Non so perché ora, non so forse neanche perché e basta. Ma oggi è il giorno in cui passo dall'altra parte della barricata e per un momento smetto di leggere e inizio a scrivere.
- Preludio -
Sono J. ho 35 anni e nella vita sono un imprenditore, con tante e variegate passioni. Alcune delle quali mi hanno portato ad avere un trascorso di vita piuttosto variopinto, fatto di molti cambi di rotta, di tanti sbagli e delusioni, di altrettanti traguardi e di poche ma veramente poche costanti. Una delle quali però è sempre stata C.
Io e C. ci conosciamo da quando muovevamo i passi in questo mondo a gattoni. Il titolo rimanda invece all'arco di tempo in cui le cose hanno preso una piega molto più profonda e abbiamo finito per essere indissolubilmente legati.
Con tutta probabilità visto il tempo risicato questo primo post sarà soltanto un mero preludio, fatto di dettagli e informazioni per portarvi, se lo vorrete, alle porte del racconto vero e proprio che tenterà di coprire tutto l'arco temporale nella maniera più lineare possibile. Regolarmente, infatti, mi occupo anche di scrittura (pur sempre di bassa caratura, sia chiaro) e pertanto quasi tutte le mie energie in questo settore vanno per quello che mi porta un'entrata extra. Da estimatore del pensiero razionale cercherò comunque di mantenere una tabella di marcia quanto più regolare possibile.
Nella vita io e C. non siamo sposati, non saprei neanche azzardare se abbiamo mai avuto una vera relazione nel senso canonico del termine. Ma nella vita io e C. ci siamo amati, ci amiamo e ci ameremo. Lei è quella persona che trascende le etichette e tutto ciò che è iscrivibile in una casellina del grande e vasto disegno del mondo. Lei è, si può dire da tutta una vita, il mio punto di riferimento, il cancello di casa mia, la tazza preferita della colazione, quel punto laggiù in un paesaggio quotidiano a cui guardi sempre seppure tu ci passi dinanzi ogni giorno.
Io e C. nel corso degli anni siamo stati molte cose, e nessuna cosa. E questo racconto vuole avere la grande ambizione di potere mettere per iscritto almeno una parte di questa magia, di questa eccezionalità.
La sola premessa che voglio fare è che, pensando si sia capita la natura del racconto, saranno presenti varie sfacettature di quello che si può considerare un racconto erotico. Ci saranno molte parti piccanti, molto erotismo, ci saranno parti più sentimentali, ci saranno parti quasi puramente descrittive o argomentative e il filo conduttore di tutto questo sarà sempre la visione d'insieme: ovvero come tutte queste varie facce della medaglia hanno, col tempo, finito per disegnare un legame non ascrivibile in niente di standardizzabile.
Sono un grande amante del descrittivismo e dei particolari, in ogni aspetto della mia vita. E questa cosa si ripercuoterà inevitabilmente anche nel racconto. Come aggiunta a questa mia inclinazione, ho una memoria fotografica e una memoria di rievocazione particolarmente sviluppate che mi aiutano enormemente ad alimentare la mia inclinazione.
E a proposito di descrizioni, chiuderei questo primo abbozzo con dare qualche informazione in più su di me, e su di C. Ovviamente, con molta più attenzione a lei.
Sono castano, sia di capelli sia di occhi, un metro e novanta scarso. Sempre avuto un fisico tendente all'abbondante e tenuto a freno dalla mia passione per lo sport e per le camminate. Non mi sono mai impegnato a scolpire seriamente la mia fisicità e neppure l'ho mai lasciata allo sbando. Ho la propensione a definire molto in fretta la parte alta del corpo e le gambe, mentre l'addome anche complice la mia passione per il vino non è mai stato il mio punto forte. Di grazia alla mia altezza e alla stazza ho da sempre fatto buona impressione nonostante i saltuari chiletti di troppo.
Ho una barba folta e nel corso degli anni ho portato i più svariati tagli di capelli, dalle grandi lunghezze a delle rasature complete. Ho la pelle chiara, non mi depilo anche perché non sono eccessivamente peloso, il giusto per un uomo ritengo. Vesto quasi sempre elegante, sia per piacere personale che per esigenze di lavoro.
