Racconto di fantasia La badante pazza

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Luigi era un ragazzo tranquillo, riservato e timido: bravetto tanto quel che basta a scuola, disponibile sia in casa per le ipotetiche faccende o per gli amici a tempo libero. Nonostante superasse abbondantemente i 180 di altezza era terribilmente magro di costituzione, pelle e ossa: se lo sarebbe portato il vento via per come era esile. A scuola lo prendevano in giro chiamandolo 'il grissino', così come in famiglia: ma lui era calmo e gentile e ci scherzava su anche lui, motivo in più per essere comunque socievole, amichevole e generoso.
La sua timidezza era l'unico limite, specie con le ragazze, che sommata alla costituzione fisica, rimaneva all' asciutto sull' interfacciarsi con l'altro sesso.
Era figlio unico e i genitori gestivano una locanda in città, saltuariamente dava una mano nel locale, ma non era nei suoi piani la ristorazione, concentrandosi con i suoi studi nel campo dell'elettronica e informatica: era fiero di questo così come la famiglia.
In casa viveva anche la nonna, vedova da un bel po' e con il passare degli anni gli si aggravo' un male: impossibilitata la figlia nonché madre di Luigi di assisterla, essendo impegnata nel locale, dovettero affidare l'incarico a una badante, quantomeno nel giorno, per un fattore di sicurezza ( il locale era vicinissimo a casa e quantomeno in serata e nella notte non c'era bisogno di un assistente).
L'incarico di badante, dopo la giusta ricerca, fu assegnato a Simona, zitellona cinquantenne di un paese vicino: donna comune, non alta e neanche lontanamente appariscente, formosetta forse troppo ma piacevole, chiacchierona e quasi pazza per i modi di fare e di esporsi. Entrò fin da subito in fiducia e in sintonia sia con la vecchietta che con la famiglia.
 
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La new entry di casa passò quasi inosservata a Luigi, per quel po' di tempo che passava in casa, solo qualche ora nel pomeriggio per studiare. Simona era abbastanza autonoma, non solo per badarealla nonna ma si prestava anche a qualche faccenda domestica, aiutando a stirare o pulizie varie "lo faccio per passare il tempo...se no mi annoio!" si giustificava nonostante non gli fosse stato chiesto quel tipo di servizio: era un trattore, tanta energia e voglia di fare.
Una domenica mattina Luigi fu svegliato da una conversazione telefonica che stava facendo Simona: erano comunque passate le 10, il ragazzo dormiva come un ghiro per via delle ore piccole della notte prima. I genitori erano al locale per i preparativi del pranzo domenicale.
La badante, ignara di essere sentita si prestava a un acceso dialogo a telefono: " cazzo come stato bello ieri sera... mi sento la patata ancora un fuoco...". Queste parole fecero spalancare gli occhi a Luigi, rimanendo silenzioso a letto, pensando che la signora stesse parlando con l'ipotetico compagno, continuando il focoso discorso con tante di parole hot, che fecero eccitare il giovane.
Quando Luigi decise di uscire dalla sua cameretta, tempo dopo che la telefonata si concluse, trovò la badante in camera della nonnina. Saluto' entrambe e tornò in cucina per fare colazione. Ci fu uno scambio di sguardi tra la badante e il ragazzo: Luigi capì che la signora si meraviglio' della sua presenza in casa, convinta di essere sola in casa con la vecchia e che inevitabilmente avesse sentito qualcosa di quella telefonata. Dall' altra parte lo stesso Luigi si immaginava la signora con un ottica diversa, porca e volgare: nonostante fosse vestita di un grembiule, classico da domestica, se la immaginava magari in ghingheri a fare maialate varie. Tutte cose che eccitavano tanto e non resistendo tornò in camera sua per concedersi una sega.
Passò qualche giorno, un pomeriggio: Luigi appena finito di studiare, si preparò per uscire e trovò il bagno occupato dalla nonna e Simona che la stava lavando. Con la coda dell' occhio vide appoggiato sul tavolo il cellulare incustodito della badante e non resistendo alla curiosità decise di dargli uno sguardo. Tra le varie chat di buongiorno e saluti vari, non tardo' a trovare conversazioni di piccanti, meravigliandosi che ne fossero più di una: la signora si divertiva alla grande! Alcune foto addirittura ritraevano cazzi in tiro mentre a un video di una figa trapanata da un dildo (probabilmente di Simona) diede il colpo finale al ragazzo: rapidamente se lo passò sul suo di smartphone, eliminando sapientemente ogni traccia di quello scambio dati clandestino ( era bravissimo su queste cose) , si chiuse in camera e ci si sego'.
Oramai era fatta: Luigi venne catturato mentalmente da quella vacca e da quel giorno la vide con occhi diversi. Simona non ci mise tempo a capire dell'approccio diverso del ragazzo ma ci fece poco caso, ignorando cosa fosse venuto a sapere sul proprio conto.
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Nei giorni a seguire, cresceva il desiderio di Luigi di saperne qualcosa in più della badante: gli venne in mente di cercarla su qualche social, nel caso ci facesse parte ma al nome di lei nessun contatto: probabilmente usava un nome falso. Alla prima occasione di trovare il cellulare di Simona incustodito, a colpo sicuro aprì Messenger trovando il suo nome del profilo, lo memorizzo' così come il suo numero. Le mandò una richiesta di amicizia presentandosi sotto profilo falso. Non ebbe risposta, ne in quel giorno, ne dopo: tiro andato a vuoto.
Attivo' il piano B: quello di contattarla tramite Whatsapp usando un altro numero di telefono.
"Ciao sono Marco...un tuo ammiratore" fu il primo stupido messaggio che gli passò in mente mandandoglielo.
"Ciao...Marco chi? Ci conosciamo forse?"
"Ti vedo spesso in giro...sei una donna molto interessante " rispose Luigi facendo la parte dell' innamorato senza esagerare: era rischioso bruciare le tappe.
Alla richiesta della signora di una foto del suo volto, Luigi gli mandò una non sua, ma bensì di un altro, scegliendo quello di un attore porno.
"Sei in bel ragazzo... forse un po' troppo giovane per me... ma non sembra di averti mai visto!"
"Sono timido...cerco di passare inosservato "
"Ma sono vecchia per te!"
Documentandosi prima, Luigi disse l'età di 30 anni (dell' attore).
"Sono vent'anni più grande".
Comunque Luigi educatamente continuò il corteggiamento e la signora stette al gioco.
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Quotidianamente si scambiarono messaggi, conoscendosi virtualmente e più in là si arrivò a conversazioni vocali, specie quando Simona non era a lavoro, rimanendo ignara sulla reale identità dello spasimante. Quando entrarono più in confidenza, emerse il lato porco e perverso della signora: senza che gli venisse chiesto mandò al giovane una foto di lei a tette fuori. Luigi era su un altro pianeta alla vista di quelle tettone: "mamma mia come sono grosse..."
"Fatti vedere un po' come sei fatto tu..." .a quella domanda Luigi si attivo' per fotografare il suo uccello in tiro, ma per evitare che cadesse la copertura nel caso che la signora gli avesse chiesto una foto integrale con il volto, cercò sul web e gli mandò la foto di quell' attore col cazzo di fuori.
Era comunque intelligente nel capire che non poteva continuare per molto quella cosa in incognito: doveva rimediare in qualcos'altro sentendosi in colpa di stare a prendere in giro Simona. Seppur porca e zoccola non era giusto.
 
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Parallelamente a ciò che succedeva virtualmente, Simona comunque capì che Luigi era interessato a lei: nonostante rimanesse educato e gentile, capì che era al centro delle attenzioni del giovanotto e a lei piacque ma ricambiandolo solo con qualche sorrisetto innocente.
Era estate ed è inevitabile l'uso di abiti leggeri adatti al caldo. Un giorno Simona vestita del solito grembiule, che la rendeva più vecchia, gironzolava qua e là per casa mentre Luigi appena rientrato in casa, dopo salutato la nonna e la badante, quest' ultima gli disse: " Giggino caso... credo che ci sia qualche problemino all' aspirapolvere ... tua madre mi ha detto che te ne fossi occupato tu!"
"Ha già...vero...me ne ero scordato...vedrò che posso fare..." rispose il ragazzo con leggero imbarazzo, immagginandosela nella mente nuda come nelle foto che gli mandava.
L'aspirapolvere era parcheggiato nel soggiorno e Luigi si abilito' per attivarlo e capire cosa non andasse, accovacciandosi all' apparecchiatura con Simona intorno interessata a ciò che stesse facendo il ragazzo.
"Strano...era partito e sembrava che andasse bene e dopo in po' morto!" disse la badante chinandosi anche lei all' apparecchio. Luigi gli era praticamente di fronte e non poté fare a meno che fossilizzarsi con lo sguardo alla spaccatura dei seni che uscì dalla scollatura, rimanendo a bocca aperta.
"Che guardi..." disse sorridendo la donna capendo perché il ragazzo si fosse imbalsamato in quel modo mettendosi una mano sul petto come per coprire ciò che era scoperto
"Scusa..." timidamente e arrossendo Luigi rispose
"Ti distrai così facilmente?" disse lei ma Luigi abbassò lo sguardo vergognandosi. Inevitabile che dopo un po' il poveretto cercò di dare un'altra occhiata: Simona, che se lo aspettava, quasi per provocarlo, prontamente gli disse:" ancora... Non ha mai visto due tette?"
Luigi titubante si fece coraggio:" così da vicino...no"
"Non ci credo...e la ragazza?"
"Non ce l'ho".
Nonostante questo scambio di battute , Simona rimaneva in quella posizione, intenzionata a dare spettacolo delle sue grazie, seppur ancora nascoste , a Luigi che inevitabilmente si stava eccitando: stando inginocchiato riuscìa tenersi nascosta l'erezione, soprattutto per il pantaloncino che indossava che avrebbe faticato non poco a tenerlo non visibile.
L."Ho bisogno di un cacciavite..."
S."beh...io non posso avercelo..."
L."ce l'ho in camera mia"
S." Allora vallo a prendere". Ma Luigi rimase inginocchiato come per pregare. La signora capì perché il ragazzo non si movesse: cercava di nascondersi il pacco gonfio. " guarda che così non cambia mica...si farà notte.". Luigi si fece coraggio, si alzò e di fretta andò in camera sua: inevitabile che la badante notò il rigonfiamento e sorridendo gli disse "fai piano..."
In camera Luigi, dopo trovato il cacciavite cercò di distrarsi per farsi tornare l'uccello moscio e riuscendoci tornò dall' aspirapolvere. Simona era lì e ironizzando disse " già di ritorno?". Provocava il ragazzo, pensava che si fosse masturbato, ma Luigi non lo fece.
Sistemato l'apparecchio Simona si complimento' col ragazzo:"Sei proprio bravo..."
L."...grazie"
La signora attivo l'aspirapolvere e si avviò alle sue pulizie. Luigi rimase per un po' imbambolato ad osservarla e lei se lo fece fare. Nei movimenti della donna, si notò che sotto il grembiule le tette non erano contenute in reggiseno e si muovevano liberamente. Quando si accorse che addirittura, senza che lui lo notasse, Simona si liberò di un bottoncino, rendendo la scollatura più ampia, il ragazzo se ne andò in camera per masturbarsi: Simona lo segui con gli occhi sapendo cosa avrebbe fatto da lì a poco il poveretto
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Appena Luigi si chiuse in camera, Simona spense l'aspirapolvere e andò in direzione della tana del ragazzo senza farsi sentire: appoggiò l'orecchio alla porta e sentì Luigi ansimare leggermente, appena percepibile. Si stava masturbando, era chiaro: diede un occhiata al buco della serratura ma non riuscì a vedere niente. Un lungo "ooooohhhh" fece capire che venne. Sorridendo Simona tornò alle sue faccende con aria quasi soddisfatta dell' attenzioni ricevute da quel ragazzo con relativa conclusione di sborrata.
Luigi, nonostante a sega conclusa, rimase ancora eccitato a quella visione e al modo di comportarsi di Simona. Prese lo smartphone e chatto' proprio con lei, sotto falso profilo
"che fai?"
Solo dopo un bel po' Simona rispose: "niente...pulizie di casa...sapessi cosa mi è capitato!"
" Sentiamo..."
S." Il figlio della padrona di casa si sta innamorando di me"
"Ma dai..."
"Si... ultimamente lo vedo un po' strano...oggi l'ho messo alla prova mostrandomi un po' più scollata del solito. Ora è chiuso in camera e si sta ammazzando di seghe!"
Luigi non riusciva a contenersi dal ridere sul fatto che stava parlando proprio di se stesso.
"Poverino...lo fai soffrire così...come a me"
S."Ma siete giovani...ci sa volete da una vecchietta come me...dopotutto lui è ancora minorenne...Non sono pedofila"
Si scambiarono altre parole ma Simona interruppe la chat giustificando che era a lavoro.
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Non passo' tempo che Luigi interruppe quasi bruscamente la chat in incognito con Simona: alla richiesta di lei di videochiamate il ragazzo evito' di farsi scoprire e quel rapporto virtuale finì. Quando dispiacesse a lei chi lo sa, sicuramente giustificava il fatto di essere incappato con uno con poche palle o che nascondeva qualcosa. D'altro canto neanche a Luigi dispiacque più di tanto, non perdendo occasione di stare in casa quanto poteva per studiare ogni minima mossa della badante: Simona lo sapeva e continuava a provocarlo quel tanto che poteva, senza andare oltre a scollature o scosciamenti, mettendo a dura prova il ragazzo che puntualmente gli concedeva una sega. Quel giorno che la vide senza il solito grembiule, ma in jeans e maglietta, dando più idea dell' armamentario tettonico della donna, ma soprattutto il sedere: jeans chiaro leggero ma stretto era un bellissimo panorama, invidiabile nonostante l'eta di lei , culo grosso ma perfetto. Luigi ne fu scioccato per la disinvoltura di lei che non perdeva occasione di chinarsi qua e là mostrandolo al ragazzo, che a quello spettacolo si precipitò in bagno scaricando ciò che gli si accumulo' nei testicoli.
 
