Esperienza reale La madre di Federica

mister83

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Frequentavo il terzo anno delle medie, c’erano gli esami, ed io un po’ svogliato e per il calcio che amavo alla follia e per le ragazze, quell’anno ero parecchio indietro e i voti pessimi non mancavano ad arrivare.

Federica, la mia compagna di banco, si era offerta per aiutarmi invitandomi a casa sua, dopo la scuola per poter studiare assieme.

Avevo capito che Lei aveva una cotta per me, perché ogni qualvolta la guardassi, distoglieva lo sguardo abbassandolo e diventando rossa. Quella forse per Fede, era anche una buona scusa per potermi stare più vicino, lontano dagli occhi indiscreti delle sue amiche di classe che comunque la prendevano in giro su questa cosa.

Federica era molto carina, anche se il suo sviluppo non era ancora esploso del tutto, devo dire che ci avevo anche fatto un pensierino e quindi accettai di buon grado.

Ci eravamo dati appuntamento per le 16:00 a casa sua. Sapevo bene dov’era in quanto un mio caro amico abitava proprio di fronte al suo stabile. Arrivai piuttosto euforico, anche perché il mio intento non era proprio quello di studiare. Suonai al citofono e mi rispose proprio lei che, senza neanche chiedere chi fosse mi disse con voce allegra: Sali Luca!

Ricordo che salii quei gradini di corsa, anche due o tre alla volta, ma mai avrei pensato che dietro la porta anziché Fede avrei trovato sua mamma ad accogliermi.

Piuttosto sorpreso e ancora con un po’ di fiato corto, arrestai la mia corsa sul loro uscio alla vista della Sig.ra Flora che mi stava aspettando in vestaglia semi trasparente appena sopra il ginocchio, una evidente scollatura che lasciava tanto spazio all’immaginazione, capelli raccolti in un elastico, rossetto e pantofole guarnite in punta da un batuffolo di peli bianchi.

Mentre i miei occhi puntavano il suo seno prorompente, forse una quarta misura, riuscii a mala pena, stringendomi nelle spalle e portando le mani in tasca a dire: Buonasera Sig.ra piacere di conoscerla, io sono Luca.

La sig.ra Flora notando il mio imbarazzo ed essendosi accorta che non Le toglievo gli occhi di dosso, mi regalò il suo splendido sorriso e portando la mano davanti al mio viso la ondeggiò quasi a voler farmi riprendere, aggiungendo: Ciao Luca piacere, io sono qui, entra pure Federica ti sta aspettando in stanza, la trovi in fondo al corridoio a destra.

Quel suo gesto mi fece rinsanire e farfugliando un: si si grazie Signora, sgusciai velocemente passandole accanto intrufolandomi nella loro splendida casa. Una volta superata, il suo profumo di Donna navigata pervase le mie narici e, chiudendo le palpebre, pensai tra me e me mmmmm che bella mamma mia, beato il padre di Fede.

Arrivato in stanza Federica scoppiando a ridere mi disse: Ciao Luca, che c’è ? Sembra che hai visto un fantasma. No no, Le dissi, ma non mi avevi mai detto che tua madre era così bella! Oh no anche tu Luca ti prego, non fare come tutti quelli che l’hanno conosciuta! Mi rispose seccata smorzando l’iniziale entusiasmo.

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mister83

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Mi scusai subito con lei capendo che, avendo un debole per me, quella frase Le aveva dato non poco fastidio. Per farmi perdonare allora Le stampai un bacio sulla guancia facendole tornare il sorriso. Il pomeriggio scivolò velocemente tra risate e qualche ora di studio, ad un certo punto però la Sig.ra Flora fece il suo ingresso in camera chiedendomi se accettassi un bicchiere di succo che, per educazione, ovviamente non rifiutai. Mai avrei immaginato però che di lì a poco accadesse un disastro. La Sig.ra avendo tra le mani un vassoio sul quale erano poggiati i due bicchieri, non poteva notare il mio zaino ai piedi della sedia e quindi vi inciampò inevitabilmente rovesciandoci tutto il contenuto addosso.

Imbarazzatissima e non sapendo come scusarsi corse subito in cucina, tornando in breve tempo con uno scottex gigante, strappava fogli di carta in quantità per poter asciugare il pavimento quando ad un certo punto, forse anche per istinto materno, cominciò ad asciugare anche me partendo dalla maglia fino ad arrivare al cavallo dei pantaloni.