C. è bellissima. Volendo essere un po' più specifico, è castana anche lei di una tinta più tenue rispetto a me, di un leggero mosso naturale. Non ricordo abbia mai tagliato davvero i capelli, che porta lunghi fino al sedere. Oltre il metro e settanta, con un fisico slanciato e longilineo che però non dimentica le giuste forme. Ha occhi grandi, di un castano chiarissimo che d'estate sfuma verso qualche riflesso verde. Ha le fossette sulle guance e un sorriso simmetrico e ancora oggi di un bianco latte. A proposito di fossette, ha pronunciate anche le fossette di venere che delimitano come colonne d'Ercole una schiena sinuosa con uno dei pochi nei che ha sul corpo, nel lato sinistro. Il suo incarnato è candido, ma ha la fortuna di essere molto predisposta ad imbrunire col sole in maniera docile pertanto per buona parte dell'anno ha un colorito leggermente più marcato che le dona tantissimo. Ha le mani affusolate, con dita sottili e curate, solitamente non si fa le unghie che preferisce naturali. Porta una seconda abbondante di seno, di un'avvolgente forma piena, tondeggiante, che sul suo fisico slanciato risaltano moltissimo con areole piccole e capezzoli pronunciati di un caldo rosa che puntano leggermente all'insù. Complice anche l'enorme quantità di esercizio fisico che fa ha un sedere alto e molto sodo che completa benissimo il quadro che si delinea guardandola a partire dalle caviglie, esili e graziate, salendo per quelle gambe lunghe e toniche.
Non è un'amante del trucco, seppur molte volte per necessità lo porti. E quando lo fa, riesce a restare sempre molto naturale. Ha una capacità innata di vestire sempre bene, spazia molto tra gli stili e le mode anche se la sua assoluta preferenza è il vintage, il retrò. I tacchi li porta di rado e in genere per via di qualche occasione, il reggiseno invece non lo porta tranne in eventi eccezionali. Ama le calze, le gonne ma non le mini e gli intimi ricercati e sofisticati.
Questo racconto è per me, prima ancora che per voi. Ma spero possa risultare il qualche modo godibile almeno a cinque di voi (la modestia ce l'aveva pure Manzoni, non vedo perché debba mancare proprio a me!)
Il prossimo capitolo sarà il vero inizio dei fatti narrati, di come in qualche modo tutto era iniziato (anche se come detto, non fu mai un vero inizio conoscendoci noi da sempre) o meglio di come, a guardarmi indietro, noi eravamo diventati un qualcosa di indissolubile.
Per essere arrivati fin qui, grazie.
J.
- Preludio -
Sono J. ho 35 anni e nella vita sono un imprenditore, con tante e variegate passioni. Alcune delle quali mi hanno portato ad avere un trascorso di vita piuttosto variopinto, fatto di molti cambi di rotta, di tanti sbagli e delusioni, di altrettanti traguardi e di poche ma veramente poche costanti. Una delle quali però è sempre stata C.
Io e C. ci conosciamo da quando muovevamo i passi in questo mondo a gattoni. Il titolo rimanda invece all'arco di tempo in cui le cose hanno preso una piega molto più profonda e abbiamo finito per essere indissolubilmente legati.
Con tutta probabilità visto il tempo risicato questo primo post sarà soltanto un mero preludio, fatto di dettagli e informazioni per portarvi, se lo vorrete, alle porte del racconto vero e proprio che tenterà di coprire tutto l'arco temporale nella maniera più lineare possibile. Regolarmente, infatti, mi occupo anche di scrittura (pur sempre di bassa caratura, sia chiaro) e pertanto quasi tutte le mie energie in questo settore vanno per quello che mi porta un'entrata extra. Da estimatore del pensiero razionale cercherò comunque di mantenere una tabella di marcia quanto più regolare possibile.
Nella vita io e C. non siamo sposati, non saprei neanche azzardare se abbiamo mai avuto una vera relazione nel senso canonico del termine. Ma nella vita io e C. ci siamo amati, ci amiamo e ci ameremo. Lei è quella persona che trascende le etichette e tutto ciò che è iscrivibile in una casellina del grande e vasto disegno del mondo. Lei è, si può dire da tutta una vita, il mio punto di riferimento, il cancello di casa mia, la tazza preferita della colazione, quel punto laggiù in un paesaggio quotidiano a cui guardi sempre seppure tu ci passi dinanzi ogni giorno.
Io e C. nel corso degli anni siamo stati molte cose, e nessuna cosa. E questo racconto vuole avere la grande ambizione di potere mettere per iscritto almeno una parte di questa magia, di questa eccezionalità.
