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Capitolo 1: Bar Mario
Racconti Erotici
Il primo pelo non si scorda mai.
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<blockquote data-quote="Ripper79" data-source="post: 17553420" data-attributes="member: 352608"><p>Avevo godudo ma allo stesso tempo ero dispiaciuto: pochissimi colpi per scaricare maldestramente. </p><p>Jessica se ne accorse della mia reazione mentre mi osservavo il pisello rivolto in giù, incappucciato con relativo carico di sperma voluminoso in punta:" dai...Non te la prendere...è normale. Forse si poteva evitare il pompino..."</p><p>Risposi scusandomi e arrossito.</p><p>"Rilassati ora... possiamo stare ancora un po' se vuoi ".</p><p>Non risposi e lei, sempre rimasta sul tavolo ancora a cosce spalancate disse accarezzandosi il pube :" ti andrebbe di baciarla?" </p><p>Di scatto lo feci sprofontando la testa tra le sue gambe. Leggeri gemiti di lei: "...Usa la lingua... leccala...". Obbedii come meglio potessi fare, credo. La risposta al suo gemere doveva essere una cosa positiva con fermato da un '...bravo...siiii...cosiii...ancora...' e tanto altro.</p><p>Non staccavo la bicca dalla sua passera nemmeno per respirare e Nel frattempo mi toccavo la ceppa che pian piano riprese vigore.</p><p>Decisi di smettere e mostrare a lei la nuova erezione: " voi ragazzi siete sempre carichi...wow" fu la sua reazione sorridendo leggermente. </p><p>Non persi tempo a infilarmi il preservativo mentre lei sempre a gambe aperte giocherellando con le dita tra le labbra della sua fica. Presentai di nuovo la cappella da imbucare aiutandomi con la mano dopo che lei ci si spalmo' altro gel. Con più decisione ma sempre lentamente senza fermarmi la penetrai fino al fondo: un leggero urlo da parte sua con gli occhi spalancati a cercare qualcosa sul soffitto.</p><p>" così così...bravo...Siii...cazzo come grosso..." sembrava esasperata per come faceva e cosa diceva, era una cosa continua. Di natura non era affatto chiacchierona, ma durante quella scopata non stava zitta un attimo. </p><p>Un lungo 'ooooooohhhhh' anticipò una botta di calore che mi avvolse il cazzo, vedevo uscire un liquido biancastro dalla fica a ogni colpo: era venuta. Sentivo molto meno attrito e la cosa mi fece aumentare il ritmo della penetrazione.</p><p>Pian piano rallentai per poi sfilarlo.</p><p>" cazzo...come ho goduto...mi stai distruggendo " disse con affanno scendendo dal tavolo. Mi accarezzo' il cazzo: " sei una forza...Mmmm...".</p><p>Mi diede le spalle e si appoggiò al tavolo con i gomiti invitandomi a proseguire: aveva un bel culo, grosso e invitante. Non esitai a avvicinarmi per trovare l'apertura: aiutò lei accompagnado il cazzo dentro. La posizione, meno naturale, permetteva più resistenza e piacere per entrambi. La tenevo bloccata per i fianchi e sempre a ritmo sostenuto avviai alla grande la mia prima pecorina, che vedevo solo nei film.</p><p>Lei godeva e gemeva più intensamente di prima: credo che con il silenzio della notte, se qualcuno fosse passato davanti al salone avrebbe sentito quello schiamazzo.</p><p>Mi chiami di più verso lei e con le mani gli afferrai le tettone che ballonzolavano libere: mi concentrai per venire e senza allentare il ritmo sborrai.</p><p>Ora mi sentivo soddisfatto e anche lei, vedendola in volto contenta e rilassata.</p><p>"Credo che per ora basti" disse. Bastava si, e stata una serata intensa, indimenticabile soprattutto per me. Risistemati, uscimmo ci salutammo e ognuno a casa sua.</p><p>[automerge]1610791807[/automerge]</p><p>Il pomeriggio del giorno seguente al ritorno dalla scuola, Lea mi chiese come fosse andata la sera prima</p><p>"Bene..." risposi.