Esperienza reale La matematica non sarà mai il mio mestiere

Frisk01

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Rosser complimenti per la scrittura. Non vedo l'ora che esca un nuovo capitolo del tuo racconto. Spero che tu riesca anche a fare qualcosa con L. così avremo anche altro materiale da leggere.
 
OP
R

Rosser

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Ci sentimmo poco nei giorni seguenti, anche se per "poco" intendo circa una ventina di messaggi, con il buongiorno e la buonanotte compresi e nel mezzo foto e cuoricini vari.
Era totalmente impegnata col suo compito e lo stava svolgendo bene, molto bene.
Mi ragguagliava almeno 3 volte al giorno sui suoi progressi, chiedendomi anche dei consigli su cosa e come fare per far morire quel povero cristo che aveva scelto come vittima.
Era un suo compagno di classe, normalissimo ragazzo, tranquillo e nerd all'ennesima potenza, )casualmente un po' come ero io alla sua età) chiaramente single e con una conoscenza del sesso opposto praticamente limitata al porno su internet.
Lo stava distruggendo, lo ammetto e mi sentivo anche un poco in colpa, perchè leggevo di scollature assurde, seni strizzati sul braccio, gonne cortissime ed alzate ad arte, tutte cose che mi lasciavano fierissimo di lei ed anche un attimo in colpa per lui.
Arriviamo a sabato, il pomeriggio avevamo lezione e ametà mattina mi arriva un suo messaggio.
G: "Topo... sono nel banco accanto a lui... ci hanno messi a coppie per una cosa di italiano... ho voglia topo... sono bagnatissima... che cazzo faccio? Aiutami... Non voglio fare qualcosa che ti da fastidio e so che oggi scoperemo come animali... ma aiutami... che faccio?"
Ero un attimo in panico, la mia vena sadica stava urlando di farle fare un pompino al ragazzo ma era pericoloso e, in classe, magari non era il caso, respirai a fondo e dopo un paio di minuti le risposi, incrociando le dita.
R: "Capisco topa... anche io sto esplodendo e sto impazzendo senza di te, oggi scoperemo e basta, senza fare altro, ma ora, vai in bagno e toccati, fino a venire, usa quello che vuoi e godi come se fossi io a scoparti!"
G:" Sei splendido topo.. grazie... ti adoro... e oggi sarò tua come voglio essere sempre."
R: "Ti adoro"
L'ora della lezione arrivò presto e ci mettemmo d'accordo per tornare nella biblioteca della volta scorsa.
Era più sicuro e sapevamo di poter stare più tranquilli, visto che, bene o male, il sabato non ci va quasi nessuno.
Arrivo con 5 minuti di anticipo e la trovo già lì, splendida come sempre, con la sua gonna al ginocchio e gli anfibi, una maglietta nera e un maglioncino bianco che esaltavano assolutamente la sua bellezza, i capelli sciolti sulle spalle e i libri in grembo.
Rimasi estasiato, più del solito, la voglia di lei ed averla vista subito mi lasciarono senza fiato.
Vidi che mi seguì con lo sguardo mentre parcheggiavo e quando uscii dalla macchina alzò il braccio per salutarmi.
Le corsi incontro, abbracciandola stretta a me e baciandola, una scena già vista ma mi mancava e non potevo resistere nemmeno un attimo senza stringerla a me.
G: "Ehi.. .topo... mi sei mancato... tanto..."
Sollevò le braccia e me le mise al collo, alzandosi sulle punte e baciandomi sulle labbra, chiudendo gli occhi
R: "Anche te.. immensamente topa..."
Ci prendemmo per mano, dirigendoci alla stanzina, il piano era deserto, la biblioteca quasi deserta e le nostre mani si trasemttevano l'emozione e la voglia che avevamo in quel momento.
Varcata la porta e chiusa dietro di noi, lei si avviò al tavolo, sculettando talmente lentamente che mi sembrò un'eternità.
G: "Topo... lo sai che il tuo ordine mi ha fatta eccitare tantissimo? è stato davvero bello vedere come reagiva il mio amico..."
Mi scoccò uno sguardo girando solo la testa che avrebbe sciolto un iceberg, non capivo bene che intenzioni avesse ma rimasi vicino la porta, osservandola mentre poggiava le mani al tavolo ed inarcava la schiena, gesti fluidi m leggermente goffi, come se si forzasse a fare quello che piaceva a me o che vedeva nei porno.
G: "gli mettevo il culo sul pacco... e sentivo il suo cazzo duro per me... mi chinavo davanti a lui.. con la gonna... e te sai bene cosa si vede...." iniziò ad ondeggiare il culetto a destra e sinistra, io ero ipnotizzato "stringevo le tette tra le braccia, gli posavo il seno sul braccio e a volte sulla mano... quando si studiava insieme... sentivo che il suo cazzo era ritto per me... e io ero un lago topo... quasi come con te..."
R: "Sei stat perfetta topa... perfetta come sempre.... lui cosa faceva?"
Mi avvicinai di qualche passo, leccandomi le labbra e fissando il suo culetto, le gambe appena aperte e i fianchi che ondeggiavano
G: "Lui avvampava, tossiva, balbettava... voleva scoparmi, lo so... ma io non ho mai fatto nulla... anche se spesso sono andata vicino a crollare e saltargli addosso... scusami topo... ma a volte la mia voglia mi fa perdere il controllo.... per fortuna ho te... e S. che mi sopporta quando sono in crisi da te..."
Era dolce e porca insieme, il mio mix preferito.
R:" S? come sta lei? Povera però... deve sorbirsi i tuoi sfoghi senza poter fare nulla... o avete continuato a fare porcate?"
Le alzai dolcemente la gonna, scoprendole il culo, semi aperto e la fichetta, schiusa, bagnata e gonfia come era sempre quando ci incontravamo.
R:" e comunque puoi toccarti quando non resisti eh.. lo sai... la mia dolce G. non deve soffrire da mancanza di piacere..."
G: "Lo faccio topo... ma io voglio te... sempre te... io... ho in mente solo te... davvero... mi manca il tuo cazzo... come lo facciamo, essere libera come lo sono con te... mi manca il mio R quando non siamo insieme..."
Chinò il capo, lasciando che i capelli le nascondessero il viso e quando mi guardò, vidi una lacrima sul viso.
R:" G... anche te mi manchi... sempre... non vedo l'ora che sia sabato.. perchè davvero staremo insieme fino a domenica pomeriggio, io e te..."
