso la porta dell’appartamento ho davanti il culo di Giulia fasciato in un pareo multicolore, sopra ha indossato un top bianco elasticizzato, a fascia senza spalline.
Arrivati alla porta mi sale la voglia, mentre infila la chiave nella toppa e sgancia le prime mandate della serratura la afferro e la volto verso di me le schiaccio la schiena contro la porta infilandole la lingua in bocca. Lì sul pianerottolo tiro verso il basso il top scoprendole le mammelle.
La sua pelle è calda dal sole, il seno è una terza abbondante ed ora che è in preciclo è sodo e gonfio. I capezzoli scuri contrastano con il chiarore lasciato del segno del costume e il capezzolo cicciotto inizia a spuntare dall’areola.
Sempre tenendole la lingua in bocca afferro le chiavi e ruotando apro la porta che si spalanca.
Quasi cadiamo dentro l’appartamento e ci stacchiamo. Lei mi dice: “dobbiamo fare la doccia prima che arrivino!”
Io ho ben altri piani e chiusa la porta la raggiungo in bagno.
È di schiena davanti a me, ha già sciolto il nodo del pareo che giace sul pavimento. Le prendo il fianco sinistro mentre la mano destra al centro della schiena la spinge a chinarsi appoggiando le mani ai lati del lavabo.
Slaccio il laccetto degli slip e li faccio cadere ai suoi piedi.
Il mio cazzo è già duro e la penetro da dietro con facilità mentre con entrambe le mani appoggiate ai suoi fianchi la tiro verso di me.
È la prima volta che sono dentro di lei a pelle, senza nessuna barriera di gomma tra di noi, sento il calore della sua figa e l’umidità dei suoi succhi avvolgere la mia cappella mentre scivolo dentro di lei.
Le mollo i fianchi mentre continuo i avanti ed indietro movimenti del bacino, vedo il suo culo proteso verso di me, la specchiera riflette l’immagine del suo capo chino mentre parzialmente nascoste le tette ballonzolano libere.
Prendo dal bordo del lavabo il flaccone di doposole e spremendolo quasi violentemente un generoso schizzo di crema bianca inonda il suo buchetto dietro.
Senza pensare affondo il pollice sinistro penetrando il suo ano. Complice la lubrificazione della crema non incontro resistenza.
Lei lancia un urletto mentre irrigidisce il corpo, sento contrarsi i muscoli attorno alla radice del mio dito ed all’asta del mio membro.
Muovo dolcemente il cazzo dentro di lei tenendo fermo il dito nel culo, ne sento la presenza attraverso la parete sottile di carne che separa i due orifizi. Lei piano piano si rilassa ed inizia a sospirare.
Alterno stantufate con il cazzo e con il dito mentre la mano destra si dirige verso la sua nuca, scivola piano intorno al collo e poi le solleva la testa.
“Guardaci!” Ordino mentre lo specchi riflette la nostra immagine. Ora le tette sono belle visibili ma io sono ipnotizzato dal suo viso.
La frangetta è tirata indietro da un cerchietto sottile, i capelli biondi ulteriormente schiariti dal sole sono spettinati con qualche ciocca che ricade sulle guance e davanti agli occhi nocciola, le pupille sono dilatate, il viso ha un’espressione distorta dal piacere. Tiene le labbra socchiuse e sospiri ed ansimi escono dalle sue labbra mentre qualche gocciolina di sudore inizia a imperlare la fronte.
Sento il suo ventre ed il suo sfintere pulsare mentre le sfugge un urlo di piacere ed il suo respiro si fa affannoso, i suoi occhi si chiudono. Il calore alla mia cappella aumenta mentre sento un getto di liquido potente contro il mio pube.
È appena venuta squirtando, mi sforzo per trattenermi e non venirle dentro. La stacco e la spingo verso il basso, si inginocchia davanti a me sul pareo e gli slip ora inumiditi dal suo piacere.
È il mio turno ora e con due rapidi colpi di mano le schizzo il viso, vedo il mio seme imbrattarle i capelli e colare sulla fronte ed il naso.
Ci infiliamo in doccia assieme mentre mi bacia appassionatamente.
Dopo pochi minuti suona il campanello, esco dalla doccia avvolgendomi un asciugamano sui fianchi e vado ad aprire a Chiara e Luca.
Gran bella porcellina di Giulia che hai scoperto... In fondo timida... Ma gode come una matta ad essere sottomessa
 