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Era proprio un vero tormento per il povero Luigi 'subire' quella presenza in casa: desiderava andare oltre, la lotta interna di ormoni era incontrollabile, specie a quell' età. Una volta, perdendo il lume della ragione, tasto' il culo a Simona sfiorandolo intenzionalmente: la signora lo rimprovero':"cazzo combini, sciocco!"
L."scusami..."
S."Scusa un corno...l'hai fatto apposta! Cosa ti passa in mente!"
Rosso dalla vergogna rimase muto senza difendersi mentre Simona continuava come un disco incantato a ripetere le stesse cose cazziandolo. " lo dirò ai tuoi" concluse.
L." Ti prego...no...mi ammazzeranno!"
S."fatti tuoi...ci dovevi pensare prima! È non fare il piagnucolone, non ci casco!"
Mortificato Luigi scappo via dalla donna furiosa.
Ma in realtà Simona non fu affatto offesa dal comportamento del ragazzo e mai si sarebbe permessa di raccontare ciò ai padroni di casa: gli piaceva il fatto di essere considerata un desiderio erotico, si sentiva appagata. "Forse ho esagerato un po'..." pensò tra se.
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Dopo quell' episodio Luigi cercò di evitare la badante: Simona rendendosi conto del momentaneo allontanamento del giovane cercò di recuperare: "Non ti preoccupare...Non lo dirò a nessuno di quella cosa. Ma sappi che non si fa così a una donna... o almeno in occasioni simili"
L." Non lo farò più...promesso"
S."E no caro...i culo sono fatti per essere anche toccati...Non puoi sempre guardare". Luigi sentì pronunciare queste parole da Simona molto cortese e serena, tranquillizzandosi.
S." Fatti la ragazza...e scopala! Dopo avrai un approccio diverso con le donne "
L." Sembra facile per te..."
S." Si...facile come toccare un culo, tesoro. Capisco che sei vergine...più o meno.
Luigi non riusciva a tirare fuori neanche una parola
S." Ti masturbi tanto?"
L."...no...che dici!"
S."vedo come mi guardi...vorresti farmi credere con non fantastichi su di me...mica sono scema che non me ne accorgo "
L." Ok...è come dici tu"
S." Appunto...e non ti basta? Vuoi altro? E lo cerchi proprio a me?"
Luigi, preso coraggio, la guardò fissandola agli occhi e lo confermò.
S."...mi dispiace ma non può essere... sei troppo giovane...Non le faccio queste cose".
Il discorso proseguì con la stessa calma raccontandosi a vicenda aneddoti a mo' educazione sessuale.
S." Quand' è che ti masturbi? Se sei veramente eccitato o solo per abitudine?"
L." Beh...se vedo un video..."
S." E con me? Perché ti ispira tanto il mio corpo!"
Luigi voleva tanto dirgli di ciò che ha scoperto sul suo conto in modo virtuale ma non potendo si limitò a dire di non saperlo realmente
" Ascolta...fatti una ragazza e poi ne parliamo" concluse Simona tornando a badare la nonnina.
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Un giorno, di sabato mattina, passò a casa Matteo, zio di Luigi nonché figlio della vecchia: viveva all' estero e approfittò delle ferie per passare a salutare la madre. Era un bell' uomo, affascinante e di corporatura robusta, poteva passare tranquillamente per una bodyguard o pugile. Lo stallone non passò inosservato a Simona che non esitò a mettersi in mostra al nuovo arrivato.
Era mezzogiorno e Luigi rientrò. Salutò lo zio, seduto di fianco alla nonna, scambiandosi qualche battuta: era contento di rivederlo, capitava una volta all' anno. Matteo si sarebbe fermato comunque a pranzo, scendendo gli al ristorante: Luigi era entusiasta di fargli compagnia, ma non gli sfuggì gli sguardi che si scambiarono la badante e lo zio, abbastanza maliziosi e sospetti. Cosa sarà successo prima? Il ragazzo dubitava.
Scesero al locale e dialogarono per tanto, compresi con i genitori del ragazzo, comunque indaffarati nel gestire l'attività.
" Ahh...mi sono dimenticato di fare una faccenda in banca...prima che chiude ci faccio un salto" disse lo zio.
Luigi rimase al ristorante: gli passò per la mente qualche dubbio ma ci arrivò presto che lo zio mentiva...le banche di sabato sono chiuse, quantomeno quelle in zona.
Sospettoso uscì dal locale per tornare su a casa.
 
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Nastrin2

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Quest’ultima parte è un po’ frettolosa. Io avrei approfondito come avesse fatto il ragazzo a toccare il culo di Simona e le sue sensazioni o lo stesso dialogo seguente. Questo perché mi sembra uno snodo importante nel rapporto tra i due. Ovviamente è solo la mia opinione per il resto si legge in modo gradevole
 