La mia reazione istintiva fu quella di ritrarmi un po’ sulla sedia ma lei incurante di ciò continuava l’operazione dicendomi: Scusami Luca sono proprio una imbaranata! Fede notando che indugiava sul mio pacco le lanciò un’occhiataccia urlando: Mamma ma che faiii??? e in un attimo calò un silenzio imbarazzante che portò la Sig.ra Flora a scappare via dalla camera. Perdonami Luca, mi chiese implorandomi Fede che incalzò suggerendomi di andare in bagno ad asciugarmi anche perché lei avrebbe fatto altrettanto sfruttando il bagno di servizio. Così feci, mi diressi verso il corridoio che portava al bagno accorgendomi che la Sig.ra mi stava seguendo per indicarmi dov’era il Phon, ma tutto ad un tratto mi sussurrò: ssshh Federica non ci sente ti aiuto io! e iniziò a sollevarmi la maglia sfilandomela via continuando a parlarmi sotto voce: Faccio io tu sei nostro ospite e devo farmi perdonare, non mi dette possibilità di replica portando la sua mano sulle mie labbra. Mi disse di sedermi sul bordo della vasca per stare più comodi e lei si mise in ginocchio ai miei piedi direzionando il phon sui miei jeans. Da quella visuale potevo notare benissimo la sua scollatura che faceva intravedere le mammelle senza reggiseno che ondulavano seguendo i movimenti del suo braccio. Non credevo ai miei occhi, era una situazione assurda quanto eccitante. Lei sicuramente si era accorta del mio interesse per quel fantastico seno infatti mi guardava dal basso compiaciuta e con mia sorpresa mi disse: che caldo! portando la sua mano al collo e aprendo ancor più quella visione paradisiaca. Eh si Sig.ra, replicai, forse io senza maglia lo sento meno di lei. Intanto un tumulto di ormoni cresceva in me e una erezione non tardò ad arrivare, la coprii subito con la maglia ma Lei ovviamente essendo in posizione ideale non potette non notarla e mi disse sorridendo: tieni il Phon continua tu Luca e dammi la maglia che la stendo, te ne darò una di mio marito Mario. Andò via girandosi ancora una volta, i nostri sguardi si incrociarono e mi fece un occhiolino.
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mister83

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Mentre tornavo a casa le sera, ripensavo a quell’ultima scena incredibile che mi aveva davvero aperto un mondo che fino ad allora, avevo visto si e no, su alcuni giornaletti porno con alcuni amici. Passarono dei giorni e il mio rapporto con Fede divenne sempre più stretto, tanto che, durante le lezioni, non perdeva occasione per farmi capire che il suo interesse nei miei confronti era qualcosa che andava oltre l’essere semplici compagni di banco. Un giorno durante l’ora di matematica, allungò il suo braccio portando la sua mano sul mio ginocchio e si divertiva a stuzzicarmi facendomi dei grattini che arrivavano fino all’interno coscia. La cosa non mi dispiaceva affatto infatti me lo lasciavo tranquillamente fare guardandola con un sorriso di complicità. Anche durante la ricreazione me la ritrovavo spesso alle spalle che mi abbracciava , fino a quando un giorno all’uscita da scuola mi disse: Luca io ti amo vuoi stare con me? Mi dette un bacio e scappò via gridandomi: ti aspetto a casa pomeriggio! Mi lasció lì con uno sguardo da pesce lesso e in quel momento mi resi conto di quanto le ragazze fossero più avanti di noi maschi. Mi feci bello, capello a spazzola, profumo Calvin klain, giubbotto di pelle e via, alle 17 ero già a casa sua. Citofono e contrariamente alla volta precedente, mi rispose la Sig.ra Flora che mi disse: Luca, Fede è dal parrucchiere sali comunque se vuoi! In due secondi il mio cervello staccó la spina da quella che era ormai la mia ragazza e si catapultó nella magnifica e spettacolare voce al citofono…sua madre. Salii anche questa volta di corsa, mi accolse con grande piacere dicendomi: Luca fai come fossi a casa tua, io intanto mi faccio una doccia e ti raggiungo subito. Non so se lo fece di proposito ma non chiuse del tutto la porta del bagno, lasciando un piccolo spiraglio. Pensai…e quando mi ricapita più. Sentivo lo scroscio dell’acqua quindi, essendo ormai sicuro che fosse già entrata in vasca, in punta di piedi prestando attenzione a non fare rumore, mi appostai dietro la porta. Dalla mia posizione potevo notare benissimo lo specchio che rifletteva tutto quanto, e benché il tepore dell’acqua calda aveva appannato un po’ i vetri, riuscivo benissimo a scorgere il suo fantastico corpo. Passava la spugna ben insaponata in mezzo al seno e ai suoi lati arrivando fin sotto le ascelle, scendendo giù sulle cosce e risalendo fino alle grandi labbra che apriva con due dita per detergere bene anche l’interno. Non avevo mai assistito ad uno spettacolo del genere e in men che non si dica la mia mano era nelle mie mutande, cominciai a masturbarmi proprio su di lei, che avrei dato per esser lì dentro…non riuscivo più a contenermi quando all’improvviso suonó il citofono. Lucaaaa vai tuuu?? Urló la Sig.ra, il sangue mi si geló addosso, non potevo certo rispondere da dietro la porta, tornai in fretta e furia sui miei passi ricomponendomi un po’ e le urlai: certo Signoraaa!
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popp

