Esperienza reale La mia cognata acquisita

sim1xxx

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grandissima phica.....sorriso strepitoso ma anche il resto è stupendo.....ti invidio per esserti scopato tanta meraviglia
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ha una bocca da far impazzire ( quella che si vede)....posso solo immaginare quella nascosta sotto il costume...mmmmm
 
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Pek181

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Penultimo capitolo... spero lo apprezziate

L'indomani la mia vacanza sarebbe finita e ormai mi ero rassegnato a non avere altre occasioni per scoparmi di nuovo A, magari riprovando a farmi dare il culo.

Avevo già iniziato a sistemare i bagagli in camera mia, chiuso il divano letto e mi mancava solo da metter via il computer e gli ultimi effetti personali, quando la fortuna decise di regalarmi l'ultima chance.

Mio padre e sua moglie, visto che viaggiavo in macchina, mi dissero che sarebbero usciti un'oretta per andare in centro a prendere due-tre cose da mangiare tipiche da portarmi dietro, in modo da avere il ricordo di casa ancora per qualche giorno. Cercai di bloccarli, dichiarando (falsissimamente) che non c'era assoluto bisogno di andare, ma in realtà non aspettavo altro che restare da solo in casa con A.

Appena usciti, chiusi la porta di casa e corsi da A, abbracciandola da dietro e facendole già sentire quanto fossi eccitato, ma non ricevetti nessuna risposta. Anzi, A mi disse di essere triste perché il giorno dopo sarei partito e l'avrei abbandonata.

Non sapevo assolutamente che fare, l'eccitazione calò improvvisamente e nella mia testa pensai a dire addio ai miei sogni di scoparmela ancora. Provai a rincuorarla, ricordandole i bei momenti, seppure pochi, che avevamo passato e tentai il tutto per tutto con una battuta: "Sei in vantaggio 3 a 2, non posso più raggiungerti quindi lasciami almeno darti un bacio tra le cosce".

Ancora una volta, invece, A mi stupì, dicendomi una frase che stava per farmi venire solo ascoltando la sua voce: "Le mie amiche mi hanno detto che il sesso anale è molto bello, ma io non ho mai provato. Vuoi aiutarmi?"

Capite bene il mio stato d'animo. Ero passato da una possibile sega da solo in bagno a potermi scopare quel culetto stretto stretto, e sarei stato il primo!!!

Le dissi che avremmo dovuto sbrigarci, volevo evitare di vedere rientrare i miei mentre stavo a scopare mia cognata. Così non ci spogliammo nemmeno del tutto, A indossava un vestitino leggero e dovetti solo alzare la gonna. Prima però le chiesi di poterla leccare un po', volevo innanzitutto vedere la sua figa e poi assaggiarla. Lei si scusò, dicendomi che era da molto senza andare dall'estetista e che l'avrei trovata non completamente rasata come la portava di solito, ma non aveva programmato di fare queste cose con me.

Come con le tette, ho la fissazione della figa completamente rasata (chiedo perdono ai puristi "hairy" del sito), ma mi feci coraggio e le sfilai le mutandine, avendo in testa l'idea che quel piccolo sacrificio, avrebbe poi portato a gioie molto più grandi poco dopo.

Era molto molto pelosa, tipo vintage anni '60, non si riusciva a distinguere praticamente nulla, ma le dissi ugualmente che era bellissima, la feci sistemare sul divano e allargai le labbra con le dita, andando subito alla ricerca del clitoride con la lingua, sperando di farle raggiungere presto l'orgasmo e passare ad altro. Ormai era il mio chiodo fisso, pensavo ovviamente solo al culo.

La sua figa era comunque bella grossa, con le labbra di un color rosa scuro sporgenti, un clitoride abbastanza grande che diventava sempre più duro e sensibile. A si godeva il momento, i suoi gemiti mi confermavano che nonostante la poca voglia di leccarla, stavo facendo un buon lavoro. Spinto dal desiderio di passare ad altro, accelerai il ritmo delle leccate e dei morsi al clitoride. Improvvisamente A mise le sua mani sulla mia testa spingendomi verso dei lei e raggiunse un bell'orgasmo, tremando e ansimando.

Rimase un paio di secondi stesa sul divano, a cosce aperte, sudata e ansimante, mentre io mi alzai e mi sfilai i pantaloncini e i boxer, rimanendo in piedi davanti a lei con il cazzo più grosso che io mi ricordi. Guardò me e poi il mio membro, e mi chiese "Ma davvero mi piacerà grosso così dentro?"

Avrei solo voluta sbattermela senza star li a fare i discorsetti, ma dovetti ancora una volta metter da parte la voglia e il desiderio e cercare di convincerla con le buone. "Proviamo piano piano, se non ti piace smetto subito" le dissi, ma la mia voce in verità diceva "girati e fatti insulare".

Si mise con la pancia sul divano e le ginocchia per terra, con due cuscini sotto per lenire il dolore, inarcando schiena e sedere per offrirmi il più bello spettacolo che avessi mai visto: la figa, ancora fradicia, mi invitava a scoparla ma il mio obiettivo era quel buchino rosa scuro piccolo piccolo poco più su. Iniziai e leccarle il buco del culo (grazie ai film porno, maestri di vita), cercando di riempirla di saliva il più possibile. A pareva apprezzare, perché riprese a emettere gemiti e mugolii mentre la mia lingua scorreva sull'ano, e le scappò un piccolo gridolino al primo dito che le misi dentro per iniziare ad allargare il buco.

"Fai piano" mi pregò.. "Tranquilla, inizio prima con le dita, vediamo se ti piace" e le piaceva, il primo dito scivolò dentro senza fatica ed A inarcò la schiena stringendo i muscoli attorno al dito "Così no, rilassati se no ti fa male" facevo il figo, ma anche per me era la prima volta.

Pian piano A tornò a rilassarsi, il dito e la saliva facevano bene il loro lavoro e così provai a mettere il secondo dito. Fu un po' più difficile farlo scivolare dentro, A alternava momenti di assoluta rilassatezza a momenti in cui avrebbe potuto spezzarmi le dita da quanto stringeva i muscoli. Io cercavo di massaggiare e unire più saliva possibile, facendo ricorso a tutti i ricordi dei film porno visti negli anni, cercando consigli o modi di poter procedere senza fare male a lei o a me.

Decisi che era pronta quando finalmente anche il secondo dito iniziò a muoversi più liberamente dentro di lei. Le sussurai "Sei pronta?" ma senza aspettare alcuna risposta sostituì la mia cappella ben avvolta dal preservativo alle dita. Provai a spingere delicatamente e pian piano la cappella scivolò dentro. A gemeva più per il dolore che per il piacere e cercai di andare più al rallentatore possibile, ma nella mia mente c'era il ticchettio dell'orologio che scandiva il rientro dei miei da li a poco.

Il suo culo era strettissimo, la cappella era diventata di un colore violaceo dallo sforzo, ma non mi feci spaventare e continuai a spingere per far entrare più parte possibile del mio cazzo prima di tornare indietro. A non diceva più nulla, se ne stava con la faccia sprofondata nel divano, subendo passivamente tutto quanto. Da una parte, cercavo di fare più delicatamente possibile e più lentamente possibile, ma dall'altra non stavo più nella pelle e volevo solo pomparle il mio cazzo dentro senza alcuna pietà.

"Muoviti" mi sembrò dicesse "Muoviti dentro e fuori" ripeté A, che mi diede l'idea che forse stava godendo anche lei. Iniziai a muovermi un po' più veloce, spingendo ogni volta il cazzo un po' più a fondo, fino ad arrivare poco dopo ad essere completamente dentro di lei. A per aumentare il suo piacere aveva iniziato a toccarsi la figa, per ora si accarezzava il clitoride seguendo il ritmo del mio bacino che spingeva il cazzo dentro e fuori. "Ti piace?" le chiesi, avevo bisogno di conferme, nonostante i gemiti e mugolii di mia cognata. "Mi stai facendo male stronzo, ma mi piace anche" riuscì a dirmi, con la voce rotta dal mio susseguirsi di movimenti dentro di lei.

