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Capitolo 1: Bar Mario
Racconti Erotici
Il vizietto di mia moglie
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<blockquote data-quote="teo55" data-source="post: 17275550" data-attributes="member: 105603"><p><strong><em>Continuo così soddisfo la vostra curiosità .</em></strong></p><p>Io mi ero messo in camicia e bermuda. Onestamente ero un poco agitato per quello che sarebbe successo e fumavo nervosamente. Mia moglie, invece, anche se leggermente eccitata si sentiva perfettamente a suo agio. Dopo una rapida doccia, indossò delle mutandine di pizzo bianche, una camicetta attillata senza reggiseno, una leggera gonna sopra il ginocchio e un sandalo a mezzo tacco. </p><p>Il professore invece si presentò in jeans e polo. Al suo bussare, come avevamo stabilito, Mary lo accolse con un leggero bacio sulle labbra e lo fece accomodare sul bordo del letto. A me chiese di sedermi in poltrona di fronte a lui e facendomi un occhiolino mi impose ad alta voce di restare li fermo e in silenzio. </p><p>Sia Peppe che io eravamo imbarazzati. Ci guardavamo di sfuggita mentre mia moglie con il suo parlare e sorriderci ad entrambi cercava di sciogliere quel ghiaccio che ci attanagliava, ancheggiando provocante tra noi e riempiendo i nostri calici con abbondante quantità di vino.</p><p>La serata sembrava pian piano riscaldarsi. Mia moglie intavolò una discussione sulle misure del pene e sosteneva la sua preferenza per quelli grandi. Io vantavo apprezzamenti sul suo seno e sul sedere di mia moglie. Peppe, in dubbio se poteva o meno rispondere, alla fine ammise che aveva avuto già modo di apprezzare le forme di mia moglie quando stavamo in piscina.</p><p> Il professore, sotto effetto del vino che aveva copiosamente bevuto, non era più tanto inibito e quando Mary, ritornando sull’argomento dimensioni del pene, gli propose di mettersi in libertà per mostrarci il suo fisico villoso ed aitante, lui arrendevole si svestì rimanendo solo con i boxer.</p><p>“Finalmente!” gli disse “Era ora. Come facevi a sopportare questi abiti! Ora però voglio che mi mostri anche il tuo pacco”.</p><p> Vedendolo confuso e rosso come un pomodoro Mary prese l’iniziativa. Facendogli segno di non muoversi, gli calò le mutande e nell’allontanare</p><p> le mani di Peppe che cercavano di coprirsi i genitali, cominciò a toccargli con delicatezza il cazzo.</p><p>Anche se ancora semirigido, notai che il professore aveva davvero un bel pene grosso, proprio come aveva giudicato mia moglie che si accovacciò a terra segandolo con una mano, per farlo indurire e con l’altra gli massaggiava le palle.</p><p> Tra le mani vogliose di Mary il cazzo di Peppe dopo un paio di minuti, divenne turgido e duro come fosse di ferro, con una prominente cappella violacea. Certamente non avrebbe resistito altri minuti per questo mia moglie si girò verso di me per avere il mio assenso per farlo venire quando</p><p>il professore gli accostò il pene sul viso. Nel rivoltarsi verso lui, Mary lo sentì strusciarsi sul viso e sulle labbra lasciandola rintronata per alcuni secondi.</p><p>Questo non era previsto. Infatti mia moglie si alzò stordita e avvicinatesi a me disse. “ So bene i patti e per questo mi sono fermata. Doveva essere solo una sega ma quando l’ho sentito sulla faccia e annusato il suo odore mi sono eccitata e adesso ho una voglia matta di assaggiarlo. Ti dispiace se continuo? ”</p><p> Balbettai qualcosa tipo non so, decidi tu, se proprio vuoi.</p><p> ”Tranquillo lo sai che ti amo, ma un uccello così grosso alla mia età dove lo trovo più? Da quando stiamo insieme ho avuto solo te. Ma questa sera quel cazzone sul viso mi ha fatto venire voglia di provare qualcosa di più. Sono certa che piacerà anche a te guardarmi, è un poco come quando faccio le cosine sui pullman”.