Scambio / Incontri Cazzo mulatto

uzzo81

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La mia famiglia affitta da anni in centro città un immobile ad un piccolo imprenditore 50enne di origine marocchina in italia ormai da 25 anni, proprietario di un ristorante etnico abbastanza conosciuto ed in voga. In questi anni Rashid, così si chiama, non ha mai ritardato di un solo giorno il pagamento dell’affitto, per cui il fatto di non ricevere il solito bonifico per ben due mesi fece sì che i miei mi chiesero di andargli a parlare e vedere cosa stesse accadendo. Lo chiamai e lo raggiunsi un pomeriggio al suo ristorante per parlargli. Quando mi vide, non mi fece neppure aprire bocca, mi disse che si scusava per non aver pagato le ultime mensilità, che non era mai accaduto prima, che avrebbe presto risolto e che mi conosceva da quando ero ragazzino e quindi dovevo fidarmi. Io risposi che gli credevo ma che, ero stato costretto dalla situazione a dover intervenire per dare delle risposte ai miei ma che non dubitavo della sua buona fede. Lui per tutta risposta volle spiegarmi. Sai, dopo due anni mi sono lasciato col mio compagno con il quale dividevamo le spese varie e adesso piano piano sto riprendendomi per cui dì pure che entro domani ti farò avere il bonifico o l’assegno. Poi aggiunse non puoi capire cosa significa lasciarsi col proprio compagno dopo due anni che si sono fatti progetti insieme.. Io lo fermai e gli dissi, ti sbagli, ti posso capire anche io mi sono appena lasciato dopo un anno. Rashid disse ah scusa quindi anche tu sai che voglia dire soprattutto all’inizio e poi aggiunse, la tua fidanzata è quella alta con la coda con cui ti ho visto un paio di volte in moto? E io risposi, no, quella è un’amica storica e poi comunque mi sono lasciato con un compagno e non una compagna. A quella frase rispose guardandomi fisso e dicendomi che cretino che è il tuo ex.. Io dissi eh già.. A quel punto lui tornò sulla questione dell’affitto e mi disse, facciamo così, domani ti faccio l’assegno, ti chiamo e lo passi a prendere, ok? E io.. va bene, ma non preoccuparti se non ce la fai per domani.. Ma lui mi rassicurò.. Ci salutammo e tornai a casa. Alle 22,45 ricevetti un suo messaggio sul cellulare che diceva grazie per la comprensione, questi fidanzati ci fanno un po' penare ma alla fine ne verremo fuori, domani avrai l’assegno.. A quel punto risposi, grazie e per un po' messaggiammo allegramente di un po' di tutto. Stavo chattando con un uomo che conoscevo da sempre ma che oggi mi sembrava diverso per la prima volta. Mentre rispondevo nella chat ai suoi messaggi andavo a sbirciare la foto del suo profilo dove lui, 1,85 circa, colorito mulatto, peloso, stava a torso nudo facendo risaltare i suoi pettorali da 50enne che si tiene in superforma. Ingrandivo l’immagine per vedere la faccia sorridente, il collo ed una catenina sottilissima quasi impercettibile che si perdeva nella sua peluria. L’indomani, era venerdì, avevo appuntamento con lui al ristorante ma a metà pomeriggio mi scrisse fa niente se ci vediamo a casa mia anziché al ristorante? Io risposi che per me era anche meglio e così alle 19,30 arrivai a casa sua. Appena arrivato mi venne incontro con il pantalone della tuta e una t shirt che gli disegnava dei bicipiti atletici, mi fece sedere e mi compilò l’assegno. Poi mi disse che stava preparando un cous cous marocchino e mi chiese se mi andava di fargli compagnia per cena. L’odore era qualcosa di fantastico, accettai. Quando mise a tavola il piatto gli dissi che era uno dei piatti più buoni che avessi assaggiato. Mi versò del vino, una, due, tre volte. Poi dopo cena ci sedemmo sul divano e mi offrì una bevanda marocchina che mi stroncò del tutto. Ero accaldato e lui mi disse che se volevo potevo anche darmi una sciacquata in bagno e lo feci. A un certo punto lui bussò alla porta per sapere se stavo bene ed io gli dissi si tutto bene, anzi se vuoi puoi entrare. Aprì la porta e mi trovò nudo. Era imbarazzato ma si vedeva che non aspettava altro. Lo guardai e gli dissi mi fai compagnia nella doccia? Tolse i pantaloni della tuta e vidi che non portava gli slip, poi la t shirt e in un attimo ci stavamo baciando sfiorandoci. Mentre ci baciavamo, i nostri cazzi si baciavano anche loro, solo che il suo stava diventando davvero