Mi resi conto che il tempo a nostra disposizione stava per terminare, così decisi di accelerare molto il ritmo, iniziando a scoparmela per bene e cercare di raggiungere, almeno io, un bell'orgasmo. "Piano" ripeteva, ma ogni volta lo diceva con la voce sempre più rotta dal piacere. Io ero completamente con la schiena sudata, lo sforzo di scoparmi quel culetto stretto era davvero notevole ed anche sulla schiena e sul sedere di A vedevo formarsi delle goccioline di sudore che poi scorrevano giù verso le cosce.

Improvvisamente i muscoli di A strinsero il mio cazzo quasi a spezzarlo. Inarcò la schiena ed emise un gemito profondo, quasi gutturale. Stava venendo, anche perché per godersi bene la scopata, si era infilata due dita dentro la figa. La sua prima scopata anale era diventata quasi la sua prima doppia. Ancora una volta, lei veniva prima di me ma quei mugolii diedero il colpo di grazia alla mia resistenza.

"Non voglio venire dentro al preservativo però", le dissi, "Vieni con me".

Di scatto la presi e la feci alzare, corremmo in bagno e la feci sedere di nuovo sul bordo della vasca "In bocca no basta!" urlò A, ma le mie intenzioni erano ben altre.

"Non te lo metto in bocca, tranquilla.. dovrai sicuramente farti una doccia, vero? Sei tutta sudata.." E mi menavo il cazzo davanti a lei.. "Si ma non capisco cosa tu voglia fare" mi rispose A. Ma non fece in tempo a finire la frase che il mio cazzo iniziò a schizzare ferocemente tutto il mio piacere sulla sua faccia e sui capelli. A teneva gli occhi chiusi mentre il mio sperma le riempiva il viso, colando sul seno e sul vestito. Avrei voluto metterle il cazzo in bocca, ma fu categorica nel non volerlo assolutamente leccare. Schizzai molto e a lungo, con A che nemmeno alla fine decise di aprire la bocca, e non raccolse nemmeno una piccola parte del mio seme che le colava sulla faccia.

"Mi hai sporcata tutta, ora devo lavare anche il vestito, stronzo" Io non la ascoltavo più, ero completamente partito per la tangente. Continuavo a masturbarmi il cazzo facendo colare le ultime gocce di sperma su di lei che invece cercava di togliersi da sotto e ripulirsi. "Sei contento?" mi chiese...

La mia risposta fu "No, sei sempre avanti tu, non è giusto"

Manca un'ultima piccola parte, il saluto di A prima della partenza... Ho trovato un paio di altre foto, se gradite ve le faccio vedere..
 

eletreik

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L'indomani la mia vacanza sarebbe finita e ormai mi ero rassegnato a non avere altre occasioni per scoparmi di nuovo A, magari riprovando a farmi dare il culo.

Avevo già iniziato a sistemare i bagagli in camera mia, chiuso il divano letto e mi mancava solo da metter via il computer e gli ultimi effetti personali, quando la fortuna decise di regalarmi l'ultima chance.

Mio padre e sua moglie, visto che viaggiavo in macchina, mi dissero che sarebbero usciti un'oretta per andare in centro a prendere due-tre cose da mangiare tipiche da portarmi dietro, in modo da avere il ricordo di casa ancora per qualche giorno. Cercai di bloccarli, dichiarando (falsissimamente) che non c'era assoluto bisogno di andare, ma in realtà non aspettavo altro che restare da solo in casa con A.

Appena usciti, chiusi la porta di casa e corsi da A, abbracciandola da dietro e facendole già sentire quanto fossi eccitato, ma non ricevetti nessuna risposta. Anzi, A mi disse di essere triste perché il giorno dopo sarei partito e l'avrei abbandonata.

Non sapevo assolutamente che fare, l'eccitazione calò improvvisamente e nella mia testa pensai a dire addio ai miei sogni di scoparmela ancora. Provai a rincuorarla, ricordandole i bei momenti, seppure pochi, che avevamo passato e tentai il tutto per tutto con una battuta: "Sei in vantaggio 3 a 2, non posso più raggiungerti quindi lasciami almeno darti un bacio tra le cosce".

Ancora una volta, invece, A mi stupì, dicendomi una frase che stava per farmi venire solo ascoltando la sua voce: "Le mie amiche mi hanno detto che il sesso anale è molto bello, ma io non ho mai provato. Vuoi aiutarmi?"

Capite bene il mio stato d'animo. Ero passato da una possibile sega da solo in bagno a potermi scopare quel culetto stretto stretto, e sarei stato il primo!!!

Le dissi che avremmo dovuto sbrigarci, volevo evitare di vedere rientrare i miei mentre stavo a scopare mia cognata. Così non ci spogliammo nemmeno del tutto, A indossava un vestitino leggero e dovetti solo alzare la gonna. Prima però le chiesi di poterla leccare un po', volevo innanzitutto vedere la sua figa e poi assaggiarla. Lei si scusò, dicendomi che era da molto senza andare dall'estetista e che l'avrei trovata non completamente rasata come la portava di solito, ma non aveva programmato di fare queste cose con me.

Come con le tette, ho la fissazione della figa completamente rasata (chiedo perdono ai puristi "hairy" del sito), ma mi feci coraggio e le sfilai le mutandine, avendo in testa l'idea che quel piccolo sacrificio, avrebbe poi portato a gioie molto più grandi poco dopo.

Era molto molto pelosa, tipo vintage anni '60, non si riusciva a distinguere praticamente nulla, ma le dissi ugualmente che era bellissima, la feci sistemare sul divano e allargai le labbra con le dita, andando subito alla ricerca del clitoride con la lingua, sperando di farle raggiungere presto l'orgasmo e passare ad altro. Ormai era il mio chiodo fisso, pensavo ovviamente solo al culo.

La sua figa era comunque bella grossa, con le labbra di un color rosa scuro sporgenti, un clitoride abbastanza grande che diventava sempre più duro e sensibile. A si godeva il momento, i suoi gemiti mi confermavano che nonostante la poca voglia di leccarla, stavo facendo un buon lavoro. Spinto dal desiderio di passare ad altro, accelerai il ritmo delle leccate e dei morsi al clitoride. Improvvisamente A mise le sua mani sulla mia testa spingendomi verso dei lei e raggiunse un bell'orgasmo, tremando e ansimando.

Rimase un paio di secondi stesa sul divano, a cosce aperte, sudata e ansimante, mentre io mi alzai e mi sfilai i pantaloncini e i boxer, rimanendo in piedi davanti a lei con il cazzo più grosso che io mi ricordi. Guardò me e poi il mio membro, e mi chiese "Ma davvero mi piacerà grosso così dentro?"

Avrei solo voluta sbattermela senza star li a fare i discorsetti, ma dovetti ancora una volta metter da parte la voglia e il desiderio e cercare di convincerla con le buone. "Proviamo piano piano, se non ti piace smetto subito" le dissi, ma la mia voce in verità diceva "girati e fatti insulare".

Si mise con la pancia sul divano e le ginocchia per terra, con due cuscini sotto per lenire il dolore, inarcando schiena e sedere per offrirmi il più bello spettacolo che avessi mai visto: la figa, ancora fradicia, mi invitava a scoparla ma il mio obiettivo era quel buchino rosa scuro piccolo piccolo poco più su. Iniziai e leccarle il buco del culo (grazie ai film porno, maestri di vita), cercando di riempirla di saliva il più possibile. A pareva apprezzare, perché riprese a emettere gemiti e mugolii mentre la mia lingua scorreva sull'ano, e le scappò un piccolo gridolino al primo dito che le misi dentro per iniziare ad allargare il buco.

"Fai piano" mi pregò.. "Tranquilla, inizio prima con le dita, vediamo se ti piace" e le piaceva, il primo dito scivolò dentro senza fatica ed A inarcò la schiena stringendo i muscoli attorno al dito "Così no, rilassati se no ti fa male" facevo il figo, ma anche per me era la prima volta.

Pian piano A tornò a rilassarsi, il dito e la saliva facevano bene il loro lavoro e così provai a mettere il secondo dito. Fu un po' più difficile farlo scivolare dentro, A alternava momenti di assoluta rilassatezza a momenti in cui avrebbe potuto spezzarmi le dita da quanto stringeva i muscoli. Io cercavo di massaggiare e unire più saliva possibile, facendo ricorso a tutti i ricordi dei film porno visti negli anni, cercando consigli o modi di poter procedere senza fare male a lei o a me.

