E
Edonis
Guest
Ciao a tutti ragazzi, ormai avete avuto modo di conoscere la mia storia, quindi non mi soffermo molto su quello che ho già scritto.
Nei giorni scorsi la mia famiglia ed i miei zii si sono concordati per una giornata al mare durante il fine settimana. Domenica, di buon ora, ci siamo preparati e ci siamo avviati verso la spiaggia. Avevamo appuntamento nei pressi di un bar ubicato vicino l'autostrada, noi arrivammo per primi, dopo pochi minuti arrivarono anche loro, mio zio si affiancò vicino la nostra auto e parcheggiò, scesero dall'auto e ci salutammo.
Io ebbi occhi solo per lei, ovviamente nel modo più naturale possibile ho salutato mio zio e la mia cuginetta, poi salutai lei... indossava quel tipico vestitino bianco da spiaggia, leggero, sotto soltanto il costume, che si intravedeva grazie ai riflessi del sole, ero già un bollore.
Dopo qualche minuto rientrammo in auto e ci dirigemmo verso l'autostrada, il viaggio durò poco più di 20 minuti, durante il quale avevo già per la testa le parole e il modo in cui dovevo approcciarmi a lei.
Arrivammo in spiaggia verso le 8:30, la spiaggia era ancora deserta, il mare era piatto come una tavola e l'unico rumore era il verso dei gabbiani.
Sistemammo ombrelloni, teli e robe varie e iniziammo a toglierci i vestiti, io di solito sono uno dei primi a buttarsi in acqua, ma rimasi lì a rimuginare sul da farsi, non era di certo la prima volta che vedevo mia zia in costume, sono anni che andiamo a mare insieme, ma in quel momento ero in preda alle emozioni, lei indossava un costume a due pezzi, non un costume esagerato, ma che comunque rendeva giustizia a tutte le sue forme, un seno abbondante, un lato b tondo e sodo ed un pancino piatto come quello di una 20enne. Da sempre sono stato affascinato dalle sue mani e dai suoi piedi, in miniatura, come lei, mani e piedi curati e smaltati di rosso, splendida come sempre.
Quasi mi ero scordato che la stavo fissando, mi ripresi e cercai di finire di sistemare il mio telo, ero terrorizzato per un mio possibile gonfiore dovuto alla forte eccitazione che provavo in quel momento, terrorizzato dal fatto che tramite il costume poteva vedersi tutto. Cercai di non pensarci e seguii gli altri in acqua, presi una rincorsa e mi tuffai.
Mi zia, al contrario di tutti gli altri, non sa nuotare, di conseguenza non si avventura in zone dove l'acqua le arriva più su delle spalle, mia madre le fece compagnia mentre io, mio padre e mio zio ci allontanammo di una ventina di metri. Restammo in acqua una 20 minuti circa, dopodiché ritornammo sotto gli ombrelloni.
Io indossavo un costume bianco, di conseguenza quando era bagnato, si notava benissimo la forma del mio membro e la cosa mi imbarazzava tantissimo, oltretutto mia zia e mia madre -che erano tornate sotto l'ombrellone prima di noi- si trovavano proprio davanti a me, l'imbarazzo era tantissimo... riuscii a stento a coprire tutto, dopodiché mi distesi sotto al sole.
La mattinata continuò tranquillamente, fino a quando ebbi l'opportunità di poter parlare con lei senza avere qualcuno trai piedi, gli altri tornarono in acqua, mentre lei restò sdraiata sul telo, ne approfittai e rimasi seduto, aspettai che tutti fossero andati via e mi alzai, diretto verso lei.
Mi presi di coraggio e mi sedetti vicino a lei, si voltò ed io le dissi: “Zia, devo dirti una cosa...”, lei mi interruppe dicendomi “Dimmi gioia”, io feci un attimo di pausa e poi dissi “Zia, volevo parlarti di una cosa che ormai da tempo mi ossessiona, non riesco a non pensarci”, lei mi fissava, io la guardai e continuai, “La cosa mi crea tanto imbarazzo.. ma devo dirtelo, non riesco a continuare con questo peso... sono attratto da te, ti penso sempre e non ti penso come una zia”, dissi tutto d'un fiato, di getto, il cuore mi stava esplodendo, lei mi guardò... non ebbe uno sguardo “punitivo”, anzi, abbozzò un sorriso e mi rispose, “Gioia mia, hai fatto bene a parlarmene, non devi avere segreti con me, sono felicissima che ti faccia questo effetto, mi fa sentire una donna ancora desiderata, mi gratifica molto”.
Io non mi aspettavo una risposta del genere, stavo per risponderle quando lei aggiunse, “sai che io amo tuo zio, sai anche quanto amiamo tua cugina, tu però non devi vergognarti delle tue emozioni, non devi imbarazzarti, la tua confessione non cambia il bene che io ho per te”.
Quelle parole furono ossigeno puro per me. Le mie emozioni era contrastanti, una parte di me si aspettava di più, sicuramente la più fantasiosa, mentre l'altra era felice perché dopo tanto tempo ero riuscito a confidare a mia zia ciò che pensavo, liberandomi di un peso che gravava su di me da troppo tempo.
Avevo mille cose da raccontarle, ma fummo interrotti dal ritorno dei miei genitori e di mio zio.
Cercherò di continuare il discorso appena possibile, voglio raccontarle cosa ho provato in questi anni, cosa ha provato il mio corpo in questi anni, sapere che la mia confessione non ha rovinato il nostro rapporto, mi incoraggia a parlarle liberamente.
