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Ciao a tutti, ragazzi, ciò che voglio raccontare non è successo ora, ma risale al 2006, ed è successo in puglia, quando lavoravo li. Mi fidanzai, dopo esserci frequentati per qualche mese, grazie anche ad una comitiva comune con una bellissima ragazza, anche lei amministrativa presso la stessa scuola in cui lavoravo. La nostra storia procedeva a gonfie vele, andavamo molto d'accordo sia fuori sia tra le lenzuola, eravamo affiatati, passionali. Non si viveva ancora insieme, io vivevo da solo, mentre lei a casa die suoi, e i suoi due fratelli, entrambi più piccoli di lei molto. Per circa 6 mesi andammo avanti così, con lei che si fermava da me per il week end Fino quando, arriva il fatidico giorno in cui lei decide di portarmi a casa sua per farmi conoscere i suoi. Premetto, non li avevo mai visti, avevo conosciuto i suoi fratelli, due ragazzi molto simpatici, e la zia di lei, la sorella della madre, in verità, bella ragazza, magrolina e piuttosto piatta, al contrario della mia ragazza che dall'alto del suo metro e sessantotto risultava essere piuttosto formosa, con seno rigoglioso, aureole larghe e capezzoli che diventavano duri quasi fossero chiodi. La bocca era carnosa e larga, i suoi pompini, nonostante non avesse avuto, prima di me, che altri due fidanzati, erano meravigliosi, anche perchè lei amava l'ingoio e quindi si impegnava molto affinchè le mie sborrate fossero copiose. Aveva un gran bel culo, tremendamente sodo, sicuramente perchè entrambi andavamo in piscina, ma non ero, fino ad allora riuscito a farmelo dare, perchè, a sentire lei, voleva arrivare al matrimonio illibata del suo orefizio anale. Solo una volta riuscii a farci entrare la punta, dopo averle leccato il buchino facendole praticamente perdere il controllo, ma si bloccò non appena la cappella era entrata. Non usavamo precauzioni di nessuna sorta, anche perchè volevamo sposarci e quindi anche fosse rimasta incinta sarebbe stato per noi una grande gioia, ed io adoravo venirle dentro. Come dicevo, arrivò il giorno in cui sarei dovuto andare a conoscere i genitori, quindi, comprai un mazzo di fiori per la madre, e per lei, per il padre, sapendo che era amante dei vini nobili, comprai una bottiglia di un ottimo vino pregiato della zona. La mia lei, mi aveva parlato sporadicamente dei suoi, suo padre, un impiegato di banca, uomo tranquillo, appassionato di giardinaggio e pesca, lei, avvocato con studio in abitazione, al piano terra, della villetta a due piani in cui vivevano. Arrivai in moto, parcheggiai levai il casco ed immediatamente notai sul balcone della casa della mia fidanzata, lei, accanto ad una donna, ma non feci caso a chi potesse essere ne a come fosse. Suonai al citofono e dopo qualche istante mi aprirono il cancelletto, che dava sul giardino, curatissimo, tenuto maniacalmente con spruzzatori per gli alberi e le piante. Mi venne incontro il padre, che uscì dalla porta veranda dello studio della madre al primo piano. Un uomo maturo, ma dall'aspetto giovanile, ben rasato, capelli brizzolati altezza media, circa 1,75, e sembrava piuttosto in forma. Dopo un pò di convenevoli, lui sulla mia moto ed io sul giardino e la casa, entrammo e salimmo le scale per arrivare al piano di sopra. Rimasi colpito dall'arredamento che sembrava etnico, pieno di piante e quadri. Il profumo di pulito e due gatti mi si fecero incontro mentre attraversavo la soglia dell'appartamento dei genitori. La mia lei, mi venne incontro, mi diede un bacio sulla guancia, le diedi i fiori, guardandola, lei sorrise, li prese, si voltò e disse " mamma, ti presento il mio fidanzato" E da quel momento mi cambiò il mondo.
