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<blockquote data-quote="selpot" data-source="post: 17084423" data-attributes="member: 283814"><p>"Signori, vogliate scusarci, ma qui non potete stare, c'è tanto di cartello: zona militare: MI-LI-TA-RE, come dobbiamo farvelo capire? Arrestandovi forse!?!?" Una profonda, urlante e risoluta voce giovanile impartì di colpo avvertimenti e minacce perentorie alle nostre spalle, rompendo la quiete e la sonnolenza dolcemente calate sull'arenile dopo il pranzo.</p><p></p><p>Istintivamente liberai le tettone di Diana dalla morsa delle mie mani... e lei altrettanto istintivamente coprì alla meglio il suo seno con l'avambraccio, girandosi alla svelta a pancia sotto. La tela dell'ombrellone nascondeva il corpo dell'ufficiale, permettendo di scorgere solo i suoi pantaloni mimetici e dei pesantissimi anfibi ai piedi.</p><p></p><p>Ancora frastornato e dubbioso sull'attendibilità delle sue grida, mi alzai incuriosito dal conoscere anche il suo volto: si trattava di un ventenne sbarbato e non certo bellissimo, castano chiaro, di media statura, dalla faccia pulita e corrucciata, con una corporatura piuttosto esile e ben poco militaresca : "Forza, andate per cortesia: avete un quarto d'ora di tempo per lasciare la spiaggia". Notai che alla fermezza delle sue parole si contrapponeva il gesto misuratamente accennato e ritmico di una delle sue mani, che sembrava mi facesse segno di attendere. Notai altri due militari raggiungere rispettivamente il centro della spiaggia ed il lato a nord, prossimo all'entrata: "Faccia finta di togliere tutto: asciugamani, ombrellone, borse, tutto quello che avete... rivestitevi e quando ce ne saremo andati potrete sistemarvi di nuovo, come adesso", disse a voce bassa.</p><p></p><p>La mia espressione fu talmente attonita e smarrita da indurlo a spiegarsi meglio: "Dietro di me, più in fondo c'è una camionetta, la vede? All'interno c'è il nostro sottotenente. Lui riceve ordini di vigilare sulle violazioni della proprietà del Poligono, specie nei periodi soggetti ad esercitazioni e noi ogni giorno dobbiamo esibirci in questa sceneggiata. Tra mezz'ora finirà il turno e se ne andrà, perciò potrete rimanere, non si accorgerà di nulla; magari evitate di sporcare, altrimenti la pulizia dell'area tocca a noi poveri disgraziati".</p><p></p><p>Anche Diana abbandonò la frescura dell'ombra ed, alzandosi in topless stupendamente, si mostrò in piedi e senza alcuna soggezione davanti al soldato: "Quindi voi ogni santo giorno dovete inscenare queste ramanzine contro la gente affinché i vostri superiori capiscano che ci state cacciando!? Mi sembra una barzelletta, scusami se mi permetto". Il giovane mirò intensamente le sue tettone ma con un certo imbarazzo, prima di replicare a stento, quasi vergognandosi: "L'accesso è possibile solo ad Agosto, ma anche a Luglio le esercitazioni sono sospese, quindi potrebbero tranquillamente consentire alle persone di stare in spiaggia, però purtroppo dobbiamo rispettare gli ordini... Ma poi sappiamo che molta gente torna appena vede che ci allontaniamo, quindi tanto vale che rimaniate, l'importante per noi è far sentire ai nostri superiori di avervi intimato di andarvene, in questo modo non possono rimproverarci di nulla". Diana notò l'evidente disagio del militare, palesemente combattuto tra l'istinto ed il piacere di perdersi in due tette disinibite ed esplosive e l'imperturbabilità ed il distacco che un uomo in divisa dovrebbe a prescindere ostentare nello svolgimento delle proprie mansioni.</p><p></p><p>Sul suo viso sembrò stamparsi un'espressione dispettosa e provocatoria. Con la mano si toccò leggermente sotto l'areola del seno sinistro che si mosse balzando morbido davanti agli occhi del ragazzo: "Io proprio non capisco: se vi beccano passate i guai!! Non avete mai pensato che tra queste persone potrebbe esserci qualcuno che conosce i vostri superiori o magari un altro militare fuori servizio che lavora in una caserma qui vicino?" Simulando di pulirsi da alcuni granelli di sabbia, appoggiò le dita sui seni, agitandoli con moderazione. Anche in questo caso la risposta del giovanotto fu tardiva e difficoltosa: "Beh, un militare non entrerebbe mai in una zona interdetta