Esperienza reale Il commilitone passivo e la moglie molto attiva

GioGio68

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3° '90, La Spezia, li conobbi Mario, commilitone durante il CAR e poi per i due mesi a seguire dove abbiamo condiviso il letto a castello di una delle camerate della caserma a pochi metri dalle acque del golfo di Genova.

All'epoca le poche comunicazioni avvenivano col telefono alla presenza degli altri commilitoni e via posta, la vecchia e profumata carta, ricordo quando la sera, dopo un'intensa giornata, se non avevamo turni di guardia, ci fermavamo fuori la camerata a chiacchierare seduti sul parapetto che dava sulla baia dove era ancorata una vecchia nave che serviva da campo scuola per i sommozzatori, si parlava di tutto di più, roba da diciottenni o poco più; una sera Mario leggeva una lettera della fidanzata e quando un ghigno di soddisfazione gli segnò il viso rilesse, ad alta voce "un bacino anche a lui"

Mario era un bel giovanotto della provincia di Roma, le nostre serate, quando in libera uscita, si risolvevano tra un bar e l'altro, la divisa ci rendeva tutti uguali, il rientro in caserma col bus era uno spasso, non si capiva se era l'autista ad essere ubriaco o noi ma, in ogni caso, il rientro era sempre movimentato ma la sbronza passava immediatamente all'approssimarsi del cancello di ingresso della caserma, eravamo meno di 300 in tutto ed era impossibile scampare i controlli.

Dopo due mesi di corso presso la caserma in riva al mare fummo mandati a diverse destinazioni, entrambi nei pressi di casa, lui nel Lazio ed io in Campania, non ci siamo più visti ma di tanto in tanto ci sentivamo poi, col tempo che passa, con gli impegni che aumentano la distanza anche segue lo stesso destino, aumenta e la tecnologia non ci è stata di grande aiuto, Mario non è mai stato un "tecnologico", anzi, si è trasferito in montagna dove vive con la moglie di una decina d'anni più giovane che ha sposato, con rito civile, da poco e, insieme a loro, cani, capre e galline.

Non sapevo del matrimonio, ero rimasto a tanti tanti anni fa quando la famosa fidanzata del bacino era diventata una ex, uno sfortunato evento ci ha rimessi in contatto, solo allora, dopo una ventina di anni, ho saputo di Maria, mi raccontava di questa ragazza conosciuta in città con la quale dopo pochi mesi di conoscenza hanno deciso di lasciare il caotico centro capitolino per trasferirsi sulle montagne a un paio di ore di distanza, la decisione di un rito civile, lei già sposata e separata con prole, lui mai sposato prima e niente figli.

Apprendendo la notizia del matrimonio presi la palla al balzo e lo costrinsi venirmi a trovare nella semper Felix Campania, questa volta niente scuse, mi feci passare Maria che non avevo mai sentito prima e diventò subito mia complice nell'organizzare questo fine settimana nella baia di Napoli; il luogo era per me stato occasione di lavoro per tante estati, avevo tante conoscenze e fu facile trovare dove stare per loro mentre io mi appoggiavo presso amici, era inizio estate, organizzai una gita in barca, ho la patente nautica, esperienza di navigazione in quelle acque e amici che mi hanno noleggiato uno di quei caratteristici gozzi sorrentini con qualche anno sulle spalle ma sempre elegante, un colore blu che ormai si è spento, delle spugne di un colore tra il grigio chiaro e l'avorio, la ghiacciaia che ho rifornito di bibite e di una bottiglia di spumante (non me ne vogliate ma il prosecco proprio no!) e un tendalino, anch'esso ormai arrivato, di un bianco crema a fare ombra in un inizio Giugno già caldissimo.

Inconto Mario che non vedevo da tempi immemori, si è fatto crescere i baffi e ha messo qualche kilo, lo stesso sorriso sornione ma decisamente più tranquillo di come lo ricordavo, Maria lo segue, non immaginavo come potesse essere, la avevo sentito al telefono ma mai provato a farmene un'immagine, molto carina devo dire, semplice, una bella bocca con un fresco sorriso, niente trucco, occhialoni da sole che nascondono degli occhi nocciola molto luminosi, un bel nasino e tanti capelli castano scuro fino al collo, un abitino con spalline sottili che arriva fino alle ginocchia e che lascia intravedere il bikini e delle curve sensuali ma non volgari.

Abbracci e pacche sulle spalle e la classica domanda "a' bira?" quella non poteva mai mancare, due mesi ci abbiamo passato in compagnia della bionda che condividevamo quasi tutte le sere; Mario mi presenta Maria e al solito ci si scambia le classiche bugie del tipo "ho tanto sentito parlare di te...".

Fa caldo "ragazzi, ho pensato alla barca, andiamo che qui fa caldo e c'è troppa gente", "ma siamo sicuri?" alludendo al fatto che non sapessi condurre una barca quando sapeva benissimo che l'ho fatto da quando ci siamo congedati "tranquillo, è piccola e facile da pilotare, potresti farlo anche tu..." "dai ragazzi, i miei ci portavano in Calabria da piccoli, abbiamo sempre noleggiato la barca, guido io e voi fate la riunione dei vecchietti..." La barca è ormeggiata alla fine della banchina del porto, avevo già sistemato tutto, ghiacciaia, asciugamani, un paio di creme solari per i pallidi e prenotato il pranzo presso uno stabilimento balneare che frequentavo spesso.

La domenica a Giugno è già molto ma molto caotica, abbiamo fatto un giretto fino ad una cala molto frequentata, siamo arrivati quando ancora non c'era troppo traffico, buttiamo l'ancora e ci rendiamo conto che in tre quarti d'ora abbiamo già vuotato 3 bottiglie di birra ciascuno, Maria ancora sorseggia la prima, il motore spento, caliamo la scaletta in acqua e comincia la lotteria a chi prima deve tuffarsi, Mario insiste perché sia io a farlo, io sono il comandante e sarò l'ultimo ad abbandonare la nave e mentre si discute Maria si tuffa senza colpo ferire, beata gioventù... è in acqua e il suo bikini verde fluo fa risaltare ancora di più le sue curve, un metro e sessanta per, ad occhio e croce, 55kg e una terza di seno, un bacino molto sexy e un bel culo sodo, niente da copertina di Playboy ma tanta roba.

