Esperienza reale Racconto di fantasia Farsi beccare in sega

Alessio Lucci

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Mi piace da sempre. Fin dalle primissime volte in cui me lo sono preso in mano, l'idea che una donna mi vedesse mentre lo segavo fino a venire, mi eccitava da pazzi. Farglielo vedere duro, notare il suo imbarazzo. E magari la sua curiosità per la mascolinità prorompente e animalesca che libera tutta la sua potenza durante la sega.

La prima fu mia madre, avevo il cuore in gola. La paura della sua reazione era forte ma volevo provare. Sentì i passi avvicinarsi alla porta della mia stanza, lo tirai fuori velocemente e iniziai a segarmi. Mamma spalancò la porta, io ero sdraiato sul letto col cazzo duro in mano. Restò immobile qualche secondo, giusto il tempo di capire cosa stessi facendo, quindi mi chiese scusa ed uscì rapidamente dalla stanza.

Probabilmente pensò che fosse un caso, ma quando la cosa iniziò a ripetersi divenne evidente che non fosse così. Un pomeriggio, mentre ero chiuso in camera a studiare, mamma provò ad affrontare il discorso con estrema dolcezza. Mi chiese perché facessi di tutto per farmi vedere in quella situazione. Parlare con lei delle mie seghe era imbarazzante ma allo stesso tempo estremamente eccitante.

Inizialmente negai che lo facessi apposta, quindi ammisi che la cosa mi piaceva e le chiesi scusa promettendole di non farlo più. Fu a quel punto che mamma mi stupì. Sorridendo dolcemente, infatti, mi disse che in fondo la cosa non le dava nessun fastidio. "L'importante è che non sporchi in giro", mi raccomandò. Da quel momento, praticamente ogni giorno, facevo in modo di farmi beccare in sega da lei. Adesso però non mi bastava più.

Così un pomeriggio, quando mamma entrò nella mia stanza, continuai a masturbarmi e le chiesi apertamente se poteva restare finché non finissi la sega. Rimase dubbiosa qualche secondo, poi sorrise e si sedette ai piedi del letto. Sborrai in un paio di minuti riempiendo un paio di fazzoletti di sperma. Mamma non staccò mai gli occhi da me, quindi si alzò e mi diede una carezza sul viso: "Ho fatto proprio un bel maschietto".

ps: se piace passerò agli altri episodi con le altre donne
 

nuovoutenteserio

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Mi piace da sempre. Fin dalle primissime volte in cui me lo sono preso in mano, l'idea che una donna mi vedesse mentre lo segavo fino a venire, mi eccitava da pazzi. Farglielo vedere duro, notare il suo imbarazzo. E magari la sua curiosità per la mascolinità prorompente e animalesca che libera tutta la sua potenza durante la sega.

La prima fu mia madre, avevo il cuore in gola. La paura della sua reazione era forte ma volevo provare. Sentì i passi avvicinarsi alla porta della mia stanza, lo tirai fuori velocemente e iniziai a segarmi. Mamma spalancò la porta, io ero sdraiato sul letto col cazzo duro in mano. Restò immobile qualche secondo, giusto il tempo di capire cosa stessi facendo, quindi mi chiese scusa ed uscì rapidamente dalla stanza.

Probabilmente pensò che fosse un caso, ma quando la cosa iniziò a ripetersi divenne evidente che non fosse così. Un pomeriggio, mentre ero chiuso in camera a studiare, mamma provò ad affrontare il discorso con estrema dolcezza. Mi chiese perché facessi di tutto per farmi vedere in quella situazione. Parlare con lei delle mie seghe era imbarazzante ma allo stesso tempo estremamente eccitante.

Inizialmente negai che lo facessi apposta, quindi ammisi che la cosa mi piaceva e le chiesi scusa promettendole di non farlo più. Fu a quel punto che mamma mi stupì. Sorridendo dolcemente, infatti, mi disse che in fondo la cosa non le dava nessun fastidio. "L'importante è che non sporchi in giro", mi raccomandò. Da quel momento, praticamente ogni giorno, facevo in modo di farmi beccare in sega da lei. Adesso però non mi bastava più.

Così un pomeriggio, quando mamma entrò nella mia stanza, continuai a masturbarmi e le chiesi apertamente se poteva restare finché non finissi la sega. Rimase dubbiosa qualche secondo, poi sorrise e si sedette ai piedi del letto. Sborrai in un paio di minuti riempiendo un paio di fazzoletti di sperma. Mamma non staccò mai gli occhi da me, quindi si alzò e mi diede una carezza sul viso: "Ho fatto proprio un bel maschietto".

ps: se piace passerò agli altri episodi con le altre donne
Lessi tempo fa la storia con tua madre, se hai altro su altre ragazze leggerei volentieri
 

samos

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Mi piace da sempre. Fin dalle primissime volte in cui me lo sono preso in mano, l'idea che una donna mi vedesse mentre lo segavo fino a venire, mi eccitava da pazzi. Farglielo vedere duro, notare il suo imbarazzo. E magari la sua curiosità per la mascolinità prorompente e animalesca che libera tutta la sua potenza durante la sega.

La prima fu mia madre, avevo il cuore in gola. La paura della sua reazione era forte ma volevo provare. Sentì i passi avvicinarsi alla porta della mia stanza, lo tirai fuori velocemente e iniziai a segarmi. Mamma spalancò la porta, io ero sdraiato sul letto col cazzo duro in mano. Restò immobile qualche secondo, giusto il tempo di capire cosa stessi facendo, quindi mi chiese scusa ed uscì rapidamente dalla stanza.

