Forums
Nuovi post
Blog
Modelle
VIP Italiane
Novità
Nuovi post
Nuovi media
Nuovi commenti ai media
Nuovi messaggi profilo
Ultime attività
Album
Nuovi media
Nuovi commenti
TrombAmica
Giochi
Tinder
TrombAnnunci
Escort
Trans
Massaggi
Coppie
Video
Amatoriale ITALIANO
Amatoriale Straniero
Pompini
V.I.P.
Pornostar Italiane
Pornostar Straniere
Sborrate in faccia
Camgirl
SexTape
Film porno
Aiutaci
CAM
Link
PornDude
Accedi
Registrati
Cosa c'è di nuovo
Nuovi post
Menu
Accedi
Registrati
Install the app
Install
Ciao Guest, clicca qui per scoprire come togliere la pubblicità da phica.net!
il sito è in testing, per favore segnalatemi se ci sono problemi:
Discussione ufficiale
Forums
Capitolo 1: Bar Mario
Racconti Erotici
La prima vacanza trasgressiva - Introduzione
JavaScript è disabilitato. Per un'esperienza migliore, abilitare JavaScript nel browser prima di procedere.
You are using an out of date browser. It may not display this or other websites correctly.
You should upgrade or use an
alternative browser
.
Rispondi alla discussione
Messaggio
<blockquote data-quote="selpot" data-source="post: 17008120" data-attributes="member: 283814"><p>La mattina seguente venni svegliato da un allegro "Ciao, buongiorno!!": la voce era quella di Diana ma il suono era abbastanza lontano ed ovattato. Aprii gli occhi a fatica e vidi che non era in tenda, pensavo di aver dormito troppo, ma non sentivo ancora il solito caldo e la luce del sole scarseggiava: guardai l'orologio: erano appena le 7.15. Pensai fosse andata in bagno, il mattino precedente si era lamentata che fosse troppo affollato alle 9. Mi concessi i soliti 5 minuti per carburare, prima di accorgermi che la borsa della fotocamera era aperta: c'era tutto, per fortuna, ma non il costume sexy che avevo lasciato dal giorno prima. Iniziai a provare una certa eccitazione, che spesso mi porta a volare con la fantasia: " e se fosse già andata in spiaggia"? Durante l'inverno avevo sognato un paio di volte di andare al mare da solo dalle mie parti e di beccarla in topless, anche in bella compagnia.</p><p></p><p>Senza nemmeno andare in bagno a lavarmi, misi di corsa il costume, presi la borsa e scesi in spiaggia. C'era il deserto assoluto, il mare era una tavola e vedevo solo il trattore che puliva la spiaggia nei pressi dello stabilimento. Di Diana nemmeno l'ombra. Risalii in campeggio per sistemarmi meglio e vidi lei da lontano che scendeva dalla parte opposta, cioè dal viottolo che conduce al bar ed ai bagni. Indossava i soliti pantaloncini ed il reggiseno del costume dei miei desideri; su una mano portava la maglietta, sull'altra la borsa con asciugamano e saponi vari. Mentre si avvicinava notavo che le sue tette esplodevano paurosamente, ancora più di ieri, i triangoli del reggiseno erano ancora più piccoli rispetto al costume del giorno precedente ed in più, complice l'aria ancora fresca, i suoi capezzoli erano turgidissimi , sembrava volessero scoppiare bucando quei minuscoli triangolini. Arrivò brontolando a bassa voce "questa maglietta odora di mare, di salsedine, senti che puzza: è inutile lavarsi se poi continuo a mettermela": entrò in tenda, ne indossò un'altra e uscì di nuovo per mettermi fretta, voleva scendere in spiaggia prima che iniziasse a fare troppo caldo, i suoi capezzoli continuavano a contrassegnare anche la maglietta: iniziò a sussurrarmi che aveva fatto un pò tardi perchè... ma poi si interruppe e mi sollecitò ad andare in bagno a prepararmi e che mi avrebbe raccontato tutto in spiaggia: i nostri vicini dormivano ancora e non voleva svegliarli chiacchierando davanti alle loro tende.