Ci sentimmo poco nei giorni seguenti, anche se per "poco" intendo circa una ventina di messaggi, con il buongiorno e la buonanotte compresi e nel mezzo foto e cuoricini vari.
Era totalmente impegnata col suo compito e lo stava svolgendo bene, molto bene.
Mi ragguagliava almeno 3 volte al giorno sui suoi progressi, chiedendomi anche dei consigli su cosa e come fare per far morire quel povero cristo che aveva scelto come vittima.
Era un suo compagno di classe, normalissimo ragazzo, tranquillo e nerd all'ennesima potenza, )casualmente un po' come ero io alla sua età) chiaramente single e con una conoscenza del sesso opposto praticamente limitata al porno su internet.
Lo stava distruggendo, lo ammetto e mi sentivo anche un poco in colpa, perchè leggevo di scollature assurde, seni strizzati sul braccio, gonne cortissime ed alzate ad arte, tutte cose che mi lasciavano fierissimo di lei ed anche un attimo in colpa per lui.
Arriviamo a sabato, il pomeriggio avevamo lezione e ametà mattina mi arriva un suo messaggio.
G: "Topo... sono nel banco accanto a lui... ci hanno messi a coppie per una cosa di italiano... ho voglia topo... sono bagnatissima... che cazzo faccio? Aiutami... Non voglio fare qualcosa che ti da fastidio e so che oggi scoperemo come animali... ma aiutami... che faccio?"
Ero un attimo in panico, la mia vena sadica stava urlando di farle fare un pompino al ragazzo ma era pericoloso e, in classe, magari non era il caso, respirai a fondo e dopo un paio di minuti le risposi, incrociando le dita.
R: "Capisco topa... anche io sto esplodendo e sto impazzendo senza di te, oggi scoperemo e basta, senza fare altro, ma ora, vai in bagno e toccati, fino a venire, usa quello che vuoi e godi come se fossi io a scoparti!"
G:" Sei splendido topo.. grazie... ti adoro... e oggi sarò tua come voglio essere sempre."
R: "Ti adoro"
L'ora della lezione arrivò presto e ci mettemmo d'accordo per tornare nella biblioteca della volta scorsa.
Era più sicuro e sapevamo di poter stare più tranquilli, visto che, bene o male, il sabato non ci va quasi nessuno.
Arrivo con 5 minuti di anticipo e la trovo già lì, splendida come sempre, con la sua gonna al ginocchio e gli anfibi, una maglietta nera e un maglioncino bianco che esaltavano assolutamente la sua bellezza, i capelli sciolti sulle spalle e i libri in grembo.
Rimasi estasiato, più del solito, la voglia di lei ed averla vista subito mi lasciarono senza fiato.
Vidi che mi seguì con lo sguardo mentre parcheggiavo e quando uscii dalla macchina alzò il braccio per salutarmi.
Le corsi incontro, abbracciandola stretta a me e baciandola, una scena già vista ma mi mancava e non potevo resistere nemmeno un attimo senza stringerla a me.
G: "Ehi.. .topo... mi sei mancato... tanto..."
Sollevò le braccia e me le mise al collo, alzandosi sulle punte e baciandomi sulle labbra, chiudendo gli occhi
R: "Anche te.. immensamente topa..."
Ci prendemmo per mano, dirigendoci alla stanzina, il piano era deserto, la biblioteca quasi deserta e le nostre mani si trasemttevano l'emozione e la voglia che avevamo in quel momento.
Varcata la porta e chiusa dietro di noi, lei si avviò al tavolo, sculettando talmente lentamente che mi sembrò un'eternità.
G: "Topo... lo sai che il tuo ordine mi ha fatta eccitare tantissimo? è stato davvero bello vedere come reagiva il mio amico..."
Mi scoccò uno sguardo girando solo la testa che avrebbe sciolto un iceberg, non capivo bene che intenzioni avesse ma rimasi vicino la porta, osservandola mentre poggiava le mani al tavolo ed inarcava la schiena, gesti fluidi m leggermente goffi, come se si forzasse a fare quello che piaceva a me o che vedeva nei porno.
G: "gli mettevo il culo sul pacco... e sentivo il suo cazzo duro per me... mi chinavo davanti a lui.. con la gonna... e te sai bene cosa si vede...." iniziò ad ondeggiare il culetto a destra e sinistra, io ero ipnotizzato "stringevo le tette tra le braccia, gli posavo il seno sul braccio e a volte sulla mano... quando si studiava insieme... sentivo che il suo cazzo era ritto per me... e io ero un lago topo... quasi come con te..."
