Esperienza reale Racconto di fantasia Le ragazze di oggi

Timido1994

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Il fine settimana scorre via tranquillo, grazie al bel tempo ci siamo goduti il mare e la sera siamo usciti per viverci un po' di vita mondana.

Domenica sera Anna va a letto presto, la mattina deve partire per andare a lavoro, io rimango in sala a vedere la TV, le ragazze si fanno belle e escono tutte e tre per andare in centro.

La TV non è molto interessante, finisco per addormentarmi.

Vengo svegliato alle 2:00 di notte da risatine che arrivano alle mie spalle.

Mi volto e vedo Francesca Roberta e Matilde che stanno rientrando in casa.

Francesca: “Papy ma ci stavi aspettando?”

Io: “No no tranquille, mi ero addormentato alla TV”

Roberta: “Ma sei in mutande?”

Io: “E’ estate, sono in casa mia, devo mettermi un cappotto?”

Ci mettiamo tutti a ridere ma non mi sfugge lo sguardo di Matilde sul mio pacco.

Vabbè io vado a dormire e, anche se in vacanza, vi consiglio di fare lo stesso.

Salgo, vado in bagno e torno in camera mia.

Non riesco più a prendere sonno, sento rumori per casa fino alle 3 passate.

A un certo punto dalla curiosità sbircio dalla porta, vedo Roberta che esce dalla sua stanza e va in bagno, poi esce e torna a letto.

Vabbè è normale, penso mentre torno a letto, poi altri rumori e altre porte che sbattono.

Faccio per tornare indietro ma non vedo niente.

Anna: “Ma che fai lì alla porta sono quasi le 4.”

Io: “scusa, sentivo dei rumori e volevo capire cosa combinavano”

Anna: “Ma fatti i cavoli tuoi e torna a letto, cosa vuoi che succeda”

Torno a letto e mi addormento.

La mattina Anna è già partita, scendo, faccio colazione e esco fuori sotto il porticato, oggi lavorerò da li.

Alle 10 squilla il telefono, è Anna.

Anna: “Caro abbiamo un problema. Questa mattina per raggiungere il posto di lavoro ho impiegato 1 ora e 40 minuti. Sto pensando seriamente se ne vale la pena fare su e giù nel periodo non di ferie. Arriverei alle 18 per partite la mattina alle 7.”

Io: “E quindi?”

Anna: “E quindi rimango a casa, magari scendo una volta a settimana e il venerdì, tanto esco da lavoro alle 13 e mi faccio con voi tutto il fine settimana”

Io: “Se non ci sono alternative”

Anna: “Stai con le ragazze, penseranno loro a te”

Io: “Se lo dici tu, ma mi sentirò molto solo la notte”

Anna: “Lo so mi dispiace e ti capirei se tu cercassi sollievo altrove”

Io: “Non pensiamo adesso a queste cose dai. Comunque grazie del pensiero.”

Riaggancio pensieroso proprio quando le tre grazie escono in giardino già in costume.

Francesca: “Papy tutto ok?”

Io: “No. Mamma ha detto che farsi più di 3 ore di viaggio al giorno è una faticaccia e le do ragione, quindi verrà qui da noi il venerdì pomeriggio fino alla domenica mentre tra settimana rimarrà a casa. Tutto questo fino alle ferie”

Roberta: “Vabbè papy ci pensiamo noi a te”

Alzo la testa e vedo Matilde dietro di loro con un sorrisetto che è tutto un programma

Io: “Grazie mille. Comunque voi divertitevi, sono abbastanza vecchio da fare sia da papy che da mamy”

Ci mettiamo a ridere.

Francesca: “noi andiamo al mare, non credo torneremo per pranzo ok?”

Io: “Ci vediamo nel pomeriggio”

Le vedo andare via con tre costumini veramente poco coprenti e tre corpi fantastici.

Resto solo soletto e mi rimetto a lavoro.

Sono le 11:30, ho una fame da lupi, entro in casa e mi faccio un aperitivo al volo, verso due patatine e esco per tornare al pc.

Ecco che seduta a fianco del mio PC trovo Matilde.

Io: “E tu che ci fai qui?”

Matilde: “Ufficialmente sono rientrata per prendere il telefono che mi sono dimenticata, andare in bagno e fare una telefonata ai miei. Poi…..”

Io: “E le mie figlie?”

Matilde: “Con amici a fare un tuffo e poi vanno al bar per un aperitivo. Li raggiungo li”

Sembra che abbia organizzato tutto

Matilde: “Hai tanto da fare”

Io: “No, giornata tranquilla”

Mi siedo e lei si avvicina”

Matilde: “Sai che hai proprio un bell’arnese? Mai visto uno così”

Mentre parla mette la mano sulla gamba e si avvicina allo slip.

Matilde: “Ma tu lavori sempre in costume?”

Io: “Beh a casa, sono al mare….”

Con la mano impugna il cazzo da sopra gli slip, mi sto già eccitando moltissimo”

Mentre lei continua cercando di farsi largo sotto le mutande io continuo a scrivere alla tastiera.

Di colpo si abbassa, sento la sua bocca sul ventre, il suo respiro caldo e irregolare.

Il costume che si abbassa lasciando scoperto il cazzo ormai totalmente eretto.

Matilde: “Mamma mia che spettacolo, non vedo l’ora di gustarmelo. Chissà se ce la faccio a prenderlo tutto”

Mentre sto per scrivere l’ultimo messaggio, dicendo ai miei colleghi che mi devo assentarmi per una mezz’ora, sento la bocca di Matilde sulla mia cappella.

La bocca è chiusa, un bacio, poi la lingua esce a giocare con il buchino, mi tiro indietro dal PC, mi appoggio sullo schienale della sedia.

La bocca di Matilde si apre piano piano, facendo scorrere lentamente la cappella nella sua bocca.

Continua a farlo scorrere, mente sento la sua lingua che da dentro la bocca continua a giocare.

Arriva fino a più di metà quando si blocca, torna indietro.

Matilde: “Ok, so che non ce la farò mai a prenderlo tutto, ma quanto è grosso mmmmmm”

Poche parole prima di tornare con foga sul cazzo.

Questa volta la cappella entra subito, inizia a pompare di brutto mentre con una mano messa alla base dell’alta si aiuta segando.

Io: “mmmm sei proprio brava mi stai facendo impazzire”

Continua a pompare alternando movimenti veloci a rallentamenti improvvisi, si vede che ne ha fatti e soprattutto che vuole allungare il gioco.

Eccitato come non mai la sollevo, prendo il viso tra le mani e la bacio.

Ci alziamo la prendo per un braccio e la porto in casa.

Appena entrati la butto sul divano, in un attimo le tolgo il costume e la lascio nuda.

Mi avvento sulla sua fichetta già molto bagnata, inizio a giocare con il clitoride, la mia lingua lo accarezza poi uso la bocca per succhiarlo come un piccolo cazzo.

Sento dai suoi movimenti e dai gemiti che sta godendo del mio lavoro.

Ormai la sua fica è un lago, mi aiuto con la mano, entro con un dito, poi con due.