Appena finii la frase, due mie dita entrarono in lei, schiudendole le labbr della fichetta e godendosi il suo corpo, bagnato, calfdo, accogliente e in attesa di un mio segnale.
G:" Co... cosa? no... non ci credo.. topo.. io e te? un giorno e mezzo insieme? Non mi prendere in giro... giuramelo!"
Sibilò alzando la testa e sorridendomi a 32 denti, illuminata dalle mie prole, il suo corpo però si muoveva sulle mie dita, bagnandomi la mano come non mai.
R:" Sì topa... ho prenotato un B&B, in montagna, io e te, spersi nel bosco, fiume vicino, un paesino turistico se vogliamo andare fuori a cena o pranzo, resta solo da sentire S per coprirti e... magari capire se tutto può iniziare venerdì sera... che ne dici?"
Si giò, alzandosi da tavolo e abbracciandomi senza aspettare un attimo.
G: "Sei perfetto topo... anzi... amore mio... posso chiamarti così? Almeno quando siamo insieme al B&B... ti prego... Dimmi di sì... amore mio..."
R: "Sì... certo che puoi amore... quando e come vuoi..."
E la bacia, stringendola a me e portandole una mano alla nuca, per sentire il calore dei suoi capelli e tutta la sua passione.
G:" E stai tranquillo... non voglio rovinare tutto.. ma voglio essere una coppia normale in quel giorno... non due che scopano come conigli ogni tanto!"
Soirrisi annuendo mentre scioglievo l'abbraccio e la guardai, sospirando un attimo.
R: "Lo so, non ti preoccupare..."
mi morsi il labbro e senza dire nulla mi sedetti vicino al tavolo, voltandomi verso di lei.
G: "Sei davvero unico topo... io... cavolo... or non so cosa fare... vorrei farlo... davvero.. ma... non lo so..."
So appoggiò al tavolo con i glutei e le mani conserte all'inguine, era una piccola statua di docezza e ingenuità, mi alzai, andandole accanto e sfiorandole il viso.
R: "G... io ora ti vorrei saltare addosso e scopare come sogno da giorni... ma sta a te... hai eseguito il tuo ordine in maniera perfetta, puoi chiedermi quello che vuoi ora..."
G:" Scopami.... scopami topo..."
Lo disse con voce flebile, quasi vergognandosi e io mi staccai da lei, prendendole la mano e portandola a voltarsi per mettersi come era quando era entrata nella stanza, schiena inarcata e mani poggiate al tavolo.
R: "Sei sicura topa?"
Ero titubante, non la stavo decifrando e la cosa poteva portarmi su una strada sbagliata.
G:"Sì... sono sicura... ti voglio sentire dentro.... voglio che tu mi scopi... sono giorni che ho bisogno di te... e so che anche tu vuoi farlo? Sei il mio R... e so cosa hai nel cuore.... tu vuoi farlo... vuoi scoparmi..."
Sì tirò su l gonna e aprò appen le gambe, dandomi accesso a tutto.
G: "Scopami come una troia... non resisto più... stavo per farlo anche col mio amico... ma devi essere te.. il mio R..."
Non ci vidi più, alle sue parole la presi per i fianchi e le detti due sonori schiaffi sui glutei, accompagnati da due urletti di eccitazione suoi, ero totalmente fuori controllo e con un solo movimento liberai il mio fratellino che, fino ad allora, era rimasto tranquillo dentro i pantaloni.
Ma ora urlava e puntava verso di lei, iniziando a passare la propria testa tra fica e culetto, ogni passaggio sottolineato da un suo sospiro
R: "Davvero lo vuoi? Vuoi che ti tratti da troia G.?" Entrai d'un colpo nella sua fichetta che si allagòancora di più, mi serrava il cazzo come un guanto, perfetta, dolce e vogliosa come solo lei poteva essere.
G: "Sì... dio.. finalmente... sì... sono giorni che ti voglio topo.... fottimi... ti prego..."
Iniziai a pompare, stringendole i fianchi, solo a pompare, sbattendo il bacino sulle sue cosce, le sue parole mi avevano accecato e ormai ero un animale dietro di lei.
G. Non faceva altro che godere sotto i miei colpi, si era lasciata cadere sul tavolo e quasi gorgogliava mentre scavavo dentro di lei senza un minimo riguardo, solo ogni tanto vedevo che mi sorrideva, dolcissima, una bambolina di porcellana che stavo trattando come l'ultima delle prostitute.
Le presi la nuca, affondando la mano nei suoi capelli e spinsi la sua testa sul tavolo, accompagnando il gesto con un affondo più forte degli altri.
Fu lì che lei mi chiese di fermarmi.
G: "R. Ti.. ti prego... Fermati... Non...non continuare... Fermati ti prego..."
Non lo feci subito, continuai per un paio di secondi, il tempo di svegliarmi dalla foga animalesca e la lasciai, sfilandomi da lei con un passo indietro.
R. "G... Io....scusami... Ho davvero esagerato... Ho perso il controllo... Scusami... Davvero."
Tremante, G. si girò e si sedette ancora sul tavolo, spettinata, rossa in viso, le gambe aperte, le labbra aperte in un sorriso dolcissimo, gli occhi bagnati e sognanti.
G: "Topo... Vieni qua..."
Tornai da lei, nel suo abbraccio e dentro di lei, che mi c8nse la vita con le gambe appena prima di baciarmi.
G:" Voglio vederti mentre lo facciamo... Ora voglio unirmi a te... Sono la tua troia, la tua schiava e la tua amante, tua.... E tu sei il mio padrone, il mio signore ed il mio amante... Mio..."
Ero immobile mentre lei parlava e le tamente pompava col bacino la sentivo ancora più bagnata e stretta, ci stavamo baciando mentre facevamo la'amore,.uniti e totalmente sciolti in noi.
R: " Sì... Io sono tuo e tu sei mia G. Totalmente.."
Sibilai mentre la guardavo negli occhi.
Ma la voglia e le parole stavano fiaccando la mia resistenza, dopo pochi minuti sentivo l'orgasmo arrivare e interruppi il nostro bacio.
R: "topa... Sto per venire... Do... Dove?"
G: "A...anche io.... Vienimi dentro topo... Dentro... Ho iniziato la pillola.. non c'è pericolo e voglio sentirti fino alla fine....ti prego..."
Venimmo insieme, lei stringendomi a se e baciandomi ed io pompando un'unica volta dentro di lei, evitandomi fino all'ultima goccia dentro il suo corpo mentre sorridevamo felici e con le fronti a contatto.
E qua dicemmo due parole che ci eravamo promessi di non dire mai, insieme e sopraffatti dal piacere.
R e G: "ti amo"

