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Capitolo 1: Bar Mario
Racconti Erotici
Il ripetente (Covid, politica, calcio e tanti culi rotti...) - Storia lunga
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Messaggio
<blockquote data-quote="patrulla" data-source="post: 19813956" data-attributes="member: 293014"><p>Nona parte - Le festa di compleanno</p><p></p><p>Tornando a noi io in quel periodo ero molto confuso visto che troppi avvenimenti si stavano susseguendo quasi a ritmo frenetico stravolgendo quello che era il mio tranquillo stile di vita. Non che le nuove situazioni non mi piacessero, però avevo il sentore che non tutti quei cambiamenti alla fine potessero rivelarsi un fattore positivo.</p><p></p><p>Ero molto felice della nuova amicizia con Leo, anche perché il frequentare lui ci faceva guadagnare punti anche agli occhi degli altri, ma ammetto che di questo a me importava molto meno rispetto agli altri.</p><p></p><p>La cosa che più mi preoccupava in quel periodo invece era Flavio. Ormai facevo fatica e farlo ragionare e per la prima volta in vita nostra litigammo. Mi disse che voleva riprendere i miei mentre scopavano perché Stella - mia madre - era “troppo arrapante con quella faccia da troiona”.</p><p></p><p>Gli dissi di no, che non se ne parlava, e lui insistette dicendomi che però io avevo visto tutto di sua madre. “Io non ti ho mai chiesto nulla, hai fatto tutto tu” e speravo di averla chiusa lì la cosa ma lui poi continuò a insistere. Alla fine gli risposi male e lui fece altrettanto e ci mandammo entrambi reciprocamente a fanculo. Il giorno dopo però lui mi chiese scusa e mi fece “prendi questo (un caricabatterie con camera incorporata), se vuoi usalo e poi ci seghiamo insieme come abbiamo sempre fatto, altrimenti fa lo stesso. Sei il mio migliore amico e non voglio farti incazzare”. Presi il dono e gli dissi che per me era come se non fosse successo nulla.</p><p></p><p>La tentazione di posizionarlo mi venne - devo ammetterlo - ma lo riposi nel cassetto e basta. Flavio però non mi stava piacendo anche per altri motivi. Era impazzito per essere stato fuori dalla tresca di Nicola con la madre, poi pressava Miriam per farsi scopare ancora dall’uomo o da altri.</p><p></p><p>Un giorno io, lui e Simone, andammo a casa di Leo e ci trovammo anche Ivan che stava lavorando al computer montando alcuni video. Flavio gli si appiccicò chiedendogli duemila cose sul programma che stava usando e il ragazzo si dimostrò molto gentile nel dargli più risposte possibile anche se alla fine fece ridendo “basta amico, ora ho bisogno di un bel cannone…” e se ne andò a fumare svaccato in giardino.</p><p></p><p>A Simone piaceva Ivan, ce lo confidò la prima volta che lo vide, anche se lui non si sbilanciava mai in queste cose. Gli unici ragazzi con cui cinguettava erano quelli che conosceva su apposite app per gay. Anche lui però non sapeva una cosa di Ivan.</p><p></p><p>In quel periodo Mario aveva iniziato a fare dei colloqui per la società dei due ragazzi e, come da accordi, alle donne spesso ci pensava Ivan. Leo invece non entrò mai in queste cose: non che se ne fregasse del business, anzi era maniacale nel seguire gli sviluppi, ma andando ancora a scuola non aveva tempo e anche autorevolezza per fare dei colloqui di lavoro.</p><p></p><p>Il padre e lo zio di Leo bacchettarono un po’ Mario quando lui raccontò delle scopate con Isabel prima e con Alice e Vediana poi, “non esagerare vecchio porco, le cose stano andando bene e non mandiamo tutto a puttane” gli dissero ma la cosa comunque soprattutto allo zio non dispiaceva affatto, e così nei colloqui cercarono di mantenere una certa professionalità ma a volte Ivan esagerava un po’.</p><p></p><p>Una di quelle volte fu quando si presentò Marta, la madre di Simone. Anche se vestita con un semplice jeans, un bel tacco e una camicetta, lasciò il ragazzo letteralmente a bocca aperta per la sua bellezza. Naturalmente lui non sapeva che fosse la madre di Simone e lei ignorava che il ragazzo conoscesse il figlio: Marta andò a quel colloquio senza dire nulla anche al marito, voleva un lavoro migliore e aveva paura che questa ricerca potesse ulteriormente mettere sotto stress l’uomo.