La domanda di rito "Maria come è l'acqua?" "bella, venite!" Mario scende dalla scaletta come si addice ad un uomo della sua età e della sua non più atletica forma, io per evitare la discesa alla Esther Williams mi faccio coraggio, tolgo la maglietta che ho tenuto su fino ad allora e mi tuffo senza pensarci, brrrrr, FRESCA!!! Mentre siamo in acqua cominciano ad arrivare tante altre barche, è ormai passato mezzogiorno di fuoco e la baia è diventata un parcheggio, dopo una lenta nuotata fino al costone roccioso a riva torniamo verso la barca e ci fermiamo alla scaletta a chiacchierare, Maria si tiene con una mano al montante di acciaio come se fosse in attesa di salire, Mario le è di fronte e io di lato, li vedo scambiarsi degli strani sguardi, lei china la testa indietro per far scivolare i capelli sott'acqua e, allo stesso momento, allunga una gamba verso di me, anzi, tra le mie gambe con mio grandissimo imbarazzo, Mario fa il distratto e lei si drizza, riapre gli occhi e mi fa l'occhiolino mentre, salendo la scaletta, si tira per bene il bikini tra le chiappe sode.

Do la precedenza a Mario che, prima di salire, mi si avvicina e sussurra "bona né?!" "hai sempre avuto buon gusto ma ce la fai ancora?" "vedremo...", sale lui, salgo io, Maria si è stesa a prua al sole a pancia sotto e si è slacciata il pezzo di sopra del bikini, una volta saliti noi a bordo si gira e chiede "ci allontaniamo un pò, troppe barche qui" Mario annuisce, io tiro su la scaletta e metto in moto ancora grondante di acqua, Mario tira l'ancora e sia Maria che io facciamo la stessa battuta sulle sue prestazioni "ce la fai?"

Chiedo dove vogliano andare e Maria propone di spostarci al largo lontano dalla costa e dal traffico, Mario mi guarda e, accendendosi una sigaretta, annuisce, metto la prua al largo e lentamente ci allontaniamo, Maria si volta supina, si solleva tenendosi il costume con le mani e chiede "ti da fastidio se tolgo il pezzo di sopra?" guardo Mario e lui annuisce, è sempre stato di poche parole, "per me non c'è problema, ne ho già viste alcune..." beh, devo dire che il verde fluo nascondeva ben poco, sono una bella terza soda con dei turgidi capezzoli, se le strizza e si siede sul bordo del prendisole di fronte a noi e chiede a Mario di passare ai comandi "dai, fai vedere se sei capace, portaci in un posto tranquillo e tu - rivolta a me - che abbiamo da bere?" io apro la ghiacciaia dove avevo riposto anche tre bicchieri e tiro fuori uno spumante che produce un mio amico del nord est, siamo ad un miglio abbondante da terra e Mario mette a folle il motore "Marì va bene qui?" "ottimo comandante, spegniamo le macchine e tu stappa!"

Maria sembra esuberante, anche troppo per il mite Mario e infatti comincio a farmi qualche domanda mentre brindiamo all'incontro ma manco riesco a formulare tre risposte tra cui scegliere che Mario si siede al fresco e si accende un'altra sigaretta mentre poggia il bicchiere sulla coperta, Maria mi poggia una mano sulla spalla e mi spinge a sedermi sul prendisole, mi invita ad un altro brindisi e nello scoccare i bicchieri mi poggia una mano sulla gamba, non fosse stato per l'abbronzatura sarei diventato rosso porpora, Mario ignora tutto mentre io cerco il suo sguardo per capire che sta succedendo e lei "ma sei tutto cosi in forma?" alludendo alla mia forma fisica che, rispetto a Mario, mi fa sembrare atletico (...) "dai, fammi vedere, tira giu" mentre mi infila una mano sotto al costume causando un riflesso che mi ha fatto chiudere le gambe.

Mario si volta e con un gesto della mano fa cenno di accontentarla, Maria poggia il suo bicchiere, mi fa alzare e mi tira giu il costume, mi vergogno da morire di solito dato che da moscio ce l'ho minuscolo ma mi stava già venendo semi duro solo a guardarle le tette sode e quei capezzoli scuri e turgidi, è seduta davanti a me, mi guarda negli occhi e mi prende il cazzo in mano, io mi volto a guardare Mario ma lui è pacifico con la sua sigaretta e il telefonino, lei mi scappella e comincia a farmi una lenta sega, si guarda intorno per assicurarsi che nessuno ci veda, si accovaccia sulla coperta e mi fa sedere sul bordo del prendisole, ora il suo sguardo si sposta tra le mie gambe e "hmmmm, dammelo!" e mi prende la capocchia in bocca mentre con una mano mi stringe il cazzo alla base, inizia a leccare tutt'intorno, Mario è totalmente indifferente, Maria inizia a ciucciare la capocchia con grande maestria mentre si infila una mano nello slip, la pompa comincia a farsi seria, ora comincia a infilarlo tutto in bocca ma interrompe, si stende nel pozzetto della barca al riparo da sguardi, si sposta lo slip mentre si infila due dita nella figa, Mario si è tirato fuori il pisello e si sta segando, fa cenno di continuare, Maria mi fa sedere addosso a lei, il cazzo tra le tette, mi ci sputa sopra e se lo strofina sui capezzoli, poi mi tira a sé con una mano, me la infila dietro la schiena e mi avvicina alla sua bocca, prende in bocca il cazzo che ormai sta per esplodere e ricomincia a succhiare e farmi una sega, io allungo la mano giu nel suo slip e infilo un dito insieme alle sue nella figa con pelo raso e curato, è bagnatissima, mi lascia il cazzo per un attimo e "ce l'hai i preservativi?" "preservativi?! no..." "peccato..." Mario continua a farsi la sega e prende il telefonino per, immagino, fare un video, gli chiedo di non farlo, mi faccio porgere il mio telefono "te lo faccio io va bene?"

