Racconto di fantasia Azienda vinicola

Meteora

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- C'è una bella occasione per te: vieni domani, ti presento la mia amica Lisa.
Il mio amico John ha tante conoscenze, ho capito subito che mi stavaveramente offrendo un'opportunità interessante.
Due giorni dopo mi presento all'appuntamento in un locale di un albergo, dove John stava intrattenendo una conversazione rilassata con questa Lisa.
Devo dire che mi ha fatto subito una bellissima impressione: quella di una bella donna che ispira subito fiducia. Come mi ha spiegato John, era la proprietaria di un'azienza vinicola di famiglia, ed era impegnata a darle un impulso a tutti i livelli, dalla produzione al marketing. Lisa mi ha messo subito a mio agio e mi ha spiegato in sintesi di che cosa aveva bisogno: una serie di azioni di pubbliche relazioni. Non chiedevo di meglio.
Nei giorni successivi ci siamo sentite per telefono, sempre brevemente. Lei è passata disinvoltamente al tu, e in ogni occasione dimostrava di capire tutto al volo, e con rapida affabilità risolveva ogni questione con molta efficienza. Ha approvato subito la mia proposta di un servizio fotografico.
Dieci giorni dopo mi ha invitata nella loro tenuta, in modo da visitare la location prima dell'arrivo del fotografo che avevo ingaggiato.
Non ho osato chiederle se mi aveva prenotato un albergo o cosa. In effetti ho scoperttoche la sua azienda aveva una comoda foresteria, che veniva usata talvolta per alloggiare clienti o altre persone che dovevano fermarsi in azienda per lavoro.
La foresteria era costituita da due camere con bagno, ma mi ha spiegato che una non veniva usata perché mancavano gli allacciamenti.
Le riunioni di lavoro si tenevano in una stanza che sembrava una sala di assaggio. Sul muro c'era una finestrella che però dava sul niente. Arredo molto raffinato, con un grande tavolo per riunioni, poltroncine e un divano.
Lisa mi ha presentato Clement, il figlio che lavorava con lei.
Già a prima vista quel giovane mi ha messo a disagio. Il suo sguardo aveva qualcosa di morboso, ambiguo. Mi sono chiesta se volesse capire se fossi scopabile. Ma anche Lisa in sua presenza ha cambiato atteggiamento. Quando discuteva col figlio di lavoro non era più radiosa come l'avevo sempre vista, ma nervosa, quasi irascibile.
Per esempio gli diceva:
- Ma insomma, per il contratto di filiera non ti sei ancora informato?
- Non è di filiera, mamma, è di distretto!
- Non vorrei che finisse come hai gestito la faccenda della pigidiraspatrice
- Ma me l'hai detto tu che ti fidavi ciecamente del Franchi!
- E l'ultimo Riesling l'hai assaggiato? Hai sentito che acidità?
- No, ma ho trovato un vitigno Bugarach molto interessante
- Bugarach? E dov'è?
- Nell'Aude, mamma, non ti ricordi di quando hai fatto il giro enologico in Francia?
- Con quel nome, sai che vino dev'essere
Intanto io stendevo l'elenco delle persone da contattare, o scrivevo,o telefonavo.
Con me invece erano molto rilassati, anche Clement in realtà era sempre gentile e cordiale.
Il padre di Clement l'ho visto una volta sola. Un tipo tranquillo, aveva l'aria di non volersi impegnare troppo nelle questioni di gestione, evidentemente aveva altri interessi. Clement invece era molto collaborativo.
Quando è arrivato il fotografo ho insistito perché Lisa posasse: certamente un bel contributo per l'immagine dell'azienda! Allego qui un paio di scatti, per dare un'idea.
Il secondo giorno ho annunciato a Lisa che stavamo completando lo shooting.
- Che cos'è lo shooting?
- Le riprese fotografiche
- Allora dobbiamo brindare!
Già... Difficile spiegare che sei astemio, quando il tuo cliente è un vinificatore! Già nei giorni precedenti avevo bluffato, buttando lì qualche battuta sui vini, lasciando capire che li conoscevo e li sapevo apprezare.
Quindi non potevo sottrarmi, anche se non sono proprio abituata al vino.
Alla fine, quando stavano uscendo tutti, Lisa mi ha detto:
- Esco per un appuntamento, torno tardi. Ciao, grazie, ci vedeiamo domani così finiamo il giro di telefonate. E mentre ci accostavamo per scambiarci un bacino abbiamo avuto un attimo di esitazione. Forse ero anche quasi brilla... Le nostre labbra si sono incontrate. Ho avuto un attimi di imbarazzo, lei invece mi ha sorriso, quasi divertita.