Probabilmente pensò che fosse un caso, ma quando la cosa iniziò a ripetersi divenne evidente che non fosse così. Un pomeriggio, mentre ero chiuso in camera a studiare, mamma provò ad affrontare il discorso con estrema dolcezza. Mi chiese perché facessi di tutto per farmi vedere in quella situazione. Parlare con lei delle mie seghe era imbarazzante ma allo stesso tempo estremamente eccitante.

Inizialmente negai che lo facessi apposta, quindi ammisi che la cosa mi piaceva e le chiesi scusa promettendole di non farlo più. Fu a quel punto che mamma mi stupì. Sorridendo dolcemente, infatti, mi disse che in fondo la cosa non le dava nessun fastidio. "L'importante è che non sporchi in giro", mi raccomandò. Da quel momento, praticamente ogni giorno, facevo in modo di farmi beccare in sega da lei. Adesso però non mi bastava più.

Così un pomeriggio, quando mamma entrò nella mia stanza, continuai a masturbarmi e le chiesi apertamente se poteva restare finché non finissi la sega. Rimase dubbiosa qualche secondo, poi sorrise e si sedette ai piedi del letto. Sborrai in un paio di minuti riempiendo un paio di fazzoletti di sperma. Mamma non staccò mai gli occhi da me, quindi si alzò e mi diede una carezza sul viso: "Ho fatto proprio un bel maschietto".

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Storia interessante!!
 
OP
Alessio Lucci

Alessio Lucci

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La prima fu mia madre, avevo il cuore in gola. La paura della sua reazione era forte ma volevo provare. Sentì i passi avvicinarsi alla porta della mia stanza, lo tirai fuori velocemente e iniziai a segarmi. Mamma spalancò la porta, io ero sdraiato sul letto col cazzo duro in mano. Restò immobile qualche secondo, giusto il tempo di capire cosa stessi facendo, quindi mi chiese scusa ed uscì rapidamente dalla stanza.

Probabilmente pensò che fosse un caso, ma quando la cosa iniziò a ripetersi divenne evidente che non fosse così. Un pomeriggio, mentre ero chiuso in camera a studiare, mamma provò ad affrontare il discorso con estrema dolcezza. Mi chiese perché facessi di tutto per farmi vedere in quella situazione. Parlare con lei delle mie seghe era imbarazzante ma allo stesso tempo estremamente eccitante.

Inizialmente negai che lo facessi apposta, quindi ammisi che la cosa mi piaceva e le chiesi scusa promettendole di non farlo più. Fu a quel punto che mamma mi stupì. Sorridendo dolcemente, infatti, mi disse che in fondo la cosa non le dava nessun fastidio. "L'importante è che non sporchi in giro", mi raccomandò. Da quel momento, praticamente ogni giorno, facevo in modo di farmi beccare in sega da lei. Adesso però non mi bastava più.

Così un pomeriggio, quando mamma entrò nella mia stanza, continuai a masturbarmi e le chiesi apertamente se poteva restare finché non finissi la sega. Rimase dubbiosa qualche secondo, poi sorrise e si sedette ai piedi del letto. Sborrai in un paio di minuti riempiendo un paio di fazzoletti di sperma. Mamma non staccò mai gli occhi da me, quindi si alzò e mi diede una carezza sul viso: "Ho fatto proprio un bel maschietto".

ps: se piace passerò agli altri episodi con le altre donne
Elena era la mia migliore amica. Viveva nel mio stesso condominio e praticamente trascorrevamo tutti i pomeriggi insieme da sempre.

Durante l'adolescenza, inevitabilmente il nostro rapporto cambiò. Adesso la vedevo anche come una 'preda' appetibile sessualmente. O quantomeno come la soluzione più facile e vicina per sfogare certi istinti.

Fu così che un pomeriggio, mentre lei si era allontanata un attimo per andare in bagno, quando tornò nella mia stanza per continuare a studiare mi feci trovare col cazzo duro in mano.

"Ma che fai?" mi chiese stupita.
"Mi faccio una sega, ti va di guardarmi?" le risposi senza troppi giri di parole.

Elena scoppiò a ridere: "Ok, ma fai da solo, io non te lo tocco". Mi bastava, eccome.

Mentre mi segavo le chiesi se fosse il primo cazzo che vedeva, se avesse mai fatto una sega e se avesse mai guardato un ragazzo mentre sborrava. Elena mi confessò che era la primissima volta.

Non staccava per un attimo gli occhi dal mio cazzo. Dopo circa cinque minuti venni copiosamente davanti a lei, sborrando sul pavimento.

"Mamma mia, ma quanta ne hai fatta" esclamò ridendo. Ripulì alla meglio e per quel pomeriggio riprendemmo a studiare come se niente fosse.

Il giorno dopo, mentre chiacchieravamo, fu Elena a chiedermelo: "Mi fai rivedere come ti seghi?".

Ero già durissimo. Lo tirai fuori, stavolta lei rimase molto vicina e uscì un pacchetto di fazzolettini: "Così non sporchi...".

Ne presi un paio e sborrai lì dentro, quindi li restituii ad Elena che con mia grande sorpresa prima di buttarli li avvicinò al naso.
"Ha un odore forte...però mi piace", mi confessò sorridente facendomi l'occhiolino.
 
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Alessio Lucci

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Elena era la mia migliore amica. Viveva nel mio stesso condominio e praticamente trascorrevamo tutti i pomeriggi insieme da sempre.

Durante l'adolescenza, inevitabilmente il nostro rapporto cambiò. Adesso la vedevo anche come una 'preda' appetibile sessualmente. O quantomeno come la soluzione più facile e vicina per sfogare certi istinti.