Decisi che era pronta quando finalmente anche il secondo dito iniziò a muoversi più liberamente dentro di lei. Le sussurai "Sei pronta?" ma senza aspettare alcuna risposta sostituì la mia cappella ben avvolta dal preservativo alle dita. Provai a spingere delicatamente e pian piano la cappella scivolò dentro. A gemeva più per il dolore che per il piacere e cercai di andare più al rallentatore possibile, ma nella mia mente c'era il ticchettio dell'orologio che scandiva il rientro dei miei da li a poco.

Il suo culo era strettissimo, la cappella era diventata di un colore violaceo dallo sforzo, ma non mi feci spaventare e continuai a spingere per far entrare più parte possibile del mio cazzo prima di tornare indietro. A non diceva più nulla, se ne stava con la faccia sprofondata nel divano, subendo passivamente tutto quanto. Da una parte, cercavo di fare più delicatamente possibile e più lentamente possibile, ma dall'altra non stavo più nella pelle e volevo solo pomparle il mio cazzo dentro senza alcuna pietà.

"Muoviti" mi sembrò dicesse "Muoviti dentro e fuori" ripeté A, che mi diede l'idea che forse stava godendo anche lei. Iniziai a muovermi un po' più veloce, spingendo ogni volta il cazzo un po' più a fondo, fino ad arrivare poco dopo ad essere completamente dentro di lei. A per aumentare il suo piacere aveva iniziato a toccarsi la figa, per ora si accarezzava il clitoride seguendo il ritmo del mio bacino che spingeva il cazzo dentro e fuori. "Ti piace?" le chiesi, avevo bisogno di conferme, nonostante i gemiti e mugolii di mia cognata. "Mi stai facendo male stronzo, ma mi piace anche" riuscì a dirmi, con la voce rotta dal mio susseguirsi di movimenti dentro di lei.

Mi resi conto che il tempo a nostra disposizione stava per terminare, così decisi di accelerare molto il ritmo, iniziando a scoparmela per bene e cercare di raggiungere, almeno io, un bell'orgasmo. "Piano" ripeteva, ma ogni volta lo diceva con la voce sempre più rotta dal piacere. Io ero completamente con la schiena sudata, lo sforzo di scoparmi quel culetto stretto era davvero notevole ed anche sulla schiena e sul sedere di A vedevo formarsi delle goccioline di sudore che poi scorrevano giù verso le cosce.

Improvvisamente i muscoli di A strinsero il mio cazzo quasi a spezzarlo. Inarcò la schiena ed emise un gemito profondo, quasi gutturale. Stava venendo, anche perché per godersi bene la scopata, si era infilata due dita dentro la figa. La sua prima scopata anale era diventata quasi la sua prima doppia. Ancora una volta, lei veniva prima di me ma quei mugolii diedero il colpo di grazia alla mia resistenza.

"Non voglio venire dentro al preservativo però", le dissi, "Vieni con me".

Di scatto la presi e la feci alzare, corremmo in bagno e la feci sedere di nuovo sul bordo della vasca "In bocca no basta!" urlò A, ma le mie intenzioni erano ben altre.

"Non te lo metto in bocca, tranquilla.. dovrai sicuramente farti una doccia, vero? Sei tutta sudata.." E mi menavo il cazzo davanti a lei.. "Si ma non capisco cosa tu voglia fare" mi rispose A. Ma non fece in tempo a finire la frase che il mio cazzo iniziò a schizzare ferocemente tutto il mio piacere sulla sua faccia e sui capelli. A teneva gli occhi chiusi mentre il mio sperma le riempiva il viso, colando sul seno e sul vestito. Avrei voluto metterle il cazzo in bocca, ma fu categorica nel non volerlo assolutamente leccare. Schizzai molto e a lungo, con A che nemmeno alla fine decise di aprire la bocca, e non raccolse nemmeno una piccola parte del mio seme che le colava sulla faccia.

"Mi hai sporcata tutta, ora devo lavare anche il vestito, stronzo" Io non la ascoltavo più, ero completamente partito per la tangente. Continuavo a masturbarmi il cazzo facendo colare le ultime gocce di sperma su di lei che invece cercava di togliersi da sotto e ripulirsi. "Sei contento?" mi chiese...

La mia risposta fu "No, sei sempre avanti tu, non è giusto"

Manca un'ultima piccola parte, il saluto di A prima della partenza... Ho trovato un paio di altre foto, se gradite ve le faccio vedere..
Certo che gradiamo! Grandissima esperienza beato te
 

ltlwinston

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Penultimo capitolo... spero lo apprezziate

L'indomani la mia vacanza sarebbe finita e ormai mi ero rassegnato a non avere altre occasioni per scoparmi di nuovo A, magari riprovando a farmi dare il culo.

Avevo già iniziato a sistemare i bagagli in camera mia, chiuso il divano letto e mi mancava solo da metter via il computer e gli ultimi effetti personali, quando la fortuna decise di regalarmi l'ultima chance.

Mio padre e sua moglie, visto che viaggiavo in macchina, mi dissero che sarebbero usciti un'oretta per andare in centro a prendere due-tre cose da mangiare tipiche da portarmi dietro, in modo da avere il ricordo di casa ancora per qualche giorno. Cercai di bloccarli, dichiarando (falsissimamente) che non c'era assoluto bisogno di andare, ma in realtà non aspettavo altro che restare da solo in casa con A.

Appena usciti, chiusi la porta di casa e corsi da A, abbracciandola da dietro e facendole già sentire quanto fossi eccitato, ma non ricevetti nessuna risposta. Anzi, A mi disse di essere triste perché il giorno dopo sarei partito e l'avrei abbandonata.

Non sapevo assolutamente che fare, l'eccitazione calò improvvisamente e nella mia testa pensai a dire addio ai miei sogni di scoparmela ancora. Provai a rincuorarla, ricordandole i bei momenti, seppure pochi, che avevamo passato e tentai il tutto per tutto con una battuta: "Sei in vantaggio 3 a 2, non posso più raggiungerti quindi lasciami almeno darti un bacio tra le cosce".

Ancora una volta, invece, A mi stupì, dicendomi una frase che stava per farmi venire solo ascoltando la sua voce: "Le mie amiche mi hanno detto che il sesso anale è molto bello, ma io non ho mai provato. Vuoi aiutarmi?"

Capite bene il mio stato d'animo. Ero passato da una possibile sega da solo in bagno a potermi scopare quel culetto stretto stretto, e sarei stato il primo!!!

Le dissi che avremmo dovuto sbrigarci, volevo evitare di vedere rientrare i miei mentre stavo a scopare mia cognata. Così non ci spogliammo nemmeno del tutto, A indossava un vestitino leggero e dovetti solo alzare la gonna. Prima però le chiesi di poterla leccare un po', volevo innanzitutto vedere la sua figa e poi assaggiarla. Lei si scusò, dicendomi che era da molto senza andare dall'estetista e che l'avrei trovata non completamente rasata come la portava di solito, ma non aveva programmato di fare queste cose con me.

Come con le tette, ho la fissazione della figa completamente rasata (chiedo perdono ai puristi "hairy" del sito), ma mi feci coraggio e le sfilai le mutandine, avendo in testa l'idea che quel piccolo sacrificio, avrebbe poi portato a gioie molto più grandi poco dopo.

Era molto molto pelosa, tipo vintage anni '60, non si riusciva a distinguere praticamente nulla, ma le dissi ugualmente che era bellissima, la feci sistemare sul divano e allargai le labbra con le dita, andando subito alla ricerca del clitoride con la lingua, sperando di farle raggiungere presto l'orgasmo e passare ad altro. Ormai era il mio chiodo fisso, pensavo ovviamente solo al culo.

La sua figa era comunque bella grossa, con le labbra di un color rosa scuro sporgenti, un clitoride abbastanza grande che diventava sempre più duro e sensibile. A si godeva il momento, i suoi gemiti mi confermavano che nonostante la poca voglia di leccarla, stavo facendo un buon lavoro. Spinto dal desiderio di passare ad altro, accelerai il ritmo delle leccate e dei morsi al clitoride. Improvvisamente A mise le sua mani sulla mia testa spingendomi verso dei lei e raggiunse un bell'orgasmo, tremando e ansimando.