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Precipitandosi fino al portoncino di casa, Luigi non esitò ad infilare la chiave e molto cauto aprì e si intrufolo' dentro: apparentemente tutto tranquillo, solo dialoghi dal televisore. In cucina e in soggiorno nessuno; attraversò il lato giorno della casa, la prima camera, quella della nonnina, porta aperta con l'anziana che sonnecchiava tranquillamente. Anche le altre camere erano deserte: "dove sarà andata quella" penso il ragazzo convinto di aver trovato tutt' altro in casa. Rassegnato, decise di scendere di nuovo quando sentì rumore del portoncino che si aprì: Luigi era nei pressi della sua cameretta e di istinto ci si intrufolo' socchiudendo la porta. Anche a bassa voce e senza vedere chi fosse capì che erano lo zio e la badante. Si erano messi d'accordo prima, trovando l'occasione furtiva: Simona scese per comprare delle cose e d'accordo con Matteo che con una scusa lasciò il ragazzo al ristorante, ecco che si ritrovarono a casa soli, eccetto la presenza della nonna dormiente.
Ridacchiavano delicatamente, parole quasi impercettibili dalla postazione di Luigi, ma si capiva che stessero amoreggiando. Qualche gemito soffocato confermava che sarebbero andati oltre la limonata: a quel pensiero Luigi si eccito', toccandosi il membro che cominciava a prendere volume nei pantaloni.
Si fece coraggio e aprì leggermente la porta per tirare fuori la testa e capire dove fossero senza che venisse scoperto: non li vedeva ma capì che erano in cucina. I due amanti non si curarono di fare troppo schiamazzo: la nonna non solo dormiva ma era abbastanza dura di orecchi.
Un lungo sospiro di Simona e un alternanza di gemiti accompagnavano il tg trasmesso dal televisore: " cazzo...stanno scopando veramente " penso Luigi. Deciso di spingersi oltre, andando a dare un occhiata più da vicino, sperando di non essere scoperto si incammino' lungo il corridoio.
Arrivato alla porta della cucina , timidamente allungò il collo e visionare ciò che stava succedendo la dentro: l'uomo di spalle a pantaloni calati intento a penetrare, con un vivace avanti e dietro, la badante a gambe spalancate sul tavolo. Il ragazzo fu fortunato: stando di spalle non potevano sospettare che fosse là.
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Simona godeva come una matta, non stava zitta un attimo: tra un gemito e un altro, le frasi tutte arricchite di 'cazzo' 'sfondami' e quant'altro, da vera troia assetata di sesso. Matteo la teneva bloccata con le sue mani sotto le ginocchia di lei e non interrompendo per un attimo l'attività di trapanare.
Da quel punto di vista, Luigi non poté vedere più di tanto, vedendo solo le anche di suo zio che andavano avanti e indietro: si eccito' molto a quello spettacolo ma non volle sfidare la sorte, quello di essere scoperto e rintanandosi in camera si sego' pensando a ciò che aveva appena visto.
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La coppia comunque fu abbastanza rapida a consumare quella losca scopata. Luigi, chiuso in camera si pose fin da subito il problema di come potesse uscire di casa ma freddamente getto le conclusioni: "dopotutto ci abito qui" pensò pensando che ipoteticamente poteva essere un punto in suo favore.
Di lì a poco Matteo uscì dall' abitazione per tornare al ristorante mentre Simona sarebbe tornata alla sua attività di badante: nel momento che ella si affaccio' alla stanza della vecchia, Luigi piombo fuori dalla sua di camera e i due si fissarono:
"... ma tu...eri in casa..." disse Simona meravigliata e con tono da preoccupata .
"Si sa il caso che ci vivo qui...o sbaglio!"
S."...ma dovevi essere giù..."
L."certo che si avevo perso la compagnia". Luigi mise da parte la timidezza, beffeggiando la signora che non sapeva cosa dire.
S."...Non è come pensi tu..."
A quelle parole Luigi si sganascio' di risate: "come? Non è come penso? Ma mi prendi proprio per scemo...vi ho visti...ma guarda...ci prova pure a fare la santerellina...".
S." Sono cose che capitano!"
L." Ah Si? Ma se due ore fa neanche lo conoscevi!"
S." Non puoi capire, tesoro..."
L."capisco eccome...alla prima occasione allarghi le gambe!"
S."Non parlarmi in quel modo..."
L." Non ho torto... non puoi fare la puttana a casa mia"
S."smettila...lo dico ai tuoi genitori che ci hai provato con me"
"Non lo farai..." rispose Luigi mostrandogli il suo smartphone facendo credere a Simona che avesse fatto qualche foto. " rimarrai senza lavoro...".
Simona impietri' e abbassò lo sguardo ammutolendosi. In quel momento la nonna chiamò l'assistente e Luigi abbandonò la casa per tornare dallo zio che lo aspettava.
Non era vero che Luigi ha immortalato la scopata dai due, ma fu creduto da Simona: non poteva credere che quel ragazzo la potesse ricattare per quello ma soprattutto non poteva permettersi di perdere il lavoro. D'altro lato Luigi non l'avrebbe mai fatto, era un ragazzo, seppur giovane, ma di principi e rispettoso. La cosa andò così.
Dopo il pranzo, Luigi si congedo' dallo zio, che era all' oscuro di ciò che era a conoscenza il nipote, che sarebbe rimasto qualche giorno per poi ripartire. Il giovane tornò su a casa. Simona era di fianco al letto della nonna e guardavano entrambe la tv. Al saluto di Luigi rispose solo la vecchia mentre Simona lo fissò solo con sguardo severo.
Rinchiusosi in camera, Luigi si sdraio' a letto pensando di fare una pennichella ma passò poco tempo e sentì bussare la porta:
S." Posso entrare?"
L."entra pure"
Simona aprì la porta sporgendosi quel po' che bastava:" cosa vuoi da me!"
L."lo sai già!"
S."scordatelo...ne abbiamo già parlato"
L." Okay...ti rispetto...allora fatti vedere all' opera...mi accontento di poco"
S." No credo che succederà di nuovo...qua dentro...è capitato ma è pericoloso...Non si può "
L." Allora...da qualche altra parte...fai tu...che sei brava a organizzare queste cose...o sbaglio!"
Un po' titubante Simona rispose che ci avrebbe pensato e andò via.
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Il giorno successivo, domenica, Luigi avrebbe dovuto dare una mano giù al locale per via di un ricevimento abbastanza impegnativo. Comunque, mentre faceva colazione, ebbe occasione di scambiare qualche parola con Simona.
L."Allora? Novità?"
S." Novità! Cosa vorresti sapere"
L." Cosa hai deciso...ecco cosa"
S."boh...Non so... dai finiamola con queste cose "
L."Non voglio essere assillante...ma lo desidero tanto".
S." Cosa...vedere due che scopano...sei proprio un ragazzino!"
L." Tanto l'ho visto come si fa!"
S."seee...nei film...la realtà è un altra cosa"
L." Hai scopato ieri sera?"
S."dai...smettila...". Luigi insisti' e Simona cedette al dire di essersi di nuovo vista con Matteo.
L."mio zio è un dongiovanni, credo che ci sappia fare con le donne ".
S."beh...abbastanza "
L." Come abbastanza...figo com'è!"
S."caro...a letto si vede il vero maschio"
L." Non ti è piaciuto? A letto intendo"
Con aria quasi spavalda Simona rispose:"...mi accontento a volte...".
L." Sei un intenditrice...e cosa avete fatto"
S." Dai...finiscila...cosa vuoi che ti dica...abbiamo fatto sesso. Vuoi i particolari?"
L."magari...perché no "
S." Te lo dirò se mi prometti di non fare uso della foto è di cancellarla"
L." Non c'è nessuna foto...niente"
Simona sorrise:" ah allora hai fatto il furbetto...eh?"
L."non mi sarei mai permesso di ricattarti...però mi hai fatto godere tanto...vederti scopare"
S." Calmati...secondo me già ti stai eccitando solo al pensiero "
L." Puoi scommetterci"
S."...allora smettiamola con questo discorso... se no finisce male"
L." Già...prima di scendere però sarò costretto a masturbarmi "
Simona ci rise a quello rispondendo al ragazzo di calmarsi
L." Però...almeno un aiutino..."
S."ma sei matto...lo sai che è no..."
L." Ti prego..."
"Uffaaaa" rispose la donna che vista l'insistenza del giovane cedette: delicatamente si sbottono' di qualche bottobe il grembiule, quel tanto che mettere in mostra il reggiseno di pizzo rosa. Aiutandosi con ambo le mani, abilmente fece sgusciate fuori un seno ponendolo in bella mostra al ragazzo che rimaneva seduto a bocca spalancata: era una tetta enorme, quasi sproporzionata al resto del corpo, in aureola scura di un capezzolo turgido come un pulsante. Luigi stava scoppiando.
"Guardare e non toccare" disse Simona orgogliosa della sua bontà mentre Luigi rimaneva come una mummia a bocca aperta
"Dai su...sai cosa fare ora" aggiunse la signora ricomponendosi il davanzale: Luigi non esitò a chiudersi in bagno a menarselo alla visione di quella tettona.
 
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Ci furono altre occasioni in cui Simona si disponeva ad 'aiutare' Luigi nelle sue masturbazioni, non andando oltre qualche scapezzolata o scosciamenti: il ragazzo, seppur per così poco, era felicissimo.
Venne il tempo che purtroppo la nonna si aggravo' e venne a mancare, e di conseguenza Simona non frequento' più la casa.
Luigi ebbe l'opportunità di conoscere una ragazza, sua coetanea, iniziando una relazione con lei: rimaneva sempre il ricordo della signora badante, seppur vago ma sempre vivo bei suoi pensieri. A volte si sentivano telefonicamente, con il tempo sempre più di rado, fino quasi a scomparire.
Molto tempo dopo, Luigi ormai diciasettenne, casualmente rivide Simona, in un centro commerciale della città, entrambi occupati a fare compere in occasione delle feste natalizie. I due si salutarono calorosamente, era da tanto che non si vedevano e approfittarono di raccontarsi le proprie cose, del più e del meno.
S." Wow...sono contenta per te... sicuramente sarà una bellissima ragazza!".
L." Si... lo è, mi ci trovo bene".
S."... ma... lo avete fatto?...spero di si..."
Luigi un po' imbarazzato gli confessò di non avere fatto sesso ancora
"Ma come...e perché?" rispose la signora un po' incuriosita
L."...ehm...Non vuole..."
S."posso capire la cosa... ma almeno ci avete provato?"
L." Eh sì...però non ne vuol sapere"
S." Ha paura? Vabe'...dagli tempo, non affrettate la cosa.
Luigi non riusciva a nascondere che ci fosse altro e Simona lo noto:" ma non è che sei tu il problema. Mi pare che sei un po' confuso..."
"Non so..." rispose il ragazzo con imbarazzo " si...il problema è che... io..."
S."...ma... non mi dire! Con me ti eccitavi e con lei no? Possibile mai che non riesci?"
L." Non é proprio cosi...Dai...cambiamo discorso...mi imbarazza".
S." Imbarazzante un corno... spiegati meglio"
L." Mi imbarazzo di questo...finiamola qua...ti prego".
S."tesoro...ti capisco...ma se posso aiutarti, io sono qua. Vieni a casa mia e ne parliamo con più calma... vivo qua nei paraggi ora": Simona, in quel periodo, era tornata in città e conviveva con un tipo, settantasette, vent'anni più di lei.
Luigi accettò e si misero d'accordo di ritrovarsi fuori ultimate le compere.
Ritrovati fuori al parcheggio del centro commerciale, con l'auto della signora raggiunsero l'abitazione di lei.
Una volta in casa, Simona fece accomodare il ragazzo, facendolo mettere a suo agio. Il vecchio compagno di lei non era in casa: a detta di lei passava il tempo in campagna accudendo un orticello, da classico pensionato.
S."allora...dimmi...qual' è il problema?"
Luigi facendosi coraggio:" ehm...il coso... Non può andare bene..."
S." Ma come non può andare bene! Possibile che non ti ecciti?"
L." Non è proprio così..."
S."uffa...smettila di fare il misterioso! Come vuoi che ti aiuti se manco ti fai capire? ". Al silenzio del ragazzo che non riusciva neanche ad alzare lo sguardo a lei, la signora scostando un po' la sedia e avvicinandosi al ragazzo, dolcemente gli disse:" ok...caro... fammi vedere cos' è successo là!"
L." Scusami ma non me la sento"
S." Insisto...su coraggio e non ti vergognare ".
Simona dovette insistere ancora per un po' e Luigi, preso coraggio disse:" vabe'... farò come vuoi. Si alzò e goffamente slaccio' la cinta e sbottono' il pantalone: Simona lo osservava senza dire nulla.
A calzoni calati rimaneva solo il boxer, Simona incoraggiò il ragazzo ad abbassare anche quelli. Luigi sospirando, lo fece quasi sforzandosi: una mole di carne spaventosa si rivolgeva verso il basso. Una vera e propria proboscide da pachiderma. Simona spalanco' gli occhi e si mise una mano alla bocca, quasi gli venneun infarto: " ma che cavolo è... gigantesco!!!". Anche Luigi se lo ammirava senza toccarselo.
"Hai proprio un grosso problema" aggiunse ironicamente la signora non distogliendo lo sguardo da quell'asta, che seppur moscia, faceva comunque capire il potenziale bellico a disposizione del giovane.
Simona, a quella visione, senti il richiamo irrefrenabile del sesso: sarebbe saltato su quel giovane, impossessandosi del cazzo per farselo crescere in bocca e sbatterselo in figa, che già si stava bagnando. Era troppo grosso... chissà come fosse completamente duro, quanta sborra tirerà fuori, stava quasi cedendo a quella cosa di farsi sfondare da un grosso ceppo potente e giovane. Ma riprese coscienza e faticosamente cercò di controllarsi:" stai proprio messo bene tesoro mio...capisco ora perché la tua ragazza non vuole"
L." Penso che non sarà facile per nessuna"
Simona faticava a resistere ma non poteva perdere il controllo ma gli venne un dubbio:" spero che sia solo per le dimensioni il problema...o c'è altro? Hai di fronte una donna e non accenna a svegliarsi? Strano..." l'irresistibile desiderio di cazzo di lei cercavano di stuzzicare il ragazzo. "Toccati...fallo crescere...rilassati e fammi vedere se funziona tutto".
Luigi, da parte sua, messa da parte la timidezza ( aveva comunque dinanzi a se la donna che gli ha ispirato più seghe nella sua vita) non esitò a massaggiarsi l'asta prima con una e poi con entrambi le mani: uno di fronte all'altra, con Simona ipnotizzata alla vista del membro che si gonfiava a vista d'occhio e istintivamente si portava una mano tra le sue gambe allargate come a proteggersi la figa bollente nascosta sotto i pantaloni.
S." È una bestia... scappellalo! Fallo vedere nella sua completezza!"
L." ...ma...Non riesco...perdonami "
S." Come non riesci...mai fatto?"
Luigi affermò di non essere mai riuscito a liberare il glande, provava dolore e non sapeva come fare.
" ...e quanto ti masturbi...come fai? Fammi capire un po'..."
Luigi, senza dire niente, tenendosi il cazzo sempre con entrambi le mani e con una spugnetto' il glande coperto dal prepuzio attivandosi a segarsi a modo suo: nonostante coperto la cappella era enormemente esagerata. Concentrato a segarsi Luigi non tardo' a tirare fuori il carico di sperma che non intenzionalmente investi anche la signora, con immensa gioia di lei: "scusa non volevo..."disse Luigi riferendosi a Simona che meravigliata cercava di proteggersi da quei schizzi di sborra. "No tranquillo...bravissimo... hai fatto bene...".
Nonostante Simona si fosse controllata a quella tentazione aveva una voglia di scopare, come non mai. Ma si limitò a confortare il ragazzo incoraggiandolo ad avere pazienza. " dobbiamo studiare il modo di preparare il tuo arnese per benino, se non sarà la tua ragazza a volerlo, fidati che ci saranno tante possibilità per te" (Simona diceva questo pensando soprattutto a lei) " ti aiuterò io a fare di te un uomo".
 