Come uscimmo dalla stanza e cosa dicemmo, alla.prossima puntata!!!
 

sormarco

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taranto
Ci sentimmo poco nei giorni seguenti, anche se per "poco" intendo circa una ventina di messaggi, con il buongiorno e la buonanotte compresi e nel mezzo foto e cuoricini vari.
Era totalmente impegnata col suo compito e lo stava svolgendo bene, molto bene.
Mi ragguagliava almeno 3 volte al giorno sui suoi progressi, chiedendomi anche dei consigli su cosa e come fare per far morire quel povero cristo che aveva scelto come vittima.
Era un suo compagno di classe, normalissimo ragazzo, tranquillo e nerd all'ennesima potenza, )casualmente un po' come ero io alla sua età) chiaramente single e con una conoscenza del sesso opposto praticamente limitata al porno su internet.
Lo stava distruggendo, lo ammetto e mi sentivo anche un poco in colpa, perchè leggevo di scollature assurde, seni strizzati sul braccio, gonne cortissime ed alzate ad arte, tutte cose che mi lasciavano fierissimo di lei ed anche un attimo in colpa per lui.
Arriviamo a sabato, il pomeriggio avevamo lezione e ametà mattina mi arriva un suo messaggio.
G: "Topo... sono nel banco accanto a lui... ci hanno messi a coppie per una cosa di italiano... ho voglia topo... sono bagnatissima... che cazzo faccio? Aiutami... Non voglio fare qualcosa che ti da fastidio e so che oggi scoperemo come animali... ma aiutami... che faccio?"
Ero un attimo in panico, la mia vena sadica stava urlando di farle fare un pompino al ragazzo ma era pericoloso e, in classe, magari non era il caso, respirai a fondo e dopo un paio di minuti le risposi, incrociando le dita.
R: "Capisco topa... anche io sto esplodendo e sto impazzendo senza di te, oggi scoperemo e basta, senza fare altro, ma ora, vai in bagno e toccati, fino a venire, usa quello che vuoi e godi come se fossi io a scoparti!"
G:" Sei splendido topo.. grazie... ti adoro... e oggi sarò tua come voglio essere sempre."
R: "Ti adoro"
L'ora della lezione arrivò presto e ci mettemmo d'accordo per tornare nella biblioteca della volta scorsa.
Era più sicuro e sapevamo di poter stare più tranquilli, visto che, bene o male, il sabato non ci va quasi nessuno.
Arrivo con 5 minuti di anticipo e la trovo già lì, splendida come sempre, con la sua gonna al ginocchio e gli anfibi, una maglietta nera e un maglioncino bianco che esaltavano assolutamente la sua bellezza, i capelli sciolti sulle spalle e i libri in grembo.
Rimasi estasiato, più del solito, la voglia di lei ed averla vista subito mi lasciarono senza fiato.
Vidi che mi seguì con lo sguardo mentre parcheggiavo e quando uscii dalla macchina alzò il braccio per salutarmi.
Le corsi incontro, abbracciandola stretta a me e baciandola, una scena già vista ma mi mancava e non potevo resistere nemmeno un attimo senza stringerla a me.
G: "Ehi.. .topo... mi sei mancato... tanto..."
Sollevò le braccia e me le mise al collo, alzandosi sulle punte e baciandomi sulle labbra, chiudendo gli occhi
R: "Anche te.. immensamente topa..."
Ci prendemmo per mano, dirigendoci alla stanzina, il piano era deserto, la biblioteca quasi deserta e le nostre mani si trasemttevano l'emozione e la voglia che avevamo in quel momento.
Varcata la porta e chiusa dietro di noi, lei si avviò al tavolo, sculettando talmente lentamente che mi sembrò un'eternità.
G: "Topo... lo sai che il tuo ordine mi ha fatta eccitare tantissimo? è stato davvero bello vedere come reagiva il mio amico..."
Mi scoccò uno sguardo girando solo la testa che avrebbe sciolto un iceberg, non capivo bene che intenzioni avesse ma rimasi vicino la porta, osservandola mentre poggiava le mani al tavolo ed inarcava la schiena, gesti fluidi m leggermente goffi, come se si forzasse a fare quello che piaceva a me o che vedeva nei porno.
G: "gli mettevo il culo sul pacco... e sentivo il suo cazzo duro per me... mi chinavo davanti a lui.. con la gonna... e te sai bene cosa si vede...." iniziò ad ondeggiare il culetto a destra e sinistra, io ero ipnotizzato "stringevo le tette tra le braccia, gli posavo il seno sul braccio e a volte sulla mano... quando si studiava insieme... sentivo che il suo cazzo era ritto per me... e io ero un lago topo... quasi come con te..."
R: "Sei stat perfetta topa... perfetta come sempre.... lui cosa faceva?"
Mi avvicinai di qualche passo, leccandomi le labbra e fissando il suo culetto, le gambe appena aperte e i fianchi che ondeggiavano
G: "Lui avvampava, tossiva, balbettava... voleva scoparmi, lo so... ma io non ho mai fatto nulla... anche se spesso sono andata vicino a crollare e saltargli addosso... scusami topo... ma a volte la mia voglia mi fa perdere il controllo.... per fortuna ho te... e S. che mi sopporta quando sono in crisi da te..."
Era dolce e porca insieme, il mio mix preferito.
R:" S? come sta lei? Povera però... deve sorbirsi i tuoi sfoghi senza poter fare nulla... o avete continuato a fare porcate?"
Le alzai dolcemente la gonna, scoprendole il culo, semi aperto e la fichetta, schiusa, bagnata e gonfia come era sempre quando ci incontravamo.
R:" e comunque puoi toccarti quando non resisti eh.. lo sai... la mia dolce G. non deve soffrire da mancanza di piacere..."
G: "Lo faccio topo... ma io voglio te... sempre te... io... ho in mente solo te... davvero... mi manca il tuo cazzo... come lo facciamo, essere libera come lo sono con te... mi manca il mio R quando non siamo insieme..."
Chinò il capo, lasciando che i capelli le nascondessero il viso e quando mi guardò, vidi una lacrima sul viso.
R:" G... anche te mi manchi... sempre... non vedo l'ora che sia sabato.. perchè davvero staremo insieme fino a domenica pomeriggio, io e te..."
Appena finii la frase, due mie dita entrarono in lei, schiudendole le labbr della fichetta e godendosi il suo corpo, bagnato, calfdo, accogliente e in attesa di un mio segnale.