</p><p>"...adesso Fai pure il misterioso e gradasso!" Disse sorridendoci su " guarda che so tutto... poco prima ci siamo viste...mi ha raccontato tutto...i minimi dettagli! Bravo...complimenti fratellino!".</p><p></p><p>Come tutte le belle cose, specie per quanto riguarda il sesso, si sa, ci si perde la testa. Mi sentivo sbloccato , ne volevo ancora, ma qualcosa dentro di me mi faceva pensare che quella poteva essere l' unica occasione con Jessica: non nascondo che la provai a cercare, magari gironzolando dalle parti del suo salone. Chiesi consiglio a Lea: " credo che è meglio che lasci perdere...a parte che è più grande di te e soprattutto si vede con uno. E stata una cosa così...mettiti l'anima in pace.</p><p>Inevitabile che un po' mi demoralizzai, infantilmente. </p><p>"Comunque sappi che ne è rimasta benissimo...con te! Sapessi come la invidio...per aver provato quel ceppone"</p><p>" anche lei è stata grande " risposi</p><p>"Sarà più brava di me " arriccio' gli occhi in segno di sfida.</p><p>"C'è un solo modo per saperlo..."</p><p>Mi guardò severa: " Non ci pensare minimamente...cazzo pensi... io e te mai!"</p><p>"No...assolutamente no...tra noi due mai..." risposi "... un modo per capirlo? Fammi assistere a quando lo fai e darò giudizio a chi è più brava a scopare!"</p><p>"Ah...se è per così poco...perché no!".</p><p>Ci ridemmo su quella cosa. Con spavalderia gli chiesi comunque di aiutarmi a trovare qualcuna per me: " tutto quello che vuoi fratello".</p><p>[automerge]1610796810[/automerge]</p><p>Giorni dopo Lea si organizzò per incontrare clandestinamente Filippo, lo sposato del primo piano e mi diede la possibilità di fare lo 'spione'. Si aveva la possibilità di sfruttare la casa della nonna, che per alcuni giorni alloggiava a casa della zia fuori regione: Lea aveva le chiavi perché di tanto in tanto ci andava per la posta o per far prendere un po' di aria. Casa in campagna fuori città, tranquilla per le imboscate. </p><p>La sera dell' incontro , in macchina, andammo insieme a casa della nonna. Si aveva un margine di tempo prima che arrivasse Filippo. Quando arrivò mi nascosi in una delle camere, al buio, proprio di fronte la camera da letto dove i due avrebbero consumato. Aspettai in silenzio. </p><p>Non era Filippo ma bensì Jessica: mi meravigliai, non sapevo della sua presenza, mi decisi di uscire allo scoperto quando Lea venne verso il lato notte , mi trovò e a bassa voce mi disse di rimanere zitto là dentro: Jessica non sapeva niente di me. Cosa avranno dovuto combinare mi chiesi.</p><p>Ecco che arrivò Filippo: sentivo le voci di là in cucina, poco dopo attraverso il corridoio si sistemarono tutti e tre in camera da letto: li vedevo chiaramente...io muto nell' oscurità. </p><p>Non persero tempo a spogliarsi, chi prima chi dopo si denudarono completamente: l'uomo avrebbe avuto un bel po' da fare con quelle due li. Carne in abbondanza, troppa per uno solo. Così nude le ragazze, si notava chiaramente l'enorme misura di seno della sorella in confronto a quello di Jessica, almeno di due misure, anch'essa, si sa, ben fornita.</p><p>L'uomo si distese sul letto e automaticamente le ragazze lo assalirono: si alternarono, chi massaggiando il busto del maschio, chi impossessandosi a sbocchinare. Si fecero anche leccare la fica a turno.</p><p>Con quel miscuglio di corpi intenti a divertirsi, mi masturbavo tranquillamente: spettacolo interessante. Sempre a turno le ragazze cavalcarmi l'uomo, sembrava quasi inerme e passivo a loro due.</p><p>Diversi cambi di posizioni, addirittura anche un secondo round (fortunato Filippo ) conclusero quella partita.</p><p>Svuotato e soddisfatto dello spettacolo aspettai che liberassero la casa.</p><p>Filippo andò via e le due ragazze rimasero in cucina chiacchierando. A quel punto Jessica scoprì la mia presenza quando uscii dalla camera e piombai in cucina:"e tu... cosa ci fai qui?"disse sorpresa.