Fu così che un pomeriggio, mentre lei si era allontanata un attimo per andare in bagno, quando tornò nella mia stanza per continuare a studiare mi feci trovare col cazzo duro in mano.

"Ma che fai?" mi chiese stupita.
"Mi faccio una sega, ti va di guardarmi?" le risposi senza troppi giri di parole.

Elena scoppiò a ridere: "Ok, ma fai da solo, io non te lo tocco". Mi bastava, eccome.

Mentre mi segavo le chiesi se fosse il primo cazzo che vedeva, se avesse mai fatto una sega e se avesse mai guardato un ragazzo mentre sborrava. Elena mi confessò che era la primissima volta.

Non staccava per un attimo gli occhi dal mio cazzo. Dopo circa cinque minuti venni copiosamente davanti a lei, sborrando sul pavimento.

"Mamma mia, ma quanta ne hai fatta" esclamò ridendo. Ripulì alla meglio e per quel pomeriggio riprendemmo a studiare come se niente fosse.

Il giorno dopo, mentre chiacchieravamo, fu Elena a chiedermelo: "Mi fai rivedere come ti seghi?".

Ero già durissimo. Lo tirai fuori, stavolta lei rimase molto vicina e uscì un pacchetto di fazzolettini: "Così non sporchi...".

Ne presi un paio e sborrai lì dentro, quindi li restituii ad Elena che con mia grande sorpresa prima di buttarli li avvicinò al naso.
"Ha un odore forte...però mi piace", mi confessò sorridente facendomi l'occhiolino.
La signora Rita mi conosceva da quando ero bambino. Veniva un paio di volte a settimane da noi per riordinare e stirare la biancheria.

Ormai aveva quasi cinquant'anni, era madre di due figli. Non esattamente una modella, ma una donna normale di quelle sulle quali un ragazzo fantastica spesso.

Durante l'adolescenza le avevo dedicato più di qualche sega e fu così che un pomeriggio decisi di mostrarmi anche a lei in azione.

Eravamo soli in casa, i miei genitori erano entrambi a lavoro. Mi misi in camera, con la porta semiaperta, accesi il pc e cominciai a guardare qualche video porno. Quando sentì Rita avvicinarsi lo tirai fuori e iniziai a segarmi.

Poco dopo Rita spalancò la porta. La scena che si trovò davanti era inequivocabile. Feci finta di coprirmi imbarazzato, lei era mortificata. Restò pietrificata qualche secondo, poi abbassò lo sguardo, mi chiese scusa un paio di volte ed uscì di corsa dalla stanza.

Forse avevo esagerato. Era pur sempre una donna sposata che veniva a casa mia a lavorare. Mi ricomposi e la raggiunsi in cucina. Notai che non riusciva a guardarmi negli occhi.

"Scusami davvero Rita, non avrei dovuto farlo con la porta aperta e te in giro per casa..."
Alzò finalmente lo sguardo verso di me e sorrise: "Ma va, eri in camera tua e puoi fare ciò che vuoi...poi alla tua età è normalissimo".

Hai capito Rita? Altro che scioccata...la sua apertura sull'argomento mi spiazzò ma fui comunque pronto ad approfittarne.

"Sìsì, lo so, figurati....è che ultimamente lo faccio spesso. Forse un po' troppo spesso. E non solo guardando i porno" confessai tutto di un fiato.

Rita rimase in silenzio qualche secondo.

"Scusa, forse ti imbarazzano questi discorsi, meglio che torni di là" dissi alzandomi dalla sedia.

Fu allora che Rita mi sorprese nuovamente: "Ma no, figurati se mi imbarazzo per così poco, ti conosco da quando riuscivi a stento a camminare. Sei come un figlio per me, sfogati pure se vuoi. Ti ascolto".

Mi accomodai di nuovo sulla sedia della cucina mentre Rita continuava a sistemare i piatti appena lavati nello stipetto.

"Ecco, in realtà vedi...c'è una cosa che vorrei dirti ma non so come fare..." balbettai impaurito.
"Dimmi pure, ti vergogni di me?" mi incoraggiò Rita.

"Ok, ma non ti arrabbiare....tra le donne che immagino in quei momenti ci sei anche tu". Ok, il più era fatto.
Rita si fermò improvvisamente di sistemare i piatti e si girò di scatto verso di me. Quindi si sedette sulla sedia di fronte a me.

"Scusami...." provai a balbettare.
Rita mi guardò dritto negli occhi: "Dimmi la verità...poco fa non è stato un incidente. Volevi che ti vedessi". Era proprio sveglia, forse per questo quella donna mi intrigava così tanto.

Feci cenno di sì con la testa. Rita mi guardò seria, finché non si sciolse in sorriso: "Non pensavo di fare ancora questo effetto su ragazzi così giovani".

Wow. Rita era quasi orgogliosa del fatto che mi segassi per lei.

"Non ti dà fastidio, davvero?" le chiesi per ottenere un'ulteriore conferma.
"E perché dovrebbe darmi fastidio? E' una tua fantasia. Non mi hai mancato di rispetto e sono sicura che non lo farai neanche in futuro" mi rispose seria.

Il messaggio era chiaro: segati pure, però da me non otterrai mai nulla. Mi bastava. Stavo per alzarmi e tornare in camera, ma prima che lasciassi la cucina Rita trovò il modo di stupirmi ancora.

"Ah, quando siamo soli e devi farlo puoi anche lasciare la porta aperta se ti fa piacere"
 

Paul37

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La signora Rita mi conosceva da quando ero bambino. Veniva un paio di volte a settimane da noi per riordinare e stirare la biancheria.