G:" Co... cosa? no... non ci credo.. topo.. io e te? un giorno e mezzo insieme? Non mi prendere in giro... giuramelo!"
Sibilò alzando la testa e sorridendomi a 32 denti, illuminata dalle mie prole, il suo corpo però si muoveva sulle mie dita, bagnandomi la mano come non mai.
R:" Sì topa... ho prenotato un B&B, in montagna, io e te, spersi nel bosco, fiume vicino, un paesino turistico se vogliamo andare fuori a cena o pranzo, resta solo da sentire S per coprirti e... magari capire se tutto può iniziare venerdì sera... che ne dici?"
Si giò, alzandosi da tavolo e abbracciandomi senza aspettare un attimo.
G: "Sei perfetto topo... anzi... amore mio... posso chiamarti così? Almeno quando siamo insieme al B&B... ti prego... Dimmi di sì... amore mio..."
R: "Sì... certo che puoi amore... quando e come vuoi..."
E la bacia, stringendola a me e portandole una mano alla nuca, per sentire il calore dei suoi capelli e tutta la sua passione.
G:" E stai tranquillo... non voglio rovinare tutto.. ma voglio essere una coppia normale in quel giorno... non due che scopano come conigli ogni tanto!"
Soirrisi annuendo mentre scioglievo l'abbraccio e la guardai, sospirando un attimo.
R: "Lo so, non ti preoccupare..."
mi morsi il labbro e senza dire nulla mi sedetti vicino al tavolo, voltandomi verso di lei.
G: "Sei davvero unico topo... io... cavolo... or non so cosa fare... vorrei farlo... davvero.. ma... non lo so..."
So appoggiò al tavolo con i glutei e le mani conserte all'inguine, era una piccola statua di docezza e ingenuità, mi alzai, andandole accanto e sfiorandole il viso.
R: "G... io ora ti vorrei saltare addosso e scopare come sogno da giorni... ma sta a te... hai eseguito il tuo ordine in maniera perfetta, puoi chiedermi quello che vuoi ora..."
G:" Scopami.... scopami topo..."
Lo disse con voce flebile, quasi vergognandosi e io mi staccai da lei, prendendole la mano e portandola a voltarsi per mettersi come era quando era entrata nella stanza, schiena inarcata e mani poggiate al tavolo.
R: "Sei sicura topa?"
Ero titubante, non la stavo decifrando e la cosa poteva portarmi su una strada sbagliata.
G:"Sì... sono sicura... ti voglio sentire dentro.... voglio che tu mi scopi... sono giorni che ho bisogno di te... e so che anche tu vuoi farlo? Sei il mio R... e so cosa hai nel cuore.... tu vuoi farlo... vuoi scoparmi..."
Sì tirò su l gonna e aprò appen le gambe, dandomi accesso a tutto.
G: "Scopami come una troia... non resisto più... stavo per farlo anche col mio amico... ma devi essere te.. il mio R..."
Non ci vidi più, alle sue parole la presi per i fianchi e le detti due sonori schiaffi sui glutei, accompagnati da due urletti di eccitazione suoi, ero totalmente fuori controllo e con un solo movimento liberai il mio fratellino che, fino ad allora, era rimasto tranquillo dentro i pantaloni.
Ma ora urlava e puntava verso di lei, iniziando a passare la propria testa tra fica e culetto, ogni passaggio sottolineato da un suo sospiro
R: "Davvero lo vuoi? Vuoi che ti tratti da troia G.?" Entrai d'un colpo nella sua fichetta che si allagòancora di più, mi serrava il cazzo come un guanto, perfetta, dolce e vogliosa come solo lei poteva essere.
G: "Sì... dio.. finalmente... sì... sono giorni che ti voglio topo.... fottimi... ti prego..."
Iniziai a pompare, stringendole i fianchi, solo a pompare, sbattendo il bacino sulle sue cosce, le sue parole mi avevano accecato e ormai ero un animale dietro di lei.
G. Non faceva altro che godere sotto i miei colpi, si era lasciata cadere sul tavolo e quasi gorgogliava mentre scavavo dentro di lei senza un minimo riguardo, solo ogni tanto vedevo che mi sorrideva, dolcissima, una bambolina di porcellana che stavo trattando come l'ultima delle prostitute.
Le presi la nuca, affondando la mano nei suoi capelli e spinsi la sua testa sul tavolo, accompagnando il gesto con un affondo più forte degli altri.
Fu lì che lei mi chiese di fermarmi.
G: "R. Ti.. ti prego... Fermati... Non...non continuare... Fermati ti prego..."
Non lo feci subito, continuai per un paio di secondi, il tempo di svegliarmi dalla foga animalesca e la lasciai, sfilandomi da lei con un passo indietro.
R. "G... Io....scusami... Ho davvero esagerato... Ho perso il controllo... Scusami... Davvero."
Tremante, G. si girò e si sedette ancora sul tavolo, spettinata, rossa in viso, le gambe aperte, le labbra aperte in un sorriso dolcissimo, gli occhi bagnati e sognanti.
G: "Topo... Vieni qua..."
Tornai da lei, nel suo abbraccio e dentro di lei, che mi c8nse la vita con le gambe appena prima di baciarmi.
G:" Voglio vederti mentre lo facciamo... Ora voglio unirmi a te... Sono la tua troia, la tua schiava e la tua amante, tua.... E tu sei il mio padrone, il mio signore ed il mio amante... Mio..."
Ero immobile mentre lei parlava e le tamente pompava col bacino la sentivo ancora più bagnata e stretta, ci stavamo baciando mentre facevamo la'amore,.uniti e totalmente sciolti in noi.
R: " Sì... Io sono tuo e tu sei mia G. Totalmente.."
Sibilai mentre la guardavo negli occhi.
Ma la voglia e le parole stavano fiaccando la mia resistenza, dopo pochi minuti sentivo l'orgasmo arrivare e interruppi il nostro bacio.
R: "topa... Sto per venire... Do... Dove?"
G: "A...anche io.... Vienimi dentro topo... Dentro... Ho iniziato la pillola.. non c'è pericolo e voglio sentirti fino alla fine....ti prego..."
Venimmo insieme, lei stringendomi a se e baciandomi ed io pompando un'unica volta dentro di lei, evitandomi fino all'ultima goccia dentro il suo corpo mentre sorridevamo felici e con le fronti a contatto.
E qua dicemmo due parole che ci eravamo promessi di non dire mai, insieme e sopraffatti dal piacere.
R e G: "ti amo"

