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Tubamascherata

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Tranquilli, ho elaborato una versione breve per chi, come il simpatico utente di sopra, ama un altro tipo di narrazione. Ecco qui:

Stavo in vacanza e ho conosciuto sta tipetta per caso. Mora, alta, gran bucio di culo.
La porto a casa e la butto con violenza sul letto strappandole il bikini e comincio a leccare la sua fregna già densa dei suoi umori. Poi è il suo turno e mi fa un bel pompino ricco e succoso, facendomi diventare il cazzo duro come il cemento.
Finalmente la metto a pecora e la scopo violentemente fino a farla urlare, poi glielo butto in quel suo gran culo e la trapano fino a sborrare abbondantemente sulle sue chiappe.
Fine.

Che dite, meglio?
 

Jasboh

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Tranquilli, ho elaborato una versione breve per chi, come il simpatico utente di sopra, ama un altro tipo di narrazione. Ecco qui:

Stavo in vacanza e ho conosciuto sta tipetta per caso. Mora, alta, gran bucio di culo.
La porto a casa e la butto con violenza sul letto strappandole il bikini e comincio a leccare la sua fregna già densa dei suoi umori. Poi è il suo turno e mi fa un bel pompino ricco e succoso, facendomi diventare il cazzo duro come il cemento.
Finalmente la metto a pecora e la scopo violentemente fino a farla urlare, poi glielo butto in quel suo gran culo e la trapano fino a sborrare abbondantemente sulle sue chiappe.
Fine.

Che dite, meglio?
Nah, meglio com'era prima!
 

Napoletano1994

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Sotto il sole di mezzogiorno i neanche 500 metri che separano la spiaggia dalla mia villetta sembrano non finire più. Passeggio con Alice accanto sudando e per il caldo e per i pensieri su quello che avrei fatto da lì a poco.

Il caldo brucia quanto la nostra passione, e l’instante dopo aver messo la chiave nella toppa, le nostre lingue si ritrovano già a giocare vorticosamente.

La spingo delicatamente all’indietro facendo slalom tra i mobili del piccolo salone. Poi, lei si lascia cadere all’indietro sul letto.

In queste villette non ci sono letti matrimoniali. Solo letti singoli, sia nel salone adibito a stanza che nella camera da letto. E farlo in un letto singolo mi riporta alla memoria le prime scopatine furtive con la fidanzatina del liceo, rendendo quest’esperienza ancor di più in salto nel passato.

Piombo delicatamente sopra di lei cominciandola a baciare in mezzo ai seni, per poi sfilarle il reggiseno ed ammirare le sue piccole collinette adornate da un paio di capezzoli chiari e timidi. Li lecco avidamente per poi passare al suo ventre piatto disegnandole infine un vestitino di saliva sul pube, al posto degli slip che le avevo appena sfilato.

Mi immergo nel suo sesso leccandolo come un vasetto di nutella quasi terminato. Il suo sapore è dolce, anche se sento sull’inguine un retrogusto di salato dato dall’acqua del mare che si era asciugata sulla sua pelle.

Alice esprime ancora il suo piacere, stavolta lasciandosi andare più liberamente a volume più elevato. Disegna piccoli cerchietti con le dita sui miei capelli lunghi mentre preme, più o meno inconsciamente, la mia testa ancora più dentro di lei.

“Vai, vai!” mi esorta con un filo di voce mentre si avvicina all’orgasmo. Finalmente raggiunge l’apice del piacere e lascia andare le sue braccia all’indietro ormai rilassate. Mentre riprende fiato, risalgo il suo corpo abbronzato fino a terminare nuovamente sulle sue labbra.

Non si tira indietro dal sentire il suo sapore sulla mia lingua, e mi tira a sé baciandomi con trasporto.

