Esperienza reale LE SPORCHE STORIE: LA SECONDA MOGLIE

patrulla

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Questi racconti facenti parte delle “Sporche storie” sono basati su avvenimenti reali che mi sono stati raccontati da utenti del forum, da amici o che ho vissuto personalmente. Per garantire al massimo la privacy dei protagonisti si tratta di storie che poi sono state romanzate, con i nomi dei protagonisti e i luoghi che sono di fantasia. Essendo in alcuni casi delle vicende che hanno avuto risvolti giudiziari e mediatici, voglio ribadire che ogni commento è ben gradito ma evitate in ogni caso di fare nomi oppure di fare dei riferimenti - come purtroppo avvenuto in passato - perché altrimenti poi sarei costretto a chiedere di rimuovere il racconto. Buona lettura, Patrulla.

Prima parte

Prima di raccontarvi questa incredibile storia credo che sia necessario annoiarvi qualche minuto e parlarvi un po’ di me. Mi chiamo Alessio, ho 41 anni e insieme a mia moglie Chicca - di due anni più grande di me - viviamo in una tranquilla cittadina di provincia del Centro.

La nostra esistenza è simile a quella di milioni di altri italiani: famiglia, lavoro, amici e qualche distrazione ogni tanto. Io sono figlio di un muratore e di una casalinga, ho una sorella più grande e fin da piccolo ho sempre voluto giocare a calcio come portiere.

La scuola non l’ho mai curata più di tanto ma alla fine - con molta fatica - un cencio di diploma industriale sono riuscito a conseguirlo. Molti allenatori che ho avuto mi hanno ripetuto la stessa cosa “se eri un po’ più alto potevi stare in Serie A”. Di certo un’esagerazione, ma senza dubbio avrei potuto avere una carriera migliore.

Sono alto circa 1,75 e di corporatura robusta, capelli castano chiaro che porto corti e occhi marroni. Ho dei bei lineamenti e un bel sorriso e nel complesso posso ritenermi un bell’uomo, con un carattere aperto e spiritoso.

Ho molti amici e da ragazzo non facevo fatica a trovare delle ragazze con cui uscire; a 18 anni mi fidanzai con Elisa che ha un anno più di me, con lei che rimase incinta poco dopo che ci fidanzammo. Terminai gli studi e poi il padre di lei - un piccolo artigiano - mi trovò un posto in una fabbrica dove tuttora lavoro. Avevo la possibilità di andare a giocare in una squadra in Interregionale ma dovetti rifiutare per restare in zona.

Andammo a vivere in una casa che era di sua nonna e, nonostante la giovane età, le cose andavano bene tanto che subito dopo abbiamo avuto un secondo figlio: economicamente lo stipendio d’allora aveva un potere d’acquisto ben diverso da quello di oggi, in più i genitori di lei ci aiutavano parecchio sia nel tenerei bambini sia economicamente.

Non ci siamo mai sposati e dopo un po’ le cose tra noi due iniziarono ad andare male. Al pari di mia moglie, anche Elisa ha un carattere molto forte (mi piacciono le donne così…) però è veramente rompipalle. In più dopo la seconda gravidanza il suo fisico è sfiorito e io ho realizzato di non essere più attratto da lei.

Quando una collega di lavoro - più grande, sposata e con figli - iniziò a fare un po’ la civettuola colsi la palla al balzo e iniziammo una relazione clandestina che durò qualche mese. Con Elisa ormai litigavamo soltanto e alla fine la lasciai abbandonando la casa. Fortunatamente trovammo un accordo per la gestione dei bambini con io che le fornivo un assegno mensile.

Anche per suoi motivi di lavoro, di solito io tenevo i bambini alcuni giorni durante la settimana e avevo quasi tutti i fine settimana liberi, così da poter giocare a calcio (un modo anche per arrotondare) con una certa tranquillità.

Accesi un piccolo mutuo e comprai casa che mio padre praticamente risistemò da solo, frequentando in alcuni periodi delle ragazze senza però mai legarmi. Sempre per arrotondare ogni tanto andavo in campagna al paese dei miei nonni a dare una mano quando si trattava di raccogliere le olive, l’uva o cose del genere.

Insomma una vita normale e tranquilla, ero abbastanza felice anche se iniziai a maturare il desiderio di riprovare ad avere una storia d’amore. Chicca l’ho conosciuta al paese di mio nonno, distante qualche chilometro dalla città in cui vivo, dove lei viveva insieme ai genitori dopo che aveva divorziato con suo marito.

Durante il periodo della vendemmia mi ritrovai a cena in una casa del luogo e quella sera c’era anche lei, che conoscevo di vista in quanto abbiamo un’amica in comune ovvero la moglie di uno dei miei migliori amici.

Grazie a una foto in cui venimmo entrambi taggati iniziammo a seguirci sui social e fu lei a scrivere per prima, mentre invece dopo qualche chat sono stato io a chiederle di uscire. Lei accettò e andammo prima a cena e poi al cinema, poi un aperitivo e poi la cena galeotta.

Finita la cena io da bravo ragazzo la accompagnai a casa e, in macchina, prima che lei uscisse la baciai con lei che poi corse via ridendo come fossimo due ragazzini. Dopo poco mi scrisse che aveva voglia di venire da me, dopo quindici minuti mi scrisse che era sotto casa e dopo altri due minuti eravamo già a letto a scopare come ricci.

Vi descrivo Chicca. Quando ci siamo conosciuti non aveva figli, bassina (meno di 1,60) con un fisico magro ma tonico, le gambe toniche, il culo rotondo e sporgente quanto basta, la pancia piatta ma spalle larghe grazie alla sua passione per il nuoto. Il viso rotondo con due occhi scuri molto profondo, bocca larga e carnosa e capelli castani che all’epoca portava lunghi fino alle spalle. E le tette? Beh le tette… avete presente le vip con le tettone siliconate?? Ecco pensate a Francesca Cipriani e mettete le sue tette sul corpo di Chicca, con la sola differenza che quelle di mia moglie sono naturali… N A T U R A L I!!

Due palloni enormi e sodi come se avesse 18 anni, con dei capezzoli grandi e scuri. Io vi giuro che pensavo che fossero rifatte, e la prima volta che ci misi le mani sopra… mamma mia, a scoparla alla missionaria vedendola sballonzolare mi fece durare solo pochi minuti.

Chicca dopo aver preso un diploma alle commerciali iniziò a lavorare grazie a un suo zio da un ortopedico; quando al padre però successe il figlio, questo si sputtanò tutto e il negozio chiuse. Mia moglie però riuscì a entrare in un poliambulatorio che aveva aperto da circa un anno in città: visto il successo si stavano ingrandendo.

Quando l’ho conosciuta lavorava lì da poco, con il ruolo di centralinista part-time. In precedenza ha avuto un ragazzo con cui ha perso la verginità, un paio di storie e poi si è fidanzata con quello che è stato suo marito. Dopo dieci anni però si sono separati e quando scopò per la prima volta con me era quasi un anno che era a stecchetto.

Io di lei mi innamorai subito e lo stesso fu per Chicca. Sopportavo la sua gelosia, specie dopo che gli confessai il tradimento della mia ex, perché alla fine chiedeva scusa se esagerava e non mi faceva mai pesare se invece ero io nel torto.

Dopo poco più di un anno di fidanzamento ci sposammo, una cerimonia intima in Comune, poi andammo a vivere insieme da me. Con i miei figli legò subito e in questi anni non ci sono stati mai problemi o tensioni con loro o con la madre che nel frattempo si è riaccompagnata pure lei.

Lei però voleva dei figli nostri, ma più che un desiderio era un’ossessione. Non me l’ha mai confessato, con il suo ex marito credo che finì quando, dopo una lunga sfilza di esami, uscì fuori che lei era fertile a differenza dell’uomo. Voleva un figlio ma io le ripetevo che economicamente per me sarebbe stata un casino.

Io ho un lavoro e arrotondo con il calcio (ancora qualche centinaio di euro al mese me li rubavo) e quando potevo non disprezzavo lavoretti. Il suo stipendio part-time però era basso, così un giorno mi fece: se mi fanno un contratto full mi prometti che ci proviamo ad avere un figlio?

Io le dissi che andava bene e dopo qualche mese riuscì a passare dal centralino al desk ottenendo un contratto pieno e con uno stipendio più che decente. Così iniziammo a provarci e poco dopo lei rimase incinta e, a stretto giro, abbiamo fatto pure il secondo. Con quattro figli di cui due piccoli capirete come sto messo economicamente, ma fortunatamente grazie anche a una piccola eredità non abbiamo problemi anche se la nostra vita è casa, lavoro, sabato sera con gli amici e domenica se riusciamo andiamo a vederci la Fiorentina di cui entrambi siamo super tifosi.

Io sono contentissimo della mia vita, della mia famiglia, di mia moglie e del sesso tra di noi. Su una cosa siamo in perfetta sintonia: meglio la qualità che la quantità. Anche quando non avevamo nostri figli, ma spesso c’erano a casa i miei due, scopavamo tipo una/due volte a settimana o a volte anche meno di quattro volte al mese. Ma quando scopavamo…

Lei a letto si trasforma, non finge mai e pretende di essere “sbattuta a dovere come una gran troia”. Magari capita che per giorni solo bacini, poi di colpo che mi scriva “sto eccitata come una troia, ho la fica in fiamme stasera ti mangio”, poi magari tornavo a casa e la trovavo che mi aspettava su tacchi che potrebbero essere definiti tranquillamente trampoli, intimo curatissimo e magari con i mano sex toys.

I suoi pompini sono clamorosi, è famelica di sborra, quando scopa urla di tutto (spesso bestemmiando) e quando viene sembra indemoniata, a volte mi ha lasciato dei graffi che neanche una tigre. Unica cosa il suo culo per diverso tempo è stato off-limits.

Una sera mi scrisse “stasera mi devi aprire il culo” e la trovai a casa a pecora sul divano con di fianco il lubrificante. Per lei era la prima volta e andai abbastanza piano (sono normodotato ma il cazzo è sempre bello duro) e lei venne sgrillettandosi da sotto tra urla animalesche “ahhhhh, ahhhh rompi il culo a questa troia maialeeee, ahhhh dai cazzo daiiii”.

La prima volta la inculai per una ventina di minuti e poi le sborrai sulle tettone e in faccia, ma da quel giorno il sesso anale iniziò a essere un’abitudine. Quando era incinta del primo figlio le tette le diventarono una cosa sproporzionata, scopavamo con delicatezza e poi mi mangiava il cazzo.

Fisicamente ora le tette sono più calate ma sempre notevoli, mentre le gambe non sono più toniche a pari del ventre: io non le ho mai detto niente ma lei ormai si fa trovare sempre in calze e corpetto quando scopiamo. I capelli invece da tempo sono più corti e a caschetto, spesso li colora con dei colori sgargianti.