enorme. Gli baciavo il petto peloso e nel frattempo gli accarezzavo le palle e il suo cazzo si induriva come il marmo, lui mi teneva il viso con una mano e con l’altra cercava il mio buco ed infilava l’indice stantuffando. Ad un certo punto fermò l’acqua della doccia, prese la mia testa e la schiacciò verso il basso. Avevo il suo palo davanti e quindi mi disse succhiami, succhiami il cazzo. Aveva una circonferenza notevole e una cappella nerissima, mi aprì la bocca e me lo infilò con forza in bocca. Aprì l’acqua del soffione della doccia e cominciò a scoparmi la bocca come se fosse la fica di una ragazzina in calore. Ogni tanto si fermava e mi faceva leccare i suoi pesanti coglioni. Era una furia e io godevo. La mia saliva aveva leccato ogni cm della sua asta. Mi Alzai e ci baciammo e lui tornò ad infilarmi il dito nel buco. Ora ti inculo, mi disse. E io gli risposi sì. Uscimmo dalla doccia e ci asciugammo in fretta, poi andammo a letto dove gli feci un pompino lento. Il suo fisicone e il suo colorito mulatto mi facevano impazzire, anche i suoi peli sul petto mi eccitavano e scorgevo nascosta in mezzo a quella foresta la catenina sottile che avevo visto in foto. Il Suo cazzo era peloso e lui era rude per certi versi. Mi prese, mi mise a pancia in su e cominciò a leccarmi il buco, furono dieci minuti da sogno, poi sputò sul buco e dal cassetto prese un lubrificante e me lo passò intorno. Aprì un preservativo XL e se lo infilò. Poi la sua cappella la faceva rimbalzare attorno al mio buco. Mi girai e dopo un paio di strusciatine, con un colpo secco mi penetrò il culo. Io gridavo e lui mi inculava. Prima piano poi sempre più forte, quando ho sentito che i suoi coglioni mi sbattevano alle natiche ho capito che mi aveva sfondato e dissi solo sì inculami. I suoi colpi di bacino erano pugnalate ma anche tiri di cocaina. Non capivo più nulla ma volevo che non uscisse più il suo cazzo dal mio culo. Ero alla pecorina che prendevo un grosso cazzo scuro e mi piaceva da paura. Ad un certo punto il suo cazzo uscì dal mio culo perché il preservativo si era raggomitolato, io allora mi misi a pancia in su e mi toccai il buco che nel frattempo era diventato una galleria, Rashid lottava col preservativo, poi però se lo tolse e io pensai ok ora ne prende un altro ed invece fece cadere la saliva sul mio culo e lanciando il profilattico per terra tornò a scoparmi a pelle. Io ebbi il tempo di dire, il preservativo Rashid, e lui senza neppure rispondermi mi inculava dicendomi di stare zitto. Dopo due o tre minuti sentiii anche un liquido caldissimo riempirmi il culo. Mi aveva inculato a pelle e mi aveva sborrato dentro, avevamo avuto un rapporto omosessuale completo già al primo incontro. Eravamo stravolti e le coperte erano tutte appiccicate. La mattina dopo, era sabato, ci svegliammo e lo baciai mentre con la mano gli accarezzavo il cazzo dolcemente. Lui mi disse lo sai che adesso sei il mio ragazzo, vero? E io risposi dimmelo ancora. A quel punto mi mise a pancia in giù e dopo due o tre passaggi di saliva lo feci accomodare di nuovo nel mio culo senza preservativo. Le palle sbattevano fortissime ed ogni volta che lui si appoggiava col petto alle mie spalle sentivo i suoi peli e la sua catenina sfiorarmi. La cappella nera mi stava scavando una galleria. Ad un certo punto la sua foga quasi mi fece spavento, sembrava che volesse stantuffarmi fino a farmi piangere, sentii un rumore dalla cucina e glielo dissi. Rashid, amore, ho sentito dei rumori dalla cucina e lui in trance sessuale mi diceva dai che vengo dai che vengoo mentre continuava ad incularmi da dietro. In quel momento la porta della camera da letto si aprì mentre la donna delle pulizie chiamava signor rashid tutto bene, sono io Alina.. Spalancò la porta e ci vide scopare allegramente, chiuse gli occhi e disse, scusi signor rashid, non volevo, da che parte devo cominciare con le pulizie.. Rashid, rispose, Alina, tranquilla puoi aprire gli occhi, lui è il mio fidanzato, lo vedrai tante volte.. Inizia dal salone e per favore quando esci chiudi la porta. Chiuse la porta, il cazzo di Rashid mi sfondò ancora per un paio di colpi e poi mi riempì la bocca di sperma. Inutile dire che quel cazzo nero da allora l’avrò preso centinaia di volte..
 

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