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<blockquote data-quote="Ripper79" data-source="post: 17672842" data-attributes="member: 352608"><p>Come organizzato, il sabato seguente Luigi si recò a casa di Simona subito dopo pranzo: citofono' e la signora disse che sarebbe scesa subito. </p><p>In macchina di lei raggiunsero un quartiere residenziale all' altro lato della città, dove si sarebbero incontrati con un'amica di lei. Entrarono in un palazzo e raggiunto il piano entrarono: era un vero e proprio studio medico, ma dalle immagini appese qua e là, si capiva subito che fosse uno studio dentistico. All'istante Luigi si chiese perché fosse li, ma non disse niente, avendo dinanzi colei che gli aprì la porta: una signora più o meno della stessa età di Simona, Marta era il suo nome fece accomodare i due. </p><p>Ancora in piedi nel salottino d'ingresso fu proprio Marta a iniziare discorso: " tu devi essere il famoso Luigi ". Il ragazzo confermò presentandosi.</p><p>M."Simona mi ha parlato di te...ti starai sicuramente chiedendo che ci fai qua! Non ti preoccupare, si sa che non hai bisogno di un dentista". A queste parole ci furono risate generali.</p><p>Lo studio comunque non era operativo in quel pomeriggio, perciò Marta, comunque vestita di un camice da dottoressa, accettò di incontrare il giovanotto. </p><p>"Se vuoi cominciamo subito..." disse la dottoressa allontanandosi dai due per andare dietro a una scrivania intenta a smanettare su un pc acceso. " vai in fondo al corridoio e accomodati pure nella stanza ". Luigi lo fece incuriosito e silenzioso entrando nel classico dominio da dentista con annessa poltroncina e attrezzi vari: entrato dentro non fece altro che rimanere impalato al centro udendo le due di là che parlarono tra di loro.</p><p>Marta entro nello studio chiudendo la porta: " accomodati e rilassati...tranquillo che nessuno ti mangia. Simona mi ha raccontato qualcosa del tuo problema: sono dentista e questo lo hai capito ma posso aiutarti a risolvere il tuo di problema...è una sciocchezza, fidati...inutile fare il giro delle parole...spogliati e distenditi sulla poltroncina ". Luigi non se lo fece ripetere e lo fece, rimanendo solo in box, si adagio' per poi distendersi sulla poltrona mentre la dottoressa si infilava un paio di guanti in lattice. Prese un seggiolino per posizionarlo al fianco del ragazzo, e tramite una pulsantiera di lato e toccando un selettore la poltroncina si abbassò quasi a diventare un lettino.</p><p>Serenamente Marta guardò il ragazzo e per poi dirgli:" ti ho detto di spogliarti...cosa sei venuto a fare qua se lo tieni ancora coperto? Su togli quello straccio e rilassati ".</p><p>Un grado di insicurezza assali' Luigi che comunque timidamente si liberò del box mettendo in mostra la proboscite afflosciata: per la dottoressa fu come ingoiare un rospo a quella vista, non riuscì a trattenere un "oh mamma mia...", rimanendo per qualche secondo ad ammirarlo in silenzio.</p><p>Ripresa dall' attimo di sbandamento, la dottoressa disse: " ehm...bene ora te lo tocco un po' per capire meglio...ok?". Luigi non rispose rimanendo immobile. Marta tasto' quel membro con un dito: nonostante floscio era di una consistenza spaventosa. Al quel tocco comunque l'inevitabile reazione fu che cominciò a prendere vita. Continuò comunque a massaggiarlo delicatamente. </p><p>La dottoressa prese un flacone, una sorta di pomata, versandone una buona quantità sulle parti basse del ragazzo e si attivo a massaggiare parte del pube arrivando fino sotto la sacca dei testicoli e versando altra pomata completo' l'unzione completa anche dell' asta che assunse le reali dimensioni, duro ed enormemente possente che con il peso per forza di gravità poggiava sull' addome del giovane superando l'ombelico.</p><p>Non ci furono dialoghi in quel momento: Marta con un deciso massaggio continuava la sua attività, che a vista sembrava medicamente seria e professionale, ma era un vero e proprio atto di masturbazione. Luigi, con la testa rivolta al soffitto se la godeva ansimando leggermente, quasi vergognandosi, era duro ed eccitato, chiuse gli occhi a quella piacevole sensazione che a un certo punto diventò più forte e viva, aprì gli occhi e si osservò l'arnese: la sua cappella unta e luccicante, così come tutta la lunghezza del membro, era fuori, rossa e pulsante sotto le dita di Marta che pompavano il ceppone vivacemente. </p><p>"Hai visto che è stato facilissimo" disse la donna soddisfatta e contenta.</p><p>Luigi non riusciva a contenersi la gioia e la goduria, meravigliandosi di come non ancora venisse, nonostante quel servizio allucinante. </p><p>"Ora puliscilo un po' con queste..." disse la dottoressa porgendo a Luigi una confezione di fazzoletti umidificati e per poi togliersi i guanti.</p><p>Luigi, pulito il suo campo operatorio, rimase comunque sdraiato a cazzo eretto.</p><p>"Ora sei pronto..." esclamò la dottoressa " anzi...siamo pronti". Detto questo tempestivamente si fiondo' tra le gambe del giovane cercando di divorare il cazzo quel tanto che riusciva a metterselo in bocca. " è enorme...mi fa mancare il respiro..." continuando furiosamente a deliziarsi quel cazzo in bocca.