Poi, forse galvanizzata dall’orgasmo appena raggiunto, o vogliosa di sembrare intraprendente, mi fa accomodare mettendomi seduto sul ciglio del letto e si inginocchia sul freddo pavimento piastrellato.
Intuendo cosa sta per succedere, vado in tilt e riprendo conoscenza solo qualche secondo dopo quando il mio costume è già a contatto col cotto del pavimento ed il mio cazzo con la sua bocca.

La visione è paradisiaca: il suo visino dolce ed ammiccante allo stesso tempo si muove ritmicamente sul mio uccello, facendolo comparire e scomparire dalla sua bocca.
“È piccola, ma cazzo se ci sa fare!” penso dentro di me, mentre guido leggermente i movimenti della sua testa che in realtà sa esattamente cosa fare.

Dò un boost al mio piacere allungando le mie mani dappertutto sul suo corpo, palpandole ora le sue tette minute ora il suo splendido e sporgente culo.
Il pompino prosegue per qualche minuto, poi allungo la mano verso il cassetto del comodino fino ad incontrare il pacchetto di Durex.

Lei si ferma capendo le mie intenzioni e mi sorride, poi prende ancora una volta l’iniziativa sottraendomi dalle mani il preservativo ed infilandomelo lei stessa.
“Siediti su di me.” le dico quasi ordinandoglielo.

Alice mi lancia uno sguardo sicuro di sé ed appoggia le sue natiche perfette sulla punta del mio pene incappucciato. In un attimo sono dentro e lei inizia a muoversi a squat ritmicamente sopra di me, leggermente piegata in avanti.
E pensare che fino a neanche due giorni fa avevo voglia di tornare a casa e adesso un culo come questo mi stava cavalcando selvaggiamente.

Alice dava il ritmo al nostro amplesso, scendendo e salendo lentamente ma con foga. Il rumore delle sue chiappe che sbattevano sulle mie cosce si poteva distinguere chiaramente nel silenzio della pineta, tra il canto delle cicale ed il fischio isolato di qualche ghiandaia.

Il movimento del suo culo mi incanta come un serpente al Cairo. Alice si gira verso di me mentre mi stringe una mano.

“Ti piace così?” Mi domanda con la voce spezzata dal fiatone.
“Cazzo se mi piace!” Ribatto in preda al piacere.
“Sono contenta!” Risponde lei sorridendo mentre continua a cavalcare.

Effettivamente mi piace così tanto che non sono molto lontano dal venire. Decido di prendere io il controllo tenendola per i fianchi ed assestandole potenti colpi d bacino.

Per tutta risposta, lei comincia a godere più forte stringendo le sue cosce attorno al mio membro ormai in dirittura d’arrivo.

Mugola qualcosa tra un colpo e l’altro, sempre più vicina al piacere. Io anche godo sempre di più, ma voglio esplodere di piacere su di lei e non dentro il preservativo, per godermi lo spettacolo.

Così, la faccio chinare in avanti fin quando con le braccia non raggiunge il piano del tavolo. Si mette diligentemente in posizione inarcando la schiena.

Io esco da lei solo per un istante, giusto il tempo di alzarmi in piedi e riprendere la penetrazione a pecorina.
La cingo per i fianchi mentre spingo sempre più forte. Poi, qualche secondo prima di venire, mi sfilo il preservativo e lo getto in terra senza andare tanto per il sottile. Due colpi di mano e mi libero godendo come un pazzo sul suo culo e sulla sua schiena.

Il mio seme semidenso scivola per linea del suo dorso finendo nell’intersezione delle natiche, fino a scivolare in parte giù sul pavimento.

La abbraccio da dietro dandole un bacio sulla guancia ed approfittando per palparle di sfuggita il seno.
Allungo il braccio sul tavolo cercando un pacchetto di fazzoletti. Lei però si frappone fra me ed il ripiano di legno, guardandomi dritto negli occhi.