Ora scopiamo ancora meno ma quando capita sono sempre fiamme: lasciamo i bambini dai nonni e il gioco è che mettiamo un porno a casaccio e lei fa quello che fa la protagonista. Se ci sono più cazzi usiamo in ogni modo falli finti o zucchine di buone dimensioni.

Ormai anche il suo culo è sfondatissimo e riesco anche a fistarla: un paio di volte oltre al cazzo contemporaneamente ci ho messo dentro anche un piccolo dildo facendola godere come una gran troia.

Tutto bene tutto perfetto? Lo credevo, lo credevo veramente ma solo fino a qualche mese fa. CONTINUA
 
OP
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Seconda parte

Durante questi anni io e mia moglie ci siamo detti tutto dei rapporti passati. Lei ha voluto sapere in maniera minuziosa tutti i particolari delle mie ex e delle amanti occasionali, commentando con frasi tipo “non la facevo così zoccola la Carmen, se ti ci vedo vicino ti stronco!”.

Numericamente io ho avuto molte più partner, con lei che in vita sua ha visto solo 5 cazzi: il mio, il suo primo fidanzato, due scopamici e il suo ex marito. La quasi totalità dei discorsi però è stata incentrata su Gennaro, uno dei due scopamici che ha frequentato tra il primo fidanzamento e quello con il suo ex.

“Tu sei al primo posto nel mio cuore, ma Gennaro è al primo posto nella classifica dei cazzi” e giù a ridere insieme. Il suo primo ragazzo non l’ha mai fatta godere, con lei che si masturbava furiosamente anche più volte al giorno. Il primo amico era un po’ meglio ma anche lui poco degno di nota.

L’ex marito il suo dovere lo faceva soprattutto nel primo periodo, lasciandola poi insoddisfatta per anni. Lei però non l’ha mai tradito anche se diventa quasi irascibile se non gode quando è eccitata.

Gennaro invece è stato il ragazzo che l’ha introdotta alle gioie del sesso. All’epoca faceva il militare in città e ha conosciuto Chicca nell’unica discoteca cittadina. Alto e piazzato - spiato su Facebook ancora è un bell’uomo - a detta di Chicca ha un cazzo lungo e sempre durissimo, ma soprattutto era totalmente dominante nei suoi confronti.

La trattava da zoccola punto e basta, la insultava quando scopavano e poi non ne voleva sapere anche di prendere un caffè insieme. Quando finì il servizio di leva arrivederci e grazie. Scopavano soprattutto nella macchina di mia moglie, l’obbligava a prendere tutta in gola quella mazza e poi a leccare tutta la sborra. La scopava in ogni modo: in estate vista la stazza uscivano dalla macchina e la sbatteva anche tenendola in braccio come un fuscello.

Una volta mi raccontò che si ritrovò con il busto dentro la macchina a pancia in giù e il corpo che usciva fuori dal finestrino e lui che la martellava senza sosta tenendola per le gambe. Delle volte prendeva una camera per potersela scopare con comodo: una sera si presentò al compleanno della zia con la fica dolorante dopo che era stata scopata per 4 ore in ogni modo dal ragazzo. Lui voleva anche incularla ma lei “sei troppo grande per la mia fica figurati per il culo, non se ne parla”.

Io la stuzzicavo visto che erano amici su Facebook “non è che ti viene voglia di rivederlo e gli scrivi?”, “seeee lui sta in Germania” “ma non torna mai” “si si torna, ma a Castrovillari…”. Mi fece vedere allora che oltre ai messaggi di auguri la loro chat era silente.

Mia moglie nella vita di tutti i giorni veste in maniera abbastanza castigata, quasi sciatta. D’inverno essendo molto freddolosa se la incroci neanche la noti, d’estate invece le sue tettone la anticipano ma difficilmente le mostra anche al mare, dove indossa costumi normali a volte anche interi. Quando va a lavoro si trucca per bene ma indossa una divisa - anche estiva - molto sobria.

Quando vuole scopare invece si trasforma: anche dopo la nascita dei figli, sta in bagno una mezzoretta ed esce sempre truccata e vestita da zoccola, tanto da avere un armadietto sotto chiave in bagno dove ha tutte le sue cose di quando vuole fare la troia. Una volta mi addormentai nell’attesa: fui svegliato da uno schiaffo e me la ritrovai sopra che quasi mi soffocava con le sue tettone “ti ho detto che ho voglia di scopare e ora tu mi devi fare godere come una puttana!”.

Diverse volte abbiamo fantasticato sui locali per scambisti, io le ho detto che di fondo l’idea di giocare con altre coppie mi stuzzicava ma che non sapevo come poi avrei reagito alla cosa, anche il suo discorso fu simile “intrigante è intrigante, ma poi già sò che se vedo una che ti tocca vado a litigare…”.

L’estate in cui abbiamo iniziato a provare ad avere figli una coppia di amici dovette rinunciare all’ultimo a una vacanza in Croazia, così ci chiesero se volevamo andare noi a posto loro visto che già era tutto pagato senza che volessero nulla in cambio, ma poi gli facemmo un bel regalo per la casa.

Da soli, lontani km da casa e in quelle belle spiagge Chicca dette il meglio di sé: costumi striminziti e frequenti topless che provocavano sussulti in spiaggia tra gli altri bagnanti. Una sera uscimmo che lei era vestita con un vestito blu elettrico formato da una mini “a pelo di fica” e da un top che a stento conteneva le tettone, indossando poi dei tacchi vertiginosi dello stesso colore. Potete immaginare le scopate che ci facemmo.

Ora invece vi porto allo scorso settembre, nel pieno del ritorno al solito tram tram quotidiano dopo che avevamo passato delle tranquille vacanze in famiglia nella casa al mare di una zia di mia moglie.

Con la nascita del mio terzo e quarto figlio il tempo per giocare a calcio era sempre meno: già è tanto se riuscivo a giocare il sabato, cosa che per un portiere di buon livello a volte è tollerata. Quando capii che non riuscivo più a spillare qualche rimborso, allora iniziai a giocare a calcetto con un gruppo di amici che partecipavano a un campionato amatoriale dedicato agli over 35.

Fu qui che ho conosciuto Michele, un tipo molto particolare che da poco si era trasferito in città per lavorare nella manutenzione dei macchinari nel poliambulatorio dove lavorava anche mia moglie. Altissimo e magro anche se il fisico si vedeva che era muscoloso, ha i capelli biondini e lunghi fino alle spalle tenuti a “onda”, un volto scavato e un naso lungo e aquilino, ma soprattutto degli occhi di un azzurro chiarissimo tanto che indossava sempre cappellini oppure occhiali da sole per proteggerli.

Visto sotto la doccia faceva impressione anche per il batacchio che ha in mezzo alle gambe: bello largo e da moscio arriva sotto l’inguine, figuriamoci cos’era quando stava dritto. Per il resto è uno molto tranquillo, non conosceva nessuno in città e delle volte venne a cena anche con noi e alcuni amici visto che comunque con mia moglie ogni tanto si incrociavano a lavoro.

Niente moglie niente fidanzata, neanche dei suoi parenti parlava molto. Di lui sapevamo solo che è di Como e che ha viaggiato molto per lavoro anche all’estero. A calcetto era molto bravo e ci dava una gran mano e fu lui a proporsi dopo aver visto la pagina della nostra squadra su Facebook.

In sincerità io ho sempre pensato che fosse gay visto che era l’unico a cui non cadeva mai lo sguardo sulle tettone di mia moglie e, fidatevi, è una cosa quasi impossibile. Questo sospetto divenne quasi certezza quando un paio di volte lo incrociammo a fare un aperitivo con un architetto che in città tutti lo conoscono come una checca d’alto bordo.

Eccoci allora a quel giorno di settembre che a me sembrava essere uguale a tanti altri: turno di mattina, accompagnare il mio primo figlio agli allenamenti, passare dai nonni a riprendere i due più piccoli, un po’ di parco, poi a casa ad aspettare il ritorno di mia moglie che tornasse da lavoro per andare poi a giocare a calcetto.

Come arrivo al palazzetto Michele sempre gentile mi dice se ci facciamo un panino e una birra dopo la partita, gli dico che con tutti come sempre saremmo andati al solito pub ma lui mi fa che mi vorrebbe parlare di una cosa personale e che preferiva se fossimo stati soli.

“Certo, allora andiamo alla pizzeria qui dietro la piazza” gli dissi, del resto tra di noi si è creata una certa confidenza e ci poteva stare che volesse parlarmi di qualcosa. Invece ero ignaro che le successive due ore sarebbero state le ultime non tormentate della mia vita.

Da qui in poi per motivi che facilmente potreste capire sarà più vago in alcuni dettagli, il tutto per proteggere al massimo la privacy dei protagonisti.

Arrivati in pizzeria parlavamo della partita, poi lui si fece serio e mi disse che doveva dirmi una cosa “Alessio io non mi chiamo Michele e il mio vero nome non posso dirtelo, sono un poliziotto e sono infiltrato per conto di un’indagine che riguarda il dottor Rossi, il ginecologo a capo del poliambulatorio dove lavora anche tua moglie”.

Mi si gelò il sangue, non riuscivo a pensare a cosa potesse essere successo ma lo ascoltavo impietrito. Lui allora continuò “Naturalmente queste cose non le devi dire a nessuno altrimenti ci saranno grandi conseguenze. Noi stiamo indagando perché sospettiamo che tutta la struttura sia stata tirata su con i soldi della criminalità in un sistema di corruzione sistematica. Il mio compito è quello di piazzare microspie negli uffici e di accedere ai pc delle persone su cui stiamo indagando”.

“Entrando nel pc e nel cellulare del signor Rossi e di altri dirigenti e mettendo telecamere nascoste, ho scoperto una cosa molto carina: tua moglie e altre colleghe si scopano dottori, dirigenti, politici e loro amici. Ho filmati, chat e mail che dimostrano tutto. Quindi adesso ti dico questo: o entro una settimana mi dai 10.000 euro in contati quando mercoledì abbiamo la prossima partita, oppure metto in rete il primo filmato di tua moglie che bestemmia mentre viene inculata sul lettino delle visite vestita come in un film porno”.

Io stavo per svenire e avevo il cuore che batteva all’impazzata, la prima cosa che balbettai fu “io… mercoledì non ci sono sto tutta la settimana fuori per lavoro, poi non ho questi soldi e chi mi dice che quello che dici sia tutta una cazzata?”. Lui allora tirò fuori un tablet, mi mise le cuffiette e fece partire un audio dove si sentiva un uomo - e dalla voce sembrava essere proprio il dottor Rossi - che diceva a qualcuno - si io ho scopato la Giusy e il romano la tettona, ma ha fatto un casino nella stanza che quella è un animale”.

Lui poi rimise tutto in borsa e si alzò “la pizza mangiatela da sola, 10.000 euro tra due settimane oppure i video finiscono in rete”. Capirete subito che non toccai cibo e buttai giù due birre una dietro l’altra. Tornato a casa tutti dormivano ma io non chiusi occhio.