</p><p></p><p>Lei si propose come segretaria ma preferiva un rapporto full invece che part-time. Ivan le chiese di parlargli un po’ di lei, allora la donna iniziò dire che era sposata, madre di figli ormai grandi, che aveva lavorato come indossatrice etc…</p><p></p><p>“Peccato che lei è sposata, non posso invitarla a cena quindi” fece Ivan con un tono scherzoso, Marta allora si irrigidì “con tutto il rispetto, ma lei pensa che io sia nata ieri??”. Allora lui cercò di riprendersi “guardi era una battuta, non volevo essere offensivo”, ma la donna non si calmò “il mio cv lo ha avuto, se cercate una segretaria mi tenga presente se invece cerchi solo una da portare a cena allora lo può buttare nel cestino, buonagiornata” e si alzò andandosene.</p><p></p><p>Mario poi gli disse “hai beccato proprio lo stronza ahahahah, occhio però affonda solo quando capisci che di fronte hai una giostrabile non una con le palle”. Leo invece commentò “a fratè, te l’ho sempre detto che fai battute del cazzo” e poi tutti e due a ridere.</p><p></p><p>In quel periodo, eravamo tra settembre e ottobre, eravamo presi anche dall’organizzare la festa di compleanno di Simone. Flavio si offrì di organizzarla a casa sua “stiamo nel rustico e chi vuole può stare in giardino” con i suoi che accettarono.</p><p></p><p>Simone fu ben contento visto che u vari locali gli spararono cifre molto alte. In verità sapevo bene qual era lo scopo di Flavio: rimettere le cam spia nei bagni e probabilmente anche nelle camere. “Anche se sei una carogna non temere, poi ti renderò partecipe dei video” mi fece a quattro occhi palesandomi il suo piano.</p><p></p><p>Il giorno della festa Marta stette tutto il giorno a casa di Flavio a preparare il tutto facendosi aiutare dalla madre del padrone di casa. Poi le riservò una camera con bagno per potersi preparare alla festa. Come seppi la cosa, mi eccitai molto sperando che Flavio avesse fatto quello che credevo visto che non mi rese complice dei vari dettagli: di sicuro riconobbi una camera nel bagno dei maschi e in una stanza adibita a guardaroba.</p><p></p><p>La festa fu inizialmente una cena alla presenza dei parenti e degli amici più stretti, compresi i miei genitori, ma verso le dieci iniziarono ad arrivare gli amici con Ivan che si offrì di fare il dj. In totale vennero oltre una cinquantina tra amici di scuola e del pub, fu una bella festa con i genitori e i parenti che vennero a salutarci verso la mezzanotte per poi andare via. Era presente anche Anna, la sorella di Simone, che durante la festa fece la conoscenza di Leo: i due parlarono molto ma la cosa finì lì.</p><p></p><p>Simone a fine serata chiese a Ivan quale fosse il suo compenso per il lavoro in un momento che erano solo loro due ma lui rispose “per te è sempre gratis” e poi gli sorrise, il mio amico allora - che aveva bevuto molto - gli si avvicinò guardandolo negli occhi e gli accarezzò il volto facendo come per baciarlo.</p><p></p><p>Ivan allora si spostò “Simone ehhhhmmmm no, sei un ragazzo molto simpatico però… questo no”. Allora Simone “scusa scusa, oddio che vergogna oddioooo” ma Ivan cercò di tranquillizzarlo “va tutto bene tranquillo, dai andiamoci a fare una canna” e così i due andarono in giardino e Simone gli raccontò del suo segreto e allora Ivan gli fece “stai tranquillo, per me è come se non fosse successo nulla ma, se vuoi un consiglio, prima o poi dovrai affrontare la questione con tuo padre”.