Maria geme come e si contorce, cazzo che femmina! A cavalcioni mi guardo intorno per vedere se ci osservano, poggio il telefono mentre lei mi fa mettere il cazzo tra le tette e comincia a farmi una spagnola, ha le mani occupate, io la sditalino e Mario si sega, ha il costume ancora alle ginocchia e il cazzo ancora semi moscio, Maria solleva la testa per prendere la capocchia in bocca e succhiare come se volesse ingoiarlo "dai, non ce la faccio più, sborrami!" e con una mano stringe il cazzo alla base e l'altra, sulla quale ha sputato, solo sulla capocchia che ormai sembra una melanzana, avvio il video finalmente, con una mano tengo il telefono e con l'altra mi poggio al bordo del prendisole per non crollarle addosso, quando sento stare per venire mi drizzo, le tolgo il cazzo di mano e finisco da solo, stringo bene alla base della capocchia mentre lei ha la bocca aperta e la lingua di fuori, il primo fiotto le arriva in faccia e sui capelli, poi bocca, gola, tette, un fiume di sbarra e lei si spalma quella sulla faccia, con le dita se la porta sulla bocca ancora aperta e lecca tutto, io sto per crollarle addosso ma mi godo lo spettacolo di sborra che cola ovunque, la collanina d'oro con pendente che ha alla gola è tutta impiastricciata, si strofina i capezzoli duri e se li strizza, Mario si sega con la sigaretta tra le labbra, poggio il telefono che ancora regista i gemiti di Maria che ora mi prende il cazzo ormai in fase calante e ne lecca la capocchia con le ultime dense gocce di sborra, si passa la lingua sulle labbra e mi fa cenno di spostarmi per alzarsi, lo slip ancora lascia il pelo e un pò delle labbra scoperte, la sborra le arriva fino all'ombelico, mi chiede di mettere la scaletta, fa per scendere in acqua mentre io mi seggo sul prendisole col cazzo ancora gocciolante e col sudore che mi cola ovunque, lei scende due scalini, ha le gambe in acqua e fa avvicinare Mario, gli prende il cazzo in mano e gli fa una furiosa sega, tempo trenta secondi che anche lui sborra, ancora il costume intorno alle caviglie, per poco non sbatte a terra dopo essere venuto, Maria si spalma la sua poca sborra sulle tette e si lascia cadere in acqua, ora siamo Mario ed io, lui mi guarda, mi fa l'occhiolino "grazie, lo sapevo che le saresti piaciuto"

Appuntamento alla prossima estate
 

Grandel

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Jerusalem’s Lot
3° '90, La Spezia, li conobbi Mario, commilitone durante il CAR e poi per i due mesi a seguire dove abbiamo condiviso il letto a castello di una delle camerate della caserma a pochi metri dalle acque del golfo di Genova.

All'epoca le poche comunicazioni avvenivano col telefono alla presenza degli altri commilitoni e via posta, la vecchia e profumata carta, ricordo quando la sera, dopo un'intensa giornata, se non avevamo turni di guardia, ci fermavamo fuori la camerata a chiacchierare seduti sul parapetto che dava sulla baia dove era ancorata una vecchia nave che serviva da campo scuola per i sommozzatori, si parlava di tutto di più, roba da diciottenni o poco più; una sera Mario leggeva una lettera della fidanzata e quando un ghigno di soddisfazione gli segnò il viso rilesse, ad alta voce "un bacino anche a lui"

Mario era un bel giovanotto della provincia di Roma, le nostre serate, quando in libera uscita, si risolvevano tra un bar e l'altro, la divisa ci rendeva tutti uguali, il rientro in caserma col bus era uno spasso, non si capiva se era l'autista ad essere ubriaco o noi ma, in ogni caso, il rientro era sempre movimentato ma la sbronza passava immediatamente all'approssimarsi del cancello di ingresso della caserma, eravamo meno di 300 in tutto ed era impossibile scampare i controlli.

Dopo due mesi di corso presso la caserma in riva al mare fummo mandati a diverse destinazioni, entrambi nei pressi di casa, lui nel Lazio ed io in Campania, non ci siamo più visti ma di tanto in tanto ci sentivamo poi, col tempo che passa, con gli impegni che aumentano la distanza anche segue lo stesso destino, aumenta e la tecnologia non ci è stata di grande aiuto, Mario non è mai stato un "tecnologico", anzi, si è trasferito in montagna dove vive con la moglie di una decina d'anni più giovane che ha sposato, con rito civile, da poco e, insieme a loro, cani, capre e galline.

Non sapevo del matrimonio, ero rimasto a tanti tanti anni fa quando la famosa fidanzata del bacino era diventata una ex, uno sfortunato evento ci ha rimessi in contatto, solo allora, dopo una ventina di anni, ho saputo di Maria, mi raccontava di questa ragazza conosciuta in città con la quale dopo pochi mesi di conoscenza hanno deciso di lasciare il caotico centro capitolino per trasferirsi sulle montagne a un paio di ore di distanza, la decisione di un rito civile, lei già sposata e separata con prole, lui mai sposato prima e niente figli.

