Esperienza reale L'ABISSO DEL DESIDERIO DI UNA MOGLIE SOTTOMESSA

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Mi chiamo Luisa e ho quarant'anni. Sono una donna formosa e sensuale, con una presenza imponente e sicura di sé. Ho sempre amato la cucina e il cibo, e ho sempre sognato di aprire un ristorante. Quando ho conosciuto Carlo, abbiamo deciso di realizzare insieme il nostro sogno.

Carlo è un uomo affascinante e carismatico, con un atteggiamento più rilassato e socievole. Lui è il volto del ristorante, mentre io sono la mente. Io mi occupo della cucina e della gestione del personale. Sono una persona severa e autorevole, e pretendo il massimo da me stessa e dagli altri. Carlo, invece, è più concentrato sull'intrattenimento dei clienti. È un uomo libertino, che non si sente vincolato dai legami matrimoniali.

Le sue infedeltà mi hanno ferito profondamente, ma la paura di perderlo mi ha impedito di affrontarlo. Ho fatto finta di nulla e ho chiuso un occhio, anche se controvoglia, solo per compiacerlo.

Quello che sto per dirvi ora, lui me lo ha confessato solo molto più tardi. Ma l'ho perdonato perché quello che è successo ha rivelato una personalità in me che non sapevo esistesse. La vita, con i suoi colpi di scena, ci guida attraverso percorsi inaspettati, rivelando lati di noi stessi che mai avremmo immaginato.

E così ebbe inizio la mia metamorfosi da moglie timida e introversa a una donna un po' masochista e sfrenata (dal punto di vista sessuale).

Carlo ha due amici, Maurizio e Luciano, che gestiscono una macelleria. Sono nostri fornitori abituali, ma non sono proprio dei gentiluomini, sono come due lupi affamati in perenne ricerca di prede. Non mi sono mai piaciuti, quando mi incontrano, mi fanno sempre apprezzamenti volgari, che mi fanno sentire a disagio. Mio marito ci scherza sopra, ma non fa nulla per fermarli, anzi sembra quasi che li incoraggi.

Una sera, Carlo invita i suoi amici Maurizio e Luciano a cena nel nostro ristorante, una pratica che ripete regolarmente come gesto di riconoscimento. Nonostante la mia iniziale esitazione, accettai di buon grado, cercando di dimostrare il mio impegno nel rendere l'esperienza culinaria dei suoi amici indimenticabile. La mia sfida è trovare un equilibrio tra la mia riservatezza e il desiderio di compiacere Carlo, creando un'atmosfera accogliente per tutti gli ospiti che scelgono di frequentare il nostro locale.

Carlo mi chiede di vestirmi in modo elegante e sensuale. Non mi sento particolarmente a mio agio con l'idea, ma non voglio deluderlo, così alla fine cedo alle sue insistenze. Mi metto un abito lungo, aderente con uno spacco vertiginoso, e mi trucco in modo da esaltare la mia femminilità.

Carlo e io abbiamo ricevuto così i suoi amici nella sala riservata del nostro ristorante. Questa sala è solitamente riservata ai clienti più esigenti e garantisce una discrezione assoluta.

Carlo ha intrattenuto i suoi amici con la sua consueta vivacità e allegria, riempiendo l'aria di risate e scherzi. Nel frattempo, mi sono ritrovata seduta accanto a Maurizio, un uomo di circa 35 anni, alto e muscoloso. Era un vero maschio alfa, con i capelli scuri e ricci corti e ordinati. Indossava una camicia bianca attillata, che metteva in risalto il suo petto forte e villoso, con una catenina d'oro con un crocifisso che spiccava sul suo petto.

La cena procede bene, ma Maurizio e Luciano non mi lasciano in pace. Mi fanno complimenti volgari e mi fissano in modo insistente. Mi sento a disagio e infastidita, ma cerco di mantenere la calma e di non rovinare la serata di Carlo.

Maurizio mi scrutava con sguardi languidi, densi di eccitazione. I suoi occhi erano puntati sul mio seno, che emergeva audacemente dalla camicetta, e sulle mie cosce accavallate, che svelavano la parte alta delle calze autoreggenti. Il suo sguardo trasudava desiderio e impazienza.

Maurizio, con una mossa audace, fece scivolare furtivamente la mano sotto il tavolo, sfiorando sensualmente la mia coscia. Sentii la sua mano muoversi furtivamente sotto la mia gonna. Lo gardai impaurita con uno sguardo pieno di terrore, lui mi guardava fisso con i suoi occhi pieni di desiderio. Forse la mia reazione indifferente lo incoraggiò a farsi più intraprendente.

La vergogna mi assaliva ma l’eccitazione era tale che lo lasciai fare. Non so cosa mi spinse a farlo, ma in quel momento mi sentii libera di lasciarmi andare. Allargai le gambe e lasciai che lui esplorasse il mio corpo con le sue mani.

Maurizio iniziò così a salire con la mano sempre più su, man mano che procedeva sentivo la mia eccitazione salire nelle mie zone più sensibili, aumentando il mio stato di eccitazione. La sua mano si stava facendo sempre più audace, ero eccitata come non mi accadeva da tempo.

Sentii la sua mano muoversi furtivamente sotto il mio vestito. Le sue dita scivolarono sulle calze e poi sulle mie cosce nude, arrivando infine al perizoma che copriva appena il mio intimo. Volevo stringere le gambe e rifiutare quel tocco delicato ma deciso, ma non ci riuscii. Ero calda e, nonostante serrassi le gambe, non mi opposi al suo toccarmi. Lasciai che accarezzasse delicatamente il mio centro di calore che rapidamente divenne umido. E poi, sotto la sua insistente esplorazione, sentii cedere l'elastico del perizoma.

Le sue dita raggiunsero la mia vulva e io sussultai dal piacere quando le sentii entrare in me. Dovette accorgersi subito che ero bagnatissima. Sperai che continuasse, volevo che continuasse. Avevo una gran voglia di godere e la situazione, la presenza di mio marito, tutto, mi eccitavano da morire, con un misto di vergogna e di eccitazione,

Provavo una vergogna incredibile, è vero, ma l’eccitazione mi prendeva il cervello e non mi faceva più ragionare. Mi morsi le labbra dalla forte eccitazione.

Nel frattempo, Carlo guardava la scena con un sorriso malizioso. Era evidente che la situazione lo divertiva. Mi chiesi se fosse stato lui a mettermi in quella imbarazzante situazione.

Improvvisamente, la nostra cameriera entrò per portare le pietanze. Maurizio ritirò istintivamente la mano, mentre io, imbarazzata, decisi di andare in bagno a darmi una rinfrescata.

Al mio ritorno, chiesi a Carlo di cambiare il mio posto a sedere per evitare quella triste situazione compromettente. Carlo, inizialmente, si rifiutò, ma alla fine, cedendo alle mie insistenze, accettò di cambiare i posti.

Dopo aver cambiato posto, mi sentii un po' più a mio agio, mi sentivo ferita e tradita da Carlo, ma il dubbio che fosse stato lui l'artefice di tutto mi perseguitava ancora.L'atmosfera era ormai tesa e Carlo e io parlavamo poco. Maurizio e Luciano, pur non facendo più complimenti volgari, mi fissavano ancora con molta insistenza.

La cena proseguì senza altri incidenti, ma io non riuscivo a smettere di pensare a quello che era successo.

Quando Maurizio e Luciano se ne andarono, Carlo mi abbracciò e mi disse che era stato solo uno scherzo. Ma io non gli credetti.

Quella sera, tornai a casa ancora più confusa di prima. Non sapevo cosa fare. Volevo perdonare Carlo, ma non sapevo se sarei stata mai in grado di dimenticare quello che era successo. Avevo vissuto una forte sensazione di piacere quando Maurizio mi aveva toccato, e questo mi aveva turbata. Non capivo cosa mi stesse succedendo. Mi sentivo attratta da Maurizio, ma allo stesso tempo mi sentivo tradita da Carlo.