Rimase un paio di secondi stesa sul divano, a cosce aperte, sudata e ansimante, mentre io mi alzai e mi sfilai i pantaloncini e i boxer, rimanendo in piedi davanti a lei con il cazzo più grosso che io mi ricordi. Guardò me e poi il mio membro, e mi chiese "Ma davvero mi piacerà grosso così dentro?"

Avrei solo voluta sbattermela senza star li a fare i discorsetti, ma dovetti ancora una volta metter da parte la voglia e il desiderio e cercare di convincerla con le buone. "Proviamo piano piano, se non ti piace smetto subito" le dissi, ma la mia voce in verità diceva "girati e fatti insulare".

Si mise con la pancia sul divano e le ginocchia per terra, con due cuscini sotto per lenire il dolore, inarcando schiena e sedere per offrirmi il più bello spettacolo che avessi mai visto: la figa, ancora fradicia, mi invitava a scoparla ma il mio obiettivo era quel buchino rosa scuro piccolo piccolo poco più su. Iniziai e leccarle il buco del culo (grazie ai film porno, maestri di vita), cercando di riempirla di saliva il più possibile. A pareva apprezzare, perché riprese a emettere gemiti e mugolii mentre la mia lingua scorreva sull'ano, e le scappò un piccolo gridolino al primo dito che le misi dentro per iniziare ad allargare il buco.

"Fai piano" mi pregò.. "Tranquilla, inizio prima con le dita, vediamo se ti piace" e le piaceva, il primo dito scivolò dentro senza fatica ed A inarcò la schiena stringendo i muscoli attorno al dito "Così no, rilassati se no ti fa male" facevo il figo, ma anche per me era la prima volta.

Pian piano A tornò a rilassarsi, il dito e la saliva facevano bene il loro lavoro e così provai a mettere il secondo dito. Fu un po' più difficile farlo scivolare dentro, A alternava momenti di assoluta rilassatezza a momenti in cui avrebbe potuto spezzarmi le dita da quanto stringeva i muscoli. Io cercavo di massaggiare e unire più saliva possibile, facendo ricorso a tutti i ricordi dei film porno visti negli anni, cercando consigli o modi di poter procedere senza fare male a lei o a me.

Decisi che era pronta quando finalmente anche il secondo dito iniziò a muoversi più liberamente dentro di lei. Le sussurai "Sei pronta?" ma senza aspettare alcuna risposta sostituì la mia cappella ben avvolta dal preservativo alle dita. Provai a spingere delicatamente e pian piano la cappella scivolò dentro. A gemeva più per il dolore che per il piacere e cercai di andare più al rallentatore possibile, ma nella mia mente c'era il ticchettio dell'orologio che scandiva il rientro dei miei da li a poco.

Il suo culo era strettissimo, la cappella era diventata di un colore violaceo dallo sforzo, ma non mi feci spaventare e continuai a spingere per far entrare più parte possibile del mio cazzo prima di tornare indietro. A non diceva più nulla, se ne stava con la faccia sprofondata nel divano, subendo passivamente tutto quanto. Da una parte, cercavo di fare più delicatamente possibile e più lentamente possibile, ma dall'altra non stavo più nella pelle e volevo solo pomparle il mio cazzo dentro senza alcuna pietà.

"Muoviti" mi sembrò dicesse "Muoviti dentro e fuori" ripeté A, che mi diede l'idea che forse stava godendo anche lei. Iniziai a muovermi un po' più veloce, spingendo ogni volta il cazzo un po' più a fondo, fino ad arrivare poco dopo ad essere completamente dentro di lei. A per aumentare il suo piacere aveva iniziato a toccarsi la figa, per ora si accarezzava il clitoride seguendo il ritmo del mio bacino che spingeva il cazzo dentro e fuori. "Ti piace?" le chiesi, avevo bisogno di conferme, nonostante i gemiti e mugolii di mia cognata. "Mi stai facendo male stronzo, ma mi piace anche" riuscì a dirmi, con la voce rotta dal mio susseguirsi di movimenti dentro di lei.

Mi resi conto che il tempo a nostra disposizione stava per terminare, così decisi di accelerare molto il ritmo, iniziando a scoparmela per bene e cercare di raggiungere, almeno io, un bell'orgasmo. "Piano" ripeteva, ma ogni volta lo diceva con la voce sempre più rotta dal piacere. Io ero completamente con la schiena sudata, lo sforzo di scoparmi quel culetto stretto era davvero notevole ed anche sulla schiena e sul sedere di A vedevo formarsi delle goccioline di sudore che poi scorrevano giù verso le cosce.

Improvvisamente i muscoli di A strinsero il mio cazzo quasi a spezzarlo. Inarcò la schiena ed emise un gemito profondo, quasi gutturale. Stava venendo, anche perché per godersi bene la scopata, si era infilata due dita dentro la figa. La sua prima scopata anale era diventata quasi la sua prima doppia. Ancora una volta, lei veniva prima di me ma quei mugolii diedero il colpo di grazia alla mia resistenza.

"Non voglio venire dentro al preservativo però", le dissi, "Vieni con me".

Di scatto la presi e la feci alzare, corremmo in bagno e la feci sedere di nuovo sul bordo della vasca "In bocca no basta!" urlò A, ma le mie intenzioni erano ben altre.

"Non te lo metto in bocca, tranquilla.. dovrai sicuramente farti una doccia, vero? Sei tutta sudata.." E mi menavo il cazzo davanti a lei.. "Si ma non capisco cosa tu voglia fare" mi rispose A. Ma non fece in tempo a finire la frase che il mio cazzo iniziò a schizzare ferocemente tutto il mio piacere sulla sua faccia e sui capelli. A teneva gli occhi chiusi mentre il mio sperma le riempiva il viso, colando sul seno e sul vestito. Avrei voluto metterle il cazzo in bocca, ma fu categorica nel non volerlo assolutamente leccare. Schizzai molto e a lungo, con A che nemmeno alla fine decise di aprire la bocca, e non raccolse nemmeno una piccola parte del mio seme che le colava sulla faccia.

"Mi hai sporcata tutta, ora devo lavare anche il vestito, stronzo" Io non la ascoltavo più, ero completamente partito per la tangente. Continuavo a masturbarmi il cazzo facendo colare le ultime gocce di sperma su di lei che invece cercava di togliersi da sotto e ripulirsi. "Sei contento?" mi chiese...

La mia risposta fu "No, sei sempre avanti tu, non è giusto"

Manca un'ultima piccola parte, il saluto di A prima della partenza... Ho trovato un paio di altre foto, se gradite ve le faccio vedere..
Grandissimo! Gradiamo gradiamo! Dobbiamo assolutamente vederle
 

monellino7

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L'indomani la mia vacanza sarebbe finita e ormai mi ero rassegnato a non avere altre occasioni per scoparmi di nuovo A, magari riprovando a farmi dare il culo.

Avevo già iniziato a sistemare i bagagli in camera mia, chiuso il divano letto e mi mancava solo da metter via il computer e gli ultimi effetti personali, quando la fortuna decise di regalarmi l'ultima chance.

Mio padre e sua moglie, visto che viaggiavo in macchina, mi dissero che sarebbero usciti un'oretta per andare in centro a prendere due-tre cose da mangiare tipiche da portarmi dietro, in modo da avere il ricordo di casa ancora per qualche giorno. Cercai di bloccarli, dichiarando (falsissimamente) che non c'era assoluto bisogno di andare, ma in realtà non aspettavo altro che restare da solo in casa con A.

Appena usciti, chiusi la porta di casa e corsi da A, abbracciandola da dietro e facendole già sentire quanto fossi eccitato, ma non ricevetti nessuna risposta. Anzi, A mi disse di essere triste perché il giorno dopo sarei partito e l'avrei abbandonata.

Non sapevo assolutamente che fare, l'eccitazione calò improvvisamente e nella mia testa pensai a dire addio ai miei sogni di scoparmela ancora. Provai a rincuorarla, ricordandole i bei momenti, seppure pochi, che avevamo passato e tentai il tutto per tutto con una battuta: "Sei in vantaggio 3 a 2, non posso più raggiungerti quindi lasciami almeno darti un bacio tra le cosce".

Ancora una volta, invece, A mi stupì, dicendomi una frase che stava per farmi venire solo ascoltando la sua voce: "Le mie amiche mi hanno detto che il sesso anale è molto bello, ma io non ho mai provato. Vuoi aiutarmi?"