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Ripper79, post: 17672842, member: 352608"] Come organizzato, il sabato seguente Luigi si recò a casa di Simona subito dopo pranzo: citofono' e la signora disse che sarebbe scesa subito. In macchina di lei raggiunsero un quartiere residenziale all' altro lato della città, dove si sarebbero incontrati con un'amica di lei. Entrarono in un palazzo e raggiunto il piano entrarono: era un vero e proprio studio medico, ma dalle immagini appese qua e là, si capiva subito che fosse uno studio dentistico. All'istante Luigi si chiese perché fosse li, ma non disse niente, avendo dinanzi colei che gli aprì la porta: una signora più o meno della stessa età di Simona, Marta era il suo nome fece accomodare i due. Ancora in piedi nel salottino d'ingresso fu proprio Marta a iniziare discorso: " tu devi essere il famoso Luigi ". Il ragazzo confermò presentandosi. M."Simona mi ha parlato di te...ti starai sicuramente chiedendo che ci fai qua! Non ti preoccupare, si sa che non hai bisogno di un dentista". A queste parole ci furono risate generali. Lo studio comunque non era operativo in quel pomeriggio, perciò Marta, comunque vestita di un camice da dottoressa, accettò di incontrare il giovanotto. "Se vuoi cominciamo subito..." disse la dottoressa allontanandosi dai due per andare dietro a una scrivania intenta a smanettare su un pc acceso. " vai in fondo al corridoio e accomodati pure nella stanza ". Luigi lo fece incuriosito e silenzioso entrando nel classico dominio da dentista con annessa poltroncina e attrezzi vari: entrato dentro non fece altro che rimanere impalato al centro udendo le due di là che parlarono tra di loro. Marta entro nello studio chiudendo la porta: " accomodati e rilassati...tranquillo che nessuno ti mangia. Simona mi ha raccontato qualcosa del tuo problema: sono dentista e questo lo hai capito ma posso aiutarti a risolvere il tuo di problema...è una sciocchezza, fidati...inutile fare il giro delle parole...spogliati e distenditi sulla poltroncina ". Luigi non se lo fece ripetere e lo fece, rimanendo solo in box, si adagio' per poi distendersi sulla poltrona mentre la dottoressa si infilava un paio di guanti in lattice. Prese un seggiolino per posizionarlo al fianco del ragazzo, e tramite una pulsantiera di lato e toccando un selettore la poltroncina si abbassò quasi a diventare un lettino. Serenamente Marta guardò il ragazzo e per poi dirgli:" ti ho detto di spogliarti...cosa sei venuto a fare qua se lo tieni ancora coperto? Su togli quello straccio e rilassati ". Un grado di insicurezza assali' Luigi che comunque timidamente si liberò del box mettendo in mostra la proboscite afflosciata: per la dottoressa fu come ingoiare un rospo a quella vista, non riuscì a trattenere un "oh mamma mia...", rimanendo per qualche secondo ad ammirarlo in silenzio. Ripresa dall' attimo di sbandamento, la dottoressa disse: " ehm...bene ora te lo tocco un po' per capire meglio...ok?". Luigi non rispose rimanendo immobile. Marta tasto' quel membro con un dito: nonostante floscio era di una consistenza spaventosa. Al quel tocco comunque l'inevitabile reazione fu che cominciò a prendere vita. Continuò comunque a massaggiarlo delicatamente. La dottoressa prese un flacone, una sorta di pomata, versandone una buona quantità sulle parti basse del ragazzo e si attivo a massaggiare parte del pube arrivando fino sotto la sacca dei testicoli e versando altra pomata completo' l'unzione completa anche dell' asta che assunse le reali dimensioni, duro ed enormemente possente che con il peso per forza di gravità poggiava sull' addome del giovane superando l'ombelico. Non ci furono dialoghi in quel momento: Marta con un deciso massaggio continuava la sua attività, che a vista sembrava medicamente seria e professionale, ma era un vero e proprio atto di masturbazione. Luigi, con la testa rivolta al soffitto se la godeva ansimando leggermente, quasi vergognandosi, era duro ed eccitato, chiuse gli occhi a quella piacevole sensazione che a un certo punto diventò più forte e viva, aprì gli occhi e si osservò l'arnese: la sua cappella unta e luccicante, così come tutta la lunghezza del membro, era fuori, rossa e pulsante sotto le dita di Marta che pompavano il ceppone vivacemente. "Hai visto che è stato facilissimo" disse la donna soddisfatta e contenta. Luigi non riusciva a contenersi la gioia e la goduria, meravigliandosi di come non ancora venisse, nonostante quel servizio allucinante. "Ora puliscilo un po' con queste..." disse la dottoressa porgendo a Luigi una confezione di fazzoletti umidificati e per poi togliersi i guanti. Luigi, pulito il suo campo operatorio, rimase comunque sdraiato a cazzo eretto. "Ora sei pronto..." esclamò la dottoressa " anzi...siamo pronti". Detto questo tempestivamente si fiondo' tra le gambe del giovane cercando di divorare il cazzo quel tanto che riusciva a metterselo in bocca. " è enorme...mi fa mancare il respiro..." continuando furiosamente a deliziarsi quel cazzo in bocca. [/QUOTE]
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