</p><p>A quel punto che dirle? Rovinargli la serata con le inevitabili conseguenze e privarla di questo piacere? Non so se era giusto, ma se lo voleva lo avrebbe fatto lo stesso magari di nascosto o con un altro quindi stringendo le labbra detti il mio beneplacito con un cenno del capo.</p><p> “ Bravo tesoro mio è solo uno dei miei desideri, mi stai facendo sentire davvero importante per te e ti amo all’infinito”.</p><p>A quel punto ritornò verso Peppe che in piedi si stava toccando il cazzo per non farlo ammosciare, si tolse la gonna, sbottonò la camicetta e con le sole mutandine si accosciò davanti al professore e cominciò a leccargli l’asta. Lo scappellò passandogli la lingua sopra la cappella come per assaggiarlo, poi aprendo le labbra se lo indrodusse tutto in bocca.</p><p>Peppe guardò prima me poi mia moglie, capì che doveva restare fermo. Era lei che conduceva il gioco e la lasciò fare facendosi leccare tutta l’asta e le palle.</p><p>Stavo guardando mia moglie, fare il suo primo pompino ad un altro uomo da sposata! E poi in quella posizione! Cosce spalancate, una mano tra le palle e la base del cazzo che stava succhiando, l’altra dietro il culo di Peppe per regolarne il ritmo e poi, con quel rivolo di saliva che gli scorreva da un lato del labbro mentre ci giocava con la lingua…. </p><p>Era una scena molto eccitante tanto che dopo avermi sbottonato il bermuda cominciai a toccarmi il pacco duro come non mi capitava da tempo. Peppe mugolava dal piacere dicendo che stava godendo tantissimo. Mentre io non so descrivere il mio stato d’animo. Provavo solo un turbinio di sensazioni contrastanti e un piacere che mi univa a mia moglie come fossimo un corpo solo.</p><p>Successivamente, probabilmente perchè Peppe stava per venire, vidi Mary togliersi repentinamente il cazzo dalla bocca e stringergli forte la base dell’asta. Ci fu quindi un break seguito da una serie di effusioni. Peppe ne approfittò per palpargli le zinne che sballottavano libere, gli strizzò i capezzoli e poi chinandosi, gli spostò le mutandine per accarezzargli la figa depilata e grondante di umori. Lei invece, mugolando dal piacere, si mise in piedi di lato a Peppe strusciandogli addosso tutto il suo corpo poi gli accarezzò il cazzo, ammirandone la forma e il volume e quando fu sicura che si fosse calmato, inginocchiatasi di nuovo davanti a lui, riprese a pomparlo, prima piano, poi sempre più velocemente.</p><p> Peppe, a quel ritmo cercava di ritrarsi dalla bocca di mia moglie che invece si spingeva con la testa in avanti sul cazzo e stringeva le labbra per non farselo scappare. Sembrava una scena comica che stava ormai portando il professore, all’apice del piacere. </p><p>Nel sentirlo venire Mary si sfilò dalla bocca il cazzo e un fiotto di densa sborra biancastra gli arrivò tra il naso e l’occhio, poi altri due sulla guancia e sulle labbra. Con il cazzo che eruttava ancora gocce di sperma, mia moglie, lo prese in mano e se lo strofinò su tutta la faccia togliendosi così lo schizzo che aveva ricevuto sull’occhio e imbrattato com’era di sborra, vogliosa se lo mise in bocca per assaggiare il suo sapore.</p><p>A quel punto il gioco era finito. Loro soddisfatti e quasi vergognosi si pulivano con dei fazzolettini dall’impiastro che avevano combinato e io con notevole sforzo smisi di segarmi. </p><p>Appagato dal trattamento riservatogli Peppe si rivestì e nel’andar via ci salutò calorosamente proponendosi per nuovi incontri.</p><p>Noi invece, dopo una breve sosta in bagno, ci addormentammo abbracciati. Entrambi avevamo ritrovato una nuova complicità che con il tempo e l’età si era rarefatta. Io per avere appagato il desiderio di mia moglie e lei contenta per aver soddisfatto il suo vizietto e goduto la nuova esperienza non prevista.