Esperienza reale il piacere di essere violentato da due trans.

giardino adornato

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Un metro e sessantanove di altezza, corporatura esile ma ben proporzionato. Pelle chiara e liscia, capelli Castano Biondo, lunghi e mossi. Su due minuscole palline, pende un piccolo cazzo di soli due centimetri, quasi del tutto impotente. Totalmente depilato. Passivo e sottomesso, mi piace farmi sodomizzare duramente. Non mi sento maschio, ma neanche donna. Sono però, una gran puttana, spregiudicata e molto troia. Dalle donne, adoro essere deriso ed umiliato, quando mi spoglio nudo dinanzi a loro, mostrando il mio minuscolo ed inanimato pisellino. In quei momenti, l’ansia che mi assale mi impedisce qualsiasi accenno di erezione. In una calda sera d’estate, mi aggiro in auto, seminudo. Mi addentro in una stradina buia, dove mi spoglio completamente e scendo dall’auto per fare pipì. Finito, risalgo in auto e proseguo il mio giro. Dopo un pò, due donne mi attraversano la strada, i nostri sguardi s’incrociano ed una di loro, mi fa cenno di seguirle. Col cuore in gola, faccio inversione e le raggiungo. Quando si avvicinano all’auto mi rendo conto di avere a che fare con due trans. Così, dopo un primo attimo d’imbarazzo, tutto rosso in viso, e visibilmente emozionato, chiedo loro se avessero voglia di chiavarmi. Una delle due, apre lo sportello e si siede accanto a me. Mi allarga le gambe, mi afferra le palline, e me le stringe, facendomi male. Poi dice: “Come cazzo pensi di scoparci con questo cazzino ridicolo”? Con voce tremolante rispondo: “voglio essere sottomesso e sodomizzato da tutte e due voi”. Così senza troppi preamboli, mi indicano, dove raggiungerle. Vado a parcheggiare l’auto, mi rivesto e corro da loro. Con il cuore in gola, suono al campanello della loro porta, ma nessuno mi apre. L’attesa mi fa salire l’ansia, sento le pulsazioni nelle orecchie, ho quasi paura di svenire. Poi, una, mi fa entrare. È completamente nuda, bellissima, alta, e con due mammelle sode e grandi. Tra le sue gambe, pende un grosso cazzo ancora floscio. Vengo brutalmente denudato dalle due, lasciandomi nudo come un verme e dopo avermi scrutato per bene, mi dicono: “Adesso, ti rompiamo il culo”. Io ansimo dalla paura. Ma, la voglia di essere abusato, e violentato è troppo forte. Non potevo immaginare, quanto brutali potessero essere quelle due zoccole. Mi tremano le gambe e la voce. Il mio cazzo inturgidito, ormai è ridotto ad un centimetro a mala pena. Non riesco nemmeno a percepirlo. Mi spingono violentemente sul letto ed iniziano ad abusare del mio culo e della mia bocca. Vengo chiavato duramente da subito, ed a pelle. Mentre una mi incula, l’altra, a natiche aperte, si fa leccare il buco del culo, dandosi continuamente il cambio, fino a quando, iniziano ad incularmi in una doppia anale. Mi penetrano contemporaneamente, infilano i loro due cazzoni, dentro il mio sfintere. Urlo, strillo con tutta la mia forza, mi sento svenire. Resto paralizzato, a gambe spalancate. Mi prendono in doppia prima da dietro, poi davanti. Urlo ed ansimo continuamente come una puttanella. Le loro grosse mammelle strusciano sul mio corpo nudo, e riesco a sentire la durezza dei capezzoli turgidi. Di tanto in tanto si fermano, per farmi riavere, poi, ricominciano di nuovo, con brutale violenza, a sodomizzarmi. Non sento quasi più lo sfintere, totalmente dilatato. Non so per quanto tempo mi hanno violentato, ma solo quando, la loro sborra bollente ha inondato il mio buco del culo e la mia bocca, solo allora, hanno smesso di abusare di me. Nude, e con i cazzi penzoloni, vanno fuori al balcone, per fumarsi una sigaretta. Inerme sul letto, sfinito ed a gambe spalancate, resto lì, immobile. Nonostante la brutalità con cui mi hanno chiavato, non riesco a distogliere lo sguardo da quei bellissimi corpi nudi che risplendono alla luce della luna. Nonostante la violenza con cui mi hanno inculato, le desidero ancora. Desidero ancora quei cazzi su di me, dentro il mio culo e nella mia bocca. Pensavo fosse finita, ma tornano dentro, mi salgono addosso e ricominciando a montarmi, come fossi una vacca. Una delle due, si siede sul mio viso, si allarga le natiche e mi costringe a leccarle lo sfintere impregnato di sudore, e ad infilarci la lingua dentro. L’altra trans, nel frattempo, con la sola punta di due dita, mi afferra il pene, o quello che ne resta, e lo scappella. È piccolissimo, praticamente è solo il piccolo e pallido glande senza vita. Lo prende tra le sue grosse labbra calde, ed inizia a succhiarmelo, Lo tira, lo strizza, lo divora e, nonostante non ho l'erezione, la troia, riesce a farmi sborrare ugualmente. Sborro dentro la sua bocca, a cazzo, completamente floscio e rattrappito e con tre dita della troia ficcate nel buco del culo. Sborro così intensamente, da perdere quasi i sensi. Inarcando la schiena verso l’alto ed urlando. Una volta finito, mi prendono per u braccio e mi buttano, fuori di casa, tutto nudo, senza vestiti, scalzo. Nudo e pieno di sborra che cola giu per le gambe fuoriuscendo dal buco del culo. Scappo giù per le scale, col timore di incontrare qualche inquilino del palazzo. Una volta fuori, mi infilo in auto e vado via. Durante il tragitto verso casa, i miei pensieri tornano continuamente a quei momenti, a quei grossi cazzi, al lodo odore, alla loro durezza. A quei corpi muscolosi e femminili. A quelle mammelle grosse e sode. A quella loro brutalità. Voglio tornare ancora ed ancora a farmi montare come una vacca, violentato duramente, sodomizzato brutalmente.

 

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