</p><p></p><p>Quella notte tornato a casa mi feci una gran sega pensando ai possibili video di Flavio, mentre Ivan tornando a casa con Leo gli fece “cioè non ci crederai mai… sai quella del colloquio, della cena, che se ne è presa è andata? Beh è la madre di Simone, ti giuro…”, “no dai ma lei ti ha riconosciuto??”, “certo, mi ha lanciato un’occhiataccia incredibile quando io ho abbozzato un saluto”. Allora Leo “comunque è proprio bona, di gran classe, però ti prego non mi far fare sputtanate. Anche Anna la sorella non è male, anzi è proprio bona, ha fatto qualche lavoro come hostess quasi quasi le dico se vuole una mano nel lavoro…” e giù altre risate.</p><p></p><p>Il giorno dopo - era domenica - ero in attesa di un messaggio di Flavio. Mi scrisse invece Miriam che aveva casa libera ma, per quanto stavo eccitato, venni prima appena iniziò a leccarmelo, poi praticamente in mano a lei e solo alla terza me la scopai per una decina di minuti.</p><p></p><p>Tra me e me mi dicevo che dovevo concentrarmi di più su di lei, anche perché Miriam era sempre più calda e vogliosa, ma voi cosa avreste fatto a posto mio? Come dire no a una possibilità del genere?</p><p></p><p>Flavio il lunedì a scuola mi fece “oggi pomeriggio hai allenamento?”, “no, domani”, “allora vieni a casa a studiare ok?”. Non me lo feci ripetere e quando arrivai in camera sua lui era già pronto al pc “allora Michè, da dove fuori iniziare dai cazzi o dalle fiche?”, “che domande, da tua madre!!”.</p><p></p><p>“Allora iniziamo dalla tua”. Mamma alla cena era vestita con una gonna nera fino al ginocchio e con una maglia aderente, poi calze e tacco di ordinanza. “Sorpresa!!” Disse lui quando mia madre in bagno alzando la gonna per pisciare mostrò un bel paio di autoreggenti e un micro perizoma “sempre in tiro la troia eh??”.</p><p></p><p>Mi eccitò molto la tettona della madre di Maria che aveva una fica totalmente rasata, poi commentammo alcune amiche e il culo di Giada. Prima del gran finale però ti faccio vedere un po’ di cazzi. Si soffermò su quello di Leo “vabbè sembra messo bene”, poi Ivan in bagno ogni volta si faceva una bella tirata di coca, con Flavio che lo soprannominò cazzo a spillo: ce l’aveva abbastanza lungo, sui 18-19cm, ma molto fino con una cappella grande e rosea.</p><p></p><p>“Ma Marta?” chiesi io, “eccoti accontentato, aspè che prendo altri fazzoletti”. Ci segammo insieme mentre scorrevano le sue immagini mentre si spogliava per cambiarsi e si sistemava in bagno. Non è una donna, è una statua, poi con i capelli tutti raccolti dietro sembrava una principessa. Non sapevamo però che proprio in quel momento lei stesse vivendo probabilmente il pomeriggio più brutto della sua vita.</p><p></p><p>Ivan quella mattina la chiamò e lei fece “sono a lavoro, non posso parlare”, allora lui le disse che sarebbe passato in profumeria quando aveva pausa. “Delle tue scuse non me ne faccio nulla” disse subito lei come lui arrivò “anzi, ti volevo far sapere che non sono più interessata al vostro lavoro”.</p><p></p><p>“Ma quale lavoro, al massimo tu puoi vendere due profumi” gli fece lui facendola divampare, “vattene subito maleducato, e stai lontano da mio figlio viziato arrogante che non sei altro”. “Vedi io sono qui proprio per parlare di tuo figlio, vedi quel piccolo frocetto ha provato a baciarmi e a toccarmi”.</p><p></p><p>“Stai mentendo brutto bastardo”, allora Ivan gli mostrò un pezzo di chat in cui il mattino dopo Simone si scusava ancora per la sera prima. “lui… lui è piccolo, è confuso… magari aveva bevuto un po’ troppo” disse lei imbarazzatissima a testa bassa, “chissà cosa mi direbbe tua marito se gli raccontassi questa storia” fece allora Ivan.</p><p></p><p>Marta si pietrificò e lo guardò negli occhi “sei un lurido bastardo, una persona spregevole, pensi che non abbia capito dove vuoi arrivare??”. “Brava sei intelligente, allora hai capito che in cambio voglio scoparti, vieni a casa mia oggi pomeriggio”.</p><p></p><p>“Non se ne parla che vengo da te, tu sei matto”, allora lui “o oggi pomeriggio mi fai schizzare come una bottiglia, oppure domani mattino vado da tuo marito”. Lei andò in cassa, scrisse qualcosa su un pezzo di carta e poi gli dette il biglietto “è un nostro magazzino, fatti trovare lì fuori dalla porta alle 4 in punto, come senti aprire la porta entra ma prima bada bene che nessuno ti veda”.