</p><p></p><p>Continua</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="teo55, post: 17275550, member: 105603"] [B][I]Continuo così soddisfo la vostra curiosità .[/I][/B] Io mi ero messo in camicia e bermuda. Onestamente ero un poco agitato per quello che sarebbe successo e fumavo nervosamente. Mia moglie, invece, anche se leggermente eccitata si sentiva perfettamente a suo agio. Dopo una rapida doccia, indossò delle mutandine di pizzo bianche, una camicetta attillata senza reggiseno, una leggera gonna sopra il ginocchio e un sandalo a mezzo tacco. Il professore invece si presentò in jeans e polo. Al suo bussare, come avevamo stabilito, Mary lo accolse con un leggero bacio sulle labbra e lo fece accomodare sul bordo del letto. A me chiese di sedermi in poltrona di fronte a lui e facendomi un occhiolino mi impose ad alta voce di restare li fermo e in silenzio. Sia Peppe che io eravamo imbarazzati. Ci guardavamo di sfuggita mentre mia moglie con il suo parlare e sorriderci ad entrambi cercava di sciogliere quel ghiaccio che ci attanagliava, ancheggiando provocante tra noi e riempiendo i nostri calici con abbondante quantità di vino. La serata sembrava pian piano riscaldarsi. Mia moglie intavolò una discussione sulle misure del pene e sosteneva la sua preferenza per quelli grandi. Io vantavo apprezzamenti sul suo seno e sul sedere di mia moglie. Peppe, in dubbio se poteva o meno rispondere, alla fine ammise che aveva avuto già modo di apprezzare le forme di mia moglie quando stavamo in piscina. Il professore, sotto effetto del vino che aveva copiosamente bevuto, non era più tanto inibito e quando Mary, ritornando sull’argomento dimensioni del pene, gli propose di mettersi in libertà per mostrarci il suo fisico villoso ed aitante, lui arrendevole si svestì rimanendo solo con i boxer. “Finalmente!” gli disse “Era ora. Come facevi a sopportare questi abiti! Ora però voglio che mi mostri anche il tuo pacco”. Vedendolo confuso e rosso come un pomodoro Mary prese l’iniziativa. Facendogli segno di non muoversi, gli calò le mutande e nell’allontanare le mani di Peppe che cercavano di coprirsi i genitali, cominciò a toccargli con delicatezza il cazzo. Anche se ancora semirigido, notai che il professore aveva davvero un bel pene grosso, proprio come aveva giudicato mia moglie che si accovacciò a terra segandolo con una mano, per farlo indurire e con l’altra gli massaggiava le palle. Tra le mani vogliose di Mary il cazzo di Peppe dopo un paio di minuti, divenne turgido e duro come fosse di ferro, con una prominente cappella violacea. Certamente non avrebbe resistito altri minuti per questo mia moglie si girò verso di me per avere il mio assenso per farlo venire quando il professore gli accostò il pene sul viso. Nel rivoltarsi verso lui, Mary lo sentì strusciarsi sul viso e sulle labbra lasciandola rintronata per alcuni secondi. Questo non era previsto. Infatti mia moglie si alzò stordita e avvicinatesi a me disse. “ So bene i patti e per questo mi sono fermata. Doveva essere solo una sega ma quando l’ho sentito sulla faccia e annusato il suo odore mi sono eccitata e adesso ho una voglia matta di assaggiarlo. Ti dispiace se continuo? ” Balbettai qualcosa tipo non so, decidi tu, se proprio vuoi. ”Tranquillo lo sai che ti amo, ma un uccello così grosso alla mia età dove lo trovo più? Da quando stiamo insieme ho avuto solo te. Ma questa sera quel cazzone sul viso mi ha fatto venire voglia di provare qualcosa di più. Sono certa che piacerà anche a te guardarmi, è un poco come quando faccio le cosine sui pullman”. A quel punto che dirle? Rovinargli