Capite bene il mio stato d'animo. Ero passato da una possibile sega da solo in bagno a potermi scopare quel culetto stretto stretto, e sarei stato il primo!!!

Le dissi che avremmo dovuto sbrigarci, volevo evitare di vedere rientrare i miei mentre stavo a scopare mia cognata. Così non ci spogliammo nemmeno del tutto, A indossava un vestitino leggero e dovetti solo alzare la gonna. Prima però le chiesi di poterla leccare un po', volevo innanzitutto vedere la sua figa e poi assaggiarla. Lei si scusò, dicendomi che era da molto senza andare dall'estetista e che l'avrei trovata non completamente rasata come la portava di solito, ma non aveva programmato di fare queste cose con me.

Come con le tette, ho la fissazione della figa completamente rasata (chiedo perdono ai puristi "hairy" del sito), ma mi feci coraggio e le sfilai le mutandine, avendo in testa l'idea che quel piccolo sacrificio, avrebbe poi portato a gioie molto più grandi poco dopo.

Era molto molto pelosa, tipo vintage anni '60, non si riusciva a distinguere praticamente nulla, ma le dissi ugualmente che era bellissima, la feci sistemare sul divano e allargai le labbra con le dita, andando subito alla ricerca del clitoride con la lingua, sperando di farle raggiungere presto l'orgasmo e passare ad altro. Ormai era il mio chiodo fisso, pensavo ovviamente solo al culo.

La sua figa era comunque bella grossa, con le labbra di un color rosa scuro sporgenti, un clitoride abbastanza grande che diventava sempre più duro e sensibile. A si godeva il momento, i suoi gemiti mi confermavano che nonostante la poca voglia di leccarla, stavo facendo un buon lavoro. Spinto dal desiderio di passare ad altro, accelerai il ritmo delle leccate e dei morsi al clitoride. Improvvisamente A mise le sua mani sulla mia testa spingendomi verso dei lei e raggiunse un bell'orgasmo, tremando e ansimando.

Rimase un paio di secondi stesa sul divano, a cosce aperte, sudata e ansimante, mentre io mi alzai e mi sfilai i pantaloncini e i boxer, rimanendo in piedi davanti a lei con il cazzo più grosso che io mi ricordi. Guardò me e poi il mio membro, e mi chiese "Ma davvero mi piacerà grosso così dentro?"

Avrei solo voluta sbattermela senza star li a fare i discorsetti, ma dovetti ancora una volta metter da parte la voglia e il desiderio e cercare di convincerla con le buone. "Proviamo piano piano, se non ti piace smetto subito" le dissi, ma la mia voce in verità diceva "girati e fatti insulare".

Si mise con la pancia sul divano e le ginocchia per terra, con due cuscini sotto per lenire il dolore, inarcando schiena e sedere per offrirmi il più bello spettacolo che avessi mai visto: la figa, ancora fradicia, mi invitava a scoparla ma il mio obiettivo era quel buchino rosa scuro piccolo piccolo poco più su. Iniziai e leccarle il buco del culo (grazie ai film porno, maestri di vita), cercando di riempirla di saliva il più possibile. A pareva apprezzare, perché riprese a emettere gemiti e mugolii mentre la mia lingua scorreva sull'ano, e le scappò un piccolo gridolino al primo dito che le misi dentro per iniziare ad allargare il buco.

"Fai piano" mi pregò.. "Tranquilla, inizio prima con le dita, vediamo se ti piace" e le piaceva, il primo dito scivolò dentro senza fatica ed A inarcò la schiena stringendo i muscoli attorno al dito "Così no, rilassati se no ti fa male" facevo il figo, ma anche per me era la prima volta.

Pian piano A tornò a rilassarsi, il dito e la saliva facevano bene il loro lavoro e così provai a mettere il secondo dito. Fu un po' più difficile farlo scivolare dentro, A alternava momenti di assoluta rilassatezza a momenti in cui avrebbe potuto spezzarmi le dita da quanto stringeva i muscoli. Io cercavo di massaggiare e unire più saliva possibile, facendo ricorso a tutti i ricordi dei film porno visti negli anni, cercando consigli o modi di poter procedere senza fare male a lei o a me.

Decisi che era pronta quando finalmente anche il secondo dito iniziò a muoversi più liberamente dentro di lei. Le sussurai "Sei pronta?" ma senza aspettare alcuna risposta sostituì la mia cappella ben avvolta dal preservativo alle dita. Provai a spingere delicatamente e pian piano la cappella scivolò dentro. A gemeva più per il dolore che per il piacere e cercai di andare più al rallentatore possibile, ma nella mia mente c'era il ticchettio dell'orologio che scandiva il rientro dei miei da li a poco.

Il suo culo era strettissimo, la cappella era diventata di un colore violaceo dallo sforzo, ma non mi feci spaventare e continuai a spingere per far entrare più parte possibile del mio cazzo prima di tornare indietro. A non diceva più nulla, se ne stava con la faccia sprofondata nel divano, subendo passivamente tutto quanto. Da una parte, cercavo di fare più delicatamente possibile e più lentamente possibile, ma dall'altra non stavo più nella pelle e volevo solo pomparle il mio cazzo dentro senza alcuna pietà.

"Muoviti" mi sembrò dicesse "Muoviti dentro e fuori" ripeté A, che mi diede l'idea che forse stava godendo anche lei. Iniziai a muovermi un po' più veloce, spingendo ogni volta il cazzo un po' più a fondo, fino ad arrivare poco dopo ad essere completamente dentro di lei. A per aumentare il suo piacere aveva iniziato a toccarsi la figa, per ora si accarezzava il clitoride seguendo il ritmo del mio bacino che spingeva il cazzo dentro e fuori. "Ti piace?" le chiesi, avevo bisogno di conferme, nonostante i gemiti e mugolii di mia cognata. "Mi stai facendo male stronzo, ma mi piace anche" riuscì a dirmi, con la voce rotta dal mio susseguirsi di movimenti dentro di lei.

Mi resi conto che il tempo a nostra disposizione stava per terminare, così decisi di accelerare molto il ritmo, iniziando a scoparmela per bene e cercare di raggiungere, almeno io, un bell'orgasmo. "Piano" ripeteva, ma ogni volta lo diceva con la voce sempre più rotta dal piacere. Io ero completamente con la schiena sudata, lo sforzo di scoparmi quel culetto stretto era davvero notevole ed anche sulla schiena e sul sedere di A vedevo formarsi delle goccioline di sudore che poi scorrevano giù verso le cosce.

Improvvisamente i muscoli di A strinsero il mio cazzo quasi a spezzarlo. Inarcò la schiena ed emise un gemito profondo, quasi gutturale. Stava venendo, anche perché per godersi bene la scopata, si era infilata due dita dentro la figa. La sua prima scopata anale era diventata quasi la sua prima doppia. Ancora una volta, lei veniva prima di me ma quei mugolii diedero il colpo di grazia alla mia resistenza.

"Non voglio venire dentro al preservativo però", le dissi, "Vieni con me".

Di scatto la presi e la feci alzare, corremmo in bagno e la feci sedere di nuovo sul bordo della vasca "In bocca no basta!" urlò A, ma le mie intenzioni erano ben altre.

"Non te lo metto in bocca, tranquilla.. dovrai sicuramente farti una doccia, vero? Sei tutta sudata.." E mi menavo il cazzo davanti a lei.. "Si ma non capisco cosa tu voglia fare" mi rispose A. Ma non fece in tempo a finire la frase che il mio cazzo iniziò a schizzare ferocemente tutto il mio piacere sulla sua faccia e sui capelli. A teneva gli occhi chiusi mentre il mio sperma le riempiva il viso, colando sul seno e sul vestito. Avrei voluto metterle il cazzo in bocca, ma fu categorica nel non volerlo assolutamente leccare. Schizzai molto e a lungo, con A che nemmeno alla fine decise di aprire la bocca, e non raccolse nemmeno una piccola parte del mio seme che le colava sulla faccia.

"Mi hai sporcata tutta, ora devo lavare anche il vestito, stronzo" Io non la ascoltavo più, ero completamente partito per la tangente. Continuavo a masturbarmi il cazzo facendo colare le ultime gocce di sperma su di lei che invece cercava di togliersi da sotto e ripulirsi. "Sei contento?" mi chiese...