Apprendendo la notizia del matrimonio presi la palla al balzo e lo costrinsi venirmi a trovare nella semper Felix Campania, questa volta niente scuse, mi feci passare Maria che non avevo mai sentito prima e diventò subito mia complice nell'organizzare questo fine settimana nella baia di Napoli; il luogo era per me stato occasione di lavoro per tante estati, avevo tante conoscenze e fu facile trovare dove stare per loro mentre io mi appoggiavo presso amici, era inizio estate, organizzai una gita in barca, ho la patente nautica, esperienza di navigazione in quelle acque e amici che mi hanno noleggiato uno di quei caratteristici gozzi sorrentini con qualche anno sulle spalle ma sempre elegante, un colore blu che ormai si è spento, delle spugne di un colore tra il grigio chiaro e l'avorio, la ghiacciaia che ho rifornito di bibite e di una bottiglia di spumante (non me ne vogliate ma il prosecco proprio no!) e un tendalino, anch'esso ormai arrivato, di un bianco crema a fare ombra in un inizio Giugno già caldissimo.

Inconto Mario che non vedevo da tempi immemori, si è fatto crescere i baffi e ha messo qualche kilo, lo stesso sorriso sornione ma decisamente più tranquillo di come lo ricordavo, Maria lo segue, non immaginavo come potesse essere, la avevo sentito al telefono ma mai provato a farmene un'immagine, molto carina devo dire, semplice, una bella bocca con un fresco sorriso, niente trucco, occhialoni da sole che nascondono degli occhi nocciola molto luminosi, un bel nasino e tanti capelli castano scuro fino al collo, un abitino con spalline sottili che arriva fino alle ginocchia e che lascia intravedere il bikini e delle curve sensuali ma non volgari.

Abbracci e pacche sulle spalle e la classica domanda "a' bira?" quella non poteva mai mancare, due mesi ci abbiamo passato in compagnia della bionda che condividevamo quasi tutte le sere; Mario mi presenta Maria e al solito ci si scambia le classiche bugie del tipo "ho tanto sentito parlare di te...".

Fa caldo "ragazzi, ho pensato alla barca, andiamo che qui fa caldo e c'è troppa gente", "ma siamo sicuri?" alludendo al fatto che non sapessi condurre una barca quando sapeva benissimo che l'ho fatto da quando ci siamo congedati "tranquillo, è piccola e facile da pilotare, potresti farlo anche tu..." "dai ragazzi, i miei ci portavano in Calabria da piccoli, abbiamo sempre noleggiato la barca, guido io e voi fate la riunione dei vecchietti..." La barca è ormeggiata alla fine della banchina del porto, avevo già sistemato tutto, ghiacciaia, asciugamani, un paio di creme solari per i pallidi e prenotato il pranzo presso uno stabilimento balneare che frequentavo spesso.

La domenica a Giugno è già molto ma molto caotica, abbiamo fatto un giretto fino ad una cala molto frequentata, siamo arrivati quando ancora non c'era troppo traffico, buttiamo l'ancora e ci rendiamo conto che in tre quarti d'ora abbiamo già vuotato 3 bottiglie di birra ciascuno, Maria ancora sorseggia la prima, il motore spento, caliamo la scaletta in acqua e comincia la lotteria a chi prima deve tuffarsi, Mario insiste perché sia io a farlo, io sono il comandante e sarò l'ultimo ad abbandonare la nave e mentre si discute Maria si tuffa senza colpo ferire, beata gioventù... è in acqua e il suo bikini verde fluo fa risaltare ancora di più le sue curve, un metro e sessanta per, ad occhio e croce, 55kg e una terza di seno, un bacino molto sexy e un bel culo sodo, niente da copertina di Playboy ma tanta roba.

La domanda di rito "Maria come è l'acqua?" "bella, venite!" Mario scende dalla scaletta come si addice ad un uomo della sua età e della sua non più atletica forma, io per evitare la discesa alla Esther Williams mi faccio coraggio, tolgo la maglietta che ho tenuto su fino ad allora e mi tuffo senza pensarci, brrrrr, FRESCA!!! Mentre siamo in acqua cominciano ad arrivare tante altre barche, è ormai passato mezzogiorno di fuoco e la baia è diventata un parcheggio, dopo una lenta nuotata fino al costone roccioso a riva torniamo verso la barca e ci fermiamo alla scaletta a chiacchierare, Maria si tiene con una mano al montante di acciaio come se fosse in attesa di salire, Mario le è di fronte e io di lato, li vedo scambiarsi degli strani sguardi, lei china la testa indietro per far scivolare i capelli sott'acqua e, allo stesso momento, allunga una gamba verso di me, anzi, tra le mie gambe con mio grandissimo imbarazzo, Mario fa il distratto e lei si drizza, riapre gli occhi e mi fa l'occhiolino mentre, salendo la scaletta, si tira per bene il bikini tra le chiappe sode.

Do la precedenza a Mario che, prima di salire, mi si avvicina e sussurra "bona né?!" "hai sempre avuto buon gusto ma ce la fai ancora?" "vedremo...", sale lui, salgo io, Maria si è stesa a prua al sole a pancia sotto e si è slacciata il pezzo di sopra del bikini, una volta saliti noi a bordo si gira e chiede "ci allontaniamo un pò, troppe barche qui" Mario annuisce, io tiro su la scaletta e metto in moto ancora grondante di acqua, Mario tira l'ancora e sia Maria che io facciamo la stessa battuta sulle sue prestazioni "ce la fai?"

Chiedo dove vogliano andare e Maria propone di spostarci al largo lontano dalla costa e dal traffico, Mario mi guarda e, accendendosi una sigaretta, annuisce, metto la prua al largo e lentamente ci allontaniamo, Maria si volta supina, si solleva tenendosi il costume con le mani e chiede "ti da fastidio se tolgo il pezzo di sopra?" guardo Mario e lui annuisce, è sempre stato di poche parole, "per me non c'è problema, ne ho già viste alcune..." beh, devo dire che il verde fluo nascondeva ben poco, sono una bella terza soda con dei turgidi capezzoli, se le strizza e si siede sul bordo del prendisole di fronte a noi e chiede a Mario di passare ai comandi "dai, fai vedere se sei capace, portaci in un posto tranquillo e tu - rivolta a me - che abbiamo da bere?" io apro la ghiacciaia dove avevo riposto anche tre bicchieri e tiro fuori uno spumante che produce un mio amico del nord est, siamo ad un miglio abbondante da terra e Mario mette a folle il motore "Marì va bene qui?" "ottimo comandante, spegniamo le macchine e tu stappa!"