La sera ho messo a posto gli appunti; stavo per andare a letto quando dalla mia stanza ho sentito delle voci. E' stato allora che mi ha punto la curiosità.
Una delle porte dava sull'altra stanza, quella in disuso. Ho provato a entrare, e ho visto un'altra porta. Dava su un grande ripostiglio, che ovviamente odorava di vino, con alcune botti e atrezzi.
Da lì sentivo più forte le voci. E ho visto anche un vetro. Era la finestra chiusa che vedevo dalla sala riunioni. C'era Lisa che discuteva col figlio.
Curioso, attraverso la finestra da lì li vedevo perfettamente ma non distinguevo le parole. In compenso percepivo molto bene il tono: come al solito si parlavano quasi litigando, mentre lui esibiva dei fogli, evidentemente rinfacciandole qualcosa. In particolare il tono di lei era astioso, quasi provocatorio. Ogni volta che il tono della conversazione si abbassava lei sembrava farlo apposta ad agitarlo di nuovo. Solo una volta lo ha cambiato totalmente: di colpo la sua voce ha assunto una modalità calmissima, profonda. Poi parecchi secondi di silenzio, e poi di colpo la concitazione di prima.
Spettacolo angosciante, ma anche affascinante; non riuscivo a staccarmi.
A un certo punto lei si è alzata, poi è tornata a sedersi, ed era evidente la sua collera.
Allora ho visto il figlio che si alzava, le si avvicinava, e sembrava volere percuoterla. Lei si agita, lui la afferra per le spalle...
Ero terrorizzata. Che fare? Cercare di intervenire? Faccio il giro e mi precipito ad aiutarla? Strillo?...
Intanto lei si agita di più, lo schiaffeggia. Lui risponde...
"Ma vuole picchiarla - mi dicevo - devo difenderla"... Poi la scena diventa più strana: lui arretra di un passo, lei sialza e fa per picchiare il figlio.
Una rissa in piena regola!
E poi, la sorpresa.
Lei si getta su di lui. Lui le solleva la maglia, strappandogliela. Lei in un gesto di pudore si copre con le mani il reggiseno nero di pizzo.
Per un attimo mi sorprendo con un curioso pensiero: "Quanto è bella, anche più del solito".
Poi lui si avventa su di lei. La prende per i fianchi... Ma adesso non sembra più violento come prima. Sembra che voglia...
Mentre lei agita inutilmente le braccia lui le abbassa i pantaloni... Lei tenta di difendersi...
"Oh, no! - mi dico - Non posso crederlo. Non vorrà VIOLENTARLA!... Ma è tremendo... Non posso permetterlo..."
Li guardo come ipnotizzata. E rapidamente mi accorgo di una cosa ancora più sorprendente: lei FINGEVA di resistergli!
Si dibatteva, ma in realtà lo lasciava fare, eccome!
Adesso lui le baciava voglioso la scollatura, le coppe del reggiseno...
Sbarro gli occhi: lui che si denuda, il suo cazzo duro che mostra tutta la sua eccitazione. Lei che fa il gesto di impedirgli di toglierle i pantaloni, ma in realtà gli facilita il compito. Si lascia sbattere sul divano; è evidente che lui non vede l'ora di scoparla.
Dalla mia finestrella la visione è perfetta. Quando il figlio è oramai su di lei, con gesto rapido lei si sfila le mutandine. E lo abbraccia.
La vedo scostare la coscia mentre lui quasi delicatamente la penetra, mentre lei lo stringe impaziente, sempre più forte...
Sono incantata mentre li vedo copulare proprio come due amanti, con tanta voluttà. Quando lui avvicina il viso a quello della madre, lei gli incolla la bocca in un forte bacio profondo. E, ah, come si faceva incannare! Con quanta energia si muovavano i fianchi!
"No, no - mi dico - E' possibile? Proprio con lui? Si scopa IL PROPRIO FIGLIO? Ma come le viene in mente?" Ma già sentivo gli inequivocabili, profondi gemiti del suo grande, irrefrenabile piacere.
"Ecco, ho messo al mondo questo figlio, e ora me lo godo... E' questo che pensa? Ma che gusto ci prova? Ah, magari l'ha fatto apposta, il figlio, per poi godere un giorno il suo cazzo ben bene... O è colpa di lui? E' lui che gode a scoparsi quella che considera la donna più attraente del mondo?"