Carlo mi avvicinò in camera da letto e mi abbracciò calorosamente, una strana luce di eccitazione era nei suoi occhi. Mi sentivo un po' confusa. Non era la prima volta che mi abbracciava, ma c'era qualcosa di diverso in quel suo abbraccio. Era più forte, più intenso.

Alzai lo sguardo e lo guardai negli occhi. Vidi che era serio, ma anche eccitato.

"Cosa c'è?" gli chiesi.

Carlo mi disse che aveva notato quella situazione imbarazzante, con Maurizio che toccava la mia coscia e le parti intime, ma lui ha notato pure che la cosa non mi dispiaceva affatto, anzi io ero molto compiaciuta.

Mi guardò negli occhi, con un'espressione seria ma anche curiosa. "Dimmi la verità", disse. "Ti è piaciuto?"

Io rimasi senza parole. Non sapevo cosa dire.

Carlo continuò. "Lo so che non è stato facile per te, ma ho visto che non ti sei tirata indietro. Anzi, sembrava che ti piacesse."

Io abbassai lo sguardo. "Non so cosa dire", dissi. "È stata una situazione strana."

Carlo mi prese per mano. "Non c'è bisogno di dire niente", disse. " Ma mi piacerebbe sapere la verità."

Io alzai lo sguardo e lo guardai negli occhi. "Sì", dissi infine. "È stato bello, mi è piaciuto."

Carlo sorrise. "Me lo immaginavo", disse. "So che sei una donna passionale, e che ti piace essere desiderata."

Io arrossii. "Sì", dissi. "È vero."

Carlo mi baciò. "Non devi vergognarti", disse. "È normale che ti piaccia sentirti desiderata. Anzi, mi piace sapere che ti ecciti come una vera troia."

Io sorrisi. "Anche a me piace", dissi.

Carlo mi abbracciò. "Sono contento", disse. "Voglio che tu possa sperimentare tutte le tue emozioni, come una troia!"

Sentivo mio marito che mi chiamava troia, che mi diceva, non me lo chiedeva, ma mi diceva che mi era piaciuto sentirmi una troia. Io restavo in silenzio a guardarlo rendendomi conto che forse aveva ragione. Mentre si sbottonava i pantaloni e ne estraeva il membro già duro ebbi chiara la sensazione che quella situazione mi eccitava. Provavo una vergogna incredibile, è vero, ma l’eccitazione mi prendeva il cervello e non mi faceva più ragionare.

Senza nemmeno rendermene conto mi ritrovai a succhiare il suo membro con molta passione e devozione mentre la sua voce mi ripeteva che forse Maurizio avrebbe potuto chiedermi di fare lo stesso a lui: “E poi ti avrebbe potuto far inginocchiare sotto il tavolo al ristorante e chiederti di succhiarglielo.”

Ripeteva queste cose e io non mi offendevo, anzi provavo una strana sensazione di piacere, qualcosa che non avevo mai provato prima, tanto piacevole che mi dedicai con maggior passione a quello che stavo facendo. Non mi ritrassi, o, per lo meno feci un solo piccolissimo tentativo di allontanarmi quando lo sentii godere, ma lo accolsi nella mia gola e poi sulle mie labbra e sul mio viso. Cosa mi stava succedendo? In quel momento non capivo più nulla, sentivo che mio marito godeva e ne avevo sul viso e nella gola i suoi segni evidenti.

Restando seduto sul letto lui mi trattenne il viso verso il suo cazzo in modo che parte del liquido mi colasse sul mio volto.

Sfuggito l’attimo del piacere assoluto lui continò a tenermi in ginocchio con la testa appoggiata sulle mie cosce ed il suo cazzo ancora colante che si appoggiava sulla mia guancia.

Non mi vergognavo, in un altro momento mi sarei anche arrabbiata, sarei corsa in bagno a lavarmi, mi sarei sentita sporca. In quel momento invece mi sentii felice di essere sporca, di aver donato al mio uomo tanto piacere.

Lo guardai e gli chiesi: “Allora ti è piaciuta la tua troia?”

”Si...Ti piace essere trattata come una troia?”

“Siiii….” gemetti.

Carlo non ha resistito a quella provocazione e continuò il suo gioco. Ci stendemmo sul letto, allungò la mano sul mio sesso per darmi quel piacere che io gli aveva dato con la mia bocca. Io non parlavo, ormai presa dall’euforia mi muovevo ritmicamente sulla sua mano.

Li continuava ad accarezzarmi sentendo il punto più intimo del mio piacere nelle sue mani.

“E se domani ti facessi incontrare quei due maiali pervertiti?”, disse euforico.

Io non parlavo ma si lasciavo andare al piacere che mi davo masturbandomi.

“Ti concederò a loro e sarai la loro troia”, si lanciò in una proposta senza senso, ma che mi portò in un orgasmo quasi incontenibile.

Credevamo solo di giocare, ma quella sera stavamo aprendo la porta ad un mondo nuovo in cui io in pochi giorni sarei sprofondata perdendo ogni pudore ed imparando a godere sempre più nell’abisso della completa sottomissione. Avevamo iniziato un gioco da cui non ne saremmo più usciti.​
 

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Mi chiamo Luisa e ho quarant'anni. Sono una donna formosa e sensuale, con una presenza imponente e sicura di sé. Ho sempre amato la cucina e il cibo, e ho sempre sognato di aprire un ristorante. Quando ho conosciuto Carlo, abbiamo deciso di realizzare insieme il nostro sogno.

Carlo è un uomo affascinante e carismatico, con un atteggiamento più rilassato e socievole. Lui è il volto del ristorante, mentre io sono la mente. Io mi occupo della cucina e della gestione del personale. Sono una persona severa e autorevole, e pretendo il massimo da me stessa e dagli altri. Carlo, invece, è più concentrato sull'intrattenimento dei clienti. È un uomo libertino, che non si sente vincolato dai legami matrimoniali.

Le sue infedeltà mi hanno ferito profondamente, ma la paura di perderlo mi ha impedito di affrontarlo. Ho fatto finta di nulla e ho chiuso un occhio, anche se controvoglia, solo per compiacerlo.

Quello che sto per dirvi ora, lui me lo ha confessato solo molto più tardi. Ma l'ho perdonato perché quello che è successo ha rivelato una personalità in me che non sapevo esistesse. La vita, con i suoi colpi di scena, ci guida attraverso percorsi inaspettati, rivelando lati di noi stessi che mai avremmo immaginato.

E così ebbe inizio la mia metamorfosi da moglie timida e introversa a una donna un po' masochista e sfrenata (dal punto di vista sessuale).

Carlo ha due amici, Maurizio e Luciano, che gestiscono una macelleria. Sono nostri fornitori abituali, ma non sono proprio dei gentiluomini, sono come due lupi affamati in perenne ricerca di prede. Non mi sono mai piaciuti, quando mi incontrano, mi fanno sempre apprezzamenti volgari, che mi fanno sentire a disagio. Mio marito ci scherza sopra, ma non fa nulla per fermarli, anzi sembra quasi che li incoraggi.

Una sera, Carlo invita i suoi amici Maurizio e Luciano a cena nel nostro ristorante, una pratica che ripete regolarmente come gesto di riconoscimento. Nonostante la mia iniziale esitazione, accettai di buon grado, cercando di dimostrare il mio impegno nel rendere l'esperienza culinaria dei suoi amici indimenticabile. La mia sfida è trovare un equilibrio tra la mia riservatezza e il desiderio di compiacere Carlo, creando un'atmosfera accogliente per tutti gli ospiti che scelgono di frequentare il nostro locale.

Carlo mi chiede di vestirmi in modo elegante e sensuale. Non mi sento particolarmente a mio agio con l'idea, ma non voglio deluderlo, così alla fine cedo alle sue insistenze. Mi metto un abito lungo, aderente con uno spacco vertiginoso, e mi trucco in modo da esaltare la mia femminilità.

Carlo e io abbiamo ricevuto così i suoi amici nella sala riservata del nostro ristorante. Questa sala è solitamente riservata ai clienti più esigenti e garantisce una discrezione assoluta.

