Voglio rendervi partecipi di questa mia avventura, molto particolare e molto “surreale” in alcune circostanze.
Ebbene, parto da qui.
Dopo tanti anni da pendolare, tra la mia città di residenza e quelle dove, di volta in volta, veniva ubicata la mia sede lavorativavenivo, finalmente, trasferito a pochi passi da casa.
Nella stanza affianco alla mia, c’è una donna di cui ricordo vagamente qualcosa.
Cominciamo a parlare e ci ricordiamo che, quando eravamo molto più giovani, per qualche volta siamo usciti nello stesso gruppo di amicizie.
Ricordo, alla fine, chi è, dopo un notevole sforzo e collegamenti di amicizie oramai perse nel tempo.
Era la classica ragazza con la puzza sotto al naso, saccente, quella che sapeva tutto lei, la migliore nel suo corso di studio, quella che credeva di essere la principessa del gruppo.
Dopo tanti anni, nulla è cambiato, mi racconta con dovizia di particolari del suo percorso lavorativo, dei premi, dei riconoscimenti, della sua relazione sentimentale da favola con il suo compagno e che, anche lei, dopo anni lontana dalla nostra città, era riuscita ad avere l’avvicinamento per motivi familiari.
La sopportavo poco quando era giovane, la sopportavo ancora meno adesso.
Comunque, un giorno, mi serviva un piacere urgente che avrebbe potuto farmi il suo compagno.
Dal momento che chiedo, lei corre verso la porta, la chiude e si mette a piangere disperata, raccontandomi che la sua relazione era finita da poco in malo modo.
Non avevamo un particolare rapporto amicale e questa sua reazione nei miei confronti mi stupì alquanto.
Da quel momento, nei mesi che seguirono, abbiamo iniziato asentirci spesso, lei veniva a cena a casa mia, io da lei.
Sempre vestiti in maniera informale, con tute o abiti da “combattimento”.
In pratica eravamo diventati amici, persi nella solitudine delle nostre vite di persone non più giovani.
Nel corso dei mesi, avevamo parlato di tutto, anche delle nostre storie passate, del sesso, di alcune fantasie e qualche situazione piccante che avevamo vissuto.
Mi raccontò, in particolare, che una volta con un suo ex, era andata in un centro termale/massaggi, fuori dall’Italia, per nudisti e che lei si era molto eccitata vedendo tutti quei cazzi scoperti ed alcuni anche in erezione.
Posso affermare, comunque, che non avevo alcun interesse sessuale nei confronti della mia amica/collega e non mi era capitato, neanche distrattamente, di masturbarmi pensando a lei.
E’ una donna di una bellezza normale, niente di che, diciamo un 5,5, non una rizzacazzi, in pratica.
Algida e sempre distante, anche se mi aveva più volte detto che le piaceva molto scopare con i suoi partner.
Dopo il preambolo, lungo, arriviamo alla serata “incriminata”.
Eravamo a casa mia, avevamo ordinato due pizze e dopo ci eravamo messi sul divano per guardare un film.
Lei ha il telecomando in mano, e gira tra le varie piattaforme di streaming.
Si trova su Amazon Prime e scopre che tra i film da continuare a vedere c’è “Monella” di Tinto Brass.
Me lo fa notare, divertita, e mi dice che non le è mai capitato di vedere un film del “maestro” e di essere curiosa sul tipo di sensualità proposta in queste pellicole.
Mi chiede di rivederlo insieme.
Un po' sbigottito ed anche eccitato, le dico che per me non ci sono problemi.
Spegniamo le luci ed iniziamo.
Dopo circa 40/45 minuti, sempre con un cazzo durissimo per me, inizio a sentirla piangere sempre più forte.
Accendo le luci e le chiedo che cosa stesse succedendo, completamente interdetto dalla sua reazione.
Lei mi dice che sono 10 mesi che non scopa e che, anche se a casa ha due vibratori, da sola non riesce a masturbarsi, lo ha sempre fatto fare ai suoi partner.