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Quando Luigi andò via, per Simona fu come se riprendesse fiato da una lunga apnea: "un cazzo del genere...come ho potuto fare a meno di un mostro come quello" si ripeteva in mente ancora incredula e sbigottita dal potenziale del ragazzo. Di cazzi in vita ne ha visti e presi tanti, in tutti i modi e di tutte le varietà, ma quello mancava alla sua collezione, al suo tornaconto e non si dava pace.
Il pensiero la costrinse a masturbarsi come una ragazzina in calore, non spegnendo la sua voglia di sesso: neanche quando tornò a casa il suo compagno, abituato ad accontentare la sua donna solo dopo la dose di Viagra. Nonostante ciò, dovuta da voglia matta ed astinenza si accontento' del vecchio, appena rientrato, scopandolo.
Ma la fame di cazzo, di quel cazzo mostruoso di Luigi non passava: è fu un dramma per lei.
Cercando di rimanere razionale e non tradire i suoi stessi principi, tempo dopo finì per confessare la cosa a Leo, il suo compagno: nonostante la differenza di età erano una coppia aperta e disinibita ad avventure, essendosi proprio loro stessi conosciuti in circostanze non proprio 'candide' (in un orgia scambista). Il problema era l'età del giovane, per principio non poteva essere così, no.
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Comunque, non resistendo, Simona ricontatto' Luigi: il ragazzo non esitò ad accettare l'invito di lei e che un pomeriggio, dopo la scuola, la raggiunse a casa.
S." Ti chiederai il motivo di questo incontro, vero?"
L." Beh...credo di sì...mi chiederai se è cambiato qualcosa dall' ultima volta! Ti dico subito...niente...come prima"
S." Ci hai provato almeno?"
L." Con Lei no... ma proprio non riesco a scapocciarlo, come dici tu... fa male"
" Forse devi essere più convinto in quell' operazione " rispose Simona che non vedeva l'ora di riammirare il mostruoso membro. "... ti va di riprovarci...ora...". Appena detto questo Simona si alzò per accendere la tv e smanetto' al lettore dvd di fianco facendo partire un video: era un porno, appositamente scelto per l'occasione. "Spero che ti piacerà..." riferendosi al ragazzo e invitandolo a mettersi comodo sul divano di fronte.
L'allegra porno-perfonmance del video catturo' l'attenzione di Luigi, dovuto anche dalla particolare situazione: non si fece tanti problemi a sbracarsi e mettere in mostra l'asta. "Mettiti comodo...rilassati...liberati di tutti i vestiti" disse la signora già focosa alla visione del cazzone: Luigi fece ciò che gli è stato detto. Vederlo così nudo, mingherlino nonostante di statura considerevole, con il pene prepotentemente fuori misura e sproporzionato al resto era abbastanza dissonante. Ma a Simona non importava: già si immaginava quel cazzo che si faceva strada tra le sue gambe, stava male solo al pensiero.
"Forza...masturbati... ma con molta calma... tranquillo...tutto il tempo che ci vuole".
"Ascolta..." rilassato Luigi rispose " è tanto tempo che ti dedico i miei pensieri... posso accontentarmi di un video...con te vicino? Non ti sembra troppo esagerato "
S." Ascolta caro, non hai idea di che sforzo sto facendo per non saltare addosso a quell' affare". Fece un sospiro e aggiunse " il giorno del tuo diciottesimo compleanno, non so quando sarà, ma lo aspetterò come fosse l'ultima cosa al mondo, ma sarai mio...tu e quel coso. Ora...segati...fammi vedere come sborri".
L." Non me la sento...col video non mi va"
S." Vuoi me?". Senza parlare Luigi fece si con la testa.
S." Allora devi pazientare ancora un po'... "
Luigi quasi dispiaciuto non sapeva se continuare a masturbarsi o lasciar perdere quella analoga situazione: era confuso così come Simona con la sua lotta interna di lussuria e principi.
S." Facciamo una cosa... domani pomeriggio torna qua da me...organizziamo una piccola cosa...sicuramente ti piacerà!" . Curioso del fatto Luigi disse che l'avrebbe fatto: era ancora nudo sul divano a cazzo in tiro. Iniziò a menarsi delicatamente osservando Simona in piedi poco distante da lui, per far eruttare il carico di suo sperma imbrattandosi lui e parte sullo stesso divano.
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Come organizzato, il pomeriggio del giorno seguente Luigi si recò a casa della signora: lo fece accomodare e scambiarono qualche parola tranquillamente.
S." Ascolta... per qualche ora dovrai rimanere qui da me, se hai qualche impegno ti conviene dirlo". Luigi disse di essere liberoper tutto il tempo che occorreva: aveva una voglia matta di assaporare la porcona, già si sentiva il cazzo pulsante dentro i pantaloni.
Simona continuò dicendo che stava aspettando una persona, il suo personal trainer. Luigi capì, immagginandosi già come sarebbe andata a finire.
S." Quando sarà tu andrai di là e stai calmo e silenzioso...il resto già sai come sarà ". Sorrisero entranbi e la donna accarezzo' il ragazzo sulla tempia.
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Quando citofonarono, senza dire niente Luigi si alzò come pianificato, per nascondersi in una delle camere: la signora aveva già preparato un tappetino nel soggiorno dove ipoteticamente per la scusa degli esercizi si sarebbe consumato altro.
Aprì la porta: era Leo, il compagno. I due si scambiarono qualche parola. Anche non vedendo, a Luigi, nascosto, non pareva stupore l'ingresso del vecchio, anzi, ci capiva sempre meno.
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"Tarderà tanto?" disse il vecchio alla sua compagna. "Ero rimasta per le quattro...penso che sarà qui a momenti"rispose Simona. Non accenno' niente della presenza di Luigi in casa: capendolo, il ragazzo, evito' qualunque mossa, solo respirava, rizzando le orecchie per captare ciò che succedeva di la'.
Di nuovo suonarono: il personal trainer arrivò e Luigi sentì chiaramente il suo ingresso in sala, i tre si scambiarono diverse battute, di varie cose. Una porta che si chiuse attuti' i discorsi che provenivano dal soggiorno: infatti Leo o Simona chiuse la porta che divideva il lato giorno dal resto della casa che essendo a specchio dal lato giorno, poteva fare buona visuale a Luigi su ciò che sarebbe successo in sala, rimanendo all' oscuro per gli altri tre.
Luigi non esitò a uscire dal suo nascondiglio sporgendosi al vetro della porta tranquillamente, sapeva che era impossibile che lo notassero. Capi' che era una cosa programmata e già sperimentata: classica coppia cuck-old, il vecchio che piace osservare la propria compagna fottuta da un'altro. Luigi lo capì dubito e si eccito' solo al pensiero.
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Non ci misero tanto ad attivarsi: il giovane personal trainer, poco più che trentenne, in tenuta gimnica, seduto sul divano con di fianco Simona che lo accarezzava sul petto sussurrandogli qualcosa, mentre Leo, a mani unite, come per sfregarsele, osservava loro con serenità. Anche il giovane si mobilito' a delicate carezze verso la donna che a sua volta e sempre con lentezza arrivò con una mano a tastare il pacco del fortunato bull.
Con maestria Simona intrufolo' delicatamente la mano nel pantalone tastando il sesso di lui, massaggiandolo per un po' e per poi liberarlo all' aria completamente rigido e pronto all'uso: lo osservava con aria soddisfatta segandolo mentre gli sussurava qualcosa all' orecchio, per poi chinarsi a prenderlo in bocca e concedersi l'assaporare il piacere del cazzo in bocca. Tempo ci volle e Luigi ottenne ciò che desiderava da tanto: veder scopare quella vacca di Simona.
Il pompino si interruppe solo per consentire ai personaggi di liberarsi dei propri indumenti, che tolsero alternandosi a slinguate e palpate varie: completamente nudi con il solo vecchio Leo seduto e concentrato allo spettacolo.
Simona era bravissima con la bocca: da vera appassionata di cazzo, dava il meglio di sé a gustare la ceppa dell' individuo.
Si invertirono i ruoli: il tipo, cedendo il posto sul divano alla signora, che automaticamente spalanco' le gambe, piombo' di faccia sul sesso di lei ricambiando l'attività di sesso orale, alternandosi a sditarellarla sapientemente.
 