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Mentre tornavo a casa le sera, ripensavo a quell’ultima scena incredibile che mi aveva davvero aperto un mondo che fino ad allora, avevo visto si e no, su alcuni giornaletti porno con alcuni amici. Passarono dei giorni e il mio rapporto con Fede divenne sempre più stretto, tanto che, durante le lezioni, non perdeva occasione per farmi capire che il suo interesse nei miei confronti era qualcosa che andava oltre l’essere semplici compagni di banco. Un giorno durante l’ora di matematica, allungò il suo braccio portando la sua mano sul mio ginocchio e si divertiva a stuzzicarmi facendomi dei grattini che arrivavano fino all’interno coscia. La cosa non mi dispiaceva affatto infatti me lo lasciavo tranquillamente fare guardandola con un sorriso di complicità. Anche durante la ricreazione me la ritrovavo spesso alle spalle che mi abbracciava , fino a quando un giorno all’uscita da scuola mi disse: Luca io ti amo vuoi stare con me? Mi dette un bacio e scappò via gridandomi: ti aspetto a casa pomeriggio! Mi lasció lì con uno sguardo da pesce lesso e in quel momento mi resi conto di quanto le ragazze fossero più avanti di noi maschi. Mi feci bello, capello a spazzola, profumo Calvin klain, giubbotto di pelle e via, alle 17 ero già a casa sua. Citofono e contrariamente alla volta precedente, mi rispose la Sig.ra Flora che mi disse: Luca, Fede è dal parrucchiere sali comunque se vuoi! In due secondi il mio cervello staccó la spina da quella che era ormai la mia ragazza e si catapultó nella magnifica e spettacolare voce al citofono…sua madre. Salii anche questa volta di corsa, mi accolse con grande piacere dicendomi: Luca fai come fossi a casa tua, io intanto mi faccio una doccia e ti raggiungo subito. Non so se lo fece di proposito ma non chiuse del tutto la porta del bagno, lasciando un piccolo spiraglio. Pensai…e quando mi ricapita più. Sentivo lo scroscio dell’acqua quindi, essendo ormai sicuro che fosse già entrata in vasca, in punta di piedi prestando attenzione a non fare rumore, mi appostai dietro la porta. Dalla mia posizione potevo notare benissimo lo specchio che rifletteva tutto quanto, e benché il tepore dell’acqua calda aveva appannato un po’ i vetri, riuscivo benissimo a scorgere il suo fantastico corpo. Passava la spugna ben insaponata in mezzo al seno e ai suoi lati arrivando fin sotto le ascelle, scendendo giù sulle cosce e risalendo fino alle grandi labbra che apriva con due dita per detergere bene anche l’interno. Non avevo mai assistito ad uno spettacolo del genere e in men che non si dica la mia mano era nelle mie mutande, cominciai a masturbarmi proprio su di lei, che avrei dato per esser lì dentro…non riuscivo più a contenermi quando all’improvviso suonó il citofono. Lucaaaa vai tuuu?? Urló la Sig.ra, il sangue mi si geló addosso, non potevo certo rispondere da dietro la porta, tornai in fretta e furia sui miei passi ricomponendomi un po’ e le urlai: certo Signoraaa!
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Intrigante racconto.......aspetto volentieri il seguito.....👍👍👍👍
 