perché conosce le regole nel nostro ambito" . Poi si infervorò, manifestando uno slancio di orgoglio e di autodifesa: "Comunque se la spiaggia si svuota veramente, per noi è meglio, sia chiaro. Stiamo cercando solo di essere comprensivi e tolleranti, ma non siamo scemi". Diana sobbalzò con la schiena scusandosi prontamente con lui, mentre le sue tette sfoggiarono tutta la loro imponenza: "Non volevo darti assolutamente dello scemo, scusami se ti ho offeso, non era nelle mie intenzioni nel modo più assoluto: mi stavo solo preoccupando per voi e per la vostra carriera"</p><p></p><p>"Ma quale carriera", replicò il ragazzo calmandosi "sai cosa ce ne importa, non ci pensiamo proprio alla carriera, tra due mesi sarò libero...e anche loro". Indicò i suoi commilitoni che nel frattempo avevano esordito con la sua stessa recita. Notai che alcune persone obbedirono sull'attenti agli ordini di smantellamento e ripiegavano alla massima velocità i loro asciugamani. Dinanzi agli sguardi interessati del giovane in divisa, Diana pareva aver rispolverato la medesima sfacciataggine con cui aveva sedotto pescatori, bagnini e gruppi di amici, durante la nostra vacanza. "Ho capito, ho capito, a quanto pare sei uno di noi: quindi posso chiederti se anche il topless sarebbe vietato oppure potrò abbronzare le mie tette senza commettere reati??" Indicò il suo seno, quasi invitando il giovane a scrollarsi definitivamente di dosso il suo impaccio e ad ammirare quelle opere d'arte con virilità e desiderio: "No, non è vietato, almeno credo, non ho avuto disposizioni in merito, quindi per quanto mi riguarda potrai rimetterti così tranquillamente". Mi allontanai di qualche passo per inquadrare meglio la scena da una distanza maggiore. L'atmosfera era diventata interessante e fu un'immagine meravigliosa quella del ragazzo in uniforme che dalla posizione leggermente rialzata della scogliera puntava dritto il suo sguardo alle tette di una Diana compiaciuta, disinvolta e generosissima. Poi mi chinai per afferrare uno degli asciugamani sotto l'ombrellone, lo sgrullai e lo ripiegai nella borsa. Anche la giovane coppia piuttosto distanziata alla nostra destra aveva cominciato a prepararsi senza troppa convinzione: lui aveva chiuso l'ombrellone sradicandone il palo, mentre lei ancora in topless dissotterrava le sue ciabattine bianche.</p><p></p><p>Indicando Diana e la biondina, mi rivolsi al giovane cercando di metterlo a suo agio e di incoraggiarlo con un sorriso complice: "Beh, se al loro posto ti fossi trovato davanti a due vecchie babbione con le tette in caduta libera, scommetto che avresti risposto in maniera diversa". "Su questo non ci piove, li avrei allontanati in malo modo, ma per fortuna qui di anziani se ne vedono ben pochi: " rispose con decisione, sgranando gli occhi puntati sulle tettone di Diana. "Allora per ringraziarti del tuo trattamento speciale, sei ufficialmente invitato a tornarci a trovare, se avrai modo di farlo, ovviamente" esclamò appagata.</p><p></p><p>Finalmente il ragazzo si lasciò andare ad una battuta frizzante: "Io non me ne andrei proprio... ma se ti ritrovassi così, tornerei volentieri; vediamo l'andamento della giornata nel poligono, qualche volta ci cambiamo e scendiamo in spiaggia a turno per un'oretta, quando non ci sono urgenze e nessuno ci controlla... oggi in realtà abbiamo un po' da fare, sarà difficile riuscire a liberarmi"</p><p></p><p>Confermai orgogliosamente che avrebbe ritrovato Diana in topless, se fosse tornato e aggiunsi con aria ironica che non potevo oppormi all'attrazione di tutte le donne per la divisa... "Lei non fa eccezione, quindi devo assecondarla e non intralciare le sue fantasie ed i suoi momenti di piacere." Dimostrandosi concorde con le mie esternazioni, Diana cercò di giustificare provocatoriamente la sua disinvoltura: "Immagina cosa significa per questi poveri ragazzi dover indossare una divisa del genere con questo caldo, davanti al mare, per non parlare degli obblighi militari, pieni di codici, di regole, di ordini, è una vita estenuante quella del soldato... la vostra missione è quella di proteggerci, la mia missione è quella di regalarvi qualche gioia, mi sembra il minimo che posso fare, per pura riconoscenza". Guardando intensamente