Questa storia comincia nel 2004. Da poco trentottenne avevo un appuntamento, per motivi familiari, con il mio avvocato. Trovandomi in zona un paio di ore prima, decisi di passare un po’ di tempo in un internet point e feci una cosa che non avevo mai fatto prima: entrai in una chat. Non sapevo nemmeno come funzionasse (non sono mai stato particolarmente abile con queste “nuove possibilità” e all’epoca ancora meno), ma, dopo qualche tentativo, capii il procedimento. Apparve una lista di nomi che scorsi rapidamente. Quando lessi “Bellafalena” scrissi “Ciao”. Speravo che dietro quello pseudonimo si celasse una donna e con delle domande di circostanza, senza essere diretto, capii che dall’altra parte c’era una ragazza. Meno male. Non avevo nessuna voglia di chattare con un uomo. Da circa un anno era finita una mia relazione con una ragazza con la quale avevo fatto belle scopate, anale a perdifiato, pissing, incontri, scambi e gangbang. Mettevamo in pratica le nostre fantasie che spesso coincidevano. Mai stato né un cuckold, né bisex. Ho sempre partecipato attivamente con la mia come con le donne degli altri. Se c’è complicità sessuale, parità e fantasia, per me la coppia fa bene ad avere il letto aperto. I sentimenti non vengono intaccati. La nostra storia non finì per problemi di sesso, ma per ben altro. Comunque, dopo un anno, mi trovavo a chattare da subito e in modo molto amichevole con “Bellafalena”. Era divertente, spigliata e provai subito una sensazione di affinità. Ventisette anni, sposata da qualche mese, era da poco uscita dal lavoro e stava a casa da sola ed era, anche per lei, una delle prime volte in cui entrava in una chat. Scoprimmo che abitavamo a quasi 400 km di distanza, ma questo non inibì i nostri dialoghi. Nessun doppio senso, nessun triplo gioco di parole, solo il piacere di passare del tempo insieme. Poteva finire tutto lì. Non sarebbe stato inusuale, né sconveniente. Poteva essere nell’ordine naturale delle cose, invece era il primo gancio con il quale il destino decise di calamitarci. Quando stava per scadere l’ora di tempo (mi era volata) riuscii proprio negli ultimi secondi a inviarle il mio numero di cellulare, ma non facemmo in tempo a salutarci. Uscii dall’internet point. Salii in auto, accesi il motore, mi immisi sulla strada, feci qualche centinaio di metri e squillò il cellulare. “Numero sconosciuto” apparve sul display. Risposi. Una voce di donna: “Ciao. Sono “Bellafalena”.
Prima che me lo chiediate: ci saranno anche delle foto (tante), ma seguiranno il corso della storia…
Prima che me lo chiediate: ci saranno anche delle foto (tante), ma seguiranno il corso della storia…