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Decidiamo di andare in una discoteca a poco più di mezz’ora di strada.
Le ragazze sono bellissime, Chiara indossa un vestitino leggero con spalline sottili e gonna morbida sopra il ginocchio, non porta il reggiseno e più volte nelle ore successive noto i suoi capezzoli tirare il tessuto leggero. Giulia indossa una minigonna ed un top dalla scollatura morbida con sotto un reggiseno push up. Entrambe hanno ai piedi dei sandali con tacco a spillo piuttosto alti.
Passiamo una bella serata bevendo e ballando. Al momento di rientrare le ragazze sono entrambe un po’ brille e malferme sui tacchi. Così Luca decide di andare a prendere la macchina parcheggiata distante e di venire all’uscita del locale a prenderle, io naturalmente resto insieme a loro.
Chiara è seduta su un muretto mente io e Giulia siamo in piedi al suo fianco. Sorreggo Giulia aggrappata al mio braccio destro, Chiara si alza e si aggrappa allo stesso modo alla mia sinistra.
“Un uomo tra due dame fa la figura del salame!” Dice ridacchiando facendo ridere anche Giulia.
“ in questo caso un salame fortunato!” Dico io, facendole ridacchiare ancora.
Sento i loro seni schiacciati contro le mie braccia e penso al fatto che oggi me le sono scopate entrambe a poche ore di distanza provocando un’erezione nei miei pantaloni.
In quel momento Luca accosta e Giulia dice:” meglio che vada io davanti, non vorrei vomitare”, ben lieto le apro la portiera mentre Chiara entrando dietro e posizionandosi dietro a Luca mi offre involontariamente la vista delle sue mutandine.
Durante il tragitto ho ancora il cazzo di marmo, Giulia si assopisce quasi subito, Chiara se ne accorge e approfittando del buio appoggia la sua mano sul mio pacco e inizia a sfregare il mio pacco attraverso il tessuto.
Si ferma un attimo, prende la mia mano sinistra, la appoggia sopra il suo ginocchio destro e la fa risalire sotto alla gonna fino all’ inguine. Riporta poi la mano sul bozzo dei miei pantaloni e continua a premere e sfregare.
Con le dita scosto le mutandine, la trovo che è già un lago e inizio a stimolarle il clitoride, cerco di farmi strada tra le due labbra limitato nei movimenti dalla posizione e dalla situazione.
Luca guida tranquillo, ignaro di quello che sta succedendo dietro di lui, inizio a parlargli chiedendogli da quanto tempo viene in vacanza qui, se conosce altri posti in zona come questo, ringraziandolo dell’invito e dicendogli che è senz’altro un weekend indimenticabile per me. Lui risponde:”addirittura?”. Chiara si sta sciogliendo a fianco a me, la sento vibrare in un orgasmo silenzioso, lei sfrega sui miei pantaloni con più forza, sento la cappella gonfiarsi e riempio le mutande di sborra inumidendo anche i pantaloni.
“Sí, sono stato molto bene e sono contento di essere venuto” rispondo a Luca osservando un ghigno malizioso sul volto di Chiara.
 
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Il mattino dopo ci svegliamo per prepararci a tornare a casa.
Io sono di buonumore mentre entrambe le ragazze accusano mal di testa post sbornia.
Giulia è silenziosa e un po’ irascibile, sta iniziando ad avere il ciclo, mentre Chiara immagino sia preda ancora una volta ai suoi sensi di colpa perché resta scostante.
Nel viaggio di ritorno sono seduto dietro con a fianco Giulia che si è addormentata appoggiando la testa sulle mie gambe, anche Chiara dorme seduta davanti a me.
Ripercorro mentalmente gli accadimenti del week end e nascono in me due desideri che prendono velocemente il ruolo di obiettivi, voglio scoparmi il culo di Giulia che finora mi ha sempre rifiutato dicendo che ha troppa paura che faccia male e voglio scoparmi Chiara con calma, senza la fretta o frenesia di un istante rubato.
La settimana che segue Giulia ha il ciclo e scopro che in questa circostanza è piuttosto intrattabile, mi tengo un po’ alla larga trovandomi impegni diversi. Anche Chiara non si fa sentire impegnata a prepararsi per l’inizio dell’anno universitario, immagino che ancora stia facendo i conti con la sua coscienza.
Riesco quasi a combinare una chiavata con una ragazza conosciuta sulla chat di superEva ma all’ultimo l’incontro salta.
Il giovedì, proprio la sera della ciulata mancata, mi imbatto in Luca per caso, chiacchierando scopro che la settimana successiva sarebbe stato all’estero qualche giorno. Sarebbe un’occasione perfetta per avere Chiara tutta per me, penso mentre gli offro da bere.
 