Come uscimmo dalla stanza e cosa dicemmo, alla.prossima puntata!!!
spero che alla prossima puntata ci sia anche il b&b
 

Darksevenight

"Level 3"
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Ci sentimmo poco nei giorni seguenti, anche se per "poco" intendo circa una ventina di messaggi, con il buongiorno e la buonanotte compresi e nel mezzo foto e cuoricini vari.
Era totalmente impegnata col suo compito e lo stava svolgendo bene, molto bene.
Mi ragguagliava almeno 3 volte al giorno sui suoi progressi, chiedendomi anche dei consigli su cosa e come fare per far morire quel povero cristo che aveva scelto come vittima.
Era un suo compagno di classe, normalissimo ragazzo, tranquillo e nerd all'ennesima potenza, )casualmente un po' come ero io alla sua età) chiaramente single e con una conoscenza del sesso opposto praticamente limitata al porno su internet.
Lo stava distruggendo, lo ammetto e mi sentivo anche un poco in colpa, perchè leggevo di scollature assurde, seni strizzati sul braccio, gonne cortissime ed alzate ad arte, tutte cose che mi lasciavano fierissimo di lei ed anche un attimo in colpa per lui.
Arriviamo a sabato, il pomeriggio avevamo lezione e ametà mattina mi arriva un suo messaggio.
G: "Topo... sono nel banco accanto a lui... ci hanno messi a coppie per una cosa di italiano... ho voglia topo... sono bagnatissima... che cazzo faccio? Aiutami... Non voglio fare qualcosa che ti da fastidio e so che oggi scoperemo come animali... ma aiutami... che faccio?"
Ero un attimo in panico, la mia vena sadica stava urlando di farle fare un pompino al ragazzo ma era pericoloso e, in classe, magari non era il caso, respirai a fondo e dopo un paio di minuti le risposi, incrociando le dita.
R: "Capisco topa... anche io sto esplodendo e sto impazzendo senza di te, oggi scoperemo e basta, senza fare altro, ma ora, vai in bagno e toccati, fino a venire, usa quello che vuoi e godi come se fossi io a scoparti!"
G:" Sei splendido topo.. grazie... ti adoro... e oggi sarò tua come voglio essere sempre."
R: "Ti adoro"
L'ora della lezione arrivò presto e ci mettemmo d'accordo per tornare nella biblioteca della volta scorsa.
Era più sicuro e sapevamo di poter stare più tranquilli, visto che, bene o male, il sabato non ci va quasi nessuno.
Arrivo con 5 minuti di anticipo e la trovo già lì, splendida come sempre, con la sua gonna al ginocchio e gli anfibi, una maglietta nera e un maglioncino bianco che esaltavano assolutamente la sua bellezza, i capelli sciolti sulle spalle e i libri in grembo.
Rimasi estasiato, più del solito, la voglia di lei ed averla vista subito mi lasciarono senza fiato.
Vidi che mi seguì con lo sguardo mentre parcheggiavo e quando uscii dalla macchina alzò il braccio per salutarmi.
Le corsi incontro, abbracciandola stretta a me e baciandola, una scena già vista ma mi mancava e non potevo resistere nemmeno un attimo senza stringerla a me.
G: "Ehi.. .topo... mi sei mancato... tanto..."
Sollevò le braccia e me le mise al collo, alzandosi sulle punte e baciandomi sulle labbra, chiudendo gli occhi
R: "Anche te.. immensamente topa..."
Ci prendemmo per mano, dirigendoci alla stanzina, il piano era deserto, la biblioteca quasi deserta e le nostre mani si trasemttevano l'emozione e la voglia che avevamo in quel momento.
Varcata la porta e chiusa dietro di noi, lei si avviò al tavolo, sculettando talmente lentamente che mi sembrò un'eternità.
G: "Topo... lo sai che il tuo ordine mi ha fatta eccitare tantissimo? è stato davvero bello vedere come reagiva il mio amico..."
Mi scoccò uno sguardo girando solo la testa che avrebbe sciolto un iceberg, non capivo bene che intenzioni avesse ma rimasi vicino la porta, osservandola mentre poggiava le mani al tavolo ed inarcava la schiena, gesti fluidi m leggermente goffi, come se si forzasse a fare quello che piaceva a me o che vedeva nei porno.
G: "gli mettevo il culo sul pacco... e sentivo il suo cazzo duro per me... mi chinavo davanti a lui.. con la gonna... e te sai bene cosa si vede...." iniziò ad ondeggiare il culetto a destra e sinistra, io ero ipnotizzato "stringevo le tette tra le braccia, gli posavo il seno sul braccio e a volte sulla mano... quando si studiava insieme... sentivo che il suo cazzo era ritto per me... e io ero un lago topo... quasi come con te..."
R: "Sei stat perfetta topa... perfetta come sempre.... lui cosa faceva?"
Mi avvicinai di qualche passo, leccandomi le labbra e fissando il suo culetto, le gambe appena aperte e i fianchi che ondeggiavano
G: "Lui avvampava, tossiva, balbettava... voleva scoparmi, lo so... ma io non ho mai fatto nulla... anche se spesso sono andata vicino a crollare e saltargli addosso... scusami topo... ma a volte la mia voglia mi fa perdere il controllo.... per fortuna ho te... e S. che mi sopporta quando sono in crisi da te..."
Era dolce e porca insieme, il mio mix preferito.
R:" S? come sta lei? Povera però... deve sorbirsi i tuoi sfoghi senza poter fare nulla... o avete continuato a fare porcate?"
Le alzai dolcemente la gonna, scoprendole il culo, semi aperto e la fichetta, schiusa, bagnata e gonfia come era sempre quando ci incontravamo.
R:" e comunque puoi toccarti quando non resisti eh.. lo sai... la mia dolce G. non deve soffrire da mancanza di piacere..."
G: "Lo faccio topo... ma io voglio te... sempre te... io... ho in mente solo te... davvero... mi manca il tuo cazzo... come lo facciamo, essere libera come lo sono con te... mi manca il mio R quando non siamo insieme..."
Chinò il capo, lasciando che i capelli le nascondessero il viso e quando mi guardò, vidi una lacrima sul viso.
R:" G... anche te mi manchi... sempre... non vedo l'ora che sia sabato.. perchè davvero staremo insieme fino a domenica pomeriggio, io e te..."