Io: “E’ molto stretta, potresti sentire male lo sai”

Matilde è stravolta dal godimento, mi guarda

Matilde: “Non mi interessa, lo voglio da quando l’ho visto la prima volta”

Vado verso di lei e la bacio, il mio cazzo si avvicina alla sua fichetta.

Mi aiuto con le mani, allargo bene le labbra e appoggio la cappella all’ingresso.

Matilde fa un respiro profondo.

Piano piano spingo, la fica è molto bagnata ma estremamente stretta, la cosa mi eccita ogni oltre modo.

Matilde: “Mio Dio come è grande, mi sento spaccare in due ma è bellissimo”

Si porta una mano all’altezza del clitoride masturbandosi, poi giù a prendere in mano le mie palle.

La cappella entra tutta dentro e le sue labbra si avvolgono all’asta del cazzo.

Continuo a spingere fino a quando non sento di essere entrato tutto, mi fermo in quella posizione.

Matilde: “E stupendo, lo sento tutto dentro di me, fa male ma è allo stesso tempo bellissimo. Voglio che mi scopi come hai scopato tua moglie l’ultima volta e voglio che tu mi venga dentro. Tranquillo prendo la pillola, sai non si sa mai”

E mi fa un sorrisetto pieno di malizia.

Quelle parole mi fanno letteralmente impazzire, inizio a pomparla, inizialmente piano poi sempre più forte.

La fica è strettissima, mi sembra di scopare un culetto vergine, i colpi profondi e sempre più veloci fanno impazzire anche lei.

Gli urli di dolore misto a godimento hanno lasciato il posto solo al godimento.

E’ completamente un lago, con le gambe mi cinge la schiena quasi a non volerlo uscire da lei.

Le tette ballano sotto i miei colpi, sono bellissime, mi abbasso e inizio a succhiarle.

Matilde: “Sto per venire, è bellisismooooo”

Il primo orgasmo la avvolge e la scuote tutta, il capo reclinato all’indietro. La sento venire, il cazzo si bagna ancora di più e anche il divano inizia a bagnarsi.

Sono talmente eccitato che sono ben lungi dal venire.

Mi abbasso e inizio a succhiarle la fichetta, voglio sentire tutto il suo sapore in bocca, poi il clitoride, bocca e mano.

Matilde: “Oh nooo ancoraaaa”

Con le manispinge la mia bocca verso la fica e un secondo orgasmo la raggiunge. Il divano è un lago.

Io: “E adesso tocca a me, ti darò quello che vuoi.”

Tono su, la bocca fradicia di lei, inizio a limonarla mentre il cazzo entra di nuovo nella fichetta, questa volta con meno problemi.

Voglio godermela fino in fondo, inizio a pomparla mentre le mani da sotto attastano il culetto sodo.

Sono molto vicino a venire, mi avvicino all’orecchio e, sempre con le mani al culo, le sussurro

Io: “La prossima volta tocca anche a lui”

Matilde mi guarda, sconvolta dal piacere.

Matilde: “Fai di me cosa vuoi”

Ancora pochi colpi e esplodo dentro di lei.

Uno , due, tre, quattro potenti schizzi la investono.

Matilde: “Oh quanta, non mi era mai successo. La sento, mi sta riempendo….”

Esco dalla sua fica, la sborra inizia a colare, non ce la fa a tenerla tutta.

Con la mano ne raccolgo un po’ e la porto alla sua bocca.

Matilde la ingoia tutta.

Mi sorride, si abbassa e me lo prende in bocca per ripulirlo ben bene.

Una volta finito si stende sul divano, la pelle nuda completamente sudata.

Matilde: “Non avevo mai goduto così tanto in vita mia….. è stato meglio di come me lo ero immaginato”

Io: “Mi fa piacere, ma questo era solo l’inizio”

Matilde: “me lo auguro proprio, e chi se lo lascia scappare un arnese come quello”

Ridiamo di gusto, poi mi guarda e dice

Matilde: “Adesso vado, sennò si preoccupano. Sono stanca morta sai… mi sa che stanotte mi tocca saltare”

E si mette a ridere

Io: “Saltare cosa….”

Matilde: “la notte in casa accadono cose…. Non ti sei mai accorto? Se ti vuoi divertire, occhi aperti.”

Va in bagno, si sistema e va via, lasciandomi così senza replica e con il cazzo ormai non più eretto fuori.

E adesso voglio vedere che succede la notte……
Che porca matilde
 

Fireworks

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Devo dire che personalmente non amo i racconti di incesto, non mi eccitano sinceramente. Il personaggio di Matilde però rende comunque la storia succosa ed eccitante al mio palato.
 

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Vai tranquillo bro meglio nel fine settimana penso per tutti almeno dovremmo essere più liberi dal lavoro tutti
 
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Martedì e mercoledì non hanno fatto registrare grosse cose, a parte io che, come un ladro in casa mia, andavo in giro la notte a origliare alle porte per vedere se quello che mi aveva detto Matilde era vero.

Niente!

Che mi abbia preso per il culo? Che voglia giocare? Mah non so….

E’ Giovedì mattina, sono solo al PC, le tre ragazze in spiaggia come sempre, mi squilla il telefono.

E’ Anna, come ogni giorno ci sentiamo per raccontarci le cose.

Anna: “Ciao tesoro tutto ok li da voi?”

Io: “Ciao, si tutto ok, sono sempre solo, le ragazze sono sempre al mare”

Anna: “Ma fanno bene sono in ferie, che volevi facessero”

Io: “Hai ragione”

Anna: “Ti devo dire una cosa. Oggi è passato in ufficio Valerio, il direttore, abbiamo parlato e poi mi ha portato alla macchinetta per offrirmi un caffè. Arrivati li abbiamo parlato del progetto che stiamo portando avanti per i tedeschi, lui ogni tanto faceva delle battutine fino a quando mi dice “Sai che sei proprio bella oggi””

Io: “Nooo davvero? O questa”

Anna: “Io l’ho ringraziato, gli ho detto che potrei essere sua mamma, lui ne ha 32 anni, e lui ridendo mi ha detto “magari” lasciandomi a bocca aperta. Poi ancora più entrante mi dice “mia mamma non ha un culo come il tuo, scusa se te lo dico ma è così””

Io: “Ah buongustaio il ragazzino, glielo hai detto che se lo vuole ti deve dare almeno due promozioni?”

Anna: “Scherzi, certo, gli ho detto ridendo, per un culo come il mio dovrei diventare almeno un manager, magari proprio dell’ufficio Logistica e Acquisti. Il problema è che lui si è fatto serio e mi ha detto “E che problema c’è, basta chiedere” Mi ha lasciato a bocca aperta.”

Io: “Vuoi sapere cosa ne penso?”

Anna: “Per quello ti ho raccontato tutto”

Io: “Sei a casa, sola, e sai quanto adori questo genere di cose…..”