Ormai aveva quasi cinquant'anni, era madre di due figli. Non esattamente una modella, ma una donna normale di quelle sulle quali un ragazzo fantastica spesso.

Durante l'adolescenza le avevo dedicato più di qualche sega e fu così che un pomeriggio decisi di mostrarmi anche a lei in azione.

Eravamo soli in casa, i miei genitori erano entrambi a lavoro. Mi misi in camera, con la porta semiaperta, accesi il pc e cominciai a guardare qualche video porno. Quando sentì Rita avvicinarsi lo tirai fuori e iniziai a segarmi.

Poco dopo Rita spalancò la porta. La scena che si trovò davanti era inequivocabile. Feci finta di coprirmi imbarazzato, lei era mortificata. Restò pietrificata qualche secondo, poi abbassò lo sguardo, mi chiese scusa un paio di volte ed uscì di corsa dalla stanza.

Forse avevo esagerato. Era pur sempre una donna sposata che veniva a casa mia a lavorare. Mi ricomposi e la raggiunsi in cucina. Notai che non riusciva a guardarmi negli occhi.

"Scusami davvero Rita, non avrei dovuto farlo con la porta aperta e te in giro per casa..."
Alzò finalmente lo sguardo verso di me e sorrise: "Ma va, eri in camera tua e puoi fare ciò che vuoi...poi alla tua età è normalissimo".

Hai capito Rita? Altro che scioccata...la sua apertura sull'argomento mi spiazzò ma fui comunque pronto ad approfittarne.

"Sìsì, lo so, figurati....è che ultimamente lo faccio spesso. Forse un po' troppo spesso. E non solo guardando i porno" confessai tutto di un fiato.

Rita rimase in silenzio qualche secondo.

"Scusa, forse ti imbarazzano questi discorsi, meglio che torni di là" dissi alzandomi dalla sedia.

Fu allora che Rita mi sorprese nuovamente: "Ma no, figurati se mi imbarazzo per così poco, ti conosco da quando riuscivi a stento a camminare. Sei come un figlio per me, sfogati pure se vuoi. Ti ascolto".

Mi accomodai di nuovo sulla sedia della cucina mentre Rita continuava a sistemare i piatti appena lavati nello stipetto.

"Ecco, in realtà vedi...c'è una cosa che vorrei dirti ma non so come fare..." balbettai impaurito.
"Dimmi pure, ti vergogni di me?" mi incoraggiò Rita.

"Ok, ma non ti arrabbiare....tra le donne che immagino in quei momenti ci sei anche tu". Ok, il più era fatto.
Rita si fermò improvvisamente di sistemare i piatti e si girò di scatto verso di me. Quindi si sedette sulla sedia di fronte a me.

"Scusami...." provai a balbettare.
Rita mi guardò dritto negli occhi: "Dimmi la verità...poco fa non è stato un incidente. Volevi che ti vedessi". Era proprio sveglia, forse per questo quella donna mi intrigava così tanto.

Feci cenno di sì con la testa. Rita mi guardò seria, finché non si sciolse in sorriso: "Non pensavo di fare ancora questo effetto su ragazzi così giovani".

Wow. Rita era quasi orgogliosa del fatto che mi segassi per lei.

"Non ti dà fastidio, davvero?" le chiesi per ottenere un'ulteriore conferma.
"E perché dovrebbe darmi fastidio? E' una tua fantasia. Non mi hai mancato di rispetto e sono sicura che non lo farai neanche in futuro" mi rispose seria.

Il messaggio era chiaro: segati pure, però da me non otterrai mai nulla. Mi bastava. Stavo per alzarmi e tornare in camera, ma prima che lasciassi la cucina Rita trovò il modo di stupirmi ancora.

"Ah, quando siamo soli e devi farlo puoi anche lasciare la porta aperta se ti fa piacere"
Mamma mia Ritaaa...ho il cazzo di marmo 😍😍😍
 

Patataaa

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La signora Rita mi conosceva da quando ero bambino. Veniva un paio di volte a settimane da noi per riordinare e stirare la biancheria.

Ormai aveva quasi cinquant'anni, era madre di due figli. Non esattamente una modella, ma una donna normale di quelle sulle quali un ragazzo fantastica spesso.

Durante l'adolescenza le avevo dedicato più di qualche sega e fu così che un pomeriggio decisi di mostrarmi anche a lei in azione.

Eravamo soli in casa, i miei genitori erano entrambi a lavoro. Mi misi in camera, con la porta semiaperta, accesi il pc e cominciai a guardare qualche video porno. Quando sentì Rita avvicinarsi lo tirai fuori e iniziai a segarmi.

Poco dopo Rita spalancò la porta. La scena che si trovò davanti era inequivocabile. Feci finta di coprirmi imbarazzato, lei era mortificata. Restò pietrificata qualche secondo, poi abbassò lo sguardo, mi chiese scusa un paio di volte ed uscì di corsa dalla stanza.

Forse avevo esagerato. Era pur sempre una donna sposata che veniva a casa mia a lavorare. Mi ricomposi e la raggiunsi in cucina. Notai che non riusciva a guardarmi negli occhi.

"Scusami davvero Rita, non avrei dovuto farlo con la porta aperta e te in giro per casa..."
Alzò finalmente lo sguardo verso di me e sorrise: "Ma va, eri in camera tua e puoi fare ciò che vuoi...poi alla tua età è normalissimo".

Hai capito Rita? Altro che scioccata...la sua apertura sull'argomento mi spiazzò ma fui comunque pronto ad approfittarne.

"Sìsì, lo so, figurati....è che ultimamente lo faccio spesso. Forse un po' troppo spesso. E non solo guardando i porno" confessai tutto di un fiato.