Maria sembra esuberante, anche troppo per il mite Mario e infatti comincio a farmi qualche domanda mentre brindiamo all'incontro ma manco riesco a formulare tre risposte tra cui scegliere che Mario si siede al fresco e si accende un'altra sigaretta mentre poggia il bicchiere sulla coperta, Maria mi poggia una mano sulla spalla e mi spinge a sedermi sul prendisole, mi invita ad un altro brindisi e nello scoccare i bicchieri mi poggia una mano sulla gamba, non fosse stato per l'abbronzatura sarei diventato rosso porpora, Mario ignora tutto mentre io cerco il suo sguardo per capire che sta succedendo e lei "ma sei tutto cosi in forma?" alludendo alla mia forma fisica che, rispetto a Mario, mi fa sembrare atletico (...) "dai, fammi vedere, tira giu" mentre mi infila una mano sotto al costume causando un riflesso che mi ha fatto chiudere le gambe.

Mario si volta e con un gesto della mano fa cenno di accontentarla, Maria poggia il suo bicchiere, mi fa alzare e mi tira giu il costume, mi vergogno da morire di solito dato che da moscio ce l'ho minuscolo ma mi stava già venendo semi duro solo a guardarle le tette sode e quei capezzoli scuri e turgidi, è seduta davanti a me, mi guarda negli occhi e mi prende il cazzo in mano, io mi volto a guardare Mario ma lui è pacifico con la sua sigaretta e il telefonino, lei mi scappella e comincia a farmi una lenta sega, si guarda intorno per assicurarsi che nessuno ci veda, si accovaccia sulla coperta e mi fa sedere sul bordo del prendisole, ora il suo sguardo si sposta tra le mie gambe e "hmmmm, dammelo!" e mi prende la capocchia in bocca mentre con una mano mi stringe il cazzo alla base, inizia a leccare tutt'intorno, Mario è totalmente indifferente, Maria inizia a ciucciare la capocchia con grande maestria mentre si infila una mano nello slip, la pompa comincia a farsi seria, ora comincia a infilarlo tutto in bocca ma interrompe, si stende nel pozzetto della barca al riparo da sguardi, si sposta lo slip mentre si infila due dita nella figa, Mario si è tirato fuori il pisello e si sta segando, fa cenno di continuare, Maria mi fa sedere addosso a lei, il cazzo tra le tette, mi ci sputa sopra e se lo strofina sui capezzoli, poi mi tira a sé con una mano, me la infila dietro la schiena e mi avvicina alla sua bocca, prende in bocca il cazzo che ormai sta per esplodere e ricomincia a succhiare e farmi una sega, io allungo la mano giu nel suo slip e infilo un dito insieme alle sue nella figa con pelo raso e curato, è bagnatissima, mi lascia il cazzo per un attimo e "ce l'hai i preservativi?" "preservativi?! no..." "peccato..." Mario continua a farsi la sega e prende il telefonino per, immagino, fare un video, gli chiedo di non farlo, mi faccio porgere il mio telefono "te lo faccio io va bene?"

Maria geme come e si contorce, cazzo che femmina! A cavalcioni mi guardo intorno per vedere se ci osservano, poggio il telefono mentre lei mi fa mettere il cazzo tra le tette e comincia a farmi una spagnola, ha le mani occupate, io la sditalino e Mario si sega, ha il costume ancora alle ginocchia e il cazzo ancora semi moscio, Maria solleva la testa per prendere la capocchia in bocca e succhiare come se volesse ingoiarlo "dai, non ce la faccio più, sborrami!" e con una mano stringe il cazzo alla base e l'altra, sulla quale ha sputato, solo sulla capocchia che ormai sembra una melanzana, avvio il video finalmente, con una mano tengo il telefono e con l'altra mi poggio al bordo del prendisole per non crollarle addosso, quando sento stare per venire mi drizzo, le tolgo il cazzo di mano e finisco da solo, stringo bene alla base della capocchia mentre lei ha la bocca aperta e la lingua di fuori, il primo fiotto le arriva in faccia e sui capelli, poi bocca, gola, tette, un fiume di sbarra e lei si spalma quella sulla faccia, con le dita se la porta sulla bocca ancora aperta e lecca tutto, io sto per crollarle addosso ma mi godo lo spettacolo di sborra che cola ovunque, la collanina d'oro con pendente che ha alla gola è tutta impiastricciata, si strofina i capezzoli duri e se li strizza, Mario si sega con la sigaretta tra le labbra, poggio il telefono che ancora regista i gemiti di Maria che ora mi prende il cazzo ormai in fase calante e ne lecca la capocchia con le ultime dense gocce di sborra, si passa la lingua sulle labbra e mi fa cenno di spostarmi per alzarsi, lo slip ancora lascia il pelo e un pò delle labbra scoperte, la sborra le arriva fino all'ombelico, mi chiede di mettere la scaletta, fa per scendere in acqua mentre io mi seggo sul prendisole col cazzo ancora gocciolante e col sudore che mi cola ovunque, lei scende due scalini, ha le gambe in acqua e fa avvicinare Mario, gli prende il cazzo in mano e gli fa una furiosa sega, tempo trenta secondi che anche lui sborra, ancora il costume intorno alle caviglie, per poco non sbatte a terra dopo essere venuto, Maria si spalma la sua poca sborra sulle tette e si lascia cadere in acqua, ora siamo Mario ed io, lui mi guarda, mi fa l'occhiolino "grazie, lo sapevo che le saresti piaciuto"

Appuntamento alla prossima estate
Simpatica la Maria
 

sormarco

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3° '90, La Spezia, li conobbi Mario, commilitone durante il CAR e poi per i due mesi a seguire dove abbiamo condiviso il letto a castello di una delle camerate della caserma a pochi metri dalle acque del golfo di Genova.