Anna: “lo so”

Io: “Io accetterei, prima la firma però e poi tu devi scegliere il posto. A casa nostra, tanto io non ci sono e in sala dove abbiamo messo la telecamera a circuito chiuso”

Anna: “ah ho capito”

Io: “Naturalmente mi chiami prima così mi organizzo. Naturalmente sempre se vuoi, non voglio forzarti lo sai”

Anna: “Non è quello, Valerio è un bellissimo ragazzo, è che mi spiace per te, tu solo e io a divertirmi”

Io: “A parte che non è divertimento ma lavoro e poi domani quando torni devo raccontarti qualcosa….”

Anna: “Ti sei dato da fare maiale è ah ah ah ah”

Io: “Non ti anticipo niente”

Anna: “Mmmm sono curiosa lo sai ma aspetto. Ti lascio vado dal capo a trattare la mia promozione”

Io: “Ci sentiamo stasera così mi aggiorni. Ciao”

Capito Valerio, 32 anni e una bella faccia tosta. E’ proprio vero che i giovani d’oggi sono proprio diversi.

Il pensiero di godermi quello spettacolo mi eccita da morire, spero solo di non dover attendere molto.

La giornata scorre veloce, alle 17 stacco e mi metto in giardino a prendere il sole sul lettino.

Sto per addormentarmi

Matilde: “Guarda li il vecchietto che dorme in giardino”

Francesca: “Poverino ha lavorato tutto il giorno ah ah ah ah”

Roberta: “Lasciate stare papino”

E mi si butta al collo ridendo con le altre.

Io: “Ma voi non avevate niente da fare oggi?”

Francesca: “No, e siamo venute a casa per andare a fare la spesa e cucinare per te. Idea di Matilde”

Io: ”Sicure che non stia dormendo?”

Matilde: “Vuoi un pizzicotto?”

Con un sorrisino malizioso

Io: “No no mi fido”

Francesca: “Via Andiamo in casa ci cambiamo e si comincia”

Vanno via ridendo, io mi godo le ultime ore di tranquillità e di sole della giornata.

A cena stiamo proprio bene, cocktail di scampi buonissimo e qualche ostrica, poi una pasta sempre con pesce leggermente piccante e per finire scampi.

Io: “Io vi ringrazio per tutto questo ben di Dio, ma crostacei, piccante, tutto molto afrodisiaco e mamma non c’è. Qualcuna di voi mi vuole male?”

Francesca ridendo: “E’ sempre colpa di Matilde, ha deciso tutto lei”

Matilde: “Ho sbagliato? Non ti piace?”

Succhiando il gamberone.

Io: “Scherzo, tutto perfetto. Adesso usciamo a fare un giro che poi andiamo a letto.”

Roberta: “Tu torni a letto, noi rimaniamo un po in giro”

Io: “OK”

Usciamo in centro, io verso le 22:30 torno a casa.

Mentre torno squilla il telefono

Anna: “Tesoro dove sei, a divertiti?”

Io: “Sto tornando a casa, le ragazze sono in centro e io vado a bermi qualcosa a casa pima del riposo”

Anna: “Mi spiace, solo soletto”

Io: “Hai niente da dirmi?”

Anna: “Si, stai parlando con la futura manager, mi ah detto che se per me va bene firmiamo Venerdì prossimo”

Io: “Ma brava, complimenti”

Anna: “Si ma questo vuol dire che venerdì non potrò venire da voi ma dovrò stare a casa, lo sai”

Io: “Ma che problema c’è, un patto è un patto e poi ci divertiremo ugualmente”

Anna: “Grazie tesoro di tutto, è grazie a te se posso….”

Io: “Non dire più niente.”

Anna: “OK. Allora a domani e vedi di divertirti anche tu quando non ci sono?”

Io: “A domani, ci divertiremo assieme”

Cazzo non ci posso credere, Anna con un ragazzino di 32 anni, sono duro solo al pensiero.

Torno a casa, mi faccio un goccio di GIN mentre penso a Anna tra le braccia di Valerio e di quanto mi ecciti questa cosa e poi vado a letto.

Provo a restare sveglio guardando il cellulare ma mi addormento.

E’ notte fonda quando un rumore mi sveglia, non vedo molto, tra il buio e gli occhi ancora assonnati.

Sento una presenza vicino a me che cerca un contatto.

Matilde: “Ciao, scusa se non mi ero più fatta viva ma sai, dovevo sistemare alcune cose”

Io: ”Ma che fai, e se le mie figlie ci sentono? E poi che cose dovevi sistemare?”

Matilde: “Seeee non ci sentono vai, erano belle cotte quando siamo tornate a casa e poi io volevo vedere che effetto fa la mia cenetta”

Mentre parla mi mette la mano sulle mutande e senza perdere tempo me le sfila.

Matilde: “accendi una lucina che voglio vedere il tuo bel cazzone, non solo sentirlo”

Accendo la luce vicino al letto.

La luce illumina Matilde, già completamente nuda, un piccolo segno bianco le copre i capezzoli e il triangolo intorno alla fichetta depilata.

Matilde: “Ti piace lamia abbronzatura”

Io: “Fammi vedere”

L’avvicino a me, prendo le sue tette e inizio a massaggiarle, strizzando un poco i capezzoli.

Vedo che la cosa le piace, la sdraio sul letto e mi aiuto con la bocca.

Con una mano scendo, tocco l’ombelico, proseguo per tutto il ventre piattissimo fino ad incontrare la fichetta bagnatissima.

Sento il clitoride e inizio a giocarci. Le dita non le danno tregua, il respiro si fa irregolare.

Con la bocca percorro la strada già fatta dalla mano e sostituisco la lingua e le mie labbra su quel piccolo cazzetto duro come un sasso.

Matilde: “Mmmm così mi fai impazzire, la tua lingua è fantastica.

Con le mani prende la mia gamba, sento che mi tira a se, la lascio fare.

In men che non si dica mi trovo sopra di lei in un fantastico 69.

Affondo la faccia nella sua fica mentre la bocca di lei fa fatica ad accogliere il mio cazzo. Lo sento entrare piano piano, Matilde mi prende per le chiappe e mi spinge lentamente dentro la sua gola.

Al contrario della prima volta entro per due terzi della lunghezza poi mi spinge indietro e si concentra sulla cappella mentre le mani si spostano su asta e palle.

La sua fica è ormai un lago, è pronta per accogliermi.

Mi alzo uscendo dalla sua bocca, la faccia è una smorfia dovuta allo sforzo ma non lo vuole dar a vedere.

La bacio, mentre piano mi faccio largo tra le sue gambe.

Matilde: “Cazzo che bello, mi mancava sentirmi riempire così.”

Il cazzo è dentro di lei, inizio a pomparla, gli umori mi rendono il compito più semplice.

Matilde: “E’ stupendo, mi sembra più grosso della volta scorsa, sto godendo come mai, ti prego continua”

A quelle parole aumento il ritmo, sento lo sciacquio del cazzo che entra e esce dalla fica in un lago di umori.

Matilde cinge le sue gambe a me, strizzandomi a lei

Matilde: “Oh siii sto godendoooo”

Un potente orgasmo la scuote, sento il suo corpo sotto di me tremare mentre il cazzo vene invaso dal suo piacere.

Mi lascia andare, allargando di nuovo le gambe e lasciandomi continuare.