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Il mattino dopo il mio telefono squilla, vedo sul display il nome di Chiara.
“Ciao” la sua voce tradisce un certo imbarazzo.
“Ciao Chiara, come stai?”
“Bene bene, in cosa posso esserti utile?” Va subito al punto.
Decido di non girare troppo in tondo e mi attengo al piano che ho elaborato.
“Senti, vorrei fare un regalo a Giulia ma è una cosa un po’ particolare e vorrei un aiuto femminile nella scelta”
“Ah, ma allora ci tieni a lei!” Esclama.
Mi prende un po’ in contropiede con questa uscita.
“Beh certo” rispondo “perché dici così?”
“Non mi sembrava che al mare pensassi solo a lei”
“Chiara, quello che abbiamo fatto l’abbiamo fatto in due ed è una cosa tra noi, non c’entrano nulla le altre persone. Come ti ho già detto non è mia intenzione far soffrire nessuno e finché resta un nostro segreto non succederà”
Silenzio, trattengo il fiato temendo che la comunicazione si chiuda qui.
“Non hai un’altra amica a cui chiedere consiglio?” Dice, so che ora posso fare leva sul suo istinto da crocerossina che la porta a voler sempre aiutare chiunque.
“A dire il vero no, diciamo che è una cosa un po’ intima e con te sarei meno in imbarazzo a sceglierla” rispondo seguendo il copione che mi ero preparato aspettandomi una domanda del genere. “Se sei libera passo lunedì pomeriggio a prenderti, andiamo in negozio e poi ti offro la cena in un ristorante dove voglio portare Giulia, me ne hanno parlato molto bene ma non ci sono mai stato e sarebbe un’ottima occasione anche per chiarire le cose tra di noi una volta per tutte.”
Silenzio.
“Per il negozio può andare, ma la cena direi di no… Non voglio che ci vedano insieme!”
“Eddai Chiara! Per chi mi hai preso? Lo capisco benissimo, il locale è abbastanza lontano ed isolato per correre questo rischio.”
Silenzio…
“Fammici pensare, ora devo andare”
Ci salutiamo ed io rimango in sospeso.
 
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Mi vedo con Giulia sia il sabato che la domenica, è un po’ scocciata dai miei giorni di assenza ma felice di vederci.
Ha ancora qualche perdita post ciclo e un po’ di fastidio per cui rimedio solo un paio di seghe con un mezzo pompino.
Evito di forzare la mano ma ne approfitto per consigliarle la pillola, l’idea di potermela scopare a pelle senza pensieri e riempirla di sperma mi attizza già.
La domenica sera mentre torno a casa squilla il telefono, è Chiara, accosto.
“Ciao Chiara!” Esclamo subito
“Ciao”
“Immagino tu abbia una risposta per me per chiamarmi a quest’ora col rischio che fossi con Giulia”
“A dire il vero sono appena stata al telefono con lei”
Mi si gela un attimo il sangue nelle vene e attendo in silenzio che continui lei a parlare.
“L’ho chiamata con una scusa proprio per accertarmi che non foste insieme.”
“ ah bene, ma allora mi darai una mano?”
“Diciamo di sì ma solo per il regalo, la cena direi di no.”
“Eddai Chiara! La cena fa parte del regalo, prendila come una recita, ecco dai sei dentro ad un film” faccio volutamente riferimento al dialogo avuto con lei all’inizio della nostra relazione.
Lei coglie la citazione e sospirando mi dice:
“E sia, ma non metterti in testa strane idee”
“passo a prenderti domani alle 17:30” dico.
Ci salutiamo e festeggio con una sega celebrativa
 