La mia risposta fu "No, sei sempre avanti tu, non è giusto"

Manca un'ultima piccola parte, il saluto di A prima della partenza... Ho trovato un paio di altre foto, se gradite ve le faccio vedere..
graditissimo sia il racconto che le eventuali fotografie
 

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Penultimo capitolo... spero lo apprezziate

L'indomani la mia vacanza sarebbe finita e ormai mi ero rassegnato a non avere altre occasioni per scoparmi di nuovo A, magari riprovando a farmi dare il culo.

Avevo già iniziato a sistemare i bagagli in camera mia, chiuso il divano letto e mi mancava solo da metter via il computer e gli ultimi effetti personali, quando la fortuna decise di regalarmi l'ultima chance.

Mio padre e sua moglie, visto che viaggiavo in macchina, mi dissero che sarebbero usciti un'oretta per andare in centro a prendere due-tre cose da mangiare tipiche da portarmi dietro, in modo da avere il ricordo di casa ancora per qualche giorno. Cercai di bloccarli, dichiarando (falsissimamente) che non c'era assoluto bisogno di andare, ma in realtà non aspettavo altro che restare da solo in casa con A.

Appena usciti, chiusi la porta di casa e corsi da A, abbracciandola da dietro e facendole già sentire quanto fossi eccitato, ma non ricevetti nessuna risposta. Anzi, A mi disse di essere triste perché il giorno dopo sarei partito e l'avrei abbandonata.

Non sapevo assolutamente che fare, l'eccitazione calò improvvisamente e nella mia testa pensai a dire addio ai miei sogni di scoparmela ancora. Provai a rincuorarla, ricordandole i bei momenti, seppure pochi, che avevamo passato e tentai il tutto per tutto con una battuta: "Sei in vantaggio 3 a 2, non posso più raggiungerti quindi lasciami almeno darti un bacio tra le cosce".

Ancora una volta, invece, A mi stupì, dicendomi una frase che stava per farmi venire solo ascoltando la sua voce: "Le mie amiche mi hanno detto che il sesso anale è molto bello, ma io non ho mai provato. Vuoi aiutarmi?"

Capite bene il mio stato d'animo. Ero passato da una possibile sega da solo in bagno a potermi scopare quel culetto stretto stretto, e sarei stato il primo!!!

Le dissi che avremmo dovuto sbrigarci, volevo evitare di vedere rientrare i miei mentre stavo a scopare mia cognata. Così non ci spogliammo nemmeno del tutto, A indossava un vestitino leggero e dovetti solo alzare la gonna. Prima però le chiesi di poterla leccare un po', volevo innanzitutto vedere la sua figa e poi assaggiarla. Lei si scusò, dicendomi che era da molto senza andare dall'estetista e che l'avrei trovata non completamente rasata come la portava di solito, ma non aveva programmato di fare queste cose con me.

Come con le tette, ho la fissazione della figa completamente rasata (chiedo perdono ai puristi "hairy" del sito), ma mi feci coraggio e le sfilai le mutandine, avendo in testa l'idea che quel piccolo sacrificio, avrebbe poi portato a gioie molto più grandi poco dopo.

Era molto molto pelosa, tipo vintage anni '60, non si riusciva a distinguere praticamente nulla, ma le dissi ugualmente che era bellissima, la feci sistemare sul divano e allargai le labbra con le dita, andando subito alla ricerca del clitoride con la lingua, sperando di farle raggiungere presto l'orgasmo e passare ad altro. Ormai era il mio chiodo fisso, pensavo ovviamente solo al culo.

La sua figa era comunque bella grossa, con le labbra di un color rosa scuro sporgenti, un clitoride abbastanza grande che diventava sempre più duro e sensibile. A si godeva il momento, i suoi gemiti mi confermavano che nonostante la poca voglia di leccarla, stavo facendo un buon lavoro. Spinto dal desiderio di passare ad altro, accelerai il ritmo delle leccate e dei morsi al clitoride. Improvvisamente A mise le sua mani sulla mia testa spingendomi verso dei lei e raggiunse un bell'orgasmo, tremando e ansimando.

Rimase un paio di secondi stesa sul divano, a cosce aperte, sudata e ansimante, mentre io mi alzai e mi sfilai i pantaloncini e i boxer, rimanendo in piedi davanti a lei con il cazzo più grosso che io mi ricordi. Guardò me e poi il mio membro, e mi chiese "Ma davvero mi piacerà grosso così dentro?"

Avrei solo voluta sbattermela senza star li a fare i discorsetti, ma dovetti ancora una volta metter da parte la voglia e il desiderio e cercare di convincerla con le buone. "Proviamo piano piano, se non ti piace smetto subito" le dissi, ma la mia voce in verità diceva "girati e fatti insulare".

Si mise con la pancia sul divano e le ginocchia per terra, con due cuscini sotto per lenire il dolore, inarcando schiena e sedere per offrirmi il più bello spettacolo che avessi mai visto: la figa, ancora fradicia, mi invitava a scoparla ma il mio obiettivo era quel buchino rosa scuro piccolo piccolo poco più su. Iniziai e leccarle il buco del culo (grazie ai film porno, maestri di vita), cercando di riempirla di saliva il più possibile. A pareva apprezzare, perché riprese a emettere gemiti e mugolii mentre la mia lingua scorreva sull'ano, e le scappò un piccolo gridolino al primo dito che le misi dentro per iniziare ad allargare il buco.

"Fai piano" mi pregò.. "Tranquilla, inizio prima con le dita, vediamo se ti piace" e le piaceva, il primo dito scivolò dentro senza fatica ed A inarcò la schiena stringendo i muscoli attorno al dito "Così no, rilassati se no ti fa male" facevo il figo, ma anche per me era la prima volta.

Pian piano A tornò a rilassarsi, il dito e la saliva facevano bene il loro lavoro e così provai a mettere il secondo dito. Fu un po' più difficile farlo scivolare dentro, A alternava momenti di assoluta rilassatezza a momenti in cui avrebbe potuto spezzarmi le dita da quanto stringeva i muscoli. Io cercavo di massaggiare e unire più saliva possibile, facendo ricorso a tutti i ricordi dei film porno visti negli anni, cercando consigli o modi di poter procedere senza fare male a lei o a me.

Decisi che era pronta quando finalmente anche il secondo dito iniziò a muoversi più liberamente dentro di lei. Le sussurai "Sei pronta?" ma senza aspettare alcuna risposta sostituì la mia cappella ben avvolta dal preservativo alle dita. Provai a spingere delicatamente e pian piano la cappella scivolò dentro. A gemeva più per il dolore che per il piacere e cercai di andare più al rallentatore possibile, ma nella mia mente c'era il ticchettio dell'orologio che scandiva il rientro dei miei da li a poco.

Il suo culo era strettissimo, la cappella era diventata di un colore violaceo dallo sforzo, ma non mi feci spaventare e continuai a spingere per far entrare più parte possibile del mio cazzo prima di tornare indietro. A non diceva più nulla, se ne stava con la faccia sprofondata nel divano, subendo passivamente tutto quanto. Da una parte, cercavo di fare più delicatamente possibile e più lentamente possibile, ma dall'altra non stavo più nella pelle e volevo solo pomparle il mio cazzo dentro senza alcuna pietà.

"Muoviti" mi sembrò dicesse "Muoviti dentro e fuori" ripeté A, che mi diede l'idea che forse stava godendo anche lei. Iniziai a muovermi un po' più veloce, spingendo ogni volta il cazzo un po' più a fondo, fino ad arrivare poco dopo ad essere completamente dentro di lei. A per aumentare il suo piacere aveva iniziato a toccarsi la figa, per ora si accarezzava il clitoride seguendo il ritmo del mio bacino che spingeva il cazzo dentro e fuori. "Ti piace?" le chiesi, avevo bisogno di conferme, nonostante i gemiti e mugolii di mia cognata. "Mi stai facendo male stronzo, ma mi piace anche" riuscì a dirmi, con la voce rotta dal mio susseguirsi di movimenti dentro di lei.

Mi resi conto che il tempo a nostra disposizione stava per terminare, così decisi di accelerare molto il ritmo, iniziando a scoparmela per bene e cercare di raggiungere, almeno io, un bell'orgasmo. "Piano" ripeteva, ma ogni volta lo diceva con la voce sempre più rotta dal piacere. Io ero completamente con la schiena sudata, lo sforzo di scoparmi quel culetto stretto era davvero notevole ed anche sulla schiena e sul sedere di A vedevo formarsi delle goccioline di sudore che poi scorrevano giù verso le cosce.