Anche io sono vicino a venire….

Io: “Matilde sto per venire”

Matilde: “Non uscire ti prego, voglio che mi riempi”

Continuo a pomparla fino a quando le sue mani mi cingono da dietro il sedere dandomi il ritmo.

Pochi colpi e esplodo.

Non pensavo di averne così tanta, non so quanti schizzi ho fatto, so solo che quando sono uscito, la fica di Matilde era un lago di umori e di sborra.

Lei subito me lo prende in mano e avida di sesso inizia a leccarlo per prendere tutto il mio sapore.

Mi sdraia sul letto mi monta sopra.

Matilde: “E adesso quello che ti piace tanto.”

Con una mano prende il mio cazzo, lo passa sulla fica, prosegue e lo ferma all’altezza del buchino posteriore.

Piano piano scende.

Vedo l’espressione del suo viso cambiare, rivolta verso di me vedo la sua smorfia di dolore nel far entrare il mio cazzo.

Per darle sollievo mi muovo con le mani, prima prendo le sue tette e i capezzoli e li accarezzo, poi con una delle due scendo andando a cercare il clitoride.

Niente, qualche piccolo cambiamento ma soffre, si vede.

A un certo punto mi fissa negli occhi e si lascia andare impalandosi completamente fino in fondo.

Matilde: “ahhhhh cazzo che male”

Io: “Shhh vuoi che ci sentano”

Matilde: “Scusa ma non credo mi abituerò mai a questo coso. E’ enorme, non so come fa tua moglie a prenderlo con così tanta facilità”

Io: “Beh questione di abitudine”

Ridiamo, intanto è passato un po’ di tempo e inizia a muoversi, sento il mio cazzo che fa fatica dentro di lei anche se sempre duro nonostante avessi sborrato da poco.

Matilde aumenta il ritmo il suo culo è ormai abituato, la faccia distesa, riprendo a giocare con il clitoride.

Matilde: “Mario è bellissimo, lo sento tutto dentro, mi stai facendo impazzire non riesco a fare a meno del tuo cazzo”

Si butta verso di me appoggiando le sue tettone sul mio petto e mi bacia appassionatamente.

Da dietro il suo culo completamente aperto con dentro il mio cazzo deve essere uno spettacolo, penso.

Con le mani prendo le sue chiappe e le allargo ben bene favorendo ancora di più la penetrazione.

Matilde: “Mario sei fantastico, ti voglio”

In quella posizione esco dal culo di Matilde, la sbatto sul letto e porto le sue gambe all’altezza delle spalle.

Il Culo è ancora molto aperto, non è un problema entrare di nuovo.

Inizio a sbatterla di forza, le tette sobbalzano davanti ai miei occhi.

Matilde con una mano cerca di fermarle mentre con l’altra sta martoriando il clitoride.

Matilde: “Mi stai spaccando in due ma mi piace…. Sei un toro”

Continuo per un po’ con il cazzo nel culo poi quando vedo che la faccia sta assumendo un’espressione di estremo godimento fermo la mano sul clitoride, esco dal culo ormai estremamente dilatato e entro nella fica in un lago di umori.

Matilde: “Ah… Mario non mi manca molto, sono al limite, fai piano ti prego”

Non ci penso nemmeno, inizio a pomparla affondando completamente il cazzo dentro di lei a un ritmo forsennato. Anche io non posso resistere molto dopo aver scopato quel culo così stretto.

Contemporaneamente mi intrufolo tra di noi e continuo a martoriarle il clitoride mentre con l’altra mano scendo dietro e le infilo un dito nel culo che si sta richiudendo.

Matilde: “Cazzo non così sto per venire, non resistoooo”

Veniamo praticamente assieme, lei con la faccia reclinata all’indietro, gli spasmi sono più accentuati della prima volta, il tremore dura alcuni secondi, il culo stringe il mio dito e un calore invade la mano e il mio basso ventre.

Io ancora una volta mi stupisco di quanta sorra avessi ancora da concederle.

Mi sposto da lei e mi sdraio al suo fianco.

La guardo, completamente sudata, il volto rosso, i capezzoli ancora duri e la fica completamente zuppa di umori e sborra.

Il letto tra le sue gambe è completamente zuppo.

Abbasso lo sguardo verso il mio cazzo che si sta ammosciando, il mio ventre e il cazzo sono bagnatissimi come se mi fossi fatto la pipi addosso.

Matilde: “E’ stato ancora meglio della volta scorsa. Giuro, ad un certo punto pensavo di svenire tanto era forte l’orgasmo che ho avuto”

Io: “E’ stato fantastico anche per me Matilde”

Passiamo alcuni minuti uno di fianco all’altro in attesa di riprenderci.

Matilde: “Adesso vado in bagno a sistemarmi dopo lo spettacolo che abbiamo dato. Peccato, avrei voluto rimanere con te tutta la notte, sarà per la prossima volta”

Io: “in che senso scusa, non capisco”

Matilde: “Niente niente stai tranquillo è tutto apposto. Fidati di me”

Matilde esce e va in bagno, rimango assorto nei miei pensieri, ma vengo distolto da un particolare.

Ho sentito sbattere almeno due porte, ne sono certo.

Mi alzo di scatto vado alla porta socchiusa ma il corridoio è buio, solo un leggera luce da sotto la porta del bagno mi fa capire che Matilde è ancora li.

Torno a letto sempre più sicuro di essere parte di un gioco molto più grande di me.

Chissà a che gioco sta giocando, mah, chi vivrà vedrà………….
 

julius_67

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Martedì e mercoledì non hanno fatto registrare grosse cose, a parte io che, come un ladro in casa mia, andavo in giro la notte a origliare alle porte per vedere se quello che mi aveva detto Matilde era vero.

Niente!

Che mi abbia preso per il culo? Che voglia giocare? Mah non so….

E’ Giovedì mattina, sono solo al PC, le tre ragazze in spiaggia come sempre, mi squilla il telefono.

E’ Anna, come ogni giorno ci sentiamo per raccontarci le cose.

Anna: “Ciao tesoro tutto ok li da voi?”

Io: “Ciao, si tutto ok, sono sempre solo, le ragazze sono sempre al mare”

Anna: “Ma fanno bene sono in ferie, che volevi facessero”

Io: “Hai ragione”

Anna: “Ti devo dire una cosa. Oggi è passato in ufficio Valerio, il direttore, abbiamo parlato e poi mi ha portato alla macchinetta per offrirmi un caffè. Arrivati li abbiamo parlato del progetto che stiamo portando avanti per i tedeschi, lui ogni tanto faceva delle battutine fino a quando mi dice “Sai che sei proprio bella oggi””

Io: “Nooo davvero? O questa”

Anna: “Io l’ho ringraziato, gli ho detto che potrei essere sua mamma, lui ne ha 32 anni, e lui ridendo mi ha detto “magari” lasciandomi a bocca aperta. Poi ancora più entrante mi dice “mia mamma non ha un culo come il tuo, scusa se te lo dico ma è così””

Io: “Ah buongustaio il ragazzino, glielo hai detto che se lo vuole ti deve dare almeno due promozioni?”