Carlo ha intrattenuto i suoi amici con la sua consueta vivacità e allegria, riempiendo l'aria di risate e scherzi. Nel frattempo, mi sono ritrovata seduta accanto a Maurizio, un uomo di circa 35 anni, alto e muscoloso. Era un vero maschio alfa, con i capelli scuri e ricci corti e ordinati. Indossava una camicia bianca attillata, che metteva in risalto il suo petto forte e villoso, con una catenina d'oro con un crocifisso che spiccava sul suo petto.

La cena procede bene, ma Maurizio e Luciano non mi lasciano in pace. Mi fanno complimenti volgari e mi fissano in modo insistente. Mi sento a disagio e infastidita, ma cerco di mantenere la calma e di non rovinare la serata di Carlo.

Maurizio mi scrutava con sguardi languidi, densi di eccitazione. I suoi occhi erano puntati sul mio seno, che emergeva audacemente dalla camicetta, e sulle mie cosce accavallate, che svelavano la parte alta delle calze autoreggenti. Il suo sguardo trasudava desiderio e impazienza.

Maurizio, con una mossa audace, fece scivolare furtivamente la mano sotto il tavolo, sfiorando sensualmente la mia coscia. Sentii la sua mano muoversi furtivamente sotto la mia gonna. Lo gardai impaurita con uno sguardo pieno di terrore, lui mi guardava fisso con i suoi occhi pieni di desiderio. Forse la mia reazione indifferente lo incoraggiò a farsi più intraprendente.

La vergogna mi assaliva ma l’eccitazione era tale che lo lasciai fare. Non so cosa mi spinse a farlo, ma in quel momento mi sentii libera di lasciarmi andare. Allargai le gambe e lasciai che lui esplorasse il mio corpo con le sue mani.

Maurizio iniziò così a salire con la mano sempre più su, man mano che procedeva sentivo la mia eccitazione salire nelle mie zone più sensibili, aumentando il mio stato di eccitazione. La sua mano si stava facendo sempre più audace, ero eccitata come non mi accadeva da tempo.

Sentii la sua mano muoversi furtivamente sotto il mio vestito. Le sue dita scivolarono sulle calze e poi sulle mie cosce nude, arrivando infine al perizoma che copriva appena il mio intimo. Volevo stringere le gambe e rifiutare quel tocco delicato ma deciso, ma non ci riuscii. Ero calda e, nonostante serrassi le gambe, non mi opposi al suo toccarmi. Lasciai che accarezzasse delicatamente il mio centro di calore che rapidamente divenne umido. E poi, sotto la sua insistente esplorazione, sentii cedere l'elastico del perizoma.

Le sue dita raggiunsero la mia vulva e io sussultai dal piacere quando le sentii entrare in me. Dovette accorgersi subito che ero bagnatissima. Sperai che continuasse, volevo che continuasse. Avevo una gran voglia di godere e la situazione, la presenza di mio marito, tutto, mi eccitavano da morire, con un misto di vergogna e di eccitazione,

Provavo una vergogna incredibile, è vero, ma l’eccitazione mi prendeva il cervello e non mi faceva più ragionare. Mi morsi le labbra dalla forte eccitazione.

Nel frattempo, Carlo guardava la scena con un sorriso malizioso. Era evidente che la situazione lo divertiva. Mi chiesi se fosse stato lui a mettermi in quella imbarazzante situazione.

Improvvisamente, la nostra cameriera entrò per portare le pietanze. Maurizio ritirò istintivamente la mano, mentre io, imbarazzata, decisi di andare in bagno a darmi una rinfrescata.

Al mio ritorno, chiesi a Carlo di cambiare il mio posto a sedere per evitare quella triste situazione compromettente. Carlo, inizialmente, si rifiutò, ma alla fine, cedendo alle mie insistenze, accettò di cambiare i posti.

Dopo aver cambiato posto, mi sentii un po' più a mio agio, mi sentivo ferita e tradita da Carlo, ma il dubbio che fosse stato lui l'artefice di tutto mi perseguitava ancora.L'atmosfera era ormai tesa e Carlo e io parlavamo poco. Maurizio e Luciano, pur non facendo più complimenti volgari, mi fissavano ancora con molta insistenza.

La cena proseguì senza altri incidenti, ma io non riuscivo a smettere di pensare a quello che era successo.

Quando Maurizio e Luciano se ne andarono, Carlo mi abbracciò e mi disse che era stato solo uno scherzo. Ma io non gli credetti.

Quella sera, tornai a casa ancora più confusa di prima. Non sapevo cosa fare. Volevo perdonare Carlo, ma non sapevo se sarei stata mai in grado di dimenticare quello che era successo. Avevo vissuto una forte sensazione di piacere quando Maurizio mi aveva toccato, e questo mi aveva turbata. Non capivo cosa mi stesse succedendo. Mi sentivo attratta da Maurizio, ma allo stesso tempo mi sentivo tradita da Carlo.

Carlo mi avvicinò in camera da letto e mi abbracciò calorosamente, una strana luce di eccitazione era nei suoi occhi. Mi sentivo un po' confusa. Non era la prima volta che mi abbracciava, ma c'era qualcosa di diverso in quel suo abbraccio. Era più forte, più intenso.

Alzai lo sguardo e lo guardai negli occhi. Vidi che era serio, ma anche eccitato.

"Cosa c'è?" gli chiesi.

Carlo mi disse che aveva notato quella situazione imbarazzante, con Maurizio che toccava la mia coscia e le parti intime, ma lui ha notato pure che la cosa non mi dispiaceva affatto, anzi io ero molto compiaciuta.

Mi guardò negli occhi, con un'espressione seria ma anche curiosa. "Dimmi la verità", disse. "Ti è piaciuto?"

Io rimasi senza parole. Non sapevo cosa dire.

Carlo continuò. "Lo so che non è stato facile per te, ma ho visto che non ti sei tirata indietro. Anzi, sembrava che ti piacesse."

Io abbassai lo sguardo. "Non so cosa dire", dissi. "È stata una situazione strana."

Carlo mi prese per mano. "Non c'è bisogno di dire niente", disse. " Ma mi piacerebbe sapere la verità."

Io alzai lo sguardo e lo guardai negli occhi. "Sì", dissi infine. "È stato bello, mi è piaciuto."

Carlo sorrise. "Me lo immaginavo", disse. "So che sei una donna passionale, e che ti piace essere desiderata."

Io arrossii. "Sì", dissi. "È vero."

Carlo mi baciò. "Non devi vergognarti", disse. "È normale che ti piaccia sentirti desiderata. Anzi, mi piace sapere che ti ecciti come una vera troia."

Io sorrisi. "Anche a me piace", dissi.

Carlo mi abbracciò. "Sono contento", disse. "Voglio che tu possa sperimentare tutte le tue emozioni, come una troia!"

Sentivo mio marito che mi chiamava troia, che mi diceva, non me lo chiedeva, ma mi diceva che mi era piaciuto sentirmi una troia. Io restavo in silenzio a guardarlo rendendomi conto che forse aveva ragione. Mentre si sbottonava i pantaloni e ne estraeva il membro già duro ebbi chiara la sensazione che quella situazione mi eccitava. Provavo una vergogna incredibile, è vero, ma l’eccitazione mi prendeva il cervello e non mi faceva più ragionare.

Senza nemmeno rendermene conto mi ritrovai a succhiare il suo membro con molta passione e devozione mentre la sua voce mi ripeteva che forse Maurizio avrebbe potuto chiedermi di fare lo stesso a lui: “E poi ti avrebbe potuto far inginocchiare sotto il tavolo al ristorante e chiederti di succhiarglielo.”

Ripeteva queste cose e io non mi offendevo, anzi provavo una strana sensazione di piacere, qualcosa che non avevo mai provato prima, tanto piacevole che mi dedicai con maggior passione a quello che stavo facendo. Non mi ritrassi, o, per lo meno feci un solo piccolissimo tentativo di allontanarmi quando lo sentii godere, ma lo accolsi nella mia gola e poi sulle mie labbra e sul mio viso. Cosa mi stava succedendo? In quel momento non capivo più nulla, sentivo che mio marito godeva e ne avevo sul viso e nella gola i suoi segni evidenti.