Appena finii la frase, due mie dita entrarono in lei, schiudendole le labbr della fichetta e godendosi il suo corpo, bagnato, calfdo, accogliente e in attesa di un mio segnale.
G:" Co... cosa? no... non ci credo.. topo.. io e te? un giorno e mezzo insieme? Non mi prendere in giro... giuramelo!"
Sibilò alzando la testa e sorridendomi a 32 denti, illuminata dalle mie prole, il suo corpo però si muoveva sulle mie dita, bagnandomi la mano come non mai.
R:" Sì topa... ho prenotato un B&B, in montagna, io e te, spersi nel bosco, fiume vicino, un paesino turistico se vogliamo andare fuori a cena o pranzo, resta solo da sentire S per coprirti e... magari capire se tutto può iniziare venerdì sera... che ne dici?"
Si giò, alzandosi da tavolo e abbracciandomi senza aspettare un attimo.
G: "Sei perfetto topo... anzi... amore mio... posso chiamarti così? Almeno quando siamo insieme al B&B... ti prego... Dimmi di sì... amore mio..."
R: "Sì... certo che puoi amore... quando e come vuoi..."
E la bacia, stringendola a me e portandole una mano alla nuca, per sentire il calore dei suoi capelli e tutta la sua passione.
G:" E stai tranquillo... non voglio rovinare tutto.. ma voglio essere una coppia normale in quel giorno... non due che scopano come conigli ogni tanto!"
Soirrisi annuendo mentre scioglievo l'abbraccio e la guardai, sospirando un attimo.
R: "Lo so, non ti preoccupare..."
mi morsi il labbro e senza dire nulla mi sedetti vicino al tavolo, voltandomi verso di lei.
G: "Sei davvero unico topo... io... cavolo... or non so cosa fare... vorrei farlo... davvero.. ma... non lo so..."
So appoggiò al tavolo con i glutei e le mani conserte all'inguine, era una piccola statua di docezza e ingenuità, mi alzai, andandole accanto e sfiorandole il viso.
R: "G... io ora ti vorrei saltare addosso e scopare come sogno da giorni... ma sta a te... hai eseguito il tuo ordine in maniera perfetta, puoi chiedermi quello che vuoi ora..."
G:" Scopami.... scopami topo..."
Lo disse con voce flebile, quasi vergognandosi e io mi staccai da lei, prendendole la mano e portandola a voltarsi per mettersi come era quando era entrata nella stanza, schiena inarcata e mani poggiate al tavolo.
R: "Sei sicura topa?"
Ero titubante, non la stavo decifrando e la cosa poteva portarmi su una strada sbagliata.
G:"Sì... sono sicura... ti voglio sentire dentro.... voglio che tu mi scopi... sono giorni che ho bisogno di te... e so che anche tu vuoi farlo? Sei il mio R... e so cosa hai nel cuore.... tu vuoi farlo... vuoi scoparmi..."
Sì tirò su l gonna e aprò appen le gambe, dandomi accesso a tutto.
G: "Scopami come una troia... non resisto più... stavo per farlo anche col mio amico... ma devi essere te.. il mio R..."
Non ci vidi più, alle sue parole la presi per i fianchi e le detti due sonori schiaffi sui glutei, accompagnati da due urletti di eccitazione suoi, ero totalmente fuori controllo e con un solo movimento liberai il mio fratellino che, fino ad allora, era rimasto tranquillo dentro i pantaloni.
Ma ora urlava e puntava verso di lei, iniziando a passare la propria testa tra fica e culetto, ogni passaggio sottolineato da un suo sospiro
R: "Davvero lo vuoi? Vuoi che ti tratti da troia G.?" Entrai d'un colpo nella sua fichetta che si allagòancora di più, mi serrava il cazzo come un guanto, perfetta, dolce e vogliosa come solo lei poteva essere.
G: "Sì... dio.. finalmente... sì... sono giorni che ti voglio topo.... fottimi... ti prego..."
Iniziai a pompare, stringendole i fianchi, solo a pompare, sbattendo il bacino sulle sue cosce, le sue parole mi avevano accecato e ormai ero un animale dietro di lei.
G. Non faceva altro che godere sotto i miei colpi, si era lasciata cadere sul tavolo e quasi gorgogliava mentre scavavo dentro di lei senza un minimo riguardo, solo ogni tanto vedevo che mi sorrideva, dolcissima, una bambolina di porcellana che stavo trattando come l'ultima delle prostitute.
Le presi la nuca, affondando la mano nei suoi capelli e spinsi la sua testa sul tavolo, accompagnando il gesto con un affondo più forte degli altri.
Fu lì che lei mi chiese di fermarmi.
G: "R. Ti.. ti prego... Fermati... Non...non continuare... Fermati ti prego..."
Non lo feci subito, continuai per un paio di secondi, il tempo di svegliarmi dalla foga animalesca e la lasciai, sfilandomi da lei con un passo indietro.
R. "G... Io....scusami... Ho davvero esagerato... Ho perso il controllo... Scusami... Davvero."
Tremante, G. si girò e si sedette ancora sul tavolo, spettinata, rossa in viso, le gambe aperte, le labbra aperte in un sorriso dolcissimo, gli occhi bagnati e sognanti.
G: "Topo... Vieni qua..."
Tornai da lei, nel suo abbraccio e dentro di lei, che mi c8nse la vita con le gambe appena prima di baciarmi.
G:" Voglio vederti mentre lo facciamo... Ora voglio unirmi a te... Sono la tua troia, la tua schiava e la tua amante, tua.... E tu sei il mio padrone, il mio signore ed il mio amante... Mio..."
Ero immobile mentre lei parlava e le tamente pompava col bacino la sentivo ancora più bagnata e stretta, ci stavamo baciando mentre facevamo la'amore,.uniti e totalmente sciolti in noi.
R: " Sì... Io sono tuo e tu sei mia G. Totalmente.."
Sibilai mentre la guardavo negli occhi.
Ma la voglia e le parole stavano fiaccando la mia resistenza, dopo pochi minuti sentivo l'orgasmo arrivare e interruppi il nostro bacio.
R: "topa... Sto per venire... Do... Dove?"
G: "A...anche io.... Vienimi dentro topo... Dentro... Ho iniziato la pillola.. non c'è pericolo e voglio sentirti fino alla fine....ti prego..."
Venimmo insieme, lei stringendomi a se e baciandomi ed io pompando un'unica volta dentro di lei, evitandomi fino all'ultima goccia dentro il suo corpo mentre sorridevamo felici e con le fronti a contatto.
E qua dicemmo due parole che ci eravamo promessi di non dire mai, insieme e sopraffatti dal piacere.
R e G: "ti amo"