Cercavo di fare il punto della situazione: mia moglie da quando è stata promossa - poi ha ottenuto una seconda promozione - spesso ha fatto turni fino a tardi tornando a casa ben oltre l’orario di chiusura della struttura. Poi c’è il dettaglio del bestemmiare che difficilmente può essere stato citato tirando a indovinare. Quanto all’audio facilmente poteva essere stato realizzato appositamente per questo ricatto.

Non ci capivo più nulla. Chicca ha iniziato a scopare con i superiori per ottenere il contratto full convincendomi così ad avere altri figli? Conoscendola mai avrebbe tenuto nascosto tale segreto, soprattutto perché Michele mi ha paventato una situazione non da una botta e via, ma una sorta di sistema con coinvolte altre lavoratrici.

Esclusi l’opzione di denunciarlo e decisi di andare fino in fondo accettando le sue condizioni, ma 10.000 euro in contanti proprio non li avevo.

Soprattutto, chi è veramente Michele? CONTINUA…
 

Bikerone

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Durante questi anni io e mia moglie ci siamo detti tutto dei rapporti passati. Lei ha voluto sapere in maniera minuziosa tutti i particolari delle mie ex e delle amanti occasionali, commentando con frasi tipo “non la facevo così zoccola la Carmen, se ti ci vedo vicino ti stronco!”.

Numericamente io ho avuto molte più partner, con lei che in vita sua ha visto solo 5 cazzi: il mio, il suo primo fidanzato, due scopamici e il suo ex marito. La quasi totalità dei discorsi però è stata incentrata su Gennaro, uno dei due scopamici che ha frequentato tra il primo fidanzamento e quello con il suo ex.

“Tu sei al primo posto nel mio cuore, ma Gennaro è al primo posto nella classifica dei cazzi” e giù a ridere insieme. Il suo primo ragazzo non l’ha mai fatta godere, con lei che si masturbava furiosamente anche più volte al giorno. Il primo amico era un po’ meglio ma anche lui poco degno di nota.

L’ex marito il suo dovere lo faceva soprattutto nel primo periodo, lasciandola poi insoddisfatta per anni. Lei però non l’ha mai tradito anche se diventa quasi irascibile se non gode quando è eccitata.

Gennaro invece è stato il ragazzo che l’ha introdotta alle gioie del sesso. All’epoca faceva il militare in città e ha conosciuto Chicca nell’unica discoteca cittadina. Alto e piazzato - spiato su Facebook ancora è un bell’uomo - a detta di Chicca ha un cazzo lungo e sempre durissimo, ma soprattutto era totalmente dominante nei suoi confronti.

La trattava da zoccola punto e basta, la insultava quando scopavano e poi non ne voleva sapere anche di prendere un caffè insieme. Quando finì il servizio di leva arrivederci e grazie. Scopavano soprattutto nella macchina di mia moglie, l’obbligava a prendere tutta in gola quella mazza e poi a leccare tutta la sborra. La scopava in ogni modo: in estate vista la stazza uscivano dalla macchina e la sbatteva anche tenendola in braccio come un fuscello.

Una volta mi raccontò che si ritrovò con il busto dentro la macchina a pancia in giù e il corpo che usciva fuori dal finestrino e lui che la martellava senza sosta tenendola per le gambe. Delle volte prendeva una camera per potersela scopare con comodo: una sera si presentò al compleanno della zia con la fica dolorante dopo che era stata scopata per 4 ore in ogni modo dal ragazzo. Lui voleva anche incularla ma lei “sei troppo grande per la mia fica figurati per il culo, non se ne parla”.

Io la stuzzicavo visto che erano amici su Facebook “non è che ti viene voglia di rivederlo e gli scrivi?”, “seeee lui sta in Germania” “ma non torna mai” “si si torna, ma a Castrovillari…”. Mi fece vedere allora che oltre ai messaggi di auguri la loro chat era silente.

Mia moglie nella vita di tutti i giorni veste in maniera abbastanza castigata, quasi sciatta. D’inverno essendo molto freddolosa se la incroci neanche la noti, d’estate invece le sue tettone la anticipano ma difficilmente le mostra anche al mare, dove indossa costumi normali a volte anche interi. Quando va a lavoro si trucca per bene ma indossa una divisa - anche estiva - molto sobria.

Quando vuole scopare invece si trasforma: anche dopo la nascita dei figli, sta in bagno una mezzoretta ed esce sempre truccata e vestita da zoccola, tanto da avere un armadietto sotto chiave in bagno dove ha tutte le sue cose di quando vuole fare la troia. Una volta mi addormentai nell’attesa: fui svegliato da uno schiaffo e me la ritrovai sopra che quasi mi soffocava con le sue tettone “ti ho detto che ho voglia di scopare e ora tu mi devi fare godere come una puttana!”.

Diverse volte abbiamo fantasticato sui locali per scambisti, io le ho detto che di fondo l’idea di giocare con altre coppie mi stuzzicava ma che non sapevo come poi avrei reagito alla cosa, anche il suo discorso fu simile “intrigante è intrigante, ma poi già sò che se vedo una che ti tocca vado a litigare…”.

L’estate in cui abbiamo iniziato a provare ad avere figli una coppia di amici dovette rinunciare all’ultimo a una vacanza in Croazia, così ci chiesero se volevamo andare noi a posto loro visto che già era tutto pagato senza che volessero nulla in cambio, ma poi gli facemmo un bel regalo per la casa.

Da soli, lontani km da casa e in quelle belle spiagge Chicca dette il meglio di sé: costumi striminziti e frequenti topless che provocavano sussulti in spiaggia tra gli altri bagnanti. Una sera uscimmo che lei era vestita con un vestito blu elettrico formato da una mini “a pelo di fica” e da un top che a stento conteneva le tettone, indossando poi dei tacchi vertiginosi dello stesso colore. Potete immaginare le scopate che ci facemmo.

Ora invece vi porto allo scorso settembre, nel pieno del ritorno al solito tram tram quotidiano dopo che avevamo passato delle tranquille vacanze in famiglia nella casa al mare di una zia di mia moglie.

Con la nascita del mio terzo e quarto figlio il tempo per giocare a calcio era sempre meno: già è tanto se riuscivo a giocare il sabato, cosa che per un portiere di buon livello a volte è tollerata. Quando capii che non riuscivo più a spillare qualche rimborso, allora iniziai a giocare a calcetto con un gruppo di amici che partecipavano a un campionato amatoriale dedicato agli over 35.

Fu qui che ho conosciuto Michele, un tipo molto particolare che da poco si era trasferito in città per lavorare nella manutenzione dei macchinari nel poliambulatorio dove lavorava anche mia moglie. Altissimo e magro anche se il fisico si vedeva che era muscoloso, ha i capelli biondini e lunghi fino alle spalle tenuti a “onda”, un volto scavato e un naso lungo e aquilino, ma soprattutto degli occhi di un azzurro chiarissimo tanto che indossava sempre cappellini oppure occhiali da sole per proteggerli.

Visto sotto la doccia faceva impressione anche per il batacchio che ha in mezzo alle gambe: bello largo e da moscio arriva sotto l’inguine, figuriamoci cos’era quando stava dritto. Per il resto è uno molto tranquillo, non conosceva nessuno in città e delle volte venne a cena anche con noi e alcuni amici visto che comunque con mia moglie ogni tanto si incrociavano a lavoro.

Niente moglie niente fidanzata, neanche dei suoi parenti parlava molto. Di lui sapevamo solo che è di Como e che ha viaggiato molto per lavoro anche all’estero. A calcetto era molto bravo e ci dava una gran mano e fu lui a proporsi dopo aver visto la pagina della nostra squadra su Facebook.

In sincerità io ho sempre pensato che fosse gay visto che era l’unico a cui non cadeva mai lo sguardo sulle tettone di mia moglie e, fidatevi, è una cosa quasi impossibile. Questo sospetto divenne quasi certezza quando un paio di volte lo incrociammo a fare un aperitivo con un architetto che in città tutti lo conoscono come una checca d’alto bordo.

Eccoci allora a quel giorno di settembre che a me sembrava essere uguale a tanti altri: turno di mattina, accompagnare il mio primo figlio agli allenamenti, passare dai nonni a riprendere i due più piccoli, un po’ di parco, poi a casa ad aspettare il ritorno di mia moglie che tornasse da lavoro per andare poi a giocare a calcetto.

Come arrivo al palazzetto Michele sempre gentile mi dice se ci facciamo un panino e una birra dopo la partita, gli dico che con tutti come sempre saremmo andati al solito pub ma lui mi fa che mi vorrebbe parlare di una cosa personale e che preferiva se fossimo stati soli.

“Certo, allora andiamo alla pizzeria qui dietro la piazza” gli dissi, del resto tra di noi si è creata una certa confidenza e ci poteva stare che volesse parlarmi di qualcosa. Invece ero ignaro che le successive due ore sarebbero state le ultime non tormentate della mia vita.

Da qui in poi per motivi che facilmente potreste capire sarà più vago in alcuni dettagli, il tutto per proteggere al massimo la privacy dei protagonisti.

Arrivati in pizzeria parlavamo della partita, poi lui si fece serio e mi disse che doveva dirmi una cosa “Alessio io non mi chiamo Michele e il mio vero nome non posso dirtelo, sono un poliziotto e sono infiltrato per conto di un’indagine che riguarda il dottor Rossi, il ginecologo a capo del poliambulatorio dove lavora anche tua moglie”.

Mi si gelò il sangue, non riuscivo a pensare a cosa potesse essere successo ma lo ascoltavo impietrito. Lui allora continuò “Naturalmente queste cose non le devi dire a nessuno altrimenti ci saranno grandi conseguenze. Noi stiamo indagando perché sospettiamo che tutta la struttura sia stata tirata su con i soldi della criminalità in un sistema di corruzione sistematica. Il mio compito è quello di piazzare microspie negli uffici e di accedere ai pc delle persone su cui stiamo indagando”.

“Entrando nel pc e nel cellulare del signor Rossi e di altri dirigenti e mettendo telecamere nascoste, ho scoperto una cosa molto carina: tua moglie e altre colleghe si scopano dottori, dirigenti, politici e loro amici. Ho filmati, chat e mail che dimostrano tutto. Quindi adesso ti dico questo: o entro una settimana mi dai 10.000 euro in contati quando mercoledì abbiamo la prossima partita, oppure metto in rete il primo filmato di tua moglie che bestemmia mentre viene inculata sul lettino delle visite vestita come in un film porno”.

Io stavo per svenire e avevo il cuore che batteva all’impazzata, la prima cosa che balbettai fu “io… mercoledì non ci sono sto tutta la settimana fuori per lavoro, poi non ho questi soldi e chi mi dice che quello che dici sia tutta una cazzata?”. Lui allora tirò fuori un tablet, mi mise le cuffiette e fece partire un audio dove si sentiva un uomo - e dalla voce sembrava essere proprio il dottor Rossi - che diceva a qualcuno - si io ho scopato la Giusy e il romano la tettona, ma ha fatto un casino nella stanza che quella è un animale”.