gli occhi del giovane, riprese a scrollare la sabbia dal suo seno, in maniera più energica e convinta, percorrendolo dall'altro verso il basso con le sue mani, per poi risalire: le sue tette si scossero con vigore regalando un ammaliante balletto molleggiato. Poi prese il reggiseno e lo indossò quasi porgendo i suoi seni al militare prima di coprirli. Indossò anche maglietta e pantaloncini. Subito dopo prese il suo asciugamano e lo piegò, mentre io richiusi l'ombrellone, sistemandolo nella sua sacca. Vidi gli altri due soldati tornare indietro, in direzione del loro collega: sulla spiaggia era molto evidente la differenza nei movimenti tra persone che fingevano di prepararsi con goffi gesti forzati ed al rallentatore, rispetto a chi aveva deciso realmente di riprendere la strada di casa. "Bene, noi ce ne stiamo andando: adesso magari cominciate a camminare verso l'uscita; appena non vedrete più la camionetta, potrete ritornare. Speriamo di vederci più tardi, anche se oggi la vedo dura..." Sopraggiunsero accaldati anche i suoi compagni e insieme si congedarono.</p><p></p><p>"Che strana storia, da non credere: non so se ridere o piangere, mi sembra davvero un'assurdità", affermai cominciando a camminare.</p><p></p><p>"Dai, in fondo sono stati anche carini, avrebbero avuto tutte le ragioni per buttarci fuori e invece si sono dimostrati comprensivi"</p><p></p><p>"Scommettiamo: tornano o non tornano?"</p><p></p><p>"Ci ha fatto capire che non tornano... e poi ascolta: io ormai mi sono rivestita, stiamo raggiungendo l'uscita e non ho nessuna intenzione di ricominciare da zero". Attivò il display del suo telefono. "Tra l'altro sono le tre e mezza ed ho voglia di un gelato: sono contenta così e anche tu non puoi certo lamentarti: vorrà dire che torneremo domani oppure prossimamente e mi impegnerò a rendere ancora più piacevole la ricreazione soldatesca..."</p><p></p><p>Lo sguardo malandrino e soddisfatto di Diana denotò una predisposizione più che positiva ad una sensuale e piccante serata insieme. Quindi mi guardai bene dal convincerla a restare, pur di non indispettirla. La giornata di mare, effettivamente, era comunque andata molto meglio di quanto potessi aspettarmi.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="selpot, post: 17084423, member: 283814"] "Signori, vogliate scusarci, ma qui non potete stare, c'è tanto di cartello: zona militare: MI-LI-TA-RE, come dobbiamo farvelo capire? Arrestandovi forse!?!?" Una profonda, urlante e risoluta voce giovanile impartì di colpo avvertimenti e minacce perentorie alle nostre spalle, rompendo la quiete e la sonnolenza dolcemente calate sull'arenile dopo il pranzo. Istintivamente liberai le tettone di Diana dalla morsa delle mie mani... e lei altrettanto istintivamente coprì alla meglio il suo seno con l'avambraccio, girandosi alla svelta a pancia sotto. La tela dell'ombrellone nascondeva il corpo dell'ufficiale, permettendo di scorgere solo i suoi pantaloni mimetici e dei pesantissimi anfibi ai piedi. Ancora frastornato e dubbioso sull'attendibilità delle sue grida, mi alzai incuriosito dal conoscere anche il suo volto: si trattava di un ventenne sbarbato e non certo bellissimo, castano chiaro, di media statura, dalla faccia pulita e corrucciata, con una corporatura piuttosto esile e ben poco militaresca : "Forza, andate per cortesia: avete un quarto d'ora di tempo per lasciare la spiaggia". Notai che alla fermezza delle sue parole si contrapponeva il gesto misuratamente accennato e ritmico di una delle sue mani, che sembrava mi facesse segno di attendere. Notai altri due militari raggiungere rispettivamente il centro della spiaggia ed il lato a nord, prossimo all'entrata: "Faccia finta di togliere tutto: asciugamani, ombrellone, borse, tutto quello che avete... rivestitevi e quando ce ne saremo andati potrete sistemarvi di nuovo, come adesso", disse a voce bassa. La mia espressione fu talmente attonita e smarrita da indurlo a spiegarsi meglio: "Dietro di me, più in fondo c'è una camionetta, la vede? All'interno c'è il nostro sottotenente. Lui riceve ordini di vigilare sulle violazioni della proprietà del Poligono, specie nei periodi soggetti ad esercitazioni e noi ogni giorno dobbiamo esibirci in questa