L'ho sentita venire. Forse anche lui. Immaginavo il suo sperma, nella vagina della mamma. Più di uno. O forse no, non so in quale momento sono fuggita. Non so, ero troppo sconvolta.
Sono corsa a coricarmi senza neanche svestirmi, ero troppo traumatizzata.
Mi sono sorpresa allora a fare l'unica cosa che potevo fare, almeno da sola. Prima ancora di accorgermene, il mio dito si era tuffato nell'umidità del mio pube, ma non ho quasi avuto bisogno di toccarmi. Immaginavo lo sperma di lui... Sì lo sperma che le entrava pienamente nella vagina, e l'orgasmo mi è scoppiato tra le mani quasi subito.
Il mattino dopo credo che avessi due occhiaie tremende. Ho trovato invece Lisa radiosa come sempre, e molto tranquilla.
Mi ha detto che se riuscivamo a sbrigare le ultime incombenze in giornata avrei potuto partire per sera.
- Sempre che tu voglia già partire - ha soggiunto - La tua stanza è libera...
Nel pomeriggio tardi mi ha proposto un bicchierino per suggellare la fine del lavoro. Io prendo il mio bicchiere... Esito a bere, visto che non reggo bene gli alcolici, mentre lei mi si avvicina. In quella vedo entrare dalla porta Clement, con una cartella in mano. Mi sorride. Intanto Lisa mi cinge con la mano libera le spalle, mi abbraccia, e mi chiede dolcemente:
- Allora, sei contenta del lavoro svolto?
Il suo viso si è avvicinato al mio, come se volesse baciarmi. Come se volesse baciarmi proprio come ieri.
Non faccio in tempo a pensare come comportarmi. Perché intanto, dietro di me, sento Clement che mi pressa sul sedere, con intenzione, mentre le sue mani cominciano a palparmi i fianchi.
 

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Ah, bene! Mi fa piacere che a qualcuno sia piaciuto. Speravo che la persona per la quale l'ho scritto... Di cui non voglio ricordare il nome, anche se nel racconto in qualche modo compare... Mi dimostrasse la sua riconoscenza ricambiandomi.
Ma io direi che va bene finire così... preferisco che la coppia incestuosa non si rinchiuda definitivamente in sé stessa, e che la protagonista verrà coinvolta.
Comunque scrivere su ordinazione è divertente, sono disponibile per altri racconti, magari collaborativi.
 

Ilcollezionista94

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- C'è una bella occasione per te: vieni domani, ti presento la mia amica Lisa.
Il mio amico John ha tante conoscenze, ho capito subito che mi stavaveramente offrendo un'opportunità interessante.
Due giorni dopo mi presento all'appuntamento in un locale di un albergo, dove John stava intrattenendo una conversazione rilassata con questa Lisa.
Devo dire che mi ha fatto subito una bellissima impressione: quella di una bella donna che ispira subito fiducia. Come mi ha spiegato John, era la proprietaria di un'azienza vinicola di famiglia, ed era impegnata a darle un impulso a tutti i livelli, dalla produzione al marketing. Lisa mi ha messo subito a mio agio e mi ha spiegato in sintesi di che cosa aveva bisogno: una serie di azioni di pubbliche relazioni. Non chiedevo di meglio.
Nei giorni successivi ci siamo sentite per telefono, sempre brevemente. Lei è passata disinvoltamente al tu, e in ogni occasione dimostrava di capire tutto al volo, e con rapida affabilità risolveva ogni questione con molta efficienza. Ha approvato subito la mia proposta di un servizio fotografico.
Dieci giorni dopo mi ha invitata nella loro tenuta, in modo da visitare la location prima dell'arrivo del fotografo che avevo ingaggiato.
Non ho osato chiederle se mi aveva prenotato un albergo o cosa. In effetti ho scoperttoche la sua azienda aveva una comoda foresteria, che veniva usata talvolta per alloggiare clienti o altre persone che dovevano fermarsi in azienda per lavoro.
La foresteria era costituita da due camere con bagno, ma mi ha spiegato che una non veniva usata perché mancavano gli allacciamenti.
Le riunioni di lavoro si tenevano in una stanza che sembrava una sala di assaggio. Sul muro c'era una finestrella che però dava sul niente. Arredo molto raffinato, con un grande tavolo per riunioni, poltroncine e un divano.