Rita rimase in silenzio qualche secondo.

"Scusa, forse ti imbarazzano questi discorsi, meglio che torni di là" dissi alzandomi dalla sedia.

Fu allora che Rita mi sorprese nuovamente: "Ma no, figurati se mi imbarazzo per così poco, ti conosco da quando riuscivi a stento a camminare. Sei come un figlio per me, sfogati pure se vuoi. Ti ascolto".

Mi accomodai di nuovo sulla sedia della cucina mentre Rita continuava a sistemare i piatti appena lavati nello stipetto.

"Ecco, in realtà vedi...c'è una cosa che vorrei dirti ma non so come fare..." balbettai impaurito.
"Dimmi pure, ti vergogni di me?" mi incoraggiò Rita.

"Ok, ma non ti arrabbiare....tra le donne che immagino in quei momenti ci sei anche tu". Ok, il più era fatto.
Rita si fermò improvvisamente di sistemare i piatti e si girò di scatto verso di me. Quindi si sedette sulla sedia di fronte a me.

"Scusami...." provai a balbettare.
Rita mi guardò dritto negli occhi: "Dimmi la verità...poco fa non è stato un incidente. Volevi che ti vedessi". Era proprio sveglia, forse per questo quella donna mi intrigava così tanto.

Feci cenno di sì con la testa. Rita mi guardò seria, finché non si sciolse in sorriso: "Non pensavo di fare ancora questo effetto su ragazzi così giovani".

Wow. Rita era quasi orgogliosa del fatto che mi segassi per lei.

"Non ti dà fastidio, davvero?" le chiesi per ottenere un'ulteriore conferma.
"E perché dovrebbe darmi fastidio? E' una tua fantasia. Non mi hai mancato di rispetto e sono sicura che non lo farai neanche in futuro" mi rispose seria.

Il messaggio era chiaro: segati pure, però da me non otterrai mai nulla. Mi bastava. Stavo per alzarmi e tornare in camera, ma prima che lasciassi la cucina Rita trovò il modo di stupirmi ancora.

"Ah, quando siamo soli e devi farlo puoi anche lasciare la porta aperta se ti fa piacere"
C'è un continuo percaso? 😏
 

Patataaa

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La signora Rita mi conosceva da quando ero bambino. Veniva un paio di volte a settimane da noi per riordinare e stirare la biancheria.

Ormai aveva quasi cinquant'anni, era madre di due figli. Non esattamente una modella, ma una donna normale di quelle sulle quali un ragazzo fantastica spesso.

Durante l'adolescenza le avevo dedicato più di qualche sega e fu così che un pomeriggio decisi di mostrarmi anche a lei in azione.

Eravamo soli in casa, i miei genitori erano entrambi a lavoro. Mi misi in camera, con la porta semiaperta, accesi il pc e cominciai a guardare qualche video porno. Quando sentì Rita avvicinarsi lo tirai fuori e iniziai a segarmi.

Poco dopo Rita spalancò la porta. La scena che si trovò davanti era inequivocabile. Feci finta di coprirmi imbarazzato, lei era mortificata. Restò pietrificata qualche secondo, poi abbassò lo sguardo, mi chiese scusa un paio di volte ed uscì di corsa dalla stanza.

Forse avevo esagerato. Era pur sempre una donna sposata che veniva a casa mia a lavorare. Mi ricomposi e la raggiunsi in cucina. Notai che non riusciva a guardarmi negli occhi.

"Scusami davvero Rita, non avrei dovuto farlo con la porta aperta e te in giro per casa..."
Alzò finalmente lo sguardo verso di me e sorrise: "Ma va, eri in camera tua e puoi fare ciò che vuoi...poi alla tua età è normalissimo".

Hai capito Rita? Altro che scioccata...la sua apertura sull'argomento mi spiazzò ma fui comunque pronto ad approfittarne.

"Sìsì, lo so, figurati....è che ultimamente lo faccio spesso. Forse un po' troppo spesso. E non solo guardando i porno" confessai tutto di un fiato.

Rita rimase in silenzio qualche secondo.

"Scusa, forse ti imbarazzano questi discorsi, meglio che torni di là" dissi alzandomi dalla sedia.

Fu allora che Rita mi sorprese nuovamente: "Ma no, figurati se mi imbarazzo per così poco, ti conosco da quando riuscivi a stento a camminare. Sei come un figlio per me, sfogati pure se vuoi. Ti ascolto".

Mi accomodai di nuovo sulla sedia della cucina mentre Rita continuava a sistemare i piatti appena lavati nello stipetto.

"Ecco, in realtà vedi...c'è una cosa che vorrei dirti ma non so come fare..." balbettai impaurito.
"Dimmi pure, ti vergogni di me?" mi incoraggiò Rita.

"Ok, ma non ti arrabbiare....tra le donne che immagino in quei momenti ci sei anche tu". Ok, il più era fatto.
Rita si fermò improvvisamente di sistemare i piatti e si girò di scatto verso di me. Quindi si sedette sulla sedia di fronte a me.

"Scusami...." provai a balbettare.
Rita mi guardò dritto negli occhi: "Dimmi la verità...poco fa non è stato un incidente. Volevi che ti vedessi". Era proprio sveglia, forse per questo quella donna mi intrigava così tanto.

Feci cenno di sì con la testa. Rita mi guardò seria, finché non si sciolse in sorriso: "Non pensavo di fare ancora questo effetto su ragazzi così giovani".

Wow. Rita era quasi orgogliosa del fatto che mi segassi per lei.

"Non ti dà fastidio, davvero?" le chiesi per ottenere un'ulteriore conferma.
"E perché dovrebbe darmi fastidio? E' una tua fantasia. Non mi hai mancato di rispetto e sono sicura che non lo farai neanche in futuro" mi rispose seria.