Lui poi rimise tutto in borsa e si alzò “la pizza mangiatela da sola, 10.000 euro tra due settimane oppure i video finiscono in rete”. Capirete subito che non toccai cibo e buttai giù due birre una dietro l’altra. Tornato a casa tutti dormivano ma io non chiusi occhio.

Cercavo di fare il punto della situazione: mia moglie da quando è stata promossa - poi ha ottenuto una seconda promozione - spesso ha fatto turni fino a tardi tornando a casa ben oltre l’orario di chiusura della struttura. Poi c’è il dettaglio del bestemmiare che difficilmente può essere stato citato tirando a indovinare. Quanto all’audio facilmente poteva essere stato realizzato appositamente per questo ricatto.

Non ci capivo più nulla. Chicca ha iniziato a scopare con i superiori per ottenere il contratto full convincendomi così ad avere altri figli? Conoscendola mai avrebbe tenuto nascosto tale segreto, soprattutto perché Michele mi ha paventato una situazione non da una botta e via, ma una sorta di sistema con coinvolte altre lavoratrici.

Esclusi l’opzione di denunciarlo e decisi di andare fino in fondo accettando le sue condizioni, ma 10.000 euro in contanti proprio non li avevo.

Soprattutto, chi è veramente Michele? CONTINUA…
spero che esca la terza parte prima del derby di stasera ahahah. Grande!
 
OP
patrulla

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Terza parte

Potete immaginare quale potesse essere il mio stato d’animo, mia moglie era come al solito mentre io non riuscivo a nascondere il mio malessere. Chicca allora mi chiese se stessi bene e io la rassicurai, spiegandole che avevo dei pensieri lavorativi e mi inventai alcune cazzate.

Anche lei si fece scura in volto, un atteggiamento che aumentò i miei dubbi anche se poi pensavo che non poteva immaginare il colloquio con Michele. Probabilmente era solo preoccupata per me visto che non ho mai nascosto la poca voglia di fare queste trasferte: da tempo a turno gli operai più esperti si recavano diversi giorni in una fabbrica da poco aperta al Sud per insegnare il lavoro ai nuovi operai.

Però mi pagano bene questa cosa e da diversi mesi ogni tanto mi assento per diversi giorni. Pensai allora ai soldi, dove potevo trovare una cifra del genere senza che mia moglie notasse l’ammanco in banca? Poi ripensandoci: noi 10.000 euro neanche li abbiamo sul conto, con i pochi risparmi che sono stati investiti in alcuni buoni iper sicuri.

Quando andai fuori per lavoro ancora non avevo una soluzione, poi mi convinsi che l’unico modo era quello di vendere alcuni orologi di valore che mi aveva lasciato un vecchietto del paese di mio nonno che mi ha sempre voluto molto bene: li tenevo nella casa dei miei e a Chicco non ne avevo mai parlato.

Mi serviva però più tempo perché difficilmente dalla vendita potevo ricavare tale cifra, così accettai di ripartire anche la settimana seguente. Incontrai Michele durante il fine settimana, lui imperscrutabile come sempre e io gli dissi che potevo dargli 5.000 euro, di più non potevo.

“Alessio Alessio… - fece lui - in fondo mi stai simpatico e mi spiace che hai la moglie zoccola. Vabbene ti faccio questo sconto perché ti sto preparando anche un altro regalino, però poi basta rinvii altrimenti non se ne fa più nulla e tutti i rete vedranno quanto è zoccola la tua signora”.

L’andare fuori a lavoro mi serviva anche per non incrociare lo sguardo di Chicca, anche lei tesa e più fredda nei miei confronti. Recuperai gli orologi, feci alcune stime e alla fine accettai quella più generosa: 4.500 euro, con il resto che aggiunsi io.

Così tra diecimila pensieri in testa arrivai a quel fatidico mercoledì e, dopo la partita, entrai nella macchina di Michele. Gli detti la busta con i soldi, lui li contò e dandomi una pacca sulla spalla mi allungo una busta contenente un hard disk esterno “bravo Alessio, hai fatto la scelta giusta ora vattene e ricordati: se mai parlerai a qualcuno di questa vicenda, anche a tua moglie, io ti uccido oppure ti faccio uccidere se finisco in galera”.

A casa tutti dormivano, presi il mio pc e mi misi nel tavolino in salotto. L’hard disk conteneva diversi file video, file audio e dei file testuali. Tutti numerati con un file testo che riportava la scritta “da leggere per primo” e così feci.
Ero in uno stato indefinibile e, lo devo ammettere, anche un po’ eccitato… In pratica la storia è questa. Michele è veramente un agente sotto copertura, ma in mano non aveva video che riprendeva gli atti sessuali a me paventati. Aveva trovato nelle chat, negli audio intercettati e nelle mail però chiare evidenze e parecchi dettagli.

Mia moglie quando era al centralino era venuta a conoscenza che, in quell’ambiente, se la davi al dottor Rossi e a chi diceva lui potevi fare carriera. Chicca di promozioni ne ebbe ben due… tutte grazie alla sua disponibilità sessuale.

Come so queste cose? Cosa c’è nei file video? Qui inizia la parte più assurda se possibile di questa storia. Michele oltre a parlare con me ha parlato a quattro occhi anche con mia moglie, inventandosi che stava indagando ipotizzando un giro di prostituzione all’interno del poliambulatorio che la vedeva coinvolta.

Incontri che lui registrava con una nitidissima microcamera probabilmente messa negli occhiali o nel cappello vista l’inquadratura che ne veniva fuori. Vidi allora mia moglie che scoppiava a piangere, dicendo che non c’è prostituzione perché non c’è un giro di soldi, che fu lei a proporsi dopo che altre le avevano detto come funzionava la cosa e che lo ha fatto solo per la famiglia.

Michele allora le disse che aveva materiale anche video dove si vedeva benissimo la sua grande partecipazione, spiegandole che poteva finire indagata con lo sputtanamento che era assicurato. Mia moglie piangeva disperata e allora l’uomo le fece “io ti faccio scomparire da questa vicenda, te lo giuro, però tu ora mi dovrai raccontare nel dettaglio tutto quello che è successo perché io devo capire il grado di coinvolgimento, poi se mi dai 10.000 euro io ti consegno tutto il materiale riguardante te così per te l’incubo finirà subito”.

“Io ti dirò tutto quello che vuoi ma 10.000 euro non ce li ho proprio e non saprei come procurarmeli” disse lei sempre in lacrime. “Allora facciamo così - disse l’uomo - secondo me una scopata con te può valere 2.000 euro, ne facciamo cinque nelle modalità e con chi dico io e stiamo apposto”.

Chicca allora alzò lo sguardo solcato dalle lacrime “va bene ma ti supplico, non dire nulla ad Alessio perché io lo amo, lo amo veramente e non potrei mai vivere senza di lui”. “Tranquilla tranquilla” fece lui, e poi si accordarono sul loro primo incontro “allora ti aspetto a casa mia, mi inizi a raccontare questa storia poi ci facciamo una bella scopatina, mi raccomando porta uno dei tuoi famigerati vestiti da troia…”.

Tutto questo avvenne prima che lui parlasse con me. Per prima cosa vi racconto cosa Chicca disse all’uomo, che faceva finta di prendere alcuni appunti come fosse un interrogatorio, in merito a quello che è avvenuto nel poliambulatorio, con Michele che le chiedeva tutti i dettagli possibile.

Chicca a lavoro ha visto che due ragazze che erano nella sua stessa posizione avevano ottenuto dei contratti full, con una collega che gli raccontò questa voce: sono state disponibili con il dottor rossi ed ecco il risultato.

Il dottor Rossi è un ginecologo e direttore della struttura. Sulla cinquantina pelato e tarchiato, non lesinava complimenti e battutine e a mia moglie una volta fece “ma te perché non vieni a farti visitare da me, risparmi che di certo non ti faccio pagare”.

Il dottore però non faceva mai avance palesi oppure tantomeno arrivava a dire: se me la dai ti promuovo, visto che si sarebbe beccato subito una denuncia. Chicca allora prese la sua decisione e, fermato il dottore, gli disse le sue aspirazioni di promozione e che sarebbe stata ben felice se lui la visitava “completamente e fino in fondo”, “bene, alle 7 e mezza ho l’ultima visita poi posso dedicarmi a te”.

Chicca confessò che quando prese la decisione di concedersi si fece sverginare il culo da me, un po’ perché voleva che fossi io il primo e un po’ per capire se poteva esaudire una eventuale richiesta del genere.

Lei disse che si presentò vestita da lavoro e truccata bene, ma sotto aveva un intimo molto curato. Il dottore la fece spogliare e mettere sul lettino, iniziò la visita normale per poi iniziare a penetrarle la fica con le dita. Come vide che lei ci stava e che mugolava di piacere, continuò ad andare avanti passando poi anche al suo culo.

Poi si alzò e prese un tubetto, iniziò a palparle le tettone facendo “non ho mai visto due tette del genere, e di donne io ne visito tante…”, poi si rituffò in mezzo alle sue gambe inizialndola a leccare penetrandola con le dita davanti e dietro.

Chicca ammise che il dottore era molto bravo e che iniziò a bagnarsi tantissimo incitandolo a continuare. Poi lui si mise dritto, tirò fuori un cazzo durissimo e di medie dimensioni solo un po’ più largo della media, e iniziò a scoparla mentre lei teneva le gambe aperte sul lettino.

Mia moglie ammise che godeva e lo incitava ad andare più forte, raggiungendo un orgasmo quando lui sempre in quella posizione prese a incularla con lei che si sgrillettava. Dopo una decina di minuti si sfilò e le sborrò sulle tette facendosi più ripulire l’asta.

La settimana dopo Chicca ebbe la promozione e, quando il dottore le chiese se volesse sottoporsi a una nuova visita, lei accettò ammettendo che in parte aveva detto sì per riconoscenza e per continuare ad avere favoritismi a lavoro, ma in parte anche perché le era piaciuto scopare con lui.

Michele allora le chiese dei sensi di colpa nei miei confronti, e lei disse che ne aveva tantissimi ma che quella situazione aveva risvegliato la troia che è in lei, che ha sempre avuto un fuoco dentro che tutto di colpo era divampato in lei, anche se il dottore non è di certo un fico.

La volta successiva Chicca si presentò con uno zaino, uscendo poi dal paravento sui suoi soliti trampoli e un intimo striminzito “quella volta fu io a praticarli del sesso orale” e l’uomo sborrò dopo pochi minuti. “Fortuna che prendeva il viagra prima che io arrivavo” e da quella volta chiese a lui di incularla solo perché “stavamo provando ad avere un figlio e mai avrei voluto avere dubbi sulla paternità”, almeno questo pensai…

Il dottore poi le chiese se fosse stata disponibile a scopare anche con altri medici e dirigenti della struttura, naturalmente sempre nella massima discrezione. Lei accettò mantenendo il solito paletto “solo nel culo”. Quando rimase incinta sbocchinava i fortunati e alcune volte si faceva inculare lentamente.