Restando seduto sul letto lui mi trattenne il viso verso il suo cazzo in modo che parte del liquido mi colasse sul mio volto.

Sfuggito l’attimo del piacere assoluto lui continò a tenermi in ginocchio con la testa appoggiata sulle mie cosce ed il suo cazzo ancora colante che si appoggiava sulla mia guancia.

Non mi vergognavo, in un altro momento mi sarei anche arrabbiata, sarei corsa in bagno a lavarmi, mi sarei sentita sporca. In quel momento invece mi sentii felice di essere sporca, di aver donato al mio uomo tanto piacere.

Lo guardai e gli chiesi: “Allora ti è piaciuta la tua troia?”

”Si...Ti piace essere trattata come una troia?”

“Siiii….” gemetti.

Carlo non ha resistito a quella provocazione e continuò il suo gioco. Ci stendemmo sul letto, allungò la mano sul mio sesso per darmi quel piacere che io gli aveva dato con la mia bocca. Io non parlavo, ormai presa dall’euforia mi muovevo ritmicamente sulla sua mano.

Li continuava ad accarezzarmi sentendo il punto più intimo del mio piacere nelle sue mani.

“E se domani ti facessi incontrare quei due maiali pervertiti?”, disse euforico.

Io non parlavo ma si lasciavo andare al piacere che mi davo masturbandomi.

“Ti concederò a loro e sarai la loro troia”, si lanciò in una proposta senza senso, ma che mi portò in un orgasmo quasi incontenibile.

Credevamo solo di giocare, ma quella sera stavamo aprendo la porta ad un mondo nuovo in cui io in pochi giorni sarei sprofondata perdendo ogni pudore ed imparando a godere sempre più nell’abisso della completa sottomissione. Avevamo iniziato un gioco da cui non ne saremmo più usciti.​
Evvai!!! nuova 💦 e il libro...prosegue!!!!
 
OP
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Seconda parte

Al mattino, Carlo mi mandò un messaggio: "Stasera, alle 7, cena a casa. Vestiti in modo sensuale, come sai fare. Abbiamo un ospite particolare." Il messaggio mi fece sorridere. Sapevo che Carlo amava vedermi in abiti elaganti e provocanti, ed io ero pronta a fargli un piacere.

Per quella serata speciale, scelsi un abbigliamento che potesse esaltare la mia femminilità. Un top in seta nero, semitrasparente, che lasciava intravedere il mio seno generoso. Un abito lungo nero e aderente, in raso, che seguiva le linee del mio corpo e metteva in risalto le mie curve. Lo spacco laterale dell'abito lasciava intravedere la mia coscia ben tornita, creando un'atmosfera di mistero e sensualità.

Mi feci una doccia calda e profumata, poi applicai una crema idratante al cocco che mi lasciò la pelle liscia e setosa. Mi truccai accuratamente, enfatizzando gli occhi e le labbra. I capelli li lasciai sciolti, morbidi e lucenti. Quando mi guardai allo specchio, mi sentii bella e sensuale. Ero pronta per Carlo e il suo ospite.

Alle 7, puntuale, loro arrivarono. Maurizio mi aspettava sulla porta di ingresso, e la sua presenza mi colse di sorpresa. Non me lo aspettavo, proprio lui. All'inizio ero sorpresa, ma poi un senso di eccitazione mi pervase. Con un sorriso malizioso mi porse un mazzo di rose rosse, e il bigliettino che vi era allegato diceva: "Per la regina della casa!". I suoi occhi si illuminarono quando mi vide.

"Luisa sei proprio bellissima", mi disse. "Sei proprio come volevo che tu fossi."

Dopo aver fatto accomodare Maurizio e mio marito in salotto, offrii loro un prosecco fresco. Maurizio mi osservava con occhi sgranati, quasi abbagliato dalla mia bellezza e dal mio abbigliamento. "Sei bellissima," mi disse, "sembri una principessa."

"Grazie," risposi, imbarazzata. "Non mi sento proprio una principessa."

"Eppure lo sei," disse. "Sei elegante, raffinata, e hai un sorriso che illumina la stanza."

Mi sentii lusingata dai suoi complimenti. Maurizio era un uomo affascinante,

"E tu sei un uomo molto gentile," gli dissi. "Grazie per i complimenti."

Maurizio sembrava trasformato dal solito uomo spaccone e un po' cafone, si comportava come un gentiluomo educato. Era un cambiamento evidente, e che non poteva passare inosservato. Maurizio era sempre stato un uomo sicuro di sé, e a volte un po' arrogante che trattava le donne con superficialità. Ma quella sera, era diverso. Era gentile, rispettoso, e sembrava davvero interessato a instaurare un rapporto piu educato e rispettoso del solito.

Sicuramente Carlo aveva avuto un ruolo importante in questo cambiamento. Carlo era un amico di Maurizio, e lo conosceva bene. Sapeva che Maurizio era un uomo di buon cuore, ma che aveva bisogno di essere indirizzato verso la giusta direzione.

Carlo aveva parlato con Maurizio di me, e gli aveva raccontato che ero una donna speciale. Gli aveva detto che dovevo essere trattata con rispetto e considerazione, non solo per conquistarmi, ma anche per avermi completamente sottomesa ai suoi voleri. Carlo mi aveva informato di ciò in seguito.

Maurizio aveva ascoltato i consigli di Carlo, e aveva deciso di cambiare. Voleva fare una buona impressione su di me, e voleva dimostrarmi che era un uomo diverso da quello che sembrava.

Ero felice di vedere questo cambiamento in Maurizio. Era un uomo attraente, e ora era anche un uomo interessante e affascinante.

Bevemmo quindi qualche bicchiere di prosecco fresco, forse troppo, e parlammo di tante cose. Man mano che la conversazione andava avanti, mi sentivo sciolta ed ero sempre più a mio agio con Maurizio. Era un uomo interessante e divertente, e mi piaceva parlargli.

Carlo e il nostre ospite mi fecero sentire desiderata e ammirata. Mi sentivo al centro dell'attenzione e questo mi piaceva.

Carlo allora abbassa le luci del salone, creando un'atmosfera calda e avvolgente. La colonna sonora di 9 settimane e mezzo inizia a suonare, le note di "You can leave your hat on" di Joe Cocker riempiono la stanza, creando un'atmosfera sensuale e provocante.

Io, in piedi di fronte a Carlo e Maurizio, sorrido. Loro mi osservano da seduti sul divano. Sorrido, eccitata dalla musica che mi fa sentire provocante e desiderabile. L'alcol ha sciolto le mie inibizioni, e così mi lascio andare in una danza sensuale, muovendomi con sicurezza e determinazione.

I miei movimenti sono decisi e audaci, i miei passi sono energici. Le mie mani accarezzano il mio corpo, rivelando la mia sensualità. I miei occhi sono aperti, guardo Carlo e Maurizio negli occhi, sfidandoli.

Carlo e Maurizio sono colpiti dalla mia audacia. I loro occhi sono pieni di desiderio, e di eccitazione.

Mi avvicino a loro, lentamente e con passo sensuale. Il mio vestito, corto e nero, aderisce al mio corpo, esalta le mie cosce e le mie forme sinuose.

L'aria è carica di aspettativa. I loro occhi sono fissi su di me, come ipnotizzati. Sono a pochi passi da loro, e posso sentire il loro desiderio. Mi sento come se fossi una dea, e loro i miei sudditi. La mia pelle è calda e tesa, e il mio cuore batte forte. Sento una scarica di adrenalina che mi pervade, e un desiderio irrefrenabile di passione.

Apro la bocca, e la mia voce risuona nella stanza: "Su, dai venite!"

Non esitano. Mi seguono senza esitazione, e li conduco nella camera da letto buia e silenziosa. La luce della luna filtra dalle finestre, creando un'atmosfera magica e sensuale.

Mi fermo al centro della stanza e mi giro verso Carlo e Maurizio. I nostri occhi si incontrano e un'onda di desiderio si propaga tra noi. Mi avvicino a Maurizio e lo bacio. Il bacio è appassionato e intenso. Le nostre lingue si intrecciano e le nostre mani si cercano.