Il messaggio era chiaro: segati pure, però da me non otterrai mai nulla. Mi bastava. Stavo per alzarmi e tornare in camera, ma prima che lasciassi la cucina Rita trovò il modo di stupirmi ancora.

"Ah, quando siamo soli e devi farlo puoi anche lasciare la porta aperta se ti fa piacere"
Non so se sia una storia vero o inventata. Se fosse vera spero che tu ti sia segato nuovamente a porta aperta...
 
OP
Alessio Lucci

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Quell'estate le nostre famiglie avevano prenotato una casa al mare dove trascorrere insieme le vacanze.
Le due camere da letto matrimoniali, ovviamente, erano occupate dai miei genitori e dai miei zii.

Poi c'era un cucinotto, un bagno e un'altra grande camera con quattro letti in cui avremmo dormito io, le mie due sorelle e mia cugina.

Il grande caldo obbligava tutti noi a girare per casa praticamente sempre solo col costume e vedermi sempre questi giovani culetti camminare davanti era una vera e propria tortura.

Ogni sera così mi toccava aspettare che sorelle e cugina prendessero sonno per spararmi una sega nel buio della stanza.
Non avevo però fatto i conti con la curiosità adolescenziale di tre giovani ragazze.

Una di quelle sere infatti capì chiaramente che mia cugina, la più grande delle tre, era sveglia. Mi fermai immediatamente ma ormai aveva capito cosa stavo facendo.

Ebbi la conferma l'indomani mattina quando ci ritrovammo da soli in cucina per colazione.
"Nottata agitata?" mi chiese prima di scoppiare a ridere.
Ero mortificato: "Ti prego, non lo dire a nessuno".
Lei rideva ancora: "Ma daaaai e che sarà mai una sega!".
Mi alzai e scappai via.

La sera stessa evitai di toccarmi finché a un certo punto sentì la voce di mia cugina: "Oggi niente seghetta?"
Mi voltai verso di lei e nella penombra la vidi che mi guardava. Indossava solo perizoma e reggiseno.
L'eccitazione vinse sulla paura e sulla vergogna, abbassai leggermente i boxer e lo presi in mano iniziando a segarmi lentamente.

Dopo pochi secondi, con mia grande sorpresa, all'improvviso le luci dei comodini si accesero e vidi che anche le mie sorelle erano sveglie.
Provai a rimetterlo dentro di corsa ma ormai era troppo tardi.

Mia cugina rideva a crepapelle: "Dai....le tue sorelline erano curiose di vedere un cazzo. Perché ti nascondi?"
"Stronza" risposi prima di uscire furioso dalla stanza.

A raggiungermi in cucina fu una delle mie sorelle, la più grande delle due: "Scusaci, non volevamo offenderti...."
Era davvero dispiaciuta. "Non è colpa vostra", provai a tranquillizzarla.
Lei abbassò lo sguardo: "Comunque quello che ha detto è vero..."
"Cosa?" le chiesi.
"Io e ***** (l'altra mia sorella) vorremmo vederlo, oggi a mare ****(mia cugina) ci ha raccontato di ieri sera e abbiamo pensato che potevi farlo senza nasconderti se ti va..." mi disse tutto di un fiato senza guardarmi negli occhi.

Mi fermai un attimo a riflettere. L'idea mi piaceva, decisamente. Tornai in camera con mia sorella.
"Ok, ma solo per stasera" dissi facendo finta che si trattasse di un piacere che facevo alle tre ragazzine.

Restai in piedi, tirai completamente giù i boxer. Il cazzo già semiduro svettava sotto i loro occhi. Tutte e tre lo guardavano rapite.
Iniziai a masturbarmi finché mia cugina non si alzò dal letto avvicinandosi.

Capì subito che intenzioni aveva. Voleva fare vedere a me e alle mie sorelle che aveva una certa esperienza.
La presa in realtà non era sicura e la mano sul cazzo si muoveva incerta. Bastò comunque per farmi venire in pochi minuti.
Schizzai copiosamente sul pavimento mentre guardavo le mie sorelle letteralmente ipnotizzate da quello spettacolo.

Dopo aver sborrato mi alzai i boxer e andai in bagno a sciacquarmi, quando tornai con mia grande sorpresa trovai mia cugina e le mie sorelle che tenevano in mano i fazzoletti con cui avevano raccolto lo sperma dal pavimento odorandoli.

"Ma che state facendo?" chiesi sorpreso.

La risposta della sorella minore mi sorprese ancora di più: "Domani ce la fai assaggiare?".
 

firepeppe

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Quell'estate le nostre famiglie avevano prenotato una casa al mare dove trascorrere insieme le vacanze.
Le due camere da letto matrimoniali, ovviamente, erano occupate dai miei genitori e dai miei zii.

Poi c'era un cucinotto, un bagno e un'altra grande camera con quattro letti in cui avremmo dormito io, le mie due sorelle e mia cugina.

Il grande caldo obbligava tutti noi a girare per casa praticamente sempre solo col costume e vedermi sempre questi giovani culetti camminare davanti era una vera e propria tortura.

Ogni sera così mi toccava aspettare che sorelle e cugina prendessero sonno per spararmi una sega nel buio della stanza.
Non avevo però fatto i conti con la curiosità adolescenziale di tre giovani ragazze.

Una di quelle sere infatti capì chiaramente che mia cugina, la più grande delle tre, era sveglia. Mi fermai immediatamente ma ormai aveva capito cosa stavo facendo.