Passati i due parti e anche il Covid “avevo più voglia che mai” e mi feci mettere la spirale così da poter prendere quei cazzi anche davanti. Michele gli chiese se avesse fatto anche orgie con altre colleghe “no, quello mai”, però è capitato che la scopassero anche due contemporaneamente. Divenne famosa per i suoi abiti e i suoi “travestimenti”, con quello più ricorrente che era naturalmente della sexy infermiera.

In totale fecero questo calcolo: tra dottori, dirigenti, politici e amici vari, aveva scopato o sbocchinato in totale 32 uomini… molti dei quali più di una volta. Due volte il dottore la portò con sé a dei congressi, scopandosela tutta la notte in camera.

La seconda volta la “prestò” anche a un collega la prima sera e a un altro la seconda. “Ma tu godevi ogni volta” le chiese Michele, e lei “come una cagna… anche quando avevano dei cazzetti mosci mi eccitava troppo che sbavavano per me”.

Immaginatevi come potevo sentirmi, anche perché lei quando raccontava queste cose era quasi divertita, spesso si toccava oppure segava o succhiava il mio “amico”. Già perché nei file ci sono anche le riprese di cinque loro scopate, le ultime due fatte pochi giorni prima durante la mia assenza dal lavoro quando ormai non aveva più niente da raccontare.

Il cazzo duro di Michele è impressionante: mia moglie ha la bocca larga e i cazzi li sà prendere fino in gola - il maestro fu Gennaro quando erano ragazzi - ma con quella mazza arrivava fino alla metà. Delle volte la prendeva per la nuca e provava a farglielo prendere tutto ma nonostante l’applicazione di mia moglie fino alla base non riusciva ad arrivarci.

Se la prima volta che parlarono mia moglie piangeva ininterrottamente, fin dalla prima scopata le lacrime furono sostituite dal godimento, un godimento che conoscevo bene. Dal punto di vista di Michele vedevo le tettone venose, giganti e ancora abbastanza sode di mia moglie muoversi all’impazzata sotto i colpi dell’uomo.

Ogni volta l’ha scopata per bene e a lungo, inculandola a fondo nonostante le misure asinine ma, come vi ho detto, il culo di mia moglie è veramente sfondato e adesso ho capito bene che il “merito” non è soltanto il mio. L’ultimo incontro lei trovò a casa sua anche un altro uomo, moro e palestrato con un cazzo normale che però sapeva usare molto bene.

Mia moglie non fece una piega e per la prima volta provò la doppia penetrazione godendo come una cagna e bestemmiando tutti i Santi del calendario. L’altro quando le sborrò in faccia la inondò letteralmente e, quando pure Michele le venne sul viso, non riusciva a tenere gli occhi aperti per la sborra con i due che “alla cieca” si facevano ripulire i cazzi.

L’incredibile fu che, tornata dal bagno, fece ai due “Io fino alle 3 posso stare, facciamo il secondo tempo?”, e giù subito di nuovo a letto facendosi scopare in ogni modo e questa volta entrambi le sborrarono nel buco del culo al termine di furiose inculate dove lei li invitava a sfondarla senza pietà.

Un paio di settimane dopo Michele semplicemente sparì dalla circolazione, ma prima mi volle rivedere. Mi disse che mi aveva fatto un favore: aveva ricattato anche il dottor Rossi e altri protagonisti e ora si sarebbero ben guardati a riscoparsi le loro sottoposte.

Quanto a mia moglie beh, mi mostrò sul cellulare che lei ci teneva tanto a salutarlo sbocchinandolo nella sua auto. Di lui da allora non ho notizie ma non credo che si rifarà vivo, ma visto che mai si è saputo di una inchiesta sul poliambulatorio dubito anche che fosse veramente un poliziotto.

In qualche modo ho metabolizzato la cosa e sto provando ad andare avanti con mia moglie che è tornata a essere tranquilla e rompipalle come sempre. L’unica differenza rispetto al passato è che, quando voglio farmi una bella sega, metto su l’hard disk e mi godo le performance della più grande troia che io abbia mai conosciuto. FINE
 

DivoGiulio

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Tremendo come sempre Patrulla....letto tutto d'un fiato e non ti nego che anche ora ho il cuore a 1000,,,,,grandissimo come sempre,aspetto con estremo piacere altri racconti
Un saluto!
Giulio
 

Verobull

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Questi racconti facenti parte delle “Sporche storie” sono basati su avvenimenti reali che mi sono stati raccontati da utenti del forum, da amici o che ho vissuto personalmente. Per garantire al massimo la privacy dei protagonisti si tratta di storie che poi sono state romanzate, con i nomi dei protagonisti e i luoghi che sono di fantasia. Essendo in alcuni casi delle vicende che hanno avuto risvolti giudiziari e mediatici, voglio ribadire che ogni commento è ben gradito ma evitate in ogni caso di fare nomi oppure di fare dei riferimenti - come purtroppo avvenuto in passato - perché altrimenti poi sarei costretto a chiedere di rimuovere il racconto. Buona lettura, Patrulla.

Prima parte

Prima di raccontarvi questa incredibile storia credo che sia necessario annoiarvi qualche minuto e parlarvi un po’ di me. Mi chiamo Alessio, ho 41 anni e insieme a mia moglie Chicca - di due anni più grande di me - viviamo in una tranquilla cittadina di provincia del Centro.

La nostra esistenza è simile a quella di milioni di altri italiani: famiglia, lavoro, amici e qualche distrazione ogni tanto. Io sono figlio di un muratore e di una casalinga, ho una sorella più grande e fin da piccolo ho sempre voluto giocare a calcio come portiere.

La scuola non l’ho mai curata più di tanto ma alla fine - con molta fatica - un cencio di diploma industriale sono riuscito a conseguirlo. Molti allenatori che ho avuto mi hanno ripetuto la stessa cosa “se eri un po’ più alto potevi stare in Serie A”. Di certo un’esagerazione, ma senza dubbio avrei potuto avere una carriera migliore.

Sono alto circa 1,75 e di corporatura robusta, capelli castano chiaro che porto corti e occhi marroni. Ho dei bei lineamenti e un bel sorriso e nel complesso posso ritenermi un bell’uomo, con un carattere aperto e spiritoso.

Ho molti amici e da ragazzo non facevo fatica a trovare delle ragazze con cui uscire; a 18 anni mi fidanzai con Elisa che ha un anno più di me, con lei che rimase incinta poco dopo che ci fidanzammo. Terminai gli studi e poi il padre di lei - un piccolo artigiano - mi trovò un posto in una fabbrica dove tuttora lavoro. Avevo la possibilità di andare a giocare in una squadra in Interregionale ma dovetti rifiutare per restare in zona.

Andammo a vivere in una casa che era di sua nonna e, nonostante la giovane età, le cose andavano bene tanto che subito dopo abbiamo avuto un secondo figlio: economicamente lo stipendio d’allora aveva un potere d’acquisto ben diverso da quello di oggi, in più i genitori di lei ci aiutavano parecchio sia nel tenerei bambini sia economicamente.

Non ci siamo mai sposati e dopo un po’ le cose tra noi due iniziarono ad andare male. Al pari di mia moglie, anche Elisa ha un carattere molto forte (mi piacciono le donne così…) però è veramente rompipalle. In più dopo la seconda gravidanza il suo fisico è sfiorito e io ho realizzato di non essere più attratto da lei.

Quando una collega di lavoro - più grande, sposata e con figli - iniziò a fare un po’ la civettuola colsi la palla al balzo e iniziammo una relazione clandestina che durò qualche mese. Con Elisa ormai litigavamo soltanto e alla fine la lasciai abbandonando la casa. Fortunatamente trovammo un accordo per la gestione dei bambini con io che le fornivo un assegno mensile.

Anche per suoi motivi di lavoro, di solito io tenevo i bambini alcuni giorni durante la settimana e avevo quasi tutti i fine settimana liberi, così da poter giocare a calcio (un modo anche per arrotondare) con una certa tranquillità.

Accesi un piccolo mutuo e comprai casa che mio padre praticamente risistemò da solo, frequentando in alcuni periodi delle ragazze senza però mai legarmi. Sempre per arrotondare ogni tanto andavo in campagna al paese dei miei nonni a dare una mano quando si trattava di raccogliere le olive, l’uva o cose del genere.

Insomma una vita normale e tranquilla, ero abbastanza felice anche se iniziai a maturare il desiderio di riprovare ad avere una storia d’amore. Chicca l’ho conosciuta al paese di mio nonno, distante qualche chilometro dalla città in cui vivo, dove lei viveva insieme ai genitori dopo che aveva divorziato con suo marito.

Durante il periodo della vendemmia mi ritrovai a cena in una casa del luogo e quella sera c’era anche lei, che conoscevo di vista in quanto abbiamo un’amica in comune ovvero la moglie di uno dei miei migliori amici.

Grazie a una foto in cui venimmo entrambi taggati iniziammo a seguirci sui social e fu lei a scrivere per prima, mentre invece dopo qualche chat sono stato io a chiederle di uscire. Lei accettò e andammo prima a cena e poi al cinema, poi un aperitivo e poi la cena galeotta.

Finita la cena io da bravo ragazzo la accompagnai a casa e, in macchina, prima che lei uscisse la baciai con lei che poi corse via ridendo come fossimo due ragazzini. Dopo poco mi scrisse che aveva voglia di venire da me, dopo quindici minuti mi scrisse che era sotto casa e dopo altri due minuti eravamo già a letto a scopare come ricci.

Vi descrivo Chicca. Quando ci siamo conosciuti non aveva figli, bassina (meno di 1,60) con un fisico magro ma tonico, le gambe toniche, il culo rotondo e sporgente quanto basta, la pancia piatta ma spalle larghe grazie alla sua passione per il nuoto. Il viso rotondo con due occhi scuri molto profondo, bocca larga e carnosa e capelli castani che all’epoca portava lunghi fino alle spalle. E le tette? Beh le tette… avete presente le vip con le tettone siliconate?? Ecco pensate a Francesca Cipriani e mettete le sue tette sul corpo di Chicca, con la sola differenza che quelle di mia moglie sono naturali… N A T U R A L I!!

Due palloni enormi e sodi come se avesse 18 anni, con dei capezzoli grandi e scuri. Io vi giuro che pensavo che fossero rifatte, e la prima volta che ci misi le mani sopra… mamma mia, a scoparla alla missionaria vedendola sballonzolare mi fece durare solo pochi minuti.