Nei giorni scorsi la mia famiglia ed i miei zii si sono concordati per una giornata al mare durante il fine settimana. Domenica, di buon ora, ci siamo preparati e ci siamo avviati verso la spiaggia. Avevamo appuntamento nei pressi di un bar ubicato vicino l'autostrada, noi arrivammo per primi, dopo pochi minuti arrivarono anche loro, mio zio si affiancò vicino la nostra auto e parcheggiò, scesero dall'auto e ci salutammo.
Io ebbi occhi solo per lei, ovviamente nel modo più naturale possibile ho salutato mio zio e la mia cuginetta, poi salutai lei... indossava quel tipico vestitino bianco da spiaggia, leggero, sotto soltanto il costume, che si intravedeva grazie ai riflessi del sole, ero già un bollore.
Dopo qualche minuto rientrammo in auto e ci dirigemmo verso l'autostrada, il viaggio durò poco più di 20 minuti, durante il quale avevo già per la testa le parole e il modo in cui dovevo approcciarmi a lei.
Arrivammo in spiaggia verso le 8:30, la spiaggia era ancora deserta, il mare era piatto come una tavola e l'unico rumore era il verso dei gabbiani.
Sistemammo ombrelloni, teli e robe varie e iniziammo a toglierci i vestiti, io di solito sono uno dei primi a buttarsi in acqua, ma rimasi lì a rimuginare sul da farsi, non era di certo la prima volta che vedevo mia zia in costume, sono anni che andiamo a mare insieme, ma in quel momento ero in preda alle emozioni, lei indossava un costume a due pezzi, non un costume esagerato, ma che comunque rendeva giustizia a tutte le sue forme, un seno abbondante, un lato b tondo e sodo ed un pancino piatto come quello di una 20enne. Da sempre sono stato affascinato dalle sue mani e dai suoi piedi, in miniatura, come lei, mani e piedi curati e smaltati di rosso, splendida come sempre.
Quasi mi ero scordato che la stavo fissando, mi ripresi e cercai di finire di sistemare il mio telo, ero terrorizzato per un mio possibile gonfiore dovuto alla forte eccitazione che provavo in quel momento, terrorizzato dal fatto che tramite il costume poteva vedersi tutto. Cercai di non pensarci e seguii gli altri in acqua, presi una rincorsa e mi tuffai.
Mi zia, al contrario di tutti gli altri, non sa nuotare, di conseguenza non si avventura in zone dove l'acqua le arriva più su delle spalle, mia madre le fece compagnia mentre io, mio padre e mio zio ci allontanammo di una ventina di metri. Restammo in acqua una 20 minuti circa, dopodiché ritornammo sotto gli ombrelloni.
Io indossavo un costume bianco, di conseguenza quando era bagnato, si notava benissimo la forma del mio membro e la cosa mi imbarazzava tantissimo, oltretutto mia zia e mia madre -che erano tornate sotto l'ombrellone prima di noi- si trovavano proprio davanti a me, l'imbarazzo era tantissimo... riuscii a stento a coprire tutto, dopodiché mi distesi sotto al sole.
La mattinata continuò tranquillamente, fino a quando ebbi l'opportunità di poter parlare con lei senza avere qualcuno trai piedi, gli altri tornarono in acqua, mentre lei restò sdraiata sul telo, ne approfittai e rimasi seduto, aspettai che tutti fossero andati via e mi alzai, diretto verso lei.
Mi presi di coraggio e mi sedetti vicino a lei, si voltò ed io le dissi: “Zia, devo dirti una cosa...”, lei mi interruppe dicendomi “Dimmi gioia”, io feci un attimo di pausa e poi dissi “Zia, volevo parlarti di una cosa che ormai da tempo mi ossessiona, non riesco a non pensarci”, lei mi fissava, io la guardai e continuai, “La cosa mi crea tanto imbarazzo.. ma devo dirtelo, non riesco a continuare con questo peso... sono attratto da te, ti penso sempre e non ti penso come una zia”, dissi tutto d'un fiato, di getto, il cuore mi stava esplodendo, lei mi guardò... non ebbe uno sguardo “punitivo”, anzi, abbozzò un sorriso e mi rispose, “Gioia mia, hai fatto bene a parlarmene, non devi avere segreti con me, sono felicissima che ti faccia questo effetto, mi fa sentire una donna ancora desiderata, mi gratifica molto”.
Io non mi aspettavo una risposta del genere, stavo per risponderle quando lei aggiunse, “sai che io amo tuo zio, sai anche quanto amiamo tua cugina, tu però non devi vergognarti delle tue emozioni, non devi imbarazzarti, la tua confessione non cambia il bene che io ho per te”.
Quelle parole furono ossigeno puro per me. Le mie emozioni era contrastanti, una parte di me si aspettava di più, sicuramente la più fantasiosa, mentre l'altra era felice perché dopo tanto tempo ero riuscito a confidare a mia zia ciò che pensavo, liberandomi di un peso che gravava su di me da troppo tempo.
Avevo mille cose da raccontarle, ma fummo interrotti dal ritorno dei miei genitori e di mio zio.
Cercherò di continuare il discorso appena possibile, voglio raccontarle cosa ho provato in questi anni, cosa ha provato il mio corpo in questi anni, sapere che la mia confessione non ha rovinato il nostro rapporto, mi incoraggia a parlarle liberamente.