A questo punto mi chiede se voglio masturbarla, se per me non è un problema, che ha notato la mia erezione dalla tuta, che dopo avrebbe ricambiato facendomi un pompino, attività nella quale riteneva di esser molto brava.
Come detto, non avevo mai pensato a lei in quel modo, ma il pensiero di metterle il mio cazzo in bocca mi fece perdere ogni freno inibitorio.
Ci dirigiamo in camera da letto, ci spogliamo.
Come immaginavo da quello che mi aveva detto, effettivamente era chiaro che non stava con un uomo da un po'.
I peli della fica erano di quella lunghezza intermedia di chi non è “attenta” a possibili evenienze sessuali.
Il mio cazzo è durissimo, ho in mente solo il pensiero di metterglielo in bocca.
Lei si mette a pecora, con la faccia contro il cuscino.
Dice che non vuole che la guardi mentre gode e non vuole farmi sentire neanche la sua voce.
Noto che non ho bisogno di inumidirmi le dita.
La sua fica è già completamente bagnata ed aperta, con delle belle labbra gonfie e la clitoride che spunta sbarazzina.
Utilizzo il medio e l’anulare per masturbarla meglio.
Dopo un po' ricordo che mi aveva detto che lei raggiungeva l’orgasmo con lentezza…
Cerco di utilizzare tutte le mie tecniche.
Sposto le dita per cercare un punto che le desse maggiore piacere, utilizzo anche l’altra mano per stimolare la clitoride.
Finalmente sento che comincia a perdere forza nelle gambe e che i mugolii, anche se attutiti dalla faccia contro il cuscino, salgono di volume ed intensità.
Vedo che comincia a stringere violentemente il cuscino, c’è quasi, ed infatti me lo dice anche lei.
“Ci sono quasi, ci sono quasi”, fino a cederle le gambe e rimanere supina sul letto con le mie dita nella fica.
A questo punto, con il cazzo che sta per scoppiare, so che finalmente è arrivato il mio turno.
Sono consapevole che riuscirò a durare pochissimo, dopo tutto questo tempo con il cazzo in erezione.
Subentra il mio lato dominante e voglio prendere in mano la situazione.
Le dico di mettersi in ginocchio sotto di me e prendere il mio cazzo duro e crepitante in bocca.
Non se lo fa ripetere due volte e comincia a farmi un pompino eccezionale.
Capisco che di cazzi ne ha faticati.
Con le mani, senza, leccando e prendendolo in bocca tutto, sino alle palle.
Capisco che vuole far finire subito tutto.
So che sto per sborrare.
A questo punto, la prendo per i capelli e le dico di levare le mani.
Sono io a voler dettare il ritmo.
Così le faccio prendere il cazzo in bocca con più lentezza, mentre afferrandole i capelli, glielo spingo lentamente sino in gola.
Lei non dice nulla, non protesta, compie con diligenza il compito che le ho assegnato.
A differenza sua, godo ad alta voce, le dico che è una pompinara fantastica, che è uno dei migliori chinotti mai ricevuti, le dico che è un vero troione.
Anche rallentando, ahimè, ci sono quasi ed in poco tempo.
Le stringo ancora di più i capelli e le faccio prendere tutto il cazzo sempre più veloce in bocca.
Tutto questo senza che lei mi guardasse mai in faccia.
Senza dirle nulla, lo tiro fuori e sempre tenendola bene per i capelli, in modo che non possa muoversi, mi do due, tre colpi veloci con la mano e le sborro violentemente su tutta la faccia.
Quello è stato uno dei momenti più appaganti della mia vita.
Vedere il suo sguardo incredulo e schifato su quel viso da donna perfettina, ricoperto di calda sborra.
Non si aspettava neanche lontanamente che arrivassi a tanto.
Eppure, è rimasta in silenzio mentre le dicevo che era una vera pompinara da strada.
Dopo di questo si è alzata, sempre con la sborra in faccia e si è avviata verso il bagno per pulirsi.
la serata non é finita così…
alcune eventi sono stati raddensati per comodità di narrazione
Ebbene, parto da qui.