Anna: “Scherzi, certo, gli ho detto ridendo, per un culo come il mio dovrei diventare almeno un manager, magari proprio dell’ufficio Logistica e Acquisti. Il problema è che lui si è fatto serio e mi ha detto “E che problema c’è, basta chiedere” Mi ha lasciato a bocca aperta.”

Io: “Vuoi sapere cosa ne penso?”

Anna: “Per quello ti ho raccontato tutto”

Io: “Sei a casa, sola, e sai quanto adori questo genere di cose…..”

Anna: “lo so”

Io: “Io accetterei, prima la firma però e poi tu devi scegliere il posto. A casa nostra, tanto io non ci sono e in sala dove abbiamo messo la telecamera a circuito chiuso”

Anna: “ah ho capito”

Io: “Naturalmente mi chiami prima così mi organizzo. Naturalmente sempre se vuoi, non voglio forzarti lo sai”

Anna: “Non è quello, Valerio è un bellissimo ragazzo, è che mi spiace per te, tu solo e io a divertirmi”

Io: “A parte che non è divertimento ma lavoro e poi domani quando torni devo raccontarti qualcosa….”

Anna: “Ti sei dato da fare maiale è ah ah ah ah”

Io: “Non ti anticipo niente”

Anna: “Mmmm sono curiosa lo sai ma aspetto. Ti lascio vado dal capo a trattare la mia promozione”

Io: “Ci sentiamo stasera così mi aggiorni. Ciao”

Capito Valerio, 32 anni e una bella faccia tosta. E’ proprio vero che i giovani d’oggi sono proprio diversi.

Il pensiero di godermi quello spettacolo mi eccita da morire, spero solo di non dover attendere molto.

La giornata scorre veloce, alle 17 stacco e mi metto in giardino a prendere il sole sul lettino.

Sto per addormentarmi

Matilde: “Guarda li il vecchietto che dorme in giardino”

Francesca: “Poverino ha lavorato tutto il giorno ah ah ah ah”

Roberta: “Lasciate stare papino”

E mi si butta al collo ridendo con le altre.

Io: “Ma voi non avevate niente da fare oggi?”

Francesca: “No, e siamo venute a casa per andare a fare la spesa e cucinare per te. Idea di Matilde”

Io: ”Sicure che non stia dormendo?”

Matilde: “Vuoi un pizzicotto?”

Con un sorrisino malizioso

Io: “No no mi fido”

Francesca: “Via Andiamo in casa ci cambiamo e si comincia”

Vanno via ridendo, io mi godo le ultime ore di tranquillità e di sole della giornata.

A cena stiamo proprio bene, cocktail di scampi buonissimo e qualche ostrica, poi una pasta sempre con pesce leggermente piccante e per finire scampi.

Io: “Io vi ringrazio per tutto questo ben di Dio, ma crostacei, piccante, tutto molto afrodisiaco e mamma non c’è. Qualcuna di voi mi vuole male?”

Francesca ridendo: “E’ sempre colpa di Matilde, ha deciso tutto lei”

Matilde: “Ho sbagliato? Non ti piace?”

Succhiando il gamberone.

Io: “Scherzo, tutto perfetto. Adesso usciamo a fare un giro che poi andiamo a letto.”

Roberta: “Tu torni a letto, noi rimaniamo un po in giro”

Io: “OK”

Usciamo in centro, io verso le 22:30 torno a casa.

Mentre torno squilla il telefono

Anna: “Tesoro dove sei, a divertiti?”

Io: “Sto tornando a casa, le ragazze sono in centro e io vado a bermi qualcosa a casa pima del riposo”

Anna: “Mi spiace, solo soletto”

Io: “Hai niente da dirmi?”

Anna: “Si, stai parlando con la futura manager, mi ah detto che se per me va bene firmiamo Venerdì prossimo”

Io: “Ma brava, complimenti”

Anna: “Si ma questo vuol dire che venerdì non potrò venire da voi ma dovrò stare a casa, lo sai”

Io: “Ma che problema c’è, un patto è un patto e poi ci divertiremo ugualmente”

Anna: “Grazie tesoro di tutto, è grazie a te se posso….”

Io: “Non dire più niente.”

Anna: “OK. Allora a domani e vedi di divertirti anche tu quando non ci sono?”

Io: “A domani, ci divertiremo assieme”

Cazzo non ci posso credere, Anna con un ragazzino di 32 anni, sono duro solo al pensiero.

Torno a casa, mi faccio un goccio di GIN mentre penso a Anna tra le braccia di Valerio e di quanto mi ecciti questa cosa e poi vado a letto.

Provo a restare sveglio guardando il cellulare ma mi addormento.

E’ notte fonda quando un rumore mi sveglia, non vedo molto, tra il buio e gli occhi ancora assonnati.

Sento una presenza vicino a me che cerca un contatto.

Matilde: “Ciao, scusa se non mi ero più fatta viva ma sai, dovevo sistemare alcune cose”

Io: ”Ma che fai, e se le mie figlie ci sentono? E poi che cose dovevi sistemare?”

Matilde: “Seeee non ci sentono vai, erano belle cotte quando siamo tornate a casa e poi io volevo vedere che effetto fa la mia cenetta”

Mentre parla mi mette la mano sulle mutande e senza perdere tempo me le sfila.

Matilde: “accendi una lucina che voglio vedere il tuo bel cazzone, non solo sentirlo”

Accendo la luce vicino al letto.

La luce illumina Matilde, già completamente nuda, un piccolo segno bianco le copre i capezzoli e il triangolo intorno alla fichetta depilata.

Matilde: “Ti piace lamia abbronzatura”

Io: “Fammi vedere”

L’avvicino a me, prendo le sue tette e inizio a massaggiarle, strizzando un poco i capezzoli.

Vedo che la cosa le piace, la sdraio sul letto e mi aiuto con la bocca.

Con una mano scendo, tocco l’ombelico, proseguo per tutto il ventre piattissimo fino ad incontrare la fichetta bagnatissima.

Sento il clitoride e inizio a giocarci. Le dita non le danno tregua, il respiro si fa irregolare.

Con la bocca percorro la strada già fatta dalla mano e sostituisco la lingua e le mie labbra su quel piccolo cazzetto duro come un sasso.

Matilde: “Mmmm così mi fai impazzire, la tua lingua è fantastica.

Con le mani prende la mia gamba, sento che mi tira a se, la lascio fare.

In men che non si dica mi trovo sopra di lei in un fantastico 69.

Affondo la faccia nella sua fica mentre la bocca di lei fa fatica ad accogliere il mio cazzo. Lo sento entrare piano piano, Matilde mi prende per le chiappe e mi spinge lentamente dentro la sua gola.

Al contrario della prima volta entro per due terzi della lunghezza poi mi spinge indietro e si concentra sulla cappella mentre le mani si spostano su asta e palle.

La sua fica è ormai un lago, è pronta per accogliermi.

Mi alzo uscendo dalla sua bocca, la faccia è una smorfia dovuta allo sforzo ma non lo vuole dar a vedere.

La bacio, mentre piano mi faccio largo tra le sue gambe.