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Il personal trainer prese l'iniziativa: allontanata la bocca dalle parti intime di Simona , si adagio' su di lei che di mise più comoda sul divano e con una mossa decisa e repentina direzionata la ceppa la penetro', tenendo una gamba di lei per l'aria con una mano mentre con l'altra le strizzava una tetta: all'inizio con moto lento e poi man mano prendere velocità sincronizzato. La vacca gemeva allegramente tenendo il giovane con le mani sul petto di lui come per bloccarlo. Nel frattempo anche Leo si attivo', tirandosi fuori l'arnese floscio masturbandosi senza distogliere lo sguardo dai due scopatori.
L'atleta si fermò alzandosi in piedi tenendosi il cazzo con una mano, e porgiendo l'altra alla signora che si alzò in piedi appiccicandosi a lui: pomiciarono energicamente, toccandosi a vicenda per poi lui tornando ad accomodarsi sul divano tenendosi sempre la ceppa in mano. Simona, dandogli le spalle, si posiziono' sul bull e aiutandosi con la mano, gli prese il cazzo e ci si impalo' su.
Seguì un lento su e giù di Simona su quel cazzo duro: si teneva le tette con le mani e cavalcava, sempre più forte, senza sosta. Ci sapeva proprio fare, da vera esperta.
Era la prima volta che Luigi la vedeva completamente nuda e in azione. Non resistette molto a quell' emozionante spettacolo, già attivo a masturbarsi, sborro' cercando di raccogliere tutto il seme avvolgendolo in un fazzoletto.
Intanto il trio continuava la sua morbosa attività: di tanto in tanto Leo, continuando a masturbarsi, tastava la sua signora sempre impegnata a farsi sfondare dal suo bull.
Tanti cambi di posizioni, non si potevano contare, il maschio ci sapeva fare e durava tanto, si notava la perdita di forza e potere di Simona, l'età si faceva sentire, comunque più che appagata da quel Toro che non gli dava pace, specie quando lei a pecora sul tappeto, il tipo furiosamente la stantuffava a velocità incredibile.
Quando il personal trainer lo tirò fuori, Simona con quel po' di forze che ancora aveva a disposizione, si inginocchio' come in preghiera dinanzi a lui: colpi di mano a menarsi la ceppa, con seguito di diversi schizzi di sperma che raggiunsero la porca in volto e in bocca.
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A seduta ultimata, i tre si ricomposto mentre Luigi cercava di pensare a cosa sarebbe successo o a come andare via. Fu più semplice del previsto: Leo e il bull abbandonarono insieme la casa.
Visto questo Luigi uscì allo scoperto raggiungendo Simona in sala ancora nuda, seduta sul divano : aveva un aria stanca ma rilassata.
S."ti e piaciuto lo spettacolo?"
"E me lo chiedi?" rispose il ragazzo ipnotizzato a studiare il corpi nudo della signora " è stato bellissimo!"
S." Hai goduto pure tu?"
L." Certo"
S." Vedo che ne hai ancora...è ancora gonfio ". Luigi si osservò il pacco , effettivamente era così.
S." Sei riuscito a far prendere aria alla capoccia?"
L." Ehm no..."
S." Uhm...dunque...ci sarebbe bisogno di una persona che ti aiuti, ne conosco una...se vuoi...anzi devi! Non puoi rimanere così "
L." Vabe'...mi fido di te... proviamo con questa persona... ma è un medico?"
S." Diciamo...ma non ti preoccupare, già gli ho accennato qualcosa...Non è assolutamente niente...nessuna preoccupazione, fidati!"
L." Ok...fai tu"
S." Bene...sabato prossimo torna qua da me e risolviamo tutto"
Luigi era confuso: un pomeriggio super emozionante, una donna nuda di fronte e il pacco pulsante che premeva nei calzoni. Simona lo osservava serena: " sono stanca tesoro... ma darei volentieri un occhiata al tuo bestione ". Luigi non perse tempo a tirarselo fuori.
"Siediti qua...e liberati tranquillamente " disse Simona invitandolo a sedersi di fianco a lei. Il giovane non distogliendo lo sguardo dal corpo di lei si masturbo' a alla richiesta di lei "puoi tranquillamente scaricare tutto su di me" lo fece, aveva ancora le palle piene, tanta sborra che invase la donna che inutilmente cercava di proteggersi con le mani per quanta ne fosse.
 
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Come organizzato, il sabato seguente Luigi si recò a casa di Simona subito dopo pranzo: citofono' e la signora disse che sarebbe scesa subito.
In macchina di lei raggiunsero un quartiere residenziale all' altro lato della città, dove si sarebbero incontrati con un'amica di lei. Entrarono in un palazzo e raggiunto il piano entrarono: era un vero e proprio studio medico, ma dalle immagini appese qua e là, si capiva subito che fosse uno studio dentistico. All'istante Luigi si chiese perché fosse li, ma non disse niente, avendo dinanzi colei che gli aprì la porta: una signora più o meno della stessa età di Simona, Marta era il suo nome fece accomodare i due.
Ancora in piedi nel salottino d'ingresso fu proprio Marta a iniziare discorso: " tu devi essere il famoso Luigi ". Il ragazzo confermò presentandosi.
M."Simona mi ha parlato di te...ti starai sicuramente chiedendo che ci fai qua! Non ti preoccupare, si sa che non hai bisogno di un dentista". A queste parole ci furono risate generali.
Lo studio comunque non era operativo in quel pomeriggio, perciò Marta, comunque vestita di un camice da dottoressa, accettò di incontrare il giovanotto.
"Se vuoi cominciamo subito..." disse la dottoressa allontanandosi dai due per andare dietro a una scrivania intenta a smanettare su un pc acceso. " vai in fondo al corridoio e accomodati pure nella stanza ". Luigi lo fece incuriosito e silenzioso entrando nel classico dominio da dentista con annessa poltroncina e attrezzi vari: entrato dentro non fece altro che rimanere impalato al centro udendo le due di là che parlarono tra di loro.
Marta entro nello studio chiudendo la porta: " accomodati e rilassati...tranquillo che nessuno ti mangia. Simona mi ha raccontato qualcosa del tuo problema: sono dentista e questo lo hai capito ma posso aiutarti a risolvere il tuo di problema...è una sciocchezza, fidati...inutile fare il giro delle parole...spogliati e distenditi sulla poltroncina ". Luigi non se lo fece ripetere e lo fece, rimanendo solo in box, si adagio' per poi distendersi sulla poltrona mentre la dottoressa si infilava un paio di guanti in lattice. Prese un seggiolino per posizionarlo al fianco del ragazzo, e tramite una pulsantiera di lato e toccando un selettore la poltroncina si abbassò quasi a diventare un lettino.
Serenamente Marta guardò il ragazzo e per poi dirgli:" ti ho detto di spogliarti...cosa sei venuto a fare qua se lo tieni ancora coperto? Su togli quello straccio e rilassati ".
Un grado di insicurezza assali' Luigi che comunque timidamente si liberò del box mettendo in mostra la proboscite afflosciata: per la dottoressa fu come ingoiare un rospo a quella vista, non riuscì a trattenere un "oh mamma mia...", rimanendo per qualche secondo ad ammirarlo in silenzio.
Ripresa dall' attimo di sbandamento, la dottoressa disse: " ehm...bene ora te lo tocco un po' per capire meglio...ok?". Luigi non rispose rimanendo immobile. Marta tasto' quel membro con un dito: nonostante floscio era di una consistenza spaventosa. Al quel tocco comunque l'inevitabile reazione fu che cominciò a prendere vita. Continuò comunque a massaggiarlo delicatamente.
La dottoressa prese un flacone, una sorta di pomata, versandone una buona quantità sulle parti basse del ragazzo e si attivo a massaggiare parte del pube arrivando fino sotto la sacca dei testicoli e versando altra pomata completo' l'unzione completa anche dell' asta che assunse le reali dimensioni, duro ed enormemente possente che con il peso per forza di gravità poggiava sull' addome del giovane superando l'ombelico.
Non ci furono dialoghi in quel momento: Marta con un deciso massaggio continuava la sua attività, che a vista sembrava medicamente seria e professionale, ma era un vero e proprio atto di masturbazione. Luigi, con la testa rivolta al soffitto se la godeva ansimando leggermente, quasi vergognandosi, era duro ed eccitato, chiuse gli occhi a quella piacevole sensazione che a un certo punto diventò più forte e viva, aprì gli occhi e si osservò l'arnese: la sua cappella unta e luccicante, così come tutta la lunghezza del membro, era fuori, rossa e pulsante sotto le dita di Marta che pompavano il ceppone vivacemente.
"Hai visto che è stato facilissimo" disse la donna soddisfatta e contenta.
Luigi non riusciva a contenersi la gioia e la goduria, meravigliandosi di come non ancora venisse, nonostante quel servizio allucinante.
"Ora puliscilo un po' con queste..." disse la dottoressa porgendo a Luigi una confezione di fazzoletti umidificati e per poi togliersi i guanti.
Luigi, pulito il suo campo operatorio, rimase comunque sdraiato a cazzo eretto.
"Ora sei pronto..." esclamò la dottoressa " anzi...siamo pronti". Detto questo tempestivamente si fiondo' tra le gambe del giovane cercando di divorare il cazzo quel tanto che riusciva a metterselo in bocca. " è enorme...mi fa mancare il respiro..." continuando furiosamente a deliziarsi quel cazzo in bocca.
 