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Sale in auto ed il suo profumo invade l’abitacolo, percepisco subito un certo nervosissimo.
Indossa un paio di jeans attillati scarpe da tennis ed una maglietta, niente di particolarmente sexy forse scelto proprio per quello.
Scambiamo qualche frase di circostanza e poi resta in silenzio per qualche minuto, decido di lasciarla nei suoi pensieri e attendo.
“L’ultima volta abbiamo rischiato troppo in auto, potevano accorgersene, Luca in particolare” esordisce di botto.
“É stato bellissimo” rispondo tranquillo
“Non sto scherzando!” Dice con voce tremante.
“Mi stai dicendo che non ti è piaciuto? Eravamo entrambi un po’ brilli e sono d’accordo che era un po’ al limite ma non puoi dire che non sia stato bello ”
“no! Cioè sì. cazzo! Ecco! lo fai ancora… mi confondi…non è quello, è che poi mi sono sentita sbagliata.”
“Per me sei stata straordinaria” dico “ scusami, avrei dovuto fermarti io ma… non riesco a resisterti”
Lei si ricompone e sta in silenzio qualche minuto.
“Ormai siamo qui” le dico, mentre parcheggio davanti ad una vetrina “aiutami a scegliere un regalo e poi goditi la serata e lasciati viziare.”
Lei alza gli occhi e vede la vetrina, un sexy shop.
“Io lì non entro” mi dice mentre le apro la portiera.
“Dai Chiara! Ti ho portata per un parere femminile, siamo a km da casa. Non ci vede nessuno e prima facciamo prima finiamo.”
Lei sbuffa e scende dall’auto, entriamo e vediamo gli scaffali pieni di dvd, un paio di manichini con completini sexy e delle vetrine piene di vibratori.
Una signora sulla sessantina ci viene incontro, indossa una camicia trasparente sotto la quale si nota un seno rifatto nudo ed una gonna aderente. Il trucco è pesante e mal fatto ma ci accoglie con un sorriso sincero.
L’imbarazzo di Chiara si scioglie in curiosità quando la signora ci dice “benvenuti cari, se siete in cerca di evasione siete nel posto giusto”
Prendo la parola e dico: “sto cercando un completo sexy per la mia ragazza”
“Sei un ragazzo molto fortunato ad avere una ragazza così bella!” Ribatte la signora che si avvia verso la zona dove, sotto la scritta camerini, sono esposti i completi.
“Ma sei matto? Io e Giulia non abbiamo nemmeno la stessa taglia.” Dice sottovoce.
“Lo so bene, vediamo e poi scegliamo la taglia giusta.” Ribatto.
La signora intanto ha iniziato a frugare tra i vestiti dicendo: “ che cosa vuoi iniziare a provare cara? Tanto con il tuo corpicino ti starà bene tutto”
“Cerchiamo qualcosa di sexy ma non volgare” Rispondo io.
La signora tira fuori un bustino nero con alcune stecche e le coppe che si fermano proprio sotto i capezzoli. Due fili di perle contornano le coppe per poi formare le spalline. Un perizoma a triangolo anch’esso in filo di perle è dedicato alla parte sotto lasciando un’apertura in prossimità della patata.
“Con questo saresti uno splendore! Ho proprio qui la tua taglia” Dice la signora scostando la tenda del camerino ed invitando Chiara ad entrare.
“Se non ti va lascia stare” lo dico sussurrando e avvicinandomi molto al suo orecchio e sfiorandole il collo con la guancia.
Lei in un secondo cambia atteggiamento e con un sorriso prende il completo dalle mani della signora sparendo dentro al camerino.
Curioso tra le vetrine mentre Chiara si cambia, noto un vibratore sottile con sulla scatola scritto anal trainer in una vetrina vicino alla cassa.
Mentre mi avvicino alla signora che è rimasta in prossimità del camerino sento la voce di Chiara. “Sono pronta vieni?”.
“Siamo solo noi qui cara, vieni pure fuori a farti ammirare” risponde la signora prima che io possa dire altro.
La tenda del camerino si apre e vedo Chiara che è davvero uno splendore, il seno è sostenuto dal corpetto, i capezzoli spuntano chiaramente sopra la stoffa rigida. Sono già duri come chiodi. Il bustino esalta le linee del
suo corpo ed il perizoma lascia ben poco all’immaginazione.
Mi guarda sfacciatamente ed esclama: “allora? Contento?” Vedo una luce lussuriosa e di sfida nei suoi occhi mentre un sorriso malizioso prende forma dalle sue labbra.
“Va benissimo! Lo prendiamo” dico.
Chiara rientra in camerino ed io parlotto con la signora che mi rivolge un sorriso di intesa.
Chiara esce dal camerino, riconsegna il completo alla signora dicendo: “abbiamo bisogno della taglia in meno, non è per me”
“So già tutto” annuisce la signora che girandosi verso di me mi fa un occhiolino.
“Date un’occhiata in giro intanto io vi preparo un pacchettino”
Giriamo tra gli scaffali e vedo Chiara che si sofferma a guardare le copertine dei dvd, è divertita e incuriosita anche dai vibratori e mi fa qualche battuta scherzosa sulle bambole gonfiabili.
Pago ed usciamo con un sacchettino tra le mani.
 