Matilde: “Cazzo che bello, mi mancava sentirmi riempire così.”

Il cazzo è dentro di lei, inizio a pomparla, gli umori mi rendono il compito più semplice.

Matilde: “E’ stupendo, mi sembra più grosso della volta scorsa, sto godendo come mai, ti prego continua”

A quelle parole aumento il ritmo, sento lo sciacquio del cazzo che entra e esce dalla fica in un lago di umori.

Matilde cinge le sue gambe a me, strizzandomi a lei

Matilde: “Oh siii sto godendoooo”

Un potente orgasmo la scuote, sento il suo corpo sotto di me tremare mentre il cazzo vene invaso dal suo piacere.

Mi lascia andare, allargando di nuovo le gambe e lasciandomi continuare.

Anche io sono vicino a venire….

Io: “Matilde sto per venire”

Matilde: “Non uscire ti prego, voglio che mi riempi”

Continuo a pomparla fino a quando le sue mani mi cingono da dietro il sedere dandomi il ritmo.

Pochi colpi e esplodo.

Non pensavo di averne così tanta, non so quanti schizzi ho fatto, so solo che quando sono uscito, la fica di Matilde era un lago di umori e di sborra.

Lei subito me lo prende in mano e avida di sesso inizia a leccarlo per prendere tutto il mio sapore.

Mi sdraia sul letto mi monta sopra.

Matilde: “E adesso quello che ti piace tanto.”

Con una mano prende il mio cazzo, lo passa sulla fica, prosegue e lo ferma all’altezza del buchino posteriore.

Piano piano scende.

Vedo l’espressione del suo viso cambiare, rivolta verso di me vedo la sua smorfia di dolore nel far entrare il mio cazzo.

Per darle sollievo mi muovo con le mani, prima prendo le sue tette e i capezzoli e li accarezzo, poi con una delle due scendo andando a cercare il clitoride.

Niente, qualche piccolo cambiamento ma soffre, si vede.

A un certo punto mi fissa negli occhi e si lascia andare impalandosi completamente fino in fondo.

Matilde: “ahhhhh cazzo che male”

Io: “Shhh vuoi che ci sentano”

Matilde: “Scusa ma non credo mi abituerò mai a questo coso. E’ enorme, non so come fa tua moglie a prenderlo con così tanta facilità”

Io: “Beh questione di abitudine”

Ridiamo, intanto è passato un po’ di tempo e inizia a muoversi, sento il mio cazzo che fa fatica dentro di lei anche se sempre duro nonostante avessi sborrato da poco.

Matilde aumenta il ritmo il suo culo è ormai abituato, la faccia distesa, riprendo a giocare con il clitoride.

Matilde: “Mario è bellissimo, lo sento tutto dentro, mi stai facendo impazzire non riesco a fare a meno del tuo cazzo”

Si butta verso di me appoggiando le sue tettone sul mio petto e mi bacia appassionatamente.

Da dietro il suo culo completamente aperto con dentro il mio cazzo deve essere uno spettacolo, penso.

Con le mani prendo le sue chiappe e le allargo ben bene favorendo ancora di più la penetrazione.

Matilde: “Mario sei fantastico, ti voglio”

In quella posizione esco dal culo di Matilde, la sbatto sul letto e porto le sue gambe all’altezza delle spalle.

Il Culo è ancora molto aperto, non è un problema entrare di nuovo.

Inizio a sbatterla di forza, le tette sobbalzano davanti ai miei occhi.

Matilde con una mano cerca di fermarle mentre con l’altra sta martoriando il clitoride.

Matilde: “Mi stai spaccando in due ma mi piace…. Sei un toro”

Continuo per un po’ con il cazzo nel culo poi quando vedo che la faccia sta assumendo un’espressione di estremo godimento fermo la mano sul clitoride, esco dal culo ormai estremamente dilatato e entro nella fica in un lago di umori.

Matilde: “Ah… Mario non mi manca molto, sono al limite, fai piano ti prego”

Non ci penso nemmeno, inizio a pomparla affondando completamente il cazzo dentro di lei a un ritmo forsennato. Anche io non posso resistere molto dopo aver scopato quel culo così stretto.

Contemporaneamente mi intrufolo tra di noi e continuo a martoriarle il clitoride mentre con l’altra mano scendo dietro e le infilo un dito nel culo che si sta richiudendo.

Matilde: “Cazzo non così sto per venire, non resistoooo”

Veniamo praticamente assieme, lei con la faccia reclinata all’indietro, gli spasmi sono più accentuati della prima volta, il tremore dura alcuni secondi, il culo stringe il mio dito e un calore invade la mano e il mio basso ventre.

Io ancora una volta mi stupisco di quanta sorra avessi ancora da concederle.

Mi sposto da lei e mi sdraio al suo fianco.

La guardo, completamente sudata, il volto rosso, i capezzoli ancora duri e la fica completamente zuppa di umori e sborra.

Il letto tra le sue gambe è completamente zuppo.

Abbasso lo sguardo verso il mio cazzo che si sta ammosciando, il mio ventre e il cazzo sono bagnatissimi come se mi fossi fatto la pipi addosso.

Matilde: “E’ stato ancora meglio della volta scorsa. Giuro, ad un certo punto pensavo di svenire tanto era forte l’orgasmo che ho avuto”

Io: “E’ stato fantastico anche per me Matilde”

Passiamo alcuni minuti uno di fianco all’altro in attesa di riprenderci.

Matilde: “Adesso vado in bagno a sistemarmi dopo lo spettacolo che abbiamo dato. Peccato, avrei voluto rimanere con te tutta la notte, sarà per la prossima volta”

Io: “in che senso scusa, non capisco”

Matilde: “Niente niente stai tranquillo è tutto apposto. Fidati di me”

Matilde esce e va in bagno, rimango assorto nei miei pensieri, ma vengo distolto da un particolare.

Ho sentito sbattere almeno due porte, ne sono certo.

Mi alzo di scatto vado alla porta socchiusa ma il corridoio è buio, solo un leggera luce da sotto la porta del bagno mi fa capire che Matilde è ancora li.

Torno a letto sempre più sicuro di essere parte di un gioco molto più grande di me.

Chissà a che gioco sta giocando, mah, chi vivrà vedrà………….
Bravissimo....... scrivi molto bene
 

Timido1994

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Martedì e mercoledì non hanno fatto registrare grosse cose, a parte io che, come un ladro in casa mia, andavo in giro la notte a origliare alle porte per vedere se quello che mi aveva detto Matilde era vero.

Niente!

Che mi abbia preso per il culo? Che voglia giocare? Mah non so….

E’ Giovedì mattina, sono solo al PC, le tre ragazze in spiaggia come sempre, mi squilla il telefono.

E’ Anna, come ogni giorno ci sentiamo per raccontarci le cose.

Anna: “Ciao tesoro tutto ok li da voi?”