La donna che mi si parò davanti era, praticamente l'esatta copia di Laura Antonelli( pace all'anima sua) aveva i capelli ricci, molto vaporosi, occhi, castani, viso fresco, un filo di trucco, ma lieve. Le labbra erano carnose, e la bocca ampia " ecco da chi ha preso" pensai alla mia ragazza. Il collo era affusolato, lungo e posava sulle spalle toniche e piuttosto alte. era poco più alta della mia fidanzata, quindi cercando di non farmi notare mentre le davo i fiori facendole i complimenti per la splendida casa, vidi che aveva delle scarpe da ginnastica, e da li iniziana anotare come era vestita. Aveva una maglia con le maniche tirare su, fino ai gomiti, lo scollo era a "V" abbastanza profondo, le mani, piuttosto grandi, con le unghie curatissime, e lo smalto bordeaux. Portava dei jeans, piuttosto attillati, aveva le cosce piuttosto grosse, ma non era grassa, probabilmente erano così per via del culo, che avrei visto pochi istanti dopo, mentre si girava per posare i fiori sul tavolo, ed in effetti era così. Fui fortunato che ne la mia fidanzata ne il padre si accorsero del mio sguardo prolungato su quella pecora magistrale in cui si era messa la madre per spostare alcuni documenti e libri(sicuramente dei fratelli della mia lei) perchè disse " sempre caos su questo tavolo i miei figli) . Che dire, era un culo letteralmente vertiginoso, piuttosto grosso, proprio come piacciono a me, ma rotondo e sodo, perchè i jeans le stavano aderentissimi, notai anche le caviglie, piuttosto sottili per quelle cosce da valchiria e quel culo da Brasiliana matura. Secondo me, nel voltarsi notò che il mio sguardo si era spostato, perchè, non solo mi guardò con aria interrogativa, almeno a me diede questa impressione, ma notai che il suo sguardo si posò, per un istante, sul mio pacco che ovviamente era duro come pietra. Reparto seno, due mammelle piene, gonfie, non erano cadenti, gonfiavano rigogliose le spalle, da dove si intravedeva ogni tanto, soprattutto, ogni volta che si metteva le mani tra i capelli arruffandoli ancora di più, lamentandosene, mentre io le facevo i complimenti perchè a mio avviso aveva dei capelli bellissimi e lei rispondeva "Ah sii? Grazie" Ma quell' Ah sii? Mi dava l'impressione del voler dire " ti ho già capito, porco" Cercai di evitare lo sguardo della madre della mia fidanzata, anche perchè, ogni volta che la guardavo, mi dava l'impressione di scrutarmi, e di stare attenta al fatto che le guardassi il seno. Comunque fu una visita molto tranquilla, mi mostrarono la casa, salutai i fratelli che erano tornati dalla palestra, e continuammo a fare due chiacchiere coon il padre fino a che non restammo la mia ragazza, io e la madre, nonostante avessi sperato andasse via anche lei, magari al lavoro. Cosa va a capitare? l'unica cosa che mai avrei voluto. La mia lei riceve una telefonata da una sua amica e va sul balcone a parlare, così rimango solo con quella meraviglia di donna che mi guardava dandomi l'impressione di pensare a me come ad un porco. " ascolta" mi disse, "adesso ti dico chiaramente quello che penso" ed io lì a pensare, ok, adesso mi fa na merda " mia figlia è cresciuta con dei valori ed un educazione esemplare. te la farò breve, se la fai soffrire, dovrai vedertela con me" mi disse sorridendo, con quel sorriso bianco e quelle labbra da pompinara da imbrattarle di sborra. "signora" risposi " ci vogliamo bene e vorremmo, la nostra storia si concretizzasse in qualcosa di duraturo e definitivo" risposi, dandomi un tono maturo
" lo spero" disse lei, ma guardandomi fisso disse " ma al momento ho dei dubbi, visto come mi hai guardato il culo e le tette" ecco, l'avvocato, pensai, ed ora, che cazzo le rispondo? Cercando di mantenere un espressione tranquilla e un pò sorpresa dissi, ma assolutamente signora, non mi permetterei mai, e se le ho dato questa impressione me ne scuso. Da quella sera, non feci altro che pensare a quel culo a quelle labbra, quegli occhi, i capelli a quelle tette, e non mi vergogno di dire, che presi a masturbarmi, pensando a lei. Anche mentre chiavavo la mia fidanzata, avevo preso l'abitudine di metterla a pecora, immaginando che quei fianchi che stringevo saldamente tra le mani e quel culo che leccavo avidamente fosse della madre di lei, di mia suocera. Fu proprio mentre le leccavo il culo, prima le chiappe, mordicchiandole stringendole con le mani, fino quasi a farle