All'epoca le poche comunicazioni avvenivano col telefono alla presenza degli altri commilitoni e via posta, la vecchia e profumata carta, ricordo quando la sera, dopo un'intensa giornata, se non avevamo turni di guardia, ci fermavamo fuori la camerata a chiacchierare seduti sul parapetto che dava sulla baia dove era ancorata una vecchia nave che serviva da campo scuola per i sommozzatori, si parlava di tutto di più, roba da diciottenni o poco più; una sera Mario leggeva una lettera della fidanzata e quando un ghigno di soddisfazione gli segnò il viso rilesse, ad alta voce "un bacino anche a lui"

Mario era un bel giovanotto della provincia di Roma, le nostre serate, quando in libera uscita, si risolvevano tra un bar e l'altro, la divisa ci rendeva tutti uguali, il rientro in caserma col bus era uno spasso, non si capiva se era l'autista ad essere ubriaco o noi ma, in ogni caso, il rientro era sempre movimentato ma la sbronza passava immediatamente all'approssimarsi del cancello di ingresso della caserma, eravamo meno di 300 in tutto ed era impossibile scampare i controlli.

Dopo due mesi di corso presso la caserma in riva al mare fummo mandati a diverse destinazioni, entrambi nei pressi di casa, lui nel Lazio ed io in Campania, non ci siamo più visti ma di tanto in tanto ci sentivamo poi, col tempo che passa, con gli impegni che aumentano la distanza anche segue lo stesso destino, aumenta e la tecnologia non ci è stata di grande aiuto, Mario non è mai stato un "tecnologico", anzi, si è trasferito in montagna dove vive con la moglie di una decina d'anni più giovane che ha sposato, con rito civile, da poco e, insieme a loro, cani, capre e galline.

Non sapevo del matrimonio, ero rimasto a tanti tanti anni fa quando la famosa fidanzata del bacino era diventata una ex, uno sfortunato evento ci ha rimessi in contatto, solo allora, dopo una ventina di anni, ho saputo di Maria, mi raccontava di questa ragazza conosciuta in città con la quale dopo pochi mesi di conoscenza hanno deciso di lasciare il caotico centro capitolino per trasferirsi sulle montagne a un paio di ore di distanza, la decisione di un rito civile, lei già sposata e separata con prole, lui mai sposato prima e niente figli.

Apprendendo la notizia del matrimonio presi la palla al balzo e lo costrinsi venirmi a trovare nella semper Felix Campania, questa volta niente scuse, mi feci passare Maria che non avevo mai sentito prima e diventò subito mia complice nell'organizzare questo fine settimana nella baia di Napoli; il luogo era per me stato occasione di lavoro per tante estati, avevo tante conoscenze e fu facile trovare dove stare per loro mentre io mi appoggiavo presso amici, era inizio estate, organizzai una gita in barca, ho la patente nautica, esperienza di navigazione in quelle acque e amici che mi hanno noleggiato uno di quei caratteristici gozzi sorrentini con qualche anno sulle spalle ma sempre elegante, un colore blu che ormai si è spento, delle spugne di un colore tra il grigio chiaro e l'avorio, la ghiacciaia che ho rifornito di bibite e di una bottiglia di spumante (non me ne vogliate ma il prosecco proprio no!) e un tendalino, anch'esso ormai arrivato, di un bianco crema a fare ombra in un inizio Giugno già caldissimo.

Inconto Mario che non vedevo da tempi immemori, si è fatto crescere i baffi e ha messo qualche kilo, lo stesso sorriso sornione ma decisamente più tranquillo di come lo ricordavo, Maria lo segue, non immaginavo come potesse essere, la avevo sentito al telefono ma mai provato a farmene un'immagine, molto carina devo dire, semplice, una bella bocca con un fresco sorriso, niente trucco, occhialoni da sole che nascondono degli occhi nocciola molto luminosi, un bel nasino e tanti capelli castano scuro fino al collo, un abitino con spalline sottili che arriva fino alle ginocchia e che lascia intravedere il bikini e delle curve sensuali ma non volgari.

Abbracci e pacche sulle spalle e la classica domanda "a' bira?" quella non poteva mai mancare, due mesi ci abbiamo passato in compagnia della bionda che condividevamo quasi tutte le sere; Mario mi presenta Maria e al solito ci si scambia le classiche bugie del tipo "ho tanto sentito parlare di te...".

Fa caldo "ragazzi, ho pensato alla barca, andiamo che qui fa caldo e c'è troppa gente", "ma siamo sicuri?" alludendo al fatto che non sapessi condurre una barca quando sapeva benissimo che l'ho fatto da quando ci siamo congedati "tranquillo, è piccola e facile da pilotare, potresti farlo anche tu..." "dai ragazzi, i miei ci portavano in Calabria da piccoli, abbiamo sempre noleggiato la barca, guido io e voi fate la riunione dei vecchietti..." La barca è ormeggiata alla fine della banchina del porto, avevo già sistemato tutto, ghiacciaia, asciugamani, un paio di creme solari per i pallidi e prenotato il pranzo presso uno stabilimento balneare che frequentavo spesso.