sceneggiata. Tra mezz'ora finirà il turno e se ne andrà, perciò potrete rimanere, non si accorgerà di nulla; magari evitate di sporcare, altrimenti la pulizia dell'area tocca a noi poveri disgraziati". Anche Diana abbandonò la frescura dell'ombra ed, alzandosi in topless stupendamente, si mostrò in piedi e senza alcuna soggezione davanti al soldato: "Quindi voi ogni santo giorno dovete inscenare queste ramanzine contro la gente affinché i vostri superiori capiscano che ci state cacciando!? Mi sembra una barzelletta, scusami se mi permetto". Il giovane mirò intensamente le sue tettone ma con un certo imbarazzo, prima di replicare a stento, quasi vergognandosi: "L'accesso è possibile solo ad Agosto, ma anche a Luglio le esercitazioni sono sospese, quindi potrebbero tranquillamente consentire alle persone di stare in spiaggia, però purtroppo dobbiamo rispettare gli ordini... Ma poi sappiamo che molta gente torna appena vede che ci allontaniamo, quindi tanto vale che rimaniate, l'importante per noi è far sentire ai nostri superiori di avervi intimato di andarvene, in questo modo non possono rimproverarci di nulla". Diana notò l'evidente disagio del militare, palesemente combattuto tra l'istinto ed il piacere di perdersi in due tette disinibite ed esplosive e l'imperturbabilità ed il distacco che un uomo in divisa dovrebbe a prescindere ostentare nello svolgimento delle proprie mansioni. Sul suo viso sembrò stamparsi un'espressione dispettosa e provocatoria. Con la mano si toccò leggermente sotto l'areola del seno sinistro che si mosse balzando morbido davanti agli occhi del ragazzo: "Io proprio non capisco: se vi beccano passate i guai!! Non avete mai pensato che tra queste persone potrebbe esserci qualcuno che conosce i vostri superiori o magari un altro militare fuori servizio che lavora in una caserma qui vicino?" Simulando di pulirsi da alcuni granelli di sabbia, appoggiò le dita sui seni, agitandoli con moderazione. Anche in questo caso la risposta del giovanotto fu tardiva e difficoltosa: "Beh, un militare non entrerebbe mai in una zona interdetta perché conosce le regole nel nostro ambito" . Poi si infervorò, manifestando uno slancio di orgoglio e di autodifesa: "Comunque se la spiaggia si svuota veramente, per noi è meglio, sia chiaro. Stiamo cercando solo di essere comprensivi e tolleranti, ma non siamo scemi". Diana sobbalzò con la schiena scusandosi prontamente con lui, mentre le sue tette sfoggiarono tutta la loro imponenza: "Non volevo darti assolutamente dello scemo, scusami se ti ho offeso, non era nelle mie intenzioni nel modo più assoluto: mi stavo solo preoccupando per voi e per la vostra carriera" "Ma quale carriera", replicò il ragazzo calmandosi "sai cosa ce ne importa, non ci pensiamo proprio alla carriera, tra due mesi sarò libero...e anche loro". Indicò i suoi commilitoni che nel frattempo avevano esordito con la sua stessa recita. Notai che alcune persone obbedirono sull'attenti agli ordini di smantellamento e ripiegavano alla massima velocità i loro asciugamani. Dinanzi agli sguardi interessati del giovane in divisa, Diana pareva aver rispolverato la medesima sfacciataggine con cui aveva sedotto pescatori, bagnini e gruppi di amici, durante la nostra vacanza. "Ho capito, ho capito, a quanto pare sei uno di noi: quindi posso chiederti se anche il topless sarebbe vietato oppure potrò abbronzare le mie tette senza commettere reati??" Indicò il suo seno, quasi invitando il giovane a scrollarsi definitivamente di dosso il suo impaccio e ad ammirare quelle opere d'arte con virilità e desiderio: "No, non è vietato, almeno credo, non ho avuto disposizioni in merito, quindi per quanto mi riguarda potrai rimetterti così tranquillamente". Mi allontanai di qualche passo per inquadrare meglio la scena da una distanza maggiore. L'atmosfera era diventata interessante e fu un'immagine meravigliosa quella del ragazzo in uniforme che dalla posizione leggermente rialzata della scogliera puntava dritto il suo sguardo alle tette di una Diana compiaciuta, disinvolta e generosissima. Poi mi chinai per afferrare uno degli asciugamani sotto l'ombrellone, lo sgrullai e lo ripiegai nella borsa. Anche la giovane coppia piuttosto distanziata alla nostra destra aveva