</p><p></p><p>Mi sbrigai il più possibile e dopo 10 minuti eravamo già in spiaggia. Si diresse verso il bagnasciuga con passo deciso e poi iniziò a camminare qualche centimetro avanti a me: riprese a raccontarmi che si era intrattenuta qualche minuto al bar con i bagnini dello stabilimento, due ragazzi del posto, ai quali aveva chiesto informazioni "turistiche" su quali spiagge valesse la pena visitare per evitare di ascoltare gli schiamazzi dei bambini ed i cavoli delle famiglie altrui. Uno di loro aveva forse male interpretato la sua domanda e le chiese se per caso fosse una nudista e lei un pò sdegnata aveva risposto che voleva semplicemente stare un pò in pace, nient'altro... lui si era scusato affermando che di solito sono i nudisti a fare questo tipo di domande, informandola comunque che la parte finale della spiaggia della Feniglia, a circa 5km dal nostro campeggio, era frequentata da nudisti in alcuni periodi dell'anno, quindi sicuramente potevamo starci tranquillamente anche noi nelle immediate vicinanze, a costo di intraprendere una lunga passeggiata. Nonostante la preziosa indicazione, continuava ad essere molto critica e polemica nei confronti di questo ragazzo, si era parecchio risentita della sua allusione, ma volli sdrammatizzare e le chiesi se al bar era andata indossando la maglietta o se l'aveva già tolta: lei mi rispose stizzita "sono andata con il reggiseno del costume, mi ero già lavata in bagno, la maglietta puzzava, non l'ho rimessa e volevo un caffè, mica ero nuda, ci vanno tutte al bar in bikini"... risposi che la mia era solo una curiosità e che non ero affatto geloso, anzi se ci fosse andata in topless sarei stato ancora più felice: lei continuò "certo, ci mancava pure: già mi guardavano in costume, soprattutto l'altro, quello che non parlava, sembrava che non avesse mai visto una in bikini, ha sbagliato mestiere, che cavolo: era meglio non chiedergli nulla. Eppure ce ne sono tante migliori di me su questa spiaggia, ieri avevano lo stabilimento pieno di belle ragazze, alte, curate, appena uscite dalla parrucchiera..." . Mi feci una bella risata ma dentro di me pensavo che in poche hanno tettone piene come le sue e capezzoli che esplodono da triangolini microscopici...</p><p></p><p>Sembrava mi avesse letto nel pensiero e, calmandosi, continuò ancora: "A me poi non piacciono quei grandi reggiseni imbottiti o con i ferretti, mi stringono, sono scomodissimi, quelli a fascia vorrei provarli ma non li trovo carini della mia misura... e non parliamo dei costumi interi: da adolescente li portavo per coprire le tette il più possibile ma mi riempivo di segni dell'abbronzatura, che sono odiosi: e allora mi metto i triangoli: saranno troppo piccoli e inadatti per il mio seno, sicuramente, ma almeno sono comodi, pratici, si asciugano in fretta e quello che devono coprire lo coprono". Sorrisi divertito pensando: "mica tanto"...</p><p></p><p>Nel frattempo avevamo percorso un tratto quasi doppio rispetto al giorno precedente, la spiaggia era praticamente nostra e solo a parecchia distanza si vedeva un gruppo di sei o sette pescatori e ancora più in fondo si ricominciava a scorgere qualche ombrellone sparuto, forse era l'inizio della zona nudista.</p><p></p><p>Decidemmo di fermarci un attimo: Diana "analizzò" il comportamento dei pescatori, che non si erano nemmeno accorti del nostro arrivo, presi com'erano a fissare i loro galleggianti. Disse che potevamo anche fermarci senza andare oltre, perché sembravano innocui. Voltò le spalle e si girò a valutare anche la zona da cui venivamo, per constatare che la distanza dall'ombrellone più vicino fosse quasi chilometrica.</p><p></p><p>Mentre piazzavo l'ombrellone e gli asciugamani mi tremavano le gambe e la voce al pensiero che stavo per vederla in perizoma, al mare, per la prima volta.