Carlo osserva la scena, eccitato e desideroso di partecipare. Mi stacco da Maurizio e mi avvicino a Carlo. Lo bacio con la stessa passione con cui ho baciato Maurizio.

Carlo e Maurizio mi baciano a turno, mentre io li guido in un mondo di piacere e passione.

La colonna sonora di 9 settimane e mezzo continua a suonare, creando un'atmosfera ancora più sensuale ed elettrizzante. Io, Carlo e Maurizio ci abbandoniamo al piacere del momento, senza pensare a nulla.

Loro mi sfiorano il corpo con le loro mani. Sento il calore delle loro dita sulla mia pelle e un brivido di piacere mi percorre la schiena. I loro baci sono sempre più intensi e passionali. Le nostre lingue si intrecciano e le nostre mani esplorano i nostri corpi. Mi sento desiderata e amata. Sono completamente presa dal piacere del momento.

Calo e Maurizio mi circondarono, scorrendo le loro mani sul mio corpo. Il vestito scivolò a terra, lasciandomi nuda davanti a loro. I loro occhi si posarono sul mio corpo, e un sorriso di ammirazione apparve sui loro volti.

Carlo mi afferra per i fianchi e mi solleva. Mi porto in alto e mi porta al centro della stanza. Mi posa delicatamente sul letto e mi si avvicina. Mi guarda negli occhi e mi sussurra: "Sei bellissima, adesso sei finalmente pronta alla completa sottomissione con Maurizio."

Lo bacio con passione. Si, lo voglio, lo voglio tutto.

Carlo si stacca da me e si avvicina a Maurizio, lo prende per un braccio e l’avvicina a me, mentre io li guardo, eccitata e desiderosa di accoglierlo. Maurizio si avvicina a me e mi afferra per i capelli, mi tira a sé e mi bacia. Il bacio è violento e possessivo. Mi sento dominata e desiderata, come sottomessa alla sua passione.

Loro mi portano al limite del piacere. Mi fanno sentire viva e desiderata. Ci abbandoniamo cosi’ al piacere del momento, senza pensare a nulla.

Sento diverse mani che sfiorano il mio corpo e cerco di captare di chi sono, se sono di mio marito o di Maurizio. Poco importa. Mi piace questo cercare.

Di una cosa sono sicura, quello che sta continuando a respirare il mio profumo e baciarmi il collo è mio marito.

Cerco il suo sguardo, mi sta guardando divertito e fa appena un cenno che scatta così il mio via libera per poter far conoscere la moglie al suo amico.

Mi inginocchio davanti a Maurizio e, con un gesto delicato, slaccio i suoi pantaloni. Il suo respiro si fa affannoso. Osservo con desiderio il suo corpo. I suoi occhi mi fissano con passione, accendendo in me un fuoco ardente.

Nel mentre, presa dalla voracità di assaggiare quel cazzo stretto dà troppo tempo nei suoi pantaloni, lo faccio balzare fuori.

La sua cappella è gonfia, violacea, pulsante, mai visto un cazzo così desideroso di essere preso. Non riesco a non fissarlo, lo sto divorando con gli occhi, e mi lecco le labbra.

Una carezza leggera sulla testa mi fa alzare gli occhi. Mi ritrovo davanti a mio marito, che mi sorride con affetto. La sua eccitazione è evidente, soprattutto quando mi vede con la bocca piena. Gli sorrido anch'io, sono divertita come sempre, sono felice ed eccitata.

Mi rigiro verso il cazzo di Maurizio e appena capto il suo sguardo appoggio le mie labbra umide. Continuando a guardarlo mi faccio scivolare lentamente il suo grosso cazzo fino in gola. Lo sento bello duro che mi pulsa in bocca.

Dopo un paio di pompate cerco lo sguardo del mio adorato marito. Si è seduto e mi sta guardando.

Sento la mia figa che vorrebbe tanto essere toccata da quelle mani che stanno massaggiando un erezione che fatica a contenersi. Basterebbe una sua carezza per farmi bagnare fino alle ginocchia. Sto guardando così intensamente mio marito che si accorge della voglia che ho di essere toccata, di essere leccata da lui.

Si alza, senza mai staccare lo sguardo vedo mio marito che si avvicina inizia a slacciare i suoi pantaloni e mi sbatte il suo cazzo davanti agli occhi. Mi piace cosi tanto il cazzo di Maurizio che non mi stacco più, Carlo mi sussurra all'orecchio "Ti piace così tanto il cazzo di Maurizio vero?... fammi sentire cosa ne pensa la tua figa"

Avvicina la sua mano mi accarezza il sesso e sente che è così gonfia e così calda che non ci pensa su due volte, mi stacca dal cazzo di Maurizio, mi bacia e dopo aver inserito appena un dito e tutta la sua lingua in bocca mi riporta al cazzo che stavo divorando, lui si sdraia sotto di me e inizia a leccarmi, mi sta letteralmente divorando.

Sto godendo cosi tanto che nemmeno mi accorgo che Maurizio con un filo di voce chiede a mio marito "Posso scoparmela?"

Sento prima mio marito che si stacca dalla mia figa completamente bagnata e vedo Maurizio allontanarsi dalla mia bocca. Inconsapevole di cosa era successo, mi fanno alzare e mi accompagnano verso il letto. Maurizio si siede e da dietro di me Carlo mi chiede "Ti vuole scopare!" senza proferire parole mi avvicino a Maurizio e lo bacio tenendo in mano la sua verga in erezione.

Lo prendo e lo tengo fermo con le mie labbra, sento un fremito che sale da in mezzo alle mie gambe, ho la figa affamata di quel cazzo. Non resisto più, mi metto a cavalcioni su di Maurizio, prima guardo Carlo e poi guardo Maurizio, e tenendo posizionato il cazzo mi siedo su di lui.

Gemo, è cosi grosso che mi sono sentita aprire, inizio a saltarci su, gemo, mi accarezzano, mio marito mi chiede se mi piace " Siii, cazzo… si che mi piace, e anche tanto!"

Si avvicina anche Carlo e mentre mi faccio scivolare dentro e fuori il cazzo di Maurizio prendo avidamente in bocca anche il cazzo di mio marito.

" Amore anche il tuo cazzo mi piace sempre...e adoro anche questo incontro che mi regali"

Sono eccitatissima, sento che mi stanno spingendo entrambi, non riesco più a mantenere il controllo, staccandomi dal cazzo di Carlo e con ancora il filo di bava attaccato al suo cazzo gli dico " scopami il culo".

Il suo cazzo ha letteralmente un sussulto, sa che il culo non lo do a tutti ed è sempre molto felice di prenderselo lui. " Maurizio mia moglie vuole prenderlo in culo, perché non me la prepari tu?"

Si toglie dalla mia figa sgocciolante, mi bacia e dice "Sei proprio una troia"; con uno sguardo quasi offeso gli dico " Maurizio solo mio marito può chiamarmi troia".

Si scusa e inizia a leccarmi, sento che pian piano tra un massaggio e una leccata mi infila prima un dito e poi un altro.

Il mio culo ha cosi tanta voglia che si allarga in men che non si dica.

Carlo si avvicina e con la delicatezza che lo distingue mi infila tutto il suo cazzo durissimo, godo.

Maurizio ci mette un attimo a tornare duro più di prima.

Carlo esce dal mio culo non ancora del tutto aperto, sento le due punte di cazzo nei due buchi al momento vuoti entrare insieme, mi stanno aprendo. Mi stanno riempendo, non riesco a trattenermi.

Mi esce un urlo di piacere, tra un gemito e l'altro, tra una botta e l’altra dico: " Se continuate cosi mi fate venire!"

Non aspettavano altro quei due, aumentano le spinte, aumentano il ritmo, ora sono alternati, uno esce e l'altro entra, poi insieme, non capisco più nulla.

Carlo nel momento esatto che sto per venire mi prende per la gola e mi dice " fai vedere a Maurizio come vieni, puttanella mia".