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DirtyDreams

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Ora Chiara è più rilassata e scherza su quello che abbiamo appena visto.
Mi confessa che in realtà era da un po’ che aveva la curiosità di entrare in un sexy shop ma non ne aveva mai avuto il coraggio e che forse un giorno avrebbe comprato un dildo.
Raggiungiamo il ristorante dopo esserci inerpicati su un altura, è un agriturismo che ha anche delle camere.
Io ci sono venuto già un paio di volte con due ragazze conosciute online, mi conoscono ma avendo usato la scusa di provare il posto con Chiara quando ho prenotato il tavolo ho avvisato la cameriera di reggermi il gioco.
Anna ci viene incontro quando entriamo dalla porta, è piccolina tettuta e culona, indossa la solita maglietta nera e i jeans neri attillati che rendono ancora più a clessidra la sua forma.
La saluto e le dico che ho prenotato per due, da attrice consumata lei non fa trapelare nulla.
Ceniamo e al momento del dolce io appoggio un pacchettino davanti a Chiara.
“Questo è per te, se ti va possiamo goderci un dopocena come si deve”
Lei mi guarda con in mano il calice di vino rosso, provocante mi dice: “mi stai dicendo che mi desideri?”
“Come sempre, ma questa volta abbiamo tutta la notte per noi se vuoi. Ho prenotato una camera.”
 
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DirtyDreams

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Mi guarda sorniona. “No”
Capisco che sta cercando di stuzzicarmi e che si tratta di un bluff.
“Facciamo così” inizio appoggiando accanto al pacchettino ancora chiuso una chiave con il tipico portachiavi massiccio degli hotel “io ora vado a pagare e faccio una capatina in bagno” faccio una pausa mentre vedo che lei fissa la chiave sul tavolo, “puoi scegliere tu” continuo appoggiando le chiavi dell’auto dall’altro lato del pacchetto.
“Potrei anche salire in auto e lasciarti qua.” Dice scherzosa.
“Nel caso ci proverò con la cameriera! La camera è pagata.” Rispondo ridacchiando mentre mi alzo.
Sento il suo sguardo sulla mia schiena mentre pago e prima di avviarmi verso il bagno, al quale si accede da una porta esterna a fianco l’ingresso, mi volto per una fugace occhiata e la vedo giocherellare assorta con le chiavi, una per ciascuna mano.
Entro in bagno e la luce automatica si accende, fisso lo specchio mentre mi lavo le mani e la mia mente ripercorre i momenti passati con Chiari dalla sera dell’autostop.
“Come un film!” Dico ad alta voce, ho volutamente creato ad arte questa situazione al limite del role play, ho avuto l’impressione che recitare una parte la disinibisse ed ora spero di aver avuto ragione. La luce si spegne, sono immobile da un paio di minuti, agito la mano per riaccenderla e decido di aspettare ancora.
Esco dal bagno e mi avvio verso le scale.
Le camere sono disposte su due piani, quelle a piano terra affacciate su un giardino, al primo piano su un pianerottolo a ringhiera.
La nostra camera la numero 8 è al primo piano, guardo la finestra e vedo la luce spenta e già penso che sia andata male.
Arrivo davanti alla porta e busso leggermente, la porta non chiusa si apre al tocco delle mie nocche.
 