la serata con le inevitabili conseguenze e privarla di questo piacere? Non so se era giusto, ma se lo voleva lo avrebbe fatto lo stesso magari di nascosto o con un altro quindi stringendo le labbra detti il mio beneplacito con un cenno del capo. “ Bravo tesoro mio è solo uno dei miei desideri, mi stai facendo sentire davvero importante per te e ti amo all’infinito”. A quel punto ritornò verso Peppe che in piedi si stava toccando il cazzo per non farlo ammosciare, si tolse la gonna, sbottonò la camicetta e con le sole mutandine si accosciò davanti al professore e cominciò a leccargli l’asta. Lo scappellò passandogli la lingua sopra la cappella come per assaggiarlo, poi aprendo le labbra se lo indrodusse tutto in bocca. Peppe guardò prima me poi mia moglie, capì che doveva restare fermo. Era lei che conduceva il gioco e la lasciò fare facendosi leccare tutta l’asta e le palle. Stavo guardando mia moglie, fare il suo primo pompino ad un altro uomo da sposata! E poi in quella posizione! Cosce spalancate, una mano tra le palle e la base del cazzo che stava succhiando, l’altra dietro il culo di Peppe per regolarne il ritmo e poi, con quel rivolo di saliva che gli scorreva da un lato del labbro mentre ci giocava con la lingua…. Era una scena molto eccitante tanto che dopo avermi sbottonato il bermuda cominciai a toccarmi il pacco duro come non mi capitava da tempo. Peppe mugolava dal piacere dicendo che stava godendo tantissimo. Mentre io non so descrivere il mio stato d’animo. Provavo solo un turbinio di sensazioni contrastanti e un piacere che mi univa a mia moglie come fossimo un corpo solo. Successivamente, probabilmente perchè Peppe stava per venire, vidi Mary togliersi repentinamente il cazzo dalla bocca e stringergli forte la base dell’asta. Ci fu quindi un break seguito da una serie di effusioni. Peppe ne approfittò per palpargli le zinne che sballottavano libere, gli strizzò i capezzoli e poi chinandosi, gli spostò le mutandine per accarezzargli la figa depilata e grondante di umori. Lei invece, mugolando dal piacere, si mise in piedi di lato a Peppe strusciandogli addosso tutto il suo corpo poi gli accarezzò il cazzo, ammirandone la forma e il volume e quando fu sicura che si fosse calmato, inginocchiatasi di nuovo davanti a lui, riprese a pomparlo, prima piano, poi sempre più velocemente. Peppe, a quel ritmo cercava di ritrarsi dalla bocca di mia moglie che invece si spingeva con la testa in avanti sul cazzo e stringeva le labbra per non farselo scappare. Sembrava una scena comica che stava ormai portando il professore, all’apice del piacere. Nel sentirlo venire Mary si sfilò dalla bocca il cazzo e un fiotto di densa sborra biancastra gli arrivò tra il naso e l’occhio, poi altri due sulla guancia e sulle labbra. Con il cazzo che eruttava ancora gocce di sperma, mia moglie, lo prese in mano e se lo strofinò su tutta la faccia togliendosi così lo schizzo che aveva ricevuto sull’occhio e imbrattato com’era di sborra, vogliosa se lo mise in bocca per assaggiare il suo sapore. A quel punto il gioco era finito. Loro soddisfatti e quasi vergognosi si pulivano con dei fazzolettini dall’impiastro che avevano combinato e io con notevole sforzo smisi di segarmi. Appagato dal trattamento riservatogli Peppe si rivestì e nel’andar via ci salutò calorosamente proponendosi per nuovi incontri. Noi invece, dopo una breve sosta in bagno, ci addormentammo abbracciati. Entrambi avevamo ritrovato una nuova complicità che con il tempo e l’età si era rarefatta. Io per avere appagato il desiderio di mia moglie e lei contenta per aver soddisfatto il suo vizietto e goduto la nuova esperienza non prevista. Continua [/QUOTE]
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