La sola premessa che voglio fare è che, pensando si sia capita la natura del racconto, saranno presenti varie sfacettature di quello che si può considerare un racconto erotico. Ci saranno molte parti piccanti, molto erotismo, ci saranno parti più sentimentali, ci saranno parti quasi puramente descrittive o argomentative e il filo conduttore di tutto questo sarà sempre la visione d'insieme: ovvero come tutte queste varie facce della medaglia hanno, col tempo, finito per disegnare un legame non ascrivibile in niente di standardizzabile.
Sono un grande amante del descrittivismo e dei particolari, in ogni aspetto della mia vita. E questa cosa si ripercuoterà inevitabilmente anche nel racconto. Come aggiunta a questa mia inclinazione, ho una memoria fotografica e una memoria di rievocazione particolarmente sviluppate che mi aiutano enormemente ad alimentare la mia inclinazione.
E a proposito di descrizioni, chiuderei questo primo abbozzo con dare qualche informazione in più su di me, e su di C. Ovviamente, con molta più attenzione a lei.
Sono castano, sia di capelli sia di occhi, un metro e novanta scarso. Sempre avuto un fisico tendente all'abbondante e tenuto a freno dalla mia passione per lo sport e per le camminate. Non mi sono mai impegnato a scolpire seriamente la mia fisicità e neppure l'ho mai lasciata allo sbando. Ho la propensione a definire molto in fretta la parte alta del corpo e le gambe, mentre l'addome anche complice la mia passione per il vino non è mai stato il mio punto forte. Di grazia alla mia altezza e alla stazza ho da sempre fatto buona impressione nonostante i saltuari chiletti di troppo.
Ho una barba folta e nel corso degli anni ho portato i più svariati tagli di capelli, dalle grandi lunghezze a delle rasature complete. Ho la pelle chiara, non mi depilo anche perché non sono eccessivamente peloso, il giusto per un uomo ritengo. Vesto quasi sempre elegante, sia per piacere personale che per esigenze di lavoro.
C. è bellissima. Volendo essere un po' più specifico, è castana anche lei di una tinta più tenue rispetto a me, di un leggero mosso naturale. Non ricordo abbia mai tagliato davvero i capelli, che porta lunghi fino al sedere. Oltre il metro e settanta, con un fisico slanciato e longilineo che però non dimentica le giuste forme. Ha occhi grandi, di un castano chiarissimo che d'estate sfuma verso qualche riflesso verde. Ha le fossette sulle guance e un sorriso simmetrico e ancora oggi di un bianco latte. A proposito di fossette, ha pronunciate anche le fossette di venere che delimitano come colonne d'Ercole una schiena sinuosa con uno dei pochi nei che ha sul corpo, nel lato sinistro. Il suo incarnato è candido, ma ha la fortuna di essere molto predisposta ad imbrunire col sole in maniera docile pertanto per buona parte dell'anno ha un colorito leggermente più marcato che le dona tantissimo. Ha le mani affusolate, con dita sottili e curate, solitamente non si fa le unghie che preferisce naturali. Porta una seconda abbondante di seno, di un'avvolgente forma piena, tondeggiante, che sul suo fisico slanciato risaltano moltissimo con areole piccole e capezzoli pronunciati di un caldo rosa che puntano leggermente all'insù. Complice anche l'enorme quantità di esercizio fisico che fa ha un sedere alto e molto sodo che completa benissimo il quadro che si delinea guardandola a partire dalle caviglie, esili e graziate, salendo per quelle gambe lunghe e toniche.
Non è un'amante del trucco, seppur molte volte per necessità lo porti. E quando lo fa, riesce a restare sempre molto naturale. Ha una capacità innata di vestire sempre bene, spazia molto tra gli stili e le mode anche se la sua assoluta preferenza è il vintage, il retrò. I tacchi li porta di rado e in genere per via di qualche occasione, il reggiseno invece non lo porta tranne in eventi eccezionali. Ama le calze, le gonne ma non le mini e gli intimi ricercati e sofisticati.
Questo racconto è per me, prima ancora che per voi. Ma spero possa risultare il qualche modo godibile almeno a cinque di voi (la modestia ce l'aveva pure Manzoni, non vedo perché debba mancare proprio a me!)
Il prossimo capitolo sarà il vero inizio dei fatti narrati, di come in qualche modo tutto era iniziato (anche se come detto, non fu mai un vero inizio conoscendoci noi da sempre) o meglio di come, a guardarmi indietro, noi eravamo diventati un qualcosa di indissolubile.
Per essere arrivati fin qui, grazie.
J.