La domenica a Giugno è già molto ma molto caotica, abbiamo fatto un giretto fino ad una cala molto frequentata, siamo arrivati quando ancora non c'era troppo traffico, buttiamo l'ancora e ci rendiamo conto che in tre quarti d'ora abbiamo già vuotato 3 bottiglie di birra ciascuno, Maria ancora sorseggia la prima, il motore spento, caliamo la scaletta in acqua e comincia la lotteria a chi prima deve tuffarsi, Mario insiste perché sia io a farlo, io sono il comandante e sarò l'ultimo ad abbandonare la nave e mentre si discute Maria si tuffa senza colpo ferire, beata gioventù... è in acqua e il suo bikini verde fluo fa risaltare ancora di più le sue curve, un metro e sessanta per, ad occhio e croce, 55kg e una terza di seno, un bacino molto sexy e un bel culo sodo, niente da copertina di Playboy ma tanta roba.

La domanda di rito "Maria come è l'acqua?" "bella, venite!" Mario scende dalla scaletta come si addice ad un uomo della sua età e della sua non più atletica forma, io per evitare la discesa alla Esther Williams mi faccio coraggio, tolgo la maglietta che ho tenuto su fino ad allora e mi tuffo senza pensarci, brrrrr, FRESCA!!! Mentre siamo in acqua cominciano ad arrivare tante altre barche, è ormai passato mezzogiorno di fuoco e la baia è diventata un parcheggio, dopo una lenta nuotata fino al costone roccioso a riva torniamo verso la barca e ci fermiamo alla scaletta a chiacchierare, Maria si tiene con una mano al montante di acciaio come se fosse in attesa di salire, Mario le è di fronte e io di lato, li vedo scambiarsi degli strani sguardi, lei china la testa indietro per far scivolare i capelli sott'acqua e, allo stesso momento, allunga una gamba verso di me, anzi, tra le mie gambe con mio grandissimo imbarazzo, Mario fa il distratto e lei si drizza, riapre gli occhi e mi fa l'occhiolino mentre, salendo la scaletta, si tira per bene il bikini tra le chiappe sode.

Do la precedenza a Mario che, prima di salire, mi si avvicina e sussurra "bona né?!" "hai sempre avuto buon gusto ma ce la fai ancora?" "vedremo...", sale lui, salgo io, Maria si è stesa a prua al sole a pancia sotto e si è slacciata il pezzo di sopra del bikini, una volta saliti noi a bordo si gira e chiede "ci allontaniamo un pò, troppe barche qui" Mario annuisce, io tiro su la scaletta e metto in moto ancora grondante di acqua, Mario tira l'ancora e sia Maria che io facciamo la stessa battuta sulle sue prestazioni "ce la fai?"

Chiedo dove vogliano andare e Maria propone di spostarci al largo lontano dalla costa e dal traffico, Mario mi guarda e, accendendosi una sigaretta, annuisce, metto la prua al largo e lentamente ci allontaniamo, Maria si volta supina, si solleva tenendosi il costume con le mani e chiede "ti da fastidio se tolgo il pezzo di sopra?" guardo Mario e lui annuisce, è sempre stato di poche parole, "per me non c'è problema, ne ho già viste alcune..." beh, devo dire che il verde fluo nascondeva ben poco, sono una bella terza soda con dei turgidi capezzoli, se le strizza e si siede sul bordo del prendisole di fronte a noi e chiede a Mario di passare ai comandi "dai, fai vedere se sei capace, portaci in un posto tranquillo e tu - rivolta a me - che abbiamo da bere?" io apro la ghiacciaia dove avevo riposto anche tre bicchieri e tiro fuori uno spumante che produce un mio amico del nord est, siamo ad un miglio abbondante da terra e Mario mette a folle il motore "Marì va bene qui?" "ottimo comandante, spegniamo le macchine e tu stappa!"

Maria sembra esuberante, anche troppo per il mite Mario e infatti comincio a farmi qualche domanda mentre brindiamo all'incontro ma manco riesco a formulare tre risposte tra cui scegliere che Mario si siede al fresco e si accende un'altra sigaretta mentre poggia il bicchiere sulla coperta, Maria mi poggia una mano sulla spalla e mi spinge a sedermi sul prendisole, mi invita ad un altro brindisi e nello scoccare i bicchieri mi poggia una mano sulla gamba, non fosse stato per l'abbronzatura sarei diventato rosso porpora, Mario ignora tutto mentre io cerco il suo sguardo per capire che sta succedendo e lei "ma sei tutto cosi in forma?" alludendo alla mia forma fisica che, rispetto a Mario, mi fa sembrare atletico (...) "dai, fammi vedere, tira giu" mentre mi infila una mano sotto al costume causando un riflesso che mi ha fatto chiudere le gambe.

Mario si volta e con un gesto della mano fa cenno di accontentarla, Maria poggia il suo bicchiere, mi fa alzare e mi tira giu il costume, mi vergogno da morire di solito dato che da moscio ce l'ho minuscolo ma mi stava già venendo semi duro solo a guardarle le tette sode e quei capezzoli scuri e turgidi, è seduta davanti a me, mi guarda negli occhi e mi prende il cazzo in mano, io mi volto a guardare Mario ma lui è pacifico con la sua sigaretta e il telefonino, lei mi scappella e comincia a farmi una lenta sega, si guarda intorno per assicurarsi che nessuno ci veda, si accovaccia sulla coperta e mi fa sedere sul bordo del prendisole, ora il suo sguardo si sposta tra le mie gambe e "hmmmm, dammelo!" e mi prende la capocchia in bocca mentre con una mano mi stringe il cazzo alla base, inizia a leccare tutt'intorno, Mario è totalmente indifferente, Maria inizia a ciucciare la capocchia con grande maestria mentre si infila una mano nello slip, la pompa comincia a farsi seria, ora comincia a infilarlo tutto in bocca ma interrompe, si stende nel pozzetto della barca al riparo da sguardi, si sposta lo slip mentre si infila due dita nella figa, Mario si è tirato fuori il pisello e si sta segando, fa cenno di continuare, Maria mi fa sedere addosso a lei, il cazzo tra le tette, mi ci sputa sopra e se lo strofina sui capezzoli, poi mi tira a sé con una mano, me la infila dietro la schiena e mi avvicina alla sua bocca, prende in bocca il cazzo che ormai sta per esplodere e ricomincia a succhiare e farmi una sega, io allungo la mano giu nel suo slip e infilo un dito insieme alle sue nella figa con pelo raso e curato, è bagnatissima, mi lascia il cazzo per un attimo e "ce l'hai i preservativi?" "preservativi?! no..." "peccato..." Mario continua a farsi la sega e prende il telefonino per, immagino, fare un video, gli chiedo di non farlo, mi faccio porgere il mio telefono "te lo faccio io va bene?"