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Intanto Simona era nel salottino di là intenta a leggere una rivista alietata da musica di sottofondo trasmessa dalla radio. Un "oooohhh" proveniente dall' altra parte catturo' la sua attenzione: " il ragazzo è riuscito a scapocciare finalmente " pensò ironicamente. Incuriosita decise di andare a dare un occhiata incamminandosi fino allo studio. Aprì la porta: l'amica dottoressa pompava avidamente il cazzone teso e umido di saliva. Nonostante l'ingresso di Simona, Marta non fece in cenno di smettere di sbocchinare il ragazzo.
"Ma cavolo...così non vale..." esclamò Simona.
"Scusami non ho resistito..." rispose la dottoressa tornando a slinguazzare la cappella, accompagnando con la mano a sfregare l'asta.
Luigi era in ecstasy, neanche capì la presenza di Simona e alla continua manipolazione della dottoressa non riuscì a trattenere sborrando a zappilli tutto il suo carico con immensa meraviglia delle due donne.
M." Visto che bravo il giovanotto?"
S." Sei una pedofila, dovevi solo aiutarlo..."
M." Se è consenziente, non è come dici Tu, cara. Vero Luigi? Ti é piaciuto?".
Il ragazzo balbettante confermò la cosa.
M." Come si fa a rinunciare a una cosa del genere!"
S." A chi lo dici...sapessi che frustrazione per me"
M." Ora cambierai idea sicuramente, ma lascia al giovane decidere"
" Sarà così sicuramente" rispose Simona avvicinandosi al ragazzo e tastare il cazzo flacido ancora coperto da sperma.
"Favorisci pure..."disse Marta scostandosi e fare spazio all' amica che non esitò a prendere possesso della carne leccando parte dello sperma colante iniziando a pompare da vera ingorda di cazzo.
"Vi lascio soli " disse Marta allontanandosi per andare via di là.
Luigi era su un altro pianeta: quell' emozionante esperienza, senza pace, era il massimo per lui. Vide di nuovo la sua ceppa prendere vigore tra le fauci della signora, determinata a uno strepitoso pompino: " ti piace, tesoro?"
L." Cazzo che si...sei bravissima...mi piace tanto"
S." Più me o Marta?"
L." Siete brave tutte e due..."
S." Farò meglio io...perché Ora sei mio..."
Simona continuò ancora a ciucciare in alternanza sbottonandosi e togliendosi la camicetta e liberare le tette del reggiseno.
Si alzò dicendo al giovane di fare lo stesso per poi accomodarsi lei sul lettino alzandosi la gonna, sfilandosi l'intimo e allargando le gambe disse: " dai caro...sai cosa devi fare ora...". Lentamente Luigi si avvicinò alla donna tenendosi il cazzo con una mano. "Aspetta...lascia fare a me" disse Simona prentendogli la ceppa e presentata alle labbra della sua fica, delicatamente se lo infilò all'interno.
"Uuuu...Cazzo com'è grosso...aahhhh". Luigi non assecondava nessuna mossa, sentiva il calore di quella passera che gli avvolgeva la sensibile cappella e non distoglieva lo sguardo da quell' unione di sesso.
" su non ti distrarre...e spingi ora...dai" sussurro' la donna massaggiandosi il clitoride nervosamente. "Spingi...su...". Lentamente Luigi rispose al comando, attivando automaticamente lo stantuffo del suo pistone in quella calda cavità.
Marta tornò e vide tutta la scena e senza dire niente si avvicinò al ragazzo posandogli una mano sul lombo: " dai ... sii più deciso... più forte" e lo accompagnò ai movimenti con una leggera pressione. " Siii...più forte... dai sfondami..." rispose ansimando sempre più forte Simona. Luigi prese un bel ritmo: sentì il pertugio più largo e umido, desensibilizzando la penetrazione ma sentendo sempre più pressione all' altezza del glande: Simona aveva goduto e buona quantità dei sui umori sgorgavano fuori all' azione martellante di dentro e fuori del cazzo, sentendosi crescere la cappella dentro di sé. "Riempimi...allagami tutta...fammi scoppiare..." capì che stava per venire, desiderava questo, così come il ragazzo che anticipato un mezzo grido spruzzo tutto all'interno di lei.
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Cosa poteva desiderare di più Luigi in quel momento: aveva il cazzo perfettamente funzionante, due donne che lo deliziarono in pompini e finalmente scopare, ancor di più la donna che gli ha ispirato più seghe nella sua vita... in cima al mondo.
Simona ancora peggio: completamente catturata, non viveva pace dopo quell' esperienza. Aveva definitivamente trovato il cazzo della sua vita, ingorda com' era già pianificava tante scorpacciate di sesso. Sapeva che Luigi aveva tanto ancora da imparare, ma con quel potenziale era una garanzia.
Si risistemarono e pronti a lasciare lo studio della dottoressa. Simona approfittò per andare in bagno e in sua assenza Marta disse al ragazzo: " sicuramente ti divertirai un sacco ora... ma vorrei divertirmi anche io..." e gli diede il bigliettino da visita con scritto il numero di telefono di lei. " torna al più presto..." aggiunse facendogli l'occhiolino e palpando il pacco di lui.
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" domani torni da me...promettilo!" disse Simona al ragazzo lungo la strada di ritorno, in macchina.
"Contaci... Non desidero altro...anzi ricomincerei da subito" rispose euforico Luigi, come trasformatosi in un altra persona.
S." Sapessi io...ma Ora non si può...ho un impegno. Ma domani, già dalla mattina potremmo stare insieme, per tutto il tempo...fino a scoppiare. Andremmo in campagna...la potrò gridare come una pazza mentre mi scopi...preparati psicologicamente...Non avrai tregua". Luigi ascoltava quella porca e già aveva l'acquolina in bocca, ma pensava anche al favoloso invito della dentista.
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Quando Simona rientrò in casa, trovandoci il suo compagno non esitò a raccontare a lui ciò che era successo.
Leo rispose quasi ridacchiando:" sei pazza... cosa ti salta in mente...Non ti bastavano finora...ora pure i ragazzini!"
S." Mi piace tanto... Non sai quanto ho goduto".
" Immagino...ti credo se è come dici tu...così potente" rispose sempre ironizzando il vecchio .
" domani voglio a disposizione la nostra casetta in campagna... tutta per noi... solo io e Luigi... mi accontenterai vero? Caro !"
"Sai che non riesco a dirti di no..." rispose Leo " se solo ricambierai al favore che ti ho chiesto!"
S."...ancora quella storia...con i tuoi amici! Uffa...ok... vada per accontentare anche quei porci!" ( tempo fa Leo perse una scommessa e promise di passare la compagna a un gruppo di suoi amici).
" Non aspettano altro che te..." aggiunse il vecchio
S." contenti loro... io ho altro per la testa"
"...e tra le gambe..." rispose Leo e scoppiarono a ridere.
 
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All' indomani, domenica mattina, Simona passò a prendere Luigi che lo aspettava al terminal bus ( per evitare sospetti se si fossero incontrati nei pressi delle relative abitazioni) e uscirono dalla città per raggiungere la proprietà campagnola di Leo.
Piccola casetta, in mezzo a varie piante di frutta e nel verde , poco distante dalla strada principale, un cancelletto che chiudeva un viottolo per raggiungere la piccola abitazione. Aperto il cancello , entrarono, parcheggiata la macchina, scesero. Luigi si guardava intorno: era tutto tranquillo, zero rumori solo cinguettii di uccelli.
" bel posto qui... rilassante..." disse il giovane
S." si...per me forse un po' troppo...noioso"
L." Deduco che non ci vieni spesso..."
S." Solo per..." e la vacca fece un con la mano come per dire "scopare".
L."beh...ci mancherebbe...qua non disturba nessuno"
S." Ci puoi contare..."
La signora aprì la porticina e i due entrarono: dentro, tutto in ordine. Era in monolocale, piccolo ma funzionale , con un cucinino di lato e un tavolinetto al centro e a un angolo un divano.
S."...ma che dici...ci concediamo un caffettino?"
"buona idea!" rispose Luigi e la donna si attivo' per cercare l'occorrente in dispensa: era abbastanza fornita, il vecchio si trattava bene.
Nel frattempo che il caffè uscisse, chiacchierono un po' mentre la signora si concentrò a smanettare al divano per farlo diventare un letto (classico divano-letto). Luigi la osservava serenamente: era già abbastanza eccitato, al pensiero di quello che sarebbe successo da lì a poco e ripensando alla storia del giorno prima, che concluse anche quando rientrò a casa, segandosi contento dell'armamentario proprio.
Simona era vestita di una lunga gonna a fiori, camicetta di lino che leggermente faceva intravedere un top bianco, leggero al punto di distinguere i capezzoli irti, forse per l'eccitazione di lei o per il freschetto del locale chiuso.
Simona quasi non si accorse, non stando un minuto zitta, impegnata e dando le spalle al giovane a versare il caffè nelle tazzine disposte sul top della cucina, che Luigi si era completamente liberato dei propri indumenti, rimanendo in piedi al centro del locale e impugnandosi la ceppa già completamente dura. Quando Simona si girò e lo vide quasi si meraviglio': "heyy...Non vuoi proprio perdere tempo..." il ragazzo non rispose facendolo dondolare all' aria come se stesse giocando.
" mmm...che bello..."rispose la donna mordicchiandosi il labbro con aria libidinosa." Perché non te lo sei scapocciato?"
" volevo darti a te l'onore..."rispose il giovane disinibito e orgoglioso del suo pezzo
"...e Sarà un vero onore..." disse Simona sedendosi dopo aver appoggiato le tazzine sul tavolo " vieni qua...avvicinati e prendi il caffè " Luigi lo fece presentandosi proprio di fronte e in piedi a lei sempre armeggiando l'asta è prendendo la tazzina sorseggio' il caffè, cosa che fece anche lei con calma senza sconcentrarsi all'osservare l'asta che gli penzolava a un palmo dal naso.
Il lasciare la tazza e afferrare con ambo le mani il grosso ceppo su rapido per Simona, che delicatamente liberò il glande coperto dal prepuzio, scoprendolo come un fiore che sboccia, avvicinò il volto come per sentire l'odore, lo alzò per poggiarlo sull' addome del giovane, una leggera testata ai testicoli per poi di nuovo avvicinarcisi con leggero colpi di lingua lungo tutta la lunghezza. Rapidamente lo impugno' saldamente e lo ingoio'. Luigi sentì quasi una scossa reagendo al calore della bocca e dei movimenti della lingua di lei che sembravano quasi graffianti per come erano decisi e potenti. L'abilità di pompinara rendevano anche il più grosso dei cazzi una pagliuzza: Simona lo sapeva, il potere della sua bocca. Tanti sono stati i cazzi che non hanno resistito alla sua specialità orale, ma sapeva anche di non esagerare, non si sarebbe accontentata di un pompino, aveva la fica che gli stava scoppiando, già sbrodolante di umori, solo al pensiero del piacevole intruso che gli avrebbe fatto visita a breve. Per Luigi era comunque una cosa nuova, bellissima e non voleva che smettesse.
" basta per ora..." disse Simona spostandosi e alzandosi "sdraiati là...". Luigi fece quello è si buttò sul letto, osservando Simona che lentamente si toglieva la camicetta. " mi raccomando...Non ti toccare! Non vorresti venire solo con uno spogliarello!" Il ragazzo reagì mettendosi le mani dietro la nuca ammirando la signora che continuava imperterrita il suo striptease, tutt' altro che scontato, specie quando abbassò le spalline del top e tirando fuori le tettone come se esplodessero: erano grosse e appese, sia per l'età che per peso. Liberata anche della gonna e delle mutandine, Simona nuda ai piedi del letto, come un felino si adagio' sul giovane maschio, accarezzandolo che reagì senza che gli fosse chiesto afferrando una tetta: era morbida e burrosa ma di consistenza , pesava tanto.
"Ti piacciono le mie tette?" Sussurro' la vacca sistemandosi meglio su di lui sulle gambe e toccandogli l'asta distesa sull'addome per poi farlo strisciare tra le sue gambe.
Decisa che era il momento, Simona afferrò la ceppa con una mano e allargata al meglio una coscia se lo indirizzo' dentro lentamente ma decisa: si senti crepare di fuoco quando la carne occupò completamente il suo pertugio, sospirò pesantemente, per un attimo pensò di non farcela che già sentì una fiammata: era venuta:" cazzo... ancora non cominciamo e già sono un lago" pensò osservandosi come sgrondava la fica di umori con un ceppone intrappolato dentro.
 