Come uscimmo dalla stanza e cosa dicemmo, alla.prossima puntata!!!
Non c'è la faccio ad aspettare gennaio per il continuo😖
 
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Rosser

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Minchia Rosser qui ci sei dentro fino al collo... forse hai detto quelle parole perché spinto troppo dall'eccitazione e dal bellissimo momento?
No, lo pensavo davvero, ma non riuscivo a capire bene se fossi davvero innamorato o solo preso dal tutto... per capire... dico sempre che io ho amato tutte le ragazze con cui sono stato, anche per una scopata occasionale... ma non farmi fare spoiler!!!!!!!!!!!!!!!
 

Maxtree

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Grande Rosser semper bello sia il racconto che lo sviluppo della situazione.
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Rosser

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Scusate davvero la latitanza ma lavoro e feste mi stanno distruggendo!

"Ti amo"
Alla fine doveva succedere e successe.
Una bastonata dietro la nuca mi avrebbe lasciato meno intontito e mi avrebbe stupito meno.
Non mi aspettavo di dirlo e non mi aspettavo nemmeno di sentirlo da lei, men che mano nello stesso momento, mentre facevamo l'amore.
Ridemmo entrambi, dolcemente, le fronti a contatto, le punte del naso che si sfioravano con i nostri sussulti di piacere e spasmi di nervosismo che guidavano la danza.
G. mi teneva a se con le sue gambe, avvolte intorno ai miei fianchi e non mi lasciava andare, assolutamente, stringendo anche l'abbraccio che mi circondava, ridendo insieme a me, che non volevo uscire dal suo ventre, pieno ma ancora goloso del mio seme.
G: "Ti amo R..."
R: "Ti amo G... con tutto me stesso..."
Ci baciammo ancora, mentre sentivo gli ultimi fiotti della mia voglia sciogliersi in lei e il suo bacino aspirarli come non mai.
G: "E... e adesso?"
Me lo chiese scostando un attimo il viso dal mio, allontanandolo a malapena di qualche millimetro.
R: "E adesso... non lo so... G. lo sapevamo entrambi... è successo... ma era inevitabile... io... cazzo... sono settimane che l'ho capito ma non volevo accettarlo... ora... ora non voglio lasciarti..."
La strinsi a me mentre sentivo che il mio fratellino tornava in forma, strinto dalla sua morbidezza e dai piccolissimi movimenti del suo corpo.
G: "Io ti ho mentito da tantissimo topo... penso di non aver mai smesso di amarti... scusami..."
Un altro bacio, delicato, dolce e tremante
R:"Basta scusarsi... è successo... lo sapevamo e ora viviamolo come possiamo... non so cosa succederà andando avanti ma ora viviamola almeno fino al nostro week end ok? Va bene... amore mio?"
G: "Va ben... amore..." le si illuminò il viso dicendo quelle parole e io mi sciolsi ancora "vediamo come va... basta non farci mal eok? Poi... beh... io intendevo come fare per quello che ci piace fare... io... non voglio rinunciare ai nostri giochi... mi piace quando scopiamo... adoro quando facciamo l'amore... mi piace come mi fai sentire quando sono la tua schiava e quando mi dai ordini..."
R:"Anche a me... continueremo... e se qualcosa cambierà, lo affronteremo sempre insieme e subito ok?"
Annuì con gli occhi bassi ed il suo sorriso più bello, arrossendo un poco e mordendosi le labbra.
G:" Topo... come ti senti ora? io sono felice... ho paura e vorrei urlare.... non.. non l'ho mai detto a nessuno..."
R:" Anche io... sono felicissimo, ho una paura fottuta e vorrei urlare a tutti quello che è successo..."
Le baciai la testa, avvicinandola a me e intrecciando le dita coi suoi capelli, sentii il calore del suo viso sul collo ed i suoi respiri, prima veloci, poi sempre più delicati e ritmati.
Nel frattempo, il mio fratellino, incurante della dolcezza del momento, tornò totalmente eretto e il mio bacino tornò a pompare pianissimo in lei, guidato solo dall'istinto e dalla voglia che non calava mai.
G: "Amore... ma... hai ancora voglia?"
Maliziosa e dolce, un tono leggermente sorpreso che mi fece sorridere e mi spinse a baciarle la punta del naso prima di rispondere
R: "Sì... da cosa l'hai capito?"
G: "dal fatto che ho sentito crescere dentro di me il tuo cazzo..."
Tornò volgare e la cosa mi fece chiudere la vena, quasi come non ci fossimo detti quelle due parole.
R:"Lo sai che ti scoperei ogni secondo amore mio..."
Pompai un paio di volte, sempre più a fondo dentro quel paradiso che continuava a bagnarmi il bacino, lei sospirò, lanciando uno di quei gridolini che mi facevano impazzire.
G: "Anche io amore... anche io lo sai... sempre... ma... ora... io... non lo so... vorrei farlo come abbiamo sempre fatto... ho voglia di sentire il mio padrone e non il mio amore... ti.. ti amo... immensamente ma voglio che tu mi usi amore... ti prego..."
La sua voce infantile distrusse ogni mia resistenza e feci due passi indietro, scivolando fuori da lei, il mio cazzo era lucido e pieno di noi due mentre lei gocciolava un poco la mia eccitazione sul tavolo, un'immagine dolcissima ed allo stesso tempo il massimo della porcaggine.