pinuccio2188

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Mentre tornavo a casa le sera, ripensavo a quell’ultima scena incredibile che mi aveva davvero aperto un mondo che fino ad allora, avevo visto si e no, su alcuni giornaletti porno con alcuni amici. Passarono dei giorni e il mio rapporto con Fede divenne sempre più stretto, tanto che, durante le lezioni, non perdeva occasione per farmi capire che il suo interesse nei miei confronti era qualcosa che andava oltre l’essere semplici compagni di banco. Un giorno durante l’ora di matematica, allungò il suo braccio portando la sua mano sul mio ginocchio e si divertiva a stuzzicarmi facendomi dei grattini che arrivavano fino all’interno coscia. La cosa non mi dispiaceva affatto infatti me lo lasciavo tranquillamente fare guardandola con un sorriso di complicità. Anche durante la ricreazione me la ritrovavo spesso alle spalle che mi abbracciava , fino a quando un giorno all’uscita da scuola mi disse: Luca io ti amo vuoi stare con me? Mi dette un bacio e scappò via gridandomi: ti aspetto a casa pomeriggio! Mi lasció lì con uno sguardo da pesce lesso e in quel momento mi resi conto di quanto le ragazze fossero più avanti di noi maschi. Mi feci bello, capello a spazzola, profumo Calvin klain, giubbotto di pelle e via, alle 17 ero già a casa sua. Citofono e contrariamente alla volta precedente, mi rispose la Sig.ra Flora che mi disse: Luca, Fede è dal parrucchiere sali comunque se vuoi! In due secondi il mio cervello staccó la spina da quella che era ormai la mia ragazza e si catapultó nella magnifica e spettacolare voce al citofono…sua madre. Salii anche questa volta di corsa, mi accolse con grande piacere dicendomi: Luca fai come fossi a casa tua, io intanto mi faccio una doccia e ti raggiungo subito. Non so se lo fece di proposito ma non chiuse del tutto la porta del bagno, lasciando un piccolo spiraglio. Pensai…e quando mi ricapita più. Sentivo lo scroscio dell’acqua quindi, essendo ormai sicuro che fosse già entrata in vasca, in punta di piedi prestando attenzione a non fare rumore, mi appostai dietro la porta. Dalla mia posizione potevo notare benissimo lo specchio che rifletteva tutto quanto, e benché il tepore dell’acqua calda aveva appannato un po’ i vetri, riuscivo benissimo a scorgere il suo fantastico corpo. Passava la spugna ben insaponata in mezzo al seno e ai suoi lati arrivando fin sotto le ascelle, scendendo giù sulle cosce e risalendo fino alle grandi labbra che apriva con due dita per detergere bene anche l’interno. Non avevo mai assistito ad uno spettacolo del genere e in men che non si dica la mia mano era nelle mie mutande, cominciai a masturbarmi proprio su di lei, che avrei dato per esser lì dentro…non riuscivo più a contenermi quando all’improvviso suonó il citofono. Lucaaaa vai tuuu?? Urló la Sig.ra, il sangue mi si geló addosso, non potevo certo rispondere da dietro la porta, tornai in fretta e furia sui miei passi ricomponendomi un po’ e le urlai: certo Signoraaa!
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Mi hai fatto tornare indietro di 20 anni ahahhahahah
Capitai una situazione più o meno identica.... Spiavo sempre mia zia dalla serratura mentre si cambiava e una volta capitai una situazione simile 🤣
Vai avanti amico mio che entro ogni giorno solo per vedere come continua la storia!
 
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mister83

mister83

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Dopo qualche minuto la Sig.ra Flora si affacciò sull’uscio della porta chiedendomi chi avesse citofonato, “era un tipo che voleva lasciare dei volantini” le risposi, “aaah i soliti rompiscatole” incalzò lei e socchiuse di nuovo la porta. Era la mia seconda occasione quindi, senza indugiare, quatto quatto, mi portai ancora una volta nella posizione ideale dalla quale, sfruttando lo specchio, avevo ampia veduta. Fece scivolare l’accappatoio rosa che copriva le sue grazie e nell’appenderlo mi mostrò inconsapevole un lato b da paura, sodo e perfetto sul quale era visibile il segno dell’abbronzatura del tanga. Iniziai di nuovo a toccarmi mimando una sega da sopra ai pantaloni. Lei intanto, prese una boccetta di olio johnson per nutrire la sua pelle e versandone la giusta quantità su una mano cominciò a ungersi partendo dalle cosce fino a salire al monte di venere il quale, si presentava molto curato con una sola striscia verticale di peluria, volevo esplodere di piacere ma lo spettacolo andava avanti, arrivò fino al seno che iniziò a massaggiare con entrambe le mani usando dei movimenti circolari che indugiavano sull’aoreola facendo in pochi secondi diventare turgidi i suoi capezzoli…quanto avrei voluto leccarglieli. Purtroppo dopo un po’ si vestì interrompendo lo show. Me ne tornai in salotto con un’erezione ancora ben evidente che cercai di coprire accavallando le gambe. Dopo pochi minuti venne fuori dal bagno, era perfetta in un jeans aderente che le metteva in risalto le forme, una t-shirt color celeste e delle semplici converse ai piedi, sembrava avesse 25 anni. Mi chiese con un misto di imbarazzo e soddisfazione: che dici Luca? Mi sento sempre una vacca, e nel mentre si girava per farsi notare. “Da monta”pensai tra me e me e in quel frangente un rumore di chiavi infilate nella porta d’ingresso interruppero quel momento, era tornata Fede. “Ehi ciao amore” le dissi guardandola con quei capelli lisci stirati da una piega perfetta, lei mi sorrise diventando un po’ rossa e mi dette un bacio da lontano. “Bhe ragazzi io vado a fare un po’ di spesa, mi raccomando fate i bravi” esclamò la Sig.ra Flora che, dopo aver accarezzato la figlia, uscì lasciandoci da soli. Fede sentendosi più libera dagli occhi materni mi si avvicinò abbracciandomi forte, “sei bellissima amore” le sussurrai guardandola negli occhi, e subito cominciammo a limonare con foga, ero ancora ringalluzzito dalla situazione precedente e quindi il mio cazzo era già duro e si estendeva verso l’alto segnando le cerniera. Lei se ne accorse e mentre le nostre lingue non smettevano di rincorrersi, appoggiò il suo basso ventre sul mio iniziandosi violentemente a strusciarsi con dei movimenti verticali del bacino. Ero eccitatissimo e in poco tempo portai la mia mano nei suoi jeans, scostai la mutandina e con il medio le toccavo il clitoride, potevo sentire chiaramente i suoi gemiti di piacere e in due secondi mi ritrovai anche la sua mano nelle mie mutande che mi segava avidamente. Eravamo entrambi ebbri di piacere e quasi sul punto di venire quando ad un tratto la porta d’ingresso si aprì, togliemmo subito le rispettive mani paralizzandoci e diventando in viso di un colore bianco latte. “Ops scusate ragazzi avevo dimenticato il cellulare” disse la Sig.ra Flora abbassando gli occhi per la vergogna, lo prese da una mensola e richiuse la porta.
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mister83