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Era comunque troppo per Simona, magnificamente esagerato, ma in preda alla libidine cavalco' assiduamente con tutte le sue forze, non demordendo liberandosi dal piacere di gridare e gemere al sentirsi piena di quella straordinaria carne che le occupava la passera. Venne di nuovo e stremata dall'orgasmo si accascio' su di lui abbracciandolo forte per poi liberarsi adagiandosi al fianco di Luigi.
"Mannaggia che sono un fuoco...sono scoppiata..." disse la vacca mettendosi le mani tra i capelli con aria affaticata. "Tu invece...Non ne vuoi sapere di venire...sei un diavolo...Mannaggia a te...!" Luigi rise a quelle parole saltando addosso alla donna cercando di indirizzarsi il ceppo di nuovo in fica, goffamente ci riuscì Simona lo invitò a fermasi: " dammi un secondo di tregua...ti prego". Luigi obbediente si mise da parte e temporeggio' strofinandosi l'asta su una coscia di lei.
"Vieni su..." disse la donna " mettilo tra queste...divertiti " prendendo e strizzando le proprie tette. Il giovane gli salì sulla pancia e lei gli bloccò l'arnese massaggiandoglielo tra le tettone: piacque tanto a Luigi, provava piacere alla resistenza di sfregarsi il cazzo tra quei seni stupendi e ballonzolandi e accompagnandosi anche lui con movimenti di bacino che venne copiosamente innondando il petto di lei e non solo.
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Quello che venne dopo fu 'straziante' per Simona: divoratrice di cazzi com' era, sempre facendo parte attiva, si ritrovava ora a fronteggiare un possente e dotato giovane al piano delle forze che non gli lasciava pace. Luigi faceva meglio che si potesse pensare: solo il giorno prima, impacciato e inesperto, ora un perfetto stallone. Simona, praticamente annientata, godeva e accontentava il suo amante che ripetutamente la sfondava e riempiva durante tutto il corso della mattinata, fino allo sfinimento totale si arrese soddisfatta e appagata. Anche Luigi fu contentissimo: più sentiva la donna godere e più si caricava recuperando tanto di quel tempo perso.
Quando proprio furono letteralmente scarichi decisero per la tregua. Simona era sazia, sazissima: " lo faremo ancora...e tanto " rivolgendosi al ragazzo e soprattutto a se stessa.
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Le domeniche mattina, erano diventate una cosa fissa tra i due, sempre nella casetta in campagna, sempre con tanto sesso, spinto e spudorato. Simona non desiderava altro che quel giovane cavallo, non cercava altro e rifiutava i saltuari cazzi che di routine gli capitavano: il personal trainer, il suo datore di lavoro, il fratello di Leo e un altro paio di tipi che vedeva più di rado. A questo, purtroppo per lei, dovette mantenere la promessa fattagli al compagno, quella di accontentare un po' di amici del vecchio: lo fece con malavoglia, ma mettendoci sempre passione da porca.
Luigi, parallelamente, che lasciò la ragazza dato che continuava a non volerne sapere di consumare un rapporto completo, e comunque soddisfatto di andare a letto con il suo sogno erotico e avverato, un giorno gli tornò in mente della signora dottoressa che tanto lo aveva aiutato: la chiamò.
M."ciao...finalmente ti sei fatto vivo...pensavo ti fossi dimenticato di me!"
L." Scusami ma ho avuto tanto da fare ultimamente..."
"E ci credo..." disse la dottoressa ridendo "allora dimmi...prima cosa tutto bene?"
L."si si...benissimo"
M." La facciamo un altra visitina?"
L."Non vorrei rubare il suo tempo..."
M."ma scherzi...sai dove mi trovi...quando puoi sono qua...ma solo di sabato pomeriggio...sai com' com'è "
Si accordarono per il sabato successivo: Luigi entusiasta per la nuova avventura preferì non farne parola a Simona, pensando che ci fosse rimasta male.
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Il giorno stabilito, Luigi raggiunse la dottoressa Marta nel suo studio.
Apri la porta la donna facendo accomodare il ragazzo che già prevedeva un grazioso spettacolo solo osservando la donna: vestita del classico candido camice, perfetta e curata con i suoi rossi capelli raccolti e occhiali da intellettuale, tutto rigorosamente su tacchi alti e calze chiare. Più che una dentista sembrava una sexy infermiera da film porno.
Rilassandosi i due in un social time di rito dopo poco la signora invitò il ragazzo a accomodarsi e mettersi comodo intorno alla sua scrivania.
"Racconta...come vanno le cose laggiù?"
Luigi raccontò in grosse linee i suoi racconti con la sua amica Simona.
"E sempre stata una gran maiala..." disse lei " ma a te piace fare sesso con una più grande di te?"
"Lo trovo bellissimo e appagante "rispose Luigi
"Lo sai che non sarà sempre così, per divertirsi va bene, ma ci vuole altro "
L."si...lo spero in giorno con una ragazza".
" ...E anche con altre donne, almeno..." disse Marta allentando un bottone del camice.
L." ci mancherebbe... credo che a Simona non vada giù la cosa, se sapesse che sono qua ".
"...e non lo verrà a sapere " disse la donna alzandosi e andando verso il lato occupato da Luigi, appoggiandosi col sedere sulla scrivania, scoprendo e alzando la coscia mettendo in bella vista l'atto completo di calza autoreggente.
Sbottonarmi il camice, Marta mise in bella mostra il suo corpo al ragazzo: biancheria intima di pizzo, sensuale e perfettamente abbinato a un corpo da urlo. Lentamente si adagio' sulla scrivania appositamente sgombra e allargando le gambe invitò il ragazzo a baciarla di sotto. Luigi si fece spazio avvicinando la faccia tra le gambe di lei e la sfiorò con le labbra. " strappare...su!" Titubanza iniziale di Luigi ma lo fece senza farselo ripetere: l'urto dell' elastico strappato del capo fece ansimare la donna di piacere che con una mano sulla testa di lui lo avvicinò alla sua passera depilata: Luigi in automatico la lecco'.
"Ora spogliati che viene il mio turno..." ordinò la sexy dottoressa che si sedette ad osservare il ragazzo spogliarsi e una volta liberato l'ultimo capo che proteggeva il membro già completamente formato, chiese che di avvicinarsi per concedergli un pompino. Sensazione di Luigi era che non sembrava brava come Simona, essendo più 'severa' ma comunque piacevole.
Quando Marta decise che poteva bastare tornò a sedersi a bordo scrivania e in automatico Luigi si direziono' tra le sue gambe, e in un lampo la penetro'. Vari sussulti da tutti e due e avviarono la meccanica danza: Marta provava meno resistenza , rispetto a Simona, all' enorme ceppa che si faceva strada verso, comunque codendo di quella tanta sostanza. Luigi fece comunque la sua parte di scopatore.
Continuarono per tanto, Luigi ne aveva di forza e Marta lo sapeva e lo lasciava fare, fino a quando venne cospargendo il seme in parte dentro e sull'addome della donna.
Marta non disse nulla, se lo aspettava ma comunque tornò ad impossessarsi del cazzo in bocca. Lo alternarono con un 69 e per tornare a segarlo energicamente, lei distesa sulla scrivania e ordinando il ragazzo a ditalizzare la fica: in quella posizione, consigliando al ragazzo come fare, l'azione di sfregamento del clitoride fece squirtare la donna: Luigi si meraviglio' di quella Fontana, mai vista da parte sua.
 
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Recuperata la vitalità del cazzo, Marta ordinò al ragazzo di distendersi sulla solida scrivania e Luigi così fece. Tolto il vertiginoso tacco ai piedi, e arrampicata sul mobile e disponendosi come una statua sul ragazzo tra i talloni, rapidamente si adagio' su di esso che si teneva il cazzo ritto con una mano, facendolo scomparire nella sua fessura: gridarono entrambi per la rapidità dell' azione. Qualche secondo di mugolii e contorsioni e la dottoressa innesco' un acceso su e giù in perfetto equilibrio poggiandosi con le mani sulle sue stesse ginocchia. Fu incredibile per Luigi, con quanta foga la signora si deliziava a cavalcarlo, sembrava un'altra, scomparso l'iniziale modo gentile e calmo, adesso era una furiosa amazzone.
" questo si che é scopare...visto? Devi essere più deciso quando hai un cazzo in figa". Luigi non rispose, quasi terrorizzato da quella vacca assatanata. Anche per Marta, nonostante la sua bravura di amante, non era facile possedere un cazzo del genere, se lo sentiva grosso e invasivo e che anche con ipotetiche manovre sbagliate dell'atto di penetrazione, rimaneva solidamente intrappolato dentro di lei.
Non resistendo, Luigi sborro' di nuovo.
" no cazzo nooo..." urlò la signora " ancora sul più bello..." ma continuò a menarsi sulla ceppa: rivoli di sperma cadevano alla base del palo quasi spumeggiante dalla continua penetrazione. La sensibilità raggiunta a quel momento scossero tanto il ragazzo contorcendosi gridando.
"Mi spiace...signora...mi spiace"
Serenamente Marta guardò il ragazzo tranquillizzandolo e dandogli pace liberandosi da lui: " tranquillo caro... sei magnifico... adesso ci rilassiamo un po'...ma poi torniamo a divertirci...ho ancora tanta voglia".
La dottoressa prese dei fazzoletti e entrambi si ripulirono e parlarono per un po' fino allo squillo del telefono di lei che rispose. Luigi si mise da parte sdraiandosi sulla poltroncina da paziente e osservava la donna elegantemente impegnata alla conversazione telefonica...con solo le autoreggenti.
Era una telefonata di lavoro, dai termini che usava ma a Luigipoco interessava, non ascoltava. Fissando la donna tornò ad eccitarsi.
"Di nuovo in tiro?" Esclamò la donna riaggaggiando l'apparecchio. " voi ragazzi siete una forza... aspetta un secondo caro che fo' un altra di telefonata. Prese il cellulare e si attivo' a telefonare alzandosi dalla postazione della scrivania andando vicino a Luigi sedendosi di fianco.
"Sto chiamando Simona..." disse prima che l' altra parte avviò la conversazione. Luigi muto.
M."ciao cara che fai di bello?"
S." Niente di che faccende domestiche...stiro. te?"
"Niente... ho un po' di lavoro arretrato...sai.." disse prendendo il membro e masturbandolo. " ho visto la tua chiamata persa... Non ho fatto in tempo a risponderti...scusa.
" Fa niente...ci mancherebbe " rispose Simona iniziando un discorso, il motivo della chiamata. Mentre Simona parlava, Marta ciucciava il fortunato cazzo di Luigi, interrompendo solo per rispondere all' amica ignara di cosa stesse facendo la dentista e con chi. Ma Luigi, coinvolto a quel favoloso pompino non riusci a trattenere un gemito e Simona, dall'altra parte se ne accorse: " ma...Non sei sola...mi sembra..."
"No...cara..." rise Marta " no...mi sto gustando un bel cazzo"
S."sei proprio una porca"
M." Beh tu manco scherzi..."
S." E chi è il fortunato?"
M." Un cliente...tranquillo"
S." Fai sempre così ai clienti...soldi a palate...". Le due risero.
M."se vuoi favorire...ce ne anche per te"
S." No...tranquilla...mi bastano i cazzi miei". Risero di nuovo le due vacche.
M." Perché...quanti ne hai ?
S." Ehm...quel ragazzo che hai scapocciato, ricordi?"
M." Certo che me lo ricordo...un cazzo del genere... " facendoselo dondolare in mano "... chi se lo scorda...beata te!"
S." E si...gran bella conquista".
M."magari anche a me una cosa del genere..." sia Marta che Luigi ci risero in silenzio a quelle parole.
S." Per ora è mio...tu arrangiati"
M." Sei crudele ed egoista..."
S." Dai...forse un giorno...chi lo sa'!"
M." Spero presto..."
S." Per ora ne hai già uno...e continua a fare ciò che stai facendo...che a pensarci mi fai venire voglia anche a me".
Le due si salutarono e Marta continuò il suo pompino.
 