Improvvisamente i muscoli di A strinsero il mio cazzo quasi a spezzarlo. Inarcò la schiena ed emise un gemito profondo, quasi gutturale. Stava venendo, anche perché per godersi bene la scopata, si era infilata due dita dentro la figa. La sua prima scopata anale era diventata quasi la sua prima doppia. Ancora una volta, lei veniva prima di me ma quei mugolii diedero il colpo di grazia alla mia resistenza.

"Non voglio venire dentro al preservativo però", le dissi, "Vieni con me".

Di scatto la presi e la feci alzare, corremmo in bagno e la feci sedere di nuovo sul bordo della vasca "In bocca no basta!" urlò A, ma le mie intenzioni erano ben altre.

"Non te lo metto in bocca, tranquilla.. dovrai sicuramente farti una doccia, vero? Sei tutta sudata.." E mi menavo il cazzo davanti a lei.. "Si ma non capisco cosa tu voglia fare" mi rispose A. Ma non fece in tempo a finire la frase che il mio cazzo iniziò a schizzare ferocemente tutto il mio piacere sulla sua faccia e sui capelli. A teneva gli occhi chiusi mentre il mio sperma le riempiva il viso, colando sul seno e sul vestito. Avrei voluto metterle il cazzo in bocca, ma fu categorica nel non volerlo assolutamente leccare. Schizzai molto e a lungo, con A che nemmeno alla fine decise di aprire la bocca, e non raccolse nemmeno una piccola parte del mio seme che le colava sulla faccia.

"Mi hai sporcata tutta, ora devo lavare anche il vestito, stronzo" Io non la ascoltavo più, ero completamente partito per la tangente. Continuavo a masturbarmi il cazzo facendo colare le ultime gocce di sperma su di lei che invece cercava di togliersi da sotto e ripulirsi. "Sei contento?" mi chiese...

La mia risposta fu "No, sei sempre avanti tu, non è giusto"

Manca un'ultima piccola parte, il saluto di A prima della partenza... Ho trovato un paio di altre foto, se gradite ve le faccio vedere..
Aspettiamo il "saluto".....
;)
la foto ? magari.....
:)
 

ergosum

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Penultimo capitolo... spero lo apprezziate

L'indomani la mia vacanza sarebbe finita e ormai mi ero rassegnato a non avere altre occasioni per scoparmi di nuovo A, magari riprovando a farmi dare il culo.

Avevo già iniziato a sistemare i bagagli in camera mia, chiuso il divano letto e mi mancava solo da metter via il computer e gli ultimi effetti personali, quando la fortuna decise di regalarmi l'ultima chance.

Mio padre e sua moglie, visto che viaggiavo in macchina, mi dissero che sarebbero usciti un'oretta per andare in centro a prendere due-tre cose da mangiare tipiche da portarmi dietro, in modo da avere il ricordo di casa ancora per qualche giorno. Cercai di bloccarli, dichiarando (falsissimamente) che non c'era assoluto bisogno di andare, ma in realtà non aspettavo altro che restare da solo in casa con A.

Appena usciti, chiusi la porta di casa e corsi da A, abbracciandola da dietro e facendole già sentire quanto fossi eccitato, ma non ricevetti nessuna risposta. Anzi, A mi disse di essere triste perché il giorno dopo sarei partito e l'avrei abbandonata.

Non sapevo assolutamente che fare, l'eccitazione calò improvvisamente e nella mia testa pensai a dire addio ai miei sogni di scoparmela ancora. Provai a rincuorarla, ricordandole i bei momenti, seppure pochi, che avevamo passato e tentai il tutto per tutto con una battuta: "Sei in vantaggio 3 a 2, non posso più raggiungerti quindi lasciami almeno darti un bacio tra le cosce".

Ancora una volta, invece, A mi stupì, dicendomi una frase che stava per farmi venire solo ascoltando la sua voce: "Le mie amiche mi hanno detto che il sesso anale è molto bello, ma io non ho mai provato. Vuoi aiutarmi?"

Capite bene il mio stato d'animo. Ero passato da una possibile sega da solo in bagno a potermi scopare quel culetto stretto stretto, e sarei stato il primo!!!

Le dissi che avremmo dovuto sbrigarci, volevo evitare di vedere rientrare i miei mentre stavo a scopare mia cognata. Così non ci spogliammo nemmeno del tutto, A indossava un vestitino leggero e dovetti solo alzare la gonna. Prima però le chiesi di poterla leccare un po', volevo innanzitutto vedere la sua figa e poi assaggiarla. Lei si scusò, dicendomi che era da molto senza andare dall'estetista e che l'avrei trovata non completamente rasata come la portava di solito, ma non aveva programmato di fare queste cose con me.

Come con le tette, ho la fissazione della figa completamente rasata (chiedo perdono ai puristi "hairy" del sito), ma mi feci coraggio e le sfilai le mutandine, avendo in testa l'idea che quel piccolo sacrificio, avrebbe poi portato a gioie molto più grandi poco dopo.

Era molto molto pelosa, tipo vintage anni '60, non si riusciva a distinguere praticamente nulla, ma le dissi ugualmente che era bellissima, la feci sistemare sul divano e allargai le labbra con le dita, andando subito alla ricerca del clitoride con la lingua, sperando di farle raggiungere presto l'orgasmo e passare ad altro. Ormai era il mio chiodo fisso, pensavo ovviamente solo al culo.

La sua figa era comunque bella grossa, con le labbra di un color rosa scuro sporgenti, un clitoride abbastanza grande che diventava sempre più duro e sensibile. A si godeva il momento, i suoi gemiti mi confermavano che nonostante la poca voglia di leccarla, stavo facendo un buon lavoro. Spinto dal desiderio di passare ad altro, accelerai il ritmo delle leccate e dei morsi al clitoride. Improvvisamente A mise le sua mani sulla mia testa spingendomi verso dei lei e raggiunse un bell'orgasmo, tremando e ansimando.

Rimase un paio di secondi stesa sul divano, a cosce aperte, sudata e ansimante, mentre io mi alzai e mi sfilai i pantaloncini e i boxer, rimanendo in piedi davanti a lei con il cazzo più grosso che io mi ricordi. Guardò me e poi il mio membro, e mi chiese "Ma davvero mi piacerà grosso così dentro?"

Avrei solo voluta sbattermela senza star li a fare i discorsetti, ma dovetti ancora una volta metter da parte la voglia e il desiderio e cercare di convincerla con le buone. "Proviamo piano piano, se non ti piace smetto subito" le dissi, ma la mia voce in verità diceva "girati e fatti insulare".

Si mise con la pancia sul divano e le ginocchia per terra, con due cuscini sotto per lenire il dolore, inarcando schiena e sedere per offrirmi il più bello spettacolo che avessi mai visto: la figa, ancora fradicia, mi invitava a scoparla ma il mio obiettivo era quel buchino rosa scuro piccolo piccolo poco più su. Iniziai e leccarle il buco del culo (grazie ai film porno, maestri di vita), cercando di riempirla di saliva il più possibile. A pareva apprezzare, perché riprese a emettere gemiti e mugolii mentre la mia lingua scorreva sull'ano, e le scappò un piccolo gridolino al primo dito che le misi dentro per iniziare ad allargare il buco.

"Fai piano" mi pregò.. "Tranquilla, inizio prima con le dita, vediamo se ti piace" e le piaceva, il primo dito scivolò dentro senza fatica ed A inarcò la schiena stringendo i muscoli attorno al dito "Così no, rilassati se no ti fa male" facevo il figo, ma anche per me era la prima volta.

Pian piano A tornò a rilassarsi, il dito e la saliva facevano bene il loro lavoro e così provai a mettere il secondo dito. Fu un po' più difficile farlo scivolare dentro, A alternava momenti di assoluta rilassatezza a momenti in cui avrebbe potuto spezzarmi le dita da quanto stringeva i muscoli. Io cercavo di massaggiare e unire più saliva possibile, facendo ricorso a tutti i ricordi dei film porno visti negli anni, cercando consigli o modi di poter procedere senza fare male a lei o a me.