</p><p></p><p>“Voglio che tu dentro sia vestita da gran troia come quella che sei” le fece Ivan, “tu mi chiami troia e allora io farò la troia: come vieni smammi e scompari dalle nostre vite”, “affare fatto, però ti voglio anche inculare visto che vuoi fare la troia”, “vattene che devo riprendere a lavorare”.</p><p></p><p>Ivan si presentò puntualissimo fatto al punto giusto. Alle 16 in punto sentì la porta aprirsi, lui si guardò intorno e poi aprì: dentro era tutto buio e per un attimo temette che dietro ci fosse il marito a riempirlo di mazzate. Quando chiuse la porta invece si accese la luce e vide Marta in tacchi a spillo, calze azzurro oceano, come il resto dell’intimo.</p><p></p><p>Lui rimase fermo e allora lei “che hai fatto bimbo, hai perso tutta la spavalderia? Non hai mai visto una donna prima in vita tua?”, “di troie come te?? tante, vediamo se sei la migliore” e così facendo si fiondò addosso a lei con Marta che lo pomiciava con foga tastandolo da sopra i pantaloni.</p><p></p><p>La strategia della donna era chiara: fare la parte di quella che ci stava per eccitarlo e farlo venire il prima possibile. Quando lo spogliò così iniziò a fargli un super pompino, menandolo veloce con la mano e risucchiando la cappella con la bocca. “Che bocchinara che sei, mi fai morire… tieni prenditelo tutto” e così dicendo glielo ficcava tutto in gola con lei che si dimostrò una autentica gola profonda.</p><p></p><p>Come capì che non era vicino a venire si staccò da quel trattamento brutale. Il magazzino era pieno di bauli ma c’era anche un vecchio divano dove la donna aveva messo delle coperte pulite. Si spogliò tutta e si misero a 69 con lei sopra e lui sotto: mentre se la faceva leccare, lo segava quasi a volerglielo staccare.</p><p></p><p>Imbottito di coca - ma non eccessivamente - Ivan invece era molto lontano dal venire “ora mettimi il preservativo con la bocca, come fanno le puttane come te”, poi una volta fatto se la fece venire sopra: la scopava forte baciandola e leccandole le tette, poi iniziò a metterle qualche dito nel culo.</p><p></p><p>A pecora lo stesso servizio, Marta godeva ormai preso dal momento (Ivan è anche un bel ragazzo) “scopami stronzo dai, scopami più forte dai brutto porco daiii daiii”, Ivan non se lo faceva ripetere dandole sonore pacche sulle chiappe.</p><p></p><p>Poi affogò la faccia sul culo, sputò sul buchino e iniziò prima con uno poi con due dita prima di cambiarsi il preservativo. Come le fu dentro a pecora lei fece seria “fai piano” iniziando ad accompagnare i movimenti con la mano. Come il culo si fu abituato al cazzo, tolse la mano e allora Ivan iniziò ad andare forte.</p><p></p><p>“Mi sfondi cazzoooo piano pianoooo” e allora lui la inculava senza tregua insultando lei, il frocio del figlio e il cornuto del marito. La inculò alla missionaria e poi in piedi con lei appoggiata agli scaffali “porcoooo, sei un porcooo guarda che mi stai facendo” ma ormai lei aveva perso ogni freno e sgrillettandosi raggiunse un rumoroso orgasmo “ti servivo io per godere eh zoccolona, dai ora fai sborrare me”.</p><p></p><p>Lei allora si attacco al suo cazzo leccandolo per tutta la lunghezza e poi ficcandoselo in gola. Il trucco ormai era tutto disfatto per il sudore al pari dei capelli, con Ivan che dopo oltre mezzora di scopata furiosa le sborrò in faccia mentre lei stava con la bocca aperta ad aspettare. Senza che il ragazzo dicesse nulla poi iniziò a ripulirgli il cazzo poi guardandogli negli occhi fece come per stritolare il cazzo “ora sparisci dalle nostre vite, sennò te lo taglio”.</p><p></p><p>Ivan tutto sudato sbottò a ridere e si lanciò sul divano “prima dammi però un bicchiere d’acqua e un asciugamano. Si rinfrescò alla meno peggio e si rivesti mentre lei già era in tuta con i vestiti e le lenzuola in un borsone “sparisci”.