Ribalto gli occhi e mi lascio andare al più intenso orgasmo mai avuto.

Mi riprendo quasi subito, sono ancora li che mi stanno penetrando, Maurizio non resiste più e nemmeno mio marito non resiste più.

Mi sposto, mi metto in ginocchio e tra una sega e una pompa li porto entrambi all'orgasmo.

D'istinto apro la bocca, lingua fuori e sorriso sempre presente mi preparo ai loro orgasmi, vengono, e quanto vengono...ho la loro sborra ovunque, sul viso, in bocca, sulle labbra e sento che cola tutta sui miei seni.

Con questa visione scoppiamo tutti e tre in una risata, mi aiutano a rialzarmi, bacio Maurizio per ringraziarlo, bacio mio marito e guardandoci negli occhi ci diciamo " Ti Amo".

All'improvviso, sentii una presenza dietro di me. Mi girai di scatto e vidi una donna che mi stava osservando. Era bellissima, con i capelli biondi e gli occhi azzurri. Indossava un abito rosso che le donava molto.

La donna sorrise e mi disse: "Spettacolo interessante."

Mi fermai, sorpresa e imbarazzata. Carlo e Maurizio si fermarono anche loro, ma di certo non sembravano sorpresi.

Maurizio disse: "Luisa, ti presento Clara, mia moglie."​


....CONTINUA....
 
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TERZA PARTE
All'improvviso, sentii una presenza dietro di me. Mi girai di scatto e vidi una donna che mi stava osservando. Era bellissima, con i capelli biondi e gli occhi azzurri. Indossava un abito rosso che le donava molto.

La donna sorrise e mi disse: "Spettacolo interessante."

Mi fermai, sorpresa e imbarazzata. Carlo e Maurizio si fermarono anche loro, ma di certo non sembravano sorpresi.

Maurizio disse: "Luisa, ti presento Clara, mia moglie."

Clara mi sorrise di nuovo, con un'espressione che tradì la sua soddisfazione nel vedere ciò che era accaduto.

Un'ondata di vergogna mi travolse. Mi sentii come se avessi commesso un errore imperdonabile, di cui dovevo vergognarmi per sempre. Mi sentii come se avessi aperto il mio cuore a due estranei, e che loro lo avessero strappato a pezzi.

Mi girai e corsi via, lasciandoli lì a ridere. Le loro risate mi risuonavano nelle orecchie, come un'eco che mi ricordava la mia imperfezione.

Mi feci subito una doccia, ma non servì a niente. La vergogna era ancora lì, dentro di me, a bruciare. Mi diedi una sistemata alla meglio, ma non riuscivo a sentirmi a mio agio nel mio stesso corpo.

Mentre ero lì, immersa nei miei pensieri, udii un rumore di bicchieri provenire dalla stanza accanto. Erano loro. Ridevano. Le loro risate mi fecero sentire ancora più sola e abbandonata.

Mi sentivo ferita e arrabbiata. Pensai a quello che era successo. Mi ero lasciata andare come una stupida e ingenua, abbindolare da due uomini che non mi meritavano.

Mentre mi lavavo in bagno, sentii bussare alla porta.

"Luisa?" disse una voce gentile. "Sei lì?"

Dopo avermi asciugato le mani, cercai di riprendere il controllo di me stesso e poi aprii la porta.

La vista di Clara mi sorprese e mi turbò. "Cosa ci fai qui?" chiesi, senza riuscire a trovare le parole. "E come sei entrata?"

Clara sorrise. "Sono venuta a trovarti," rispose. "Carlo e Maurizio mi hanno invitata a sorpresa, senza che tu lo sapessi. Per questo hanno lasciato la porta aperta, senza chiuderla a chiave."

"Vieni con me," disse Clara, "ti spiego meglio."

Clara gentilmente mi prese per mano e mi condusse in salotto. Ci accomodammo sul divano. Ancora perplessa, lei mi prese le mani e mi guardò negli occhi.

"Luisa," disse con tono suadente. " Non hai nulla da temere. Carlo mi ha confidato ogni dettaglio di ciò che è accaduto tra te e lui, di quel desiderio ardente di esplorare nuove emozioni, di infrangere le barriere. Anche io, insieme a mio marito Maurizio, abbiamo le nostre fantasie, e l'idea di un'altra donna che esplora il corpo di mio marito accende la fiamma della passione e dell'ardore. So che potresti sentirsi confusa e spaventata in questo momento, ma voglio rassicurarti che sei al sicuro. Questo segreto rimarrà gelosamente custodito tra di noi, senza ombre o timori.”

Le sue parole mi fecero sentire meglio, mi sentii le lacrime agli occhi. "Grazie," dissi. "In questo momento ero così confusa e non sapevo a chi rivolgermi."

"Non devi preoccuparti," disse Clara. "Sono qui per te."

Clara mi abbracciò. Mi sentivo così sollevata e protetta. Restammo così sedute sul divano a parlare per un po'. Era come se si stessero creando legami più profondi tra noi, una connessione speciale che andava oltre il momento presente.

Dopo un po', Clara per sollevare il mio morale mi prese per mano e disse: "Dai su, vieni facciamo un ballo, divertiamoci un po’."

Mentre ballavamo, il tempo sembrava rallentare, e ogni passo delicato ci avvicinava ancora di più. La musica lenta riempiva lo spazio, accompagnando il battito dei nostri cuori. Le mani di Clara erano calde e rassicuranti, e il suo sguardo esprimeva un mix di compassione e forza.

In quel momento di connessione intensa, Clara interruppe delicatamente il nostro ballo e, con un sorriso tenero, portò il viso più vicino al mio. I nostri sguardi si intrecciarono, e sentii il cuore battere più forte mentre Clara posò dolcemente le labbra sulle mie.

All'inizio cercai di tenere chiusa la bocca, come se quel tipo di resistenza passiva avrebbe potuto far cedere Clara e mandarla via, ma dopo diversi baci a labbra serrate, le mie si dischiusero, e le sue se ne impossessarono.

I baci iniziarono come una carezza, ma ben presto si trasformarono in una tempesta di passione. Le nostre mani si intrecciarono, mentre i nostri corpi si avvicinavano sempre di più. Le sue mani sfiorarono il mio viso, poi il mio collo, come se stesse cercando di trattenermi.

Le sue mani sfiorano le mie spalle, e io sento un brivido. Non dico nulla, ma le mie labbra si aprono in un sorriso. Poi, con un movimento deciso, lascio cadere il vestito.

Mi bastò sentire la sua bocca sul collo, ma soprattutto le mani scoprirmi il seno dal basso per poi giocare coi miei capezzoli, per continuare nel mio mutismo, anche se qualche gemito iniziava a farsi sentire.

"Ti voglio." mi sussurrò all'orecchio infilandomi una mano dentro le mutandine.

"Anch'io." riuscii a risponderle oramai quasi del tutto nuda.

La mano di Clara si muoveva con tutta calma, alternando lunghi massaggi proprio sopra le mie mutandine a veloci esplorazioni tra i miei petali del mio bocciolo, sfiorando il clitoride senza mai fermarvici sopra a lungo.

Mi prende per mano, e mi sussurra con voce pregna di eccitazione: "Vieni con me."

Non so cosa dire o fare.

Guardai Carlo sbigottita e indecisa. Carlo annuii facendo un cenno di assenso con il capo.

La donna mi sorride di nuovo e mi dice: "Non preoccuparti. Ti divertirai."

Afferro la mano di Clara e lei mi conduce lentamente nella camera da letto.

"Sdraiati e abbandonati," mi dice quasi spingendomi sul letto, mentre Carlo e Maurizio osservano impassibili la scena.

Feci come mi aveva detto e la vidi piegarsi e mettere la testa fra le mie cosce spalancate, ma soprattutto la sua esperta lingua passare su ogni anfratto della mia fighetta. Quando alla lingua unì due dita, le presi la testa e quasi gliela schiacciai contro il mio monte di Venere, pronta ad avere un orgasmo che non tardò ad arrivare... il primo provocato in vita mia da una donna. Non urlai per un minimo di pudore che ancora m'era rimasto, ma era come se dopo aver caricato una molla, questa fosse stata lasciata libera di muoversi all'impazzata, quasi superando le leggi della fisica.