Decisi che era pronta quando finalmente anche il secondo dito iniziò a muoversi più liberamente dentro di lei. Le sussurai "Sei pronta?" ma senza aspettare alcuna risposta sostituì la mia cappella ben avvolta dal preservativo alle dita. Provai a spingere delicatamente e pian piano la cappella scivolò dentro. A gemeva più per il dolore che per il piacere e cercai di andare più al rallentatore possibile, ma nella mia mente c'era il ticchettio dell'orologio che scandiva il rientro dei miei da li a poco.

Il suo culo era strettissimo, la cappella era diventata di un colore violaceo dallo sforzo, ma non mi feci spaventare e continuai a spingere per far entrare più parte possibile del mio cazzo prima di tornare indietro. A non diceva più nulla, se ne stava con la faccia sprofondata nel divano, subendo passivamente tutto quanto. Da una parte, cercavo di fare più delicatamente possibile e più lentamente possibile, ma dall'altra non stavo più nella pelle e volevo solo pomparle il mio cazzo dentro senza alcuna pietà.

"Muoviti" mi sembrò dicesse "Muoviti dentro e fuori" ripeté A, che mi diede l'idea che forse stava godendo anche lei. Iniziai a muovermi un po' più veloce, spingendo ogni volta il cazzo un po' più a fondo, fino ad arrivare poco dopo ad essere completamente dentro di lei. A per aumentare il suo piacere aveva iniziato a toccarsi la figa, per ora si accarezzava il clitoride seguendo il ritmo del mio bacino che spingeva il cazzo dentro e fuori. "Ti piace?" le chiesi, avevo bisogno di conferme, nonostante i gemiti e mugolii di mia cognata. "Mi stai facendo male stronzo, ma mi piace anche" riuscì a dirmi, con la voce rotta dal mio susseguirsi di movimenti dentro di lei.

Mi resi conto che il tempo a nostra disposizione stava per terminare, così decisi di accelerare molto il ritmo, iniziando a scoparmela per bene e cercare di raggiungere, almeno io, un bell'orgasmo. "Piano" ripeteva, ma ogni volta lo diceva con la voce sempre più rotta dal piacere. Io ero completamente con la schiena sudata, lo sforzo di scoparmi quel culetto stretto era davvero notevole ed anche sulla schiena e sul sedere di A vedevo formarsi delle goccioline di sudore che poi scorrevano giù verso le cosce.

Improvvisamente i muscoli di A strinsero il mio cazzo quasi a spezzarlo. Inarcò la schiena ed emise un gemito profondo, quasi gutturale. Stava venendo, anche perché per godersi bene la scopata, si era infilata due dita dentro la figa. La sua prima scopata anale era diventata quasi la sua prima doppia. Ancora una volta, lei veniva prima di me ma quei mugolii diedero il colpo di grazia alla mia resistenza.

"Non voglio venire dentro al preservativo però", le dissi, "Vieni con me".

Di scatto la presi e la feci alzare, corremmo in bagno e la feci sedere di nuovo sul bordo della vasca "In bocca no basta!" urlò A, ma le mie intenzioni erano ben altre.

"Non te lo metto in bocca, tranquilla.. dovrai sicuramente farti una doccia, vero? Sei tutta sudata.." E mi menavo il cazzo davanti a lei.. "Si ma non capisco cosa tu voglia fare" mi rispose A. Ma non fece in tempo a finire la frase che il mio cazzo iniziò a schizzare ferocemente tutto il mio piacere sulla sua faccia e sui capelli. A teneva gli occhi chiusi mentre il mio sperma le riempiva il viso, colando sul seno e sul vestito. Avrei voluto metterle il cazzo in bocca, ma fu categorica nel non volerlo assolutamente leccare. Schizzai molto e a lungo, con A che nemmeno alla fine decise di aprire la bocca, e non raccolse nemmeno una piccola parte del mio seme che le colava sulla faccia.

"Mi hai sporcata tutta, ora devo lavare anche il vestito, stronzo" Io non la ascoltavo più, ero completamente partito per la tangente. Continuavo a masturbarmi il cazzo facendo colare le ultime gocce di sperma su di lei che invece cercava di togliersi da sotto e ripulirsi. "Sei contento?" mi chiese...

La mia risposta fu "No, sei sempre avanti tu, non è giusto"

Manca un'ultima piccola parte, il saluto di A prima della partenza... Ho trovato un paio di altre foto, se gradite ve le faccio vedere..
Storia fantastica. Inculata fatta vivere come se fossimo li. Bravo. Vai con le foto
 

Polmone

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Buona sera,
seguo questo sito tra alti e bassi da un po. Mi sono iscritto nuovamente da poco e vorrei condividere con voi un'esperienza che ho vissuto qualche anno fa con la mia cognata acquisita.
Chiedo scusa se il mio stile non è perfetto, è la prima volta che mi cimento in un racconto e devo confessarvi che, leggendo i commenti ad altri 3d, sono quasi spaventato dalle critiche che potrebbero piovermi addosso. In ogni caso, di seguito la prima parte di questa avventura vissuta realmente.
Se susciterà un minimo di interesse, continuerò con il racconto.
Grazie a tutti anche solo per il tempo che avete perso a leggermi.

Mi chiamo G, ho perso mia madre a 22 anni e 2 anni dopo mio padre si è risposato in seconde nozze con una signora che già aveva due figli maschi più grandi di me, di cui uno scapolone incallito e l'altro sposato con una bellissima ragazza siciliana. Lei, la mia cognata acquisita, è la protagonista di questa storia.

Per lavoro, riuscivo a stare a casa dei miei poche settimane l'anno e quell'estate capitò di trovarmi in vacanza nello stesso periodo in cui lei, A, era salita da noi in Liguria per fare un po' di ferie e stare con la suocera, con cui hanno sempre avuto un rapporto splendido.

Io ero fidanzato a quell'epoca e non essendo mai stato molto bravo con le donne, mi godevo la situazione, senza guardarmi attorno o cercare altro. La mia fidanzata stava nel Lazio, quindi ci sentivamo al telefono e via messaggio, ma non essendo molto gelosa e non avendo io mai avuto comportamenti poco corretti, godevo di abbastanza autonomia di manovra.

Le giornate passavano tranquille.. mare.. spiaggia.. cena a casa... tutto nella norma e tutto abbastanza rutinario.

Un pomeriggio, senza sole e quasi minacciando pioggia, la moglie di mio padre ebbe una splendida idea: "G, perché non porti A in giro a vedere la città? Siete coetanei (in verità lei più grande di me di 4 anni, ma va beh) vi fate compagnia invece che stare sempre con noi vecchi".

Ovviamente feci finta di essere annoiato e infastidito, ma un pomeriggio da solo con lei non mi dispiaceva poi così tanto. A era la classica siciliana, alta poco più di me, circa 175 cm, mora, fisico asciutto, seno piccolo (poi ne scoprirò il motivo) ma uno stacco di cosce e un sedere da perdere il fiato. Saliamo in macchina e iniziamo a girare a vuoto per il lungomare e la città vecchia, facendo da Cicerone e cercando, tra un aneddoto storico e l'atro, di carpire qualche minimo segnale di interesse da parte di A.

Giusto per dovere di cronaca, allora ero abbastanza magro e asciutto, un minimo tonico, alto circa 173, capelli scuri sempre tenuti corti e ben curati, come peraltro la barba e un paio di occhi blu profondi e misteriosi (così mi descrivono le mie ex...). Il pomeriggio passò veloce e piatto, senza che io riuscissi a capire se avessi acceso un minimo di interesse in A. Rientrando, mi chiese di fermarci vicino a un gazebo sulla passeggiata per prendere qualcosa da bere, visto che "Hai parlato per ore, avrai sicuramente bisogno di un po' d'acqua".

Finito di bere ci dirigemmo, con lei in testa, verso la macchina. Arrivati, lei si mise appoggiata allo sportello, in piedi, guardandomi fissa negli occhi, in silenzio. A un certo punto mi fulminarono le sue parole, scandite leggere e veloci come se mi chiedesse che ore fossero: "Cosa aspetti a baciarmi?"
La classica siciliana.... Ma che siciliane conosci? Senza tette e alte un metro e ottanta
 
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Pek181

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Ve l’ho detto che erano piccole
 

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Ervecchio

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Bella e a che bona, però vorrei vederla bene se ti è possibile
 

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