“Doccetta?” fa poi lei con aria piccante.
Annuisco e la seguo ancora inebriato mentre il suo corpo ondeggia e si fa strada verso la porta del bagno.
Minchia che zoccola
 

Rete04

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Tranquilli, ho elaborato una versione breve per chi, come il simpatico utente di sopra, ama un altro tipo di narrazione. Ecco qui:

Stavo in vacanza e ho conosciuto sta tipetta per caso. Mora, alta, gran bucio di culo.
La porto a casa e la butto con violenza sul letto strappandole il bikini e comincio a leccare la sua fregna già densa dei suoi umori. Poi è il suo turno e mi fa un bel pompino ricco e succoso, facendomi diventare il cazzo duro come il cemento.
Finalmente la metto a pecora e la scopo violentemente fino a farla urlare, poi glielo butto in quel suo gran culo e la trapano fino a sborrare abbondantemente sulle sue chiappe.
Fine.

Che dite, meglio?
Direi una gran bella sintesi, apprezzo pero molto ma molto di piu' il racconto che stavi facendo.
Spero in un continuo

Grazie
 

Maxtree

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@Tubamascherata, ma lascia perdere purtroppo di questi "simpaticoni" ne girano in qua e in là. Non farti agganciare e continua la tua storia ci sono tante persone che apprezzano sia la storia sia per come scrivi. Tieni conto che ci sono anche tante persone che leggono ma non lasciano un commento per mila ragioni. Continua per la tua strada e aspetto il seguito. Ah ultima cosa non mi piacciono i riassunti.
 
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Tubamascherata

Tubamascherata

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@Tubamascherata, ma lascia perdere purtroppo di questi "simpaticoni" ne girano in qua e in là. Non farti agganciare e continua la tua storia ci sono tante persone che apprezzano sia la storia sia per come scrivi. Tieni conto che ci sono anche tante persone che leggono ma non lasciano un commento per mila ragioni. Continua per la tua strada e aspetto il seguito. Ah ultima cosa non mi piacciono i riassunti.
Grazie, ovviamente ero sarcastico con il mio post di prima :ROFLMAO:

A me piace descrivere anche un po' di contorno oltre al puro atto sessuale in sé, poi se trovo utenti che apprezzano bene, sennò bene lo stesso :)

Comunque a breve il racconto proseguirà.
 

timassaggio

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Grazie, ovviamente ero sarcastico con il mio post di prima :ROFLMAO:
A me piace descrivere anche un po' di contorno oltre al puro atto sessuale in sé, poi se trovo utenti che apprezzano bene, sennò bene lo stesso :)
Comunque a breve il racconto proseguirà.
Sai come la penso, in merito.
Grazie per quel che ci regali.
Io l'ho apprezzato moltissimo.
 
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Tubamascherata

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Sai come la penso, in merito.
Grazie per quel che ci regali.
Io l'ho apprezzato moltissimo.
Grazie ancora a te per il supporto, rinnovo la mia gratitudine a te e chi come te apprezza quello che scrivo.
Ecco l'ultima parte del racconto:


Le docce di queste villette non sono particolarmente spaziose, per cui entrarci in due non è il massimo della comodità. Ma in questo frangente, stare comodo è l’ultima cosa che mi interessa.

Alice si è già fatta strada con la strafottenza tipica della giovane età e si è accomodata in doccia come fosse a casa sua. Non che a me dia fastidio, intendiamoci.

La sua pelle ambrata viene colpita ripetutamente dal getto d’acqua che esce con pigrizia dal soffione ricurvo e un po’ malconcio. La raggiungo immediatamente sotto il tiepido zampillare della doccia, e ricominciamo immediatamente a baciarci.

Sul mio corpo sento i brividi del bacio sensuale con Alice che contrastano col calore dell’acqua e dell’aria del bagno che sta rapidamente diventando umida. L’eccitazione scende lentamente verso le parti basse. Sento il mio membro risvegliarsi mentre esploro il petto di Alice con la mia lingua.