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Eravamo stati colti sul fatto e quindi, anche un po’ per paura che sua mamma tornasse in breve tempo, decidemmo di raffreddare i nostri bollenti spiriti e di non rischiare più. Uscimmo e raggiungemmo i nostri amici in giro. I mesi passavano e la scuola terminò per fortuna bene, anche grazie a Fede, portando con sè anche l’arrivo dell’estate. Ormai ero uno di casa e i suoi mi ritenevano uno di famiglia, anche se in realtà, suo padre, essendo un sottufficiale dell’esercito, era spesso all’estero per missioni umanitarie. Arrivò così anche il periodo delle vacanze e loro, avendo una casa in salento, mi invitarono a passare lì qualche giorno che ovviamente, dopo consenso dei miei, accettai euforico. Partimmo in auto io, Fede e la Sig.ra Flora. Una volta arrivati a destinazione però non immaginavo di trovare lì il Sig. Mario che, avendo avuto qualche giorno di licenza, aveva fatto una sorpresa alla sua famiglia arrivando in aereo a Brindisi. Era la prima volta che lo conoscevo e quindi avevo un certo timore infatti, mentre gli stringevo la mano, guardandomi fisso negli occhi sentenziò: tu sei il famoso Luca, occhio che se fai male a mia figlia ti spezzo! e vedendomi deglutire con ansia aggiunse un sorriso per spegnere la tensione creatasi per qualche secondo. Dopo essere usciti a cena rientrammo e andammo a letto, sapevo bene che con il padre per casa non avrei potuto esser con Fede come avrei voluto. Non dormii molto quella notte, forse anche per via del nuovo letto, così mi alzai per andare in bagno. Percorrendo il tratto per arrivarci, udii dei lamenti ansimanti che provenivano dalla stanza dei suoi. Hai capito il Sig. Mario, non ha perso tempo, pensai, e quindi approfittai portandomi dietro l’occhiolino della loro porta. Non potevo credere ai miei occhi. La Sig.ra Flora era a pecora sul letto e lui la sbatteva forte da dietro tenendole la coda dei capelli. Le sue tette dondolavano ai colpi del marito che incalzava sempre più forte dicendo: oh si vengo Flora, si dai sborrami addosso ribattè subito lei. Sfilò il suo cazzo finendo con una sega e venendo sulla sua schiena con uno schizzo che le arrivò quasi dietro la nuca. Ero sbalordito, ero così arrapato che il mio cazzo spingeva contro i pantaloni del pigiama quasi a voler uscire da solo. Tornai in camera ancora estasiato e Fede un po’ stordita dal sonno mi chiese: Luca dov’eri? In bagno amore, le risposi continuando: sai..i tuoi di là stanno trombando come ricci! Dai cretino smettila vieni qui e abbracciami piuttosto, mi disse sorridendo. Mi stesi lì con lei, alle sue spalle cingendole i fianchi e avvicinando il mio membro alle sue natiche. Ehi ma qui c’è qualcuno ancora bello sveglio, mi bisbigliò riprendendosi dal torpore. Scesi con la mano nelle sue mutande e iniziai a toccarle le grandi labbra portando un dito all’interno, era già tutta bagnata, con un filo di voce rotta dall’eccitazione mi disse: ti prego Luca leccamela dai. Wow, non lo avevo mai fatto. Le sfilai subito tutto fiondandomi tra le sue cosce, facevo scorrere la mia lingua tra le piccole labbra soffermandomi sul clitoride che sgrillettavo velocemente, aveva un sapore che mi mandava fuori di testa, lei si mordeva le labbra ansimando e afferrando la mia testa che spingeva con forza verso la sua figa. Stavo per venire già così, ma ad un tratto mi bloccò dicendomi a bassa voce: basta Luca aspetta qualcuno è andato in bagno. Dei rumori di pantofole passarono proprio dietro la nostra stanza. Scesi sgusciando immediatamente nel mio letto.
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mister83