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Da quel momento era tutto chiaro che le due donne si sarebbero conteso il fortunato cazzo di Luigi: un punto a sfavore per Simona, ignara che la fidata amica la stesse tradendo con il suo stesso amante.
La posizione di Luigi era da beatitudine: due donne estremamente diverse tra loro che gli fecero scoprire i lati più nascosti del sesso. Neanche lui riusciva a dare preferenze all' una piuttosto che l'altra: Marta, autorevole e padrona che prende sempre iniziative (smorzacandele memorabili che tanto piacevano al ragazzo) e Simona più diretta e semplice, bravissima pompinara ( con annessa sborrata in bocca, anche questa pratica super eccitante per Luigi). Coppia perfetta di troie, per un maschio è il top.
I fine settimana del ragazzo erano concentrati all' insegna del sesso sfrenato, cominciando dal sabato pomeriggio dalla dentista alla domenica in campagna dalla Simona: condizione più che invidiabile.
 
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Ironia della sorte fu quando Simona accettò l'incarico di badante a una vecchia signora che viveva proprio allo stesso palazzo di Luigi: lo accettò senza batter ciglio, non perché avesse bisogno di un lavoro, ma perché già pianificava tante scorpacciate di sesso quotidiano con il suo giovane amante.
E così fu: tutti i pomeriggi, puntualmente Luigi, clandestinamente si intrufolava nell'appartamento di sotto, senza farsi vedere da nessuno e tantomeno dalla vecchia, per consumare con la sua focosa badante, a volte solo per seghe o pompini. Per Simona andava bene così: il solo afferrare tra le mani quel grosso bastone, già la faceva godere e per Luigi, qualsiasi cosa facesse, era bellissimo, godendo e facendo assaporare la sua sborra all'ingorda Simona che puntualmente si abbeverava di quel caldo seme.
Con Marta era cosa diversa: benché più di classe e completo, a Luigi sembrava che mancasse di spontaneità, si sentiva meno a suo agio. A Marta non sfuggì quella sensazione, che ovviamente il giovane mai ne fece parola. Si sa', che ognuno cerca di tirarsi l'acqua al suo di mulino che a uno degli incontri 'dentistici', Marta durante l'abituale preliminare promise al ragazzo un regalo.
"Grazie... di cosa si tratta?" disse il giovane
"Sei splendido e ti meriti tanto! Ma una cosa per volta... te lo darò dopo che mi lecchi bene la fica e mi farai squirtare! Sai bene come fare..."
Luigi si attivo' ad accontentare la dottoressa : sapeva come, con decisione martellava il clitoride e penetrandola con due dita accontento' la vacca che rispose con il relativo gesto di squirting a fontanella.
Verificatosi questo subito dopo essersi alzata dal lettino, pulita e sistemata, andò alla scrivania a appoggiandosi coi gomiti su di esso mise in bella mostra il suo di dietro in posizione sensualmente pecorina.
" avanti...tocca a te..." e Luigi non perse tempo a rispondere piazzandosi dietro di lei e penetrarla in fica scopandola.
All'inizio Marta gemette ma riprendendosi disse: " sciocco...l'altro buco..."
"Mah...come..." titubante rispose Luigi
" lascia perdere...okay che ci penso io..." la donna si arco' quel tanto per sfilarsi il cazzo dalla fica e prendendolo se lo indirizzo nel suo ano, lentamente.
La cappella adagiamente venne sommersa nel muscolo anale, risposta di lei a in intenso mugolio di piacere: teneva gli occhi chiusi sentendo quella carne che stava facendo spazio tra le sue chiappe. Teneva sempre l'asta con una mano e pian piano lo accompagnava all' intrusione. Buona parte era dentro ma nessuno si muoveva, specie Luigi che non ci stava capendo niente. Era stretto, Luigi se lo sentiva schiacciare, così come si sentiva la cappella pulsare, nascosta dentro di lei. Quando sentì il momento, snervata la muscolatura, Marta sospirando si rivolse al ragazzo: " singolo dentro...ma piano... cazzo che dolore... dai... muoviti...oh Siii... oh diooo che grosso....".
La donna gemette all'attrito della carne che la invadeva. Luigi non credeva ancora che stesse inculando, parallelamente la donna venne e rilassandosi si assaporo' il cazzo che adagiandosi ancora meglio le trapanata il culo.
 
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Luigi ci mise tempo a realizzare tutto ciò, era tanto per lui, sfondare il culo di una donna, nonché la prima volta ma cose che non capitano tutti i giorni. Spesso lo fecero, ma non sempre " ...a volte non si può...capisci! si giustificava Marta: lieve importanza, proporzionata all' intensità del rapporto con la dottoressa.
Anche con Simona, eccetto per la mancanza di sesso anale, le cose erano sempre perfette, più intriganti dato che si incontravano clandestinamente a casa della vecchia, scappatelle più eccitanti, per tutti e due: soprattutto per le sue tette grosse , gustose e palpabili, ricetta ideale per fantastiche spagnole che piacevano tanto al ragazzo.
 
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Un giorno con Marta allo studio dentistico, mentre impegnati a una energica cavalcata trionfale di lei su Luigi, suonarono alla porta:" cazzo..."disse lei " mi ero dimenticata...merda..."
"Chi è...ora" rispose Luigi
"Merda..." agitata Marta interruppe la chiavata cercando di risistemarsi furiosamente " è Simona ...ecco Chi è. Prendi le tue cose e sparisci di la nell' altra stanza". Suonarono di nuovo. "Un attimo..." urlò la donna mentre Luigi si dileguava nella camera di fianco un piccolo ripostiglio buio.
Marta aprì e fece accomodare Simona.
"Ero in bagno, scusami..."
"Sicura...o nascondevi qualche bel giovanotto.."
"Macché...figurati" rispose la dottoressa " pensi di averne bisogno?"
"Oggi sicuramente no.." rispose ridendo l'altra.
Luigi chiuso nella stanza comunque sentiva chiaramente il loro dialogo: " che sarà venuta a fare..." pensò.
Non passò altro tempo e di nuovo il trillo del campanello. Marta aprì e un'altra figura femminile si aggiunse alle due: Luigi lo poté capire solo dalla voce, così come che le tre si conoscevano, probabilmente un amica. Chiacchieravano di cose generiche, poco interessanti per il fuggitivo.
Minuti interminabili, per Luigi che non aveva idea di quella visita, comunque pazientemente stette in silenzio.
Poco dopo altro drin del campanello.
Giunsero alle orecchie del ragazzo voci maschili che subito gli passarono in mente losche conclusioni: non capì quanti ne fossero, ma sicuramente più di uno. Incuriosito, avendo notato una sorta di lucernaio posto sulla porta che dava proprio sulla saletta di attesa, dato che lo sgabuzzino non disponeva di finestre, avrebbe dato un occhiata a cosa stesse succedendo fuori: era alto. Fece luce con lo smartphone per vedere se qualcosa lo potesse aiutare e fortunatamente trovo una scaletta dietro uno scaffale: faceva proprio al caso suo. Anche se il gruppetto di là chiacchierava allegramente, non doveva fare nessun tipo di rumore. Aprì la scaletta e si affaccio'.
Alle tre donne si unirono altrettanti maschietti. Il lucernaio si affacciava sulla saletta di attesa: il gruppetto serenamente dialogava, qualcuno scriveva qualcosa sul telefono. Stando al buio non si notava la presenza di Luigi.
In saletta erano disposti due divanini ai lati opposti, tre sedie e un attaccapanni all' angolo, già occupato da qualche capo.
" beh... smettiamola di fare comunella o no " fu proprio Marta a dire questo ponendosi le mani ai fianchi, in modo autoritario. Seguirono risate e qualche battuta. Simona e l'altra donna si sedettero al divanino vicine non interrompendo ciò che si dicevano, mentre Marta si abbraccio' uno dei manzi, come se stessero danzando, parlando a bassa voce. I restanti due, più vivaci e anch'essi non di poche parole, si spogliarono completamente, mostrandosi già con gli uccelli, chi più chi meno, tesi e ballonzolanti: toccandosi si avvicinarono a Simona e compagna che non persero tempo a prendersene uno a testa sbocchinandoli.
Marta e il suo tipo limonarono appasionatamente, mentre lui si faceva spazio all'interno del camice di lei palpandola. Anche lei palpo' il suo pacco per poi chinarsi a lui e liberato dal pantalone e lo slip lo infilò in bocca.
Le tre pompavano in sincronia come se fosse una catena di montaggio: gran bella visione per Luigi, già in tiro e a segarsi.
Marta fu la prima a denudarsi, essendo solo con il camice e già senza intimo già da prima, con le solite eleganti autoreggenti color carne. Venne la volta delle altre due: Simona tolse il suo jeans e camicetta mostrando le sue forme, tempestivamente il suo uomo le afferrò le tette ciucciandole. L'altra, abbastanza formosa, liberata dalla gonna, giacca e top, rimase in un corpetto sexy e calze, tutto rigorosamente nero, con l'enorme davanzale che a malapena riusciva a contenere un seno gigantesco. Da subito le fece esplodere fuori dal corpetto e prepotentemente presero aria: anche il suo tipo euforicamente si occupò a ciucciarle, prendendole di peso, pesavano tantissimo per quanto fossero grosse. Luigi sobbalzo' a quella visione.
 
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Anche se impegnato a quell' ammucchiata di carne, Luigi per un attimo dubito' del fatto che Marta si fosse dimenticata di essere coinvolta in un orgia...proprio nel suo studio, anzi, pensò di averlo fatto apposta. Che era troia, come le altre due, si sa, ma il perché lo lasciò perplesso.
L'allegra compagnia continuava la sexy festa, si scambiarono casualmente le coppie rimanendo sempre a scopare indidualmente, in varie posizioni, mix libidinoso di sesso.
 

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