cominciato a prepararsi senza troppa convinzione: lui aveva chiuso l'ombrellone sradicandone il palo, mentre lei ancora in topless dissotterrava le sue ciabattine bianche. Indicando Diana e la biondina, mi rivolsi al giovane cercando di metterlo a suo agio e di incoraggiarlo con un sorriso complice: "Beh, se al loro posto ti fossi trovato davanti a due vecchie babbione con le tette in caduta libera, scommetto che avresti risposto in maniera diversa". "Su questo non ci piove, li avrei allontanati in malo modo, ma per fortuna qui di anziani se ne vedono ben pochi: " rispose con decisione, sgranando gli occhi puntati sulle tettone di Diana. "Allora per ringraziarti del tuo trattamento speciale, sei ufficialmente invitato a tornarci a trovare, se avrai modo di farlo, ovviamente" esclamò appagata. Finalmente il ragazzo si lasciò andare ad una battuta frizzante: "Io non me ne andrei proprio... ma se ti ritrovassi così, tornerei volentieri; vediamo l'andamento della giornata nel poligono, qualche volta ci cambiamo e scendiamo in spiaggia a turno per un'oretta, quando non ci sono urgenze e nessuno ci controlla... oggi in realtà abbiamo un po' da fare, sarà difficile riuscire a liberarmi" Confermai orgogliosamente che avrebbe ritrovato Diana in topless, se fosse tornato e aggiunsi con aria ironica che non potevo oppormi all'attrazione di tutte le donne per la divisa... "Lei non fa eccezione, quindi devo assecondarla e non intralciare le sue fantasie ed i suoi momenti di piacere." Dimostrandosi concorde con le mie esternazioni, Diana cercò di giustificare provocatoriamente la sua disinvoltura: "Immagina cosa significa per questi poveri ragazzi dover indossare una divisa del genere con questo caldo, davanti al mare, per non parlare degli obblighi militari, pieni di codici, di regole, di ordini, è una vita estenuante quella del soldato... la vostra missione è quella di proteggerci, la mia missione è quella di regalarvi qualche gioia, mi sembra il minimo che posso fare, per pura riconoscenza". Guardando intensamente gli occhi del giovane, riprese a scrollare la sabbia dal suo seno, in maniera più energica e convinta, percorrendolo dall'altro verso il basso con le sue mani, per poi risalire: le sue tette si scossero con vigore regalando un ammaliante balletto molleggiato. Poi prese il reggiseno e lo indossò quasi porgendo i suoi seni al militare prima di coprirli. Indossò anche maglietta e pantaloncini. Subito dopo prese il suo asciugamano e lo piegò, mentre io richiusi l'ombrellone, sistemandolo nella sua sacca. Vidi gli altri due soldati tornare indietro, in direzione del loro collega: sulla spiaggia era molto evidente la differenza nei movimenti tra persone che fingevano di prepararsi con goffi gesti forzati ed al rallentatore, rispetto a chi aveva deciso realmente di riprendere la strada di casa. "Bene, noi ce ne stiamo andando: adesso magari cominciate a camminare verso l'uscita; appena non vedrete più la camionetta, potrete ritornare. Speriamo di vederci più tardi, anche se oggi la vedo dura..." Sopraggiunsero accaldati anche i suoi compagni e insieme si congedarono. "Che strana storia, da non credere: non so se ridere o piangere, mi sembra davvero un'assurdità", affermai cominciando a camminare. "Dai, in fondo sono stati anche carini, avrebbero avuto tutte le ragioni per buttarci fuori e invece si sono dimostrati comprensivi" "Scommettiamo: tornano o non tornano?" "Ci ha fatto capire che non tornano... e poi ascolta: io ormai mi sono rivestita, stiamo raggiungendo l'uscita e non ho nessuna intenzione di ricominciare da zero". Attivò il display del suo telefono. "Tra l'altro sono le tre e mezza ed ho voglia di un gelato: sono contenta così e anche tu non puoi certo lamentarti: vorrà dire che torneremo domani oppure prossimamente e mi impegnerò a rendere ancora più piacevole la ricreazione soldatesca..." Lo sguardo malandrino e soddisfatto di Diana denotò una predisposizione più che positiva ad una sensuale e piccante serata insieme. Quindi mi guardai bene dal convincerla a restare, pur di non indispettirla. La giornata di mare, effettivamente, era comunque andata molto meglio di quanto potessi aspettarmi. [/QUOTE]
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