Chicca dopo aver preso un diploma alle commerciali iniziò a lavorare grazie a un suo zio da un ortopedico; quando al padre però successe il figlio, questo si sputtanò tutto e il negozio chiuse. Mia moglie però riuscì a entrare in un poliambulatorio che aveva aperto da circa un anno in città: visto il successo si stavano ingrandendo.

Quando l’ho conosciuta lavorava lì da poco, con il ruolo di centralinista part-time. In precedenza ha avuto un ragazzo con cui ha perso la verginità, un paio di storie e poi si è fidanzata con quello che è stato suo marito. Dopo dieci anni però si sono separati e quando scopò per la prima volta con me era quasi un anno che era a stecchetto.

Io di lei mi innamorai subito e lo stesso fu per Chicca. Sopportavo la sua gelosia, specie dopo che gli confessai il tradimento della mia ex, perché alla fine chiedeva scusa se esagerava e non mi faceva mai pesare se invece ero io nel torto.

Dopo poco più di un anno di fidanzamento ci sposammo, una cerimonia intima in Comune, poi andammo a vivere insieme da me. Con i miei figli legò subito e in questi anni non ci sono stati mai problemi o tensioni con loro o con la madre che nel frattempo si è riaccompagnata pure lei.

Lei però voleva dei figli nostri, ma più che un desiderio era un’ossessione. Non me l’ha mai confessato, con il suo ex marito credo che finì quando, dopo una lunga sfilza di esami, uscì fuori che lei era fertile a differenza dell’uomo. Voleva un figlio ma io le ripetevo che economicamente per me sarebbe stata un casino.

Io ho un lavoro e arrotondo con il calcio (ancora qualche centinaio di euro al mese me li rubavo) e quando potevo non disprezzavo lavoretti. Il suo stipendio part-time però era basso, così un giorno mi fece: se mi fanno un contratto full mi prometti che ci proviamo ad avere un figlio?

Io le dissi che andava bene e dopo qualche mese riuscì a passare dal centralino al desk ottenendo un contratto pieno e con uno stipendio più che decente. Così iniziammo a provarci e poco dopo lei rimase incinta e, a stretto giro, abbiamo fatto pure il secondo. Con quattro figli di cui due piccoli capirete come sto messo economicamente, ma fortunatamente grazie anche a una piccola eredità non abbiamo problemi anche se la nostra vita è casa, lavoro, sabato sera con gli amici e domenica se riusciamo andiamo a vederci la Fiorentina di cui entrambi siamo super tifosi.

Io sono contentissimo della mia vita, della mia famiglia, di mia moglie e del sesso tra di noi. Su una cosa siamo in perfetta sintonia: meglio la qualità che la quantità. Anche quando non avevamo nostri figli, ma spesso c’erano a casa i miei due, scopavamo tipo una/due volte a settimana o a volte anche meno di quattro volte al mese. Ma quando scopavamo…

Lei a letto si trasforma, non finge mai e pretende di essere “sbattuta a dovere come una gran troia”. Magari capita che per giorni solo bacini, poi di colpo che mi scriva “sto eccitata come una troia, ho la fica in fiamme stasera ti mangio”, poi magari tornavo a casa e la trovavo che mi aspettava su tacchi che potrebbero essere definiti tranquillamente trampoli, intimo curatissimo e magari con i mano sex toys.

I suoi pompini sono clamorosi, è famelica di sborra, quando scopa urla di tutto (spesso bestemmiando) e quando viene sembra indemoniata, a volte mi ha lasciato dei graffi che neanche una tigre. Unica cosa il suo culo per diverso tempo è stato off-limits.

Una sera mi scrisse “stasera mi devi aprire il culo” e la trovai a casa a pecora sul divano con di fianco il lubrificante. Per lei era la prima volta e andai abbastanza piano (sono normodotato ma il cazzo è sempre bello duro) e lei venne sgrillettandosi da sotto tra urla animalesche “ahhhhh, ahhhh rompi il culo a questa troia maialeeee, ahhhh dai cazzo daiiii”.

La prima volta la inculai per una ventina di minuti e poi le sborrai sulle tettone e in faccia, ma da quel giorno il sesso anale iniziò a essere un’abitudine. Quando era incinta del primo figlio le tette le diventarono una cosa sproporzionata, scopavamo con delicatezza e poi mi mangiava il cazzo.

Fisicamente ora le tette sono più calate ma sempre notevoli, mentre le gambe non sono più toniche a pari del ventre: io non le ho mai detto niente ma lei ormai si fa trovare sempre in calze e corpetto quando scopiamo. I capelli invece da tempo sono più corti e a caschetto, spesso li colora con dei colori sgargianti.

Ora scopiamo ancora meno ma quando capita sono sempre fiamme: lasciamo i bambini dai nonni e il gioco è che mettiamo un porno a casaccio e lei fa quello che fa la protagonista. Se ci sono più cazzi usiamo in ogni modo falli finti o zucchine di buone dimensioni.

Ormai anche il suo culo è sfondatissimo e riesco anche a fistarla: un paio di volte oltre al cazzo contemporaneamente ci ho messo dentro anche un piccolo dildo facendola godere come una gran troia.

Tutto bene tutto perfetto? Lo credevo, lo credevo veramente ma solo fino a qualche mese fa. CONTINUA
che triona che hai trovato, ci credo bene che te ne sei innamorato, hehehe bravo porco!!!
 

Verobull

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Potete immaginare quale potesse essere il mio stato d’animo, mia moglie era come al solito mentre io non riuscivo a nascondere il mio malessere. Chicca allora mi chiese se stessi bene e io la rassicurai, spiegandole che avevo dei pensieri lavorativi e mi inventai alcune cazzate.

Anche lei si fece scura in volto, un atteggiamento che aumentò i miei dubbi anche se poi pensavo che non poteva immaginare il colloquio con Michele. Probabilmente era solo preoccupata per me visto che non ho mai nascosto la poca voglia di fare queste trasferte: da tempo a turno gli operai più esperti si recavano diversi giorni in una fabbrica da poco aperta al Sud per insegnare il lavoro ai nuovi operai.

Però mi pagano bene questa cosa e da diversi mesi ogni tanto mi assento per diversi giorni. Pensai allora ai soldi, dove potevo trovare una cifra del genere senza che mia moglie notasse l’ammanco in banca? Poi ripensandoci: noi 10.000 euro neanche li abbiamo sul conto, con i pochi risparmi che sono stati investiti in alcuni buoni iper sicuri.

Quando andai fuori per lavoro ancora non avevo una soluzione, poi mi convinsi che l’unico modo era quello di vendere alcuni orologi di valore che mi aveva lasciato un vecchietto del paese di mio nonno che mi ha sempre voluto molto bene: li tenevo nella casa dei miei e a Chicco non ne avevo mai parlato.

Mi serviva però più tempo perché difficilmente dalla vendita potevo ricavare tale cifra, così accettai di ripartire anche la settimana seguente. Incontrai Michele durante il fine settimana, lui imperscrutabile come sempre e io gli dissi che potevo dargli 5.000 euro, di più non potevo.

“Alessio Alessio… - fece lui - in fondo mi stai simpatico e mi spiace che hai la moglie zoccola. Vabbene ti faccio questo sconto perché ti sto preparando anche un altro regalino, però poi basta rinvii altrimenti non se ne fa più nulla e tutti i rete vedranno quanto è zoccola la tua signora”.

L’andare fuori a lavoro mi serviva anche per non incrociare lo sguardo di Chicca, anche lei tesa e più fredda nei miei confronti. Recuperai gli orologi, feci alcune stime e alla fine accettai quella più generosa: 4.500 euro, con il resto che aggiunsi io.

Così tra diecimila pensieri in testa arrivai a quel fatidico mercoledì e, dopo la partita, entrai nella macchina di Michele. Gli detti la busta con i soldi, lui li contò e dandomi una pacca sulla spalla mi allungo una busta contenente un hard disk esterno “bravo Alessio, hai fatto la scelta giusta ora vattene e ricordati: se mai parlerai a qualcuno di questa vicenda, anche a tua moglie, io ti uccido oppure ti faccio uccidere se finisco in galera”.

A casa tutti dormivano, presi il mio pc e mi misi nel tavolino in salotto. L’hard disk conteneva diversi file video, file audio e dei file testuali. Tutti numerati con un file testo che riportava la scritta “da leggere per primo” e così feci.
Ero in uno stato indefinibile e, lo devo ammettere, anche un po’ eccitato… In pratica la storia è questa. Michele è veramente un agente sotto copertura, ma in mano non aveva video che riprendeva gli atti sessuali a me paventati. Aveva trovato nelle chat, negli audio intercettati e nelle mail però chiare evidenze e parecchi dettagli.

Mia moglie quando era al centralino era venuta a conoscenza che, in quell’ambiente, se la davi al dottor Rossi e a chi diceva lui potevi fare carriera. Chicca di promozioni ne ebbe ben due… tutte grazie alla sua disponibilità sessuale.

Come so queste cose? Cosa c’è nei file video? Qui inizia la parte più assurda se possibile di questa storia. Michele oltre a parlare con me ha parlato a quattro occhi anche con mia moglie, inventandosi che stava indagando ipotizzando un giro di prostituzione all’interno del poliambulatorio che la vedeva coinvolta.

Incontri che lui registrava con una nitidissima microcamera probabilmente messa negli occhiali o nel cappello vista l’inquadratura che ne veniva fuori. Vidi allora mia moglie che scoppiava a piangere, dicendo che non c’è prostituzione perché non c’è un giro di soldi, che fu lei a proporsi dopo che altre le avevano detto come funzionava la cosa e che lo ha fatto solo per la famiglia.

Michele allora le disse che aveva materiale anche video dove si vedeva benissimo la sua grande partecipazione, spiegandole che poteva finire indagata con lo sputtanamento che era assicurato. Mia moglie piangeva disperata e allora l’uomo le fece “io ti faccio scomparire da questa vicenda, te lo giuro, però tu ora mi dovrai raccontare nel dettaglio tutto quello che è successo perché io devo capire il grado di coinvolgimento, poi se mi dai 10.000 euro io ti consegno tutto il materiale riguardante te così per te l’incubo finirà subito”.

“Io ti dirò tutto quello che vuoi ma 10.000 euro non ce li ho proprio e non saprei come procurarmeli” disse lei sempre in lacrime. “Allora facciamo così - disse l’uomo - secondo me una scopata con te può valere 2.000 euro, ne facciamo cinque nelle modalità e con chi dico io e stiamo apposto”.

Chicca allora alzò lo sguardo solcato dalle lacrime “va bene ma ti supplico, non dire nulla ad Alessio perché io lo amo, lo amo veramente e non potrei mai vivere senza di lui”. “Tranquilla tranquilla” fece lui, e poi si accordarono sul loro primo incontro “allora ti aspetto a casa mia, mi inizi a raccontare questa storia poi ci facciamo una bella scopatina, mi raccomando porta uno dei tuoi famigerati vestiti da troia…”.

