Si continua a dare responsabilità alla Chiesa ma Papi e preti esistevano anche nei decenni passati quando in RAI c'erano programmi sperimentali e coraggiosi, film "stracult" e fiction con abbondanza di nudità (ne ricordo una, era "La bella Otero" negli anni '80), e nelle edicole le stelline televisive dell'epoca furoreggiavano sulle copertine di Playboy, Playman e simili. Penso che la questione sia un poco più complessa e, in un certo senso, non esclude la pochezza politica della II e III Repubblica con la caduta dei potentati politici dopo "Mani Pulite". Inoltre non dimentichiamo il "politically correct" che oggi condiziona anche la satira per cui qualche battuta da avanspettacolo che un tempo passava sottotraccia oggi sfocia in querela, e infine non dimentichiamo l'invasione di popoli tradizionalmente patriarcali a religione fondamentalista islamica con cui dobbiamo fare i conti sia nei rapporti di condominio giornaliero, sia a livello internazionale dal momento che ci sono rapporti economici (e di forza) con paesi arabi moderati e meno moderati. Sicuramente l'Italia non ha mai avuto una propria cultura nudista e naturista tipo la Germania o altri paesi nordici, né ha accettato pellicole e opere scandalose (al rogo "Ultimo tango a Parigi", oggi impensabile) come invece facevano i confinanti francesi e svizzeri, né oggi pensa concretamente ad aggiornare la propria mentalità per adeguarsi alle crescenti richieste di aree turistiche naturiste e contendere, ad esempio, a Francia, Grecia e Croazia una bella fetta di turismo internazionale. Penso che quello della Chiesa sia soprattutto un alibi per coprire altre motivazioni: d'altra parte esiste nel nostro paese un degrado sociale talmente diffuso e generalizzato che il guardare solo ed esclusivamente le questioni libertine e sessuali sia uno sguardo colpevolmente orbo e malfidato, oltre che ignorante e culturalmente arretrato.