Ebbi la conferma l'indomani mattina quando ci ritrovammo da soli in cucina per colazione.
"Nottata agitata?" mi chiese prima di scoppiare a ridere.
Ero mortificato: "Ti prego, non lo dire a nessuno".
Lei rideva ancora: "Ma daaaai e che sarà mai una sega!".
Mi alzai e scappai via.

La sera stessa evitai di toccarmi finché a un certo punto sentì la voce di mia cugina: "Oggi niente seghetta?"
Mi voltai verso di lei e nella penombra la vidi che mi guardava. Indossava solo perizoma e reggiseno.
L'eccitazione vinse sulla paura e sulla vergogna, abbassai leggermente i boxer e lo presi in mano iniziando a segarmi lentamente.

Dopo pochi secondi, con mia grande sorpresa, all'improvviso le luci dei comodini si accesero e vidi che anche le mie sorelle erano sveglie.
Provai a rimetterlo dentro di corsa ma ormai era troppo tardi.

Mia cugina rideva a crepapelle: "Dai....le tue sorelline erano curiose di vedere un cazzo. Perché ti nascondi?"
"Stronza" risposi prima di uscire furioso dalla stanza.

A raggiungermi in cucina fu una delle mie sorelle, la più grande delle due: "Scusaci, non volevamo offenderti...."
Era davvero dispiaciuta. "Non è colpa vostra", provai a tranquillizzarla.
Lei abbassò lo sguardo: "Comunque quello che ha detto è vero..."
"Cosa?" le chiesi.
"Io e ***** (l'altra mia sorella) vorremmo vederlo, oggi a mare ****(mia cugina) ci ha raccontato di ieri sera e abbiamo pensato che potevi farlo senza nasconderti se ti va..." mi disse tutto di un fiato senza guardarmi negli occhi.

Mi fermai un attimo a riflettere. L'idea mi piaceva, decisamente. Tornai in camera con mia sorella.
"Ok, ma solo per stasera" dissi facendo finta che si trattasse di un piacere che facevo alle tre ragazzine.

Restai in piedi, tirai completamente giù i boxer. Il cazzo già semiduro svettava sotto i loro occhi. Tutte e tre lo guardavano rapite.
Iniziai a masturbarmi finché mia cugina non si alzò dal letto avvicinandosi.

Capì subito che intenzioni aveva. Voleva fare vedere a me e alle mie sorelle che aveva una certa esperienza.
La presa in realtà non era sicura e la mano sul cazzo si muoveva incerta. Bastò comunque per farmi venire in pochi minuti.
Schizzai copiosamente sul pavimento mentre guardavo le mie sorelle letteralmente ipnotizzate da quello spettacolo.

Dopo aver sborrato mi alzai i boxer e andai in bagno a sciacquarmi, quando tornai con mia grande sorpresa trovai mia cugina e le mie sorelle che tenevano in mano i fazzoletti con cui avevano raccolto lo sperma dal pavimento odorandoli.

"Ma che state facendo?" chiesi sorpreso.

La risposta della sorella minore mi sorprese ancora di più: "Domani ce la fai assaggiare?".
wow! attendo il continuo
 

zipsolo

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Quell'estate le nostre famiglie avevano prenotato una casa al mare dove trascorrere insieme le vacanze.
Le due camere da letto matrimoniali, ovviamente, erano occupate dai miei genitori e dai miei zii.

Poi c'era un cucinotto, un bagno e un'altra grande camera con quattro letti in cui avremmo dormito io, le mie due sorelle e mia cugina.

Il grande caldo obbligava tutti noi a girare per casa praticamente sempre solo col costume e vedermi sempre questi giovani culetti camminare davanti era una vera e propria tortura.

Ogni sera così mi toccava aspettare che sorelle e cugina prendessero sonno per spararmi una sega nel buio della stanza.
Non avevo però fatto i conti con la curiosità adolescenziale di tre giovani ragazze.

Una di quelle sere infatti capì chiaramente che mia cugina, la più grande delle tre, era sveglia. Mi fermai immediatamente ma ormai aveva capito cosa stavo facendo.

Ebbi la conferma l'indomani mattina quando ci ritrovammo da soli in cucina per colazione.
"Nottata agitata?" mi chiese prima di scoppiare a ridere.
Ero mortificato: "Ti prego, non lo dire a nessuno".
Lei rideva ancora: "Ma daaaai e che sarà mai una sega!".
Mi alzai e scappai via.

La sera stessa evitai di toccarmi finché a un certo punto sentì la voce di mia cugina: "Oggi niente seghetta?"
Mi voltai verso di lei e nella penombra la vidi che mi guardava. Indossava solo perizoma e reggiseno.
L'eccitazione vinse sulla paura e sulla vergogna, abbassai leggermente i boxer e lo presi in mano iniziando a segarmi lentamente.

Dopo pochi secondi, con mia grande sorpresa, all'improvviso le luci dei comodini si accesero e vidi che anche le mie sorelle erano sveglie.
Provai a rimetterlo dentro di corsa ma ormai era troppo tardi.

Mia cugina rideva a crepapelle: "Dai....le tue sorelline erano curiose di vedere un cazzo. Perché ti nascondi?"
"Stronza" risposi prima di uscire furioso dalla stanza.

A raggiungermi in cucina fu una delle mie sorelle, la più grande delle due: "Scusaci, non volevamo offenderti...."
Era davvero dispiaciuta. "Non è colpa vostra", provai a tranquillizzarla.
Lei abbassò lo sguardo: "Comunque quello che ha detto è vero..."
"Cosa?" le chiesi.
"Io e ***** (l'altra mia sorella) vorremmo vederlo, oggi a mare ****(mia cugina) ci ha raccontato di ieri sera e abbiamo pensato che potevi farlo senza nasconderti se ti va..." mi disse tutto di un fiato senza guardarmi negli occhi.