Tutto questo avvenne prima che lui parlasse con me. Per prima cosa vi racconto cosa Chicca disse all’uomo, che faceva finta di prendere alcuni appunti come fosse un interrogatorio, in merito a quello che è avvenuto nel poliambulatorio, con Michele che le chiedeva tutti i dettagli possibile.

Chicca a lavoro ha visto che due ragazze che erano nella sua stessa posizione avevano ottenuto dei contratti full, con una collega che gli raccontò questa voce: sono state disponibili con il dottor rossi ed ecco il risultato.

Il dottor Rossi è un ginecologo e direttore della struttura. Sulla cinquantina pelato e tarchiato, non lesinava complimenti e battutine e a mia moglie una volta fece “ma te perché non vieni a farti visitare da me, risparmi che di certo non ti faccio pagare”.

Il dottore però non faceva mai avance palesi oppure tantomeno arrivava a dire: se me la dai ti promuovo, visto che si sarebbe beccato subito una denuncia. Chicca allora prese la sua decisione e, fermato il dottore, gli disse le sue aspirazioni di promozione e che sarebbe stata ben felice se lui la visitava “completamente e fino in fondo”, “bene, alle 7 e mezza ho l’ultima visita poi posso dedicarmi a te”.

Chicca confessò che quando prese la decisione di concedersi si fece sverginare il culo da me, un po’ perché voleva che fossi io il primo e un po’ per capire se poteva esaudire una eventuale richiesta del genere.

Lei disse che si presentò vestita da lavoro e truccata bene, ma sotto aveva un intimo molto curato. Il dottore la fece spogliare e mettere sul lettino, iniziò la visita normale per poi iniziare a penetrarle la fica con le dita. Come vide che lei ci stava e che mugolava di piacere, continuò ad andare avanti passando poi anche al suo culo.

Poi si alzò e prese un tubetto, iniziò a palparle le tettone facendo “non ho mai visto due tette del genere, e di donne io ne visito tante…”, poi si rituffò in mezzo alle sue gambe inizialndola a leccare penetrandola con le dita davanti e dietro.

Chicca ammise che il dottore era molto bravo e che iniziò a bagnarsi tantissimo incitandolo a continuare. Poi lui si mise dritto, tirò fuori un cazzo durissimo e di medie dimensioni solo un po’ più largo della media, e iniziò a scoparla mentre lei teneva le gambe aperte sul lettino.

Mia moglie ammise che godeva e lo incitava ad andare più forte, raggiungendo un orgasmo quando lui sempre in quella posizione prese a incularla con lei che si sgrillettava. Dopo una decina di minuti si sfilò e le sborrò sulle tette facendosi più ripulire l’asta.

La settimana dopo Chicca ebbe la promozione e, quando il dottore le chiese se volesse sottoporsi a una nuova visita, lei accettò ammettendo che in parte aveva detto sì per riconoscenza e per continuare ad avere favoritismi a lavoro, ma in parte anche perché le era piaciuto scopare con lui.

Michele allora le chiese dei sensi di colpa nei miei confronti, e lei disse che ne aveva tantissimi ma che quella situazione aveva risvegliato la troia che è in lei, che ha sempre avuto un fuoco dentro che tutto di colpo era divampato in lei, anche se il dottore non è di certo un fico.

La volta successiva Chicca si presentò con uno zaino, uscendo poi dal paravento sui suoi soliti trampoli e un intimo striminzito “quella volta fu io a praticarli del sesso orale” e l’uomo sborrò dopo pochi minuti. “Fortuna che prendeva il viagra prima che io arrivavo” e da quella volta chiese a lui di incularla solo perché “stavamo provando ad avere un figlio e mai avrei voluto avere dubbi sulla paternità”, almeno questo pensai…

Il dottore poi le chiese se fosse stata disponibile a scopare anche con altri medici e dirigenti della struttura, naturalmente sempre nella massima discrezione. Lei accettò mantenendo il solito paletto “solo nel culo”. Quando rimase incinta sbocchinava i fortunati e alcune volte si faceva inculare lentamente.

Passati i due parti e anche il Covid “avevo più voglia che mai” e mi feci mettere la spirale così da poter prendere quei cazzi anche davanti. Michele gli chiese se avesse fatto anche orgie con altre colleghe “no, quello mai”, però è capitato che la scopassero anche due contemporaneamente. Divenne famosa per i suoi abiti e i suoi “travestimenti”, con quello più ricorrente che era naturalmente della sexy infermiera.

In totale fecero questo calcolo: tra dottori, dirigenti, politici e amici vari, aveva scopato o sbocchinato in totale 32 uomini… molti dei quali più di una volta. Due volte il dottore la portò con sé a dei congressi, scopandosela tutta la notte in camera.

La seconda volta la “prestò” anche a un collega la prima sera e a un altro la seconda. “Ma tu godevi ogni volta” le chiese Michele, e lei “come una cagna… anche quando avevano dei cazzetti mosci mi eccitava troppo che sbavavano per me”.

Immaginatevi come potevo sentirmi, anche perché lei quando raccontava queste cose era quasi divertita, spesso si toccava oppure segava o succhiava il mio “amico”. Già perché nei file ci sono anche le riprese di cinque loro scopate, le ultime due fatte pochi giorni prima durante la mia assenza dal lavoro quando ormai non aveva più niente da raccontare.

Il cazzo duro di Michele è impressionante: mia moglie ha la bocca larga e i cazzi li sà prendere fino in gola - il maestro fu Gennaro quando erano ragazzi - ma con quella mazza arrivava fino alla metà. Delle volte la prendeva per la nuca e provava a farglielo prendere tutto ma nonostante l’applicazione di mia moglie fino alla base non riusciva ad arrivarci.

Se la prima volta che parlarono mia moglie piangeva ininterrottamente, fin dalla prima scopata le lacrime furono sostituite dal godimento, un godimento che conoscevo bene. Dal punto di vista di Michele vedevo le tettone venose, giganti e ancora abbastanza sode di mia moglie muoversi all’impazzata sotto i colpi dell’uomo.

Ogni volta l’ha scopata per bene e a lungo, inculandola a fondo nonostante le misure asinine ma, come vi ho detto, il culo di mia moglie è veramente sfondato e adesso ho capito bene che il “merito” non è soltanto il mio. L’ultimo incontro lei trovò a casa sua anche un altro uomo, moro e palestrato con un cazzo normale che però sapeva usare molto bene.

Mia moglie non fece una piega e per la prima volta provò la doppia penetrazione godendo come una cagna e bestemmiando tutti i Santi del calendario. L’altro quando le sborrò in faccia la inondò letteralmente e, quando pure Michele le venne sul viso, non riusciva a tenere gli occhi aperti per la sborra con i due che “alla cieca” si facevano ripulire i cazzi.

L’incredibile fu che, tornata dal bagno, fece ai due “Io fino alle 3 posso stare, facciamo il secondo tempo?”, e giù subito di nuovo a letto facendosi scopare in ogni modo e questa volta entrambi le sborrarono nel buco del culo al termine di furiose inculate dove lei li invitava a sfondarla senza pietà.

Un paio di settimane dopo Michele semplicemente sparì dalla circolazione, ma prima mi volle rivedere. Mi disse che mi aveva fatto un favore: aveva ricattato anche il dottor Rossi e altri protagonisti e ora si sarebbero ben guardati a riscoparsi le loro sottoposte.

Quanto a mia moglie beh, mi mostrò sul cellulare che lei ci teneva tanto a salutarlo sbocchinandolo nella sua auto. Di lui da allora non ho notizie ma non credo che si rifarà vivo, ma visto che mai si è saputo di una inchiesta sul poliambulatorio dubito anche che fosse veramente un poliziotto.

In qualche modo ho metabolizzato la cosa e sto provando ad andare avanti con mia moglie che è tornata a essere tranquilla e rompipalle come sempre. L’unica differenza rispetto al passato è che, quando voglio farmi una bella sega, metto su l’hard disk e mi godo le performance della più grande troia che io abbia mai conosciuto. FINE
Una cosa non ho capito, tua moglie ora sa che tu sai?
 

sormarco

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Potete immaginare quale potesse essere il mio stato d’animo, mia moglie era come al solito mentre io non riuscivo a nascondere il mio malessere. Chicca allora mi chiese se stessi bene e io la rassicurai, spiegandole che avevo dei pensieri lavorativi e mi inventai alcune cazzate.

Anche lei si fece scura in volto, un atteggiamento che aumentò i miei dubbi anche se poi pensavo che non poteva immaginare il colloquio con Michele. Probabilmente era solo preoccupata per me visto che non ho mai nascosto la poca voglia di fare queste trasferte: da tempo a turno gli operai più esperti si recavano diversi giorni in una fabbrica da poco aperta al Sud per insegnare il lavoro ai nuovi operai.

Però mi pagano bene questa cosa e da diversi mesi ogni tanto mi assento per diversi giorni. Pensai allora ai soldi, dove potevo trovare una cifra del genere senza che mia moglie notasse l’ammanco in banca? Poi ripensandoci: noi 10.000 euro neanche li abbiamo sul conto, con i pochi risparmi che sono stati investiti in alcuni buoni iper sicuri.

Quando andai fuori per lavoro ancora non avevo una soluzione, poi mi convinsi che l’unico modo era quello di vendere alcuni orologi di valore che mi aveva lasciato un vecchietto del paese di mio nonno che mi ha sempre voluto molto bene: li tenevo nella casa dei miei e a Chicco non ne avevo mai parlato.

Mi serviva però più tempo perché difficilmente dalla vendita potevo ricavare tale cifra, così accettai di ripartire anche la settimana seguente. Incontrai Michele durante il fine settimana, lui imperscrutabile come sempre e io gli dissi che potevo dargli 5.000 euro, di più non potevo.

“Alessio Alessio… - fece lui - in fondo mi stai simpatico e mi spiace che hai la moglie zoccola. Vabbene ti faccio questo sconto perché ti sto preparando anche un altro regalino, però poi basta rinvii altrimenti non se ne fa più nulla e tutti i rete vedranno quanto è zoccola la tua signora”.

L’andare fuori a lavoro mi serviva anche per non incrociare lo sguardo di Chicca, anche lei tesa e più fredda nei miei confronti. Recuperai gli orologi, feci alcune stime e alla fine accettai quella più generosa: 4.500 euro, con il resto che aggiunsi io.

Così tra diecimila pensieri in testa arrivai a quel fatidico mercoledì e, dopo la partita, entrai nella macchina di Michele. Gli detti la busta con i soldi, lui li contò e dandomi una pacca sulla spalla mi allungo una busta contenente un hard disk esterno “bravo Alessio, hai fatto la scelta giusta ora vattene e ricordati: se mai parlerai a qualcuno di questa vicenda, anche a tua moglie, io ti uccido oppure ti faccio uccidere se finisco in galera”.