</p><p>"Io...voi piuttosto !" risposi. Lea rideva sotto i baffi: piacque la mia mossa di irruzione, non era in programma. </p><p>"Ma hai visto qualcosa..." mi venne chiesto e lo affermai.</p><p>Crebbe in me un forte senso di arroganza e spavalderia...e non solo: mi abbassai i pantaloni mostrandomi in piena erezione e me ne liberai sedendomi sul divanetto menandomi. </p><p>"...mah...che fai...davanti a tua sorella?"disse attonita Jessica. </p><p>" sa come sono fatto...qual è il problema!"risposi sempre con spavalderia. </p><p>Passò qualche secondo e Lea so alzò per andare di là senza dire niente: io continuavo al massaggio del mio membro e Jessica non stoglieva lo sguardo. Un suo attimo di titubanza e venne verso di me , me lo afferrò e mi masturbo' , abbracciandomi e gurdandomi negli occhi.</p><p>Quando tornò Lea, l'amica era intenta a farmi un pompino.</p><p>" se volete rimanere soli...vi lascio"disse. Nessuno gli rispose. Jessica continuava la sua attività orale. </p><p>Volevo scopare e glielo feci capire facendola interrompere mostrandomi il profilattico: lo prese senza dire niente e me lo indossò. Lea nel frattempo prese posto a tavola, osservandoci in silenzio.</p><p>Jessica si tolse i pantaloni e cercò di adagiarsi su di me per impalarsi: mi attivai per sbottonargli la camicia che aveva e tirargli fuori le tette dal reggiseno per ciucciarle. </p><p>"Cazzo com'è grosso...uff..." gemendo su di me Jessica si muoveva lentamente con il mio cazzo intrappolato dentro di lei. Non feci niente se non quello di palparla o leccare uno dei capezzoli irti. Lo smorzacandela durò fino a quando venne allagando le nostre parti intime di un colabrodo di fuoco. Si staccò poggiandosi al mio lato. Mi alzai e mi liberai del preservativo. Sempre senza dire niente, mi avvicinai a lei, magari per metterglielo in bocca. Invece impostandosi se lo piazzò in mezzo le tette massaggiandoselo in mezzo: ci concentrammo in uno sguardo quasi ipnotico, con gli occhi. Sborrai tra le sue tettone.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Ripper79, post: 17553420, member: 352608"] Avevo godudo ma allo stesso tempo ero dispiaciuto: pochissimi colpi per scaricare maldestramente. Jessica se ne accorse della mia reazione mentre mi osservavo il pisello rivolto in giù, incappucciato con relativo carico di sperma voluminoso in punta:" dai...Non te la prendere...è normale. Forse si poteva evitare il pompino..." Risposi scusandomi e arrossito. "Rilassati ora... possiamo stare ancora un po' se vuoi ". Non risposi e lei, sempre rimasta sul tavolo ancora a cosce spalancate disse accarezzandosi il pube :" ti andrebbe di baciarla?" Di scatto lo feci sprofontando la testa tra le sue gambe. Leggeri gemiti di lei: "...Usa la lingua... leccala...". Obbedii come meglio potessi fare, credo. La risposta al suo gemere doveva essere una cosa positiva con fermato da un '...bravo...siiii...cosiii...ancora...' e tanto altro. Non staccavo la bicca dalla sua passera nemmeno per respirare e Nel frattempo mi toccavo la ceppa che pian piano riprese vigore. Decisi di smettere e mostrare a lei la nuova erezione: " voi ragazzi siete sempre carichi...wow" fu la sua reazione sorridendo leggermente. Non persi tempo a infilarmi il preservativo mentre lei sempre a gambe aperte giocherellando con le dita tra le labbra della sua fica. Presentai di nuovo la cappella da imbucare aiutandomi con la mano dopo che lei ci si spalmo' altro gel. Con più decisione ma sempre lentamente senza fermarmi la penetrai fino al fondo: un leggero urlo da parte sua con gli occhi spalancati a cercare qualcosa sul soffitto. " così così...bravo...Siii...cazzo