Lisa mi ha presentato Clement, il figlio che lavorava con lei.
Già a prima vista quel giovane mi ha messo a disagio. Il suo sguardo aveva qualcosa di morboso, ambiguo. Mi sono chiesta se volesse capire se fossi scopabile. Ma anche Lisa in sua presenza ha cambiato atteggiamento. Quando discuteva col figlio di lavoro non era più radiosa come l'avevo sempre vista, ma nervosa, quasi irascibile.
Per esempio gli diceva:
- Ma insomma, per il contratto di filiera non ti sei ancora informato?
- Non è di filiera, mamma, è di distretto!
- Non vorrei che finisse come hai gestito la faccenda della pigidiraspatrice
- Ma me l'hai detto tu che ti fidavi ciecamente del Franchi!
- E l'ultimo Riesling l'hai assaggiato? Hai sentito che acidità?
- No, ma ho trovato un vitigno Bugarach molto interessante
- Bugarach? E dov'è?
- Nell'Aude, mamma, non ti ricordi di quando hai fatto il giro enologico in Francia?
- Con quel nome, sai che vino dev'essere
Intanto io stendevo l'elenco delle persone da contattare, o scrivevo,o telefonavo.
Con me invece erano molto rilassati, anche Clement in realtà era sempre gentile e cordiale.
Il padre di Clement l'ho visto una volta sola. Un tipo tranquillo, aveva l'aria di non volersi impegnare troppo nelle questioni di gestione, evidentemente aveva altri interessi. Clement invece era molto collaborativo.
Quando è arrivato il fotografo ho insistito perché Lisa posasse: certamente un bel contributo per l'immagine dell'azienda! Allego qui un paio di scatti, per dare un'idea.
Il secondo giorno ho annunciato a Lisa che stavamo completando lo shooting.
- Che cos'è lo shooting?
- Le riprese fotografiche
- Allora dobbiamo brindare!
Già... Difficile spiegare che sei astemio, quando il tuo cliente è un vinificatore! Già nei giorni precedenti avevo bluffato, buttando lì qualche battuta sui vini, lasciando capire che li conoscevo e li sapevo apprezare.
Quindi non potevo sottrarmi, anche se non sono proprio abituata al vino.
Alla fine, quando stavano uscendo tutti, Lisa mi ha detto:
- Esco per un appuntamento, torno tardi. Ciao, grazie, ci vedeiamo domani così finiamo il giro di telefonate. E mentre ci accostavamo per scambiarci un bacino abbiamo avuto un attimo di esitazione. Forse ero anche quasi brilla... Le nostre labbra si sono incontrate. Ho avuto un attimi di imbarazzo, lei invece mi ha sorriso, quasi divertita.
La sera ho messo a posto gli appunti; stavo per andare a letto quando dalla mia stanza ho sentito delle voci. E' stato allora che mi ha punto la curiosità.
Una delle porte dava sull'altra stanza, quella in disuso. Ho provato a entrare, e ho visto un'altra porta. Dava su un grande ripostiglio, che ovviamente odorava di vino, con alcune botti e atrezzi.
Da lì sentivo più forte le voci. E ho visto anche un vetro. Era la finestra chiusa che vedevo dalla sala riunioni. C'era Lisa che discuteva col figlio.
Curioso, attraverso la finestra da lì li vedevo perfettamente ma non distinguevo le parole. In compenso percepivo molto bene il tono: come al solito si parlavano quasi litigando, mentre lui esibiva dei fogli, evidentemente rinfacciandole qualcosa. In particolare il tono di lei era astioso, quasi provocatorio. Ogni volta che il tono della conversazione si abbassava lei sembrava farlo apposta ad agitarlo di nuovo. Solo una volta lo ha cambiato totalmente: di colpo la sua voce ha assunto una modalità calmissima, profonda. Poi parecchi secondi di silenzio, e poi di colpo la concitazione di prima.
Spettacolo angosciante, ma anche affascinante; non riuscivo a staccarmi.
A un certo punto lei si è alzata, poi è tornata a sedersi, ed era evidente la sua collera.
Allora ho visto il figlio che si alzava, le si avvicinava, e sembrava volere percuoterla. Lei si agita, lui la afferra per le spalle...
Ero terrorizzata. Che fare? Cercare di intervenire? Faccio il giro e mi precipito ad aiutarla? Strillo?...
Intanto lei si agita di più, lo schiaffeggia. Lui risponde...