male, e leccando il buco del culo fon una foga pazzesca mentre cercavo di premere il più possibile le sue natiche contro il mio viso, che sentendola gemere come una maiala, senza dire una parola e di botto, mi alzai e le puntai la punta del cazzo al buco del culo spingendolo dentro con una tale forza che lei saltò letteralmente gridando e girandosi mi guardò stra incazzata urlandomi contro che ero un bastardo, le avevo fatto malissimo. In effetti,, mi meravigliai anche io e molto, perchè, nonostante la mia voracità nel sesso, la mia passionalità, avevo sempre rispettato il suo volere di non prenderle mai il culo. Le avevo fatto male davvero, non so come ma tornando dal bagno mi disse che le era uscito un pò di sangue dal buchetto dell'ano mi disse, che un cazzo grosso come il mio non si può usare in quel modo. Le chiesi scusa, abbracciandola, dicendo che non sapevo cosa mi era preso, ma dentro di me, l'unica cosa a cui pensavo era l'eccitazione mostruosa, mai avuta così violenta prima d'ora, e la causa era sua madre, le cose che mi aveva detto, mi pulsavano letteralmente in testa. Tutte le domeniche pranzavo da loro, spesso anche la cena. Non la vedevo sempre, a causa del suo lavoro, ma a pranzo era sempre presente. Praticamente non mi cagava di striscio, la mia futura suocera, ci salutavamo, si, qualche convenevole ma nulla di più, ed io evitavo anche di guardarla per non farle vedere che i miei occhi impazzivano per lei. Tranne un giorno, restammo li a cena, lei aveva una maglia a dolcevita molto aderente e giuro su Dio si vedeva la forma dei capezzoloni e delle aureole, enormi talmente le stava attillata. Presi così una decisione, sarei entrato nel bagno e nella camera da letto dei genitori della mia fidanzata, avrei rubato la biancheria intima della madre, almeno un paio di mutandine e un reggiseno. Volevo sentire l'odore dei suoi umori, nella speranza di trovare nel bagno magari delle mutandine sporche di pipì. L'idea mi dava letteralmente i brividi, ma presi coraggio e passai all'azione, in toelette, per iniziare.
Continua
Ps: Inserirò delle foto, appena torno a casa e le prendo dal pc. Purtroppo risalgono al 2006, quindi qualità non eccelsa
La donna che mi si parò davanti era, praticamente l'esatta copia di Laura Antonelli( pace all'anima sua) aveva i capelli ricci, molto vaporosi, occhi, castani, viso fresco, un filo di trucco, ma lieve. Le labbra erano carnose, e la bocca ampia " ecco da chi ha preso" pensai alla mia ragazza. Il collo era affusolato, lungo e posava sulle spalle toniche e piuttosto alte. era poco più alta della mia fidanzata, quindi cercando di non farmi notare mentre le davo i fiori facendole i complimenti per la splendida casa, vidi che aveva delle scarpe da ginnastica, e da li iniziana anotare come era vestita. Aveva una maglia con le maniche tirare su, fino ai gomiti, lo scollo era a "V" abbastanza profondo, le mani, piuttosto grandi, con le unghie curatissime, e lo smalto bordeaux. Portava dei jeans, piuttosto attillati, aveva le cosce piuttosto grosse, ma non era grassa, probabilmente erano così per via del culo, che avrei visto pochi istanti dopo, mentre si girava per posare i fiori sul tavolo, ed in effetti era così. Fui fortunato che ne la mia fidanzata ne il padre si accorsero del mio sguardo prolungato su quella pecora magistrale in cui si era messa la madre per spostare alcuni documenti e libri(sicuramente dei fratelli della mia lei) perchè disse " sempre caos su questo tavolo i miei figli) . Che dire, era un culo letteralmente vertiginoso, piuttosto grosso, proprio come piacciono a me, ma rotondo e sodo, perchè i jeans le stavano aderentissimi, notai anche le caviglie, piuttosto sottili per quelle cosce da valchiria e quel culo da Brasiliana matura. Secondo me, nel voltarsi notò che il mio sguardo si era spostato, perchè, non solo mi guardò con aria interrogativa, almeno a me diede questa impressione, ma notai che il suo sguardo si posò, per un istante, sul mio pacco che ovviamente era duro come pietra. Reparto seno, due mammelle piene, gonfie, non erano cadenti, gonfiavano rigogliose le spalle, da dove si intravedeva ogni tanto, soprattutto, ogni volta che si metteva le mani tra i capelli arruffandoli ancora di più, lamentandosene, mentre io le facevo i complimenti perchè a mio avviso aveva dei capelli bellissimi e lei rispondeva "Ah sii? Grazie" Ma