CAPITOLO. FAR FINTA DI NULLA MA…
Devo fare tutto come se non avessi letto il diario
Ho la tensione addosso, mi ha scritto cose bellissime, ma mi aspetto che mi venga a proporre una periodo di pausa. Non so che fare, o meglio so cosa fare, ma aspetto lei
Intanto mi appisolo sul letto
Quando mi sveglio me la ritrovo sul letto che mi guarda
M: buongiorno eh
A: buongiorno , scusa ma mi sono addormentato
Come è andata la mattinata?
M: interessante
Per prima ci hanno detto che per festeggiare la fine dell’anno scolastico si va in gita 3 giorni a Pompei, costa amalfitana
A: bella esperienza
M: mamma non mi ci manderà mai
A: e chi può dirlo, aspettiamo
M: la vuoi convincere te?
A: a qualcosa penserò
M
ggi il prof ha approfittato
A: racconta
M: inizia a fare caldo, per cui sono andata in gonna, la stessa che ho utilizzato al cinema.
Nei giorni precedenti non c’è mai stato un momento per isolarsi , ma tutte le volte che avevo lezione con lui, mi guardava come se mi volesse scopare.
Credo che un paio di amiche , compreso Simona si siamo accorte di qualcosa.
Simona mi diceva
S: hai visto che ti guarda il prof? Quello ti scopa con gli occhi
M: é un birichino
Se sapesse che non è stato solo con gli occhi…
Comunque in classe si faceva una ricerca di
gruppo. 4/ 5 gruppi di 5 persone impegnate
Molti di noi erano nei banchi degli altri , c’era agitazione e eravamo presi a organizzare, non facevano caso al prof alla scrivania.
Con una scusa sono andata di fianco al prof, gli ho messo un quaderno sulla scrivania e facevo finta di parlare di questo problema.
Lui con la mano destra mi ha appoggiato la mano sull’incavo del’ ginocchio e poi complice la gonnella larga e lunga è risalito su pian piano fino ad arrivare alla mutandina, tutto questo mentre mi parlava e faceva finta di spiegare
Lui mi massaggiava la passerina da sopra le mutande
P: tra poco ti porterò le tue mutandine, ho dedicato a loro ogni giorno una bella sega.
Ogni lembo di quella mutandina è piena di sborra. Non le lavare, cibati del suo odore.
M: lo farò senz’altro prof, anche se mi piacerebbe prenderlo dalla fonte quell’odore.
il prof era visibilmente eccitato dalla mia affermazione, che spostò le mie mutandine e infilò un dito dentro.
Io ho facilitato l’operazione allargando un po’ le gambe
A quel punto non ha esitato a mettere le sue dita dentro di me.
Ero bagnata già. Avrei voluto stare lì per altro tempo, ma era troppo rischioso.
P: bisogna trovare un modo per rivederci
M: perché non passa da mio cugino alla videoteca in via…. E parla con lui, in fondo, l’ha organizzata lui questa cosa.
A: e lui come ha reagito?
M: ha avuto quasi un sussulto, ho sentito le sue dita infilarsi il più possibile dentro di me e si toccava il pacco visibilmente ingrossato.
Non so come ho fatto a trattenere un urlo di godimento
A quel punto mi sono dovuta abbassare quasi in ginocchio per farlo smettere , lui si è portato le dita sotto al naso e ha inspirato tante volte, ogni volta che lo faceva, aveva la bocca aperta dal piacere. Da quella posizione , una volta che mi sono divincolata dalla sua mano ho allungato la mano sul pacco sopra . Sentivo quel cazzo durissimo.
Per un attimo Antonio , ho avuto paura di perdere il controllo, l’avrei tirato giù la cerniera e mi sarei fiondata sulla cappella.
Poi il prof mi ha tolto la mano velocemente, perché stava arrivando gente al banco
A quel punto presi la cugina dalla schiena e me la portai sotto di me, poi gli montai sopra il petto e spostai i pantaloncini e i boxer e gli misi il mio uccello sul viso
A: non c’è la faccio più, prendilo in bocca ti prego.
Non era sorpresa per niente e lo accolse con ingordigia, da quella posizione avanzai ancora con il sedere e cercai di affondare con tutto il membro in gola.
Lei mise una mano sotto le palle e le massaggiava , mentre con le spalle e la testa cercava di posizionarsi il più comodamente possibile per fare il suo lavoro.
Lei mi guardava intensamente negli occhi. Capii che di lì a poco sarei capitolato, era troppo l’eccitazione che mi aveva messo addosso con il racconto del prof.
A: Michi,sto per venireee
Lei mi fece cenno con una leggero cenno con la testa che era pronta
Le riempii la bocca e la gola, il fiotto fu talmente potente che tossí. Poi si girò sopra di me e recuperò tutto la sborra che aveva tossito e che era rimasta sul asta.
Come al solito non ne rimase una goccia.
M: avevo voglia del tuo sperma. Ora fammi andare in bagno. Mangiamo e poi parliamo ok?
A: ok
Ero pronto, si era decisa a farmi il discorso.
Dopo pranzo ci mettemmo infilati nel letto, lei mi abbracciò e mi mise la testa sul petto, poi partii
M: spero tu non ti sia arrabbiato se ho detto al prof di te e di fare un altro incontro , non vorrei metterti in difficoltà come l’ultima volta.
A: no, anzi, forse mi faciliterà il compito parlare con lui e capire dove vuole arrivare.
Ma che hai ti vedo strana, ti fa male sempre sotto? Oppure sei delusa che sono venuto subito?
M: no, non sono delusa, lo sai quando mi piace ricevere la tua cremina, anzi sono felice perché ti ho eccitato per bene.
Per sotto, un po’ meno, ma il fastidio c’è
Si mise accanto a me sul guanciale eravamo vicinissimi e ci guardavamo negli occhi. Vedevo la sua difficoltà a iniziare il discorso
A: è tutto a posto piccola, sono qui con te.
Lei mi prese la mano e iniziò
M: penso tanto al nostro futuro insieme e mi spaventa. Ormai credo non potrei far finta di niente quando siamo insieme. Devo capire il mio livello di sopportazione senza di te. Se davvero posso continuare oppure no. Per cui ti chiedo di fare una pausa e vedere come va.
A: capisco tutto quello che provi. Mi mancherai tantissimo lo sai. Ma se questa è la tua scelta la comprendo. Avremo già un piccolo test domenica per il pranzo dai tuoi. Io ti dico già per come sono io che farò una fatica incredibile a non starti vicina
M: non lo dire così, non mi aiuti. Ora io vado, stasera mi porti le valigie con la macchina?
A: certamente
Ci salutammo con un bacio appassionato.
Ma nel momento che uscì, pensai subito a come farle cambiare idea nel giro di pochi giorni.
Prof sei mio!