Dopo tanti anni da pendolare, tra la mia città di residenza e quelle dove, di volta in volta, veniva ubicata la mia sede lavorativavenivo, finalmente, trasferito a pochi passi da casa.
Nella stanza affianco alla mia, c’è una donna di cui ricordo vagamente qualcosa.
Cominciamo a parlare e ci ricordiamo che, quando eravamo molto più giovani, per qualche volta siamo usciti nello stesso gruppo di amicizie.
Ricordo, alla fine, chi è, dopo un notevole sforzo e collegamenti di amicizie oramai perse nel tempo.
Era la classica ragazza con la puzza sotto al naso, saccente, quella che sapeva tutto lei, la migliore nel suo corso di studio, quella che credeva di essere la principessa del gruppo.
Dopo tanti anni, nulla è cambiato, mi racconta con dovizia di particolari del suo percorso lavorativo, dei premi, dei riconoscimenti, della sua relazione sentimentale da favola con il suo compagno e che, anche lei, dopo anni lontana dalla nostra città, era riuscita ad avere l’avvicinamento per motivi familiari.
La sopportavo poco quando era giovane, la sopportavo ancora meno adesso.
Comunque, un giorno, mi serviva un piacere urgente che avrebbe potuto farmi il suo compagno.
Dal momento che chiedo, lei corre verso la porta, la chiude e si mette a piangere disperata, raccontandomi che la sua relazione era finita da poco in malo modo.
Non avevamo un particolare rapporto amicale e questa sua reazione nei miei confronti mi stupì alquanto.
Da quel momento, nei mesi che seguirono, abbiamo iniziato asentirci spesso, lei veniva a cena a casa mia, io da lei.
Sempre vestiti in maniera informale, con tute o abiti da “combattimento”.
In pratica eravamo diventati amici, persi nella solitudine delle nostre vite di persone non più giovani.
Nel corso dei mesi, avevamo parlato di tutto, anche delle nostre storie passate, del sesso, di alcune fantasie e qualche situazione piccante che avevamo vissuto.
Mi raccontò, in particolare, che una volta con un suo ex, era andata in un centro termale/massaggi, fuori dall’Italia, per nudisti e che lei si era molto eccitata vedendo tutti quei cazzi scoperti ed alcuni anche in erezione.
Posso affermare, comunque, che non avevo alcun interesse sessuale nei confronti della mia amica/collega e non mi era capitato, neanche distrattamente, di masturbarmi pensando a lei.
E’ una donna di una bellezza normale, niente di che, diciamo un 5,5, non una rizzacazzi, in pratica.
Algida e sempre distante, anche se mi aveva più volte detto che le piaceva molto scopare con i suoi partner.
Dopo il preambolo, lungo, arriviamo alla serata “incriminata”.
Eravamo a casa mia, avevamo ordinato due pizze e dopo ci eravamo messi sul divano per guardare un film.
Lei ha il telecomando in mano, e gira tra le varie piattaforme di streaming.
Si trova su Amazon Prime e scopre che tra i film da continuare a vedere c’è “Monella” di Tinto Brass.
Me lo fa notare, divertita, e mi dice che non le è mai capitato di vedere un film del “maestro” e di essere curiosa sul tipo di sensualità proposta in queste pellicole.
Mi chiede di rivederlo insieme.
Un po' sbigottito ed anche eccitato, le dico che per me non ci sono problemi.
Spegniamo le luci ed iniziamo.
Dopo circa 40/45 minuti, sempre con un cazzo durissimo per me, inizio a sentirla piangere sempre più forte.
Accendo le luci e le chiedo che cosa stesse succedendo, completamente interdetto dalla sua reazione.
Lei mi dice che sono 10 mesi che non scopa e che, anche se a casa ha due vibratori, da sola non riesce a masturbarsi, lo ha sempre fatto fare ai suoi partner.