TheAlchemist

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Incredibile come stai man mano migliorando anche la scrittura... complimenti! sono quasi felice di non aver scoperto il racconto una volta finito per godermi anche le attese
 
OP
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DirtyDreams

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Varco la soglia e mi ritrovo nella stanza buia, illuminata parzialmente dalla lampada esterna del pianerottolo attraverso la finestra, una lama di luce filtra da sotto la porta scorrevole del bagno.
Ho chiesto io questa stanza, la più spaziosa disponibile, pur essendoci già stato mi guardo intorno, il letto matrimoniale addossato alla parete destra, due poltroncine con un tavolino sotto la finestra a lato della porta di ingresso, un comò sovrastato da una grande specchiera sulla parete di fronte. Sulla parete a sinistra due nicchie che svolgono la funzione di armadio a giorno con le grucce appese a due bastoni ed un paio di ripiani ed al centro della parete la porta del bagno scorrevole costituita da un specchio a tutta altezza.
Sono arrivato fin qui pianificando tutto, ora mi rendo conto che da adesso in poi non ho pensato a nulla. Mi coglie un po’ di ansia, mista ad eccitazione, vorrei lasciare a Chiara un ricordo indelebile della serata ma mi rendo conto di aver creato una grande aspettativa.
Mi scopro indeciso su cosa fare, dirigermi verso il bagno ed aprire la porta? Spogliarmi e sdraiarmi sul letto? Aspettare in piedi?
Mi giro e guardo fuori dalla finestra, le luci delle case brillano in lontananza, il chiarore di luna illumina i campi sottostanti.
Inizio a slacciarmi la camicia, i minuti passano e l’attesa per me interminabile continua, mi siedo sulla poltroncina, tolgo le scarpe e mi sfilo le calze. Mi alzo e slaccio la cintura, poi ci ripenso, riallaccio la cintura e abbottono la camicia, mi risiedo.
Sono in trepidazione, la mia eccitazione sale e inizio ad avere il pisello duro nei pantaloni, sono tentato di tirarlo fuori e segarmi.
Resisto.
La porta scorre e la luce del bagno invade la stanza, lei appare come una dea.
I miei occhi si riabituano al cambio di luce e riesco a vedere che in viso ha un trucco più provocante, ecco perché ci ha messo tanto.
Indossa il completo che ha provato al sexy shop qualche ora prima, ma a me sembra di vederla per la prima volta, seguo i contorni del suo corpo dalla testa ai piedi assaporando ogni centimetro di quel che vedo. Arrivo ai piedi nudi sul pavimento, penso che avrei dovuto prenderle anche un paio di scarpe per completare l’opera.
Lei sembra intuire il mio pensiero e dice con voce roca dall’eccitazione: “non ho le scarpe giuste, vado bene lo stesso?”
“Sei bellissima!” Rispondo io.
Lei avanza verso di me, io mi sento quasi pietrificato.
Si inginocchia e armeggia con la mia cintura…”vediamo cosa abbiamo qui!”
Libera il mio cazzo, già paonazzo per la prolungata erezione.
Voracemente inizia a succhiarlo forte, sento quasi un pugno nello stomaco mentre le mi mani afferrano la sua testa instintivamente.
Lei muove la testa con violenza su e giù lungo l’asta, sento la cappella colpire il fondo della gola. Non voglio venire subito e cerco di rallentarla con le mani tra i suoi capelli, lei si ribella e accelera ancora. Sento una vampata di calore al basso ventre e non riesco a contenermi, vengo nella sua bocca dopo pochissimo.
Lascio la sua testa, lei si alza, mi guarda con un sorriso beffardo e mi dice “mi volevi proprio eh?” Vedo un rivolo del mio seme scenderle dal lato del labbro.
“Vai pure in bagno a sistemarti, io ti aspetto qui” e si accomoda sul letto stendendosi languidamente su un fianco.
 

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