</p><p></p><p>“Vado vado caro il mio troione, comunque mi hai convinto ad assumerti… se vuoi venire a parlare di ral del contratto indeterminato che ti aspetta come una delle responsabili vendita del nuovo centro commerciale il mio numero ce l’hai”. La donna ci rimase poi fermò il ragazzo, aprì la porta per controllare che non ci fosse nessuno, poi gli dette come una spinta per farlo uscire. CONTINUA…</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="patrulla, post: 19813956, member: 293014"] Nona parte - Le festa di compleanno Tornando a noi io in quel periodo ero molto confuso visto che troppi avvenimenti si stavano susseguendo quasi a ritmo frenetico stravolgendo quello che era il mio tranquillo stile di vita. Non che le nuove situazioni non mi piacessero, però avevo il sentore che non tutti quei cambiamenti alla fine potessero rivelarsi un fattore positivo. Ero molto felice della nuova amicizia con Leo, anche perché il frequentare lui ci faceva guadagnare punti anche agli occhi degli altri, ma ammetto che di questo a me importava molto meno rispetto agli altri. La cosa che più mi preoccupava in quel periodo invece era Flavio. Ormai facevo fatica e farlo ragionare e per la prima volta in vita nostra litigammo. Mi disse che voleva riprendere i miei mentre scopavano perché Stella - mia madre - era “troppo arrapante con quella faccia da troiona”. Gli dissi di no, che non se ne parlava, e lui insistette dicendomi che però io avevo visto tutto di sua madre. “Io non ti ho mai chiesto nulla, hai fatto tutto tu” e speravo di averla chiusa lì la cosa ma lui poi continuò a insistere. Alla fine gli risposi male e lui fece altrettanto e ci mandammo entrambi reciprocamente a fanculo. Il giorno dopo però lui mi chiese scusa e mi fece “prendi questo (un caricabatterie con camera incorporata), se vuoi usalo e poi ci seghiamo insieme come abbiamo sempre fatto, altrimenti fa lo stesso. Sei il mio migliore amico e non voglio farti incazzare”. Presi il dono e gli dissi che per me era come se non fosse successo nulla. La tentazione di posizionarlo mi venne - devo ammetterlo - ma lo riposi nel cassetto e basta. Flavio però non mi stava piacendo anche per altri motivi. Era impazzito per essere stato fuori dalla tresca di Nicola con la madre, poi pressava Miriam per farsi scopare ancora dall’uomo o da altri. Un giorno io, lui e Simone, andammo a casa di Leo e ci trovammo anche Ivan che stava lavorando al computer montando alcuni video. Flavio gli si appiccicò chiedendogli duemila cose sul programma che stava usando e il ragazzo si dimostrò molto gentile nel dargli più risposte possibile anche se alla fine fece ridendo “basta amico, ora ho bisogno di un bel cannone…” e se ne andò a fumare svaccato in giardino. A Simone piaceva Ivan, ce lo confidò la prima volta che lo vide, anche se lui non si sbilanciava mai in queste cose. Gli unici ragazzi con cui cinguettava erano quelli che conosceva su apposite app per gay. Anche lui però non sapeva una cosa di Ivan. In quel periodo Mario aveva iniziato a fare dei colloqui per la società dei due ragazzi e, come da accordi, alle donne spesso ci pensava Ivan. Leo invece non entrò mai in queste cose: non che se ne fregasse del business, anzi era maniacale nel seguire gli sviluppi, ma andando ancora a scuola non aveva tempo e anche autorevolezza per fare dei colloqui di lavoro. Il padre e lo zio di Leo bacchettarono un po’ Mario quando lui raccontò delle scopate con Isabel prima e con Alice e Vediana poi, “non esagerare vecchio porco, le cose stano andando bene e non mandiamo tutto a puttane” gli dissero ma la cosa comunque soprattutto allo zio non dispiaceva affatto, e così nei colloqui cercarono di mantenere una certa professionalità ma a volte Ivan esagerava un po’. Una di quelle volte fu quando si presentò Marta, la madre di Simone. Anche se vestita con un semplice jeans, un bel tacco e una camicetta, lasciò il ragazzo letteralmente a bocca aperta per la sua bellezza. Naturalmente lui non sapeva che