Mi fermai un attimo a riflettere. L'idea mi piaceva, decisamente. Tornai in camera con mia sorella.
"Ok, ma solo per stasera" dissi facendo finta che si trattasse di un piacere che facevo alle tre ragazzine.

Restai in piedi, tirai completamente giù i boxer. Il cazzo già semiduro svettava sotto i loro occhi. Tutte e tre lo guardavano rapite.
Iniziai a masturbarmi finché mia cugina non si alzò dal letto avvicinandosi.

Capì subito che intenzioni aveva. Voleva fare vedere a me e alle mie sorelle che aveva una certa esperienza.
La presa in realtà non era sicura e la mano sul cazzo si muoveva incerta. Bastò comunque per farmi venire in pochi minuti.
Schizzai copiosamente sul pavimento mentre guardavo le mie sorelle letteralmente ipnotizzate da quello spettacolo.

Dopo aver sborrato mi alzai i boxer e andai in bagno a sciacquarmi, quando tornai con mia grande sorpresa trovai mia cugina e le mie sorelle che tenevano in mano i fazzoletti con cui avevano raccolto lo sperma dal pavimento odorandoli.

"Ma che state facendo?" chiesi sorpreso.

La risposta della sorella minore mi sorprese ancora di più: "Domani ce la fai assaggiare?".
👀 ... bello segarsi mentre ti guardano 🍆 💥💦💦💦💦💦💦💦
 

voynich87

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Quell'estate le nostre famiglie avevano prenotato una casa al mare dove trascorrere insieme le vacanze.
Le due camere da letto matrimoniali, ovviamente, erano occupate dai miei genitori e dai miei zii.

Poi c'era un cucinotto, un bagno e un'altra grande camera con quattro letti in cui avremmo dormito io, le mie due sorelle e mia cugina.

Il grande caldo obbligava tutti noi a girare per casa praticamente sempre solo col costume e vedermi sempre questi giovani culetti camminare davanti era una vera e propria tortura.

Ogni sera così mi toccava aspettare che sorelle e cugina prendessero sonno per spararmi una sega nel buio della stanza.
Non avevo però fatto i conti con la curiosità adolescenziale di tre giovani ragazze.

Una di quelle sere infatti capì chiaramente che mia cugina, la più grande delle tre, era sveglia. Mi fermai immediatamente ma ormai aveva capito cosa stavo facendo.

Ebbi la conferma l'indomani mattina quando ci ritrovammo da soli in cucina per colazione.
"Nottata agitata?" mi chiese prima di scoppiare a ridere.
Ero mortificato: "Ti prego, non lo dire a nessuno".
Lei rideva ancora: "Ma daaaai e che sarà mai una sega!".
Mi alzai e scappai via.

La sera stessa evitai di toccarmi finché a un certo punto sentì la voce di mia cugina: "Oggi niente seghetta?"
Mi voltai verso di lei e nella penombra la vidi che mi guardava. Indossava solo perizoma e reggiseno.
L'eccitazione vinse sulla paura e sulla vergogna, abbassai leggermente i boxer e lo presi in mano iniziando a segarmi lentamente.

Dopo pochi secondi, con mia grande sorpresa, all'improvviso le luci dei comodini si accesero e vidi che anche le mie sorelle erano sveglie.
Provai a rimetterlo dentro di corsa ma ormai era troppo tardi.

Mia cugina rideva a crepapelle: "Dai....le tue sorelline erano curiose di vedere un cazzo. Perché ti nascondi?"
"Stronza" risposi prima di uscire furioso dalla stanza.

A raggiungermi in cucina fu una delle mie sorelle, la più grande delle due: "Scusaci, non volevamo offenderti...."
Era davvero dispiaciuta. "Non è colpa vostra", provai a tranquillizzarla.
Lei abbassò lo sguardo: "Comunque quello che ha detto è vero..."
"Cosa?" le chiesi.
"Io e ***** (l'altra mia sorella) vorremmo vederlo, oggi a mare ****(mia cugina) ci ha raccontato di ieri sera e abbiamo pensato che potevi farlo senza nasconderti se ti va..." mi disse tutto di un fiato senza guardarmi negli occhi.

Mi fermai un attimo a riflettere. L'idea mi piaceva, decisamente. Tornai in camera con mia sorella.
"Ok, ma solo per stasera" dissi facendo finta che si trattasse di un piacere che facevo alle tre ragazzine.

Restai in piedi, tirai completamente giù i boxer. Il cazzo già semiduro svettava sotto i loro occhi. Tutte e tre lo guardavano rapite.
Iniziai a masturbarmi finché mia cugina non si alzò dal letto avvicinandosi.

Capì subito che intenzioni aveva. Voleva fare vedere a me e alle mie sorelle che aveva una certa esperienza.
La presa in realtà non era sicura e la mano sul cazzo si muoveva incerta. Bastò comunque per farmi venire in pochi minuti.
Schizzai copiosamente sul pavimento mentre guardavo le mie sorelle letteralmente ipnotizzate da quello spettacolo.

Dopo aver sborrato mi alzai i boxer e andai in bagno a sciacquarmi, quando tornai con mia grande sorpresa trovai mia cugina e le mie sorelle che tenevano in mano i fazzoletti con cui avevano raccolto lo sperma dal pavimento odorandoli.

"Ma che state facendo?" chiesi sorpreso.

La risposta della sorella minore mi sorprese ancora di più: "Domani ce la fai assaggiare?".
Wow non vedo l'ora della prossima puntata...
 

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