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Capitolo 1: Il Viaggio Sull'Autobus
Sono Giorgia, una giovane donna di 21 anni. Mi piace credere che il mondo sia un posto pieno di opportunità e avventure, ma ci sono momenti in cui questa convinzione viene messa alla prova. Oggi voglio raccontarvi una di queste esperienze, una che ho vissuto a soli 18 anni, quando ero ancora una giovane ragazza.
Era una tipica mattina d'estate, con il sole che splendeva alto nel cielo. Indossavo un vestito leggero e colorato, il mio preferito. Dovevo prendere l'autobus per andare al lavoro, una routine quotidiana che facevo da quando avevo iniziato a lavorare come commessa in un piccolo negozio del centro.
Mentre aspettavo all'angolo della strada, l'autobus si avvicinava con il suo caratteristico sibilo dei freni. Mi sono messa in fila insieme agli altri passeggeri, cercando di non far caso alla calca intorno a me. Era già abbastanza caldo da far sudare chiunque, e il bus sembrava essere l'unico rifugio climatizzato in vista.
Appena salita sull'autobus, ho cercato un posto libero vicino alla finestra. Purtroppo, l'unico posto disponibile era accanto a un uomo più anziano, forse di circa 60 anni. Mentre mi avvicinavo per prendere il mio posto, ho notato che il suo sguardo era fisso su di me, e non in modo amichevole.
Ho cercato di ignorare quella sensazione sgradevole e mi sono seduta. Ma non è passato molto tempo prima che iniziasse a comportarsi in modo inappropriato. Ha cominciato a spingere il suo braccio contro il mio, come se fosse un gesto casuale, ma era evidente che lo faceva apposta.
Ho cercato di spostarmi più vicino al finestrino, sperando che mi lasciasse in pace. Ma lui ha continuato. Mi ha toccato la schiena con il gomito, come se volesse "accidentalmente" sfiorarmi. Ho capito che stava cercando di superare i miei confini, di invadere il mio spazio personale in modo subdolo.
Mi sentivo intrappolata. Non sapevo cosa fare. Avevo solo 18 anni e non avevo l'esperienza o la fiducia per affrontare un uomo più anziano in un luogo pubblico. Ho cercato di concentrarmi sul mio telefono, fingendo di leggere un messaggio, sperando che smettesse.
Fortunatamente, dopo alcuni minuti che sembravano interminabili, l'uomo ha deciso di scendere dall'autobus. Quando finalmente è scomparso dalla mia vista, ho sentito un senso di sollievo profondo. Ma quella sensazione di intrusione, di invasione del mio spazio personale, è rimasta con me per tutto il viaggio.
Questa esperienza ha segnato un punto di svolta nella mia vita. Mi ha fatto capire quanto sia importante sensibilizzare le persone sul tema delle molestie e dell'intrusione nello spazio personale. Nessuna donna dovrebbe mai sentirsi vulnerabile o impotente in situazioni simili. Ho iniziato a cercare modi per difendermi e per aiutare altre donne a farlo, perché ognuna di noi ha il diritto di vivere senza paura o disagio.
Sono Giorgia, una giovane donna di 21 anni. Mi piace credere che il mondo sia un posto pieno di opportunità e avventure, ma ci sono momenti in cui questa convinzione viene messa alla prova. Oggi voglio raccontarvi una di queste esperienze, una che ho vissuto a soli 18 anni, quando ero ancora una giovane ragazza.
Era una tipica mattina d'estate, con il sole che splendeva alto nel cielo. Indossavo un vestito leggero e colorato, il mio preferito. Dovevo prendere l'autobus per andare al lavoro, una routine quotidiana che facevo da quando avevo iniziato a lavorare come commessa in un piccolo negozio del centro.
Mentre aspettavo all'angolo della strada, l'autobus si avvicinava con il suo caratteristico sibilo dei freni. Mi sono messa in fila insieme agli altri passeggeri, cercando di non far caso alla calca intorno a me. Era già abbastanza caldo da far sudare chiunque, e il bus sembrava essere l'unico rifugio climatizzato in vista.
Appena salita sull'autobus, ho cercato un posto libero vicino alla finestra. Purtroppo, l'unico posto disponibile era accanto a un uomo più anziano, forse di circa 60 anni. Mentre mi avvicinavo per prendere il mio posto, ho notato che il suo sguardo era fisso su di me, e non in modo amichevole.
Ho cercato di ignorare quella sensazione sgradevole e mi sono seduta. Ma non è passato molto tempo prima che iniziasse a comportarsi in modo inappropriato. Ha cominciato a spingere il suo braccio contro il mio, come se fosse un gesto casuale, ma era evidente che lo faceva apposta.
Ho cercato di spostarmi più vicino al finestrino, sperando che mi lasciasse in pace. Ma lui ha continuato. Mi ha toccato la schiena con il gomito, come se volesse "accidentalmente" sfiorarmi. Ho capito che stava cercando di superare i miei confini, di invadere il mio spazio personale in modo subdolo.
Mi sentivo intrappolata. Non sapevo cosa fare. Avevo solo 18 anni e non avevo l'esperienza o la fiducia per affrontare un uomo più anziano in un luogo pubblico. Ho cercato di concentrarmi sul mio telefono, fingendo di leggere un messaggio, sperando che smettesse.
Fortunatamente, dopo alcuni minuti che sembravano interminabili, l'uomo ha deciso di scendere dall'autobus. Quando finalmente è scomparso dalla mia vista, ho sentito un senso di sollievo profondo. Ma quella sensazione di intrusione, di invasione del mio spazio personale, è rimasta con me per tutto il viaggio.
Questa esperienza ha segnato un punto di svolta nella mia vita. Mi ha fatto capire quanto sia importante sensibilizzare le persone sul tema delle molestie e dell'intrusione nello spazio personale. Nessuna donna dovrebbe mai sentirsi vulnerabile o impotente in situazioni simili. Ho iniziato a cercare modi per difendermi e per aiutare altre donne a farlo, perché ognuna di noi ha il diritto di vivere senza paura o disagio.