Mi dedico a palpare insistentemente le sue seppur piccole tette; mi fa impazzire il contrasto della sua abbronzatura con il bianco candido della parte del seno coperto del costume, segno di una zona proibita alla quale solo pochi hanno il privilegio di accedere.

Tasto le sue rotondità iniziando anche a leccarle, cercando di risvegliare i suoi capezzoli pigri che non vogliono mettersi particolarmente in mostra. Lei ricambia vedendo del movimento in mezzo alle mie gambe e guardando con aria interessata. Allunga la mano verso il mio pene ormai barzotto, iniziando a maneggiarlo fino a farlo tornare di una consistenza piuttosto rigida.

La giro di spalle facendole sentire la mia voglia direttamente in mezzo alle sue natiche sporgenti. So che non vuole farlo senza preservativo, quindi la doccia sarà dedicata solo ai preliminari, per cui la abbraccio da dietro mentre le mie mani sul suo ventre cominciano a massaggiarla.

Grazie anche all’acqua che scorre su tutto il suo corpo, sento tra le mie dita la morbidezza delle sue grandi labbra perfettamente lisce, poi mi faccio strada verso le parti più interne del suo sesso. Comincio a masturbarla, lei presa dall’eccitazione allunga di nuovo la mano verso di me e fa lo stesso.

Alice si tende in avanti a causa del piacere che sta provando, finendo quasi con la testa sul vetro della doccia, che comincia ad appannarsi. Continuo nella mia opera. Lo sciabordio che proviene dalle sue gambe, amplificato dall’acqua che scorre, palesa la sua estrema eccitazione.

“Andiamo fuori!” – mi sussurra lei con il fiatone.

Chiudo immediatamente la manopola della doccia e mi fiondo in salone a prendere un altro preservativo, rischiando tra l’altro di scivolare malamente correndo con i piedi bagnati sulle piastrelle lisce del bagno.

Siamo troppo bagnati per sdraiarci sul letto ma troppo eccitati per aspettare di asciugarci. Nella foga, apro velocemente il preservativo con i denti, mentre Alice si accomoda sull’ampio piano del mobile del lavandino, divaricando le sue gambe.

Ho a pochi centimetri da me la sua figa umida e pronta a farmi entrare, ma un’altra leccatina è d’obbligo. Mi inginocchio e mi gusto il suo sapore ormai lieve, lavato via dall’acqua, ed è ancora più piacevole. Alice mi comunica il suo piacere. Mi tiene per i capelli e stringe le gambe attorno al mio viso, sento i suoi piedi irrigidirsi e vedo con la coda dell’occhio la sua testa chinarsi all’indietro. Vedo l’orgasmo riempire a poco a poco i suoi occhi che si chiudono, fino a che non viene.

Alice riprende lentamente fiato ma con veemenza mi fiondo dentro di lei. La posizione mi piace particolarmente, la tengo per le gambe accarezzandole le cosce. A lei bastano pochi secondi per riprendersi dall’orgasmo appena provato e tornare a provare piacere sotto i miei colpi.

Vedo il suo corpo fremere per il nostro amplesso, la sua pelle prima si asciuga per via del caldo, poi si ribagna immediatamente a causa del sudore. Cambiamo posizione mettendoci poco romanticamente sopra il wc, con lei che mi cavalca.

La abbraccio non disdegnando di palparle ancora una volta il sedere, sul quale comincio a passare l’indice su e giù, andando a stuzzicarle anche l’ano ed infilandole poi delicatamente un dito dentro. Lei sussulta ma apprezza, e continua a gemere. Dopo qualche minuto, finalmente, vengo anche io.

Esausti, ci asciughiamo velocemente e ci buttiamo per qualche minuto sul letto, scambiandoci qualche bacio. Poi ci rinfiliamo i costumi e torniamo in spiaggia come se niente fosse, ognuno dalla sua famiglia.