Io: “Ciao, si tutto ok, sono sempre solo, le ragazze sono sempre al mare”

Anna: “Ma fanno bene sono in ferie, che volevi facessero”

Io: “Hai ragione”

Anna: “Ti devo dire una cosa. Oggi è passato in ufficio Valerio, il direttore, abbiamo parlato e poi mi ha portato alla macchinetta per offrirmi un caffè. Arrivati li abbiamo parlato del progetto che stiamo portando avanti per i tedeschi, lui ogni tanto faceva delle battutine fino a quando mi dice “Sai che sei proprio bella oggi””

Io: “Nooo davvero? O questa”

Anna: “Io l’ho ringraziato, gli ho detto che potrei essere sua mamma, lui ne ha 32 anni, e lui ridendo mi ha detto “magari” lasciandomi a bocca aperta. Poi ancora più entrante mi dice “mia mamma non ha un culo come il tuo, scusa se te lo dico ma è così””

Io: “Ah buongustaio il ragazzino, glielo hai detto che se lo vuole ti deve dare almeno due promozioni?”

Anna: “Scherzi, certo, gli ho detto ridendo, per un culo come il mio dovrei diventare almeno un manager, magari proprio dell’ufficio Logistica e Acquisti. Il problema è che lui si è fatto serio e mi ha detto “E che problema c’è, basta chiedere” Mi ha lasciato a bocca aperta.”

Io: “Vuoi sapere cosa ne penso?”

Anna: “Per quello ti ho raccontato tutto”

Io: “Sei a casa, sola, e sai quanto adori questo genere di cose…..”

Anna: “lo so”

Io: “Io accetterei, prima la firma però e poi tu devi scegliere il posto. A casa nostra, tanto io non ci sono e in sala dove abbiamo messo la telecamera a circuito chiuso”

Anna: “ah ho capito”

Io: “Naturalmente mi chiami prima così mi organizzo. Naturalmente sempre se vuoi, non voglio forzarti lo sai”

Anna: “Non è quello, Valerio è un bellissimo ragazzo, è che mi spiace per te, tu solo e io a divertirmi”

Io: “A parte che non è divertimento ma lavoro e poi domani quando torni devo raccontarti qualcosa….”

Anna: “Ti sei dato da fare maiale è ah ah ah ah”

Io: “Non ti anticipo niente”

Anna: “Mmmm sono curiosa lo sai ma aspetto. Ti lascio vado dal capo a trattare la mia promozione”

Io: “Ci sentiamo stasera così mi aggiorni. Ciao”

Capito Valerio, 32 anni e una bella faccia tosta. E’ proprio vero che i giovani d’oggi sono proprio diversi.

Il pensiero di godermi quello spettacolo mi eccita da morire, spero solo di non dover attendere molto.

La giornata scorre veloce, alle 17 stacco e mi metto in giardino a prendere il sole sul lettino.

Sto per addormentarmi

Matilde: “Guarda li il vecchietto che dorme in giardino”

Francesca: “Poverino ha lavorato tutto il giorno ah ah ah ah”

Roberta: “Lasciate stare papino”

E mi si butta al collo ridendo con le altre.

Io: “Ma voi non avevate niente da fare oggi?”

Francesca: “No, e siamo venute a casa per andare a fare la spesa e cucinare per te. Idea di Matilde”

Io: ”Sicure che non stia dormendo?”

Matilde: “Vuoi un pizzicotto?”

Con un sorrisino malizioso

Io: “No no mi fido”

Francesca: “Via Andiamo in casa ci cambiamo e si comincia”

Vanno via ridendo, io mi godo le ultime ore di tranquillità e di sole della giornata.

A cena stiamo proprio bene, cocktail di scampi buonissimo e qualche ostrica, poi una pasta sempre con pesce leggermente piccante e per finire scampi.

Io: “Io vi ringrazio per tutto questo ben di Dio, ma crostacei, piccante, tutto molto afrodisiaco e mamma non c’è. Qualcuna di voi mi vuole male?”

Francesca ridendo: “E’ sempre colpa di Matilde, ha deciso tutto lei”

Matilde: “Ho sbagliato? Non ti piace?”

Succhiando il gamberone.

Io: “Scherzo, tutto perfetto. Adesso usciamo a fare un giro che poi andiamo a letto.”

Roberta: “Tu torni a letto, noi rimaniamo un po in giro”

Io: “OK”

Usciamo in centro, io verso le 22:30 torno a casa.

Mentre torno squilla il telefono

Anna: “Tesoro dove sei, a divertiti?”

Io: “Sto tornando a casa, le ragazze sono in centro e io vado a bermi qualcosa a casa pima del riposo”

Anna: “Mi spiace, solo soletto”

Io: “Hai niente da dirmi?”

Anna: “Si, stai parlando con la futura manager, mi ah detto che se per me va bene firmiamo Venerdì prossimo”

Io: “Ma brava, complimenti”

Anna: “Si ma questo vuol dire che venerdì non potrò venire da voi ma dovrò stare a casa, lo sai”

Io: “Ma che problema c’è, un patto è un patto e poi ci divertiremo ugualmente”

Anna: “Grazie tesoro di tutto, è grazie a te se posso….”

Io: “Non dire più niente.”

Anna: “OK. Allora a domani e vedi di divertirti anche tu quando non ci sono?”

Io: “A domani, ci divertiremo assieme”

Cazzo non ci posso credere, Anna con un ragazzino di 32 anni, sono duro solo al pensiero.

Torno a casa, mi faccio un goccio di GIN mentre penso a Anna tra le braccia di Valerio e di quanto mi ecciti questa cosa e poi vado a letto.

Provo a restare sveglio guardando il cellulare ma mi addormento.

E’ notte fonda quando un rumore mi sveglia, non vedo molto, tra il buio e gli occhi ancora assonnati.

Sento una presenza vicino a me che cerca un contatto.

Matilde: “Ciao, scusa se non mi ero più fatta viva ma sai, dovevo sistemare alcune cose”

Io: ”Ma che fai, e se le mie figlie ci sentono? E poi che cose dovevi sistemare?”

Matilde: “Seeee non ci sentono vai, erano belle cotte quando siamo tornate a casa e poi io volevo vedere che effetto fa la mia cenetta”

Mentre parla mi mette la mano sulle mutande e senza perdere tempo me le sfila.

Matilde: “accendi una lucina che voglio vedere il tuo bel cazzone, non solo sentirlo”

Accendo la luce vicino al letto.

La luce illumina Matilde, già completamente nuda, un piccolo segno bianco le copre i capezzoli e il triangolo intorno alla fichetta depilata.

Matilde: “Ti piace lamia abbronzatura”

Io: “Fammi vedere”

L’avvicino a me, prendo le sue tette e inizio a massaggiarle, strizzando un poco i capezzoli.

Vedo che la cosa le piace, la sdraio sul letto e mi aiuto con la bocca.

Con una mano scendo, tocco l’ombelico, proseguo per tutto il ventre piattissimo fino ad incontrare la fichetta bagnatissima.

Sento il clitoride e inizio a giocarci. Le dita non le danno tregua, il respiro si fa irregolare.

Con la bocca percorro la strada già fatta dalla mano e sostituisco la lingua e le mie labbra su quel piccolo cazzetto duro come un sasso.