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Era assurdo, ogni volta che eravamo sul più bello, c’era qualcosa o qualcuno che faceva saltare tutto. Ma questa volta Fede mi sorprese. Passata una buona mezz’ora la sentii chiedermi a bassa voce: “ehi amore sei ancora sveglio? Io sono ancora eccitata.” Ovviamente non potevo perdere l’ennesima occasione e quindi le risposi: “si amore e non solo io”. Questa volta fu lei a fiondarsi nel mio letto, mi abbassò la mutanda e iniziò a segarmi forte mentre con la lingua mi leccava il collo arrivando fino all’orecchio. Sentivo la sua mano calda afferrare il mio cazzo duro, volevo qualcosa di più ma ancora una volta non fu necessario che fossi io ma fu lei a chiedermelo: “Luca io voglio scendere giù”, “sei sicura Fede? Non voglio che tu faccia qualcosa che tu non…” le stavo per dire, ma non finii neanche la frase che sentii la sua bocca calda avvolgere la mia cappella. Ricordo che all’inizio non era particolarmente piacevole perché mi faceva male infatti ritraendomi un po’ le dissi: “piano amore non con i denti”, “scusami Lù ma non sono pratica” ribattè con tono un po’ triste. Ma non si arrese e prese ad usare la lingua sulle mie palle lisce salendo poi per tutta l’asta per poi riprenderlo in bocca, e col passare dei minuti diventava sempre più brava ed io stavo per venirle in bocca ma non sapevo se le sarebbe piaciuto quindi le dissi ansimando: “aaah amore sto per venire”, lei si staccò e alzandomi la maglia mi fece sborrare con una sega, gli schizzi copiosi e abbondanti arrivarono sul mio petto facendomi provare qualcosa che non avevo mai provato prima. Mi baciò sorridendo soddisfatta mi dette la buonanotte e si rimise a letto. Ora però dovevo ripulire tutto quel casino e quindi fui costretto nuovamente ad andare in bagno. Aprii la porta incurante del fatto che ci fosse qualcuno e lì trovai la sorpresa. Anche la Sig.ra Flora era intenta a detergersi dal piacere del marito che le era venuto sulla schiena. Ci paralizzammo entrambi, io ero col cazzo ancora dritto e dalla punta fuoriusciva ancora qualche residuo di sborra, lei completamente nuda, strabuzzò gli occhi portandosi una braccio a coprire il seno e l’altra mano tra le gambe esclamando “Luca ma che fai non si bussa ?” ma rimase a guardare fissa il mio cazzo. Avrei voluto morire dalla vergogna e in fretta e furia mi coprii dicendole: mi perdoni Sig.ra sono mortificato” richiusi subito la porta e scappai in camera. La frittata ormai era fatta.
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mister83

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Passarono alcuni giorni e dopo quella notte, inevitabilmente, tra me e la Sig.ra Flora, vi era un evidente imbarazzo anche se non proferimmo parola sull’accaduto. Intanto il Sig. Mario ripartì per la missione, quindi con mio grande entusiasmo rimasi solo con loro due a godermi la vacanza.