</p><p></p><p>Ragazzi, io dopo un pò mi stanco a scrivere, dovrei essere più sintetico, lo so, ma quando leggo i racconti degli altri mi piace che siano dettagliati, voglio immaginarmi passo passo e senza frenesia le varie scene descritte e cercherò di fare lo stesso con i miei racconti, che saranno tanti se vorrete. Spero di non essere l'unico a pensarla così, altrimenti abbiate pazienza. Mi auguro che la vostra Pasqua sia stata migliore, anche grazie a questi racconti, magari la Pasquetta sarà ancora meglio, chissà. Che ne pensate intanto di Diana? Vi è piaciuto leggermi, finora?</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="selpot, post: 17008120, member: 283814"] La mattina seguente venni svegliato da un allegro "Ciao, buongiorno!!": la voce era quella di Diana ma il suono era abbastanza lontano ed ovattato. Aprii gli occhi a fatica e vidi che non era in tenda, pensavo di aver dormito troppo, ma non sentivo ancora il solito caldo e la luce del sole scarseggiava: guardai l'orologio: erano appena le 7.15. Pensai fosse andata in bagno, il mattino precedente si era lamentata che fosse troppo affollato alle 9. Mi concessi i soliti 5 minuti per carburare, prima di accorgermi che la borsa della fotocamera era aperta: c'era tutto, per fortuna, ma non il costume sexy che avevo lasciato dal giorno prima. Iniziai a provare una certa eccitazione, che spesso mi porta a volare con la fantasia: " e se fosse già andata in spiaggia"? Durante l'inverno avevo sognato un paio di volte di andare al mare da solo dalle mie parti e di beccarla in topless, anche in bella compagnia. Senza nemmeno andare in bagno a lavarmi, misi di corsa il costume, presi la borsa e scesi in spiaggia. C'era il deserto assoluto, il mare era una tavola e vedevo solo il trattore che puliva la spiaggia nei pressi dello stabilimento. Di Diana nemmeno l'ombra. Risalii in campeggio per sistemarmi meglio e vidi lei da lontano che scendeva dalla parte opposta, cioè dal viottolo che conduce al bar ed ai bagni. Indossava i soliti pantaloncini ed il reggiseno del costume dei miei desideri; su una mano portava la maglietta, sull'altra la borsa con asciugamano e saponi vari. Mentre si avvicinava notavo che le sue tette esplodevano paurosamente, ancora più di ieri, i triangoli del reggiseno erano ancora più piccoli rispetto al costume del giorno precedente ed in più, complice l'aria ancora fresca, i suoi capezzoli erano turgidissimi , sembrava volessero scoppiare bucando quei minuscoli triangolini. Arrivò brontolando a bassa voce "questa maglietta odora di mare, di salsedine, senti che puzza: è inutile lavarsi se poi continuo a mettermela": entrò in tenda, ne indossò un'altra e uscì di nuovo per mettermi fretta, voleva scendere in spiaggia prima che iniziasse a fare troppo caldo, i suoi capezzoli continuavano a contrassegnare anche la maglietta: iniziò a sussurrarmi che aveva fatto un pò tardi perchè... ma poi si interruppe e mi sollecitò ad andare in bagno a prepararmi e che mi avrebbe raccontato tutto in spiaggia: i nostri vicini dormivano ancora e non voleva svegliarli chiacchierando davanti alle loro tende. Mi sbrigai il più possibile e dopo 10 minuti eravamo già in spiaggia. Si diresse verso il bagnasciuga con passo deciso e poi iniziò a camminare qualche centimetro avanti a me: riprese a raccontarmi che si era intrattenuta qualche minuto al bar con i bagnini dello stabilimento, due ragazzi del posto, ai quali aveva chiesto informazioni "turistiche" su quali spiagge valesse la pena visitare per evitare di ascoltare gli schiamazzi dei bambini ed i cavoli delle famiglie altrui. Uno di loro aveva forse male interpretato la sua domanda e le chiese se per caso fosse una nudista e lei un pò sdegnata aveva risposto che voleva semplicemente stare un pò in pace, nient'altro... lui si era scusato affermando che di solito sono i nudisti a fare questo tipo di domande, informandola comunque che la parte finale della spiaggia della Feniglia, a circa 5km dal nostro campeggio, era frequentata da nudisti