come grosso..." sembrava esasperata per come faceva e cosa diceva, era una cosa continua. Di natura non era affatto chiacchierona, ma durante quella scopata non stava zitta un attimo. Un lungo 'ooooooohhhhh' anticipò una botta di calore che mi avvolse il cazzo, vedevo uscire un liquido biancastro dalla fica a ogni colpo: era venuta. Sentivo molto meno attrito e la cosa mi fece aumentare il ritmo della penetrazione. Pian piano rallentai per poi sfilarlo. " cazzo...come ho goduto...mi stai distruggendo " disse con affanno scendendo dal tavolo. Mi accarezzo' il cazzo: " sei una forza...Mmmm...". Mi diede le spalle e si appoggiò al tavolo con i gomiti invitandomi a proseguire: aveva un bel culo, grosso e invitante. Non esitai a avvicinarmi per trovare l'apertura: aiutò lei accompagnado il cazzo dentro. La posizione, meno naturale, permetteva più resistenza e piacere per entrambi. La tenevo bloccata per i fianchi e sempre a ritmo sostenuto avviai alla grande la mia prima pecorina, che vedevo solo nei film. Lei godeva e gemeva più intensamente di prima: credo che con il silenzio della notte, se qualcuno fosse passato davanti al salone avrebbe sentito quello schiamazzo. Mi chiami di più verso lei e con le mani gli afferrai le tettone che ballonzolavano libere: mi concentrai per venire e senza allentare il ritmo sborrai. Ora mi sentivo soddisfatto e anche lei, vedendola in volto contenta e rilassata. "Credo che per ora basti" disse. Bastava si, e stata una serata intensa, indimenticabile soprattutto per me. Risistemati, uscimmo ci salutammo e ognuno a casa sua. [automerge]1610791807[/automerge] Il pomeriggio del giorno seguente al ritorno dalla scuola, Lea mi chiese come fosse andata la sera prima "Bene..." risposi. "...adesso Fai pure il misterioso e gradasso!" Disse sorridendoci su " guarda che so tutto... poco prima ci siamo viste...mi ha raccontato tutto...i minimi dettagli! Bravo...complimenti fratellino!". Come tutte le belle cose, specie per quanto riguarda il sesso, si sa, ci si perde la testa. Mi sentivo sbloccato , ne volevo ancora, ma qualcosa dentro di me mi faceva pensare che quella poteva essere l' unica occasione con Jessica: non nascondo che la provai a cercare, magari gironzolando dalle parti del suo salone. Chiesi consiglio a Lea: " credo che è meglio che lasci perdere...a parte che è più grande di te e soprattutto si vede con uno. E stata una cosa così...mettiti l'anima in pace. Inevitabile che un po' mi demoralizzai, infantilmente. "Comunque sappi che ne è rimasta benissimo...con te! Sapessi come la invidio...per aver provato quel ceppone" " anche lei è stata grande " risposi "Sarà più brava di me " arriccio' gli occhi in segno di sfida. "C'è un solo modo per saperlo..." Mi guardò severa: " Non ci pensare minimamente...cazzo pensi... io e te mai!" "No...assolutamente no...tra noi due mai..." risposi "... un modo per capirlo? Fammi assistere a quando lo fai e darò giudizio a chi è più brava a scopare!" "Ah...se è per così poco...perché no!". Ci ridemmo su quella cosa. Con spavalderia gli chiesi comunque di aiutarmi a trovare qualcuna per me: " tutto quello che vuoi fratello". [automerge]1610796810[/automerge] Giorni dopo Lea si organizzò per incontrare clandestinamente Filippo, lo sposato del primo piano e mi diede la possibilità di fare lo 'spione'. Si aveva la possibilità di sfruttare la casa della nonna, che per alcuni giorni alloggiava a casa della zia fuori regione: Lea aveva le chiavi perché di tanto in tanto ci andava per la posta o per far prendere un po' di aria. Casa in campagna fuori città, tranquilla per le imboscate. La sera dell' incontro , in macchina, andammo insieme a casa della nonna. Si aveva un margine di tempo prima che arrivasse Filippo. Quando