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<blockquote data-quote="Nonlosoproprio1234" data-source="post: 18874560" data-attributes="member: 443219"><p>Spingo la lingua dentro, esce dalla mia bocca spalancata sopra la figa per scavare nella fossa bagnata, come una biscia che si allunga verso la preda nascosta nella cavità. Per farla entrare più in profondità premo con tutta la testa, mangiando letteralmente la vagina. Dentro il contorno dell'osso è morbida e umida, grondante di umori e saliva. Il ruvido dei peli tagliati contrasta con la viscosità della parete interna. La lingua si fa strada e pescruta l'interno che con contrazioni regolari la abbraccia per poi allargarsi e di nuovo stringersi come un bambino in cerca di conforto. Con le mani le allargo le cosce per guadagnare centimetri preziosi lungo cui spingere la lingua. Lei sospira, ansima, mi chiede di continuare"sì.. così...così...è meraviglioso..mi stai facendo impazzire". Chissà a quanti altri avrà detto le stesse frasi, quante bocche si saranno abbeverate a quella fontana, quanta saliva avrà aspirato lì dentro, quante lingue l'avranno leccata e roteato tra le sue pareti, quanti occhi l'avranno guardata tra le cosce aperte. Mi immagino l'ultimo uomo di cui mi ha parlato, che le ha versato il vino sulla figa. L'idea mi eccita, me lo fa diventare ancora più duro, il pensiero di lei che gode con altri uomini, che si fa oggetto del piacere di altri e che attrae come l'ape regina per poter soddisfare le voglie più nascoste. Uomini che col cazzo duro come il mio in questo momento hanno approfittato della sua solitudine di mamma single, respinta da chi le aveva promesso amore eterno, che godono della sua eccitazione, la fanno sentire una puttana, che scopa sapendo che da lei cercano sesso facile, senza impegno. Lei scopa approfittando che il figlio è via col padre, l'unica sera libera della settimana per portarsi qualcuno a casa o restare la notte fuori e per quell'unica notte sentirsi femmina, concedersi a una lingua e un cazzo irrigidito dalla voglia di scoparla.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Nonlosoproprio1234, post: 18874560, member: 443219"] Spingo la lingua dentro, esce dalla mia bocca spalancata sopra la figa per scavare nella fossa bagnata, come una biscia che si allunga verso la preda nascosta nella cavità. Per farla entrare più in profondità premo con tutta la testa, mangiando letteralmente la vagina. Dentro il contorno dell'osso è morbida e umida, grondante di umori e saliva. Il ruvido dei peli tagliati contrasta con la viscosità della parete interna. La lingua si fa strada e pescruta l'interno che con contrazioni regolari la abbraccia per poi allargarsi e di nuovo stringersi come un bambino in cerca di conforto. Con le mani le allargo le cosce per guadagnare centimetri preziosi lungo cui spingere la lingua. Lei sospira, ansima, mi chiede di continuare"sì.. così...così...è meraviglioso..mi stai facendo impazzire". Chissà a quanti altri avrà detto le stesse frasi, quante bocche si saranno abbeverate a quella fontana, quanta saliva avrà aspirato lì dentro, quante lingue l'avranno leccata e roteato tra le sue pareti, quanti occhi l'avranno guardata tra le cosce aperte. Mi immagino l'ultimo uomo di cui mi ha parlato, che le ha versato il vino sulla figa. L'idea mi eccita, me lo fa diventare ancora più duro, il pensiero di lei che gode con altri uomini, che si fa oggetto del piacere di altri e che attrae come l'ape regina per poter soddisfare le voglie più nascoste. Uomini che col cazzo duro come il mio in questo momento hanno approfittato della sua solitudine di mamma single, respinta da chi le aveva promesso amore eterno, che godono della sua eccitazione, la fanno sentire una puttana, che scopa sapendo che da lei cercano sesso facile, senza impegno. Lei scopa approfittando che il figlio è via col padre, l'unica sera libera della settimana per portarsi qualcuno a casa o restare la notte fuori e per quell'unica notte sentirsi femmina, concedersi a una lingua e un cazzo irrigidito dalla voglia di scoparla. [/QUOTE]
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