Ci separiamo poco dietro le cabine; Alice mi sorride ancora maliziosamente, io la guardo con la coda dell’occhio tornare sotto l’ombrellone dove noto che chiacchiera con il padre, che probabilmente le avrà chiesto dove sia stata. La guarda con aria paterna pensando che sia ancora una bambina. Se solo invece sapesse che sua figlia è ormai sbocciata in tutta la sua maturità sessuale e che mi ha appena regalato due fantastiche scopate!

Nei tre giorni rimanenti, abbiamo continuato a vederci clandestinamente nei pochi spazi disponibili lontani dalle rispettive famiglie. L’ultima sera l’abbiamo fatto in spiaggia.

Ci siamo scambiati i profili Instagram. I giorni successivi ho esplorato il suo in lungo ed in largo, ammirando le sue foto in pose ammiccanti e dedicandomi qualche momento di piacere guardando il suo bellissimo corpo, col ricordo ancora fresco di averlo posseduto pochi giorni prima.

Alice mi ha fatto tornare per qualche giorno adolescente e mi ha regalato momenti che pensavo di non poter vivere più a 30 anni. Quelle sensazioni di prime esperienze estive, unite al fascino del proibito, ha trasformato la mia vacanza da una noia mortale ad un’esperienza eccitante. Probabilmente resterà solamente un’avventura estiva, complici anche i 500 km e la dozzina di anni che ci separano, anche se nella vita, mai dire mai.
 

Napoletano1994

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Ecco l'ultima parte del racconto:


Le docce di queste villette non sono particolarmente spaziose, per cui entrarci in due non è il massimo della comodità. Ma in questo frangente, stare comodo è l’ultima cosa che mi interessa.

Alice si è già fatta strada con la strafottenza tipica della giovane età e si è accomodata in doccia come fosse a casa sua. Non che a me dia fastidio, intendiamoci.

La sua pelle ambrata viene colpita ripetutamente dal getto d’acqua che esce con pigrizia dal soffione ricurvo e un po’ malconcio. La raggiungo immediatamente sotto il tiepido zampillare della doccia, e ricominciamo immediatamente a baciarci.

Sul mio corpo sento i brividi del bacio sensuale con Alice che contrastano col calore dell’acqua e dell’aria del bagno che sta rapidamente diventando umida. L’eccitazione scende lentamente verso le parti basse. Sento il mio membro risvegliarsi mentre esploro il petto di Alice con la mia lingua.

Mi dedico a palpare insistentemente le sue seppur piccole tette; mi fa impazzire il contrasto della sua abbronzatura con il bianco candido della parte del seno coperto del costume, segno di una zona proibita alla quale solo pochi hanno il privilegio di accedere.

Tasto le sue rotondità iniziando anche a leccarle, cercando di risvegliare i suoi capezzoli pigri che non vogliono mettersi particolarmente in mostra. Lei ricambia vedendo del movimento in mezzo alle mie gambe e guardando con aria interessata. Allunga la mano verso il mio pene ormai barzotto, iniziando a maneggiarlo fino a farlo tornare di una consistenza piuttosto rigida.

La giro di spalle facendole sentire la mia voglia direttamente in mezzo alle sue natiche sporgenti. So che non vuole farlo senza preservativo, quindi la doccia sarà dedicata solo ai preliminari, per cui la abbraccio da dietro mentre le mie mani sul suo ventre cominciano a massaggiarla.

Grazie anche all’acqua che scorre su tutto il suo corpo, sento tra le mie dita la morbidezza delle sue grandi labbra perfettamente lisce, poi mi faccio strada verso le parti più interne del suo sesso. Comincio a masturbarla, lei presa dall’eccitazione allunga di nuovo la mano verso di me e fa lo stesso.

Alice si tende in avanti a causa del piacere che sta provando, finendo quasi con la testa sul vetro della doccia, che comincia ad appannarsi. Continuo nella mia opera. Lo sciabordio che proviene dalle sue gambe, amplificato dall’acqua che scorre, palesa la sua estrema eccitazione.