arrivò mi nascosi in una delle camere, al buio, proprio di fronte la camera da letto dove i due avrebbero consumato. Aspettai in silenzio. Non era Filippo ma bensì Jessica: mi meravigliai, non sapevo della sua presenza, mi decisi di uscire allo scoperto quando Lea venne verso il lato notte , mi trovò e a bassa voce mi disse di rimanere zitto là dentro: Jessica non sapeva niente di me. Cosa avranno dovuto combinare mi chiesi. Ecco che arrivò Filippo: sentivo le voci di là in cucina, poco dopo attraverso il corridoio si sistemarono tutti e tre in camera da letto: li vedevo chiaramente...io muto nell' oscurità. Non persero tempo a spogliarsi, chi prima chi dopo si denudarono completamente: l'uomo avrebbe avuto un bel po' da fare con quelle due li. Carne in abbondanza, troppa per uno solo. Così nude le ragazze, si notava chiaramente l'enorme misura di seno della sorella in confronto a quello di Jessica, almeno di due misure, anch'essa, si sa, ben fornita. L'uomo si distese sul letto e automaticamente le ragazze lo assalirono: si alternarono, chi massaggiando il busto del maschio, chi impossessandosi a sbocchinare. Si fecero anche leccare la fica a turno. Con quel miscuglio di corpi intenti a divertirsi, mi masturbavo tranquillamente: spettacolo interessante. Sempre a turno le ragazze cavalcarmi l'uomo, sembrava quasi inerme e passivo a loro due. Diversi cambi di posizioni, addirittura anche un secondo round (fortunato Filippo ) conclusero quella partita. Svuotato e soddisfatto dello spettacolo aspettai che liberassero la casa. Filippo andò via e le due ragazze rimasero in cucina chiacchierando. A quel punto Jessica scoprì la mia presenza quando uscii dalla camera e piombai in cucina:"e tu... cosa ci fai qui?"disse sorpresa. "Io...voi piuttosto !" risposi. Lea rideva sotto i baffi: piacque la mia mossa di irruzione, non era in programma. "Ma hai visto qualcosa..." mi venne chiesto e lo affermai. Crebbe in me un forte senso di arroganza e spavalderia...e non solo: mi abbassai i pantaloni mostrandomi in piena erezione e me ne liberai sedendomi sul divanetto menandomi. "...mah...che fai...davanti a tua sorella?"disse attonita Jessica. " sa come sono fatto...qual è il problema!"risposi sempre con spavalderia. Passò qualche secondo e Lea so alzò per andare di là senza dire niente: io continuavo al massaggio del mio membro e Jessica non stoglieva lo sguardo. Un suo attimo di titubanza e venne verso di me , me lo afferrò e mi masturbo' , abbracciandomi e gurdandomi negli occhi. Quando tornò Lea, l'amica era intenta a farmi un pompino. " se volete rimanere soli...vi lascio"disse. Nessuno gli rispose. Jessica continuava la sua attività orale. Volevo scopare e glielo feci capire facendola interrompere mostrandomi il profilattico: lo prese senza dire niente e me lo indossò. Lea nel frattempo prese posto a tavola, osservandoci in silenzio. Jessica si tolse i pantaloni e cercò di adagiarsi su di me per impalarsi: mi attivai per sbottonargli la camicia che aveva e tirargli fuori le tette dal reggiseno per ciucciarle. "Cazzo com'è grosso...uff..." gemendo su di me Jessica si muoveva lentamente con il mio cazzo intrappolato dentro di lei. Non feci niente se non quello di palparla o leccare uno dei capezzoli irti. Lo smorzacandela durò fino a quando venne allagando le nostre parti intime di un colabrodo di fuoco. Si staccò poggiandosi al mio lato. Mi alzai e mi liberai del preservativo. Sempre senza dire niente, mi avvicinai a lei, magari per metterglielo in bocca. Invece impostandosi se lo piazzò in mezzo le tette massaggiandoselo in mezzo: ci concentrammo in uno sguardo quasi ipnotico, con gli occhi. Sborrai tra le sue tettone. [/QUOTE]
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