R: "Sei stat perfetta topa... perfetta come sempre.... lui cosa faceva?"
Mi avvicinai di qualche passo, leccandomi le labbra e fissando il suo culetto, le gambe appena aperte e i fianchi che ondeggiavano
G: "Lui avvampava, tossiva, balbettava... voleva scoparmi, lo so... ma io non ho mai fatto nulla... anche se spesso sono andata vicino a crollare e saltargli addosso... scusami topo... ma a volte la mia voglia mi fa perdere il controllo.... per fortuna ho te... e S. che mi sopporta quando sono in crisi da te..."
Era dolce e
porca insieme, il mio mix preferito.
R:" S? come sta lei? Povera però... deve sorbirsi i tuoi sfoghi senza poter fare nulla... o avete continuato a fare porcate?"
Le alzai dolcemente la gonna, scoprendole il culo, semi aperto e la fichetta, schiusa, bagnata e gonfia come era sempre quando ci incontravamo.
R:" e comunque puoi toccarti quando non resisti eh.. lo sai... la mia dolce G. non deve soffrire da mancanza di piacere..."
G: "Lo faccio topo... ma io voglio te... sempre te... io... ho in mente solo te... davvero... mi manca il tuo cazzo... come lo facciamo, essere libera come lo sono con te... mi manca il mio R quando non siamo insieme..."
Chinò il capo, lasciando che i capelli le nascondessero il viso e quando mi guardò, vidi una lacrima sul viso.
R:" G... anche te mi manchi... sempre... non vedo l'ora che sia sabato.. perchè davvero staremo insieme fino a domenica pomeriggio, io e te..."
Appena finii la frase, due mie dita entrarono in lei, schiudendole le labbr della fichetta e godendosi il suo corpo, bagnato, calfdo, accogliente e in attesa di un mio segnale.
G:" Co... cosa? no... non ci credo.. topo.. io e te? un giorno e mezzo insieme? Non mi prendere in giro... giuramelo!"
Sibilò alzando la testa e sorridendomi a 32 denti, illuminata dalle mie prole, il suo corpo però si muoveva sulle mie dita, bagnandomi la mano come non mai.
R:" Sì topa... ho prenotato un B&B, in montagna, io e te, spersi nel bosco, fiume vicino, un paesino turistico se vogliamo andare fuori a cena o pranzo, resta solo da sentire S per coprirti e... magari capire se tutto può iniziare venerdì sera... che ne dici?"
Si giò, alzandosi da tavolo e abbracciandomi senza aspettare un attimo.
G: "Sei perfetto topo... anzi... amore mio... posso chiamarti così? Almeno quando siamo insieme al B&B... ti prego... Dimmi di sì... amore mio..."
R: "Sì... certo che puoi amore... quando e come vuoi..."
E la bacia, stringendola a me e portandole una mano alla nuca, per sentire il calore dei suoi capelli e tutta la sua passione.
G:" E stai tranquillo... non voglio rovinare tutto.. ma voglio essere una coppia normale in quel giorno... non due che scopano come conigli ogni tanto!"
Soirrisi annuendo mentre scioglievo l'abbraccio e la guardai, sospirando un attimo.
R: "Lo so, non ti preoccupare..."
mi morsi il labbro e senza dire nulla mi sedetti vicino al tavolo, voltandomi verso di lei.
G: "Sei davvero unico topo... io... cavolo... or non so cosa fare... vorrei farlo... davvero.. ma... non lo so..."
So appoggiò al tavolo con i glutei e le mani conserte all'inguine, era una piccola statua di docezza e ingenuità, mi alzai, andandole accanto e sfiorandole il viso.
R: "G... io ora ti vorrei saltare addosso e scopare come sogno da giorni... ma sta a te... hai eseguito il tuo ordine in maniera perfetta, puoi chiedermi quello che vuoi ora..."
G:" Scopami.... scopami topo..."
Lo disse con voce flebile, quasi vergognandosi e io mi staccai da lei, prendendole la mano e portandola a voltarsi per mettersi come era quando era entrata nella stanza, schiena inarcata e mani poggiate al tavolo.