“Andiamo fuori!” – mi sussurra lei con il fiatone.

Chiudo immediatamente la manopola della doccia e mi fiondo in salone a prendere un altro preservativo, rischiando tra l’altro di scivolare malamente correndo con i piedi bagnati sulle piastrelle lisce del bagno.

Siamo troppo bagnati per sdraiarci sul letto ma troppo eccitati per aspettare di asciugarci. Nella foga, apro velocemente il preservativo con i denti, mentre Alice si accomoda sull’ampio piano del mobile del lavandino, divaricando le sue gambe.

Ho a pochi centimetri da me la sua figa umida e pronta a farmi entrare, ma un’altra leccatina è d’obbligo. Mi inginocchio e mi gusto il suo sapore ormai lieve, lavato via dall’acqua, ed è ancora più piacevole. Alice mi comunica il suo piacere. Mi tiene per i capelli e stringe le gambe attorno al mio viso, sento i suoi piedi irrigidirsi e vedo con la coda dell’occhio la sua testa chinarsi all’indietro. Vedo l’orgasmo riempire a poco a poco i suoi occhi che si chiudono, fino a che non viene.

Alice riprende lentamente fiato ma con veemenza mi fiondo dentro di lei. La posizione mi piace particolarmente, la tengo per le gambe accarezzandole le cosce. A lei bastano pochi secondi per riprendersi dall’orgasmo appena provato e tornare a provare piacere sotto i miei colpi.

Vedo il suo corpo fremere per il nostro amplesso, la sua pelle prima si asciuga per via del caldo, poi si ribagna immediatamente a causa del sudore. Cambiamo posizione mettendoci poco romanticamente sopra il wc, con lei che mi cavalca.

La abbraccio non disdegnando di palparle ancora una volta il sedere, sul quale comincio a passare l’indice su e giù, andando a stuzzicarle anche l’ano ed infilandole poi delicatamente un dito dentro. Lei sussulta ma apprezza, e continua a gemere. Dopo qualche minuto, finalmente, vengo anche io.

Esausti, ci asciughiamo velocemente e ci buttiamo per qualche minuto sul letto, scambiandoci qualche bacio. Poi ci rinfiliamo i costumi e torniamo in spiaggia come se niente fosse, ognuno dalla sua famiglia.

Ci separiamo poco dietro le cabine; Alice mi sorride ancora maliziosamente, io la guardo con la coda dell’occhio tornare sotto l’ombrellone dove noto che chiacchiera con il padre, che probabilmente le avrà chiesto dove sia stata. La guarda con aria paterna pensando che sia ancora una bambina. Se solo invece sapesse che sua figlia è ormai sbocciata in tutta la sua maturità sessuale e che mi ha appena regalato due fantastiche scopate!

Nei tre giorni rimanenti, abbiamo continuato a vederci clandestinamente nei pochi spazi disponibili lontani dalle rispettive famiglie. L’ultima sera l’abbiamo fatto in spiaggia.

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Alice mi ha fatto tornare per qualche giorno adolescente e mi ha regalato momenti che pensavo di non poter vivere più a 30 anni. Quelle sensazioni di prime esperienze estive, unite al fascino del proibito, ha trasformato la mia vacanza da una noia mortale ad un’esperienza eccitante. Probabilmente resterà solamente un’avventura estiva, complici anche i 500 km e la dozzina di anni che ci separano, anche se nella vita, mai dire mai.
Hai capito Alice
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Una curiosità quanto tempo siete spariti?
 
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Arrivano commenti e positivi e negativi, ci sta se uno mette un racconto
Per carità, so benissimo che non si può piacere a tutti e sono aperto a commenti negativi e critiche, purché siano costruttivi ed utili alla discussione e non "come si fa a leggere ste cazzate"
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Tra una cosa e l'altra meno di un'ora
 

Napoletano1994

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Comunque complimenti :D
 

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