Maria geme come e si contorce, cazzo che femmina! A cavalcioni mi guardo intorno per vedere se ci osservano, poggio il telefono mentre lei mi fa mettere il cazzo tra le tette e comincia a farmi una spagnola, ha le mani occupate, io la sditalino e Mario si sega, ha il costume ancora alle ginocchia e il cazzo ancora semi moscio, Maria solleva la testa per prendere la capocchia in bocca e succhiare come se volesse ingoiarlo "dai, non ce la faccio più, sborrami!" e con una mano stringe il cazzo alla base e l'altra, sulla quale ha sputato, solo sulla capocchia che ormai sembra una melanzana, avvio il video finalmente, con una mano tengo il telefono e con l'altra mi poggio al bordo del prendisole per non crollarle addosso, quando sento stare per venire mi drizzo, le tolgo il cazzo di mano e finisco da solo, stringo bene alla base della capocchia mentre lei ha la bocca aperta e la lingua di fuori, il primo fiotto le arriva in faccia e sui capelli, poi bocca, gola, tette, un fiume di sbarra e lei si spalma quella sulla faccia, con le dita se la porta sulla bocca ancora aperta e lecca tutto, io sto per crollarle addosso ma mi godo lo spettacolo di sborra che cola ovunque, la collanina d'oro con pendente che ha alla gola è tutta impiastricciata, si strofina i capezzoli duri e se li strizza, Mario si sega con la sigaretta tra le labbra, poggio il telefono che ancora regista i gemiti di Maria che ora mi prende il cazzo ormai in fase calante e ne lecca la capocchia con le ultime dense gocce di sborra, si passa la lingua sulle labbra e mi fa cenno di spostarmi per alzarsi, lo slip ancora lascia il pelo e un pò delle labbra scoperte, la sborra le arriva fino all'ombelico, mi chiede di mettere la scaletta, fa per scendere in acqua mentre io mi seggo sul prendisole col cazzo ancora gocciolante e col sudore che mi cola ovunque, lei scende due scalini, ha le gambe in acqua e fa avvicinare Mario, gli prende il cazzo in mano e gli fa una furiosa sega, tempo trenta secondi che anche lui sborra, ancora il costume intorno alle caviglie, per poco non sbatte a terra dopo essere venuto, Maria si spalma la sua poca sborra sulle tette e si lascia cadere in acqua, ora siamo Mario ed io, lui mi guarda, mi fa l'occhiolino "grazie, lo sapevo che le saresti piaciuto"

Appuntamento alla prossima estate
Come alla prossima estate, non puoi farti inviatare in montagna da loro?
Ps. Nella sezione toccata e fuga non ci puoi far vedere Maria opportunamente censurata, naturalmente avvisandoci almeno chi ti sta seguendo. Grazie 🍻🍻🍻🍻🍻🍻🍻 ecco a bira 😆😆
 
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Wow, uomo fortunato...mi sarei fiondato da loro in montagna cazzo in resta! Peccato che non te la sia scopata...
 
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GioGio68

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Wow, uomo fortunato...mi sarei fiondato da loro in montagna cazzo in resta! Peccato che non te la sia scopata...

Sono ormai passati quasi trenta anni da quando ci siamo congedati, ogni volta che ci sentiamo "ao' te devo venì a trovà..." oppure "sono a un paio d'ore di distanza, ti raggiungo?" ma alla fine non si è mai riusciti, ha approfittato della giovane moglie per venire a fare quasi una piccola vacanza ma da lui non ci sono mai stato prima né ci andrei ora, sarebbe quanto meno imbarazzante e, tra l'altro, da quando ci siamo "rivisti" la oramai scorsa estate, ci siamo sentiti qualche volta ma mai neanche fatto accenno all'accaduto e non sarò certamente io a mettere in mezzo l'argomento.

Di Maria mai avuto neanche il numero di telefono, per quanto ne sappia non usa social (cosa che ci accomuna), donna seria (!!!)

Inutile dire che il preservativo è sempre a portata di mano ;) in caso di necessità, quando si è sfilata lo slip e ha tirato fuori la patata mi sono mangiato le mani
 

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Sono ormai passati quasi trenta anni da quando ci siamo congedati, ogni volta che ci sentiamo "ao' te devo venì a trovà..." oppure "sono a un paio d'ore di distanza, ti raggiungo?" ma alla fine non si è mai riusciti, ha approfittato della giovane moglie per venire a fare quasi una piccola vacanza ma da lui non ci sono mai stato prima né ci andrei ora, sarebbe quanto meno imbarazzante e, tra l'altro, da quando ci siamo "rivisti" la oramai scorsa estate, ci siamo sentiti qualche volta ma mai neanche fatto accenno all'accaduto e non sarò certamente io a mettere in mezzo l'argomento.

Di Maria mai avuto neanche il numero di telefono, per quanto ne sappia non usa social (cosa che ci accomuna), donna seria (!!!)

Inutile dire che il preservativo è sempre a portata di mano ;) in caso di necessità, quando si è sfilata lo slip e ha tirato fuori la patata mi sono mangiato le mani
Sei stato un signore, effettivamente l'invito dovrebbe venire da loro, ma immagino che la signora anche dalle sue parti abbia chi la soddisfa. Probabilmente però l'occasione arriverà, prima o poi...
 

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