in alcuni periodi dell'anno, quindi sicuramente potevamo starci tranquillamente anche noi nelle immediate vicinanze, a costo di intraprendere una lunga passeggiata. Nonostante la preziosa indicazione, continuava ad essere molto critica e polemica nei confronti di questo ragazzo, si era parecchio risentita della sua allusione, ma volli sdrammatizzare e le chiesi se al bar era andata indossando la maglietta o se l'aveva già tolta: lei mi rispose stizzita "sono andata con il reggiseno del costume, mi ero già lavata in bagno, la maglietta puzzava, non l'ho rimessa e volevo un caffè, mica ero nuda, ci vanno tutte al bar in bikini"... risposi che la mia era solo una curiosità e che non ero affatto geloso, anzi se ci fosse andata in topless sarei stato ancora più felice: lei continuò "certo, ci mancava pure: già mi guardavano in costume, soprattutto l'altro, quello che non parlava, sembrava che non avesse mai visto una in bikini, ha sbagliato mestiere, che cavolo: era meglio non chiedergli nulla. Eppure ce ne sono tante migliori di me su questa spiaggia, ieri avevano lo stabilimento pieno di belle ragazze, alte, curate, appena uscite dalla parrucchiera..." . Mi feci una bella risata ma dentro di me pensavo che in poche hanno tettone piene come le sue e capezzoli che esplodono da triangolini microscopici... Sembrava mi avesse letto nel pensiero e, calmandosi, continuò ancora: "A me poi non piacciono quei grandi reggiseni imbottiti o con i ferretti, mi stringono, sono scomodissimi, quelli a fascia vorrei provarli ma non li trovo carini della mia misura... e non parliamo dei costumi interi: da adolescente li portavo per coprire le tette il più possibile ma mi riempivo di segni dell'abbronzatura, che sono odiosi: e allora mi metto i triangoli: saranno troppo piccoli e inadatti per il mio seno, sicuramente, ma almeno sono comodi, pratici, si asciugano in fretta e quello che devono coprire lo coprono". Sorrisi divertito pensando: "mica tanto"... Nel frattempo avevamo percorso un tratto quasi doppio rispetto al giorno precedente, la spiaggia era praticamente nostra e solo a parecchia distanza si vedeva un gruppo di sei o sette pescatori e ancora più in fondo si ricominciava a scorgere qualche ombrellone sparuto, forse era l'inizio della zona nudista. Decidemmo di fermarci un attimo: Diana "analizzò" il comportamento dei pescatori, che non si erano nemmeno accorti del nostro arrivo, presi com'erano a fissare i loro galleggianti. Disse che potevamo anche fermarci senza andare oltre, perché sembravano innocui. Voltò le spalle e si girò a valutare anche la zona da cui venivamo, per constatare che la distanza dall'ombrellone più vicino fosse quasi chilometrica. Mentre piazzavo l'ombrellone e gli asciugamani mi tremavano le gambe e la voce al pensiero che stavo per vederla in perizoma, al mare, per la prima volta. Ragazzi, io dopo un pò mi stanco a scrivere, dovrei essere più sintetico, lo so, ma quando leggo i racconti degli altri mi piace che siano dettagliati, voglio immaginarmi passo passo e senza frenesia le varie scene descritte e cercherò di fare lo stesso con i miei racconti, che saranno tanti se vorrete. Spero di non essere l'unico a pensarla così, altrimenti abbiate pazienza. Mi auguro che la vostra Pasqua sia stata migliore, anche grazie a questi racconti, magari la Pasquetta sarà ancora meglio, chissà. Che ne pensate intanto di Diana? Vi è piaciuto leggermi, finora? [/QUOTE]
Inserisci quotes...
Verifica
Invia risposta
Forums
Capitolo 1: Bar Mario
Racconti Erotici
La prima vacanza trasgressiva - Introduzione
Attenzione! Phica è un sito per ADULTI, con contenuti sessualmente espliciti!
Per utilizzare Phica devi essere maggiorenne e accettare i cookie.
Se non hai 18+ o non vuoi accettare i cookie, premi Exit.
18+
❌ Exit
Ottieni di più...
Top
Bottom