quell' Ah sii? Mi dava l'impressione del voler dire " ti ho già capito, porco" Cercai di evitare lo sguardo della madre della mia fidanzata, anche perchè, ogni volta che la guardavo, mi dava l'impressione di scrutarmi, e di stare attenta al fatto che le guardassi il seno. Comunque fu una visita molto tranquilla, mi mostrarono la casa, salutai i fratelli che erano tornati dalla palestra, e continuammo a fare due chiacchiere coon il padre fino a che non restammo la mia ragazza, io e la madre, nonostante avessi sperato andasse via anche lei, magari al lavoro. Cosa va a capitare? l'unica cosa che mai avrei voluto. La mia lei riceve una telefonata da una sua amica e va sul balcone a parlare, così rimango solo con quella meraviglia di donna che mi guardava dandomi l'impressione di pensare a me come ad un porco. " ascolta" mi disse, "adesso ti dico chiaramente quello che penso" ed io lì a pensare, ok, adesso mi fa na merda " mia figlia è cresciuta con dei valori ed un educazione esemplare. te la farò breve, se la fai soffrire, dovrai vedertela con me" mi disse sorridendo, con quel sorriso bianco e quelle labbra da pompinara da imbrattarle di sborra. "signora" risposi " ci vogliamo bene e vorremmo, la nostra storia si concretizzasse in qualcosa di duraturo e definitivo" risposi, dandomi un tono maturo
" lo spero" disse lei, ma guardandomi fisso disse " ma al momento ho dei dubbi, visto come mi hai guardato il culo e le tette" ecco, l'avvocato, pensai, ed ora, che cazzo le rispondo? Cercando di mantenere un espressione tranquilla e un pò sorpresa dissi, ma assolutamente signora, non mi permetterei mai, e se le ho dato questa impressione me ne scuso. Da quella sera, non feci altro che pensare a quel culo a quelle labbra, quegli occhi, i capelli a quelle tette, e non mi vergogno di dire, che presi a masturbarmi, pensando a lei. Anche mentre chiavavo la mia fidanzata, avevo preso l'abitudine di metterla a pecora, immaginando che quei fianchi che stringevo saldamente tra le mani e quel culo che leccavo avidamente fosse della madre di lei, di mia suocera. Fu proprio mentre le leccavo il culo, prima le chiappe, mordicchiandole stringendole con le mani, fino quasi a farle male, e leccando il buco del culo fon una foga pazzesca mentre cercavo di premere il più possibile le sue natiche contro il mio viso, che sentendola gemere come una maiala, senza dire una parola e di botto, mi alzai e le puntai la punta del cazzo al buco del culo spingendolo dentro con una tale forza che lei saltò letteralmente gridando e girandosi mi guardò stra incazzata urlandomi contro che ero un bastardo, le avevo fatto malissimo. In effetti,, mi meravigliai anche io e molto, perchè, nonostante la mia voracità nel sesso, la mia passionalità, avevo sempre rispettato il suo volere di non prenderle mai il culo. Le avevo fatto male davvero, non so come ma tornando dal bagno mi disse che le era uscito un pò di sangue dal buchetto dell'ano mi disse, che un cazzo grosso come il mio non si può usare in quel modo. Le chiesi scusa, abbracciandola, dicendo che non sapevo cosa mi era preso, ma dentro di me, l'unica cosa a cui pensavo era l'eccitazione mostruosa, mai avuta così violenta prima d'ora, e la causa era sua madre, le cose che mi aveva detto, mi pulsavano letteralmente in testa. Tutte le domeniche pranzavo da loro, spesso anche la cena. Non la vedevo sempre, a causa del suo lavoro, ma a pranzo era sempre presente. Praticamente non mi cagava di striscio, la mia futura suocera, ci salutavamo, si, qualche convenevole ma nulla di più, ed io evitavo anche di guardarla per non farle vedere che i miei occhi impazzivano per lei. Tranne un giorno, restammo li a cena, lei aveva una maglia a dolcevita molto aderente e giuro su Dio si vedeva la forma dei capezzoloni e delle aureole, enormi talmente le stava attillata. Presi così una decisione, sarei entrato nel bagno e nella camera da letto dei genitori della mia fidanzata, avrei rubato la biancheria intima della madre, almeno un paio di mutandine e un reggiseno. Volevo sentire l'odore dei suoi umori, nella speranza di trovare nel bagno magari delle mutandine sporche di pipì. L'idea mi dava letteralmente i brividi, ma presi coraggio e passai all'azione, in toelette, per iniziare.
Continua
Ps: Inserirò delle foto, appena torno a casa e le prendo dal pc. Purtroppo risalgono al 2006, quindi qualità non eccelsa