R: "Sei sicura topa?"
Ero titubante, non la stavo decifrando e la cosa poteva portarmi su una strada sbagliata.
G:"Sì... sono sicura... ti voglio sentire dentro.... voglio che tu mi scopi... sono giorni che ho bisogno di te... e so che anche tu vuoi farlo? Sei il mio R... e so cosa hai nel cuore.... tu vuoi farlo... vuoi scoparmi..."
Sì tirò su l gonna e aprò appen le gambe, dandomi accesso a tutto.
G: "Scopami come una
troia... non resisto più... stavo per farlo anche col mio amico... ma devi essere te.. il mio R..."
Non ci vidi più, alle sue parole la presi per i fianchi e le detti due sonori schiaffi sui glutei, accompagnati da due urletti di eccitazione suoi, ero totalmente fuori controllo e con un solo movimento liberai il mio fratellino che, fino ad allora, era rimasto tranquillo dentro i pantaloni.
Ma ora urlava e puntava verso di lei, iniziando a passare la propria testa tra fica e culetto, ogni passaggio sottolineato da un suo sospiro
R: "Davvero lo vuoi? Vuoi che ti tratti da
troia G.?" Entrai d'un colpo nella sua fichetta che si allagòancora di più, mi serrava il cazzo come un guanto, perfetta, dolce e vogliosa come solo lei poteva essere.
G: "Sì... dio.. finalmente... sì... sono giorni che ti voglio topo.... fottimi... ti prego..."
Iniziai a pompare, stringendole i fianchi, solo a pompare, sbattendo il bacino sulle sue cosce, le sue parole mi avevano accecato e ormai ero un animale dietro di lei.
G. Non faceva altro che godere sotto i miei colpi, si era lasciata cadere sul tavolo e quasi gorgogliava mentre scavavo dentro di lei senza un minimo riguardo, solo ogni tanto vedevo che mi sorrideva, dolcissima, una bambolina di porcellana che stavo trattando come l'ultima delle
prostitute.
Le presi la nuca, affondando la mano nei suoi capelli e spinsi la sua testa sul tavolo, accompagnando il gesto con un affondo più forte degli altri.
Fu lì che lei mi chiese di fermarmi.
G: "R. Ti.. ti prego... Fermati... Non...non continuare... Fermati ti prego..."
Non lo feci subito, continuai per un paio di secondi, il tempo di svegliarmi dalla foga animalesca e la lasciai, sfilandomi da lei con un passo indietro.
R. "G... Io....scusami... Ho davvero esagerato... Ho perso il controllo... Scusami... Davvero."
Tremante, G. si girò e si sedette ancora sul tavolo,
spettinata, rossa in viso, le gambe aperte, le labbra aperte in un sorriso dolcissimo, gli occhi bagnati e sognanti.
G: "Topo... Vieni qua..."
Tornai da lei, nel suo abbraccio e dentro di lei, che mi c8nse la vita con le gambe appena prima di baciarmi.
G:" Voglio vederti mentre lo facciamo... Ora voglio unirmi a te... Sono la tua
troia, la tua schiava e la tua amante, tua.... E tu sei il mio padrone, il mio signore ed il mio amante... Mio..."
Ero immobile mentre lei parlava e le tamente pompava col bacino la sentivo ancora più bagnata e stretta, ci stavamo baciando mentre facevamo la'amore,.uniti e totalmente sciolti in noi.
R: " Sì... Io sono tuo e tu sei mia G. Totalmente.."
Sibilai mentre la guardavo negli occhi.
Ma la voglia e le parole stavano fiaccando la mia resistenza, dopo pochi minuti sentivo l'orgasmo arrivare e interruppi il nostro bacio.
R: "topa... Sto per venire... Do... Dove?"
G: "A...anche io.... Vienimi dentro topo... Dentro... Ho iniziato la pillola.. non c'è pericolo e voglio sentirti fino alla fine....ti prego..."
Venimmo insieme, lei stringendomi a se e baciandomi ed io pompando un'unica volta dentro di lei, evitandomi fino all'ultima goccia dentro il suo corpo mentre sorridevamo felici e con le fronti a contatto.
E qua dicemmo due parole che ci eravamo promessi di non dire mai, insieme e sopraffatti dal piacere.
R e G: "ti amo"
Come uscimmo dalla stanza e cosa dicemmo, alla.prossima puntata!!!