Matilde: “Mmmm così mi fai impazzire, la tua lingua è fantastica.

Con le mani prende la mia gamba, sento che mi tira a se, la lascio fare.

In men che non si dica mi trovo sopra di lei in un fantastico 69.

Affondo la faccia nella sua fica mentre la bocca di lei fa fatica ad accogliere il mio cazzo. Lo sento entrare piano piano, Matilde mi prende per le chiappe e mi spinge lentamente dentro la sua gola.

Al contrario della prima volta entro per due terzi della lunghezza poi mi spinge indietro e si concentra sulla cappella mentre le mani si spostano su asta e palle.

La sua fica è ormai un lago, è pronta per accogliermi.

Mi alzo uscendo dalla sua bocca, la faccia è una smorfia dovuta allo sforzo ma non lo vuole dar a vedere.

La bacio, mentre piano mi faccio largo tra le sue gambe.

Matilde: “Cazzo che bello, mi mancava sentirmi riempire così.”

Il cazzo è dentro di lei, inizio a pomparla, gli umori mi rendono il compito più semplice.

Matilde: “E’ stupendo, mi sembra più grosso della volta scorsa, sto godendo come mai, ti prego continua”

A quelle parole aumento il ritmo, sento lo sciacquio del cazzo che entra e esce dalla fica in un lago di umori.

Matilde cinge le sue gambe a me, strizzandomi a lei

Matilde: “Oh siii sto godendoooo”

Un potente orgasmo la scuote, sento il suo corpo sotto di me tremare mentre il cazzo vene invaso dal suo piacere.

Mi lascia andare, allargando di nuovo le gambe e lasciandomi continuare.

Anche io sono vicino a venire….

Io: “Matilde sto per venire”

Matilde: “Non uscire ti prego, voglio che mi riempi”

Continuo a pomparla fino a quando le sue mani mi cingono da dietro il sedere dandomi il ritmo.

Pochi colpi e esplodo.

Non pensavo di averne così tanta, non so quanti schizzi ho fatto, so solo che quando sono uscito, la fica di Matilde era un lago di umori e di sborra.

Lei subito me lo prende in mano e avida di sesso inizia a leccarlo per prendere tutto il mio sapore.

Mi sdraia sul letto mi monta sopra.

Matilde: “E adesso quello che ti piace tanto.”

Con una mano prende il mio cazzo, lo passa sulla fica, prosegue e lo ferma all’altezza del buchino posteriore.

Piano piano scende.

Vedo l’espressione del suo viso cambiare, rivolta verso di me vedo la sua smorfia di dolore nel far entrare il mio cazzo.

Per darle sollievo mi muovo con le mani, prima prendo le sue tette e i capezzoli e li accarezzo, poi con una delle due scendo andando a cercare il clitoride.

Niente, qualche piccolo cambiamento ma soffre, si vede.

A un certo punto mi fissa negli occhi e si lascia andare impalandosi completamente fino in fondo.

Matilde: “ahhhhh cazzo che male”

Io: “Shhh vuoi che ci sentano”

Matilde: “Scusa ma non credo mi abituerò mai a questo coso. E’ enorme, non so come fa tua moglie a prenderlo con così tanta facilità”

Io: “Beh questione di abitudine”

Ridiamo, intanto è passato un po’ di tempo e inizia a muoversi, sento il mio cazzo che fa fatica dentro di lei anche se sempre duro nonostante avessi sborrato da poco.

Matilde aumenta il ritmo il suo culo è ormai abituato, la faccia distesa, riprendo a giocare con il clitoride.

Matilde: “Mario è bellissimo, lo sento tutto dentro, mi stai facendo impazzire non riesco a fare a meno del tuo cazzo”

Si butta verso di me appoggiando le sue tettone sul mio petto e mi bacia appassionatamente.

Da dietro il suo culo completamente aperto con dentro il mio cazzo deve essere uno spettacolo, penso.

Con le mani prendo le sue chiappe e le allargo ben bene favorendo ancora di più la penetrazione.

Matilde: “Mario sei fantastico, ti voglio”

In quella posizione esco dal culo di Matilde, la sbatto sul letto e porto le sue gambe all’altezza delle spalle.

Il Culo è ancora molto aperto, non è un problema entrare di nuovo.

Inizio a sbatterla di forza, le tette sobbalzano davanti ai miei occhi.

Matilde con una mano cerca di fermarle mentre con l’altra sta martoriando il clitoride.

Matilde: “Mi stai spaccando in due ma mi piace…. Sei un toro”

Continuo per un po’ con il cazzo nel culo poi quando vedo che la faccia sta assumendo un’espressione di estremo godimento fermo la mano sul clitoride, esco dal culo ormai estremamente dilatato e entro nella fica in un lago di umori.

Matilde: “Ah… Mario non mi manca molto, sono al limite, fai piano ti prego”

Non ci penso nemmeno, inizio a pomparla affondando completamente il cazzo dentro di lei a un ritmo forsennato. Anche io non posso resistere molto dopo aver scopato quel culo così stretto.

Contemporaneamente mi intrufolo tra di noi e continuo a martoriarle il clitoride mentre con l’altra mano scendo dietro e le infilo un dito nel culo che si sta richiudendo.

Matilde: “Cazzo non così sto per venire, non resistoooo”

Veniamo praticamente assieme, lei con la faccia reclinata all’indietro, gli spasmi sono più accentuati della prima volta, il tremore dura alcuni secondi, il culo stringe il mio dito e un calore invade la mano e il mio basso ventre.

Io ancora una volta mi stupisco di quanta sorra avessi ancora da concederle.

Mi sposto da lei e mi sdraio al suo fianco.

La guardo, completamente sudata, il volto rosso, i capezzoli ancora duri e la fica completamente zuppa di umori e sborra.

Il letto tra le sue gambe è completamente zuppo.

Abbasso lo sguardo verso il mio cazzo che si sta ammosciando, il mio ventre e il cazzo sono bagnatissimi come se mi fossi fatto la pipi addosso.

Matilde: “E’ stato ancora meglio della volta scorsa. Giuro, ad un certo punto pensavo di svenire tanto era forte l’orgasmo che ho avuto”

Io: “E’ stato fantastico anche per me Matilde”

Passiamo alcuni minuti uno di fianco all’altro in attesa di riprenderci.

Matilde: “Adesso vado in bagno a sistemarmi dopo lo spettacolo che abbiamo dato. Peccato, avrei voluto rimanere con te tutta la notte, sarà per la prossima volta”

Io: “in che senso scusa, non capisco”

Matilde: “Niente niente stai tranquillo è tutto apposto. Fidati di me”

Matilde esce e va in bagno, rimango assorto nei miei pensieri, ma vengo distolto da un particolare.

Ho sentito sbattere almeno due porte, ne sono certo.

Mi alzo di scatto vado alla porta socchiusa ma il corridoio è buio, solo un leggera luce da sotto la porta del bagno mi fa capire che Matilde è ancora li.

Torno a letto sempre più sicuro di essere parte di un gioco molto più grande di me.

Chissà a che gioco sta giocando, mah, chi vivrà vedrà………….
che troiette
 

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