A casa tutti dormivano, presi il mio pc e mi misi nel tavolino in salotto. L’hard disk conteneva diversi file video, file audio e dei file testuali. Tutti numerati con un file testo che riportava la scritta “da leggere per primo” e così feci.
Ero in uno stato indefinibile e, lo devo ammettere, anche un po’ eccitato… In pratica la storia è questa. Michele è veramente un agente sotto copertura, ma in mano non aveva video che riprendeva gli atti sessuali a me paventati. Aveva trovato nelle chat, negli audio intercettati e nelle mail però chiare evidenze e parecchi dettagli.

Mia moglie quando era al centralino era venuta a conoscenza che, in quell’ambiente, se la davi al dottor Rossi e a chi diceva lui potevi fare carriera. Chicca di promozioni ne ebbe ben due… tutte grazie alla sua disponibilità sessuale.

Come so queste cose? Cosa c’è nei file video? Qui inizia la parte più assurda se possibile di questa storia. Michele oltre a parlare con me ha parlato a quattro occhi anche con mia moglie, inventandosi che stava indagando ipotizzando un giro di prostituzione all’interno del poliambulatorio che la vedeva coinvolta.

Incontri che lui registrava con una nitidissima microcamera probabilmente messa negli occhiali o nel cappello vista l’inquadratura che ne veniva fuori. Vidi allora mia moglie che scoppiava a piangere, dicendo che non c’è prostituzione perché non c’è un giro di soldi, che fu lei a proporsi dopo che altre le avevano detto come funzionava la cosa e che lo ha fatto solo per la famiglia.

Michele allora le disse che aveva materiale anche video dove si vedeva benissimo la sua grande partecipazione, spiegandole che poteva finire indagata con lo sputtanamento che era assicurato. Mia moglie piangeva disperata e allora l’uomo le fece “io ti faccio scomparire da questa vicenda, te lo giuro, però tu ora mi dovrai raccontare nel dettaglio tutto quello che è successo perché io devo capire il grado di coinvolgimento, poi se mi dai 10.000 euro io ti consegno tutto il materiale riguardante te così per te l’incubo finirà subito”.

“Io ti dirò tutto quello che vuoi ma 10.000 euro non ce li ho proprio e non saprei come procurarmeli” disse lei sempre in lacrime. “Allora facciamo così - disse l’uomo - secondo me una scopata con te può valere 2.000 euro, ne facciamo cinque nelle modalità e con chi dico io e stiamo apposto”.

Chicca allora alzò lo sguardo solcato dalle lacrime “va bene ma ti supplico, non dire nulla ad Alessio perché io lo amo, lo amo veramente e non potrei mai vivere senza di lui”. “Tranquilla tranquilla” fece lui, e poi si accordarono sul loro primo incontro “allora ti aspetto a casa mia, mi inizi a raccontare questa storia poi ci facciamo una bella scopatina, mi raccomando porta uno dei tuoi famigerati vestiti da troia…”.

Tutto questo avvenne prima che lui parlasse con me. Per prima cosa vi racconto cosa Chicca disse all’uomo, che faceva finta di prendere alcuni appunti come fosse un interrogatorio, in merito a quello che è avvenuto nel poliambulatorio, con Michele che le chiedeva tutti i dettagli possibile.

Chicca a lavoro ha visto che due ragazze che erano nella sua stessa posizione avevano ottenuto dei contratti full, con una collega che gli raccontò questa voce: sono state disponibili con il dottor rossi ed ecco il risultato.

Il dottor Rossi è un ginecologo e direttore della struttura. Sulla cinquantina pelato e tarchiato, non lesinava complimenti e battutine e a mia moglie una volta fece “ma te perché non vieni a farti visitare da me, risparmi che di certo non ti faccio pagare”.

Il dottore però non faceva mai avance palesi oppure tantomeno arrivava a dire: se me la dai ti promuovo, visto che si sarebbe beccato subito una denuncia. Chicca allora prese la sua decisione e, fermato il dottore, gli disse le sue aspirazioni di promozione e che sarebbe stata ben felice se lui la visitava “completamente e fino in fondo”, “bene, alle 7 e mezza ho l’ultima visita poi posso dedicarmi a te”.

Chicca confessò che quando prese la decisione di concedersi si fece sverginare il culo da me, un po’ perché voleva che fossi io il primo e un po’ per capire se poteva esaudire una eventuale richiesta del genere.

Lei disse che si presentò vestita da lavoro e truccata bene, ma sotto aveva un intimo molto curato. Il dottore la fece spogliare e mettere sul lettino, iniziò la visita normale per poi iniziare a penetrarle la fica con le dita. Come vide che lei ci stava e che mugolava di piacere, continuò ad andare avanti passando poi anche al suo culo.

Poi si alzò e prese un tubetto, iniziò a palparle le tettone facendo “non ho mai visto due tette del genere, e di donne io ne visito tante…”, poi si rituffò in mezzo alle sue gambe inizialndola a leccare penetrandola con le dita davanti e dietro.

Chicca ammise che il dottore era molto bravo e che iniziò a bagnarsi tantissimo incitandolo a continuare. Poi lui si mise dritto, tirò fuori un cazzo durissimo e di medie dimensioni solo un po’ più largo della media, e iniziò a scoparla mentre lei teneva le gambe aperte sul lettino.

Mia moglie ammise che godeva e lo incitava ad andare più forte, raggiungendo un orgasmo quando lui sempre in quella posizione prese a incularla con lei che si sgrillettava. Dopo una decina di minuti si sfilò e le sborrò sulle tette facendosi più ripulire l’asta.

La settimana dopo Chicca ebbe la promozione e, quando il dottore le chiese se volesse sottoporsi a una nuova visita, lei accettò ammettendo che in parte aveva detto sì per riconoscenza e per continuare ad avere favoritismi a lavoro, ma in parte anche perché le era piaciuto scopare con lui.

Michele allora le chiese dei sensi di colpa nei miei confronti, e lei disse che ne aveva tantissimi ma che quella situazione aveva risvegliato la troia che è in lei, che ha sempre avuto un fuoco dentro che tutto di colpo era divampato in lei, anche se il dottore non è di certo un fico.

La volta successiva Chicca si presentò con uno zaino, uscendo poi dal paravento sui suoi soliti trampoli e un intimo striminzito “quella volta fu io a praticarli del sesso orale” e l’uomo sborrò dopo pochi minuti. “Fortuna che prendeva il viagra prima che io arrivavo” e da quella volta chiese a lui di incularla solo perché “stavamo provando ad avere un figlio e mai avrei voluto avere dubbi sulla paternità”, almeno questo pensai…

Il dottore poi le chiese se fosse stata disponibile a scopare anche con altri medici e dirigenti della struttura, naturalmente sempre nella massima discrezione. Lei accettò mantenendo il solito paletto “solo nel culo”. Quando rimase incinta sbocchinava i fortunati e alcune volte si faceva inculare lentamente.

Passati i due parti e anche il Covid “avevo più voglia che mai” e mi feci mettere la spirale così da poter prendere quei cazzi anche davanti. Michele gli chiese se avesse fatto anche orgie con altre colleghe “no, quello mai”, però è capitato che la scopassero anche due contemporaneamente. Divenne famosa per i suoi abiti e i suoi “travestimenti”, con quello più ricorrente che era naturalmente della sexy infermiera.

In totale fecero questo calcolo: tra dottori, dirigenti, politici e amici vari, aveva scopato o sbocchinato in totale 32 uomini… molti dei quali più di una volta. Due volte il dottore la portò con sé a dei congressi, scopandosela tutta la notte in camera.

La seconda volta la “prestò” anche a un collega la prima sera e a un altro la seconda. “Ma tu godevi ogni volta” le chiese Michele, e lei “come una cagna… anche quando avevano dei cazzetti mosci mi eccitava troppo che sbavavano per me”.

Immaginatevi come potevo sentirmi, anche perché lei quando raccontava queste cose era quasi divertita, spesso si toccava oppure segava o succhiava il mio “amico”. Già perché nei file ci sono anche le riprese di cinque loro scopate, le ultime due fatte pochi giorni prima durante la mia assenza dal lavoro quando ormai non aveva più niente da raccontare.

Il cazzo duro di Michele è impressionante: mia moglie ha la bocca larga e i cazzi li sà prendere fino in gola - il maestro fu Gennaro quando erano ragazzi - ma con quella mazza arrivava fino alla metà. Delle volte la prendeva per la nuca e provava a farglielo prendere tutto ma nonostante l’applicazione di mia moglie fino alla base non riusciva ad arrivarci.

Se la prima volta che parlarono mia moglie piangeva ininterrottamente, fin dalla prima scopata le lacrime furono sostituite dal godimento, un godimento che conoscevo bene. Dal punto di vista di Michele vedevo le tettone venose, giganti e ancora abbastanza sode di mia moglie muoversi all’impazzata sotto i colpi dell’uomo.

Ogni volta l’ha scopata per bene e a lungo, inculandola a fondo nonostante le misure asinine ma, come vi ho detto, il culo di mia moglie è veramente sfondato e adesso ho capito bene che il “merito” non è soltanto il mio. L’ultimo incontro lei trovò a casa sua anche un altro uomo, moro e palestrato con un cazzo normale che però sapeva usare molto bene.

Mia moglie non fece una piega e per la prima volta provò la doppia penetrazione godendo come una cagna e bestemmiando tutti i Santi del calendario. L’altro quando le sborrò in faccia la inondò letteralmente e, quando pure Michele le venne sul viso, non riusciva a tenere gli occhi aperti per la sborra con i due che “alla cieca” si facevano ripulire i cazzi.

L’incredibile fu che, tornata dal bagno, fece ai due “Io fino alle 3 posso stare, facciamo il secondo tempo?”, e giù subito di nuovo a letto facendosi scopare in ogni modo e questa volta entrambi le sborrarono nel buco del culo al termine di furiose inculate dove lei li invitava a sfondarla senza pietà.

Un paio di settimane dopo Michele semplicemente sparì dalla circolazione, ma prima mi volle rivedere. Mi disse che mi aveva fatto un favore: aveva ricattato anche il dottor Rossi e altri protagonisti e ora si sarebbero ben guardati a riscoparsi le loro sottoposte.

Quanto a mia moglie beh, mi mostrò sul cellulare che lei ci teneva tanto a salutarlo sbocchinandolo nella sua auto. Di lui da allora non ho notizie ma non credo che si rifarà vivo, ma visto che mai si è saputo di una inchiesta sul poliambulatorio dubito anche che fosse veramente un poliziotto.

In qualche modo ho metabolizzato la cosa e sto provando ad andare avanti con mia moglie che è tornata a essere tranquilla e rompipalle come sempre. L’unica differenza rispetto al passato è che, quando voglio farmi una bella sega, metto su l’hard disk e mi godo le performance della più grande troia che io abbia mai conosciuto. FINE
alla faccia della piccoletta, adesso quando la scopi non la tratti ancora più da troia visto che le piace?
 

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