A questo punto mi chiede se voglio masturbarla, se per me non è un problema, che ha notato la mia erezione dalla tuta, che dopo avrebbe ricambiato facendomi un pompino, attività nella quale riteneva di esser molto brava.
Come detto, non avevo mai pensato a lei in quel modo, ma il pensiero di metterle il mio cazzo in bocca mi fece perdere ogni freno inibitorio.
Ci dirigiamo in camera da letto, ci spogliamo.
Come immaginavo da quello che mi aveva detto, effettivamente era chiaro che non stava con un uomo da un po'.
I peli della fica erano di quella lunghezza intermedia di chi non è “attenta” a possibili evenienze sessuali.
Il mio cazzo è durissimo, ho in mente solo il pensiero di metterglielo in bocca.
Lei si mette a pecora, con la faccia contro il cuscino.
Dice che non vuole che la guardi mentre gode e non vuole farmi sentire neanche la sua voce.
Noto che non ho bisogno di inumidirmi le dita.
La sua fica è già completamente bagnata ed aperta, con delle belle labbra gonfie e la clitoride che spunta sbarazzina.
Utilizzo il medio e l’anulare per masturbarla meglio.
Dopo un po' ricordo che mi aveva detto che lei raggiungeva l’orgasmo con lentezza…
Cerco di utilizzare tutte le mie tecniche.
Sposto le dita per cercare un punto che le desse maggiore piacere, utilizzo anche l’altra mano per stimolare la clitoride.
Finalmente sento che comincia a perdere forza nelle gambe e che i mugolii, anche se attutiti dalla faccia contro il cuscino, salgono di volume ed intensità.
Vedo che comincia a stringere violentemente il cuscino, c’è quasi, ed infatti me lo dice anche lei.
“Ci sono quasi, ci sono quasi”, fino a cederle le gambe e rimanere supina sul letto con le mie dita nella fica.
A questo punto, con il cazzo che sta per scoppiare, so che finalmente è arrivato il mio turno.
Sono consapevole che riuscirò a durare pochissimo, dopo tutto questo tempo con il cazzo in erezione.
Subentra il mio lato dominante e voglio prendere in mano la situazione.
Le dico di mettersi in ginocchio sotto di me e prendere il mio cazzo duro e crepitante in bocca.
Non se lo fa ripetere due volte e comincia a farmi un pompino eccezionale.
Capisco che di cazzi ne ha faticati.
Con le mani, senza, leccando e prendendolo in bocca tutto, sino alle palle.
Capisco che vuole far finire subito tutto.
So che sto per sborrare.
A questo punto, la prendo per i capelli e le dico di levare le mani.
Sono io a voler dettare il ritmo.
Così le faccio prendere il cazzo in bocca con più lentezza, mentre afferrandole i capelli, glielo spingo lentamente sino in gola.
Lei non dice nulla, non protesta, compie con diligenza il compito che le ho assegnato.
A differenza sua, godo ad alta voce, le dico che è una pompinara fantastica, che è uno dei migliori chinotti mai ricevuti, le dico che è un vero troione.
Anche rallentando, ahimè, ci sono quasi ed in poco tempo.
Le stringo ancora di più i capelli e le faccio prendere tutto il cazzo sempre più veloce in bocca.
Tutto questo senza che lei mi guardasse mai in faccia.
Senza dirle nulla, lo tiro fuori e sempre tenendola bene per i capelli, in modo che non possa muoversi, mi do due, tre colpi veloci con la mano e le sborro violentemente su tutta la faccia.
Quello è stato uno dei momenti più appaganti della mia vita.
Vedere il suo sguardo incredulo e schifato su quel viso da donna perfettina, ricoperto di calda sborra.
Non si aspettava neanche lontanamente che arrivassi a tanto.
Eppure, è rimasta in silenzio mentre le dicevo che era una vera pompinara da strada.
Dopo di questo si è alzata, sempre con la sborra in faccia e si è avviata verso il bagno per pulirsi.
la serata non é finita così…
alcune eventi sono stati raddensati per comodità di narrazione