Io ero partito, le sue parole e il suo atteggiamento mi avevano davvero fatto chiudere la vena e pensavo solo a cosa farle.
R; "Amore... succhiami il cazzo..."
La voce mi uscì roca e decisamente poco gentile ma le si illuminò il volto, era la mia G. che aveva ottenuto quello che voleva e scivolò in ginocchio davanti a me, le braccia poggiate sulle cosce, il volto basso ed il respiro leggermente affannato.
feci un passo avanti e puntai il cazzo alle sue labbra, non fece altro che aprirle e leccare la punta, con un sibilo di piacere che avevo sentito poche volte in vita mia.
G: "mmmmmmmmmmm amore... è buonissimo..." mi prese le palle in mano e continuò lenta a pulire tutta la pelle dell'asta, baciando e leccando.
Ero in estasi, senza che si impegnasse tanto ero già totalmente impazzito., più di prima.
Tanto che dopo al massimo 3 minuti della sua lingua le bloccai la testa con le mani e iniziai a pompare dentro la sua bocca, come poco prima dentro di lei.
Spingevo, fino alla gola, senza che lei potesse fare nulla se non accogliere tutto me stesso, sentivo la sua lingua, i dentini, il fondo della bocca dove sbattevo mentre le scopavo, praticamente, la bocca e i suoi mugolii di piacere e soffocamento, quando mi piantavo tra le sue labbra senza ritegno.
In uno di questi momenti di "pausa" alzò gli occhi lucidi, guardandomi e sorridendo, per quanto potesse, sforzandosi di tenere il mio cazzo in gola il più possibile.
Le chiusi il naso con le dita, i suoi occhi non cambiarono, erano amore e fiducia, desiderio e tenerezza insieme, fino a che una lacrima di fatica non scese sulla guancia e dovette sfilarsi il mio amichetto dalle labbra con un paio di colpi di tosse.
R: "Tutto bene amore?"
G: "Sì... sì vita mia..." tossì un altro paio di volte "ho resistito il più possibile.. ma stavo soffocando..."
Le lacrime rigavano appena il suo viso ma il sorriso che mi donò era perfetto.
G: "Ti amo..."
Mi chinai al suo livello e la baciai sfiorandole le labbra.
R: "Anche io lo sai..."
La aiutai ad alzarsi e l'abbracciai forte, il suo cuore batteva a 1000 ma lentamente si calmò, il suo viso era sul mio petto e il respiro mi scaldava la pelle ad ogni soffio.
R:" Vuoi andare topa? o stiamo ancora qua?"
G: "No... ancora.. ho ancora voglia del mio amore... ti prego..."
E sculettò fino al tavolo, dove tornò a poggiarsi con le braccia, sempre schiusa ed aperta, con la gonna alzata che mi invitava ad approfittare ancora di lei.
E lo feci, avvicinandomi da dietro e puntando al suo accesso posteriore, dove poggiai il mio fratellino, ancora sull'attenti.
Il suo fremere e tremare mi fecero tenerezza, lo confesso, anche perchè furono seguiti dal suo irrigidirsi quando la presi, entrando in lei senza molta dolcezza, un colpo secco che mi fece sbattere il bacino su di lei praticamente subito.
Lei inarcò la schiena, voltando la testa e soffiandomi un bacio che chiaramente resi, anche se distrattamente.
Ed iniziai a pompare subito, violentemente, artigliandole i fianchi ed entrando ed uscendo da lei sempre più a fondo.
Gorgogliava di piacere, non riesco a dirlo meglio, sbattendo sulla superficie del tavolo e vibrando ai miei colpi.
G: "Cazzo amore... mi stai inculando... dio... fammi venire ti prego... ti amo... scopami... scopami!!!"
Con le sue parole non durai molto, non riuscii a donarle l'orgasmo assurdo che si meritava prima di venirle dentro, ancora una volta, la sentii godere ma con un piacere leggero, quasi basilare, ma che la rese liquida ancora di più sotto i miei colpi.
Venni in lei per non so quanto, come poco prima avevo fatto davanti e mi sfilai da qual fiore che non volevo lasciare.
R:" Amore... ero al limite.. perdonami..."
G: "So... sono venuta ancora topo... non... non ti preoccuare... davvero.."
E ci stringemmo nell'ennesimo abbraccio, prima di sistemarci e sistemare un poco la stanza, che sapeva di sesso e voglia, forse troppo per passare inosservato.
Scendemmo le scale, mano nella mano, in silenzio ma sempre più vicini, fino alla macchina, dove la feci salire per portarla a casa.
Scambiammo pochissime parole durante il tragitto, parlavamo con gli occhi e con i baci, niente di più e niente di meno.
Poco prima di scendere dalla acchina, vicino a casa sua, mi baciò ancora, sfiorandomi il viso
G: "Ti amo R... ti amo... ora sento S. e ci organizziamo per sabato ok? non vedo l'ora.. davvero... sono felicissima... sei il mio uomo.. ed io la tua donna..."
Non riuscii a dire niente di più di "sì", baciandola ancora.
La guardai entrare in casa e partii, pensando a tutto quello che era successo e al week end sempre più vicino.
 

Shxgxn

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Tu e rancu create dipendenza pur avendo stili totalmente diversi, non riesco ad aspettare per un altro. Bravissimo!
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Grazie davvero! Non ho mai letto niente di Rancu... per capire... in cosa differiamo? Sono curioso!!!
 

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