Una mattina eravamo scesi nella bellissima spiaggia, vicina da casa loro appena 200-300 mt. a piedi. Fede amava fare delle lunghe nuotate, al mio contrario che, dopo essermi bagnato, preferivo starmene un po’ all’ombra. Al mio fianco la Sig.ra Flora si era sdraiata su un lettino a prendere il sole, ci divideva solo l’asta dell’ombrellone, indossava un costume che lasciava molto spazio alla fantasia. Il pezzo di sopra era nero con due triangoli che, data l’imponenza del suo seno, coprivano a malapena i capezzoli e l’areola, la mutanda invece era modello tanga con una linea che andava a finire tra le sue chiappe sode. Inutile dire quanto mi arrapasse, infatti sfruttando le lenti specchiate dei miei Ray-ban, i miei occhi non facevano altro che fissare il suo culo e le sue tette. Ad un tratto però la Sig.ra Flora ruppe il silenzio dicendomi: “Sai Luca, non devi vergognarti, capisco bene che tu e Fede state esplorando la vostra sessualità, anzi complimenti, magari mio marito fosse messo come te.” Sentendo quelle parole il mio stato d’animo si sciolse, avevo avuto il suo consenso, ma soprattutto aveva elogiato il mio arnese. Non avrei voluto sentire altro ma un po’ imbarazzato le risposi: “Grazie Sig.ra è davvero gentile, devo dire che anche lei è davvero strepitosa.”, mi sorrise compiaciuta e porgendomi la crema solare aggiunse: “Vuoi spalmarmela un po’ sulla schiena?”.

Non le lasciai neanche finire la frase e, portandomi seduto al suo fianco sul suo lettino, cominciai a stendere la crema simulando un massaggio e muovendo le mie mani su tutta la sua colonna vertebrale scendendo sui suoi fianchi dove venivo a contatto anche col suo seno e risalivo scendendo fin sulla zona lombare…sentivo chiaramente che si stava rilassando emettendo dei piccoli gemiti di piacere: “Mmmmmh che bravo che sei Luca”, in breve il mio cazzo puntava dritto e svettava verso l’alto rigonfiando i boxer e ben presto lei lo notò esclamando: “Wow, certo che Fede è stata proprio fortunata”, era la mia occasione e quindi facendo scivolare le mie mani anche sui suoi glutei le sussurrai: “Sig.ra lei mi fa impazzire”.

“Luca mio marito è spesso fuori ed io sento la mancanza di un uomo, ma non voglio che Fede soffra..bisogna stare molto attenti!”, ce l’avevo in pugno, praticamente era fatta, sapevo che potevo averla. Tornai sulla mia sdraio per non destare sospetti notando che Fede stava venendo fuori dal mare, dopo averle dato un bacio sulle sue labbra bagnate dal sapore salato, le cedetti la sdraio stendendomi sulla sabbia su un asciugamano anche per coprire l’evidente erezione. Da quella posizione però avevo una visuale ancor migliore infatti, restai lì per una buona mezz’ora, a perdermi tra il culo della Sig.ra e la mutanda di Fede che, essendo bagnata, faceva intravedere la sua figa. Così fui costretto a girarmi fissando il mare, fino a quando, un po’ per il rumore della risacca, un po’ per il sole cocente finii per addormentarmi. Al mio risveglio però l’amara sorpresa, la Sig.ra Flora non era più sul suo lettino e chiedendo a Fede, che intanto era stata raggiunta dalla sua amica Marina con la quale conversava, dove fosse sua madre, mi rispose che era andata via per cominciare a preparare il pranzo. In quel momento mi si accese una lampadina e fingendo un mal di testa per via del sole che mi aveva stordito dissi a Fede che iniziavo a salire anche io per poter prendere un anti infiammatorio. Lei con mia grande sorpresa e senza fare storie mi disse: “va bene amore vai, io resto un altro po’ con Marina…abbiamo un sacco di cose da raccontarci” e scoppiarono a ridere alludendo probabilmente alle prime nostre effusioni. A passo sostenuto tornai in casa e appena sull’uscio sentii chiaramente il rumore della doccia che scorreva. Era quello il momento. Entrai subito in bagno e aprii l’anta della doccia. La Sig.ra sobbalzò dalla paura in quanto non mi aveva sentito arrivare e imprecando impaurita mi disse: “Luca no dai è pericoloso non possiamo rischiare, Fede dov’è??”, “E’ rimasta in spiaggia con Marina” le risposi con il fiato rotto dall’eccitazione e mi fiondai all’interno, afferrai con entrambe le mani i suoi seni, erano enormi, avidamente iniziai a leccarle i capezzoli che in un attimo divennero durissimi.

Continua….
 

pinuccio2188

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Passarono alcuni giorni e dopo quella notte, inevitabilmente, tra me e la Sig.ra Flora, vi era un evidente imbarazzo anche se non proferimmo parola sull’accaduto. Intanto il Sig. Mario ripartì per la missione, quindi con mio grande entusiasmo rimasi solo con loro due a godermi la vacanza.