Non ebbi però quasi il tempo di riprendermi, che lei dopo essersi spogliata, s'inginocchiò su di me, mettendomi quasi la sua vulva sulla faccia.

"Leccami la fica e fammi godere, o vuoi essere l'unica a farlo?" mi disse con un sorriso

"Guarda che io non l'ho mai fatto." le risposi quasi vergognandomi.

"Non importa, fai quello che piacerebbe fosse fatto a te, tanto non è che mi puoi far male."

"Però prima ti faccio vedere io come si fa," aggiunse con un sorriso malizioso.

Clara così si tuffa sulla mia figa, la slingua, gira intorno al clitoride, lo ciuccia, lo mordicchia in un batter d'occhio mi assale un orgasmo pazzesco. Urlo di piacere, uno, due tre orgasmi in rapida successione!!!

Sento il nettare che mi scende fino al culetto, lei non lo lascia sciupare, la sua lingua è li che mi accarezza ed entra nel mio fiorellino. Ora vedo che si alza, e mi chiede se mi va di fargli altrettanto.

Certamente, scendo e sale lei, appena la sfioro un paio di volte gli partono degli orgasmi violentissimi, aveva una voglia arretrata pazzesca!!

Mi stacco un attimo per impastargli un po' le tette, vedo Carlo completamente nudo che si sta masturbando il cazzo.

Mi sposto ai piedi del letto, mi inchino meglio per ciucciargli ancora la sua figa... Clara è completamente in estasi. Sono quasi in posizione a pecora e mi sento slinguare il culetto. Maurizio non resisteva più e si è buttato. Clara gira la testa da entrambe le parti e non lo vede più, preoccupata mi chiede dove sia finito. Gli rispondo che è qui dietro che mi slingua il culetto e mi sgrilletta.

"Luisa posso avere un po' il cazzo di Carlo in bocca finché mi ciucci il clitoride? "

“Ma certo!”, dissi.

Carlo si avvicina di fianco a lei e lentamente glielo porge alle labbra. Clara inizia a succhiare e slinguare come non avesse mai avuto un cazzo in bocca.

Dopo un po' vedo Maurizio che si toglie dalla mia figa, mi sento prendere dai fianchi ed ecco che me lo sta infilando nella passera fradicia. Ogni colpo che mi da, io lo do di conseguenza con la lingua sul clitoride di Clara. Ora sento Maurizio sfilare l'asta da dentro di me, mi invita a salire sul letto con la figa sulla bocca di Clara in modo da versargli il nettare direttamente in bocca mentre Maurizio gli infila due dita nella passera ed inizia a stantuffarla, premendogli sul punto G.

Dopo pochi istanti la sento sotto di me emettere un urlo pazzesco dovuto all'orgasmo. Ora mi giro rivolto a Carlo e lo invito a sbattermelo dentro... lui non si fa pregare. Prima lo sbatte contro la figa, poi mi bagna il fiorellino e lentamente infila dentro la cappella, dentro e fuori fino a dilatarmelo.

Con un colpo secco me lo sbatte davanti e contemporaneamente mi infila un pollice nel culetto fino a godere e versarmi dentro tutto la sua sborra. Clara è lì che ci sta guardando, mi invita a mettere la mia figa carica di sborra sopra di lei, ed ora ritorna a slinguarmela, si sta ciucciando tutto quanto versato da Carlo... l'ingorda!

La stanza era ancora avvolta nell'aura calda e sensuale della passione appena consumata. I nostri corpi erano ancora scossi dalle forti emozioni provate, ma lentamente iniziavano a riprendersi.

Carlo si alzò dal letto e si diresse verso il frigorifero. Aprì la porta e ne estrasse una bottiglia di prosecco, che offrì a noi con un sorriso. Accettammo con gratitudine, e ci sedemmo sul divano.

I nostri due amanti iniziarono a parlare, e noi li ascoltammo con interesse. Parlavano di tutto, dei loro desideri, dei nostri piaceri. Le loro parole erano piene di sincerità e complicità, e ci sentivamo come se ci conoscessimo da sempre.

Il tempo passava veloce, e presto era ora di andare. I due amanti si alzarono e ci salutarono con un abbraccio caloroso.

"È stata una serata bellissima," disse l'uomo. "Grazie per tutto."

"A presto," rispose Clara con un sorriso.

Maurizio e Clara uscirono, e noi li guardammo allontanarsi. Erano felici e soddisfatti, e sapevano che quella serata sarebbe rimasta nei loro cuori per sempre.​

FINE
 

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All'improvviso, sentii una presenza dietro di me. Mi girai di scatto e vidi una donna che mi stava osservando. Era bellissima, con i capelli biondi e gli occhi azzurri. Indossava un abito rosso che le donava molto.

La donna sorrise e mi disse: "Spettacolo interessante."

Mi fermai, sorpresa e imbarazzata. Carlo e Maurizio si fermarono anche loro, ma di certo non sembravano sorpresi.

Maurizio disse: "Luisa, ti presento Clara, mia moglie."

Clara mi sorrise di nuovo, con un'espressione che tradì la sua soddisfazione nel vedere ciò che era accaduto.

Un'ondata di vergogna mi travolse. Mi sentii come se avessi commesso un errore imperdonabile, di cui dovevo vergognarmi per sempre. Mi sentii come se avessi aperto il mio cuore a due estranei, e che loro lo avessero strappato a pezzi.

Mi girai e corsi via, lasciandoli lì a ridere. Le loro risate mi risuonavano nelle orecchie, come un'eco che mi ricordava la mia imperfezione.

Mi feci subito una doccia, ma non servì a niente. La vergogna era ancora lì, dentro di me, a bruciare. Mi diedi una sistemata alla meglio, ma non riuscivo a sentirmi a mio agio nel mio stesso corpo.

Mentre ero lì, immersa nei miei pensieri, udii un rumore di bicchieri provenire dalla stanza accanto. Erano loro. Ridevano. Le loro risate mi fecero sentire ancora più sola e abbandonata.

Mi sentivo ferita e arrabbiata. Pensai a quello che era successo. Mi ero lasciata andare come una stupida e ingenua, abbindolare da due uomini che non mi meritavano.

Mentre mi lavavo in bagno, sentii bussare alla porta.

"Luisa?" disse una voce gentile. "Sei lì?"

Dopo avermi asciugato le mani, cercai di riprendere il controllo di me stesso e poi aprii la porta.

La vista di Clara mi sorprese e mi turbò. "Cosa ci fai qui?" chiesi, senza riuscire a trovare le parole. "E come sei entrata?"

Clara sorrise. "Sono venuta a trovarti," rispose. "Carlo e Maurizio mi hanno invitata a sorpresa, senza che tu lo sapessi. Per questo hanno lasciato la porta aperta, senza chiuderla a chiave."

"Vieni con me," disse Clara, "ti spiego meglio."

Clara gentilmente mi prese per mano e mi condusse in salotto. Ci accomodammo sul divano. Ancora perplessa, lei mi prese le mani e mi guardò negli occhi.

"Luisa," disse con tono suadente. " Non hai nulla da temere. Carlo mi ha confidato ogni dettaglio di ciò che è accaduto tra te e lui, di quel desiderio ardente di esplorare nuove emozioni, di infrangere le barriere. Anche io, insieme a mio marito Maurizio, abbiamo le nostre fantasie, e l'idea di un'altra donna che esplora il corpo di mio marito accende la fiamma della passione e dell'ardore. So che potresti sentirsi confusa e spaventata in questo momento, ma voglio rassicurarti che sei al sicuro. Questo segreto rimarrà gelosamente custodito tra di noi, senza ombre o timori.”

Le sue parole mi fecero sentire meglio, mi sentii le lacrime agli occhi. "Grazie," dissi. "In questo momento ero così confusa e non sapevo a chi rivolgermi."

"Non devi preoccuparti," disse Clara. "Sono qui per te."

