mister83
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Frequentavo il terzo anno delle medie, c’erano gli esami, ed io un po’ svogliato e per il calcio che amavo alla follia e per le ragazze, quell’anno ero parecchio indietro e i voti pessimi non mancavano ad arrivare.
Federica, la mia compagna di banco, si era offerta per aiutarmi invitandomi a casa sua, dopo la scuola per poter studiare assieme.
Avevo capito che Lei aveva una cotta per me, perché ogni qualvolta la guardassi, distoglieva lo sguardo abbassandolo e diventando rossa. Quella forse per Fede, era anche una buona scusa per potermi stare più vicino, lontano dagli occhi indiscreti delle sue amiche di classe che comunque la prendevano in giro su questa cosa.
Federica era molto carina, anche se il suo sviluppo non era ancora esploso del tutto, devo dire che ci avevo anche fatto un pensierino e quindi accettai di buon grado.
Ci eravamo dati appuntamento per le 16:00 a casa sua. Sapevo bene dov’era in quanto un mio caro amico abitava proprio di fronte al suo stabile. Arrivai piuttosto euforico, anche perché il mio intento non era proprio quello di studiare. Suonai al citofono e mi rispose proprio lei che, senza neanche chiedere chi fosse mi disse con voce allegra: Sali Luca!
Ricordo che salii quei gradini di corsa, anche due o tre alla volta, ma mai avrei pensato che dietro la porta anziché Fede avrei trovato sua mamma ad accogliermi.
Piuttosto sorpreso e ancora con un po’ di fiato corto, arrestai la mia corsa sul loro uscio alla vista della Sig.ra Flora che mi stava aspettando in vestaglia semi trasparente appena sopra il ginocchio, una evidente scollatura che lasciava tanto spazio all’immaginazione, capelli raccolti in un elastico, rossetto e pantofole guarnite in punta da un batuffolo di peli bianchi.
Mentre i miei occhi puntavano il suo seno prorompente, forse una quarta misura, riuscii a mala pena, stringendomi nelle spalle e portando le mani in tasca a dire: Buonasera Sig.ra piacere di conoscerla, io sono Luca.
La sig.ra Flora notando il mio imbarazzo ed essendosi accorta che non Le toglievo gli occhi di dosso, mi regalò il suo splendido sorriso e portando la mano davanti al mio viso la ondeggiò quasi a voler farmi riprendere, aggiungendo: Ciao Luca piacere, io sono qui, entra pure Federica ti sta aspettando in stanza, la trovi in fondo al corridoio a destra.
Quel suo gesto mi fece rinsanire e farfugliando un: si si grazie Signora, sgusciai velocemente passandole accanto intrufolandomi nella loro splendida casa. Una volta superata, il suo profumo di Donna navigata pervase le mie narici e, chiudendo le palpebre, pensai tra me e me mmmmm che bella mamma mia, beato il padre di Fede.
Arrivato in stanza Federica scoppiando a ridere mi disse: Ciao Luca, che c’è ? Sembra che hai visto un fantasma. No no, Le dissi, ma non mi avevi mai detto che tua madre era così bella! Oh no anche tu Luca ti prego, non fare come tutti quelli che l’hanno conosciuta! Mi rispose seccata smorzando l’iniziale entusiasmo.
Continua........
Federica, la mia compagna di banco, si era offerta per aiutarmi invitandomi a casa sua, dopo la scuola per poter studiare assieme.
Avevo capito che Lei aveva una cotta per me, perché ogni qualvolta la guardassi, distoglieva lo sguardo abbassandolo e diventando rossa. Quella forse per Fede, era anche una buona scusa per potermi stare più vicino, lontano dagli occhi indiscreti delle sue amiche di classe che comunque la prendevano in giro su questa cosa.
Federica era molto carina, anche se il suo sviluppo non era ancora esploso del tutto, devo dire che ci avevo anche fatto un pensierino e quindi accettai di buon grado.
Ci eravamo dati appuntamento per le 16:00 a casa sua. Sapevo bene dov’era in quanto un mio caro amico abitava proprio di fronte al suo stabile. Arrivai piuttosto euforico, anche perché il mio intento non era proprio quello di studiare. Suonai al citofono e mi rispose proprio lei che, senza neanche chiedere chi fosse mi disse con voce allegra: Sali Luca!
Ricordo che salii quei gradini di corsa, anche due o tre alla volta, ma mai avrei pensato che dietro la porta anziché Fede avrei trovato sua mamma ad accogliermi.
Piuttosto sorpreso e ancora con un po’ di fiato corto, arrestai la mia corsa sul loro uscio alla vista della Sig.ra Flora che mi stava aspettando in vestaglia semi trasparente appena sopra il ginocchio, una evidente scollatura che lasciava tanto spazio all’immaginazione, capelli raccolti in un elastico, rossetto e pantofole guarnite in punta da un batuffolo di peli bianchi.
Mentre i miei occhi puntavano il suo seno prorompente, forse una quarta misura, riuscii a mala pena, stringendomi nelle spalle e portando le mani in tasca a dire: Buonasera Sig.ra piacere di conoscerla, io sono Luca.
La sig.ra Flora notando il mio imbarazzo ed essendosi accorta che non Le toglievo gli occhi di dosso, mi regalò il suo splendido sorriso e portando la mano davanti al mio viso la ondeggiò quasi a voler farmi riprendere, aggiungendo: Ciao Luca piacere, io sono qui, entra pure Federica ti sta aspettando in stanza, la trovi in fondo al corridoio a destra.
Quel suo gesto mi fece rinsanire e farfugliando un: si si grazie Signora, sgusciai velocemente passandole accanto intrufolandomi nella loro splendida casa. Una volta superata, il suo profumo di Donna navigata pervase le mie narici e, chiudendo le palpebre, pensai tra me e me mmmmm che bella mamma mia, beato il padre di Fede.
Arrivato in stanza Federica scoppiando a ridere mi disse: Ciao Luca, che c’è ? Sembra che hai visto un fantasma. No no, Le dissi, ma non mi avevi mai detto che tua madre era così bella! Oh no anche tu Luca ti prego, non fare come tutti quelli che l’hanno conosciuta! Mi rispose seccata smorzando l’iniziale entusiasmo.
Continua........