fosse la madre di Simone e lei ignorava che il ragazzo conoscesse il figlio: Marta andò a quel colloquio senza dire nulla anche al marito, voleva un lavoro migliore e aveva paura che questa ricerca potesse ulteriormente mettere sotto stress l’uomo. Lei si propose come segretaria ma preferiva un rapporto full invece che part-time. Ivan le chiese di parlargli un po’ di lei, allora la donna iniziò dire che era sposata, madre di figli ormai grandi, che aveva lavorato come indossatrice etc… “Peccato che lei è sposata, non posso invitarla a cena quindi” fece Ivan con un tono scherzoso, Marta allora si irrigidì “con tutto il rispetto, ma lei pensa che io sia nata ieri??”. Allora lui cercò di riprendersi “guardi era una battuta, non volevo essere offensivo”, ma la donna non si calmò “il mio cv lo ha avuto, se cercate una segretaria mi tenga presente se invece cerchi solo una da portare a cena allora lo può buttare nel cestino, buonagiornata” e si alzò andandosene. Mario poi gli disse “hai beccato proprio lo stronza ahahahah, occhio però affonda solo quando capisci che di fronte hai una giostrabile non una con le palle”. Leo invece commentò “a fratè, te l’ho sempre detto che fai battute del cazzo” e poi tutti e due a ridere. In quel periodo, eravamo tra settembre e ottobre, eravamo presi anche dall’organizzare la festa di compleanno di Simone. Flavio si offrì di organizzarla a casa sua “stiamo nel rustico e chi vuole può stare in giardino” con i suoi che accettarono. Simone fu ben contento visto che u vari locali gli spararono cifre molto alte. In verità sapevo bene qual era lo scopo di Flavio: rimettere le cam spia nei bagni e probabilmente anche nelle camere. “Anche se sei una carogna non temere, poi ti renderò partecipe dei video” mi fece a quattro occhi palesandomi il suo piano. Il giorno della festa Marta stette tutto il giorno a casa di Flavio a preparare il tutto facendosi aiutare dalla madre del padrone di casa. Poi le riservò una camera con bagno per potersi preparare alla festa. Come seppi la cosa, mi eccitai molto sperando che Flavio avesse fatto quello che credevo visto che non mi rese complice dei vari dettagli: di sicuro riconobbi una camera nel bagno dei maschi e in una stanza adibita a guardaroba. La festa fu inizialmente una cena alla presenza dei parenti e degli amici più stretti, compresi i miei genitori, ma verso le dieci iniziarono ad arrivare gli amici con Ivan che si offrì di fare il dj. In totale vennero oltre una cinquantina tra amici di scuola e del pub, fu una bella festa con i genitori e i parenti che vennero a salutarci verso la mezzanotte per poi andare via. Era presente anche Anna, la sorella di Simone, che durante la festa fece la conoscenza di Leo: i due parlarono molto ma la cosa finì lì. Simone a fine serata chiese a Ivan quale fosse il suo compenso per il lavoro in un momento che erano solo loro due ma lui rispose “per te è sempre gratis” e poi gli sorrise, il mio amico allora - che aveva bevuto molto - gli si avvicinò guardandolo negli occhi e gli accarezzò il volto facendo come per baciarlo. Ivan allora si spostò “Simone ehhhhmmmm no, sei un ragazzo molto simpatico però… questo no”. Allora Simone “scusa scusa, oddio che vergogna oddioooo” ma Ivan cercò di tranquillizzarlo “va tutto bene tranquillo, dai andiamoci a fare una canna” e così i due andarono in giardino e Simone gli raccontò del suo segreto e allora Ivan gli fece “stai tranquillo, per me è come se non fosse successo nulla ma, se vuoi un consiglio, prima o poi dovrai affrontare la questione con tuo padre”. Quella notte tornato a casa mi feci una gran sega pensando ai possibili video di Flavio, mentre Ivan tornando a casa con Leo gli fece “cioè non ci crederai mai… sai quella del colloquio, della cena, che se ne è presa è andata? Beh è la madre di Simone, ti giuro…”, “no dai ma lei ti ha riconosciuto??”, “certo, mi ha lanciato un’occhiataccia incredibile quando io ho abbozzato un saluto”. Allora Leo “comunque è proprio bona, di gran classe, però ti prego non mi far fare sputtanate. Anche Anna la sorella non è male, anzi è proprio bona, ha fatto qualche lavoro come hostess quasi quasi le dico se vuole una mano nel lavoro…” e giù altre risate. Il giorno dopo - era domenica - ero in attesa di un messaggio di Flavio. Mi scrisse invece Miriam che aveva casa libera ma, per quanto stavo eccitato, venni prima appena iniziò a leccarmelo, poi praticamente in mano a lei e solo alla terza me la scopai per una decina di minuti. Tra me e me mi dicevo che dovevo concentrarmi di più su di lei, anche perché Miriam era sempre più calda e vogliosa, ma voi cosa avreste fatto a posto mio? Come dire no a una possibilità del genere? Flavio il lunedì a scuola mi fece “oggi pomeriggio hai allenamento?”, “no, domani”, “allora vieni a casa a studiare ok?”. Non me lo feci ripetere e quando arrivai in camera sua lui era già pronto al pc “allora Michè, da dove fuori iniziare dai cazzi o dalle fiche?”, “che domande, da tua madre!!”. “Allora iniziamo dalla tua”. Mamma alla cena era vestita con una gonna nera fino al ginocchio e con una maglia aderente, poi calze e tacco di ordinanza. “Sorpresa!!” Disse lui quando mia madre in bagno alzando la gonna per pisciare mostrò un bel paio di autoreggenti e un micro perizoma “sempre in tiro la troia eh??”. Mi eccitò molto la tettona della madre di Maria che aveva una fica totalmente rasata, poi commentammo alcune amiche e il culo di Giada. Prima del gran finale però ti faccio vedere un po’ di cazzi. Si soffermò su quello di Leo “vabbè sembra messo bene”, poi Ivan in bagno ogni volta si faceva una bella tirata di coca, con Flavio che lo soprannominò cazzo a spillo: ce l’aveva abbastanza lungo, sui 18-19cm, ma molto fino con una cappella grande e rosea. “Ma Marta?” chiesi io, “eccoti accontentato, aspè che prendo altri fazzoletti”. Ci segammo insieme mentre scorrevano le sue immagini mentre si spogliava per cambiarsi e si sistemava in bagno. Non è una donna, è una statua, poi con i capelli tutti raccolti dietro sembrava una principessa. Non sapevamo però che proprio in quel momento lei stesse vivendo probabilmente il pomeriggio più brutto della sua vita. Ivan quella mattina la chiamò e lei fece “sono a lavoro, non posso parlare”, allora lui le disse che sarebbe passato in profumeria quando aveva pausa. “Delle tue scuse non me ne faccio nulla” disse subito lei come lui arrivò “anzi, ti volevo far sapere che non sono più interessata al vostro lavoro”. “Ma quale lavoro, al massimo tu puoi vendere due profumi” gli fece lui facendola divampare, “vattene subito maleducato, e stai lontano da mio figlio viziato arrogante che non sei altro”. “Vedi io sono qui proprio per parlare di tuo figlio, vedi quel piccolo frocetto ha provato a baciarmi e a toccarmi”. “Stai mentendo brutto bastardo”, allora Ivan gli mostrò un pezzo di chat in cui il mattino dopo Simone si scusava ancora per la sera prima. “lui… lui è piccolo, è confuso… magari aveva bevuto un po’ troppo” disse lei imbarazzatissima a testa bassa, “chissà cosa mi direbbe tua marito se gli raccontassi questa storia” fece allora Ivan. Marta si pietrificò e lo guardò negli occhi “sei un lurido bastardo, una persona spregevole, pensi che non abbia capito dove vuoi arrivare??”. “Brava sei intelligente, allora hai capito che in cambio voglio scoparti, vieni a casa mia oggi pomeriggio”. “Non se ne parla che vengo da te, tu sei matto”, allora lui “o oggi pomeriggio mi fai schizzare come una bottiglia, oppure domani mattino vado da tuo marito”. Lei andò in cassa, scrisse qualcosa su un pezzo di carta e poi gli dette il biglietto “è un nostro magazzino, fatti trovare lì fuori dalla porta alle 4 in punto, come senti aprire la porta entra ma prima bada bene che nessuno ti veda”. “Voglio che tu dentro sia vestita da gran troia come quella che sei” le fece Ivan, “tu mi chiami troia e allora io farò la troia: come vieni smammi e scompari dalle