Clara mi abbracciò. Mi sentivo così sollevata e protetta. Restammo così sedute sul divano a parlare per un po'. Era come se si stessero creando legami più profondi tra noi, una connessione speciale che andava oltre il momento presente.

Dopo un po', Clara per sollevare il mio morale mi prese per mano e disse: "Dai su, vieni facciamo un ballo, divertiamoci un po’."

Mentre ballavamo, il tempo sembrava rallentare, e ogni passo delicato ci avvicinava ancora di più. La musica lenta riempiva lo spazio, accompagnando il battito dei nostri cuori. Le mani di Clara erano calde e rassicuranti, e il suo sguardo esprimeva un mix di compassione e forza.

In quel momento di connessione intensa, Clara interruppe delicatamente il nostro ballo e, con un sorriso tenero, portò il viso più vicino al mio. I nostri sguardi si intrecciarono, e sentii il cuore battere più forte mentre Clara posò dolcemente le labbra sulle mie.

All'inizio cercai di tenere chiusa la bocca, come se quel tipo di resistenza passiva avrebbe potuto far cedere Clara e mandarla via, ma dopo diversi baci a labbra serrate, le mie si dischiusero, e le sue se ne impossessarono.

I baci iniziarono come una carezza, ma ben presto si trasformarono in una tempesta di passione. Le nostre mani si intrecciarono, mentre i nostri corpi si avvicinavano sempre di più. Le sue mani sfiorarono il mio viso, poi il mio collo, come se stesse cercando di trattenermi.

Le sue mani sfiorano le mie spalle, e io sento un brivido. Non dico nulla, ma le mie labbra si aprono in un sorriso. Poi, con un movimento deciso, lascio cadere il vestito.

Mi bastò sentire la sua bocca sul collo, ma soprattutto le mani scoprirmi il seno dal basso per poi giocare coi miei capezzoli, per continuare nel mio mutismo, anche se qualche gemito iniziava a farsi sentire.

"Ti voglio." mi sussurrò all'orecchio infilandomi una mano dentro le mutandine.

"Anch'io." riuscii a risponderle oramai quasi del tutto nuda.

La mano di Clara si muoveva con tutta calma, alternando lunghi massaggi proprio sopra le mie mutandine a veloci esplorazioni tra i miei petali del mio bocciolo, sfiorando il clitoride senza mai fermarvici sopra a lungo.

Mi prende per mano, e mi sussurra con voce pregna di eccitazione: "Vieni con me."

Non so cosa dire o fare.

Guardai Carlo sbigottita e indecisa. Carlo annuii facendo un cenno di assenso con il capo.

La donna mi sorride di nuovo e mi dice: "Non preoccuparti. Ti divertirai."

Afferro la mano di Clara e lei mi conduce lentamente nella camera da letto.

"Sdraiati e abbandonati," mi dice quasi spingendomi sul letto, mentre Carlo e Maurizio osservano impassibili la scena.

Feci come mi aveva detto e la vidi piegarsi e mettere la testa fra le mie cosce spalancate, ma soprattutto la sua esperta lingua passare su ogni anfratto della mia fighetta. Quando alla lingua unì due dita, le presi la testa e quasi gliela schiacciai contro il mio monte di Venere, pronta ad avere un orgasmo che non tardò ad arrivare... il primo provocato in vita mia da una donna. Non urlai per un minimo di pudore che ancora m'era rimasto, ma era come se dopo aver caricato una molla, questa fosse stata lasciata libera di muoversi all'impazzata, quasi superando le leggi della fisica.

Non ebbi però quasi il tempo di riprendermi, che lei dopo essersi spogliata, s'inginocchiò su di me, mettendomi quasi la sua vulva sulla faccia.

"Leccami la fica e fammi godere, o vuoi essere l'unica a farlo?" mi disse con un sorriso

"Guarda che io non l'ho mai fatto." le risposi quasi vergognandomi.

"Non importa, fai quello che piacerebbe fosse fatto a te, tanto non è che mi puoi far male."

"Però prima ti faccio vedere io come si fa," aggiunse con un sorriso malizioso.

Clara così si tuffa sulla mia figa, la slingua, gira intorno al clitoride, lo ciuccia, lo mordicchia in un batter d'occhio mi assale un orgasmo pazzesco. Urlo di piacere, uno, due tre orgasmi in rapida successione!!!

Sento il nettare che mi scende fino al culetto, lei non lo lascia sciupare, la sua lingua è li che mi accarezza ed entra nel mio fiorellino. Ora vedo che si alza, e mi chiede se mi va di fargli altrettanto.

Certamente, scendo e sale lei, appena la sfioro un paio di volte gli partono degli orgasmi violentissimi, aveva una voglia arretrata pazzesca!!

Mi stacco un attimo per impastargli un po' le tette, vedo Carlo completamente nudo che si sta masturbando il cazzo.

Mi sposto ai piedi del letto, mi inchino meglio per ciucciargli ancora la sua figa... Clara è completamente in estasi. Sono quasi in posizione a pecora e mi sento slinguare il culetto. Maurizio non resisteva più e si è buttato. Clara gira la testa da entrambe le parti e non lo vede più, preoccupata mi chiede dove sia finito. Gli rispondo che è qui dietro che mi slingua il culetto e mi sgrilletta.

"Luisa posso avere un po' il cazzo di Carlo in bocca finché mi ciucci il clitoride? "

“Ma certo!”, dissi.

Carlo si avvicina di fianco a lei e lentamente glielo porge alle labbra. Clara inizia a succhiare e slinguare come non avesse mai avuto un cazzo in bocca.

Dopo un po' vedo Maurizio che si toglie dalla mia figa, mi sento prendere dai fianchi ed ecco che me lo sta infilando nella passera fradicia. Ogni colpo che mi da, io lo do di conseguenza con la lingua sul clitoride di Clara. Ora sento Maurizio sfilare l'asta da dentro di me, mi invita a salire sul letto con la figa sulla bocca di Clara in modo da versargli il nettare direttamente in bocca mentre Maurizio gli infila due dita nella passera ed inizia a stantuffarla, premendogli sul punto G.

Dopo pochi istanti la sento sotto di me emettere un urlo pazzesco dovuto all'orgasmo. Ora mi giro rivolto a Carlo e lo invito a sbattermelo dentro... lui non si fa pregare. Prima lo sbatte contro la figa, poi mi bagna il fiorellino e lentamente infila dentro la cappella, dentro e fuori fino a dilatarmelo.

Con un colpo secco me lo sbatte davanti e contemporaneamente mi infila un pollice nel culetto fino a godere e versarmi dentro tutto la sua sborra. Clara è lì che ci sta guardando, mi invita a mettere la mia figa carica di sborra sopra di lei, ed ora ritorna a slinguarmela, si sta ciucciando tutto quanto versato da Carlo... l'ingorda!

La stanza era ancora avvolta nell'aura calda e sensuale della passione appena consumata. I nostri corpi erano ancora scossi dalle forti emozioni provate, ma lentamente iniziavano a riprendersi.

Carlo si alzò dal letto e si diresse verso il frigorifero. Aprì la porta e ne estrasse una bottiglia di prosecco, che offrì a noi con un sorriso. Accettammo con gratitudine, e ci sedemmo sul divano.

I nostri due amanti iniziarono a parlare, e noi li ascoltammo con interesse. Parlavano di tutto, dei loro desideri, dei nostri piaceri. Le loro parole erano piene di sincerità e complicità, e ci sentivamo come se ci conoscessimo da sempre.

Il tempo passava veloce, e presto era ora di andare. I due amanti si alzarono e ci salutarono con un abbraccio caloroso.

"È stata una serata bellissima," disse l'uomo. "Grazie per tutto."

"A presto," rispose Clara con un sorriso.

Maurizio e Clara uscirono, e noi li guardammo allontanarsi. Erano felici e soddisfatti, e sapevano che quella serata sarebbe rimasta nei loro cuori per sempre.​

FINE
Nooooooooooooooo!!! Ancoraaaaaaaaaaaaaa!! 💦
 

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