Una mattina eravamo scesi nella bellissima spiaggia, vicina da casa loro appena 200-300 mt. a piedi. Fede amava fare delle lunghe nuotate, al mio contrario che, dopo essermi bagnato, preferivo starmene un po’ all’ombra. Al mio fianco la Sig.ra Flora si era sdraiata su un lettino a prendere il sole, ci divideva solo l’asta dell’ombrellone, indossava un costume che lasciava molto spazio alla fantasia. Il pezzo di sopra era nero con due triangoli che, data l’imponenza del suo seno, coprivano a malapena i capezzoli e l’areola, la mutanda invece era modello tanga con una linea che andava a finire tra le sue chiappe sode. Inutile dire quanto mi arrapasse, infatti sfruttando le lenti specchiate dei miei Ray-ban, i miei occhi non facevano altro che fissare il suo culo e le sue tette. Ad un tratto però la Sig.ra Flora ruppe il silenzio dicendomi: “Sai Luca, non devi vergognarti, capisco bene che tu e Fede state esplorando la vostra sessualità, anzi complimenti, magari mio marito fosse messo come te.” Sentendo quelle parole il mio stato d’animo si sciolse, avevo avuto il suo consenso, ma soprattutto aveva elogiato il mio arnese. Non avrei voluto sentire altro ma un po’ imbarazzato le risposi: “Grazie Sig.ra è davvero gentile, devo dire che anche lei è davvero strepitosa.”, mi sorrise compiaciuta e porgendomi la crema solare aggiunse: “Vuoi spalmarmela un po’ sulla schiena?”.

Non le lasciai neanche finire la frase e, portandomi seduto al suo fianco sul suo lettino, cominciai a stendere la crema simulando un massaggio e muovendo le mie mani su tutta la sua colonna vertebrale scendendo sui suoi fianchi dove venivo a contatto anche col suo seno e risalivo scendendo fin sulla zona lombare…sentivo chiaramente che si stava rilassando emettendo dei piccoli gemiti di piacere: “Mmmmmh che bravo che sei Luca”, in breve il mio cazzo puntava dritto e svettava verso l’alto rigonfiando i boxer e ben presto lei lo notò esclamando: “Wow, certo che Fede è stata proprio fortunata”, era la mia occasione e quindi facendo scivolare le mie mani anche sui suoi glutei le sussurrai: “Sig.ra lei mi fa impazzire”.

“Luca mio marito è spesso fuori ed io sento la mancanza di un uomo, ma non voglio che Fede soffra..bisogna stare molto attenti!”, ce l’avevo in pugno, praticamente era fatta, sapevo che potevo averla. Tornai sulla mia sdraio per non destare sospetti notando che Fede stava venendo fuori dal mare, dopo averle dato un bacio sulle sue labbra bagnate dal sapore salato, le cedetti la sdraio stendendomi sulla sabbia su un asciugamano anche per coprire l’evidente erezione. Da quella posizione però avevo una visuale ancor migliore infatti, restai lì per una buona mezz’ora, a perdermi tra il culo della Sig.ra e la mutanda di Fede che, essendo bagnata, faceva intravedere la sua figa. Così fui costretto a girarmi fissando il mare, fino a quando, un po’ per il rumore della risacca, un po’ per il sole cocente finii per addormentarmi. Al mio risveglio però l’amara sorpresa, la Sig.ra Flora non era più sul suo lettino e chiedendo a Fede, che intanto era stata raggiunta dalla sua amica Marina con la quale conversava, dove fosse sua madre, mi rispose che era andata via per cominciare a preparare il pranzo. In quel momento mi si accese una lampadina e fingendo un mal di testa per via del sole che mi aveva stordito dissi a Fede che iniziavo a salire anche io per poter prendere un anti infiammatorio. Lei con mia grande sorpresa e senza fare storie mi disse: “va bene amore vai, io resto un altro po’ con Marina…abbiamo un sacco di cose da raccontarci” e scoppiarono a ridere alludendo probabilmente alle prime nostre effusioni. A passo sostenuto tornai in casa e appena sull’uscio sentii chiaramente il rumore della doccia che scorreva. Era quello il momento. Entrai subito in bagno e aprii l’anta della doccia. La Sig.ra sobbalzò dalla paura in quanto non mi aveva sentito arrivare e imprecando impaurita mi disse: “Luca no dai è pericoloso non possiamo rischiare, Fede dov’è??”, “E’ rimasta in spiaggia con Marina” le risposi con il fiato rotto dall’eccitazione e mi fiondai all’interno, afferrai con entrambe le mani i suoi seni, erano enormi, avidamente iniziai a leccarle i capezzoli che in un attimo divennero durissimi.

Continua….
Non vedo l’ora di leggere il seguito!
 

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