In un forum il “post” o messaggio è la linfa vitale di ogni “thread” o discussione. È il mattone su cui si costruisce e su cui poggia la vitalità dell’intero sito.
I post però non hanno tutti un’esistenza felice e meritevole. Spesso, molto spesso, il loro è un destino triste e condannato all’oblio.
Per arrivare a questi post bisogna prima di tutto capire i loro opposti, quelli di successo, quelli acclamati, quelli taggati e premiati con i mezzi che il sito consente.
Dunque, quando un post è di successo? Quando riceve tanti gradimenti, tante risposte, tanti rimandi. Il successo si ottiene per la forma e per la sostanza che lo accompagnano. E anche per il tempismo. Essere brillanti nei contenuti, e mi limito alla parte scritta, perché quelli con allegati hanno tutta un’altra missione, è un punto di partenza positivo. In questo sito poi aggiungere in modo pertinente qualche “troia”, qualche “maiala” o “che porca” aiuta sempre. La sostanza poi fa il resto. Se sei in una discussione e il post la arricchisce, rende divertente la sua lettura e interpretazione, fa nascere curiosità e interesse, ecco che il tuo post ha probabilità di sopravvivere.
Quindi una parte di responsabilità e abilità del successo derivano da chi quel post lo scrive ( uno solo) e da chi quel post lo legge (in tanti).
Questa però è la storia triste di un post che non ha successo, anzi. Di un post che non riceverà nessuna risposta, di un post che non riceverà nessun “like”, di un post che si perderà nel passato del sito e li rimarrà sepolto. Poco importa se chi l’ha scritto ha speso probabilmente tempo per imbastirlo, per renderlo pertinente e attuale. Niente, rimarrà un insieme di righe e basta.
Ma ,come il successo di un post dipende oltre che dall’autore anche dal lettore, ecco anche che il suo insuccesso dipende dalle stesse due figure. L’autore se ci mette passione può anche correre ai ripari per la sua futura partecipazione al sito, ma il lettore?
Il fallimento di un post, che non sia una vera vaccata e per vera vaccata intendo un insieme di mmmmmmm, di singoli punti, di singole parole come seguo, sego, vengo, ecc ecc, dicevo il fallimento di un post è il fallimento anche di chi lo legge. Specialmente nelle discussioni non generaliste. Scrivere un post può essere facile o difficile, leggerlo è sicuramente facile, capirlo non sempre lo è.
La storia triste di un post è quella storia triste di tanti che leggono e non capiscono e di quelli che non leggono neanche. È la nostra Triste Storia
I post però non hanno tutti un’esistenza felice e meritevole. Spesso, molto spesso, il loro è un destino triste e condannato all’oblio.
Per arrivare a questi post bisogna prima di tutto capire i loro opposti, quelli di successo, quelli acclamati, quelli taggati e premiati con i mezzi che il sito consente.
Dunque, quando un post è di successo? Quando riceve tanti gradimenti, tante risposte, tanti rimandi. Il successo si ottiene per la forma e per la sostanza che lo accompagnano. E anche per il tempismo. Essere brillanti nei contenuti, e mi limito alla parte scritta, perché quelli con allegati hanno tutta un’altra missione, è un punto di partenza positivo. In questo sito poi aggiungere in modo pertinente qualche “troia”, qualche “maiala” o “che porca” aiuta sempre. La sostanza poi fa il resto. Se sei in una discussione e il post la arricchisce, rende divertente la sua lettura e interpretazione, fa nascere curiosità e interesse, ecco che il tuo post ha probabilità di sopravvivere.
Quindi una parte di responsabilità e abilità del successo derivano da chi quel post lo scrive ( uno solo) e da chi quel post lo legge (in tanti).
Questa però è la storia triste di un post che non ha successo, anzi. Di un post che non riceverà nessuna risposta, di un post che non riceverà nessun “like”, di un post che si perderà nel passato del sito e li rimarrà sepolto. Poco importa se chi l’ha scritto ha speso probabilmente tempo per imbastirlo, per renderlo pertinente e attuale. Niente, rimarrà un insieme di righe e basta.
Ma ,come il successo di un post dipende oltre che dall’autore anche dal lettore, ecco anche che il suo insuccesso dipende dalle stesse due figure. L’autore se ci mette passione può anche correre ai ripari per la sua futura partecipazione al sito, ma il lettore?
Il fallimento di un post, che non sia una vera vaccata e per vera vaccata intendo un insieme di mmmmmmm, di singoli punti, di singole parole come seguo, sego, vengo, ecc ecc, dicevo il fallimento di un post è il fallimento anche di chi lo legge. Specialmente nelle discussioni non generaliste. Scrivere un post può essere facile o difficile, leggerlo è sicuramente facile, capirlo non sempre lo è.
La storia triste di un post è quella storia triste di tanti che leggono e non capiscono e di quelli che non leggono neanche. È la nostra Triste Storia