nostre vite”, “affare fatto, però ti voglio anche inculare visto che vuoi fare la troia”, “vattene che devo riprendere a lavorare”. Ivan si presentò puntualissimo fatto al punto giusto. Alle 16 in punto sentì la porta aprirsi, lui si guardò intorno e poi aprì: dentro era tutto buio e per un attimo temette che dietro ci fosse il marito a riempirlo di mazzate. Quando chiuse la porta invece si accese la luce e vide Marta in tacchi a spillo, calze azzurro oceano, come il resto dell’intimo. Lui rimase fermo e allora lei “che hai fatto bimbo, hai perso tutta la spavalderia? Non hai mai visto una donna prima in vita tua?”, “di troie come te?? tante, vediamo se sei la migliore” e così facendo si fiondò addosso a lei con Marta che lo pomiciava con foga tastandolo da sopra i pantaloni. La strategia della donna era chiara: fare la parte di quella che ci stava per eccitarlo e farlo venire il prima possibile. Quando lo spogliò così iniziò a fargli un super pompino, menandolo veloce con la mano e risucchiando la cappella con la bocca. “Che bocchinara che sei, mi fai morire… tieni prenditelo tutto” e così dicendo glielo ficcava tutto in gola con lei che si dimostrò una autentica gola profonda. Come capì che non era vicino a venire si staccò da quel trattamento brutale. Il magazzino era pieno di bauli ma c’era anche un vecchio divano dove la donna aveva messo delle coperte pulite. Si spogliò tutta e si misero a 69 con lei sopra e lui sotto: mentre se la faceva leccare, lo segava quasi a volerglielo staccare. Imbottito di coca - ma non eccessivamente - Ivan invece era molto lontano dal venire “ora mettimi il preservativo con la bocca, come fanno le puttane come te”, poi una volta fatto se la fece venire sopra: la scopava forte baciandola e leccandole le tette, poi iniziò a metterle qualche dito nel culo. A pecora lo stesso servizio, Marta godeva ormai preso dal momento (Ivan è anche un bel ragazzo) “scopami stronzo dai, scopami più forte dai brutto porco daiii daiii”, Ivan non se lo faceva ripetere dandole sonore pacche sulle chiappe. Poi affogò la faccia sul culo, sputò sul buchino e iniziò prima con uno poi con due dita prima di cambiarsi il preservativo. Come le fu dentro a pecora lei fece seria “fai piano” iniziando ad accompagnare i movimenti con la mano. Come il culo si fu abituato al cazzo, tolse la mano e allora Ivan iniziò ad andare forte. “Mi sfondi cazzoooo piano pianoooo” e allora lui la inculava senza tregua insultando lei, il frocio del figlio e il cornuto del marito. La inculò alla missionaria e poi in piedi con lei appoggiata agli scaffali “porcoooo, sei un porcooo guarda che mi stai facendo” ma ormai lei aveva perso ogni freno e sgrillettandosi raggiunse un rumoroso orgasmo “ti servivo io per godere eh zoccolona, dai ora fai sborrare me”. Lei allora si attacco al suo cazzo leccandolo per tutta la lunghezza e poi ficcandoselo in gola. Il trucco ormai era tutto disfatto per il sudore al pari dei capelli, con Ivan che dopo oltre mezzora di scopata furiosa le sborrò in faccia mentre lei stava con la bocca aperta ad aspettare. Senza che il ragazzo dicesse nulla poi iniziò a ripulirgli il cazzo poi guardandogli negli occhi fece come per stritolare il cazzo “ora sparisci dalle nostre vite, sennò te lo taglio”. Ivan tutto sudato sbottò a ridere e si lanciò sul divano “prima dammi però un bicchiere d’acqua e un asciugamano. Si rinfrescò alla meno peggio e si rivesti mentre lei già era in tuta con i vestiti e le lenzuola in un borsone “sparisci”. “Vado vado caro il mio troione, comunque mi hai convinto ad assumerti… se vuoi venire a parlare di ral del contratto indeterminato che ti aspetta come una delle responsabili vendita del nuovo centro commerciale il mio numero ce l’hai”. La donna ci rimase poi fermò il ragazzo, aprì la porta per controllare che non ci fosse nessuno, poi gli dette come una spinta per farlo uscire. CONTINUA… [/QUOTE]
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