"Ma vuole picchiarla - mi dicevo - devo difenderla"... Poi la scena diventa più strana: lui arretra di un passo, lei sialza e fa per picchiare il figlio.
Una rissa in piena regola!
E poi, la sorpresa.
Lei si getta su di lui. Lui le solleva la maglia, strappandogliela. Lei in un gesto di pudore si copre con le mani il reggiseno nero di pizzo.
Per un attimo mi sorprendo con un curioso pensiero: "Quanto è bella, anche più del solito".
Poi lui si avventa su di lei. La prende per i fianchi... Ma adesso non sembra più violento come prima. Sembra che voglia...
Mentre lei agita inutilmente le braccia lui le abbassa i pantaloni... Lei tenta di difendersi...
"Oh, no! - mi dico - Non posso crederlo. Non vorrà VIOLENTARLA!... Ma è tremendo... Non posso permetterlo..."
Li guardo come ipnotizzata. E rapidamente mi accorgo di una cosa ancora più sorprendente: lei FINGEVA di resistergli!
Si dibatteva, ma in realtà lo lasciava fare, eccome!
Adesso lui le baciava voglioso la scollatura, le coppe del reggiseno...
Sbarro gli occhi: lui che si denuda, il suo cazzo duro che mostra tutta la sua eccitazione. Lei che fa il gesto di impedirgli di toglierle i pantaloni, ma in realtà gli facilita il compito. Si lascia sbattere sul divano; è evidente che lui non vede l'ora di scoparla.
Dalla mia finestrella la visione è perfetta. Quando il figlio è oramai su di lei, con gesto rapido lei si sfila le mutandine. E lo abbraccia.
La vedo scostare la coscia mentre lui quasi delicatamente la penetra, mentre lei lo stringe impaziente, sempre più forte...
Sono incantata mentre li vedo copulare proprio come due amanti, con tanta voluttà. Quando lui avvicina il viso a quello della madre, lei gli incolla la bocca in un forte bacio profondo. E, ah, come si faceva incannare! Con quanta energia si muovavano i fianchi!
"No, no - mi dico - E' possibile? Proprio con lui? Si scopa IL PROPRIO FIGLIO? Ma come le viene in mente?" Ma già sentivo gli inequivocabili, profondi gemiti del suo grande, irrefrenabile piacere.
"Ecco, ho messo al mondo questo figlio, e ora me lo godo... E' questo che pensa? Ma che gusto ci prova? Ah, magari l'ha fatto apposta, il figlio, per poi godere un giorno il suo cazzo ben bene... O è colpa di lui? E' lui che gode a scoparsi quella che considera la donna più attraente del mondo?"
L'ho sentita venire. Forse anche lui. Immaginavo il suo sperma, nella vagina della mamma. Più di uno. O forse no, non so in quale momento sono fuggita. Non so, ero troppo sconvolta.
Sono corsa a coricarmi senza neanche svestirmi, ero troppo traumatizzata.
Mi sono sorpresa allora a fare l'unica cosa che potevo fare, almeno da sola. Prima ancora di accorgermene, il mio dito si era tuffato nell'umidità del mio pube, ma non ho quasi avuto bisogno di toccarmi. Immaginavo lo sperma di lui... Sì lo sperma che le entrava pienamente nella vagina, e l'orgasmo mi è scoppiato tra le mani quasi subito.
Il mattino dopo credo che avessi due occhiaie tremende. Ho trovato invece Lisa radiosa come sempre, e molto tranquilla.
Mi ha detto che se riuscivamo a sbrigare le ultime incombenze in giornata avrei potuto partire per sera.
- Sempre che tu voglia già partire - ha soggiunto - La tua stanza è libera...
Nel pomeriggio tardi mi ha proposto un bicchierino per suggellare la fine del lavoro. Io prendo il mio bicchiere... Esito a bere, visto che non reggo bene gli alcolici, mentre lei mi si avvicina. In quella vedo entrare dalla porta Clement, con una cartella in mano. Mi sorride. Intanto Lisa mi cinge con la mano libera le spalle, mi abbraccia, e mi chiede dolcemente:
- Allora, sei contenta del lavoro svolto?
Il suo viso si è avvicinato al mio, come se volesse baciarmi. Come se volesse baciarmi proprio come ieri.
Non faccio in tempo a pensare come comportarmi. Perché intanto, dietro di me, sento Clement che mi pressa sul sedere, con intenzione, mentre le sue mani cominciano a palparmi i fianchi.
Wow 😍😋💦
 

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